View allAll Photos Tagged COMPOSITOR

Cantor e compositor português António Zambujo apresenta músicas de seu mais recente álbum “Até Pensei Que Fosse Minha”. São Paulo. 19.11.17

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2017/11/20/antonio-zambujo-ca...

Cantor, compositor e multi-instrumentista capixaba Silva apresenta o show do seu terceiro álbum de carreira, Júpiter, em São Paulo. 20.02.16

L'any 1896, el compositor italià Giuseppe Verdi va fundar una institució molt peculiar a les afòres de Milà, la Casa di Riposo per Musicisti, un edifici destinat a albergar músics, compositors i cantants d'òpera que sovint passaven penúries econòmiques. Amb la mort del compositor pocs anys desrés es va construir una petita cripta d'estil modernista decorada amb diversos detallats mosaics alegòrics, on s'hi enterraren les restes del "mestre" i la seva dona. Igual que la resta de l'edifici, va ser dissenyada per l'arquitecte Camilo Boito.

Cantor e compositor Jorge Vercillo apresenta o show de lançamento da turnê “A Experiência” em São Paulo. 08.04.17

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2017/04/09/jorge-vercillo-e-o...

Otto

Cantor e compositor

Cantor e compositor Jorge Vercillo apresenta o show de lançamento da turnê “A Experiência” em São Paulo. 08.04.17

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2017/04/09/jorge-vercillo-e-o...

Compositor, cantor, multi-instrumentista e escritor Humberto Gessinger apresenta sua nova turnê “Desde Aquele Dia – 30 anos A Revolta dos Dândis” em São Paulo. 27.05.17

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2017/05/28/humberto-gessinger...

Festival dei Due Mondi

 

Il Festival dei Due Mondi, conosciuto anche col nome di Spoleto Festival, è una manifestazione internazionale di musica, arte, cultura e spettacolo che si svolge annualmente nella città di Spoleto.

 

Storia

 

Fondatore del Festival dei Due Mondi di Spoleto è il maestro compositore Gian Carlo Menotti (scomparso nel 2007), che istituì la manifestazione nel 1958. Dalla metà degli anni novanta e fino al 2007, direttore artistico è stato il figlio Francis Menotti. Prima di lui si ricordano le direzioni di Romolo Valli e di Raffaello De Banfield. Attuale direttore artistico è il maestro Giorgio Ferrara.

 

La manifestazione ha raggiunto il massimo della fama mondiale nel primo trentennio di attività, ed ha ispirato molte manifestazioni analoghe nate successivamente. L'intenzione del suo fondatore Menotti, sin dall'inizio, era stata quella di creare, con il Festival, un terreno di incontro fra due culture e due mondi artistici, quello americano e quello europeo (da qui il nome del festival definito, appunto, "dei due mondi") e che celebrasse le arti in tutte le loro forme. Dopo aver visitato molti centri storici del centro Italia, Menotti optò per Spoleto per la presenza dei due teatri e per lo scenario unico della Piazza del Duomo. Da ribadire come questa rassegna di arte, cultura e spettacoli, sia stata, durante la gestione Menotti, prevalentemente internazionale e solo in minima parte italiana.

 

Gli artisti e personaggi che vi hanno preso parte, appartengono al mondo della prosa, della lirica, della danza, dell'arte marionettistica, dell'arte oratoria, della musica, del cinema e della pittura. Negli anni ottanta è stata istituita anche la rassegna medico-scientifica Spoletoscienza, ai quali congressi prendono parte scienziati e ricercatori.

 

Agli inizi del decennio 2000 vanno maturando degli attriti interni alla gestione finanziaria ed amministrativa.

 

Il 29 giugno 2007 prese il via la cinquantesima edizione del Festival, la prima senza la presenza del fondatore Gian Carlo Menotti, scomparso pochi mesi prima: per l'occasione venne riportata in scena la sua opera "Maria Golovin".

 

Nell'autunno 2007 il ministro dei beni culturali in carica Francesco Rutelli, chiamato in causa a trovare soluzione agli annosi attriti interni della gestione della macchina del festival, assegna a Giorgio Ferrara l'incarico di rilanciare l'evento e lo nomina direttore artistico.

 

A partire dalla cinquantunesima edizione (2008), si assiste ad un cambio in quello che era il cartellone degli appuntamenti tradizionali: scompaiono l' ora mistica, i grandi processi e le Marionette Colla; il concerto di chiusura viene posticipato nell'orario di inizio.

