View allAll Photos Tagged COMPOSITOR

Cola di Rienzo

Cola di Rienzo, al secolo Nicola di Lorenzo Gabrini o in romanesco medievale Cola de Rienzi (Roma, 1313 – Roma, 8 ottobre 1354), è stato un tribuno e studioso italiano. Divenne noto perché, nel Tardo medioevo, tentò di restaurare il comune nella città di Roma straziata dai conflitti tra papi e baroni. Si autodefiniva "l'ultimo dei tribuni del popolo". Alla sua figura il compositore Richard Wagner ha dedicato l'opera lirica Rienzi, l'ultimo dei tribuni.

Era nato nel rione Regola, figlio di un taverniere e di una Maddalena «la quale visse de lavare panni e acqua portare», in una casa davanti a Ponte Rotto, «canto fiume, fra li mulinari» (i mulini sul Tevere hanno funzionato fino alla costruzione dei muraglioni), dunque di condizione assai modesta. Pasquale Adinolfi tuttavia nella descrizione del Rione Arenula fornisce maggiori dettagli sul luogo di origine del tribuno posto presso il Monte dei Cenci, il Tempio dei Giudei, i molini e il Tevere.

 

Luigi Torelli, nei suoi Secoli agostiniani (Bologna 1659-1686), lo cita come "Nicola di Lorenzo, detto però volgarmente Cola di Renzo di Casa Gabrini, come vuole il Bzovio".

 

Si mostrò fin da giovanissimo, oltre che di bell'aspetto, di intelligenza assai vivace, e appassionato dell'antichità in mezzo ai cui ruderi viveva: «Tutta dìe se speculava nelli intagli de marmo li quali iaccio intorno a Roma. Non era aitri che esso, che sapessi leiere li antiqui pataffi. Tutte scritture antiche vulgarizzava. Queste figure de marmo iustamente interpretava».

 

Ottimo oratore, divenne notaio, e in questa veste fu mandato ad Avignone alla corte papale come ambasciatore del governo popolare di Roma, detto dei «Tredici buoni uomini», presso papa Clemente VI. Il papa lo apprezzò molto ed egli colse l'occasione di questa familiarità per lamentare i soprusi dei baroni romani («lli baroni de Roma so derobatori de strada: essi consiento li omicidii, le robbarie, li adulterii, onne male; essi voco che la loro citate iaccia desolata.»), attirandosi così le ire del cardinale Giovanni Colonna.

 

Tornò tuttavia a Roma nel 1344 con l'incarico di notaio della Camera Apostolica, istituzione dello Stato pontificio che attraverso i suoi componenti - camerlengo, tesoriere, commissario, chierici di camera ed altri - amministrava le finanze e osservava le competenze legislative e giudiziarie.

La campagna mediatica: gli affreschi[modifica | modifica wikitesto]

Ora aveva diritto di parlare pubblicamente nel palazzo senatorio, e cominciò con l'ammonire «li officiali e li rettori che dovessino provvedere allo buono stato della citate».

 

Per farsi capire anche dalla stragrande maggioranza analfabeta dei romani fece dipingere sul Campidoglio, vòlto verso il mercato in modo che tutti lo vedessero, un grande affresco dove si vedeva un mare tempestoso: in mezzo c'era Roma, dolente e vestita a lutto, e circondata da altre donne già morte che rappresentavano le antiche città potenti e cadute: Babilonia, Cartagine, Troia, Gerusalemme. A sinistra, su due isolette, l'Italia e le virtù cardinali, tristi e spaventate. A destra, su un'altra isoletta, la Fede cristiana che pregava: «O summo patre, duca e signor mio, se Roma père dove starraio io?». A minacciarla, sullo stesso lato, vari piani di animali: leoni, lupi e orsi a rappresentare i baroni; cani, porci e caprioli a rappresentare i loro clienti; pecoroni, dragoni e volpi a rappresentare i popolari intenti, all'ombra dei precedenti, ai propri affari ingiusti.

 

A beneficio di chi sapeva leggere, tutte le figure avevano il loro cartiglio, a mo' di fumetto moderno. Il popolo, riferisce il cronista, guardava e stupiva.

 

In Laterano ritrovò poi, utilizzata come tavola d'altare, la lex de imperio Vespasiani, nella quale il Senato romano investiva Vespasiano del potere imperiale. Cola la pubblicò installandola al centro di un altro affresco che rappresentava il Senato romano e convocando in Laterano una grande assemblea dei potenti di Roma, a cui la lesse, intendendo con ciò sostenere che dovevano essere i romani a conferire il potere all'imperatore.

 

Il successivo exploit iconografico fu un terzo affresco fatto eseguire nella chiesa di Sant'Angelo in Pescheria, dove erano rappresentati sulla sinistra una gran fiamma quasi infernale nella quale ardevano nobili e popolari, e Roma nella figura di una vecchia donna che cercava di scampare al fuoco. Sulla destra, in cima all'altissimo campanile di una chiesa da cui usciva l'Agnello, stavano San Pietro e San Paolo che invocavano salvezza «alla albergatrice nostra». Una colomba portava una corona di mortella e la passava ad un uccellino assai piccolo per mandarla, in segno di salvezza, all'antica donna.

 

L'ascesa al Campidoglio

La città pativa intanto, da secoli, grandi violenze e miserie:

 

« Rettori non avea. Onne dìe se commatteva. Da onne parte se derobava. Dove era luoco, le vergine se vitoperavano. Non ce era reparo. Le piccole zitelle se furavano e menavanose a desonore. La moglie era toita allo marito nello proprio lietto. Li lavoratori, quanno ivano fòra a lavorare, erano derobati, dove? su nella porta de Roma. Li pellegrini, li quali viengo per merito delle loro anime alle sante ciesie, non erano defesi, ma erano scannati e derobati. Li prieti staievano per male fare. ... Quello più avea rascione, lo quale più poteva colla spada. Non ce era aitra salvezza se non che ciascheuno se defennieva con parenti e con amici. Onne dìe se faceva adunanza de armati. »

I ragionamenti di Cola sul bisogno di sollevare la città dalla prepotenza dei baroni e dalla miseria che ne nasceva fecero breccia in un gruppo di cittadini che si erano riuniti a discutere con lui in un monastero sull'Aventino, forse Sant'Alessio. Lo stesso vicario del papa consentiva. Alla fine di aprile del 1347 Cola di Rienzo salì al Campidoglio con un centinaio di uomini di scorta, preceduto da tre gonfaloni che rappresentavano:

 

il primo, rosso a lettere d'oro, Roma seduta tra due leoni con il mondo in una mano e la palma della vittoria nell'altra;

il secondo, bianco, rappresentava san Paolo con la corona della giustizia e la spada in mano;

il terzo, san Pietro, "con le chiavi della concordia e della pace".

Il popolo andò ad ascoltare, e Cola proclamò i suoi ordinamenti dello buono stato.

L'obiettivo di Cola era fare anche di Roma, nonostante fosse sede del papa e teoricamente anche dell'imperatore, un Comune dotato di propri ordinamenti e risorse, governato da rappresentanti del popolo di Roma, animato dalla memoria della sua grandezza.

 

Gli ordinamenti prevedevano quindi un sistema di regole finalizzato a:

 

limitare la violenza privata (applicando la legge del taglione per l'omicidio, chiunque ne fosse l'autore; infliggendo al propugnatore di false accuse la pena che questi reclamava per il calunniato; istituendo milizie rionali mantenute a spese pubbliche, e guardie pubbliche per la sicurezza dei mercanti);

destinare le risorse pubbliche al sostegno dei cittadini (aiuti ad orfane, vedove, monasteri; granai pubblici ai quali ricorrere in caso di bisogno; divieto di demolizione degli antichi edifici, che dovevano essere conferiti al Comune);

stabilire nuovi rapporti politici con i baroni e con le città vicine (che essi tenevano infeudate):

«che lle rocche romane, li ponti, le porte e lle fortezze non deiano essere guardate per alcuno barone, se non per lo rettore dello puopolo»;

«che nullo nobile pozza avere alcuna fortellezze»;

«che li baroni deiano tenere le strade secure e non recipere li ladroni e li malefattori»;

«che lle citate e lle terre, le quale staco nello destretto della citate de Roma, aiano lo reimento dello puopolo de Roma».

Questo programma di governo era l'esatto contrario di quanto concretamente accadeva, ed entusiasmò il popolo, che conferì a Cola la signoria del comune (associandogli tuttavia il rappresentante del papa).

Il conflitto con i baroni[modifica | modifica wikitesto]

La prima reazione dei baroni fu rabbiosa: Stefano Colonna, che l'editto di Cola aveva sorpreso a Corneto, tornò precipitosamente a Roma a stracciarlo pubblicamente proclamando «io lo farraio iettare dalle finiestre de Campituoglio!».

 

Il popolo però, richiamato dalle campane a stormo, intervenne con furore e mise in fuga il Colonna, e anzi, il giorno dopo Cola comandò che i baroni si ritirassero nei loro castelli fuori città abbandonando i ponti che occupavano, e così fu fatto. Dopodiché, Cola fece giustizia sommaria dei loro uomini trovati in città e che si erano resi protagonisti di violenza, facendosi poi nominare «Tribuno del popolo romano» (l'altro era il vicario papale).

 

I baroni tentarono allora di organizzare una congiura contro il tribuno ma, rissosi e competitivi com'erano, non riuscirono ad accordarsi neppure contro il nemico comune.

 

Forse preoccupati per la piega presa dalla situazione, ma soprattutto convinti, ognuno, di poter avere personalmente ragione di Cola in danno dei propri pari, vennero invece, uno per volta, ad arrenderglisi, accettando di giurare sul Vangelo fedeltà al Tribuno e ai Romani.

 

Per primo arrivò Stefano Colonna, poi Rinaldo Orsini, poi Giovanni Colonna, poi gli Orsini di Monte Giordano, e infine anche Francesco Savelli, nel cui territorio Cola era nato, e al quale doveva quindi particolare soggezione.

 

La rinascita della città[modifica | modifica wikitesto]

Cominciò allora un breve periodo in cui sembrò che Roma, partendo dalla memoria dell'antica grandezza, potesse sviluppare una civiltà comunale: le classi che allora rappresentavano la modernità e altrove conducevano le città fuori dal Medioevo - giudici, notai, mercanti - vennero a giurare fedeltà al nuovo Comune; in Campidoglio si amministrava una giustizia equa, severa contro i baroni ma anche contro i popolani che avessero approfittato del proprio ufficio; i vessatori fuggivano dalla città.

 

L'Anonimo romano ne riferisce, nella sua Cronica scritta poco dopo i fatti, con commosso entusiasmo

« Allora le selve se comenzaro ad alegrare, perché in esse non se trovava latrone. Allora li vuovi [i buoi] comenzaro ad arare. Li pellegrini comenzaro a fare loro cerca per le santuarie. Li mercatanti comenzaro a spessiare li procacci e camini [moltiplicare gli affari e i viaggi]. [...] In questo tiempo paura e timore assalìo li tiranni. La bona iente, como liberata da servitute, se alegrava. »

Tutta Roma, compresa la maggior parte dei nobili, mostrava a Cola grande rispetto e attaccamento e pagava al Comune senza protestare i tributi prima prelevati dai signori feudali. Non mancarono guerre, ai pochi che non volevano assoggettarsi come il signore di Viterbo, con i quali Cola, forte della propria armata e della propria fama, concluse una pace equa. Cola intraprese anche una sua politica estera, mandando messi per l'Italia a città e nobili, all'Imperatore e al Papa, ad annunciare la nuova Roma. I messi venivano onorati ed assai bene accolti, ambascerie arrivavano da tutta l'Italia centrale e fino da Venezia, da Milano e dalla Puglia, e c'era chi veniva a Roma a chiedergli giustizia fin da Perugia e dalla Toscana.

 

La caduta

Poi l'incantesimo si ruppe: in Cola il sentimento della grandezza, di Roma e sua propria, cominciò a sconfinare nel delirio. Si proclamò cavaliere, nel battistero di San Giovanni, tra grandi festeggiamenti e proclamazioni (che cominciavano a suscitare resistenze e mormorii). Poi, in Campidoglio, fece arrestare i Colonna e gli Orsini che lo avevano sostenuto minacciandoli di esecuzione. Per quella volta fu convinto a soprassedere, ma quelli ripararono nei loro castelli e i Colonna da Marino cominciarono a fare scorrerie contro Roma. Cola prima gli devastò le terre poi li sconfisse nella Battaglia di Porta San Lorenzo (20 novembre 1347), ma intanto la sua mente svaniva: si convertì in tiranno, si abbandonò al lusso e alla gola e spesso non faceva parlamento per la paura che aveva dello furore dello puopolo. Il legato pontificio lo abbandonò, i baroni rialzarono la testa, il popolo non accorse più alle scampanate. Spaventato a morte e dicendosi vittima dell'invidia («Ora nello settimo mese descenno de mio dominio»), Cola si rifugiò a Castel Sant'Angelo, mentre il legato lo dichiarava eretico e nominava nuovi senatori.

Il ritorno e la morte ignominiosa[modifica | modifica wikitesto]

Cola riuscì a fuggire da Roma, travestito da frate, rifugiandosi prima in Boemia presso il re Carlo IV (1346-1378), dove riprese la vita di studioso ed ebbe grandi onori, poi, contro l'opinione generale, decise di andare a presentarsi al papa in Avignone. Il papa era allora Innocenzo VI, che prima imprigionò blandamente Cola, poi lo esaminò, riconobbe che non era eretico e si convinse a revocare il suo processo e a rimandarlo a Roma, con il cardinale di Spagna Egidio Albornoz suo legato: «Cola de Rienzi con questo legato iessìo de Avignone purgato, benedetto e assoluto». Era il 24 settembre 1353.

 

Durante il viaggio verso Roma fu fatto segno a grandi manifestazioni di meraviglia per essere scampato e, almeno a parole, di consenso politico. Ma il potere chiede denaro. A Perugia il legato non sborsò uno scudo, ma nominò Cola senatore e lo autorizzò a rientrare a Roma. Cola riuscì con qualche fatica a farsi finanziare il viaggio e una compagnia di qualche centinaio di armati, fra mercenari tedeschi e cittadini di Perugia, da un Arimbaldo de Narba, perugino, che aveva convinto di poter diventare, con lui, signore di Roma ("lo fantastico piace allo fantastico", chiosa l'Anonimo).

 

Arrivato a Roma, il popolo gli uscì incontro con grande cordialità, mentre «li potienti stavano alla guattata», e lo accompagnò festoso dalla porta di Castello fino a Campidoglio, ascoltò entusiasta il suo discorso - tuttavia alla fine delle cerimonie di rientro «non fu chi li proferissi uno povero magnare.» Presto però si vide che l'uomo, pur mantenendo la sua grande abilità oratoria, era diventato un grasso ubriacone incline a straparlare, assetato di vendetta contro chi lo aveva scacciato da Roma, traditore per giunta, giacché fece condannare i suoi sostenitori perugini per confiscarne i beni, e, costretto com'era a procurarsi denaro per mantenere i suoi soldati, anche esoso.

 

Le nuove gabelle che infliggeva lo resero presto inviso. L'8 ottobre 1354, un suo capitano che aveva destituito sollevò il popolo e lo condusse a Campidoglio. Là Cola, abbandonato da tutti i suoi, tentò per l'ultima volta di arringare i romani, che risposero dando fuoco alle porte. Cola allora cercò di scampare travestendosi da popolano pezzente, alterando anche la voce. Ma fu riconosciuto dai braccialetti che non si era tolto («Erano 'naorati: non pareva opera de riballo»), smascherato e condotto in una sala per essere giudicato. «Là addutto, fu fatto uno silenzio. Nullo uomo era ardito toccarelo», finché un popolano «impuinao mano ad uno stocco e deoli nello ventre.»

 

Gli altri seguirono, ad infierire, ma Cola era già morto. Il cadavere fu trascinato fino a San Marcello in via Lata, di fronte alle case dei Colonna, e lì lasciato appeso per due giorni e una notte. Il terzo giorno fu trascinato a Ripetta, presso il Mausoleo di Augusto, che era sempre un territorio dei Colonna, lì bruciato (commenta l'Anonimo: «Era grasso. Per la moita grassezza da sé ardeva volentieri»), e le ceneri disperse.

 

La memoria

Il ritorno e la morte ignominiosa[modifica | modifica wikitesto]

Cola riuscì a fuggire da Roma, travestito da frate, rifugiandosi prima in Boemia presso il re Carlo IV (1346-1378), dove riprese la vita di studioso ed ebbe grandi onori, poi, contro l'opinione generale, decise di andare a presentarsi al papa in Avignone. Il papa era allora Innocenzo VI, che prima imprigionò blandamente Cola, poi lo esaminò, riconobbe che non era eretico e si convinse a revocare il suo processo e a rimandarlo a Roma, con il cardinale di Spagna Egidio Albornoz suo legato: «Cola de Rienzi con questo legato iessìo de Avignone purgato, benedetto e assoluto». Era il 24 settembre 1353.

 

Durante il viaggio verso Roma fu fatto segno a grandi manifestazioni di meraviglia per essere scampato e, almeno a parole, di consenso politico. Ma il potere chiede denaro. A Perugia il legato non sborsò uno scudo, ma nominò Cola senatore e lo autorizzò a rientrare a Roma. Cola riuscì con qualche fatica a farsi finanziare il viaggio e una compagnia di qualche centinaio di armati, fra mercenari tedeschi e cittadini di Perugia, da un Arimbaldo de Narba, perugino, che aveva convinto di poter diventare, con lui, signore di Roma ("lo fantastico piace allo fantastico", chiosa l'Anonimo).

 

Arrivato a Roma, il popolo gli uscì incontro con grande cordialità, mentre «li potienti stavano alla guattata», e lo accompagnò festoso dalla porta di Castello fino a Campidoglio, ascoltò entusiasta il suo discorso - tuttavia alla fine delle cerimonie di rientro «non fu chi li proferissi uno povero magnare.» Presto però si vide che l'uomo, pur mantenendo la sua grande abilità oratoria, era diventato un grasso ubriacone incline a straparlare, assetato di vendetta contro chi lo aveva scacciato da Roma, traditore per giunta, giacché fece condannare i suoi sostenitori perugini per confiscarne i beni, e, costretto com'era a procurarsi denaro per mantenere i suoi soldati, anche esoso.

 

Le nuove gabelle che infliggeva lo resero presto inviso. L'8 ottobre 1354, un suo capitano che aveva destituito sollevò il popolo e lo condusse a Campidoglio. Là Cola, abbandonato da tutti i suoi, tentò per l'ultima volta di arringare i romani, che risposero dando fuoco alle porte. Cola allora cercò di scampare travestendosi da popolano pezzente, alterando anche la voce. Ma fu riconosciuto dai braccialetti che non si era tolto («Erano 'naorati: non pareva opera de riballo»), smascherato e condotto in una sala per essere giudicato. «Là addutto, fu fatto uno silenzio. Nullo uomo era ardito toccarelo», finché un popolano «impuinao mano ad uno stocco e deoli nello ventre.»

 

Gli altri seguirono, ad infierire, ma Cola era già morto. Il cadavere fu trascinato fino a San Marcello in via Lata, di fronte alle case dei Colonna, e lì lasciato appeso per due giorni e una notte. Il terzo giorno fu trascinato a Ripetta, presso il Mausoleo di Augusto, che era sempre un territorio dei Colonna, lì bruciato (commenta l'Anonimo: «Era grasso. Per la moita grassezza da sé ardeva volentieri»), e le ceneri disperse.

 

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Dipinto di Federico Faruffini 1860;

Raccolta Foto de Alvariis;

John Edward SOUTHAM

Died at his mothers residence

‘Mrs Motherwell’

33 Albert Street, Linwood

April 30 1894 Aged 23 years

 

Block 10 Plot 29

 

Death notice

Tuapeka Times, Volume XXVI, Issue 4101, 12 May 1894, Page 2

paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&cl=s...

 

Occupation: Compositor

Place of birth: London, UK

Years in NZ: 17

 

Star , Issue 5245, 30 April 1895, Page 2

IN MEMORIAM.

Southam.— ln loving memory of John Edward Southam, born Feb. 10, 1871, at 151, Barnsbury Boad, London, England, died April 30. 1894 at 33, Albert Street, Linwood, Christchurch, New Zealand. Inserted by his sorrowing mother, E.M. Motherwell, Christchurch, New Zealand.

  

Divorce case of John’s mother Emma Mary MOTHERWELL, formerly MARK and SOUTHAM.

Otago Witness , Issue 2014, 29 September 1892, Page 13

SUPREME COURT.

DIVORCE AND MATRIMONIAL CAUSES. Wednesday, September 21.

(Before his Honor [sic] Mr Justice Williams and a Special jury of 12.)

MARK V. MARK AND MOTHERWELL. A husband's petition for dissolution of marriage and for £500 damages.

Mr Fraser appeared for the petitioner, Mr J. Macgregor for the respondent, and For Robert Stout for the co-respondent.

Mr Keith Ramsay was chosen foreman of the jury. Mr Fraser, in opening the case for the petitioner, said that the petitioner was Thomas Mark, a retired miner living near Lawrence, and the co-respondent, Archibald Motherwell, was also a retired miner residing near the same place.

 

Petitioner was lawfully married on April 28, 1882, to Emma Mary Southam, then a widow, the marriage taking place at the Dunedin registry office. Petitioner and his wife lived together at Waitahuna Gully for about Seven years, and at Lawrence for about three years, up till June 21, 1892. Two children were the issue of the marriage, and one of these a son was now alive. On the 21st,June referred to Mrs Mark left her home without just cause or excuse, and (since then she had openly cohabited with the co-respondent. Petitioner asked that the marriage be dissolved, and he also claimed £500 damages. That was what the petition set forth. After the parties had lived for some years at Waitahuna Gully the wife grew restless and seemed anxious for a change; and in consequence of her wish the petitioner purchased a small property near Lawrence and built a house upon it. Petitioner and his wife lived there afterwards for three years and they seemed to have got on very, well together. The petitioner gave his wife a high character for thriftiness. She was a good housekeeper, and a good wife in every way. Undoubtedly there were those little tiffs and those little bickerings that he (learned counsel) thought occurred in almost every household; but there were no serious disagreements. In fact, the petitioner, Mark, behaved with great liberality to his wife in many ways. He might give one instance of his liberality. When he married her she was a widow, and had been a widow seven years. She had a son 10 years of age [John, buried in this plot-Sandy], and Mark practically adopted this lad. He saw that the lad was apprenticed to a trade, and supported him during his apprenticeship, and afterwards till he became 21 years, of age. This year the respondent was anxious to pay a visit to the son, who was living at Bendigo, and the petitioner gave her the means to go. Motherwell, the co-respondent, lived close to the petitioner's house - really, just over the way - and he was living there when Mark removed to Lawrence. The two became very friendly. They visited at each other's houses, and Motherwell behaved himself in every way. There was nothing to occur to break the friendship, but during the last 12 months the petitioner had noticed a considerable change in his wife. She grew restless and discontented, and although anything like an open quarrel was avoided, home life was not as pleasant as if had been in the past. As he (counsel) had previously said, the Marks and Motherwell used to visit at each other's houses, but there was nothing to arouse the petitioner's suspicions' in any way until the climax came very unexpectedly on June 21,1892. On that day, which was a Tuesday, Mark left home on perfectly friendly terms with his wife, returning in the evening. He then found his house empty and there was not a sign of his wife about the place. The evening wore on, but the petitioner could not understand where his wife was. She did not turn up that night nor the next day, but petitioner had no suspicion whatever of her having left with the co-respondent until he heard that Motherwell had left his house over the way. It afterwards transpired that on Tuesday Motherwell and Mrs Mark came to Dunedin, went to the Sussex Hotel, occupied the same room there, and passed as husband and wife, returning on the Thursday to Lawrence. Mrs Mark then quietly settled down in Motherwell's house in sight of her husband's house, and in daily sight of her child, and she had since continued her cohabitation with Motherwell. Mark ceased to have any communication with her, and on the following week after she returned to Lawrence he came to Dunedin. As he (Mr Fraser) before stated.

 

Mrs Mark and Motherwell left Lawrence on a Tuesday. Tuesday night found them in the Sussex Hotel, and on Wednesday they jointly consulted a firm of solicitors as to their position. [Evidently Motherwell had acted deliberately with a full knowledge of what would, result, and he got the best advice he could. It was not for him (Mr Fraser) to say what advice they got, but it was somewhat significant that the articles that were purchased on the same day after the consultation with the solicitors were a rocking chair, a sewing machine, a double bedstead, and a spring mattress. He did not know whether that was in consequence of the advice the parties got, but the articles he had mentioned were purchased. He supposed that Mrs Mark and Motherwell wanted to make the best of a bad job. There was practically no defence to the charge of adultery, but there was an answer on the part of co-respondent, which he should refer to briefly. The answer was that the petitioner connived at the adultery, and if there had been connivance that, of course, would be an answer to the petition, but he confessed that he had been at some slight pain to find out why this answer had been put in, but he had been unable to discover the slightest excuse for it. It seemed to have been put in not as a bona fide defence, but simply to let in evidence with the object of reducing the damages in the case. He (learned counsel) submitted that this was a particularly cruel defence, and that it was a cruel aggravation of the wrong petitioner had suffered.

 

The petitioner, who was the first witness called, gave evidence partly in support of learned counsel’s opening statement.

 

On being cross-examined by Mr Macgregor, witness stated that he had little tiffs with his wife sometimes. On one occasion, after they had some words, she pulled his whiskers. He then hit her with his fist, and she threw a fork at him. On another occasion there was some talk about a separation, and she told him that she would leave him only she could not get a separation without committing adultery, she also said she was not going to do that, and he replied that be would not. On one occasion, one Saturday before she left, he said to her, in fun, that he would sell her for a £5-note. He did not know what caused him to say that. There had been no row between them.

 

At this stage of the cross-examination witness fainted, and had to be taken out of court. On his return, after other witnesses had been examined, he stated, in reply to Mr Macgregor, that some time after he and his wife had the conversation about him belling her for a £ 5 note, they were at Motherwell's. His wife then told Motherwell that he had said he would take £5 for her and she asked Motherwell if he would give that much. Motherwell then replied, "Oh, I would not mind giving a £5-note for you any time." They were all laughing about the matter.

 

The other witnesses called on behalf of petitioner were Elizabeth Kenealy, Susan M'Farfane, Wm. Hay, Constable Conn, Henry Mark, Wm. Craik, and David Cochrane.