 

Caratteristiche

 

La manifestazione per molti anni è rimasta nel suo genere l'unica in Italia e ad oggi, a livello nazionale ed europeo, rappresenta uno dei più importanti eventi culturali. Caratteristica della manifestazione è l'originalità, l'inusualità e talvolta l'esclusività degli spettacoli proposti. Il Festival di Spoleto, infatti, da sempre ha cercato di proporre novità e spettacoli all'avanguardia ma anche di rispettare la tradizione classica. Inoltre, i numerosi spazi e scorci architettonici, che la città di Spoleto presenta, contribuiscono a creare un dualismo tra arte antica ed arte contemporanea unico nel suo genere:

 

* al Teatro Nuovo sono maggiormente rappresentate opere liriche e spettacoli di prosa

* il Teatro Caio Melisso è sede di concerti e di altri spettacoli di prosa

* il Teatro Romano è il palcoscenico del balletto

* il Teatrino delle sei è sede degli spettacoli di danza moderna

* il Complesso monumentale del San Nicolò è sede di conferenze ed altri concerti;

* il Cortile della Rocca albornoziana è lo scenario di concerti e di spettacoli di prosa;

* la famosa Piazza del Duomo è lo scenario della Maratona di Danza e dei Concerti di gala e di chiusura

* la chiesa di San Eufemia è sede dei concerti notturni di musica sacra

* l'auditorium della Stella è sede di convegni e letture;

 

Molteplici sono stati i personaggi lanciati dal Festival o che si sono fatti conoscere maggiormente in Italia e in Europa grazie ad esso. Numerosissime sono state, dalla prima edizione del 1958 ad oggi, le celebrità artistiche di fama mondiale che hanno lavorato a Spoleto durante il Festival.

 

Di fatto, il Festival dei Due Mondi è padre e mentore di altri due analoghi eventi che si svolgono all'estero: lo Spoleto Festival Usa di Charleston (Carolina del Sud), fondato nel 1977, e l'australiano Melbourne International Arts Festival, fondato del 1986. Ambedue gli eventi hanno visto tra i propri fondatori lo stesso maestro Gian Carlo Menotti, che ne è stato anche il direttore artistico rispettivamente per 17 e per tre anni. Le edizioni estere non sono repliche di quelle italiane, né hanno a capo la stessa amministrazione dell'edizione italiana.

 

Il festival abitualmente si svolge dall'ultimo venerdì di giugno fino alla terza domenica successiva, che cade a metà del mese di luglio e si conclude con il tradizionale Concerto in Piazza del Duomo, nel quale, anno dopo anno, si esibiscono le orchestre filarmoniche più prestigiose del mondo.

 

La durata complessiva è di norma 17 giorni.

 

Unicità ed avanguardia degli eventi

 

Il Festival dei Due Mondi è stato e continua ad essere uno degli appuntamenti culturali più importanti ed innovativi a livello mondiale. Più celebre all'estero che in patria, non ha rivali nemmeno in Europa che possano condividerne il percorso e la qualità degli eventi che hanno descritto i suoi 50 anni di vita. Per coglierne lo spessore basta ricordare appena alcuni dei grandi nomi che nel tempo hanno onorato con i loro interventi la lunga storia del Festival:

 

* Luchino Visconti,

* Eduardo De Filippo,

* Rudolf Nurejev,

* Carla Fracci,

* Thomas Schippers (le cui ceneri sono tumulate nella piazza del duomo di Spoleto, dove lui diresse molti concerti di chiusura del Festival)

* Romolo Valli,

* Ken Russell,

* Nino Rota,

* Roman Polanski,

* Ezra Pound,

* Vittorio Gassman,

* Arnoldo Foà

* Luciano Pavarotti

* Joaquin Cortes

 

oltre a molti altri artisti ed ospiti, a questi vanno aggiunte numerose orchestre e compagnie di balletto di livello mondiale.

 

Data la lunga storia, è arduo decidere quali eventi considerare innovativi e quali no, poiché tutte le edizioni hanno richiamato l'attenzione dei media.