 

Sir Robert Stout said the jury would see that the fight was altogether in reference to damages. In such a case the jury should look at all the surroundings and although there was power given by the act to award damages, yet he submitted that cases of such a kind ought to be discouraged by a jury. It would be seen that so far as the present case was concerned there had been no defence as to the alleged adultery, from the wife's story they would see that during the latter years of her marriage she had lived very unhappily with her husband. The husband admitted that 12 months before the wife left him he struck her with his fist, and it was shown that their home was not a happy one from this, and from the fact that they had been talking about a separation, and that it was said that they could not get a separation unless one of them committed adultery. There was no suggestion that that was a joke. If it was a joke it was a very peculiar one. It was perfectly plain that the two parties could not live happily together, and so they wanted to be separated. Perhaps at that time neither of them thought about damages. If the petitioner did think of damages, he apparently thought that £ 5 was ample to compensate him for the loss of his wife. So far as Mr Motherwell was concerned the wife would say that there was no intimacy between him and her until quite lately. She would tell the court that she did not think that she ever talked to Motherwell until Christmas 1891. So far as Mr Mark

was concerned, he was not sorry that he could separate from his wife. The wife would swear that before she left there was a discussion about what things she should take with her. Her husband said she could take her clothes, but he objected to her taking a sewing machine. If that was so, he submitted that it was not a case for damages at all. There was no poetry nor pathos in the case, which was entirely a question of money. Mr Mark could joke about this £ 5, but why should there be any talk about a separation at all? The wife would say that they were living unhappily together. The law was that there, could be no divorce between the parties unless there was either bigamy or adultery. In this case the parties both seemed to be of that opinion, and they talked about that in order to see who should commit adultery, so that a divorce might be brought about.

 

Mr Fraser: Mr Mark denies that in the way you put it.

 

Sir Robert Stout said that whether he denied it or not he admitted that the question was talked about, and what he was opening was what the wife said. He (Sir Robert) did not say anything against Mark, but it was not a case in which he should ask for damages, and his request would not be listened to by the jury for a single instant. Mrs Mark would say also that after the talk at Motherwell's Mark told her that she could go tomorrow for aught he would care— that he would be glad to get rid of her. She would also say that there was no laughing about the matter, when the question of selling her for a £5-note was raised at Motherwell’s.

 

Mr Fraser: You had better set up bargain and sale.

 

Sir Robert Stout said that he was doing what was much better. It was making a fool of the court to ask for damages in such a case. The respondent in her evidence stated that she and her husband lived very unhappily together. They frequently disagreed, and he struck her several times. It was understood between them that -one of them should act improperly, so as to get a divorce. That was about three months before she left her husband. Her husband told her that he might act improperly, or that she might if she wished to get a divorce. He was always agreeable to the idea of a separation, and had many times talked of selling her for £5. On one occasion, when he spoke about it to Mr Motherwell, witness said to him, “You will jib," and her husband replied that he would not. He then went to the railway station, and left her with Mr Motherwell. After she went home her husband was not there, and she waited up till 10 o'clock for him. When he came home she asked him about various people in the gully, and then said to him, “Archie will give £5 for me." Her husband replied that if she liked Archie better than him Archie could have her for all he cared, and that she could go the next day. Witness said she could not go, as her clothes were not dry. Her husband said, “Never mind the clothes." On the Tuesday morning— the day she left home— he said to the child if she left him he would have Mrs Rusbridge to keep house. Previously to her leaving home, her husband said he considered it was a bargain he had made with Archie, she left home because her husband was unkind to her. She had been ready twice before to leave home once when she had been married seven months.

 

On being cross-examined, witness stated that on one occasion her husband struck her with a shovel and knocked her down. On another occasion, when they had a row, witness said, “What a pity you could not sell me," and he replied, that if he could get anyone to buy her he would sell her. She asked him what he wanted for her, and he said £5. She thought that was very little. Mr Fraser You were ready to sell yourself for £5?

 

Witness: I was quite agreeable to it, because I was unhappy.

 

In reply to a further question, witness stated that she told her husband that if he took £5 he would not get a divorce. Her own common sense told her that.

 

His Honor said there were three issues before the jury. The first issue was, did the respondents commit adultery Then, if she did, did the petitioner connive at the offence being committed? and secondly, what amount of damages was the petitioner entitled to? As to the first issue, that was uncontradicted, although it rested with the petitioner to prove it. In order that connivance be established, it must appear that the adultery was really attributable to the conduct of the petitioner, and that the conduct of the petitioner was not merely careless or negligent, but that he intended or looked forward to adultery being committed in consequence of his conduct. All the evidence that the court had as to connivance was the evidence of the wife. It rested upon the persons who said there was connivance to prove it. If the husband's story was true there was nothing in the nature of connivance. The only evidence as to connivance came from the guilty party an admitted adulteress— and was unsupported by any other evidence. If, however, there was connivance the petitioner was not entitled to a divorce at all, and no damages should be given. But if there was no connivance. the jury had to consider what the amount of the damages should be; and the damages should not be given as punishment for the adultery but they should be given as compensation to the husband for the loss of the wife. The jury had also to consider, in taking into consideration the amount of damages, what kind of a woman the wife was, and whether the husband and wife lived happily together. Sir R. Stout wished to explain why the co-respondent had not been called, but Mr Fraser objected while the jury were present.

His Honor: It is quite out of course for Sir Robert to explain. You may have had admirable reasons for not calling him, and the fact has been commented on by Mr Fraser.

Sir R. Stout: I was only about to ask your Honor to direct the jury on this point: that there is no suggestion that Motherwell was ever present along with the petitioner and respondent except at the interview and in reference to that interview the petitioner and respondent do not disagree as to what then occurred. Hence our not calling the co-respondent.

His Honor; There is, however, a difference between, them. The husband states that he treated the matter as a joke, while she states that he regarded it seriously.

Mr Fraser: But she introduced the matter; not the husband.

Sir R. Stout That is so.

At 3 o’clock the jury retired, and after an absence of 20 minutes they returned to court, with a verdict in favour of the petitioner, whom they awarded £50 damages.

Sir R. Stout submitted that this was a case which came within the category of "small cases" provided for in the code, according to which £35 would cover the costs, instead of the costs being taxed.

After argument, His Honor said he thought the case came within the definition of "small cases” looking at the admission of the adultery and the amount of damages awarded. A decree nisi would be granted; £50 damage, costs £35, and costs already allowed, and disbursements and witnesses' expanses against the co-respondent.

Mr Fraser: Will your Honor give leave to apply in three months for a decree absolute?

His Honor: Yes. [2]

  

Archibald MOTHERWELL’s advert for selling his cottage including fruit and ornamental trees in Lawrence.

paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&d=TT...

 

Tuapeka Times, Volume XVI, Issue 941, 26 May 1883, Page 2

The pipes for draining the bowling green and LAwn-tennis Court have been laid oh the ground and the work of draining, etc., .will be proceeded with forthwith. -Mr Archibald Motherwell is the successful tenderer for the work.[3]

 

Lawrence parish marriages[4]

MOTHERWELL Archibald 57ySOUTHAM Mrs12 Jul1893

Interesting to note she chose to marry under the name of Southam and not Mark

 

REFERENCES:

[1]

librarydata.christchurch.org.nz/Cemeteries/interment.asp?...

[2]

paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&d=OW...

[3]

www.paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&...

[4]

www.archives.presbyterian.org.nz/marriageregisters/lawren...

[5]

www.paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&...

 

Torino 2002. Enrico Rava, trombettista e compositore jazz, nato a Trieste nel 1939. Ha incominciato a suonare in complessi jazz a Torino, poi con Gato Barbieri e Don Cherry si fa conoscere in tutto il mondo. Strumentista raffinato, dotato di una sonorità spesifica e capace di lasciar respirare la frase, Rava è anche un abile compositore. Questa foto è stata fatta alla manifestazione JAZZ A PALAZZO,

Compositor, violinista, multi-instrumentista e investigador étnico. Desde muy niño manifiesta interés y vocación por la música. Inicia a los 7 años su formación musical formal en el Conservatorio Nacional de la Universidad de Chile, donde completa luego de 10 años de estudio cursos de Teoría, Armonía, Violín, Piano Complementario y Música de Cámara. En dicha casa de estudios destaca como alumno estrella obteniendo las mejores notas, desarrollando desde los 10 años una actividad de presentaciones públicas con su violín y creando en forma autodidacta sus primeras composiciones musicales. Posteriormente, continúa sus estudios de Interpretación Superior en Violín, con el Profesor Jaime de la Jara, en el Departamento de Música de la Universidad Católica de Chile, egresando con calificación máxima.

 

A los 17 años (1971) funda, junto al pianista Ronaldo Reyes, el “Dúo Enrique Soro” (violín y piano) y efectúa una gira por los países sudamericanos, haciendo a su vez grabaciones para radioemisoras latinoamericanas.

 

A los 18 años (1972) es becado por el Ministerio de Cultura de la URSS, para realizar estudios de postgrado en el Conservatorio Tchaikovsky de Moscú. Durante cinco años es discípulo de los más destacados maestros de Polifonía, Piano, Estética, Filosofía, etc., dedicando siempre preferente atención al Violín (Prof. Maia Glesarova / Natalia Boiarskaia; Cátedra de Yuri Yankelevich / Leonid Kogan) y a la Composición (Prof. Konstantin Batashov; Cátedra de Aram Kachaturian).

 

A los 22 años (1976) es laureado en el Congreso Anual de Compositores de la URSS, por su obra Suite para Violín y Violoncello. La obra es estrenada en Moscú por Daniel Zisman y Eduardo Valenzuela, grabada y retransmitida por radio a países de Europa del Este.

 

A los 23 años finaliza sus estudios en Moscú y se traslada a Buenos Aires, Argentina, para estudiar durante un año con Fedora Aberastury (discípula de Claudio Arrau) su sistema de manejo de energías y aplicación a la técnica interpretativa. A la vez se desempeña como Primer Violín y solista de la Orquesta de Cámara “Solistas de Buenos Aires” (dirigida por Alberto Epelbaum) y Profesor de Violín, poniendo en práctica un novedoso y adelantado sistema de enseñanza que le permite a sus alumnos acortar considerablemente los plazos de aprendizaje en relación a la enseñanza convencional.

 

Cumplida esta etapa vuelve a Europa a los 24 años y fija residencia en Madrid. Comienza su práctica de yoga y meditación y compone más de cien canciones con contenido místico.

 

En 1982 el músico de 27 años gana el Concurso DAIC-CHILE, Mención Música de Cámara con su Suite Sudamericana.

 

El 28 de Enero de 1983, en el Centro de Información de la ONU en Lima, Perú, entrega ante la prensa local y en una emotiva ceremonia su “Himno por la Paz”, al Secretario General de las Naciones Unidas, Javier Pérez de Cuéllar, por intermedio del Coordinador de ese Organismo en Perú, Helio Bittencourt.

 

El 6 de Noviembre de 1983 organiza el “Primer Festival de Santiago por la Paz”. Convoca a destacadas personalidades del mundo científico (Igor Saavedra, Presidente de la Academia de Ciencias de Chile, Lola Hoffmann, psiquiatra), artístico (Mario Baeza, Roberto Bravo), religioso (Monseñor Camilo Vial), sindical (Clotario Blest), etc. Durante todo el día, miles de personas se congregan en el Parque O’Higgins, creando una fuerza de paz. Desde las localidades mas apartadas de Chile, los niños, colegios y padres, responden al llamado que Joakin Bello hiciera por la prensa nacional y envían por tren y buses, bolsas repletas con juguetes bélicos que el mismo día del Festival son transformados en la materia prima de gigantescas esculturas por la paz que se irguieron en dicho Parque. Ante los provocativos vuelos rasantes efectuados por aviones y helicópteros militares, el pacifista en más de una ocasión hubo de calmar a la multitud diciendo: “manténganse tranquilos, en paz, ellos también son nuestros hermanos”.

 

Este magno evento fue financiado por un ayuno colectivo de alumnos y amigos de Bello. (El dinero ahorrado en alimentos se depositó en un fondo común con el que se pagaron los gastos ineludibles de un megaevento de estas características). Joakin Bello, como organizador y figura aglutinante del Festival, extendió su ayuno a 53 días de solo agua.

 

En su continua actividad como compositor, crea entre 1982 y 1986, Ofrenda de los Andes por la Paz. En el mismo período, graba tres álbumes de canciones con la participación de la cantante Paula Monsalve: Hijo del Planeta, Yo Soy y Sé Feliz.

 

En 1987 incursiona en la música electro-acústica, combinando la música con los sonidos de la naturaleza. Así crea Detrás del Arcoiris, el primer disco compacto realizado en Chile. Asimismo, con su álbum Preludios, produce la primera grabación digital del país; ambas grabaciones se efectúan en los estudios de la Radio Horizonte, en una coproducción entre el artista y Julián García-Reyes .

 

En 1988 Gaia Records de New York (distribuido por PolyGram) edita “Detrás del Arcoiris” (”Beyond the Rainbow”) en Estados Unidos.

 

En 1989, el músico se radica en Estados Unidos y crea su propio sello de grabación TOTAL MUSIC, cuyo nombre interpreta la percepción que el artista proyecta en su quehacer musical.

 

“La MÚSICA TOTAL – dice – propone un nuevo universo sonoro de síntesis e integración al combinar el eterno y curativo canto de la naturaleza con los instrumentos del pasado y el presente y el poder y pureza de la electrónica y la computación, otorgando así una nueva dimensión a la tradición y abriendo una ventana al futuro”.

 

Su música trasciende las fronteras y es empleada por grupos religiosos, de meditación y crecimiento personal, así como en coreografías, películas, videos étnicos y documentales para televisión y películas.

 

En 1990 publica Reminiscencias, De los Himalayas a los Andes y Centros Magnéticos: Rapa Nui.

 

En 1991 es invitado por el actor Robert Redford a su rancho en Utah. Por espacio de dos semanas, y junto a un selecto grupo multidisciplinario de artistas de diferentes países del mundo, elabora un documento en donde se define la defensa del ecosistema planetario por los artistas con conciencia ecológica. Este documento es entregado a la ONU en Nueva York. Para financiar algunas iniciativas ecológicas, publican el CD “Sundance” (en alusión al Instituto de Cine de Robert Redford). Joakín Bello colabora a ese CD con su “Preludio para una Musa Durmiente” así también, lo hacen con su música Byron Janis, Billy Joel y otros destacados músicos.

 

En 1992 es invitado a participar en la Cumbre de la Tierra en Río de Janeiro, Brasil. En el Palacio Tiradentes toca su música para inspirar antes de sus discursos al Dalai Lama y otros líderes espirituales, así como a Al Gore, Vice Presidente de los Estados Unidos y otros líderes políticos. Toca también en grandes conciertos al aire libre en colaboración con Thoomas Tuulse, Paul Winter, John Denver, Gilberto Gil y Sheena Easton.

 

En 1995 lanza al mercado Sandino, (banda sonora del film del mismo nombre), Ofrenda de los Andes por la Paz, Nocturnos, Cantos de Rapa Nui (recopilación antológica producida y grabada por el propio compositor en Isla de Pascua) y remasterizada digitalmente para CD, Hijo del Planeta, Yo Soy, Sé Feliz y Back in Arkansas.

 

En 1998 compone y graba en Puerto Rico el CD “De Amores Luminosos”, producción que le encarga PolyGram Latino de Miami y en donde la voz solista es de Nydia Caro.

 

Durante el mismo año, en Miami produce, compone y graba “… Y Serás Feliz”, con la cantante venezolana Leonor.

 

Hacia finales de 1998 comienza en Nueva York la producción de “Sacred Love” con Carina Courtright.

 

Como concertista ha presentado su música en los cinco continentes, en escenarios tan diversos como el Teatro Colón de Buenos Aires; Universal Amphitheatre de Los Angeles, California; Teatro Nacional Heitor Villa-Lobos de Brasilia; Ateneo de Caracas, Venezuela; y en grandes festivales al aire libre en Norteamérica, Sudamérica e India.

www.flickr.com/ncondeza

 

www.session4.com

Guinga

Musico e compositor

Filme fuji acros

Cantor e compositor Cláudio Zoli apresenta material de seu mais novo trabalho “Amar Amanhecer”, o 11º CD da carreira, em São Paulo. 12.09.15

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2015/09/13/claudio-zoli-apres...

Rendition of my Tesla Model S

 

Lenine

Cantor & compositor

Venerdì 8 agosto (ore 21.30 – ingresso 20/25 euro + dp nel circuito Bookingshow) l’ottava edizione del Sud Est Indipendente, festival targato CoolClub, ospita, in collaborazione con TTEvents e Molly Arts, gli Avion Travel.

A quasi dieci anni dall’ultimo tour insieme la “piccola orchestra” torna a esibirsi in concerto con la storica formazione che li ha fatti conoscere ed amare dal grande pubblico. Peppe Servillo (voce), Fausto Mesolella (chitarra), Mario Tronco (tastiere), Mimì Ciaramella (batteria), Ferruccio Spinetti (contrabbasso) e Peppe D’Argenzio (sax) proporranno un concerto che includerà i loro brani più celebri con cui hanno saputo incantare le platee di tutta Italia. Il nuovo live “ReTour” è “un piccolo ritorno condotto senza enfasi e celebrazioni, è la verifica di un’idea di canzoni che ambiscono a durare, non perché hanno scalato le classifiche, ma perché serbano in sé il desiderio e la presunzione di essere sempre attuali, smuovere il cuore e il pensiero, provocare un’assemblea di sensazioni e senso che si ritrovano dopo dieci anni a cominciare da noi sei”.

La prima formazione del gruppo di Caserta risale al 1980. Dopo un esordio decisamente rock e un passaggio attraverso il pop nella seconda metà degli anni ottanta (il gruppo vince la sezione rock del Festival di Sanremo 1987), la Piccola Orchestra approda allo stile “Avion Travel” con l’album “Bellosguardo”, pubblicato nel 1992. Nel 1993 arriva, a seguito dell’incontro con Caterina Caselli e del contratto con la Sugar, l’album “Opplà”, un tassello decisivo nel raffinato mosaico musicale degli Avion Travel, che coglie un grande consenso di critica. Nell’ottobre del 1995 pubblicano l’album “Finalmente Fiori” che si rivela la naturale conclusione di un trittico musicale (insieme a “Bellosguardo” e “Opplà”). Nel 1998 conquistano Premio della Critica e della Giuria di Qualità a Sanremo con il brano “Dormi e Sogna”. Nel gennaio del 1999 viene pubblicato l’album “Cirano” firmato dal produttore Arto Lindsay. L’anno dopo conquistano Sanremo con “Sentimento” aggiudicandosi anche il “Premio Speciale della Critica e della Giuria di Qualità”. Nel dicembre 2000 pubblicano l’album “Storie d’amore”: un omaggio alla canzone italiana e più in generale alla musica evergreen degli anni Sessanta. Il 4 aprile 2003 esce il nuovo atteso album della Piccola Orchestra Avion Travel che si intitola “Poco mossi gli altri bacini”, frutto della collaborazione della band con il produttore Pasquale Minieri. L’album, che segna un’ulteriore svolta nel percorso musicale della Piccola Orchestra Avion Travel, contiene per la prima volta anche voci femminili: Peppe Servillo duetta con Elisa e Caterina Caselli. Il bisogno di esplorare nuovi orizzonti musicali spinge il gruppo verso progetti molto diversi fra loro: Peppe Servillo si dedica al tour Aires Tango; Ferruccio Spinetti inizia il proprio progetto sperimentale con Petra Magoni; Fausto Mesolella parte in tour al chitarrista Michele Ascolese per il progetto Chitarre Vagabonde; Mario Tronco e Peppe D’Argenzio si uniscono all’Orchestra di Piazza Vittorio. Le esperienze e le influenze assorbite in questi anni di progetti “paralleli” spingono il gruppo a tornare in studio dopo tre anni, con una nuova importante sfida: “Danson Metropoli” un album di canzoni di Paolo Conte, interpretate da loro stessi e registrate sotto la direzione artistica dello stesso Paolo Conte. Nel 2009, infine, gli Avion Travel pubblicano “Nino Rota, l’Amico Magico”, prodotto da Fausto Mesolella, un album sorprendente e raffinato contenente 13 celeberrimi brani del grande compositore rivisitati nell’inconfondibile stile Avion Travel.

Dopo Cat Power, AfterHours e Avion Travel, il Festival proseguirà con Brunori Sas e Bud Spencer Blues Explosion (9 e 10 agosto al Parco di Belloluogo a Lecce nell’ambito del Green Sound Festival), Mannarino (13 agosto in Piazza Libertini a Lecce). Sei live intensi con grandi nomi della musica italiana e internazionale affiancati sul palco da alcune delle migliori esperienze della scena pugliese. Tutte le info, il programma e il comunicato stampa generale sul sito seifestival.it

Sud Est Indipendente è ideato e organizzato da Coolclub in collaborazione con Comune di Lecce – Assessorato alla Cultura e al turismo, Molly Arts, Torre Regina Giovanna, Green Sound Festival, TTEvents, Parco Gondar con il prezioso sostegno di S.g.a. srl e Svicat, a sostegno di Lecce 2019. Fin dal suo esordio nel 2006 il festival ha dichiarato la sua vocazione a scegliere gruppi e progetti eterogenei, a trasformarsi di volta in volta allargando l’orizzonte delle proprie proposte per offrire al proprio pubblico una panoramica ampia e variegata della musica pescando nei diversi generi che vanno dal punk al cantautorato, dal rock al folk. Nel corso delle sue edizioni ha portato in Salento ospiti come Kings Of Convenience, Baustelle, Gogol Bordello, Bugo, Skatalites, Verdena, Daniele Silvestri, Tre Allegri Ragazzi Morti, Vallanzaska, Teatro degli Orrori, One Dimensional Man, Jon Spencer Blues Explotion, Mannarino, Calibro 35, Brunori Sas, Amor Fou, Lombroso, Dellera, Crifiu, Mascarimirì e molte altre realtà italiane e pugliesi.

Info

3331803375 – www.seifestival.it

Pélico

Cantor e compositor

John Edward SOUTHAM

Died at his mothers residence

‘Mrs Motherwell’

33 Albert Street, Linwood

April 30 1894 Aged 23 years

 

Block 10 Plot 29

 

Death notice

Tuapeka Times, Volume XXVI, Issue 4101, 12 May 1894, Page 2

paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&cl=s...

 

Occupation: Compositor

Place of birth: London, UK

Years in NZ: 17

 

Star , Issue 5245, 30 April 1895, Page 2

IN MEMORIAM.

Southam.— ln loving memory of John Edward Southam, born Feb. 10, 1871, at 151, Barnsbury Boad, London, England, died April 30. 1894 at 33, Albert Street, Linwood, Christchurch, New Zealand. Inserted by his sorrowing mother, E.M. Motherwell, Christchurch, New Zealand.

  

Divorce case of John’s mother Emma Mary MOTHERWELL, formerly MARK and SOUTHAM.

Otago Witness , Issue 2014, 29 September 1892, Page 13

SUPREME COURT.

DIVORCE AND MATRIMONIAL CAUSES. Wednesday, September 21.

(Before his Honor [sic] Mr Justice Williams and a Special jury of 12.)

MARK V. MARK AND MOTHERWELL. A husband's petition for dissolution of marriage and for £500 damages.

Mr Fraser appeared for the petitioner, Mr J. Macgregor for the respondent, and For Robert Stout for the co-respondent.

Mr Keith Ramsay was chosen foreman of the jury. Mr Fraser, in opening the case for the petitioner, said that the petitioner was Thomas Mark, a retired miner living near Lawrence, and the co-respondent, Archibald Motherwell, was also a retired miner residing near the same place.

 

Petitioner was lawfully married on April 28, 1882, to Emma Mary Southam, then a widow, the marriage taking place at the Dunedin registry office. Petitioner and his wife lived together at Waitahuna Gully for about Seven years, and at Lawrence for about three years, up till June 21, 1892. Two children were the issue of the marriage, and one of these a son was now alive. On the 21st,June referred to Mrs Mark left her home without just cause or excuse, and (since then she had openly cohabited with the co-respondent. Petitioner asked that the marriage be dissolved, and he also claimed £500 damages. That was what the petition set forth. After the parties had lived for some years at Waitahuna Gully the wife grew restless and seemed anxious for a change; and in consequence of her wish the petitioner purchased a small property near Lawrence and built a house upon it. Petitioner and his wife lived there afterwards for three years and they seemed to have got on very, well together. The petitioner gave his wife a high character for thriftiness. She was a good housekeeper, and a good wife in every way. Undoubtedly there were those little tiffs and those little bickerings that he (learned counsel) thought occurred in almost every household; but there were no serious disagreements. In fact, the petitioner, Mark, behaved with great liberality to his wife in many ways. He might give one instance of his liberality. When he married her she was a widow, and had been a widow seven years. She had a son 10 years of age [John, buried in this plot-Sandy], and Mark practically adopted this lad. He saw that the lad was apprenticed to a trade, and supported him during his apprenticeship, and afterwards till he became 21 years, of age. This year the respondent was anxious to pay a visit to the son, who was living at Bendigo, and the petitioner gave her the means to go. Motherwell, the co-respondent, lived close to the petitioner's house - really, just over the way - and he was living there when Mark removed to Lawrence. The two became very friendly. They visited at each other's houses, and Motherwell behaved himself in every way. There was nothing to occur to break the friendship, but during the last 12 months the petitioner had noticed a considerable change in his wife. She grew restless and discontented, and although anything like an open quarrel was avoided, home life was not as pleasant as if had been in the past. As he (counsel) had previously said, the Marks and Motherwell used to visit at each other's houses, but there was nothing to arouse the petitioner's suspicions' in any way until the climax came very unexpectedly on June 21,1892. On that day, which was a Tuesday, Mark left home on perfectly friendly terms with his wife, returning in the evening. He then found his house empty and there was not a sign of his wife about the place. The evening wore on, but the petitioner could not understand where his wife was. She did not turn up that night nor the next day, but petitioner had no suspicion whatever of her having left with the co-respondent until he heard that Motherwell had left his house over the way. It afterwards transpired that on Tuesday Motherwell and Mrs Mark came to Dunedin, went to the Sussex Hotel, occupied the same room there, and passed as husband and wife, returning on the Thursday to Lawrence. Mrs Mark then quietly settled down in Motherwell's house in sight of her husband's house, and in daily sight of her child, and she had since continued her cohabitation with Motherwell. Mark ceased to have any communication with her, and on the following week after she returned to Lawrence he came to Dunedin. As he (Mr Fraser) before stated.

 

Mrs Mark and Motherwell left Lawrence on a Tuesday. Tuesday night found them in the Sussex Hotel, and on Wednesday they jointly consulted a firm of solicitors as to their position. [Evidently Motherwell had acted deliberately with a full knowledge of what would, result, and he got the best advice he could. It was not for him (Mr Fraser) to say what advice they got, but it was somewhat significant that the articles that were purchased on the same day after the consultation with the solicitors were a rocking chair, a sewing machine, a double bedstead, and a spring mattress. He did not know whether that was in consequence of the advice the parties got, but the articles he had mentioned were purchased. He supposed that Mrs Mark and Motherwell wanted to make the best of a bad job. There was practically no defence to the charge of adultery, but there was an answer on the part of co-respondent, which he should refer to briefly. The answer was that the petitioner connived at the adultery, and if there had been connivance that, of course, would be an answer to the petition, but he confessed that he had been at some slight pain to find out why this answer had been put in, but he had been unable to discover the slightest excuse for it. It seemed to have been put in not as a bona fide defence, but simply to let in evidence with the object of reducing the damages in the case. He (learned counsel) submitted that this was a particularly cruel defence, and that it was a cruel aggravation of the wrong petitioner had suffered.

 

The petitioner, who was the first witness called, gave evidence partly in support of learned counsel’s opening statement.

 

On being cross-examined by Mr Macgregor, witness stated that he had little tiffs with his wife sometimes. On one occasion, after they had some words, she pulled his whiskers. He then hit her with his fist, and she threw a fork at him. On another occasion there was some talk about a separation, and she told him that she would leave him only she could not get a separation without committing adultery, she also said she was not going to do that, and he replied that be would not. On one occasion, one Saturday before she left, he said to her, in fun, that he would sell her for a £5-note. He did not know what caused him to say that. There had been no row between them.

 

At this stage of the cross-examination witness fainted, and had to be taken out of court. On his return, after other witnesses had been examined, he stated, in reply to Mr Macgregor, that some time after he and his wife had the conversation about him belling her for a £ 5 note, they were at Motherwell's. His wife then told Motherwell that he had said he would take £5 for her and she asked Motherwell if he would give that much. Motherwell then replied, "Oh, I would not mind giving a £5-note for you any time." They were all laughing about the matter.

 

The other witnesses called on behalf of petitioner were Elizabeth Kenealy, Susan M'Farfane, Wm. Hay, Constable Conn, Henry Mark, Wm. Craik, and David Cochrane.

 

Sir Robert Stout said the jury would see that the fight was altogether in reference to damages. In such a case the jury should look at all the surroundings and although there was power given by the act to award damages, yet he submitted that cases of such a kind ought to be discouraged by a jury. It would be seen that so far as the present case was concerned there had been no defence as to the alleged adultery, from the wife's story they would see that during the latter years of her marriage she had lived very unhappily with her husband. The husband admitted that 12 months before the wife left him he struck her with his fist, and it was shown that their home was not a happy one from this, and from the fact that they had been talking about a separation, and that it was said that they could not get a separation unless one of them committed adultery. There was no suggestion that that was a joke. If it was a joke it was a very peculiar one. It was perfectly plain that the two parties could not live happily together, and so they wanted to be separated. Perhaps at that time neither of them thought about damages. If the petitioner did think of damages, he apparently thought that £ 5 was ample to compensate him for the loss of his wife. So far as Mr Motherwell was concerned the wife would say that there was no intimacy between him and her until quite lately. She would tell the court that she did not think that she ever talked to Motherwell until Christmas 1891. So far as Mr Mark

was concerned, he was not sorry that he could separate from his wife. The wife would swear that before she left there was a discussion about what things she should take with her. Her husband said she could take her clothes, but he objected to her taking a sewing machine. If that was so, he submitted that it was not a case for damages at all. There was no poetry nor pathos in the case, which was entirely a question of money. Mr Mark could joke about this £ 5, but why should there be any talk about a separation at all? The wife would say that they were living unhappily together. The law was that there, could be no divorce between the parties unless there was either bigamy or adultery. In this case the parties both seemed to be of that opinion, and they talked about that in order to see who should commit adultery, so that a divorce might be brought about.

 

Mr Fraser: Mr Mark denies that in the way you put it.

 

Sir Robert Stout said that whether he denied it or not he admitted that the question was talked about, and what he was opening was what the wife said. He (Sir Robert) did not say anything against Mark, but it was not a case in which he should ask for damages, and his request would not be listened to by the jury for a single instant. Mrs Mark would say also that after the talk at Motherwell's Mark told her that she could go tomorrow for aught he would care— that he would be glad to get rid of her. She would also say that there was no laughing about the matter, when the question of selling her for a £5-note was raised at Motherwell’s.

 

Mr Fraser: You had better set up bargain and sale.

 

Sir Robert Stout said that he was doing what was much better. It was making a fool of the court to ask for damages in such a case. The respondent in her evidence stated that she and her husband lived very unhappily together. They frequently disagreed, and he struck her several times. It was understood between them that -one of them should act improperly, so as to get a divorce. That was about three months before she left her husband. Her husband told her that he might act improperly, or that she might if she wished to get a divorce. He was always agreeable to the idea of a separation, and had many times talked of selling her for £5. On one occasion, when he spoke about it to Mr Motherwell, witness said to him, “You will jib," and her husband replied that he would not. He then went to the railway station, and left her with Mr Motherwell. After she went home her husband was not there, and she waited up till 10 o'clock for him. When he came home she asked him about various people in the gully, and then said to him, “Archie will give £5 for me." Her husband replied that if she liked Archie better than him Archie could have her for all he cared, and that she could go the next day. Witness said she could not go, as her clothes were not dry. Her husband said, “Never mind the clothes." On the Tuesday morning— the day she left home— he said to the child if she left him he would have Mrs Rusbridge to keep house. Previously to her leaving home, her husband said he considered it was a bargain he had made with Archie, she left home because her husband was unkind to her. She had been ready twice before to leave home once when she had been married seven months.

 

On being cross-examined, witness stated that on one occasion her husband struck her with a shovel and knocked her down. On another occasion, when they had a row, witness said, “What a pity you could not sell me," and he replied, that if he could get anyone to buy her he would sell her. She asked him what he wanted for her, and he said £5. She thought that was very little. Mr Fraser You were ready to sell yourself for £5?

 

Witness: I was quite agreeable to it, because I was unhappy.

 

In reply to a further question, witness stated that she told her husband that if he took £5 he would not get a divorce. Her own common sense told her that.

 

His Honor said there were three issues before the jury. The first issue was, did the respondents commit adultery Then, if she did, did the petitioner connive at the offence being committed? and secondly, what amount of damages was the petitioner entitled to? As to the first issue, that was uncontradicted, although it rested with the petitioner to prove it. In order that connivance be established, it must appear that the adultery was really attributable to the conduct of the petitioner, and that the conduct of the petitioner was not merely careless or negligent, but that he intended or looked forward to adultery being committed in consequence of his conduct. All the evidence that the court had as to connivance was the evidence of the wife. It rested upon the persons who said there was connivance to prove it. If the husband's story was true there was nothing in the nature of connivance. The only evidence as to connivance came from the guilty party an admitted adulteress— and was unsupported by any other evidence. If, however, there was connivance the petitioner was not entitled to a divorce at all, and no damages should be given. But if there was no connivance. the jury had to consider what the amount of the damages should be; and the damages should not be given as punishment for the adultery but they should be given as compensation to the husband for the loss of the wife. The jury had also to consider, in taking into consideration the amount of damages, what kind of a woman the wife was, and whether the husband and wife lived happily together. Sir R. Stout wished to explain why the co-respondent had not been called, but Mr Fraser objected while the jury were present.

His Honor: It is quite out of course for Sir Robert to explain. You may have had admirable reasons for not calling him, and the fact has been commented on by Mr Fraser.

Sir R. Stout: I was only about to ask your Honor to direct the jury on this point: that there is no suggestion that Motherwell was ever present along with the petitioner and respondent except at the interview and in reference to that interview the petitioner and respondent do not disagree as to what then occurred. Hence our not calling the co-respondent.

His Honor; There is, however, a difference between, them. The husband states that he treated the matter as a joke, while she states that he regarded it seriously.

Mr Fraser: But she introduced the matter; not the husband.

Sir R. Stout That is so.

At 3 o’clock the jury retired, and after an absence of 20 minutes they returned to court, with a verdict in favour of the petitioner, whom they awarded £50 damages.

Sir R. Stout submitted that this was a case which came within the category of "small cases" provided for in the code, according to which £35 would cover the costs, instead of the costs being taxed.

After argument, His Honor said he thought the case came within the definition of "small cases” looking at the admission of the adultery and the amount of damages awarded. A decree nisi would be granted; £50 damage, costs £35, and costs already allowed, and disbursements and witnesses' expanses against the co-respondent.

Mr Fraser: Will your Honor give leave to apply in three months for a decree absolute?

His Honor: Yes. [2]

  

Archibald MOTHERWELL’s advert for selling his cottage including fruit and ornamental trees in Lawrence.

paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&d=TT...

 

Tuapeka Times, Volume XVI, Issue 941, 26 May 1883, Page 2

The pipes for draining the bowling green and LAwn-tennis Court have been laid oh the ground and the work of draining, etc., .will be proceeded with forthwith. -Mr Archibald Motherwell is the successful tenderer for the work.[3]

 

Lawrence parish marriages[4]

MOTHERWELL Archibald 57ySOUTHAM Mrs12 Jul1893

Interesting to note she chose to marry under the name of Southam and not Mark

 

REFERENCES:

[1]

librarydata.christchurch.org.nz/Cemeteries/interment.asp?...

[2]

paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&d=OW...

[3]

www.paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&...

[4]

www.archives.presbyterian.org.nz/marriageregisters/lawren...

[5]

www.paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&...

 

Compositor Carlos Gomes:Nasceu em Campinas;estudou no Rio de Janeiro;fez sucesso em Milão;morreu em Belém do Pará.

Consiglio la visione su sfondo scuro.

  

Paolo Zanarella, è un compositore padovano particolarmente originale e creativo.

Si definisce “Il pianista fuori posto” perché, oltre a riempire i teatri con la sua musica, a sorpresa e senza preavviso o autorizzazione, ama portare il suo pianoforte a coda in giro per le strade, le piazze e addirittura in acqua, per la semplice gioia di diffondere la musica in mezzo alla gente, trasformando in teatro anche gli angoli più strani di un piccolo paese o di una grande città.

Musicista, compositore e amante dell’improvvisazione, Paolo Zanarella nasce a Campo San Martino, nel padovano, il 9 ottobre del 1968. Autodidatta, fin dai primi approcci col pianoforte all’età di dieci anni, ha sempre coltivato l’interesse per la musica con particolare attenzione ai modelli musicali della classicità europea, cercando di coglierne le dinamiche strutturali quali elementi ancora assolutamente significativi nel panorama della musica contemporanea.

Nel 1999 Zanarella esordisce con la direzione e la regia del musical “La strada del successo”, di cui compone anche le musiche e scrive i testi, per la compagnia teatrale padovana Giovani Musical. Accanto alla costante dedizione a cori giovanili e polifonici, da più di dieci anni collabora con l’attore Andrea Bordin e lo scrittore Walter Basso in un’inedita forma di spettacolo teatrale, dove cura le sezioni musicali frutto di personali improvvisazioni capaci di dialogare col pubblico attraverso il filo sottile delle emozioni.

Zanarella però non limita la sua voglia di innovazione alle proposte musicali e lancia infatti il progetto “Il pianista fuori posto”, che si propone di portare la musica, ed in particolare lo strumento del pianoforte, fuori dai contesti abituali di spettacolo.

Grazie ad un particolare furgone, appositamente attrezzato, Zanarella può raggiungere con il suo pianoforte a mezza coda luoghi normalmente impensabili per un happening musicale, arricchendo, proprio grazie al contesto esterno, la sua performance.

 

Incollato da : [www.paolozanarella.it/]

Compositor: Carlinhos Carneiro, Rodrigo Pilla

 

Ela vai mudar,

Vai gostar de coisas que ele nunca imaginou

Vai ficar feliz de ver que ele também mudou

Pelo jeito não descarta uma nova paixão

Mas espera que ele ligue a qualquer hora

 

Para conversar

Perguntar se é tarde pra ligar

Dizer que pensou nela

Estava com saudade

Mesmo sem ter esquecido que

 

É sempre amor, mesmo que acabe

Com ela aonde quer que esteja

É sempre amor, mesmo que mude

É sempre amor, mesmo que alguém esqueça o que passou

 

Ele vai mudar,

Escolher um jeito novo de dizer "alô"

Vai ter medo de que um dia ela vá mudar

Que aprenda a esquecer sua velha paixão

Mas evita ir até o telefone

 

Para conversar

Pois é muito tarde pra ligar

Tem pensado nela

Estava com saudade

Mesmo sem ter esquecido que

 

É sempre amor, mesmo que acabe

Com ele aonde quer que esteja

É sempre amor, mesmo que mude

É sempre amor, mesmo que alguém esqueça o que passou

 

Para conversar

Nunca é muito tarde pra ligar

Ele pensa nela

Ela tem saudade

Mesmo sem ter esquecido que

 

É sempre amor, mesmo que acabe

Com ele aonde quer que esteja

É sempre amor, mesmo que mude

É sempre amor, mesmo que alguém esqueça o que passou

 

Link: www.youtube.com/watch?v=redOxhfenp8

Compositor, violinista, multi-instrumentista e investigador étnico. Desde muy niño manifiesta interés y vocación por la música. Inicia a los 7 años su formación musical formal en el Conservatorio Nacional de la Universidad de Chile, donde completa luego de 10 años de estudio cursos de Teoría, Armonía, Violín, Piano Complementario y Música de Cámara. En dicha casa de estudios destaca como alumno estrella obteniendo las mejores notas, desarrollando desde los 10 años una actividad de presentaciones públicas con su violín y creando en forma autodidacta sus primeras composiciones musicales. Posteriormente, continúa sus estudios de Interpretación Superior en Violín, con el Profesor Jaime de la Jara, en el Departamento de Música de la Universidad Católica de Chile, egresando con calificación máxima.

 

A los 17 años (1971) funda, junto al pianista Ronaldo Reyes, el “Dúo Enrique Soro” (violín y piano) y efectúa una gira por los países sudamericanos, haciendo a su vez grabaciones para radioemisoras latinoamericanas.

 

A los 18 años (1972) es becado por el Ministerio de Cultura de la URSS, para realizar estudios de postgrado en el Conservatorio Tchaikovsky de Moscú. Durante cinco años es discípulo de los más destacados maestros de Polifonía, Piano, Estética, Filosofía, etc., dedicando siempre preferente atención al Violín (Prof. Maia Glesarova / Natalia Boiarskaia; Cátedra de Yuri Yankelevich / Leonid Kogan) y a la Composición (Prof. Konstantin Batashov; Cátedra de Aram Kachaturian).

 

A los 22 años (1976) es laureado en el Congreso Anual de Compositores de la URSS, por su obra Suite para Violín y Violoncello. La obra es estrenada en Moscú por Daniel Zisman y Eduardo Valenzuela, grabada y retransmitida por radio a países de Europa del Este.

 

A los 23 años finaliza sus estudios en Moscú y se traslada a Buenos Aires, Argentina, para estudiar durante un año con Fedora Aberastury (discípula de Claudio Arrau) su sistema de manejo de energías y aplicación a la técnica interpretativa. A la vez se desempeña como Primer Violín y solista de la Orquesta de Cámara “Solistas de Buenos Aires” (dirigida por Alberto Epelbaum) y Profesor de Violín, poniendo en práctica un novedoso y adelantado sistema de enseñanza que le permite a sus alumnos acortar considerablemente los plazos de aprendizaje en relación a la enseñanza convencional.

 

Cumplida esta etapa vuelve a Europa a los 24 años y fija residencia en Madrid. Comienza su práctica de yoga y meditación y compone más de cien canciones con contenido místico.

 

En 1982 el músico de 27 años gana el Concurso DAIC-CHILE, Mención Música de Cámara con su Suite Sudamericana.

 

El 28 de Enero de 1983, en el Centro de Información de la ONU en Lima, Perú, entrega ante la prensa local y en una emotiva ceremonia su “Himno por la Paz”, al Secretario General de las Naciones Unidas, Javier Pérez de Cuéllar, por intermedio del Coordinador de ese Organismo en Perú, Helio Bittencourt.

 

El 6 de Noviembre de 1983 organiza el “Primer Festival de Santiago por la Paz”. Convoca a destacadas personalidades del mundo científico (Igor Saavedra, Presidente de la Academia de Ciencias de Chile, Lola Hoffmann, psiquiatra), artístico (Mario Baeza, Roberto Bravo), religioso (Monseñor Camilo Vial), sindical (Clotario Blest), etc. Durante todo el día, miles de personas se congregan en el Parque O’Higgins, creando una fuerza de paz. Desde las localidades mas apartadas de Chile, los niños, colegios y padres, responden al llamado que Joakin Bello hiciera por la prensa nacional y envían por tren y buses, bolsas repletas con juguetes bélicos que el mismo día del Festival son transformados en la materia prima de gigantescas esculturas por la paz que se irguieron en dicho Parque. Ante los provocativos vuelos rasantes efectuados por aviones y helicópteros militares, el pacifista en más de una ocasión hubo de calmar a la multitud diciendo: “manténganse tranquilos, en paz, ellos también son nuestros hermanos”.

 

Este magno evento fue financiado por un ayuno colectivo de alumnos y amigos de Bello. (El dinero ahorrado en alimentos se depositó en un fondo común con el que se pagaron los gastos ineludibles de un megaevento de estas características). Joakin Bello, como organizador y figura aglutinante del Festival, extendió su ayuno a 53 días de solo agua.

 

En su continua actividad como compositor, crea entre 1982 y 1986, Ofrenda de los Andes por la Paz. En el mismo período, graba tres álbumes de canciones con la participación de la cantante Paula Monsalve: Hijo del Planeta, Yo Soy y Sé Feliz.

 

En 1987 incursiona en la música electro-acústica, combinando la música con los sonidos de la naturaleza. Así crea Detrás del Arcoiris, el primer disco compacto realizado en Chile. Asimismo, con su álbum Preludios, produce la primera grabación digital del país; ambas grabaciones se efectúan en los estudios de la Radio Horizonte, en una coproducción entre el artista y Julián García-Reyes .

 

En 1988 Gaia Records de New York (distribuido por PolyGram) edita “Detrás del Arcoiris” (”Beyond the Rainbow”) en Estados Unidos.

 

En 1989, el músico se radica en Estados Unidos y crea su propio sello de grabación TOTAL MUSIC, cuyo nombre interpreta la percepción que el artista proyecta en su quehacer musical.

 

“La MÚSICA TOTAL – dice – propone un nuevo universo sonoro de síntesis e integración al combinar el eterno y curativo canto de la naturaleza con los instrumentos del pasado y el presente y el poder y pureza de la electrónica y la computación, otorgando así una nueva dimensión a la tradición y abriendo una ventana al futuro”.

 

Su música trasciende las fronteras y es empleada por grupos religiosos, de meditación y crecimiento personal, así como en coreografías, películas, videos étnicos y documentales para televisión y películas.

 

En 1990 publica Reminiscencias, De los Himalayas a los Andes y Centros Magnéticos: Rapa Nui.

 

En 1991 es invitado por el actor Robert Redford a su rancho en Utah. Por espacio de dos semanas, y junto a un selecto grupo multidisciplinario de artistas de diferentes países del mundo, elabora un documento en donde se define la defensa del ecosistema planetario por los artistas con conciencia ecológica. Este documento es entregado a la ONU en Nueva York. Para financiar algunas iniciativas ecológicas, publican el CD “Sundance” (en alusión al Instituto de Cine de Robert Redford). Joakín Bello colabora a ese CD con su “Preludio para una Musa Durmiente” así también, lo hacen con su música Byron Janis, Billy Joel y otros destacados músicos.

 

En 1992 es invitado a participar en la Cumbre de la Tierra en Río de Janeiro, Brasil. En el Palacio Tiradentes toca su música para inspirar antes de sus discursos al Dalai Lama y otros líderes espirituales, así como a Al Gore, Vice Presidente de los Estados Unidos y otros líderes políticos. Toca también en grandes conciertos al aire libre en colaboración con Thoomas Tuulse, Paul Winter, John Denver, Gilberto Gil y Sheena Easton.

 

En 1995 lanza al mercado Sandino, (banda sonora del film del mismo nombre), Ofrenda de los Andes por la Paz, Nocturnos, Cantos de Rapa Nui (recopilación antológica producida y grabada por el propio compositor en Isla de Pascua) y remasterizada digitalmente para CD, Hijo del Planeta, Yo Soy, Sé Feliz y Back in Arkansas.

 

En 1998 compone y graba en Puerto Rico el CD “De Amores Luminosos”, producción que le encarga PolyGram Latino de Miami y en donde la voz solista es de Nydia Caro.

 

Durante el mismo año, en Miami produce, compone y graba “… Y Serás Feliz”, con la cantante venezolana Leonor.

 

Hacia finales de 1998 comienza en Nueva York la producción de “Sacred Love” con Carina Courtright.

 

Como concertista ha presentado su música en los cinco continentes, en escenarios tan diversos como el Teatro Colón de Buenos Aires; Universal Amphitheatre de Los Angeles, California; Teatro Nacional Heitor Villa-Lobos de Brasilia; Ateneo de Caracas, Venezuela; y en grandes festivales al aire libre en Norteamérica, Sudamérica e India.

www.flickr.com/ncondeza

 

www.session4.com

Cantora, compositora e multi-instrumentista Mart’nália apresenta o show “+ Misturado” com músicas gravadas do seu mais recente CD que da nome à turnê. São Paulo. 30.10.18

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2018/10/30/martnalia-misturado/

Fui convidada pelo amigo e jornalista Alessandro Atanes para participar da 1ª Mostra de Arte Contemporânea Caiçara. "Retratos" será o tema da minha exposição. Estão todos convidados!

  

Caiçaras celebram a cultura

 

Em 28 de agosto, artistas de várias áreas se reúnem na Casa da Frontaria Azulejada, no Centro Histórico de Santos

 

Músicos e compositores, coreógrafos e dançarinos, artistas plásticos, fotógrafos, escritores, intelectuais e representantes de diversas expressões culturais do litoral paulista se reúnem no final de agosto, em Santos, na I Mostra de Arte Contemporânea Caiçara, que acontece no dia 28, sábado, a partir das 14 horas, na Casa da Frontaria Azulejada, no Centro Histórico.

 

O objetivo da Mostra é celebrar a arte por meio do encontro entre manifestações tradicionais e obras mais ligadas à vanguarda, bem como fortalecer a produção artística local na busca de expressão universal. A idéia é apresentar ao público em um só local uma série de produções artísticas e reflexões sobre a arte produzida na região e sua relação com a identidade local.

 

“Queremos resgatar nossas tradições e misturá-las ao contemporâneo, estimular a pesquisa e a criação artística, a produção, o intercâmbio e a difusão cultural, conectar a expressão artística regional à global e oferecer ao público uma intervenção entre música, dança, teatro, literatura, circo e artes visuais em evento de improvisação coletiva”, afirma Márcio Barreto, do Percutindo Mundos, grupo de música caiçara contemporânea, e curador da mostra.

 

A programação começa com uma atividade para crianças e adolescentes, simultaneamente às exposições visuais: “Olhares Marítimos” que reúne fotografias de Biga Appes, Adilson Félix, Márcio Barreto, Raquel Ramires, Isabel Nascimento e Christina Amorim. Estarão na mostra as esculturas “Aluminarte”, de Anak Albuquerque e Giovane Nazareth e também os trabalhos de Chico Melo (Ateliê 44) e Cris Oliveira com suas esculturas em areia, “ A Incrível Arte do Equilíbrio”, de Galeno Malfatti, e “Arte DuLixo”, de Tubarão, mais a gravura “Valongo”, de Fabrício Lopez (Estúdio Valongo), “Cores”, arte visual de Maurício Adinolfi com Luciana Ramim e Gabriel Netto, “Retratos” da artista gráfica Nice Lopes, os cartazes do Coletivo Action, com a série “Supremacia Caiçara”, a arte de Evelise Aguião e o grafite de Valério da Luz (Ateliê 44)e Hugo Leal (Interagestudio).

 

Das artes cênicas e circenses, o evento apresentará “Ciranda Caiçara”, projeto que une arte e meio ambiente (Escola Municipal Lucio Martins Rodrigues - São Vicente /SP), “Pagu Mulher” com Maíra de Souza e o grupo Gaia´thos e Escola Livre de Circo da Oficina Regional Cultural Pagu, a atriz Christy-Ane Amici (“Atro Coração” - Teatro Canoa). Depois se apresentam os índios Guarani Mbya da Aldeia Paranapuã de São Vicente.

 

Para refletir sobre a identidade da região, o jornalista Alessandro Atanes, mestre em História Social, faz a miniconferência “Caiçara, Portuário, Oceânico”, com inserção de canções do projeto “Rota Literária”, sobre como a arte e a literatura mostram a região.

 

Às 18 horas, começa uma nova série de apresentações: Meire Berti e o Coral Fosfértil Baixada Santista apresentam “Indianismos”, a dançarina e coreógrafa Célia Faustino mostra a coreografia “Exílios: Cartas ao Vento”; outras coreografias são de Rita Nascimento, “Palavras ao Mar”, Erika Karnouchovas com "O corpo como cenografia do eu" junto com os perfomers Ildefonso Torres Filho, Aline Cassiane, Natan Brith, Andrea Azevedo, Fabiana Miler e Tabata Barboza e videoinstalação do videomaker e jornalista, Eduardo Riccie. A bailarina e escritora (doutotra em pedagogia pela USP)Kiussam de Oliveira apresenta “Afrodescendência” e Poliana Nataraja com sua Arte Visionária, fundindo arte e espiritualidade.Fernanda Carvalho apresentará oficina de improvisão em dança, preparando o público para a intervenção coletiva do evento.

 

Entre os escritores, Flávio Viegas Amoreira apresenta trechos de “Escorbuto” e José Geraldo Neres (Santo André /SP) lê “Outros Silêncios”, além de Ademir Demarchi, editor da revista Babel, Jap Krichinak do Museu de Arte Popular de Diadema,Edson Bueno de Camargo (Mauá /SP), Lucas Carrasco (São Paulo /SP)e Marcelo Ariel (Cubatão /SP), que acaba de lançar o livro de poesia “Conversas com Emily Dickinson”.