Ad ogni modo, il primo evento di rilievo che poi ha di fatto lanciato un nuovo modo di fare "esposizione" fu la mostra "sculture nella città" in programma nell'edizione del 1962 e curata da Giovanni Carandente: i maggiori scultori del mondo furono invitati a Spoleto ad esporre le proprie opere non in interni, bensì nelle vie e nelle piazze della città, dando vita di fatto ad un vero e proprio museo di arte contemporanea a cielo aperto ma allestito in un ambiente ricco di storia. Finita la rassegna, la maggior parte delle opere furono donate alla città rimanendo nelle loro collocazioni originarie dove ancora oggi sono; su tutte svetta il Teodelapio di Alexander Calder (antistante la stazione ferroviaria) che viene a ragione considerata la prima scultura monumentale del mondo.

 

Altra mostra che viene ancora oggi ricordata dagli esperti del settore fu quella fotografica dedicata a Wilhelm von Gloeden nell'edizione del 1978: per la prima volta venivano esposte al pubblico le opere ottocentesche dell'autore tedesco considerate ambigue e scandalose.

Nelle edizioni più recenti uno degli eventi di maggior rilievo fu nell'edizione del 1999 lo spettacolo Eclipse del Teatro Equestre Zingarò, presentato in esclusiva per l'Italia.

 

Negli ultimi anni il Festival ha sofferto di un certo appannamento, sia in termini di presenze a Spoleto di turisti e spettatori nel periodo del Festival, sia della sua risonanza presso i mass-media. Il fenomeno, a dispetto di un livello sempre altissimo degli eventi proposti e di un invariato prestigio internazionale, si deve principalmente al fatto che nel tempo è enormemente cresciuta, in Italia e nel mondo, l'offerta di spettacoli e di eventi culturali: se fino agli anni sessanta-settanta il Festival si poteva considerare pressoché unico in Italia e forse anche in Europa, oggi soffre di una concorrenza che vede altre 6-7 manifestazioni similari, seppure minori, nella sola Umbria; per non dire poi delle decine di festival di vario genere, oltre a stagioni concertistiche, operistiche, e grandi mostre d'arte, che ormai vengono continuamente organizzati nel resto del Paese.

Compositor, instrumentista e arranjador Péricles Cavalcanti comemora 70 anos de vida em um show gratuito com canções de seus mais de 40 anos de carreira em São Paulo. 26.05.17

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2017/05/26/os-70-anos-de-peri...

Numa apresentação mais intimista, cantor e compositor Toquinho apresenta clássicos da carreira com versões em apenas voz e violão. São Paulo. 11.04.17

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2017/04/12/uma-cadeira-um-mic...

Compositor, cantor, multi-instrumentista e escritor Humberto Gessinger apresenta sua nova turnê “Desde Aquele Dia – 30 anos A Revolta dos Dândis” em São Paulo. 27.05.17

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2017/05/28/humberto-gessinger...

www.ESDRASJAIMES.com

Aniel Mejia es un músico, cantautor y compositor panameño en el genero pop, indie, latin rock en español.

Entre los premios que ha obtenido en su carrera podemos mencionar los siguientes:

International Songwriting Competition 2006, Nashville USA. "Top 10 Latin songs, Honorable Mention". Aniel Mejía - Ella Me Dice.

Panamarock 2005 "Mejor Canción del Año". Aniel Mejia - Luna tuvo que Partir.

Panamarock 2007 "Mejor Video del Año". Aniel Mejía - Mi Paz Atómica. Dir Abner Benaim.

Dos (2) Premios Música de Panama 2007. Aniel Mejia - Mi Paz Atómica. Apertura Films

Dos (2) Premios Mas23, 2007. Aniel Mejia - Mi Paz Atómica. Apertura Films

Modest Músorgski (en ruso: Модест Петрович Мусоргский, romanización: Modest Petróvich Músorgski) (Karevo, Pskov, 21 de marzo de 1839-San Petersburgo, 28 de marzo de 1881) fue un compositor ruso, integrante del grupo de Los Cinco. Entre sus obras destacan la ópera Borís Godunov y los poemas sinfónicos Una noche en el Monte Pelado y Cuadros de una exposición.