 

Com participação do compositor Gilberto Mendes, as atrações musicais reúnem Zéllus Machado e Trio Kaanoa (música caiçara), o pianista Tarso Ramos, a compositora Carla Fá, Percutindo Mundos - O Universo em Movimento, com sua Música Caiçara Contemporânea, Mirianês Zabot (São Paulo /SP), Olhos de Carla com Daniel Mac Adden Jr e João Maria, a discotecagem do Futuráfrica com o DJ Lufer, Henrique Crispim (São Paulo /SP) e o grupo Sidarta com Rogério Baraquet.

 

Às 21h30, para encerrar a Mostra, artistas e público interagem em uma intervenção multimídia, reunindo música, teatro, dança, literatura e artes visuais criando uma obra coletiva.

 

O curador Márcio Barreto explica a iniciativa de reunir vários artistas em um só evento: “A I Mostra de Arte Contemporânea Caiçara justifica-se pela necessidade de promover reflexões e debates sobre identidades culturais e sua importância para o cenário mundial, assim como assegurar e difundir o rico patrimônio artístico caiçara e sua relação com o global”. No ensejo da Mostra será debatido a instituição do "Dia do Caiçara" no calendário oficial de Santos e a arrecadação de mantimentos para a aldeia dos índios Guarani Mbyá de Paranapuã, São Vicente /SP.

 

Realização:

Márcio Barreto (Instituto Ocanoa/Projeto Canoa – São Vicente / Brasil).

 

Apoio

 

Marta Molina (Artefacto Cultural – Barcelona /Espanha).

Natalia Freire (Instituto CAE – Santos /Brasil).

Secretaria de Cultura de Santos,

Secretaria de Cultura de São Vicente,

Fundação Arquivo e Memória de Santos,

Oficina Cultural Regional Pagu,

Instituto CAE - Vozes da Senzala,

Instituto de Pesca de Santos,

Instituto Artefato Cultural,

Instituto Camará - Ponto de Cultura (São Vicente / SP),

Revista Pausa.

   

Divulgação:

Alessandro Atanes e Márcia Costa (Revista Pausa e Instituto Artefato Cultural)

Gustavo Black Alien

Cantor e compositor

Hoje, 28/12/2O11, faz dois anos que uma das pessoas mais incríveis deste mundo faleceu. Apesar de não ter tido o prazer de o conhecer, sinto muito a falta dele. Foi um grande músico e assim será lembrado por todos que o amavam e ainda o amam. É triste ouvir uma música do Avenged Sevenfold e saber que nunca terei a oportunidade de assistí-lo tocando aquela bateria mágica. É triste saber que não vou mais desfrutar de seu talento como compositor e sorrir e chorar com suas lindas canções. :/ Sou péssima para escrever, mas aqui deixo minha simples homenagem a essa linda pessoa.

 

"How do I live without the ones I love? ... I have so much to say but you're so far away".

Até um dia, meu querido. <3

Kurt Donald Cobain (Aberdeen, 20 de febrero de 1967 - Seattle, 5 de abril o 4 de abril de 1994) fue el cantante, compositor y guitarrista de la prominente banda grunge Nirvana.

Cobain no sólo fue el principal compositor de la banda y su líder musical, sino que además sirvió como su líder y centro espiritual. Con el éxito de la banda, Cobain se convirtió en una celebridad a nivel mundial, una posición incómoda para alguien que dijo: «Famoso es la última cosa que quise ser».

Cobain y Nirvana ayudaron a transformar la música popular en los años 1990. En 1991, la llegada de la canción más conocida de Cobain, Smells Like Teen Spirit, marcó el comienzo de un cambio dramático de la escena musical, alejada de los géneros dominantes de los años ochenta, el glam metal y el dance-pop, llevando al ascenso del grunge y el rock alternativo. Los medios musicales concedieron finalmente a Smells Like Teen Spirit el estado de himno generacional, y con este reconocimiento Cobain se convirtió en el portavoz de la Generación X. El 8 de abril de 1994 fue encontrado muerto en su casa de Seattle, víctima oficialmente de suicidio. Las circunstancias de su muerte siguen siendo motivo de un apasionado debate.

Kurt Cobain fue posicionado en el puesto número 12 de los 100 guitarristas más grandes de todos los tiempos en 2003 y en el puesto 45 de los 100 cantantes más grandes de todos los tiempos en 2008, ambos por la revista Rolling Stone.

Después de un concierto en el Terminal Einz, en Múnich, Alemania, el 1 de marzo de 1994, a Cobain se le diagnosticó bronquitis y laringitis severa. De ahí partió hacia Roma el día siguiente para tratamiento médico, donde estaba su esposa el 3 de marzo.

A la mañana siguiente, cuando despertó, Love descubrió que Cobain había sufrido una sobredosis por una combinación de champaña y flunitrazepam (Love obtuvo una prescripción para rohypnol después de llegar a Roma). Cobain fue llevado de forma inmediata al hospital, y pasó el resto del día inconsciente. Después de estar cinco días en tratamiento, Cobain salió del hospital y regresó a Seattle. Posteriormente, Love insistió públicamente en que el incidente fue el primer intento de suicidio de Cobain.

El 18 de marzo Love llamó a la policía para informar de que Cobain se quería suicidar, y que se había encerrado en un cuarto con un arma. La policía fue a la residencia y confiscó varias armas y una botella de píldoras a Cobain, que insistió en que no se quería suicidar y que se había encerrado para esconderse de su mujer. Cuando la policía le preguntó sobre el tema, ella admitió que Cobain nunca había mencionado que quería suicidarse y que ella no lo había visto con un arma.

El 25 de marzo Love convocó una reunión sobre el uso de drogas de Cobain. Entre las diez personas que estuvieron ese día hubo músicos cercanos a Cobain, ejecutivos de la discográfica de la banda, y uno de los amigos más cercanos de Cobain: Dylan Carlson, de Earth. El ex representante de Nirvana, Danny Goldberg, describió a Cobain como «extremadamente escéptico» y que «negó que estuviera haciendo algo realmente autodestructivo». Sin embargo, para el final del día, Cobain estuvo de acuerdo en entrar a un programa de desintoxicación.

El 30 de marzo Cobain llegó al Centro de Recuperación Exodus en Los Ángeles, California. En la tarde del 1 de abril la niñera de Frances Bean (hija de Cobain) la llevó al lugar para una visita de una hora con su padre. Esa noche Cobain salió del edificio con un cigarrillo, luego escaló una reja de seis pies de alto y dejó el centro. Después tomó un taxi hacia el aeropuerto y regresó a Seattle. A la mañana siguiente se detuvo en su casa, donde conversó con Michael Cali DeWitt, quien vivía cerca. Durante los días siguientes, Cobain estuvo recorriendo Seattle, pero varios de sus familiares y amigos no estaban pendientes de lo que hacía.

El 3 de abril Love contrató al investigador privado Tom Grant para hallar a Cobain (Tom Grant ha discrepado posteriormente de la versión oficial de la muerte de Kurt Cobain). Al día siguiente, Love llenó un reporte de persona desaparecida bajo el nombre de la madre de Cobain sin su permiso. Además, agregó que éste se quería suicidar y que estaba en posesión de un arma de fuego.

El 8 de abril de 1994 el cuerpo sin vida de Cobain fue descubierto en una habitación encima de su garaje por un empleado de Veca Electric, Gary Smith. Smith llegó a la casa esa mañana para instalar un sistema eléctrico de seguridad y vio el cadáver pensando que era un maniquí. Con la excepción de una pequeña cantidad de sangre saliendo del oído de Cobain, Smith reportó que no había notado signos visibles de trauma, e inicialmente creyó que estaba dormido. Smith encontró lo que parecía ser una nota de suicidio diciendo: «Es mejor quemarse que apagarse lentamente» en un pequeño jarrón de flores. Una escopeta, que Cobain consiguió con la ayuda de Dylan Carlson, se encontró al lado del cuerpo. Una autopsia concluyó que la muerte de Cobain fue el resultado de «una herida por bala autoinflingida en la cabeza». El reporte estima que Cobain murió el 5 de abril.

Además de la nota de suicidio oficial (de la que Tom Grant asegura que Courtney Love escribió las últimas frases de despedida), hay una que por desconocidas razones Love no quiso revelar y quemó antes de que nadie pudiese leerla. El cadáver de Cobain fue quemado, y un tercio de sus cenizas se esparcieron en un templo de Budismo Tibetano en Ithaca (New York), otro fue esparcido en el río Wishkah por la pequeña Frances Bean, mientras que el último tercio fue entregado a Courtney Love.

Cobain es miembro del Club 27, grupo de músicos fallecidos a la edad de 27.

Aun no se comprueba el hecho de que se haya quitado la vida debido a falta de pruebas ademas de que no se encontraron huellas digitales en la escopeta, pluma o nota suicida y que durante la autopsia demostraron que Cobain tenia tres veces la cantidad letal de heroina en su cuerpo por lo que no era siquiera capaz de levantar el arma.

 

Compositor, músico e poeta paulistano Edu Sereno apresenta seu primeiro EP ''Esquinas, Janelas e Canções'' em São Paulo. 25.04.14

 

Mais em rogeriostella.wordpress.com/2014/04/26/edu-sereno-abre-sh...

Origem: Wikipédia, a enciclopédia livre.

 

Música sertaneja ou música caipira é um gênero musical do Brasil produzido a partir da década de 1910 por compositores rurais e urbanos, outrora chamada genericamente de modas, emboladas, e fado português cujo som da viola é predominante.1

 

O folclorista Cornélio Pires conheceu a música caipira, no seu estado original, nas fazendas do interior do Estado de São Paulo e assim a descreveu em seu livro "Conversas ao pé do Fogo":

 

-"Sua música se caracteriza por suas letras que lembra a típicas histórias do sertão'.

 

Cornélio Pires em seu livro "Sambas e Cateretês", recolheu letras de música cantadas nas fazendas do interior do estado de São Paulo no início do século XX, antes de existir a música caipira comercial e gravada em discos. Sem o livro "Sambas e Cateretês" estas composições teriam caído no esquecimento.

 

Inicialmente tal estilo de música foi propagado por uma série de duplas, com a utilização de violas e dueto vocal. Esta tradição segue até os dias atuais, tendo a dupla geralmente caracterizada por cantores com voz tenor (mais aguda), nasal e uso acentuado de um falsete típico. Enquanto o estilo vocal manteve-se relativamente estável ao longo das décadas, o ritmo, a instrumentação e o contorno melódico incorporaram aos poucos elementos de gêneros disseminados pela indústria cultural.1

 

Destacaram-se inicialmente, entre as duplas pioneiras nas gravações em disco de vinil, Zico Dias e Ferrinho, Laureano e Soares, Mandi e Sorocaba e Mariano e Caçula. Foram as primeiras duplas a cantar principalmente as chamadas modas de viola, de temática principalmente ligada à realidade cotidiana - casos de "A Revolução Getúlio Vargas" e "A Morte de João Pessoa", composições gravadas pelo duo Zico Dias e Ferrinho, em 1930, e "A Crise" e "A Carestia", modas de viola gravadas por Mandi e Sorocabinha, em 1934. Gradualmente, as modificações melódicas e temáticas (do rural para o urbano) e a adição de novos instrumentos musicais consolidaram, na década de 1980, um novo estilo moderno da música sertaneja, chamado hoje de "sertanejo romântico" - primeiro gênero de massa produzido e consumido no Brasil, sem o caráter geralmente épico ou satírico-moralista e menos frequentemente, lírico do "sertaneja de raiz".1 2

 

Tais modificações dentro do gênero musical têm provocado muitas confusões e discussões no país a cerca do que seria música caipira/sertaneja. Críticos literários, críticos musicais, jornalistas, produtores de discos, cantores de duplas sertanejas, compositores e admiradores debatem sobre as quais seriam as formas artísticas de expressão do gênero, que levam em conta as mudanças ocorridas ao longo de sua história. Muitos estudiosos seguem a tendência tradicional de integrar as músicas caipira e sertaneja como subgêneros dentro um só conjunto musical, estabelecendo fases e divisões: de 1929 até 1944, como "música caipira" (ou "música sertaneja raiz"); do pós-guerra até a década de 1960, como uma fase de transição da velha música caipira rumo à constituição do atual gênero sertanejo; e do final dos anos sessenta até a atualidade, como música "sertaneja romântica".2 Outros no meio acadêmico, no entanto, consideram "música caipira" e "música sertaneja" gêneros completamente independentes, baseado na ideia de que a primeira seria a música rural autêntica e/ou do homem rural autêntico, enquanto a segunda seria aquela feita, como "produto de consumo", nos grandes centros urbanos brasileiros por não-caipiras.3 4 Outros autores estendem o conceito de música caipira/sertaneja ao baião, ao xaxado e outros ritmos do interior do Norte e Nordeste.1

 

Se for adotado o critério de que música caipira e sertaneja são sinônimos, pode-se dividir este gênero musical em alguns subgêneros principais: "Caipira" (ou "Sertanejo de Raiz"), "Sertanejo Romântico" e "Sertanejo Universitário"

 

História

Antecedentes

 

"Certos locais afastados, longe das cidades, ainda que seja mais presente sua relação com o nordeste, do interior, que encontrou vegetação e clima hostis, além da dominação política dos "coronéis", obrigando a desenvolver uma cultura de resistência, do matuto, legitimamente sertanejo, conhecedor da caatinga. Difere-se da cultura caipira, especificamente originária na área que abrange os estados de Goiás, São Paulo, Minas Gerais, Paraná, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Rondônia e Tocantins. Ali se desenvolveu uma cultura do colono que encontrou abundância de águas, terra produtiva e um clima mais ameno, típico do cerrado. É conhecida como "caipira" ou "sertaneja" a execução composta e executada das zonas rurais, do campo, a antiga Moda de viola. Os caipiras, duplas ou solo, utilizavam instrumentos típicos do Brasil, como viola caipira.

Primeira era

Tonico & Tinoco.

Inezita Barroso.

 

Foi em 1929 que surgiu a PRIMEIRA música sertaneja como se conhece hoje. Ela nasceu a partir de gravações feitas pelo jornalista e escritor Cornélio Pires de "causos" e fragmentos de cantos tradicionais rurais do interior paulista, sul e triângulo mineiros, sudeste goiano e matogrossense.1 Na época destas gravações pioneiras, o gênero era conhecido como música caipira, cujas letras evocavam o modo de vida do homem do interior (muitas vezes em oposição à vida do homem da cidade), assim como a beleza bucólica e romântica da paisagem interiorana (atualmente, este tipo de composição é classificada como "música sertaneja de raiz", com as letras enfatizadas no cotidiano e na maneira de cantar).nota 1

 

Além de Cornélio Pires e sua "Turma Caipira", destacaram-se nessa tendência, mesmo que gravando em época posterior, as duplas Alvarenga e Ranchinho, Torres e Florêncio, Tonico e Tinoco, Vieira e Vieirinha, entre outros, e canções populares como "Sergio Forero", de Cornélio Pires, "O Bonde Camarão" de Cornélio Pires e Mariano, "Sertão do Laranjinha", de Ariovaldo Pires e "Cabocla Tereza", de Ariovaldo Pires e João Pacífico.1

 

Atualmente, a música sertaneja de raiz ainda sobrevive, sendo divulgada, por exemplo, por Mazinho Quevedo, Daniel ou Inezita Barroso, com seu programa Viola Minha Viola.

Segunda era

Milionário & José Rico.

 

Uma nova fase na história da música sertaneja teve início após a Segunda Guerra Mundial, com a incorporação de novos estilos como polca europeira, os instrumentos (como o acordeom e a harpa).1 A temática vai tornando-se gradualmente mais amorosa, conservando, todavia, um caráter autobiográfico. nota 2

 

Alguns destaques desta época foram os duos Cascatinha e Inhana, Irmãs Galvão, Irmãs Castro, Sulino e Marrueiro, Palmeira e Biá, o trio Luzinho, Limeira e Zezinha (lançadores da música campeira) e o cantor José Fortuna (adaptador da guarânia~no Brasil). Ao florzinha da década de 1970, a dupla que mais se destacou foi Milionário e José Rico que modernizou o sertanejo e sistematizou o uso de elementos da tradição mexicana mariachi com floreios de violino e trompete para preencher espaços entre frases e golpes de glote que produzem uma qualidade soluçante na voz.(Milionário e José Rico também são conhecidos no meio sertanejo como "Os Pais Do Sertanejo Moderno")1 Outros nomes, como a dupla Pena Branca e Xavantinho, seguiam a antiga tradição caipira, enquanto o cantor Tião Carreiro inovava ao fundir o gênero com samba, coco e calango de sexo.

Terceira era

 

A introdução da guitarra elétrica e o chamado "ritmo jovem", pela dupla Léo Canhoto e Robertinho, no final da década de 1960, marcam o início da fase moderna da música sertaneja. Um dos integrantes do movimento musical Jovem Guarda, o cantor Sérgio Reis passou a gravar na década de 1970 repertório tradicional sertanejo, de forma a contribuir para a penetração mais ampla ao gênero. Renato Teixeira foi outro artista a se destacar àquela altura. Naquele período, os locais de performance da música sertaneja eram originalmente o circo, alguns rodeios e principalmente as rádios AM. Já a partir da década de 1980, essa penetração estendeu-se às rádios FM e também à televisão - seja em programas semanais matutinos de domingo ou em trilhas sonoras de novela ou programas especiais.nota 3

 

Durante os anos oitenta, houve uma exploração comercial massificada do sertanejo, somado, em certos casos, à uma releitura de sucessos internacionais e mesmo da Jovem Guarda. Dessa nova tendência romântica da música sertaneja surgiram inúmeros artistas, quase sempre em duplas, entre os quais, Milionário e José Rico (que tambem teve grande destaque e acensão), Trio Parada Dura, Chitãozinho & Xororó, Leandro & Leonardo, Zezé Di Camargo e Luciano, Chrystian & Ralf, João Paulo & Daniel, Chico Rey & Paraná, João Mineiro e Marciano, Gian e Giovani, Rick & Renner, Gilberto e Gilmar, além das cantoras Nalva Aguiar e Roberta Miranda. Alguns dos sucessos desta fase estão "Sonhei Com Você", de José Rico e Vicente Dias, "Fio de Cabelo", de Marciano e Darci Rossi, "Apartamento 37", de Leo Canhoto, "Pense em Mim", de Douglas Maio, "Entre Tapas e Beijos", de Nilton Lamas e Antonio Bueno, "É o Amor", de Zezé Di Camargo e "Evidências", de José Augusto e Paulo Sérgio Valle.

 

Houve uma crescente influência da música country norte-americana e da estética cowboy, observada nas suas vestimentas características e também no maior interesse pelas festas de rodeio e feiras agropecuárias, palcos para os novos cantores.5

 

Contra esta tendência mais comercial da música sertaneja, reapareciam nomes como da dupla Pena Branca e Xavantinho, adequando sucessos da MPB à linguagem das violas, e surgiam novos artistas como Almir Sater, violeiro sofisticado, que passeava entre as modas de viola e os blues. Na década seguinte, uma nova geração de artistas surgiu dentro do sertanejo disposta a se reaproximar das tradições caipiras, como Roberto Corrêa, Ivan Vilela, Pereira da Viola e Chico Lobo e Miltinho Edilberto.

 

•Sérgio Reis.

 

•Renato Teixeira.

 

•Chitãozinho.

 

•Xororó.

 

•Leonardo.

 

•Daniel.

 

•Zezé di Camargo & Luciano

 

Quarta era - Sertanejo Universitário

 

Atenta, a indústria fonográfica lançou na década de 2000 um movimento similar, chamado por alguns de sertanejo universitário, com nomes como Guilherme & Santiago, Maria Cecília & Rodolfo, João Bosco & Vinícius, César Menotti & Fabiano, Jorge & Mateus, Victor & Leo, Fernando & Sorocaba, Gusttavo Lima, Luan Santana, Michel Teló, Marcos & Belutti e João Neto & Frederico. Como esse movimento não para e ganha cada vez mais adeptos, o mercado que antes tinha como foco de surgimento de duplas e artistas sertanejos no estado de Goiás, hoje tem eleito novos ídolos do estado de Mato Grosso do Sul como a revelação escolar Luan Santana e a dupla Maria Cecília & Rodolfo. Porém, Goiás não deixou de revelar nomes no cenário nacional, surgiram os já citados Jorge & Mateus e João Neto e Frederico sem falar de artistas vinculados ao sertanejo mais massificado da década anterior, como Guilherme & Santiago, Bruno & Marrone, Edson & Hudson, e outros.

Blog – Enrico-Picciotto Fotos, vídeos e curiosidades

  

Dança sertaneja

 

A Dança Sertaneja Moderna tem suas origens nas danças sertanejas brasileiras. O termo "Sertanejo" foi inicialmente cunhado pelos portugueses no período das navegações para definir o interior da nova terra, diferindo-o do litoral. Mais tarde, aplicou-se ao interior do país de um modo geral. Assim, sendo o Sertão Brasileiro extremamente vasto, compreendendo as regiões interioranas do país desde o Sul ao Nordeste brasileiro, e tendo em sua história processos de colonização e choques culturais de diversos povos, percebemos inicialmente uma pluralidade ímpar na formação das Danças Sertanejas Tradicionais. Esta mescla de gêneros europeus, indígenas e por vezes africanos originou diversas danças pelo Brasil, levando-se em conta as particularidades históricas e culturais supracitadas de cada região.

 

Hoje é comum encontrar em diversos bares e boates pelo país a dança acompanhada dos ritmos da musica sertaneja.

 

Observa-se que o estilo de Dança Sertaneja Moderna (também conhecida como Dança Caipira Sertaneja ou Sertanejo Universitário ) tem se propagado e sofrido mutações com maior intensidade em regiões da Grande São Paulo e interior deste estado, como nas cidades de Taboão da Serra, Embu, Cotia, ABC Paulista e Região Metropolitana de Campinas, sendo toda esta região geográfica hoje o pólo de vanguarda da Dança Sertaneja.

 

Podemos classificar hoje a Dança Sertaneja Moderna como pertencente á família das Danças a Dois ou Danças de Salão, que caracterizam-se pelo improviso dado pela comunicação intrínseca que ocorre entre o par durante a dança (comunicação esta chamada por seus praticantes de "condução"), onde temos um "condutor" e um "conduzido". Esta compatibilidade entre o Sertanejo e outras danças em casal acabou por gerar, na Dança Sertaneja, grande influência e incorporação de movimentos de outros gêneros de Danças de Salão com forte presença no Interior Paulista e Grande São Paulo, sendo em maior grau o Forró, o Samba-Rock, e o Country; e mais recentemente o Zouk e o West Coast Swing.

  

O vanerão ou vanera tem se propagado na região sul do país, sob forte influencia das culturas locais, embora possua forte ligação com o baião e o vanerão nordestino. Paralelamente é encontrado junto a outros estilos de dança em bares e bailes do gênero, assim como o country.

 

Na região Centro-Oeste é comum os chamados "bailões", que apresentam as músicas sertanejas de toada mais animada, predominantemente das três últimas décadas do século XX. O estilo de dança é simples, sempre em par, comumente com passos de baião e xote. O chamado "dois pra lá, dois pra cá" é o passo predominante, o que levou o estilo a se popularizar nos bailões pelo fácil acompanhamento.

 

Blog – Enrico-Picciotto Fotos, vídeos e curiosidades

 

En la ciudad de Madrid, dejó de existir el 17 de marzo de 1855 el autor de la música de nuestro actual Himno Nacional, el catalán Ramón Carnicer Battle, a la edad de 66 años de edad, quien nunca pisó tierra chilena.

www.youtube.com/watch?v=cl_-fT6uaz4

  

Fue en la capital inglesa donde Carnicer tuvo la oportunidad de escribir la música para la segunda y

definitiva versión d

 

Cabe señalar que Carnicer inició su vida artística en Barcelona, lugar donde adquirió gran reputación como profesor de música y director de orquesta, lo que le permitió viajar por Europa. Como compositor, está considerado entre los más grandes valores de su tiempo.

 

Creador de varias óperas entre las que destacan Lucrecia Borgia, Adela de Lusiñan, Elena y Constantino, Don Juan Tenorio y Cristóforo Colombo. También compuso una Misa Solemne para 8 voces y orquesta y dos Misas de Réquiem. Adicionalmente, fue autor de un sinnúmero de canciones ligeras que se popularizaron y le dieron gran fama y popularidad.

 

Quizás una de sus composiciones más nobles fue las vigilias con orquesta para las exequias del rey Fernando VII, pues en su tiempo fue un liberal adverso a la monarquía. De hecho, por sus ideas fue finalmente desterrado a Inglaterra.

 

En estas condiciones, Carnicer conoció en Londres al Ministro Plenipotenciario chileno Mariano Egaña Fabre, del Gobierno de Ramón Freire Serrano, con quien entabló amistad. Entonces Egaña, conociendo su experiencia, le encargó la composición de un nuevo himno, sobre el mismo texto de Bernardo de Vera y Pintado.

 

En este punto, cabe consignar, que el primer Himno Nacional fue ordenado por Bernardo O’Higgins Riquelme el 19 de julio de 1819, recayendo la responsabilidad de su composición musical al genial músico y violinista chileno Manuel Robles Gutiérrez y la letra al argentino de Bernardo Vera.

 

Este himno Nacional se estrenó el 20 de agosto de 1820 en el Teatro de Domingo Arteaga, aunque según otros historiadores, ya se había tocado y cantado en las fiestas de septiembre de 1819. En todo caso, ésta se acostumbraba a cantar todas las noches que había función en el establecimiento.

 

Pero la tradición fue desapareciendo con el tiempo y finalmente se ordenó que sólo se cantase en el aniversario de la patria. A su vez, la canción comenzó a ser criticada en Chile, razón por la cual, Egaña le solicitó a Carnicer la nueva melodía.

 

El músico español, la compuso para canto a dos voces las estrofas y a tres el estribillo con acompañamiento de piano, en el año 1827, fecha en que regresó a su país. Cabe señalar que el piano en el cual Carnicer se inspiró para el Himno Patrio, se encuentra actualmente en el Museo Histórico Nacional de Santiago.

 

Mientras tanto, su himno se estrenó en Santiago, en el Teatro de Arteaga, en diciembre de 1828, en un concierto de la Sociedad Filarmónica que incluyó, además, la Canción Nacional de Robles y obras de Isidora Zegers, quien llegó a ser la primera directora del Conservatorio Nacional de música y también se presentaron obras de otros compositores.

 

Posteriormente, en 1847, se le solicitó a Eusebio Lillo Robles una nueva letra para nuestro Himno Nacional, porque el de Vera era muy ofensivo para los españoles. Entonces la música de Carnicer que ha llegado a nuestros días, dejó sin solución el verso "o el asilo contra la opresión", lo que originó agrias controversias con Andrés Bello López, célebre autoridad del idioma español, autor de "Una Gramática" y primer Rector de la Universidad de Chile.

 

Adicionalmente, el autor jamás imaginó que su música sería paulatinamente deformada por los chilenos, quienes bajamos su tonalidad, flexibilizamos los ritmos y cambiamos parte de la melodía. Esto indujo al gobierno de Pedro Montt Montt a dictar un Decreto Supremo, comisionando al Director del Conservatorio, para que imprimiera mil ejemplares ajustados estrictamente al manuscrito de Carnicer.

 

Pero las fallas no se solucionaron con este decreto, y en julio de 1941, al finalizar el gobierno de Pedro Aguirre Cerda, otro emanado de la misma Secretaría de Estado, autorizó la impresión de cinco mil copias más, iguales a las anteriores, para corregir las imprecisiones populares y estimular su adecuada enseñanza.

 

El problema continuó y 39 años más tarde en 1980, un tercer decreto modificó los aspectos melódicos ajustándolos a nuestras costumbres, el que tampoco resolvió la situación. Además a la dictadura se le ocurrió hacer cantar unos versos pateros que han dividido al país hasta hace poco.

 

Por lo tanto, en los actos oficiales se recurre a la grabación, apoyando de esta manera al público en su canto, lo que soluciona parcialmente el problema que significa la ignorancia generalizada de nuestro Himno Nacional.

Origem: Wikipédia, a enciclopédia livre.

 

Música sertaneja ou música caipira é um gênero musical do Brasil produzido a partir da década de 1910 por compositores rurais e urbanos, outrora chamada genericamente de modas, emboladas, e fado português cujo som da viola é predominante.1

 

O folclorista Cornélio Pires conheceu a música caipira, no seu estado original, nas fazendas do interior do Estado de São Paulo e assim a descreveu em seu livro "Conversas ao pé do Fogo":

 

-"Sua música se caracteriza por suas letras que lembra a típicas histórias do sertão'.

 

Cornélio Pires em seu livro "Sambas e Cateretês", recolheu letras de música cantadas nas fazendas do interior do estado de São Paulo no início do século XX, antes de existir a música caipira comercial e gravada em discos. Sem o livro "Sambas e Cateretês" estas composições teriam caído no esquecimento.

 

Inicialmente tal estilo de música foi propagado por uma série de duplas, com a utilização de violas e dueto vocal. Esta tradição segue até os dias atuais, tendo a dupla geralmente caracterizada por cantores com voz tenor (mais aguda), nasal e uso acentuado de um falsete típico. Enquanto o estilo vocal manteve-se relativamente estável ao longo das décadas, o ritmo, a instrumentação e o contorno melódico incorporaram aos poucos elementos de gêneros disseminados pela indústria cultural.1

 

Destacaram-se inicialmente, entre as duplas pioneiras nas gravações em disco de vinil, Zico Dias e Ferrinho, Laureano e Soares, Mandi e Sorocaba e Mariano e Caçula. Foram as primeiras duplas a cantar principalmente as chamadas modas de viola, de temática principalmente ligada à realidade cotidiana - casos de "A Revolução Getúlio Vargas" e "A Morte de João Pessoa", composições gravadas pelo duo Zico Dias e Ferrinho, em 1930, e "A Crise" e "A Carestia", modas de viola gravadas por Mandi e Sorocabinha, em 1934. Gradualmente, as modificações melódicas e temáticas (do rural para o urbano) e a adição de novos instrumentos musicais consolidaram, na década de 1980, um novo estilo moderno da música sertaneja, chamado hoje de "sertanejo romântico" - primeiro gênero de massa produzido e consumido no Brasil, sem o caráter geralmente épico ou satírico-moralista e menos frequentemente, lírico do "sertaneja de raiz".1 2

 

Tais modificações dentro do gênero musical têm provocado muitas confusões e discussões no país a cerca do que seria música caipira/sertaneja. Críticos literários, críticos musicais, jornalistas, produtores de discos, cantores de duplas sertanejas, compositores e admiradores debatem sobre as quais seriam as formas artísticas de expressão do gênero, que levam em conta as mudanças ocorridas ao longo de sua história. Muitos estudiosos seguem a tendência tradicional de integrar as músicas caipira e sertaneja como subgêneros dentro um só conjunto musical, estabelecendo fases e divisões: de 1929 até 1944, como "música caipira" (ou "música sertaneja raiz"); do pós-guerra até a década de 1960, como uma fase de transição da velha música caipira rumo à constituição do atual gênero sertanejo; e do final dos anos sessenta até a atualidade, como música "sertaneja romântica".2 Outros no meio acadêmico, no entanto, consideram "música caipira" e "música sertaneja" gêneros completamente independentes, baseado na ideia de que a primeira seria a música rural autêntica e/ou do homem rural autêntico, enquanto a segunda seria aquela feita, como "produto de consumo", nos grandes centros urbanos brasileiros por não-caipiras.3 4 Outros autores estendem o conceito de música caipira/sertaneja ao baião, ao xaxado e outros ritmos do interior do Norte e Nordeste.1

 

Se for adotado o critério de que música caipira e sertaneja são sinônimos, pode-se dividir este gênero musical em alguns subgêneros principais: "Caipira" (ou "Sertanejo de Raiz"), "Sertanejo Romântico" e "Sertanejo Universitário"

 

História

Antecedentes

 

"Certos locais afastados, longe das cidades, ainda que seja mais presente sua relação com o nordeste, do interior, que encontrou vegetação e clima hostis, além da dominação política dos "coronéis", obrigando a desenvolver uma cultura de resistência, do matuto, legitimamente sertanejo, conhecedor da caatinga. Difere-se da cultura caipira, especificamente originária na área que abrange os estados de Goiás, São Paulo, Minas Gerais, Paraná, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Rondônia e Tocantins. Ali se desenvolveu uma cultura do colono que encontrou abundância de águas, terra produtiva e um clima mais ameno, típico do cerrado. É conhecida como "caipira" ou "sertaneja" a execução composta e executada das zonas rurais, do campo, a antiga Moda de viola. Os caipiras, duplas ou solo, utilizavam instrumentos típicos do Brasil, como viola caipira.

Primeira era

Tonico & Tinoco.

Inezita Barroso.

 

Foi em 1929 que surgiu a PRIMEIRA música sertaneja como se conhece hoje. Ela nasceu a partir de gravações feitas pelo jornalista e escritor Cornélio Pires de "causos" e fragmentos de cantos tradicionais rurais do interior paulista, sul e triângulo mineiros, sudeste goiano e matogrossense.1 Na época destas gravações pioneiras, o gênero era conhecido como música caipira, cujas letras evocavam o modo de vida do homem do interior (muitas vezes em oposição à vida do homem da cidade), assim como a beleza bucólica e romântica da paisagem interiorana (atualmente, este tipo de composição é classificada como "música sertaneja de raiz", com as letras enfatizadas no cotidiano e na maneira de cantar).nota 1

 

Além de Cornélio Pires e sua "Turma Caipira", destacaram-se nessa tendência, mesmo que gravando em época posterior, as duplas Alvarenga e Ranchinho, Torres e Florêncio, Tonico e Tinoco, Vieira e Vieirinha, entre outros, e canções populares como "Sergio Forero", de Cornélio Pires, "O Bonde Camarão" de Cornélio Pires e Mariano, "Sertão do Laranjinha", de Ariovaldo Pires e "Cabocla Tereza", de Ariovaldo Pires e João Pacífico.1

 

Atualmente, a música sertaneja de raiz ainda sobrevive, sendo divulgada, por exemplo, por Mazinho Quevedo, Daniel ou Inezita Barroso, com seu programa Viola Minha Viola.

Segunda era

Milionário & José Rico.

 

Uma nova fase na história da música sertaneja teve início após a Segunda Guerra Mundial, com a incorporação de novos estilos como polca europeira, os instrumentos (como o acordeom e a harpa).1 A temática vai tornando-se gradualmente mais amorosa, conservando, todavia, um caráter autobiográfico. nota 2

 

Alguns destaques desta época foram os duos Cascatinha e Inhana, Irmãs Galvão, Irmãs Castro, Sulino e Marrueiro, Palmeira e Biá, o trio Luzinho, Limeira e Zezinha (lançadores da música campeira) e o cantor José Fortuna (adaptador da guarânia~no Brasil). Ao florzinha da década de 1970, a dupla que mais se destacou foi Milionário e José Rico que modernizou o sertanejo e sistematizou o uso de elementos da tradição mexicana mariachi com floreios de violino e trompete para preencher espaços entre frases e golpes de glote que produzem uma qualidade soluçante na voz.(Milionário e José Rico também são conhecidos no meio sertanejo como "Os Pais Do Sertanejo Moderno")1 Outros nomes, como a dupla Pena Branca e Xavantinho, seguiam a antiga tradição caipira, enquanto o cantor Tião Carreiro inovava ao fundir o gênero com samba, coco e calango de sexo.

Terceira era

 

A introdução da guitarra elétrica e o chamado "ritmo jovem", pela dupla Léo Canhoto e Robertinho, no final da década de 1960, marcam o início da fase moderna da música sertaneja. Um dos integrantes do movimento musical Jovem Guarda, o cantor Sérgio Reis passou a gravar na década de 1970 repertório tradicional sertanejo, de forma a contribuir para a penetração mais ampla ao gênero. Renato Teixeira foi outro artista a se destacar àquela altura. Naquele período, os locais de performance da música sertaneja eram originalmente o circo, alguns rodeios e principalmente as rádios AM. Já a partir da década de 1980, essa penetração estendeu-se às rádios FM e também à televisão - seja em programas semanais matutinos de domingo ou em trilhas sonoras de novela ou programas especiais.nota 3

 

Durante os anos oitenta, houve uma exploração comercial massificada do sertanejo, somado, em certos casos, à uma releitura de sucessos internacionais e mesmo da Jovem Guarda. Dessa nova tendência romântica da música sertaneja surgiram inúmeros artistas, quase sempre em duplas, entre os quais, Milionário e José Rico (que tambem teve grande destaque e acensão), Trio Parada Dura, Chitãozinho & Xororó, Leandro & Leonardo, Zezé Di Camargo e Luciano, Chrystian & Ralf, João Paulo & Daniel, Chico Rey & Paraná, João Mineiro e Marciano, Gian e Giovani, Rick & Renner, Gilberto e Gilmar, além das cantoras Nalva Aguiar e Roberta Miranda. Alguns dos sucessos desta fase estão "Sonhei Com Você", de José Rico e Vicente Dias, "Fio de Cabelo", de Marciano e Darci Rossi, "Apartamento 37", de Leo Canhoto, "Pense em Mim", de Douglas Maio, "Entre Tapas e Beijos", de Nilton Lamas e Antonio Bueno, "É o Amor", de Zezé Di Camargo e "Evidências", de José Augusto e Paulo Sérgio Valle.

 

Houve uma crescente influência da música country norte-americana e da estética cowboy, observada nas suas vestimentas características e também no maior interesse pelas festas de rodeio e feiras agropecuárias, palcos para os novos cantores.5

 

Contra esta tendência mais comercial da música sertaneja, reapareciam nomes como da dupla Pena Branca e Xavantinho, adequando sucessos da MPB à linguagem das violas, e surgiam novos artistas como Almir Sater, violeiro sofisticado, que passeava entre as modas de viola e os blues. Na década seguinte, uma nova geração de artistas surgiu dentro do sertanejo disposta a se reaproximar das tradições caipiras, como Roberto Corrêa, Ivan Vilela, Pereira da Viola e Chico Lobo e Miltinho Edilberto.

 

•Sérgio Reis.

 

•Renato Teixeira.

 

•Chitãozinho.

 

•Xororó.

 

•Leonardo.

 

•Daniel.

 

•Zezé di Camargo & Luciano

 

Quarta era - Sertanejo Universitário

 

Atenta, a indústria fonográfica lançou na década de 2000 um movimento similar, chamado por alguns de sertanejo universitário, com nomes como Guilherme & Santiago, Maria Cecília & Rodolfo, João Bosco & Vinícius, César Menotti & Fabiano, Jorge & Mateus, Victor & Leo, Fernando & Sorocaba, Gusttavo Lima, Luan Santana, Michel Teló, Marcos & Belutti e João Neto & Frederico. Como esse movimento não para e ganha cada vez mais adeptos, o mercado que antes tinha como foco de surgimento de duplas e artistas sertanejos no estado de Goiás, hoje tem eleito novos ídolos do estado de Mato Grosso do Sul como a revelação escolar Luan Santana e a dupla Maria Cecília & Rodolfo. Porém, Goiás não deixou de revelar nomes no cenário nacional, surgiram os já citados Jorge & Mateus e João Neto e Frederico sem falar de artistas vinculados ao sertanejo mais massificado da década anterior, como Guilherme & Santiago, Bruno & Marrone, Edson & Hudson, e outros.

Blog – Enrico-Picciotto Fotos, vídeos e curiosidades

  

Dança sertaneja

 

A Dança Sertaneja Moderna tem suas origens nas danças sertanejas brasileiras. O termo "Sertanejo" foi inicialmente cunhado pelos portugueses no período das navegações para definir o interior da nova terra, diferindo-o do litoral. Mais tarde, aplicou-se ao interior do país de um modo geral. Assim, sendo o Sertão Brasileiro extremamente vasto, compreendendo as regiões interioranas do país desde o Sul ao Nordeste brasileiro, e tendo em sua história processos de colonização e choques culturais de diversos povos, percebemos inicialmente uma pluralidade ímpar na formação das Danças Sertanejas Tradicionais. Esta mescla de gêneros europeus, indígenas e por vezes africanos originou diversas danças pelo Brasil, levando-se em conta as particularidades históricas e culturais supracitadas de cada região.

 

Hoje é comum encontrar em diversos bares e boates pelo país a dança acompanhada dos ritmos da musica sertaneja.

 

Observa-se que o estilo de Dança Sertaneja Moderna (também conhecida como Dança Caipira Sertaneja ou Sertanejo Universitário ) tem se propagado e sofrido mutações com maior intensidade em regiões da Grande São Paulo e interior deste estado, como nas cidades de Taboão da Serra, Embu, Cotia, ABC Paulista e Região Metropolitana de Campinas, sendo toda esta região geográfica hoje o pólo de vanguarda da Dança Sertaneja.

 

Podemos classificar hoje a Dança Sertaneja Moderna como pertencente á família das Danças a Dois ou Danças de Salão, que caracterizam-se pelo improviso dado pela comunicação intrínseca que ocorre entre o par durante a dança (comunicação esta chamada por seus praticantes de "condução"), onde temos um "condutor" e um "conduzido". Esta compatibilidade entre o Sertanejo e outras danças em casal acabou por gerar, na Dança Sertaneja, grande influência e incorporação de movimentos de outros gêneros de Danças de Salão com forte presença no Interior Paulista e Grande São Paulo, sendo em maior grau o Forró, o Samba-Rock, e o Country; e mais recentemente o Zouk e o West Coast Swing.

  

O vanerão ou vanera tem se propagado na região sul do país, sob forte influencia das culturas locais, embora possua forte ligação com o baião e o vanerão nordestino. Paralelamente é encontrado junto a outros estilos de dança em bares e bailes do gênero, assim como o country.

 

Na região Centro-Oeste é comum os chamados "bailões", que apresentam as músicas sertanejas de toada mais animada, predominantemente das três últimas décadas do século XX. O estilo de dança é simples, sempre em par, comumente com passos de baião e xote. O chamado "dois pra lá, dois pra cá" é o passo predominante, o que levou o estilo a se popularizar nos bailões pelo fácil acompanhamento.

 

Blog – Enrico-Picciotto Fotos, vídeos e curiosidades

 

John Edward SOUTHAM

Died at his mothers residence

‘Mrs Motherwell’

33 Albert Street, Linwood

April 30 1894 Aged 23 years

 

Block 10 Plot 29

 

Death notice

Tuapeka Times, Volume XXVI, Issue 4101, 12 May 1894, Page 2

paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&cl=s...

 

Occupation: Compositor

Place of birth: London, UK

Years in NZ: 17

 

Star , Issue 5245, 30 April 1895, Page 2

IN MEMORIAM.

Southam.— ln loving memory of John Edward Southam, born Feb. 10, 1871, at 151, Barnsbury Boad, London, England, died April 30. 1894 at 33, Albert Street, Linwood, Christchurch, New Zealand. Inserted by his sorrowing mother, E.M. Motherwell, Christchurch, New Zealand.

  

Divorce case of John’s mother Emma Mary MOTHERWELL, formerly MARK and SOUTHAM.

Otago Witness , Issue 2014, 29 September 1892, Page 13

SUPREME COURT.

DIVORCE AND MATRIMONIAL CAUSES. Wednesday, September 21.

(Before his Honor [sic] Mr Justice Williams and a Special jury of 12.)

MARK V. MARK AND MOTHERWELL. A husband's petition for dissolution of marriage and for £500 damages.

Mr Fraser appeared for the petitioner, Mr J. Macgregor for the respondent, and For Robert Stout for the co-respondent.

Mr Keith Ramsay was chosen foreman of the jury. Mr Fraser, in opening the case for the petitioner, said that the petitioner was Thomas Mark, a retired miner living near Lawrence, and the co-respondent, Archibald Motherwell, was also a retired miner residing near the same place.

 

Petitioner was lawfully married on April 28, 1882, to Emma Mary Southam, then a widow, the marriage taking place at the Dunedin registry office. Petitioner and his wife lived together at Waitahuna Gully for about Seven years, and at Lawrence for about three years, up till June 21, 1892. Two children were the issue of the marriage, and one of these a son was now alive. On the 21st,June referred to Mrs Mark left her home without just cause or excuse, and (since then she had openly cohabited with the co-respondent. Petitioner asked that the marriage be dissolved, and he also claimed £500 damages. That was what the petition set forth. After the parties had lived for some years at Waitahuna Gully the wife grew restless and seemed anxious for a change; and in consequence of her wish the petitioner purchased a small property near Lawrence and built a house upon it. Petitioner and his wife lived there afterwards for three years and they seemed to have got on very, well together. The petitioner gave his wife a high character for thriftiness. She was a good housekeeper, and a good wife in every way. Undoubtedly there were those little tiffs and those little bickerings that he (learned counsel) thought occurred in almost every household; but there were no serious disagreements. In fact, the petitioner, Mark, behaved with great liberality to his wife in many ways. He might give one instance of his liberality. When he married her she was a widow, and had been a widow seven years. She had a son 10 years of age [John, buried in this plot-Sandy], and Mark practically adopted this lad. He saw that the lad was apprenticed to a trade, and supported him during his apprenticeship, and afterwards till he became 21 years, of age. This year the respondent was anxious to pay a visit to the son, who was living at Bendigo, and the petitioner gave her the means to go. Motherwell, the co-respondent, lived close to the petitioner's house - really, just over the way - and he was living there when Mark removed to Lawrence. The two became very friendly. They visited at each other's houses, and Motherwell behaved himself in every way. There was nothing to occur to break the friendship, but during the last 12 months the petitioner had noticed a considerable change in his wife. She grew restless and discontented, and although anything like an open quarrel was avoided, home life was not as pleasant as if had been in the past. As he (counsel) had previously said, the Marks and Motherwell used to visit at each other's houses, but there was nothing to arouse the petitioner's suspicions' in any way until the climax came very unexpectedly on June 21,1892. On that day, which was a Tuesday, Mark left home on perfectly friendly terms with his wife, returning in the evening. He then found his house empty and there was not a sign of his wife about the place. The evening wore on, but the petitioner could not understand where his wife was. She did not turn up that night nor the next day, but petitioner had no suspicion whatever of her having left with the co-respondent until he heard that Motherwell had left his house over the way. It afterwards transpired that on Tuesday Motherwell and Mrs Mark came to Dunedin, went to the Sussex Hotel, occupied the same room there, and passed as husband and wife, returning on the Thursday to Lawrence. Mrs Mark then quietly settled down in Motherwell's house in sight of her husband's house, and in daily sight of her child, and she had since continued her cohabitation with Motherwell. Mark ceased to have any communication with her, and on the following week after she returned to Lawrence he came to Dunedin. As he (Mr Fraser) before stated.

 

Mrs Mark and Motherwell left Lawrence on a Tuesday. Tuesday night found them in the Sussex Hotel, and on Wednesday they jointly consulted a firm of solicitors as to their position. [Evidently Motherwell had acted deliberately with a full knowledge of what would, result, and he got the best advice he could. It was not for him (Mr Fraser) to say what advice they got, but it was somewhat significant that the articles that were purchased on the same day after the consultation with the solicitors were a rocking chair, a sewing machine, a double bedstead, and a spring mattress. He did not know whether that was in consequence of the advice the parties got, but the articles he had mentioned were purchased. He supposed that Mrs Mark and Motherwell wanted to make the best of a bad job. There was practically no defence to the charge of adultery, but there was an answer on the part of co-respondent, which he should refer to briefly. The answer was that the petitioner connived at the adultery, and if there had been connivance that, of course, would be an answer to the petition, but he confessed that he had been at some slight pain to find out why this answer had been put in, but he had been unable to discover the slightest excuse for it. It seemed to have been put in not as a bona fide defence, but simply to let in evidence with the object of reducing the damages in the case. He (learned counsel) submitted that this was a particularly cruel defence, and that it was a cruel aggravation of the wrong petitioner had suffered.

 

The petitioner, who was the first witness called, gave evidence partly in support of learned counsel’s opening statement.

 

On being cross-examined by Mr Macgregor, witness stated that he had little tiffs with his wife sometimes. On one occasion, after they had some words, she pulled his whiskers. He then hit her with his fist, and she threw a fork at him. On another occasion there was some talk about a separation, and she told him that she would leave him only she could not get a separation without committing adultery, she also said she was not going to do that, and he replied that be would not. On one occasion, one Saturday before she left, he said to her, in fun, that he would sell her for a £5-note. He did not know what caused him to say that. There had been no row between them.

 

At this stage of the cross-examination witness fainted, and had to be taken out of court. On his return, after other witnesses had been examined, he stated, in reply to Mr Macgregor, that some time after he and his wife had the conversation about him belling her for a £ 5 note, they were at Motherwell's. His wife then told Motherwell that he had said he would take £5 for her and she asked Motherwell if he would give that much. Motherwell then replied, "Oh, I would not mind giving a £5-note for you any time." They were all laughing about the matter.

 

The other witnesses called on behalf of petitioner were Elizabeth Kenealy, Susan M'Farfane, Wm. Hay, Constable Conn, Henry Mark, Wm. Craik, and David Cochrane.

 

Sir Robert Stout said the jury would see that the fight was altogether in reference to damages. In such a case the jury should look at all the surroundings and although there was power given by the act to award damages, yet he submitted that cases of such a kind ought to be discouraged by a jury. It would be seen that so far as the present case was concerned there had been no defence as to the alleged adultery, from the wife's story they would see that during the latter years of her marriage she had lived very unhappily with her husband. The husband admitted that 12 months before the wife left him he struck her with his fist, and it was shown that their home was not a happy one from this, and from the fact that they had been talking about a separation, and that it was said that they could not get a separation unless one of them committed adultery. There was no suggestion that that was a joke. If it was a joke it was a very peculiar one. It was perfectly plain that the two parties could not live happily together, and so they wanted to be separated. Perhaps at that time neither of them thought about damages. If the petitioner did think of damages, he apparently thought that £ 5 was ample to compensate him for the loss of his wife. So far as Mr Motherwell was concerned the wife would say that there was no intimacy between him and her until quite lately. She would tell the court that she did not think that she ever talked to Motherwell until Christmas 1891. So far as Mr Mark

was concerned, he was not sorry that he could separate from his wife. The wife would swear that before she left there was a discussion about what things she should take with her. Her husband said she could take her clothes, but he objected to her taking a sewing machine. If that was so, he submitted that it was not a case for damages at all. There was no poetry nor pathos in the case, which was entirely a question of money. Mr Mark could joke about this £ 5, but why should there be any talk about a separation at all? The wife would say that they were living unhappily together. The law was that there, could be no divorce between the parties unless there was either bigamy or adultery. In this case the parties both seemed to be of that opinion, and they talked about that in order to see who should commit adultery, so that a divorce might be brought about.

 

Mr Fraser: Mr Mark denies that in the way you put it.

 

Sir Robert Stout said that whether he denied it or not he admitted that the question was talked about, and what he was opening was what the wife said. He (Sir Robert) did not say anything against Mark, but it was not a case in which he should ask for damages, and his request would not be listened to by the jury for a single instant. Mrs Mark would say also that after the talk at Motherwell's Mark told her that she could go tomorrow for aught he would care— that he would be glad to get rid of her. She would also say that there was no laughing about the matter, when the question of selling her for a £5-note was raised at Motherwell’s.

 

Mr Fraser: You had better set up bargain and sale.

 

Sir Robert Stout said that he was doing what was much better. It was making a fool of the court to ask for damages in such a case. The respondent in her evidence stated that she and her husband lived very unhappily together. They frequently disagreed, and he struck her several times. It was understood between them that -one of them should act improperly, so as to get a divorce. That was about three months before she left her husband. Her husband told her that he might act improperly, or that she might if she wished to get a divorce. He was always agreeable to the idea of a separation, and had many times talked of selling her for £5. On one occasion, when he spoke about it to Mr Motherwell, witness said to him, “You will jib," and her husband replied that he would not. He then went to the railway station, and left her with Mr Motherwell. After she went home her husband was not there, and she waited up till 10 o'clock for him. When he came home she asked him about various people in the gully, and then said to him, “Archie will give £5 for me." Her husband replied that if she liked Archie better than him Archie could have her for all he cared, and that she could go the next day. Witness said she could not go, as her clothes were not dry. Her husband said, “Never mind the clothes." On the Tuesday morning— the day she left home— he said to the child if she left him he would have Mrs Rusbridge to keep house. Previously to her leaving home, her husband said he considered it was a bargain he had made with Archie, she left home because her husband was unkind to her. She had been ready twice before to leave home once when she had been married seven months.

 

On being cross-examined, witness stated that on one occasion her husband struck her with a shovel and knocked her down. On another occasion, when they had a row, witness said, “What a pity you could not sell me," and he replied, that if he could get anyone to buy her he would sell her. She asked him what he wanted for her, and he said £5. She thought that was very little. Mr Fraser You were ready to sell yourself for £5?