Modest Músorgski nació el 21 de marzo de 1839 (9 de marzo, según el calendario juliano), en la aldea rusa de Karevo (Pskov, al norte de Rusia), en una región campesina donde vivió sus primeros diez años. Su padre, Piotr Alekséievich Músorgski, era un terrateniente de origen campesino y su madre Yulia Ivánovna, pianista profesional, fue la encargada de iniciar a su hijo en el estudio de su instrumento cuando tenía seis años.2

En 1849 ingresó junto a su hermano Filaret en la escuela Pedro y Pablo (San Petersburgo), famosa por su tradición en la instrucción de la élite militar. Paralelamente recibió clases particulares de Anton Herke (más tarde titular de la cátedra de piano del Conservatorio de San Petersburgo). En 1852 ingresó en la Academia Militar de Oficiales de la Guardia Imperial y en 1856, como teniente, en el prestigioso regimiento Preobrazhenski. Allí permaneció hasta que en 1858, con diecinueve años, abandonó la carrera militar, para dedicarse enteramente a la música.2

Paralelamente, continuó su camino como compositor: en 1853 publicó su primera obra, Polca de los abanderados. A finales de la década de 1850 conoció a Aleksandr Dargomyzhski y a César Cui y, a través de ellos, entró en el Círculo de Mili Balákirev (de quien recibió clases de composición) y Vladímir Stásov.

La abolición de la servidumbre rural en Rusia (1861) trajo importantes consecuencias económicas, sociales y políticas al país. Prueba de ello fue la necesidad de Modest de hacerse cargo de su madre (viuda desde 1853) hasta su muerte en 1865. Ligado desde su nacimiento a la pequeña nobleza rural, Músorgski abandonó poco a poco dicho estrato, instalándose primero en una comuna en San Petersburgo y obteniendo un puesto de funcionario. A ello se le sumó su participación activa en el kuchka (grupo de los cinco) que musicalmente se posicionó como progresista, frente al conservadurismo achacado a la élite intelectual aristócrata, seguidora de la música europea occidental.

En 1867 perdió su trabajo y decidió irse a casa de su hermano. Más tarde compartió apartamento con su colega profesional y maestro Rimski-Kórsakov hasta que éste contrajo matrimonio en 1872. La última década de su vida la pasó trabajando en la administración pública, con la que compaginaba su tarea de composición. En 1880 perdió de nuevo su trabajo y se vio necesitado de la ayuda económica de la contralto Daria Leonova. El 24 de febrero de 1881 fue ingresado en el Hospital Militar Nikoláievski de San Petersburgo tras sufrir varios ataques epilépticos y permaneció allí hasta su muerte, el 28 de marzo de 1881.

El nacionalismo es la idea de que los miembros de una misma nación comparten una única identidad nacional que traspasa incluso las barreras sociales y se ve reflejada en sus expresiones culturales: la lengua, el canto, la danza.. Se relaciona con aquello “natural”, de alguna manera innato y bueno (muy en relación con la idea del “buen salvaje” de Rousseau y el Volkgeist - alma del pueblo - de Herder; una ideología que se expande por toda Europa durante el S.XIX).

Por tanto, en la Europa de aquel momento, la música “folk” (tradicional) empieza a definirse como aquélla que no es creada como tal sino que brota por sí misma, como expresión de sentimientos, y comienza a contraponerse a la idea de una música culta, académica, “clásica”. Nikolái Chernyshevski, muy importante para entender la estética en el arte ruso de mediados del siglo XIX, opone en su The Aesthetic Relations of Art to Reality (1855) la folk song (la canción natural, ligada a lo real) contra el canto de la ópera italiana (“artificial, calculado, adornado”).

Todo este entramado filosófico-estético encuentra su zenit musical en el famoso Círculo de Balákirev (“Mighty Little Heap”, kuchka, Los Cinco…), grupo conceptualmente caracterizado por la visión de Vladímir Stásov, influyente personaje de la Nueva Escuela Rusa. Según Stásov, la música de Mili Balákirev, Aleksandr Borodín, César Cuí, Nikolái Rimski-Kórsakov y Músorgski seguía cuatro líneas principales: la ausencia de preconcepciones y de una fe ciega (lo que la hacía rechazar el academicismo occidental y sus formas), el elemento orientalista, una preferencia por la música programática (lo que era visto como progresista, ligado a lo real) y la búsqueda de un carácter nacional (con la inclusión del folklore popular). Por ello buscaban modelos, en ocasiones idealizándolos de cierta manera, en compositores como Mijaíl Glinka. Su período de mayor producción se ha enmarcado entre 1856 y 1863.