 

Witness: I was quite agreeable to it, because I was unhappy.

 

In reply to a further question, witness stated that she told her husband that if he took £5 he would not get a divorce. Her own common sense told her that.

 

His Honor said there were three issues before the jury. The first issue was, did the respondents commit adultery Then, if she did, did the petitioner connive at the offence being committed? and secondly, what amount of damages was the petitioner entitled to? As to the first issue, that was uncontradicted, although it rested with the petitioner to prove it. In order that connivance be established, it must appear that the adultery was really attributable to the conduct of the petitioner, and that the conduct of the petitioner was not merely careless or negligent, but that he intended or looked forward to adultery being committed in consequence of his conduct. All the evidence that the court had as to connivance was the evidence of the wife. It rested upon the persons who said there was connivance to prove it. If the husband's story was true there was nothing in the nature of connivance. The only evidence as to connivance came from the guilty party an admitted adulteress— and was unsupported by any other evidence. If, however, there was connivance the petitioner was not entitled to a divorce at all, and no damages should be given. But if there was no connivance. the jury had to consider what the amount of the damages should be; and the damages should not be given as punishment for the adultery but they should be given as compensation to the husband for the loss of the wife. The jury had also to consider, in taking into consideration the amount of damages, what kind of a woman the wife was, and whether the husband and wife lived happily together. Sir R. Stout wished to explain why the co-respondent had not been called, but Mr Fraser objected while the jury were present.

His Honor: It is quite out of course for Sir Robert to explain. You may have had admirable reasons for not calling him, and the fact has been commented on by Mr Fraser.

Sir R. Stout: I was only about to ask your Honor to direct the jury on this point: that there is no suggestion that Motherwell was ever present along with the petitioner and respondent except at the interview and in reference to that interview the petitioner and respondent do not disagree as to what then occurred. Hence our not calling the co-respondent.

His Honor; There is, however, a difference between, them. The husband states that he treated the matter as a joke, while she states that he regarded it seriously.

Mr Fraser: But she introduced the matter; not the husband.

Sir R. Stout That is so.

At 3 o’clock the jury retired, and after an absence of 20 minutes they returned to court, with a verdict in favour of the petitioner, whom they awarded £50 damages.

Sir R. Stout submitted that this was a case which came within the category of "small cases" provided for in the code, according to which £35 would cover the costs, instead of the costs being taxed.

After argument, His Honor said he thought the case came within the definition of "small cases” looking at the admission of the adultery and the amount of damages awarded. A decree nisi would be granted; £50 damage, costs £35, and costs already allowed, and disbursements and witnesses' expanses against the co-respondent.

Mr Fraser: Will your Honor give leave to apply in three months for a decree absolute?

His Honor: Yes. [2]

  

Archibald MOTHERWELL’s advert for selling his cottage including fruit and ornamental trees in Lawrence.

paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&d=TT...

 

Tuapeka Times, Volume XVI, Issue 941, 26 May 1883, Page 2

The pipes for draining the bowling green and LAwn-tennis Court have been laid oh the ground and the work of draining, etc., .will be proceeded with forthwith. -Mr Archibald Motherwell is the successful tenderer for the work.[3]

 

Lawrence parish marriages[4]

MOTHERWELL Archibald 57ySOUTHAM Mrs12 Jul1893

Interesting to note she chose to marry under the name of Southam and not Mark

 

REFERENCES:

[1]

librarydata.christchurch.org.nz/Cemeteries/interment.asp?...

[2]

paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&d=OW...

[3]

www.paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&...

[4]

www.archives.presbyterian.org.nz/marriageregisters/lawren...

[5]

www.paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&...

 

flickriver.com/photos/javier1949/popular-interesting/

 

“Entre dos universos”

 

Estación de Metro Paco de Lucía, línea 9, calle Costa Brava, Mirasierra Madrid

Paco de Lucía: “Entre dos universos”, por Rosh333 y Okuda.

 

Graffiti y metro han estado vinculados desde hace décadas. Sin embargo, por primera vez una estación de metro va a contener de manera permanente una intervención artística llevada a cabo por graffiteros o artistas urbanos.

Desde Madrid Street Art Project se ha comisariado y coordinado este proyecto para la Comunidad de Madrid; en él, Rosh333 y Okuda, en estrecha colaboración con el arquitecto Antonyo Marest, han realizado su intervención artística para la nueva estación de Metro de Madrid Paco de Lucía, en la prolongación de la línea 9, e inaugurada en marzo de 2015 en la calle Costa Brava del barrio de Mirasierra.

La intervención lleva por título “Entre dos universos“, en homenaje al genial guitarrista y compositor y en referencia a su tema “Entre dos aguas”. La obra mide 300 metros cuadrados que representan el rostro del artista gaditano nacido en 1947 en Algeciras y fallecido el 25 de febrero de 2014 en Playa del Carmen (México). El guitarrista residía en el barrio de Mirasierra, de ahí que se le dedicara una de sus estaciones.

Consta de un mural principal en el que confluyen dos universos: a la izquierda, el de Rosh333, quien ha plasmado su característico lenguaje de líneas curvas, texturas, formas sinuosas y manchas de colores pastel; a la derecha el de Okuda, quien ha hecho lo propio a través de sus figuras geométricas, formas estrelladas y colores vibrantes. Ambos lenguajes y universos se funden en la zona central gracias a un retrato geometrizado de Paco de Lucía, realizado a cuatro manos.

Los artistas elegidos para decorar esta estación gozan de reconocido prestigio y han participado en diferentes proyectos tanto dentro como fuera de España. Por ejemplo, Okuda trabajó en Miami y Moscú, mientras que Rosh333 ha participado en el proyecto Víbora II, en el que se pintaron 35.000 metros cuadrados del antiguo cauce del río Vinalopó, en Elche, con piezas gigantescas de numerosos artistas urbanos. Este mismo artista, además, realizó en agosto otro gran mural de 150 metros en Santander, en el club de tiro, dentro de la programación cultural del mundial de vela.

Detrás de esta primera incursión de artistas urbanos en el metro de Madrid hay muchas horas de preparación y trabajo, un proceso que ha sido documentado gráfica y audiovisualmente.

 

www.abc.es/madrid/20140924/abci-estacion-paco-lucia-20140...

 

www.europapress.es/madrid/noticia-estacion-metro-paco-luc...

 

ccaa.elpais.com/ccaa/2014/09/25/madrid/1411668193_804835....

 

ccaa.elpais.com/ccaa/2015/03/25/madrid/1427306042_246229....

 

madridstreetartproject.com/%E2%86%92-paco-de-lucia-entre-...

 

Rosh333 rlove.es/

 

Okuda okudart.es/showcase/

 

Origem: Wikipédia, a enciclopédia livre.

 

Música sertaneja ou música caipira é um gênero musical do Brasil produzido a partir da década de 1910 por compositores rurais e urbanos, outrora chamada genericamente de modas, emboladas, e fado português cujo som da viola é predominante.1

 

O folclorista Cornélio Pires conheceu a música caipira, no seu estado original, nas fazendas do interior do Estado de São Paulo e assim a descreveu em seu livro "Conversas ao pé do Fogo":

 

-"Sua música se caracteriza por suas letras que lembra a típicas histórias do sertão'.

 

Cornélio Pires em seu livro "Sambas e Cateretês", recolheu letras de música cantadas nas fazendas do interior do estado de São Paulo no início do século XX, antes de existir a música caipira comercial e gravada em discos. Sem o livro "Sambas e Cateretês" estas composições teriam caído no esquecimento.

 

Inicialmente tal estilo de música foi propagado por uma série de duplas, com a utilização de violas e dueto vocal. Esta tradição segue até os dias atuais, tendo a dupla geralmente caracterizada por cantores com voz tenor (mais aguda), nasal e uso acentuado de um falsete típico. Enquanto o estilo vocal manteve-se relativamente estável ao longo das décadas, o ritmo, a instrumentação e o contorno melódico incorporaram aos poucos elementos de gêneros disseminados pela indústria cultural.1

 

Destacaram-se inicialmente, entre as duplas pioneiras nas gravações em disco de vinil, Zico Dias e Ferrinho, Laureano e Soares, Mandi e Sorocaba e Mariano e Caçula. Foram as primeiras duplas a cantar principalmente as chamadas modas de viola, de temática principalmente ligada à realidade cotidiana - casos de "A Revolução Getúlio Vargas" e "A Morte de João Pessoa", composições gravadas pelo duo Zico Dias e Ferrinho, em 1930, e "A Crise" e "A Carestia", modas de viola gravadas por Mandi e Sorocabinha, em 1934. Gradualmente, as modificações melódicas e temáticas (do rural para o urbano) e a adição de novos instrumentos musicais consolidaram, na década de 1980, um novo estilo moderno da música sertaneja, chamado hoje de "sertanejo romântico" - primeiro gênero de massa produzido e consumido no Brasil, sem o caráter geralmente épico ou satírico-moralista e menos frequentemente, lírico do "sertaneja de raiz".1 2

 

Tais modificações dentro do gênero musical têm provocado muitas confusões e discussões no país a cerca do que seria música caipira/sertaneja. Críticos literários, críticos musicais, jornalistas, produtores de discos, cantores de duplas sertanejas, compositores e admiradores debatem sobre as quais seriam as formas artísticas de expressão do gênero, que levam em conta as mudanças ocorridas ao longo de sua história. Muitos estudiosos seguem a tendência tradicional de integrar as músicas caipira e sertaneja como subgêneros dentro um só conjunto musical, estabelecendo fases e divisões: de 1929 até 1944, como "música caipira" (ou "música sertaneja raiz"); do pós-guerra até a década de 1960, como uma fase de transição da velha música caipira rumo à constituição do atual gênero sertanejo; e do final dos anos sessenta até a atualidade, como música "sertaneja romântica".2 Outros no meio acadêmico, no entanto, consideram "música caipira" e "música sertaneja" gêneros completamente independentes, baseado na ideia de que a primeira seria a música rural autêntica e/ou do homem rural autêntico, enquanto a segunda seria aquela feita, como "produto de consumo", nos grandes centros urbanos brasileiros por não-caipiras.3 4 Outros autores estendem o conceito de música caipira/sertaneja ao baião, ao xaxado e outros ritmos do interior do Norte e Nordeste.1

 

Se for adotado o critério de que música caipira e sertaneja são sinônimos, pode-se dividir este gênero musical em alguns subgêneros principais: "Caipira" (ou "Sertanejo de Raiz"), "Sertanejo Romântico" e "Sertanejo Universitário"

 

História

Antecedentes

 

"Certos locais afastados, longe das cidades, ainda que seja mais presente sua relação com o nordeste, do interior, que encontrou vegetação e clima hostis, além da dominação política dos "coronéis", obrigando a desenvolver uma cultura de resistência, do matuto, legitimamente sertanejo, conhecedor da caatinga. Difere-se da cultura caipira, especificamente originária na área que abrange os estados de Goiás, São Paulo, Minas Gerais, Paraná, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Rondônia e Tocantins. Ali se desenvolveu uma cultura do colono que encontrou abundância de águas, terra produtiva e um clima mais ameno, típico do cerrado. É conhecida como "caipira" ou "sertaneja" a execução composta e executada das zonas rurais, do campo, a antiga Moda de viola. Os caipiras, duplas ou solo, utilizavam instrumentos típicos do Brasil, como viola caipira.

Primeira era

Tonico & Tinoco.

Inezita Barroso.

 

Foi em 1929 que surgiu a PRIMEIRA música sertaneja como se conhece hoje. Ela nasceu a partir de gravações feitas pelo jornalista e escritor Cornélio Pires de "causos" e fragmentos de cantos tradicionais rurais do interior paulista, sul e triângulo mineiros, sudeste goiano e matogrossense.1 Na época destas gravações pioneiras, o gênero era conhecido como música caipira, cujas letras evocavam o modo de vida do homem do interior (muitas vezes em oposição à vida do homem da cidade), assim como a beleza bucólica e romântica da paisagem interiorana (atualmente, este tipo de composição é classificada como "música sertaneja de raiz", com as letras enfatizadas no cotidiano e na maneira de cantar).nota 1

 

Além de Cornélio Pires e sua "Turma Caipira", destacaram-se nessa tendência, mesmo que gravando em época posterior, as duplas Alvarenga e Ranchinho, Torres e Florêncio, Tonico e Tinoco, Vieira e Vieirinha, entre outros, e canções populares como "Sergio Forero", de Cornélio Pires, "O Bonde Camarão" de Cornélio Pires e Mariano, "Sertão do Laranjinha", de Ariovaldo Pires e "Cabocla Tereza", de Ariovaldo Pires e João Pacífico.1

 

Atualmente, a música sertaneja de raiz ainda sobrevive, sendo divulgada, por exemplo, por Mazinho Quevedo, Daniel ou Inezita Barroso, com seu programa Viola Minha Viola.

Segunda era

Milionário & José Rico.

 

Uma nova fase na história da música sertaneja teve início após a Segunda Guerra Mundial, com a incorporação de novos estilos como polca europeira, os instrumentos (como o acordeom e a harpa).1 A temática vai tornando-se gradualmente mais amorosa, conservando, todavia, um caráter autobiográfico. nota 2

 

Alguns destaques desta época foram os duos Cascatinha e Inhana, Irmãs Galvão, Irmãs Castro, Sulino e Marrueiro, Palmeira e Biá, o trio Luzinho, Limeira e Zezinha (lançadores da música campeira) e o cantor José Fortuna (adaptador da guarânia~no Brasil). Ao florzinha da década de 1970, a dupla que mais se destacou foi Milionário e José Rico que modernizou o sertanejo e sistematizou o uso de elementos da tradição mexicana mariachi com floreios de violino e trompete para preencher espaços entre frases e golpes de glote que produzem uma qualidade soluçante na voz.(Milionário e José Rico também são conhecidos no meio sertanejo como "Os Pais Do Sertanejo Moderno")1 Outros nomes, como a dupla Pena Branca e Xavantinho, seguiam a antiga tradição caipira, enquanto o cantor Tião Carreiro inovava ao fundir o gênero com samba, coco e calango de sexo.

Terceira era

 

A introdução da guitarra elétrica e o chamado "ritmo jovem", pela dupla Léo Canhoto e Robertinho, no final da década de 1960, marcam o início da fase moderna da música sertaneja. Um dos integrantes do movimento musical Jovem Guarda, o cantor Sérgio Reis passou a gravar na década de 1970 repertório tradicional sertanejo, de forma a contribuir para a penetração mais ampla ao gênero. Renato Teixeira foi outro artista a se destacar àquela altura. Naquele período, os locais de performance da música sertaneja eram originalmente o circo, alguns rodeios e principalmente as rádios AM. Já a partir da década de 1980, essa penetração estendeu-se às rádios FM e também à televisão - seja em programas semanais matutinos de domingo ou em trilhas sonoras de novela ou programas especiais.nota 3

 

Durante os anos oitenta, houve uma exploração comercial massificada do sertanejo, somado, em certos casos, à uma releitura de sucessos internacionais e mesmo da Jovem Guarda. Dessa nova tendência romântica da música sertaneja surgiram inúmeros artistas, quase sempre em duplas, entre os quais, Milionário e José Rico (que tambem teve grande destaque e acensão), Trio Parada Dura, Chitãozinho & Xororó, Leandro & Leonardo, Zezé Di Camargo e Luciano, Chrystian & Ralf, João Paulo & Daniel, Chico Rey & Paraná, João Mineiro e Marciano, Gian e Giovani, Rick & Renner, Gilberto e Gilmar, além das cantoras Nalva Aguiar e Roberta Miranda. Alguns dos sucessos desta fase estão "Sonhei Com Você", de José Rico e Vicente Dias, "Fio de Cabelo", de Marciano e Darci Rossi, "Apartamento 37", de Leo Canhoto, "Pense em Mim", de Douglas Maio, "Entre Tapas e Beijos", de Nilton Lamas e Antonio Bueno, "É o Amor", de Zezé Di Camargo e "Evidências", de José Augusto e Paulo Sérgio Valle.

 

Houve uma crescente influência da música country norte-americana e da estética cowboy, observada nas suas vestimentas características e também no maior interesse pelas festas de rodeio e feiras agropecuárias, palcos para os novos cantores.5

 

Contra esta tendência mais comercial da música sertaneja, reapareciam nomes como da dupla Pena Branca e Xavantinho, adequando sucessos da MPB à linguagem das violas, e surgiam novos artistas como Almir Sater, violeiro sofisticado, que passeava entre as modas de viola e os blues. Na década seguinte, uma nova geração de artistas surgiu dentro do sertanejo disposta a se reaproximar das tradições caipiras, como Roberto Corrêa, Ivan Vilela, Pereira da Viola e Chico Lobo e Miltinho Edilberto.

 

•Sérgio Reis.

 

•Renato Teixeira.

 

•Chitãozinho.

 

•Xororó.

 

•Leonardo.

 

•Daniel.

 

•Zezé di Camargo & Luciano

 

Quarta era - Sertanejo Universitário

 

Atenta, a indústria fonográfica lançou na década de 2000 um movimento similar, chamado por alguns de sertanejo universitário, com nomes como Guilherme & Santiago, Maria Cecília & Rodolfo, João Bosco & Vinícius, César Menotti & Fabiano, Jorge & Mateus, Victor & Leo, Fernando & Sorocaba, Gusttavo Lima, Luan Santana, Michel Teló, Marcos & Belutti e João Neto & Frederico. Como esse movimento não para e ganha cada vez mais adeptos, o mercado que antes tinha como foco de surgimento de duplas e artistas sertanejos no estado de Goiás, hoje tem eleito novos ídolos do estado de Mato Grosso do Sul como a revelação escolar Luan Santana e a dupla Maria Cecília & Rodolfo. Porém, Goiás não deixou de revelar nomes no cenário nacional, surgiram os já citados Jorge & Mateus e João Neto e Frederico sem falar de artistas vinculados ao sertanejo mais massificado da década anterior, como Guilherme & Santiago, Bruno & Marrone, Edson & Hudson, e outros.

Blog – Enrico-Picciotto Fotos, vídeos e curiosidades

  

Dança sertaneja

 

A Dança Sertaneja Moderna tem suas origens nas danças sertanejas brasileiras. O termo "Sertanejo" foi inicialmente cunhado pelos portugueses no período das navegações para definir o interior da nova terra, diferindo-o do litoral. Mais tarde, aplicou-se ao interior do país de um modo geral. Assim, sendo o Sertão Brasileiro extremamente vasto, compreendendo as regiões interioranas do país desde o Sul ao Nordeste brasileiro, e tendo em sua história processos de colonização e choques culturais de diversos povos, percebemos inicialmente uma pluralidade ímpar na formação das Danças Sertanejas Tradicionais. Esta mescla de gêneros europeus, indígenas e por vezes africanos originou diversas danças pelo Brasil, levando-se em conta as particularidades históricas e culturais supracitadas de cada região.

 

Hoje é comum encontrar em diversos bares e boates pelo país a dança acompanhada dos ritmos da musica sertaneja.

 

Observa-se que o estilo de Dança Sertaneja Moderna (também conhecida como Dança Caipira Sertaneja ou Sertanejo Universitário ) tem se propagado e sofrido mutações com maior intensidade em regiões da Grande São Paulo e interior deste estado, como nas cidades de Taboão da Serra, Embu, Cotia, ABC Paulista e Região Metropolitana de Campinas, sendo toda esta região geográfica hoje o pólo de vanguarda da Dança Sertaneja.

 

Podemos classificar hoje a Dança Sertaneja Moderna como pertencente á família das Danças a Dois ou Danças de Salão, que caracterizam-se pelo improviso dado pela comunicação intrínseca que ocorre entre o par durante a dança (comunicação esta chamada por seus praticantes de "condução"), onde temos um "condutor" e um "conduzido". Esta compatibilidade entre o Sertanejo e outras danças em casal acabou por gerar, na Dança Sertaneja, grande influência e incorporação de movimentos de outros gêneros de Danças de Salão com forte presença no Interior Paulista e Grande São Paulo, sendo em maior grau o Forró, o Samba-Rock, e o Country; e mais recentemente o Zouk e o West Coast Swing.

  

O vanerão ou vanera tem se propagado na região sul do país, sob forte influencia das culturas locais, embora possua forte ligação com o baião e o vanerão nordestino. Paralelamente é encontrado junto a outros estilos de dança em bares e bailes do gênero, assim como o country.

 

Na região Centro-Oeste é comum os chamados "bailões", que apresentam as músicas sertanejas de toada mais animada, predominantemente das três últimas décadas do século XX. O estilo de dança é simples, sempre em par, comumente com passos de baião e xote. O chamado "dois pra lá, dois pra cá" é o passo predominante, o que levou o estilo a se popularizar nos bailões pelo fácil acompanhamento.

 

Blog – Enrico-Picciotto Fotos, vídeos e curiosidades

 

Avinguda de Pau Casals

 

Pau Casals i Defilló (El Vendrell, Catalunya 1876 - San Juan, Puerto Rico 1973) fou un violoncel·lista, pedagog, director i compositor musical català. La seva gran contribució al món de la música va ser la innovació en la interpretació amb el violoncel que, més tard, va ser adoptada per tots els violoncel·listes del món.

 

La seva interpretació d'El cant dels ocells ha esdevingut un símbol de pau i llibertat arreu del món, i de manera molt més significativa dins l'àmbit català.

 

El 1958 va fer un concert i el "missatge de pau" que Pau Casals havia gravat uns dies abans a Ginebra fou retransmès a més de 40 països. També aquell any fou proposat com a candidat pel Premi Nobel de la Pau.

El 1961 va ser convidat pel president John F. Kennedy a fer un concert a la Casa Blanca i, dos anys més tard, el mateix president dels Estats Units, li concedí la Medalla de la Llibertat.

El 1971 va compondre l'Himne a les Nacions Unides, que dirigí el 24 d'octubre d'aquell any en un concert a la mateixa seu de les Nacions Unides, i on el secretari General de les Nacions Unides U Thant li entregà la Medalla de la Pau. Fou en aquesta ocasió que va pronunciar la frase "What is more, I am a Catalan." explicant que Catalunya tenia un parlament democratic molt abans que Anglaterra.

 

El 1973 va patir un atac de cor irreversible, a Puerto Rico. Va morir a San Juan de Puerto Rico el 22 d'octubre de 1973. L'any 1979 es van traslladar les seves despulles al cementiri del Vendrell, moment en el qual li fou concedida, a títol pòstum, la Medalla d'Or de la Generalitat de Catalunya.

 

-------

 

Pau Casals i Defilló (Catalan pronunciation: [ˈpaw kəˈzaɫs]) (December 29, 1876 – October 22, 1973), known during his professional career as Pablo Casals, was a Spanish Catalan cellist and conductor. He made many recordings throughout his career, of solo, chamber, and orchestral music, also as conductor, but Casals is perhaps best remembered for the recording of the Bach Cello Suites he made from 1936 to 1939.

Casals was an ardent supporter of the Spanish Republican government. After its defeat in 1939, Casals vowed not to return to Spain until democracy had been restored, although he did not live to see the end of the Franco dictatorial regime.

 

One of his last compositions was the "Hymn of the United Nations". He conducted its first performance in a special concert at the United Nations on October 24, 1971, two months before his 95th birthday. On that day, the Secretary-General of the United Nations, U Thant awarded Pau Casals the U.N. Peace Medal in recognition of his stance for peace, justice and freedom. Casals accepted the medal and made his famous "I am a Catalan" speech, where he explained that Catalonia had the first democratic parliament, long before England did.

 

He also made popular the old Catalan song, "El cant dels ocells" playing it at the UN.

 

-------

 

Pau Carles Salvador Casals i Defilló (El Vendrell, 29 de diciembre de 1876 - San Juan de Puerto Rico, 22 de octubre de 1973), más conocido como Pau Casals, y también como Pablo Casals en Latinoamérica y el mundo anglosajón, es unos de los músicos catalanes mas destacados del siglo XX. Por su incomparable desempeño como instrumentista del violonchelo, Casals es considerado uno de los mejores violonchelistas de todos los tiempos.

Una de sus composiciones más célebres es el "Himno de las Naciones Unidas", conocido como el "Himno de la Paz", compuesto mientras residía en su segunda patria, Puerto Rico (donde había nacido y se había criado su madre), y donde residían otros españoles renombrados internacionalmente, tales como Juan Ramón Jiménez y Francisco Ayala. Magnífico director de orquesta y notabilísimo compositor, Casals fue siempre un artista completísimo, con la más férrea disciplina y la dedicación más profunda a la música.

Además de reconocérselo por su imponente obra musical, Pau Casals destacó en todo el mundo por su activismo en la defensa de la paz, la democracia, la libertad y los derechos humanos, que le valieron prestigiosas condecoraciones como la Medalla de la Paz de la ONU y ser nominado al Premio Nobel de la Paz.

Fue en la ONU donde Casal dijo al aceptar la medalla "I am a Catalan"" (Soy un Catalán) donde explico que Catalunya tenia el primer parlamento democratico, mucho antes que Inglaterra.

 

Casals también manifestó públicamente su oposición al régimen franquista y su deseo de ver una Cataluña no necesariamente independiente pero con un grado alto de autonomía (vid. cap. V de sus memorias, dictadas originariamente en francés a Albert E. Kahn y traducidas al catalán como Joia i Tristor).

Pau Casals murió el 22 de octubre de 1973, a la edad de 96 años, en San Juan de Puerto Rico, a consecuencia de un ataque al corazón. Fue enterrado en el Cementerio Conmemorativo de San Juan de Puerto Rico.

El 9 de noviembre de 1979, restablecida la democracia en España, sus restos fueron trasladados al cementerio de El Vendrell, su población natal, donde actualmente descansan.

 

Popularizó la antigua canción catalana "El cant dels ocells" tocándola en la sede de la ONU;

Cantor e compositor Frejat apresenta show com repertório que remonta a memória musical do artista. São Paulo. 30.05.15

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2015/05/31/o-amor-e-quente-se...

Un momento de la presentación de mi disco.

A mi derecha, Gerardo Tornero, director del sello discográfico iTinerant Classics y editor del disco.

Y a mi izquierda, Ana Rodriguez Barrena, coordinadora de actividades de la Casa de Galicia; Fátima Anllo, subdirectora del departamento de Gestión Cultural del Instituto Complutense de Ciencias Musicales y Manuel Tévar, compositor y pianista.