El nacionalismo impregna la cultura europea del siglo XIX pero también marca la recepción y la historiografía musical hasta nuestros días (sobre todo en lo que a la música rusa de dicho período se refiere). Esto ha dado como resultado una imagen idealizada de los compositores y sus obras en cuyo análisis a menudo se liga carácter nacional con folklorismo y autenticidad y a su vez con valores liberales o “progresistas” (que, en teoría, reflejaban los ideales de la emancipación social y nacional del pueblo ruso). Así, la música de Músorgski para la historiografía soviética ha sido etiquetada como populista y protorrevolucionaria (y hasta hoy por historiadores como Michael Russ o Dorothea Redepenning).

El hermetismo de esta visión idealizada ha hecho que toda la música del grupo se haya entendido como la expresión natural de aquella “alma del pueblo” ruso y su espíritu revolucionario, en contraposición a la visión más cosmopolita de músicos como Rubinstein, Chaikovski o Rajmáninov. Para relativizar esta concepción, el historiador Francis Maes recuerda que la expresión de dicho nacionalismo no reside en la música en sí misma, sino en el vínculo entre la composición y su contexto. Así aporta nuevas visiones del repertorio con el objetivo de deconstruir el discurso esencialista:

•El Grupo de los Cinco, entre otros músicos activos en torno a 1860, abrazó la corriente cultural nacionalista para provocar el reconocimiento de su música. Una música que pudiera entenderse al mismo nivel (o incluso superior) de la “art music” occidental – hasta ese momento entendida en Rusia como pasatiempo y distinción de aristócratas. El recurso nacional era una vía directa de conexión con la vida de la sociedad rusa.

•Existía un desacuerdo dentro del grupo en incluir canciones populares o no en sus obras y cómo debían ser entendidas. Para algunos sólo debían usarse en situaciones donde las encontraras en realidad, cantadas por personajes que representaran esa parte de la sociedad (muy en línea con el Realismo ruso). Otros hacían de sus personajes símbolos del carácter nacional. Pero no era una opinión unánime.3

•El Nacionalismo también ha servido como arma política y de propaganda, para desacreditar o acreditar una música y para valorar estéticamente una obra (y esto se ha visto acompañado de unas premisas ideológicas poco detectadas o reforzadas por cierto tipo de historiografía).

 

A mediados del S. XIX, la música no jugaba un papel demasiado importante en la vida pública de la capital rusa. No existían grandes orquestas ni sociedades de conciertos. Tampoco había un sistema educativo (sólo clases particulares como las que tomó Músorgski) ni una crítica musical potente. La música era privilegio de la aristocracia en una ciudad de alto nivel económico y por ella pasaban virtuosos europeos (Clara Schumann o Franz Liszt) y la Ópera italiana era un símbolo de distinción. En la fuertemente estratificada sociedad rusa, los músicos se equiparaban a los campesinos en derechos (a diferencia de pintores, escultores o actores que sí contaban con ciertos privilegios).

Antón Rubinstein fundó el Conservatorio de San Petersburgo en 1862, tras años de esfuerzo y no sin objeciones de la aristocracia y de otros músicos con aspiraciones profesionales como Mili Balákirev. Este último se opuso a cualquier forma de educación académica y como alternativa se rodeó entre 1856 y 1863 del grupo de músicos a los que pretendía enseñar según sus principios (kuchka). Todos ellos tenían la posibilidad económica para dedicarse a ello. Borodín era químico, Cui ingeniero y el resto ostentaba algún cargo militar.

La falta de conocimiento técnico en la composición de Balákirev se deja ver también en la de las obras de Músorgski, que veía el conservatorio como antimusical y artificial. Hay quien ha querido entender la falta de entrenamiento académico de Músorgski como una consecuencia de un paulatino empobrecimiento económico. Cierto es que abandonó la carrera militar y su estado económico empeoró, pero la explicación más plausible a día de hoy es la visión denostada que tanto Músorgski como el resto del grupo mostraba hacia el academicismo y lo que significaba. Es por ello que ideológica y estéticamente también se defendió desde un cierto nacionalismo y, sobre todo, desde el realismo: quería que sus obras dieran la sensación de vida, de realidad y para ello, las formas de la composición escolástica significaban un gran impedimento.

Durante dos décadas, el repertorio del Conservatorio y de la Sociedad Musical Rusa fue tachado por la prensa (en concreto por el crítico Aleksandr Serov) de «alemán, conservador y pasado de moda». Los artículos de Stásov y Cui también siguieron una línea similar a la de Serov (aunque con diferencias). Poco a poco fueron creando dos categorías estéticas que diferenciaban entre la libertad creativa del grupo de Balákirev y el academicismo del método de Rubinstein.

Antón Rubinstein acababa de crear la Sociedad Musical Rusa y de fundar el Conservatorio de San Petersburgo cuando una afilada diferencia de opiniones surgió entre el campo conservador y el progresista. Rubinstein era el campeón del primero. Los progresistas se separaron en dos bandos: el círculo de Balákirev —inspirado por Liszt— y Serov, quien escogió a Wagner como su mentor.” Hay que entender conservador aquí en el sentido de que Rubinstein echaba la mirada hacia Viena y buscaba referentes en nombres como Schubert y Chopin pero no en Liszt ni en Wagner. Esto no debe entrar en contradicción con sus acciones institucionales o políticas: la lucha personal que emprendió tenía como objetivo el desarrollo de la cultura musical de la ciudad, siguiendo los referentes de las ciudades europeas donde había estudiado y ejercido.

Según Francis Maes, podría entenderse como una adaptación de la filosofía realista rusa la conexión entre forma y contenido que proponía el círculo de Balákirev. Para ellos la realidad empírica era la única realidad y la belleza no era una mera abstracción intelectual sino que cambiaba arrastrada por el cambio del mundo real. Un objeto bello era el que expresaba o hacía recordar a la vida (con todo lo que ello conllevaba). La influencia del positivismo puede verse en la concepción de que el sujeto del arte no es la abstracción del intelecto sino la “realidad objetivamente observable”. Y cantar era para ellos algo natural y real en sí mismo.

De aquí que mostraran su falta de instrucción técnica como algo que les permitía expresar espontáneamente sus emociones, a la vez que se acercaron al empirismo mediante el elegido método del realismo musical.

Dos tipos de expresiones sujetas a este concepto se han entendido en la producción de Músorgski. La primera su producción vocal, por ser entendido en dicho paradigma el canto como la expresión musical más “natural” y real. También por la adecuación en el trabajo del compositor de la música y las características de la lengua rusa. La segunda y más evidente son obras como Cuadros de una exposición, que tienen un referente directo en la realidad y que de alguna manera trata de imitarlo o simularlo: un objeto visual artístico concreto, con unos personajes, unos espacios, unas historias... pero sobre todo unas emociones y unas vivencias.

La música vocal de Músorgski evita generalmente las líneas melódicas y el fraseo simétrico y tiende a ajustarse lo más estrechamente posible a los acentos del habla normal. Rasgo destacado de las melodías de Músorgski es su carácter modal. Ajeno al uso convencional de la armonía, crea nuevas armonías. El realismo, que constituye un rasgo tan destacado de la literatura rusa del siglo XIX, está ejemplificado en Músorgski no sólo en el hecho de imitar la palabra hablada, sino en la descripción musical. Como otros compositores rusos, Músorgski construye sus efectos mediante la repetición y acumulación y no por medio de un desarrollo temático.

Su legado musical consta de una treintena de canciones, entre las que sobresalen La habitación de niños (conformada por siete obras que se consideran lo mejor de Músorgski, las cuales desde su estreno le aportaron popularidad a su autor); Cantos y danzas de la muerte; La canción de la pulga (con letra del dramaturgo alemán Wolfgang Goethe); ocho composiciones corales; la ópera Borís Godunov; el drama musical Jovánshchina, El matrimonio (primer acto), comedia musical; La feria de Soróchinsk; las composiciones orquestales Scherzo en si bemol, Intermezzo, Marcha a la turca, Una noche en el Monte Pelado.

Sus dos obras más conocidas en el mundo occidental son la ópera Borís Godunov (basada en episodios de la historia rusa) y su composición para piano Cuadros de una exposición, que posteriormente el compositor francés Maurice Ravel adaptó para orquesta, lo que hizo que tuviera mayor difusión fuera de su país. Cuadros de una exposición basada en la obra pictórica de su amigo entonces recientemente fallecido: Víktor Hartmann la cual entre otras versiones célebres como la de Maurice Ravel también fue versionada y tocada por el grupo Emerson, Lake & Palmer y tienen un disco titulado igual que la obra de Músorgski.