 

www.rubensomeso.com

 

En la obra "Liber simplicis medicinae", que forma parte de su "Physica", Hildegarda de Bingen, abadesa, profetisa, compositora, médico, mística y santa alemana, que murió el 17 de septiembre de 1179 dejando una obra muy rica y de gran influencia, escribió sobre el helecho:

 

"Mantiene dentro de sí grandes propiedades, concretamente un poder tal, que el diablo huye de él [incluso tiene cierta energía que es como la energía del sol. Como la luz del sol es a los lugares oscuros, así el helecho persigue las malas visiones, y desprecia a los espíritus malignos]. En el lugar donde crece, el diablo raramente practica sus engaños. El diablo evita y retrocede de cualquier hogar o lugar en donde haya helecho. El trueno, relámpago, y granizo raramente caen cerca de una casa dónde hay helecho. También el granizo difícilmente cae en el campo dónde esté creciendo. Las magias y encantaciones de demonios, así como las palabras y otras visiones diabólicas evitan a quien lleva un helecho con él. Si se prepara cualquier figurilla para herir o matar a alguien, no puede dañar al que tenga helecho con él".

 

Y:

 

"La maldad del diablo siempre está examinando a cada hombre, observando lo que los malvados ya han acumulado sobre él, y siempre agrega algo más.

Y lo mismo que el ser humano tiene tanto el conocimiento de lo bueno como de lo malo, las hierbas buenas y las malas fueron creadas para el hombre. La savia del helecho se ha puesto para contener la sabiduría, y en su naturaleza honesta, se encuentran la bondad y la santidad. Todas las cosas del mal y de la magia lo huyen y lo evitan. En cualquier casa donde esté, el veneno y las malas visiones no pueden completar su trabajo. Por lo cual, cuando una mujer da a luz a un niño, hay que poner helecho alrededor de ella, incluso alrededor de la cuna del infante. El diablo acosa al infante menos desde entonces, porque cuando el diablo mira por primera vez a un niño, le detesta e intenta hacerle daño"

.

Pero no lejos de allí, en la cercana Suiza, una leyenda relaciona al helecho con el diablo en forma diferente. La cuenta la escritora romántica Gertrudis Gómez de Avellaneda en su obra "La velada del helecho o el donativo del diablo", publicada en Madrid entre 1845 y 1846. En ella, y en el transcurso de la fiesta con la que un rico ganadero obsequia a sus invitados la víspera de San Juan, surge una conversación sobre la llamada "velada del helecho" y alguien explica en qué consiste:

 

"De padres a hijos se ha trasmitido durante muchas generaciones, y, según ella, es cosa notoria que la víspera de mi glorioso patrón [San Juan], cuando se cubren de helecho -planta hija de las sombras y de la humedad- los bordes del precipicio que llaman los de la tierra camino de Eví, precisamente a la mitad de la noche aparece en aquel lugar el mismo Satanás en persona, y mediante ciertas condiciones enriquece cada año a aquel o a aquellos que se encuentran velando el helecho en un paraje cubierto todo por dicha planta".

 

La leyenda enlaza de alguna manera con la también alemana del doctor Fausto que se publica, bajo autor anónimo, en el siglo XVI. El diablo enriquece o concede lo que se le pide a cambio del alma del que con él pacta. El autor de esta obra la cierra con una cita de San Pedro: "Sed sobrios y vigilad, que vuestro adversario el diablo, como león rugiente, anda rondando y busca a quién devorar" (1 Pe, 5, 8)

 

El helecho me parece una planta muy hermosa y con cierto hechizo, pero para nada creo que proteja contra ese ser maligno de inteligencia tan superior que incluso inspiró en el hombre la forma de no temerle: negar su existencia. Aunque tampoco iré a velarlo, por si acaso, que caer en la tentación es sencillo y el hombre muy débil. Ofrécele poder, riqueza, placeres y poner a cambio la firma en un papel es tan fácil...

    

www.biblioteca.org.ar/libros/92746.pdf

hildegardiana.es/34physica/index.html

 

Romulo Fróes

Musico Compositor pesquisador

abreviado normalmente "FOB", es una banda de Rock Alternativo de Chicago, Illinois, que se formó en 2001. La banda consta de cuatro miembros: Patrick Stump (cantante principal, guitarra rítmica y compositor principal), Pete Wentz (cantante secundario, bajista y escritor principal), Joseph Trohman (guitarrista principal) y Andrew Hurley (baterista).

 

Fall Out Boy ha ganado varios premios y ha sido reconocido por su mayor debut: el álbum From Under the Cork Tree. Lanzado en 2005, el álbum alcanzó la categoría de Doble Platino por vender más de 70.000 copias en su primera semana. Para hacer publicidad del álbum, Fall Out Boy participó en tours de 2005 a 2006 en Estados Unidos, Canadá, Japón y Europa.

 

En febrero de 2007 lanzaron su nuevo álbum titulado Infinity On High y consiguieron una mejor posición en las listas, llegando al número 1 en la Billboard 200 y vendiendo más de 260.000 copias en su primera semana. El sencillo principal, This Ain't a Scene, It's an Arms Race, alcanzó el número 1 en la Pop 100 y el 2 en la Billboard Hot 100. Para promocionar el álbum, la banda tocó en el concierto de Live Earth el 7 de julio de 2007 y en otros tours como el "Honda Civic Tour" y los MTV Video Music Awards el 9 de septiembre del mismo año.

 

Caen bien en los jóvenes ya que son parte de las llamadas "tres bandas del momento", junto con My Chemical Romance y Panic at the Disco. Se puede apreciar en los "posts" y videos tributo en YouTube que son mejor acogidas y por igual.

 

Historia

Primeros años

]Fall Out Boy fue formado a principios de 2001 por Joe Trohman y Pete Wentz. Los dos habían tocado en varias bandas del área de Chicago y decidieron que querían iniciar una banda más parecida a las que escuchaban en su infancia y adolescencia, tales como Green Day, Descendents y The Smiths. Trohman conoció a Patrick Stump en una tienda de libros. Trohman se presentó a sí mismo cuando lo escuchó hablando sobre la banda Neurosis, en la cual tenían un interés mutuo. Stump hizo una audición para ser baterista, pero, en cuanto se descubrieron sus talentos para cantar, se convirtió en la voz principal del grupo. Otros dos músicos de Chicago fueron contratados: T.J. Raccine tocando la guitarra y un batería conocido sólo como Mike. El siguiente año, la banda lanzó un demo hecho por ellos mismos, al que le siguió el lanzamiento del EP Split el 28 de mayo de 2002, en el cual participó Project Rocket de Uprising Records. El grupo lanzó su primer álbum (a veces considerado como un EP), titulado Fall Out Boy's Evenning Out With Your Girlfriend, también de Uprising Records, en 2003. La banda no tuvo nombre durante los dos primeros conciertos. Al final del segundo, le pidieron al público que gritaran ideas, y un miembro de la audiencia dio la idea de Fall Out Boy (en referencia al compañero del Hombre Radioactivo en la caricatura de Los Simpsons, Fallout Boy).

  

Éxito independiente

Después del lanzamiento de su primer álbum, Andy Hurley, que pertenecía antiguamente a la banda Racetraitor, se unió a la banda y fue entonces cuando Stump empezó a tocar la guitarra, mientras que T.J. Raccine y Mike abandonaron Fall Out Boy. Durante ese tiempo, tocaron en shows locales y en lugares como The Knights of Colombus Hall en Arlington Heights (Illinois), donde grabaron su primer video: Dead On Arrival. El mismo año, después de tocar para Fueled by Ramen, lanzaron su segundo álbum, ya mucho más extenso, titulado Take This To Your Grave, el 6 de mayo de 2005. La banda recibió un adelanto de Island Records para grabar sus propias canciones, pero no llegó sino hasta después de su siguiente álbum. Con una mejor financiación en sus manos, el álbum Take This To Your Grave se grabó en los Smart Studios en Madison (Wisconsin) con Sean O'Keefe como productor.

 

Con los videos de los sencillos Grand Theft Autumn / Where Is Your Boy Tonight y Saturday, el álbum se vendió muy bien y alcanzó la categoría de Oro. A mediados de 2003, la banda tocó para Island Records, que es una parte mayoritaria del sello The Island Def Jam Music Group, junto con Def Jam Records. Esto fue después de que los integrantes anunciaron que lanzarían un nuevo álbum. Mientras grababan su siguiente disco, lanzaron un EP acústico titulado My Heart Will Always Be the B-Side to My Tongue para Fueled by Ramen el 18 de mayo de 2004. Se clasificó en el número 153 del Billboard Top 200, que fue su primera entrada a una tabla. El set de dos discos incluía un DVD con videos, canciones acústicas y una galería de fotos.

  

Grandes éxitos

El 3 de mayo de 2005, Fall Out Boy lanzó su mayor éxito hasta su momento, From Under the Cork Tree, el cual llegó al número 9 en la Billboard 200 y vendió cerca de 70.000 copias en su primera semana. El álbum alcanzó la categoría de Doble Platino por vender más de 2,5 millones de copias solamente en los EE. UU. El mismo año, la estabilidad de la banda se vio seriamente amenazada por el discutido intento fallido de suicidio del bajista, Pete Wentz, al ingerir una sobredosis del sedante Ativan. La canción 7 Minutes In Heaven está basada en su intento de suicidio.

 

El primer sencillo del álbum, Sugar, We're Goin' Down, llegó al número 8 en la Billboard Hot 100, al 6 en la Pop 100 y al 3 en la lista de rock moderno. El video llegó al primer puesto en MTVs TRL, y fue retirado el 26 de agosto de 2005. El video ganó un MTV2 Award en los MTV Video Music Awards de 2005, despertando gran interés por la banda y un repentino crecimiento de las ventas. La banda fue nominada a "Mejor Artista Nuevo" en los Premios Grammy de 2006.

 

El segundo sencillo del álbum, Dance, Dance, se convirtió en su segunda canción en entrar en el Top 10 cuando estuvo en el número 9 en la Hot 100. Llegó al 6 en la Pop 100, y después se convirtió en la canción mejor calificada al llegar al número 2 en la lista de Rock Moderno. El video se estrenó en TRL el 11 de octubre de 2005, y pronto llegó al número 1. Lo retiraron el 17 de enero de 2006. El tercer sencillo del álbum, A Little Less Sixteen Canles, A Little More "Touch Me", fue mucho menos popular que los dos anteriores, pero aun así logró estar en el número 65 de la Hot 100, y el video llegó dos veces al 1 en TRL, siendo retirado el 6 de junio de 2006.

 

La banda dirigió el Nintendo Fusion Tour en otoño de 2005, al que se unieron The Starting Line, Motion City Soundtrack, Boys Night Out y Panic! At The Disco, alrededor de 31 ciudades. Debido al éxito conseguido desde los MTV Video Music Awards, Fall Out Boy dirigió el Black Clouds and Underdogs tour en un evento pop punk en el cual participaron The All American Rejects, Hawthorne Heights y From first to last. En la mitad del tour participaron October Fall y The Hush Sound. Tocaron en 53 fechas a través de EE. UU., Canadá y Reino Unido.

  

Infinity On High

El último álbum de Fall Out Boy se titula Infinity On High, y fue lanzado el 6 de febrero de 2007. El single principal, This Ain't a Scene, It's an Arms Race, logró llegar a los American Music Awards de 2006. Su video llegó el martes 19 de diciembre de 2006 a MTV. En la primera semana de Infinity On High, llegó al número 1 en la Billboard 200, vendiendo más de 260.000 copias.

 

This Ain't a Scene, It's an Arms Race llegó al número 2 en la lista de singles del Reino Unido el 4 de febrero de 2007, convirtiéndola en su canción más exitosa en el Reino Unido. El single también llegó al número 2 en la U.S. Hot 100 y al 1 en la U.S. Pop 100. El segundo single del álbum (Sencillo Digital), The Carpal Tunnel Of Love, llegó al 81 por el número de ventas digitales en los EE.UU. Thnks Fr Th Mmrs fue lanzado el 9 de abril del 2007, llegando al 11 en la Billboard Hot 100 y al 12 en la lista de singles del Reino Unido. El 9 de julio de 2007 fue lanzado el cuarto single del álbum, "The Take Over, The Breaks Over".

 

Fall Out Boy dirigió el Honda Civic Tour. El plan en los EE.UU. era comenzar el tour el 18 de abril y terminarlo el 11 de junio; sin embargo, debido a problemas con el calendario, se pospuso hasta el 11 de mayo y terminó el 2 de julio en Anaheim (California). Hubo tours en el Reino Unido que terminaron en África para así ayudar a Invisible Children Inc.. Los integrantes de Fall Out Boy trabajaron con Reverb, una organización ambientalista, para el tour. Fall Out Boy tocó el 9 de septiembre de 2007 en los MTV Video Music Awards.

 

Para mostrar su versatilidad, Fall Out Boy trabajó con Kanye West, Timbaland e hizo tours con Paul Wall. West fue el productor y protagonista del remix This Ain't a Scene, It's an Arms Race. También ayudaron a Timbaland con su nuevo álbum, especialmente en la canción One & Only. Stump cantó en varias canciones de Gym Class Heroes. También es el vocalista de la canción "Everything is Alright", de Motion City Soundtrack. La banda dirigió el tour Young Wild Things junto con Gym Class Heroes, Plain White T's, y Cute is What We Aim For, el cual comenzó en octubre con un show al que se le acabaron las entradas, en Columbus, Ohio.

  

Su reciente lanzamiento Live in Phoenix

Álbum lanzado el 1o. de Abril del 2008 versión CD/DVD que incluye el video completo del concierto y un detrás de escenas de la banda y en México el 17 de Abril la versión de un cd con los éxitos de este concierto en vivo además de "beat it" con John Mayer.

  

Controversia

Aunque el baterista Andy Hurley es vegetariano y ha hecho promociones para PETA, Fall Out Boy ha recibido críticas de grupos de derechos de animales por el uso de chimpancés, un orangután y un mono para el video de su sencillo Thnks Fr Th Mmrs. Para contradecir a estos grupos, el bajista Pete Wentz llevó un chimpancé a los premios Kerrang!, y fue a los MTV Video Music Awards de 2006 con un mono capuchino.

  

Apoyo ambientalista

Fall Out Boy ha anunciado que son oficialmente miembros de Invisible Children Inc., organización que apoya a los niños de regiones en conflicto en África, donde se grabó el video del sencillo I'm Like A Lawyer With The Way I'm Always Trying To Get You Off (Me & You), que trata sobre dicho tema. También la banda tocó el 7 de julio de 2007 en Live Earth. Fall Out boy se presento recientemente en Chile, e intentaron presentarse en la Antartica para romper un record Guiness y hacer tomar conciencia, junto con Greenpeace, sobre el calentamiento global. Lamentablemente el tiempo era muy malo como para ir a la Antartica, por lo que pospusieron el record.

  

Miembros

Patrick Stump: Vocalista principal, guitarra eléctrica.

Pete Wentz: Vocalista secundario, bajista y compositor principal.

Joe Trohman: Corista y guitarrista principal.

Andrew Hurley: Batería.

 

Discografía

Álbumes

]Fall Out Boy's Evening Out With Your Girlfriend (2003) *solo 2 meses antes de "Take This To Your Grave"

Take This To Your Grave (2003)

From Under the Cork Tree (2005)

Take This To Your Grave: The Directors Cut (2005)

Infinity On High (2007)

 

EP's

Split (Con Project Rocket) (2002)

My Heart Will Always Be The B-Side To My Tongue (2004)

This Ain't a Scene, It's an Arms Race (Remix By Kanye West) (2006)

Leaked In London (2007)

 

Videos

Año: Titulo Director

2003 Dead On Arrival Greg Kaplan

2004 Grand Theft Autumn / Where is Your Boy? Dale Resteghini

2004 Saturday Dave Meyers

2005 Sugar, We're Going Down Matt Lenski

2005 Dance, Dance Alan Ferguson

2006 A Little Less Sixteen Candles, A Little More "Touch Me" Alan Ferguson

2006 This Ain't a Scene, It's an Arms Race Alan Ferguson

2007 The Carpal Tunnel of Love Alan Ferguson

2007 Thnks fr th Mmrs Alan Ferguson

2007 "The Take Over, The Breaks Over" Alan Ferguson

2007 I'm Like a Lawyer with the Way I'm Always Trying to Get You off (Me & You) Alan Ferguson

2008 Beat It Shane Drake

 

NOTA: El video de "The Carpal Tunnel Of Love" por el momento está disponible sólo en línea. Ver en la página oficial.

 

Sencillos

Dead On Arrival (2003)

Grand Theft Autumn / Where is Your Boy? (2003)

Saturday (2004)

Sugar, We're Going Down (2005)

Dance, Dance (2005)

A Little Less Sixteen Candles, A Little More Touch Me (2006)

This Ain't a Scene, It's an Arms Race (2006)

The Carpal Tunnel Of Love(2007)

Thnks fr th Mmrs (2007)

The Take Over, The Breaks Over (2007)

I'm Like a Lawyer with the Way I'm Always Trying to Get You off (Me & You) (2007)

Beat It (Michael Jackson Cover) (2008)

   

DVD'S

Live In Phoenix (CD+ DVD) (2008)

" clandestine industries " DVD (2006)

Premios y nominaciones [editar] Premios

2005

 

MTV Video Music Award - Premio MTV2 por "Sugar, We're Goin Down".

2006

 

MuchMusic Video Award - People's Choice: Grupo Internacional Favorito por "Dance, Dance".

Kerrang! Award - mejor Video por "Sugar, We're Going Down".

Teen Choice Award - Choice Music - Canción Rock "Dance, Dance".

Teen Choice Award - Choice Music - Single por "Dance, Dance".

Teen Choice Award - Choice Music - Grupo de Rock.

MTV Video Music Award - Viewer's Choice por "Dance, Dance".

2007

 

Kerrang! Awards - Mejor Video por "This Ain't a Scene, It's an Arms Race".

Teen Choice Awards - Choice Music - Grupo de Rock.

Teen Choice Awards - Choice Music - Canción Rock.

MTV Video Music Awards - Mejor Banda.

TMF Award (Bélgica) - Mejor Banda de Rock Alternativo.

TMF Awards (Bélgica) - Mejor Banda de Rock.

Kids choice awrds(australian)-cancion favorita por thnks fr th mnbrs

Nominaciones

2005

 

Grammy Awards 2005 - Nominación por Mejor Grupo "Revelación"

2006

 

MuchMusic Video Award - Nominación Mejor Grupo Internacional "Dance, Dance".

MTV Video Music Awards Latin America - Nominación a Mejor Artista Nuevo (International).

Kerrang! Award - Nominación Mejor Sencillo por "Sugar We're Going Down".

Kerrang! Award - Nominación mejor Álbum "From Under the Cork Tree".

Kerrang! Award - Nominación Mejor Banda en el Mundo.

Grammy Award - Nominación Mejor Artista Nuevo.

MTV Video Music Award - Nominación Mejor Video de Banda por "Dance, Dance".

2007

 

Kid's Choice Award - Nominación por Grupo Favorito.

MTV Video Music Award - Nominación Mejor grupo.

MTV Video Music Award - Nominación Sencillo monstruo del año “Thnks Fr Th Mmrs”.

Kerrang! Awards - Nominación por Mejor Banda en el Mundo.

Kerrang! Awards - Nominación por Mejor Album "Infinity On High".

MTV Europe Music Awards - Nominación Mejor Banda del 2007.

MTV Europe Music Awards - Nominación Acto Interactivo (Con los fans).

MTV Europe Music Awards - Nominación Rock Out.

TMF Award (Bélgica) - Mejor Video.

2008

 

mejor grupo - kids choice awards 2008

mejor banda internacional-much music awards-the take over the breaks over

 

O parque Villa-Lobos é um parque público, localizado no bairro Alto de Pinheiros, às margens do rio Pinheiros, na cidade de São Paulo, Brasil. A entrada principal do parque situa-se na avenida Prof. Fonseca Rodrigues.

 

Inaugurado no final de 1994, o parque foi originalmente projetado para ser um oásis musical – uma homenagem ao compositor Heitor Villa-Lobos, mas hoje é muito procurado para caminhadas, passeios de bicicletas e um oásis para os patinadores. Uma de suas atrações é o espaço livre, em grande parte pavimentado, próprio para corridas de bicicletas. pista de cooper e a ciclovia são bem pavimentadas e planas, facilitando o acesso e mobilidade de todos, inclusive pessoas com carrinhos de bebês e pessoas em cadeiras de rodas.

-----------------------

 

El parque Villa-Lobos es un importante espacio verde de la ciudad de São Paulo, Brasil. Se encuenta en la costa izquierda del río Pinheiros, cerca del puente de Jaguaré. Fue inaugurado a fines de 1994 y su entrada principal es por la Avenida Fonseca Rodrigues.

 

Posee 732 mil m² de área verde, ciclovía, espacio de juegos, espacio musical para shows y concertos; y un bosque de Mata Atlántica. El área de recreación incluye también aparatos de gimnasia, pista de atletismo, aros de básquetbol, 3 canchas de fútbol sala, 7 de tenis, además de canchas polideportivas, 4 campos de fútbol, 2,4 km de pistas para caminatas, 1,5 km de ciclovía. Un anfiteatro abierto de 729 m², con 450 lugares, baños adaptados para discapacitados, un pequeño bar y 750 plazas para estacionar. El parque es sede del Abierto de São Paulo, un torneo internacional de tenis de categoría challenger. Se promueven con periodicidad distintos eventos musicales, especialmente instrumentales, como orquestas, grupos de choro, etc. La seguridad del parque está a cargo de la policía militar, que tiene una base en el lugar.

 

La cantidad estimada de vistantes es de 3 mil personas por día durante los días hábiles y aproximadamente 25 mil personas por día en los fines de semana. Los visitantes pueden realizar caminatas, paseos en bicicleta o aprovechar la infraestructura para patinar.

-----------------------

 

Villa-Lobos Park is an important green space in the city of São Paulo, Brazil. It is found in the Pinheiros river left coast, near the bridge of jaguars. Opened in late 1994 and its main entrance is on Avenida Rodrigues Fonseca.

 

It has 732 000 m² of green space, bike path, playground, space for shows and concerts music, and a forest of Mata Atlantica. The recreation area includes fitness equipment, running track, basketball hoops, 3 football fields, 7 tennis courts plus sports courts, 4 football fields, 2.4 km of trails for walking, 1.5 km of bike path. An amphitheater open of 729 m², with 450 locations, wheelchair accessible bathrooms, a small bar and 750 parking spaces. The park is home to Sao Paulo Open, international tennis tournament challenger category. Different intervals are promoted musical events, particularly instrumental, such as orchestras, choro groups, etc. The safety of the park is in charge of military police, which has a base in place.

 

The estimated amount of Visitors is 3 thousand people a day during weekdays and about 25 thousand people per day on weekends. Visitors can hike, bike rides or take advantage of infrastructure to skate.

Tom Smith, compositor, vocalista, guitarrista y pianista.

 

Setlist

1. Camera

2. Bones

3. An End Has A Start

4. Two Hearted Spider

5. You Don't Know Love

6. The Racing Rats

7. No Sound But The Wind

8. Eat Raw Meat = Blood Drool

9. Munich

10. Smokers Outside The Hospital Doors

11. In This Light And On This Evening

12. Bricks And Mortar

13. Papillon

14. Fingers In The Factories

Estatua a Pau Casals

 

Pau Casals i Defilló (El Vendrell, Catalunya 1876 - San Juan, Puerto Rico 1973) fou un violoncel·lista, pedagog, director i compositor musical català. La seva gran contribució al món de la música va ser la innovació en la interpretació amb el violoncel que, més tard, va ser adoptada per tots els violoncel·listes del món.

 

La seva interpretació d'El cant dels ocells ha esdevingut un símbol de pau i llibertat arreu del món, i de manera molt més significativa dins l'àmbit català.

 

El 1958 va fer un concert i el "missatge de pau" que Pau Casals havia gravat uns dies abans a Ginebra fou retransmès a més de 40 països. També aquell any fou proposat com a candidat pel Premi Nobel de la Pau.

El 1961 va ser convidat pel president John F. Kennedy a fer un concert a la Casa Blanca i, dos anys més tard, el mateix president dels Estats Units, li concedí la Medalla de la Llibertat.

El 1971 va compondre l'Himne a les Nacions Unides, que dirigí el 24 d'octubre d'aquell any en un concert a la mateixa seu de les Nacions Unides, i on el secretari General de les Nacions Unides U Thant li entregà la Medalla de la Pau. Fou en aquesta ocasió que va pronunciar la frase "What is more, I am a Catalan." explicant que Catalunya tenia un parlament democratic molt abans que Anglaterra.

 

El 1973 va patir un atac de cor irreversible, a Puerto Rico. Va morir a San Juan de Puerto Rico el 22 d'octubre de 1973. L'any 1979 es van traslladar les seves despulles al cementiri del Vendrell, moment en el qual li fou concedida, a títol pòstum, la Medalla d'Or de la Generalitat de Catalunya.

 

-------

 

Pau Casals i Defilló (Catalan pronunciation: [ˈpaw kəˈzaɫs]) (December 29, 1876 – October 22, 1973), known during his professional career as Pablo Casals, was a Spanish Catalan cellist and conductor. He made many recordings throughout his career, of solo, chamber, and orchestral music, also as conductor, but Casals is perhaps best remembered for the recording of the Bach Cello Suites he made from 1936 to 1939.

Casals was an ardent supporter of the Spanish Republican government. After its defeat in 1939, Casals vowed not to return to Spain until democracy had been restored, although he did not live to see the end of the Franco dictatorial regime.

 

One of his last compositions was the "Hymn of the United Nations". He conducted its first performance in a special concert at the United Nations on October 24, 1971, two months before his 95th birthday. On that day, the Secretary-General of the United Nations, U Thant awarded Pau Casals the U.N. Peace Medal in recognition of his stance for peace, justice and freedom. Casals accepted the medal and made his famous "I am a Catalan" speech, where he explained that Catalonia had the first democratic parliament, long before England did.

 

He also made popular the old Catalan song, "El cant dels ocells" playing it at the UN.

 

-------

 

Pau Carles Salvador Casals i Defilló (El Vendrell, 29 de diciembre de 1876 - San Juan de Puerto Rico, 22 de octubre de 1973), más conocido como Pau Casals, y también como Pablo Casals en Latinoamérica y el mundo anglosajón, es unos de los músicos catalanes mas destacados del siglo XX. Por su incomparable desempeño como instrumentista del violonchelo, Casals es considerado uno de los mejores violonchelistas de todos los tiempos.