 

es.wikipedia.org/wiki/Modest_Músorgski

es.wikipedia.org/wiki/Los_Cinco_(compositores)

 

Modest Petrovich Mussorgsky (Russian: Моде́ст Петро́вич Му́соргский; 21 March [O.S. 9 March] 1839 – 28 March [O.S. 16 March] 1881) was a Russian composer, one of the group known as "The Five". He was an innovator of Russian music in the romantic period. He strove to achieve a uniquely Russian musical identity, often in deliberate defiance of the established conventions of Western music.

Many of his works were inspired by Russian history, Russian folklore, and other national themes. Such works include the opera Boris Godunov, the orchestral tone poem Night on Bald Mountain and the piano suite Pictures at an Exhibition.

For many years Mussorgsky's works were mainly known in versions revised or completed by other composers. Many of his most important compositions have posthumously come into their own in their original forms, and some of the original scores are now also available.

The spelling and pronunciation of the composer's name has caused some confusion.

The family name derives from a 15th- or 16th-century ancestor, Roman Vasilyevich Monastyryov, who appears in the Velvet Book, the 17th-century genealogy of Russian boyars. Roman Vasilyevich bore the nickname "Musorga", and was the grandfather of the first Mussorgsky. The composer could trace his lineage to Rurik, the legendary 9th-century founder of the Russian state.

In Mussorgsky family documents the spelling of the name varies: "Musarskiy", "Muserskiy", "Muserskoy", "Musirskoy", "Musorskiy", and "Musurskiy". The baptismal record gives the composer's name as "Muserskiy".

In early (up to 1858) letters to Mily Balakirev, the composer signed his name "Musorskiy" (Мусoрскій). The "g" made its first appearance in a letter to Balakirev in 1863. Mussorgsky used this new spelling (Мусoргскій, Musorgskiy) to the end of his life, but occasionally reverted to the earlier "Musorskiy". The addition of the "g" to the name was likely initiated by the composer's elder brother Filaret to obscure the resemblance of the name's root to an unsavory Russian word: мусoр (músor) — debris, rubbish, refuse

The spelling and pronunciation of the composer's name has caused some confusion.

The family name derives from a 15th- or 16th-century ancestor, Roman Vasilyevich Monastyryov, who appears in the Velvet Book, the 17th-century genealogy of Russian boyars. Roman Vasilyevich bore the nickname "Musorga", and was the grandfather of the first Mussorgsky. The composer could trace his lineage to Rurik, the legendary 9th-century founder of the Russian state.

Mussorgsky apparently did not take the new spelling seriously, and played on the "rubbish" connection in letters to Vladimir Stasov and to Stasov's family, routinely signing his name Musoryanin, roughly "garbage-dweller" (compare dvoryanin: "nobleman").

The addition of the "g" and the accompanying shift in stress to the second syllable (i.e., Mu-SÓRK-skiy), sometimes described as a Polish variant, was supported by Filaret Mussorgsky's descendants until his line ended in the 20th century. Their example was followed by many influential Russians, such as Fyodor Shalyapin, Nikolay Golovanov, and Tikhon Khrennikov, who, perhaps dismayed that the great composer's name was "reminiscent of garbage", supported the erroneous second-syllable stress that has also become entrenched in the West.[10]

The Western convention of doubling the first "s", which is not observed in scholarly literature (e.g., The Grove Dictionary of Music and Musicians), likely arose because in many Western European languages a single intervocalic /s/ often becomes voiced to /z/ (as in "music"), unlike in Slavic languages where it can be both voiced and unvoiced. Doubling the consonant thus reinforces its voiceless sibilant /s/ sound.

'Modest' is the Russian form of the name 'Modestus' which means 'moderate' or 'restrained' in Late Latin.

 

Mussorgsky was born in Karevo, Toropets Uyezd, Pskov Governorate, Russian Empire, 400 km (250 mi) south of Saint Petersburg. His wealthy and land-owning family, the noble family of Mussorgsky, is reputedly descended from the first Ruthenian ruler, Rurik, through the sovereign princes of Smolensk. At age six, Mussorgsky began receiving piano lessons from his mother, herself a trained pianist. His progress was sufficiently rapid that three years later he was able to perform a John Field concerto and works by Franz Liszt for family and friends. At 10, he and his brother were taken to Saint Petersburg to study at the elite German language Petrischule (St. Peter's School). While there, Modest studied the piano with the noted Anton Gerke. In 1852, the 12-year-old Mussorgsky published a piano piece titled "Porte-enseigne Polka" at his father's expense.