Una de sus composiciones más célebres es el "Himno de las Naciones Unidas", conocido como el "Himno de la Paz", compuesto mientras residía en su segunda patria, Puerto Rico (donde había nacido y se había criado su madre), y donde residían otros españoles renombrados internacionalmente, tales como Juan Ramón Jiménez y Francisco Ayala. Magnífico director de orquesta y notabilísimo compositor, Casals fue siempre un artista completísimo, con la más férrea disciplina y la dedicación más profunda a la música.

Además de reconocérselo por su imponente obra musical, Pau Casals destacó en todo el mundo por su activismo en la defensa de la paz, la democracia, la libertad y los derechos humanos, que le valieron prestigiosas condecoraciones como la Medalla de la Paz de la ONU y ser nominado al Premio Nobel de la Paz.

Fue en la ONU donde Casal dijo al aceptar la medalla "I am a Catalan"" (Soy un Catalán) donde explico que Catalunya tenia el primer parlamento democratico, mucho antes que Inglaterra.

 

Casals también manifestó públicamente su oposición al régimen franquista y su deseo de ver una Cataluña no necesariamente independiente pero con un grado alto de autonomía (vid. cap. V de sus memorias, dictadas originariamente en francés a Albert E. Kahn y traducidas al catalán como Joia i Tristor).

Pau Casals murió el 22 de octubre de 1973, a la edad de 96 años, en San Juan de Puerto Rico, a consecuencia de un ataque al corazón. Fue enterrado en el Cementerio Conmemorativo de San Juan de Puerto Rico.

El 9 de noviembre de 1979, restablecida la democracia en España, sus restos fueron trasladados al cementerio de El Vendrell, su población natal, donde actualmente descansan.

 

Popularizó la antigua canción catalana "El cant dels ocells" tocándola en la sede de la ONU;

Criolo

Cantor e Compositor

El compositor y director John Williams -aclamado por su trabajo con las bandas sonoras de La guerra de las Galaxias, ET, Indiana Jones, Encuentros cercanos del tercer tipo, entre otras- y quien tuvo la oportunidad de dirigir a la orquesta durante su presentación en el Walt Disney Hall de Los Angeles, el pasado 03 de noviembre, hizo llegar una misiva al director fundador del sistema, José Antonio Abreu, donde evidencia su admiración por la labor de las Orquestas Juveniles e Infantiles de Venezuela, institución adscrita al Ministerio del Poder Popular para la Participación y Protección Social.

Compositor, violinista, multi-instrumentista e investigador étnico. Desde muy niño manifiesta interés y vocación por la música. Inicia a los 7 años su formación musical formal en el Conservatorio Nacional de la Universidad de Chile, donde completa luego de 10 años de estudio cursos de Teoría, Armonía, Violín, Piano Complementario y Música de Cámara. En dicha casa de estudios destaca como alumno estrella obteniendo las mejores notas, desarrollando desde los 10 años una actividad de presentaciones públicas con su violín y creando en forma autodidacta sus primeras composiciones musicales. Posteriormente, continúa sus estudios de Interpretación Superior en Violín, con el Profesor Jaime de la Jara, en el Departamento de Música de la Universidad Católica de Chile, egresando con calificación máxima.

 

A los 17 años (1971) funda, junto al pianista Ronaldo Reyes, el “Dúo Enrique Soro” (violín y piano) y efectúa una gira por los países sudamericanos, haciendo a su vez grabaciones para radioemisoras latinoamericanas.

 

A los 18 años (1972) es becado por el Ministerio de Cultura de la URSS, para realizar estudios de postgrado en el Conservatorio Tchaikovsky de Moscú. Durante cinco años es discípulo de los más destacados maestros de Polifonía, Piano, Estética, Filosofía, etc., dedicando siempre preferente atención al Violín (Prof. Maia Glesarova / Natalia Boiarskaia; Cátedra de Yuri Yankelevich / Leonid Kogan) y a la Composición (Prof. Konstantin Batashov; Cátedra de Aram Kachaturian).

 

A los 22 años (1976) es laureado en el Congreso Anual de Compositores de la URSS, por su obra Suite para Violín y Violoncello. La obra es estrenada en Moscú por Daniel Zisman y Eduardo Valenzuela, grabada y retransmitida por radio a países de Europa del Este.

 

A los 23 años finaliza sus estudios en Moscú y se traslada a Buenos Aires, Argentina, para estudiar durante un año con Fedora Aberastury (discípula de Claudio Arrau) su sistema de manejo de energías y aplicación a la técnica interpretativa. A la vez se desempeña como Primer Violín y solista de la Orquesta de Cámara “Solistas de Buenos Aires” (dirigida por Alberto Epelbaum) y Profesor de Violín, poniendo en práctica un novedoso y adelantado sistema de enseñanza que le permite a sus alumnos acortar considerablemente los plazos de aprendizaje en relación a la enseñanza convencional.

 

Cumplida esta etapa vuelve a Europa a los 24 años y fija residencia en Madrid. Comienza su práctica de yoga y meditación y compone más de cien canciones con contenido místico.

 

En 1982 el músico de 27 años gana el Concurso DAIC-CHILE, Mención Música de Cámara con su Suite Sudamericana.

 

El 28 de Enero de 1983, en el Centro de Información de la ONU en Lima, Perú, entrega ante la prensa local y en una emotiva ceremonia su “Himno por la Paz”, al Secretario General de las Naciones Unidas, Javier Pérez de Cuéllar, por intermedio del Coordinador de ese Organismo en Perú, Helio Bittencourt.

 

El 6 de Noviembre de 1983 organiza el “Primer Festival de Santiago por la Paz”. Convoca a destacadas personalidades del mundo científico (Igor Saavedra, Presidente de la Academia de Ciencias de Chile, Lola Hoffmann, psiquiatra), artístico (Mario Baeza, Roberto Bravo), religioso (Monseñor Camilo Vial), sindical (Clotario Blest), etc. Durante todo el día, miles de personas se congregan en el Parque O’Higgins, creando una fuerza de paz. Desde las localidades mas apartadas de Chile, los niños, colegios y padres, responden al llamado que Joakin Bello hiciera por la prensa nacional y envían por tren y buses, bolsas repletas con juguetes bélicos que el mismo día del Festival son transformados en la materia prima de gigantescas esculturas por la paz que se irguieron en dicho Parque. Ante los provocativos vuelos rasantes efectuados por aviones y helicópteros militares, el pacifista en más de una ocasión hubo de calmar a la multitud diciendo: “manténganse tranquilos, en paz, ellos también son nuestros hermanos”.

 

Este magno evento fue financiado por un ayuno colectivo de alumnos y amigos de Bello. (El dinero ahorrado en alimentos se depositó en un fondo común con el que se pagaron los gastos ineludibles de un megaevento de estas características). Joakin Bello, como organizador y figura aglutinante del Festival, extendió su ayuno a 53 días de solo agua.

 

En su continua actividad como compositor, crea entre 1982 y 1986, Ofrenda de los Andes por la Paz. En el mismo período, graba tres álbumes de canciones con la participación de la cantante Paula Monsalve: Hijo del Planeta, Yo Soy y Sé Feliz.

 

En 1987 incursiona en la música electro-acústica, combinando la música con los sonidos de la naturaleza. Así crea Detrás del Arcoiris, el primer disco compacto realizado en Chile. Asimismo, con su álbum Preludios, produce la primera grabación digital del país; ambas grabaciones se efectúan en los estudios de la Radio Horizonte, en una coproducción entre el artista y Julián García-Reyes .

 

En 1988 Gaia Records de New York (distribuido por PolyGram) edita “Detrás del Arcoiris” (”Beyond the Rainbow”) en Estados Unidos.

 

En 1989, el músico se radica en Estados Unidos y crea su propio sello de grabación TOTAL MUSIC, cuyo nombre interpreta la percepción que el artista proyecta en su quehacer musical.

 

“La MÚSICA TOTAL – dice – propone un nuevo universo sonoro de síntesis e integración al combinar el eterno y curativo canto de la naturaleza con los instrumentos del pasado y el presente y el poder y pureza de la electrónica y la computación, otorgando así una nueva dimensión a la tradición y abriendo una ventana al futuro”.

 

Su música trasciende las fronteras y es empleada por grupos religiosos, de meditación y crecimiento personal, así como en coreografías, películas, videos étnicos y documentales para televisión y películas.

 

En 1990 publica Reminiscencias, De los Himalayas a los Andes y Centros Magnéticos: Rapa Nui.

 

En 1991 es invitado por el actor Robert Redford a su rancho en Utah. Por espacio de dos semanas, y junto a un selecto grupo multidisciplinario de artistas de diferentes países del mundo, elabora un documento en donde se define la defensa del ecosistema planetario por los artistas con conciencia ecológica. Este documento es entregado a la ONU en Nueva York. Para financiar algunas iniciativas ecológicas, publican el CD “Sundance” (en alusión al Instituto de Cine de Robert Redford). Joakín Bello colabora a ese CD con su “Preludio para una Musa Durmiente” así también, lo hacen con su música Byron Janis, Billy Joel y otros destacados músicos.

 

En 1992 es invitado a participar en la Cumbre de la Tierra en Río de Janeiro, Brasil. En el Palacio Tiradentes toca su música para inspirar antes de sus discursos al Dalai Lama y otros líderes espirituales, así como a Al Gore, Vice Presidente de los Estados Unidos y otros líderes políticos. Toca también en grandes conciertos al aire libre en colaboración con Thoomas Tuulse, Paul Winter, John Denver, Gilberto Gil y Sheena Easton.

 

En 1995 lanza al mercado Sandino, (banda sonora del film del mismo nombre), Ofrenda de los Andes por la Paz, Nocturnos, Cantos de Rapa Nui (recopilación antológica producida y grabada por el propio compositor en Isla de Pascua) y remasterizada digitalmente para CD, Hijo del Planeta, Yo Soy, Sé Feliz y Back in Arkansas.

 

En 1998 compone y graba en Puerto Rico el CD “De Amores Luminosos”, producción que le encarga PolyGram Latino de Miami y en donde la voz solista es de Nydia Caro.

 

Durante el mismo año, en Miami produce, compone y graba “… Y Serás Feliz”, con la cantante venezolana Leonor.

 

Hacia finales de 1998 comienza en Nueva York la producción de “Sacred Love” con Carina Courtright.

 

Como concertista ha presentado su música en los cinco continentes, en escenarios tan diversos como el Teatro Colón de Buenos Aires; Universal Amphitheatre de Los Angeles, California; Teatro Nacional Heitor Villa-Lobos de Brasilia; Ateneo de Caracas, Venezuela; y en grandes festivales al aire libre en Norteamérica, Sudamérica e India.

 

www.flickr.com/ncondeza

 

www.session4.com

Franco Oppo - Compositore

Abate Berihum es un compositor de jazz y saxofonista israelí, de origen etíope. Su música soul etíope-judía, está inspirada en oraciones espirituales profundas. Igualmente, en su música combina tradiciones antiguas y el espíritu moderno del jazz, empleando ricas harmonías y un blues que nos toca en lo más profundo de nuestros corazones.

He publicado un artículo en mi blog [ guilleurkijo.blogspot.com.es/2014/08/cada-foto-su-autor-c... ] Merece la pena que lo leáis, sobre los que os dedicáis a mangar fotos, recortarlas, subirlas como vuestras y además no reconocer vuestro error y actuar en consecuencia. Se titula: "Cada foto su autor, cada canción su compositor. Respetemos."

Rendition of my Tesla Model S

 

Jueves 17 de marzo.

 

En el Salón de Cabildos del Antiguo Palacio del Ayuntamiento, el Gobierno de la Ciudad de México representado por Miguel Ángel Mancera nombró al compositor y cantante mexicano Óscar Chávez como Ciudadano Distinguido, al acto asistió el Secretario de Cultura CDMX, Eduardo Vázquez Martín.

 

Fotografía: Tania Victoria/Secretaría de Cultura CDMX

José Augusto

Cantor e compositor

The type was all set by hand, by The Compositor. He would line up all the letters, spaces and (if appropriate) blocks with logos and crests, clamp them all in place before handing over to the machinist for inking and printing.

A turnê “Toca Lulu” fez tanto sucesso que ganhou uma extensão, a “Toca + Lulu”. Cantor e compositor Lulu Santos em São Paulo. 27.09.13

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2013/09/28/lulu-santos-estrei...

Origem: Wikipédia, a enciclopédia livre.

 

Música sertaneja ou música caipira é um gênero musical do Brasil produzido a partir da década de 1910 por compositores rurais e urbanos, outrora chamada genericamente de modas, emboladas, e fado português cujo som da viola é predominante.1

 

O folclorista Cornélio Pires conheceu a música caipira, no seu estado original, nas fazendas do interior do Estado de São Paulo e assim a descreveu em seu livro "Conversas ao pé do Fogo":

 

-"Sua música se caracteriza por suas letras que lembra a típicas histórias do sertão'.

 

Cornélio Pires em seu livro "Sambas e Cateretês", recolheu letras de música cantadas nas fazendas do interior do estado de São Paulo no início do século XX, antes de existir a música caipira comercial e gravada em discos. Sem o livro "Sambas e Cateretês" estas composições teriam caído no esquecimento.

 

Inicialmente tal estilo de música foi propagado por uma série de duplas, com a utilização de violas e dueto vocal. Esta tradição segue até os dias atuais, tendo a dupla geralmente caracterizada por cantores com voz tenor (mais aguda), nasal e uso acentuado de um falsete típico. Enquanto o estilo vocal manteve-se relativamente estável ao longo das décadas, o ritmo, a instrumentação e o contorno melódico incorporaram aos poucos elementos de gêneros disseminados pela indústria cultural.1

 

Destacaram-se inicialmente, entre as duplas pioneiras nas gravações em disco de vinil, Zico Dias e Ferrinho, Laureano e Soares, Mandi e Sorocaba e Mariano e Caçula. Foram as primeiras duplas a cantar principalmente as chamadas modas de viola, de temática principalmente ligada à realidade cotidiana - casos de "A Revolução Getúlio Vargas" e "A Morte de João Pessoa", composições gravadas pelo duo Zico Dias e Ferrinho, em 1930, e "A Crise" e "A Carestia", modas de viola gravadas por Mandi e Sorocabinha, em 1934. Gradualmente, as modificações melódicas e temáticas (do rural para o urbano) e a adição de novos instrumentos musicais consolidaram, na década de 1980, um novo estilo moderno da música sertaneja, chamado hoje de "sertanejo romântico" - primeiro gênero de massa produzido e consumido no Brasil, sem o caráter geralmente épico ou satírico-moralista e menos frequentemente, lírico do "sertaneja de raiz".1 2

 

Tais modificações dentro do gênero musical têm provocado muitas confusões e discussões no país a cerca do que seria música caipira/sertaneja. Críticos literários, críticos musicais, jornalistas, produtores de discos, cantores de duplas sertanejas, compositores e admiradores debatem sobre as quais seriam as formas artísticas de expressão do gênero, que levam em conta as mudanças ocorridas ao longo de sua história. Muitos estudiosos seguem a tendência tradicional de integrar as músicas caipira e sertaneja como subgêneros dentro um só conjunto musical, estabelecendo fases e divisões: de 1929 até 1944, como "música caipira" (ou "música sertaneja raiz"); do pós-guerra até a década de 1960, como uma fase de transição da velha música caipira rumo à constituição do atual gênero sertanejo; e do final dos anos sessenta até a atualidade, como música "sertaneja romântica".2 Outros no meio acadêmico, no entanto, consideram "música caipira" e "música sertaneja" gêneros completamente independentes, baseado na ideia de que a primeira seria a música rural autêntica e/ou do homem rural autêntico, enquanto a segunda seria aquela feita, como "produto de consumo", nos grandes centros urbanos brasileiros por não-caipiras.3 4 Outros autores estendem o conceito de música caipira/sertaneja ao baião, ao xaxado e outros ritmos do interior do Norte e Nordeste.1

 

Se for adotado o critério de que música caipira e sertaneja são sinônimos, pode-se dividir este gênero musical em alguns subgêneros principais: "Caipira" (ou "Sertanejo de Raiz"), "Sertanejo Romântico" e "Sertanejo Universitário"

 

História

Antecedentes

 

"Certos locais afastados, longe das cidades, ainda que seja mais presente sua relação com o nordeste, do interior, que encontrou vegetação e clima hostis, além da dominação política dos "coronéis", obrigando a desenvolver uma cultura de resistência, do matuto, legitimamente sertanejo, conhecedor da caatinga. Difere-se da cultura caipira, especificamente originária na área que abrange os estados de Goiás, São Paulo, Minas Gerais, Paraná, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Rondônia e Tocantins. Ali se desenvolveu uma cultura do colono que encontrou abundância de águas, terra produtiva e um clima mais ameno, típico do cerrado. É conhecida como "caipira" ou "sertaneja" a execução composta e executada das zonas rurais, do campo, a antiga Moda de viola. Os caipiras, duplas ou solo, utilizavam instrumentos típicos do Brasil, como viola caipira.

Primeira era

Tonico & Tinoco.

Inezita Barroso.

 

Foi em 1929 que surgiu a PRIMEIRA música sertaneja como se conhece hoje. Ela nasceu a partir de gravações feitas pelo jornalista e escritor Cornélio Pires de "causos" e fragmentos de cantos tradicionais rurais do interior paulista, sul e triângulo mineiros, sudeste goiano e matogrossense.1 Na época destas gravações pioneiras, o gênero era conhecido como música caipira, cujas letras evocavam o modo de vida do homem do interior (muitas vezes em oposição à vida do homem da cidade), assim como a beleza bucólica e romântica da paisagem interiorana (atualmente, este tipo de composição é classificada como "música sertaneja de raiz", com as letras enfatizadas no cotidiano e na maneira de cantar).nota 1

 

Além de Cornélio Pires e sua "Turma Caipira", destacaram-se nessa tendência, mesmo que gravando em época posterior, as duplas Alvarenga e Ranchinho, Torres e Florêncio, Tonico e Tinoco, Vieira e Vieirinha, entre outros, e canções populares como "Sergio Forero", de Cornélio Pires, "O Bonde Camarão" de Cornélio Pires e Mariano, "Sertão do Laranjinha", de Ariovaldo Pires e "Cabocla Tereza", de Ariovaldo Pires e João Pacífico.1

 

Atualmente, a música sertaneja de raiz ainda sobrevive, sendo divulgada, por exemplo, por Mazinho Quevedo, Daniel ou Inezita Barroso, com seu programa Viola Minha Viola.

Segunda era

Milionário & José Rico.

 

Uma nova fase na história da música sertaneja teve início após a Segunda Guerra Mundial, com a incorporação de novos estilos como polca europeira, os instrumentos (como o acordeom e a harpa).1 A temática vai tornando-se gradualmente mais amorosa, conservando, todavia, um caráter autobiográfico. nota 2

 

Alguns destaques desta época foram os duos Cascatinha e Inhana, Irmãs Galvão, Irmãs Castro, Sulino e Marrueiro, Palmeira e Biá, o trio Luzinho, Limeira e Zezinha (lançadores da música campeira) e o cantor José Fortuna (adaptador da guarânia~no Brasil). Ao florzinha da década de 1970, a dupla que mais se destacou foi Milionário e José Rico que modernizou o sertanejo e sistematizou o uso de elementos da tradição mexicana mariachi com floreios de violino e trompete para preencher espaços entre frases e golpes de glote que produzem uma qualidade soluçante na voz.(Milionário e José Rico também são conhecidos no meio sertanejo como "Os Pais Do Sertanejo Moderno")1 Outros nomes, como a dupla Pena Branca e Xavantinho, seguiam a antiga tradição caipira, enquanto o cantor Tião Carreiro inovava ao fundir o gênero com samba, coco e calango de sexo.

Terceira era

 

A introdução da guitarra elétrica e o chamado "ritmo jovem", pela dupla Léo Canhoto e Robertinho, no final da década de 1960, marcam o início da fase moderna da música sertaneja. Um dos integrantes do movimento musical Jovem Guarda, o cantor Sérgio Reis passou a gravar na década de 1970 repertório tradicional sertanejo, de forma a contribuir para a penetração mais ampla ao gênero. Renato Teixeira foi outro artista a se destacar àquela altura. Naquele período, os locais de performance da música sertaneja eram originalmente o circo, alguns rodeios e principalmente as rádios AM. Já a partir da década de 1980, essa penetração estendeu-se às rádios FM e também à televisão - seja em programas semanais matutinos de domingo ou em trilhas sonoras de novela ou programas especiais.nota 3

 

Durante os anos oitenta, houve uma exploração comercial massificada do sertanejo, somado, em certos casos, à uma releitura de sucessos internacionais e mesmo da Jovem Guarda. Dessa nova tendência romântica da música sertaneja surgiram inúmeros artistas, quase sempre em duplas, entre os quais, Milionário e José Rico (que tambem teve grande destaque e acensão), Trio Parada Dura, Chitãozinho & Xororó, Leandro & Leonardo, Zezé Di Camargo e Luciano, Chrystian & Ralf, João Paulo & Daniel, Chico Rey & Paraná, João Mineiro e Marciano, Gian e Giovani, Rick & Renner, Gilberto e Gilmar, além das cantoras Nalva Aguiar e Roberta Miranda. Alguns dos sucessos desta fase estão "Sonhei Com Você", de José Rico e Vicente Dias, "Fio de Cabelo", de Marciano e Darci Rossi, "Apartamento 37", de Leo Canhoto, "Pense em Mim", de Douglas Maio, "Entre Tapas e Beijos", de Nilton Lamas e Antonio Bueno, "É o Amor", de Zezé Di Camargo e "Evidências", de José Augusto e Paulo Sérgio Valle.

 

Houve uma crescente influência da música country norte-americana e da estética cowboy, observada nas suas vestimentas características e também no maior interesse pelas festas de rodeio e feiras agropecuárias, palcos para os novos cantores.5

 

Contra esta tendência mais comercial da música sertaneja, reapareciam nomes como da dupla Pena Branca e Xavantinho, adequando sucessos da MPB à linguagem das violas, e surgiam novos artistas como Almir Sater, violeiro sofisticado, que passeava entre as modas de viola e os blues. Na década seguinte, uma nova geração de artistas surgiu dentro do sertanejo disposta a se reaproximar das tradições caipiras, como Roberto Corrêa, Ivan Vilela, Pereira da Viola e Chico Lobo e Miltinho Edilberto.

 

•Sérgio Reis.

 

•Renato Teixeira.

 

•Chitãozinho.

 

•Xororó.

 

•Leonardo.

 

•Daniel.

 

•Zezé di Camargo & Luciano

 

Quarta era - Sertanejo Universitário

 

Atenta, a indústria fonográfica lançou na década de 2000 um movimento similar, chamado por alguns de sertanejo universitário, com nomes como Guilherme & Santiago, Maria Cecília & Rodolfo, João Bosco & Vinícius, César Menotti & Fabiano, Jorge & Mateus, Victor & Leo, Fernando & Sorocaba, Gusttavo Lima, Luan Santana, Michel Teló, Marcos & Belutti e João Neto & Frederico. Como esse movimento não para e ganha cada vez mais adeptos, o mercado que antes tinha como foco de surgimento de duplas e artistas sertanejos no estado de Goiás, hoje tem eleito novos ídolos do estado de Mato Grosso do Sul como a revelação escolar Luan Santana e a dupla Maria Cecília & Rodolfo. Porém, Goiás não deixou de revelar nomes no cenário nacional, surgiram os já citados Jorge & Mateus e João Neto e Frederico sem falar de artistas vinculados ao sertanejo mais massificado da década anterior, como Guilherme & Santiago, Bruno & Marrone, Edson & Hudson, e outros.

Blog – Enrico-Picciotto Fotos, vídeos e curiosidades

  

Dança sertaneja

 

A Dança Sertaneja Moderna tem suas origens nas danças sertanejas brasileiras. O termo "Sertanejo" foi inicialmente cunhado pelos portugueses no período das navegações para definir o interior da nova terra, diferindo-o do litoral. Mais tarde, aplicou-se ao interior do país de um modo geral. Assim, sendo o Sertão Brasileiro extremamente vasto, compreendendo as regiões interioranas do país desde o Sul ao Nordeste brasileiro, e tendo em sua história processos de colonização e choques culturais de diversos povos, percebemos inicialmente uma pluralidade ímpar na formação das Danças Sertanejas Tradicionais. Esta mescla de gêneros europeus, indígenas e por vezes africanos originou diversas danças pelo Brasil, levando-se em conta as particularidades históricas e culturais supracitadas de cada região.

 

Hoje é comum encontrar em diversos bares e boates pelo país a dança acompanhada dos ritmos da musica sertaneja.

 

Observa-se que o estilo de Dança Sertaneja Moderna (também conhecida como Dança Caipira Sertaneja ou Sertanejo Universitário ) tem se propagado e sofrido mutações com maior intensidade em regiões da Grande São Paulo e interior deste estado, como nas cidades de Taboão da Serra, Embu, Cotia, ABC Paulista e Região Metropolitana de Campinas, sendo toda esta região geográfica hoje o pólo de vanguarda da Dança Sertaneja.

 

Podemos classificar hoje a Dança Sertaneja Moderna como pertencente á família das Danças a Dois ou Danças de Salão, que caracterizam-se pelo improviso dado pela comunicação intrínseca que ocorre entre o par durante a dança (comunicação esta chamada por seus praticantes de "condução"), onde temos um "condutor" e um "conduzido". Esta compatibilidade entre o Sertanejo e outras danças em casal acabou por gerar, na Dança Sertaneja, grande influência e incorporação de movimentos de outros gêneros de Danças de Salão com forte presença no Interior Paulista e Grande São Paulo, sendo em maior grau o Forró, o Samba-Rock, e o Country; e mais recentemente o Zouk e o West Coast Swing.

  

O vanerão ou vanera tem se propagado na região sul do país, sob forte influencia das culturas locais, embora possua forte ligação com o baião e o vanerão nordestino. Paralelamente é encontrado junto a outros estilos de dança em bares e bailes do gênero, assim como o country.

 

Na região Centro-Oeste é comum os chamados "bailões", que apresentam as músicas sertanejas de toada mais animada, predominantemente das três últimas décadas do século XX. O estilo de dança é simples, sempre em par, comumente com passos de baião e xote. O chamado "dois pra lá, dois pra cá" é o passo predominante, o que levou o estilo a se popularizar nos bailões pelo fácil acompanhamento.

 

Blog – Enrico-Picciotto Fotos, vídeos e curiosidades

 

Still em gravação de documentário que registra curiosidades daqueles que estiveram ao lado de Luiz Gonzaga, o Rei do Baião.

1 2 ••• 6 7 9 11 12 ••• 79 80