Mussorgsky's parents planned the move to Saint Petersburg so that both their sons would renew the family tradition of military service. To this end, Mussorgsky entered the Cadet School of the Guards at age 13. Sharp controversy had arisen over the educational attitudes at the time of both this institute and its director, a General Sutgof. All agreed the Cadet School could be a brutal place, especially for new recruits. More tellingly for Mussorgsky, it was likely where he began his eventual path to alcoholism. According to a former student, singer and composer Nikolai Kompaneisky, Sutgof "was proud when a cadet returned from leave drunk with champagne."

Music remained important to him, however. Sutgof's daughter was also a pupil of Gerke, and Mussorgsky was allowed to attend lessons with her. His skills as a pianist made him much in demand by fellow-cadets; for them he would play dances interspersed with his own improvisations. In 1856 Mussorgsky – who had developed a strong interest in history and studied German philosophy – graduated from the Cadet School. Following family tradition he received a commission with the Preobrazhensky Regiment, the foremost regiment of the Russian Imperial Guard.

In October 1856 the 17-year-old Mussorgsky met the 22-year-old Alexander Borodin while both men served at a military hospital in Saint Petersburg. The two were soon on good terms. Borodin later remembered,

His little uniform was spic and span, close-fitting, his feet turned outwards, his hair smoothed down and greased, his nails perfectly cut, his hands well groomed like a lord's. His manners were elegant, aristocratic: his speech likewise, delivered through somewhat clenched teeth, interspersed with French phrases, rather precious. There was a touch—though very moderate—of foppishness. His politeness and good manners were exceptional. The ladies made a fuss of him. He sat at the piano and, throwing up his hands coquettishly, played with extreme sweetness and grace (etc) extracts from Trovatore, Traviata, and so on, and around him buzzed in chorus: "Charmant, délicieux!" and suchlike. I met Modest Petrovich three or four times at Popov's in this way, both on duty and at the hospital."

More portentous was Mussorgsky's introduction that winter to Alexander Dargomyzhsky, at that time the most important Russian composer after Mikhail Glinka. Dargomyzhsky was impressed with Mussorgsky's pianism. As a result, Mussorgsky became a fixture at Dargomyzhsky's soirées. There, critic Vladimir Stasov later recalled, he began "his true musical life."

Over the next two years at Dargomyzhsky's, Mussorgsky met several figures of importance in Russia's cultural life, among them Stasov, César Cui (a fellow officer), and Mily Balakirev. Balakirev had an especially strong impact. Within days he took it upon himself to help shape Mussorgsky's fate as a composer. He recalled to Stasov, "Because I am not a theorist, I could not teach him harmony (as, for instance Rimsky-Korsakov now teaches it) ... [but] I explained to him the form of compositions, and to do this we played through both Beethoven symphonies [as piano duets] and much else (Schumann, Schubert, Glinka, and others), analyzing the form." Up to this point Mussorgsky had known nothing but piano music; his knowledge of more radical recent music was virtually non-existent. Balakirev started filling these gaps in Mussorgsky's knowledge.

In 1858, within a few months of beginning his studies with Balakirev, Mussorgsky resigned his commission to devote himself entirely to music. He also suffered a painful crisis at this time. This may have had a spiritual component (in a letter to Balakirev the young man referred to "mysticism and cynical thoughts about the Deity"), but its exact nature will probably never be known. In 1859, the 20-year-old gained valuable theatrical experience by assisting in a production of Glinka's opera A Life for the Tsar on the Glebovo estate of a former singer and her wealthy husband; he also met Konstantin Lyadov (father of Anatoly Lyadov) and enjoyed a formative visit to Moscow – after which he professed a love of "everything Russian".

In spite of this epiphany, Mussorgsky's music leaned more toward foreign models; a four-hand piano sonata which he produced in 1860 contains his only movement in sonata form. Nor is any 'nationalistic' impulse easily discernible in the incidental music for Vladislav Ozerov's play Oedipus in Athens, on which he worked between the ages of 19 and 22 (and then abandoned unfinished), or in the Intermezzo in modo classico for piano solo (revised and orchestrated in 1867). The latter was the only important piece he composed between December 1860 and August 1863: the reasons for this probably lie in the painful re-emergence of his subjective crisis in 1860 and the purely objective difficulties which resulted from the emancipation of the serfs the following year – as a result of which the family was deprived of half its estate, and Mussorgsky had to spend a good deal of time in Karevo unsuccessfully attempting to stave off their looming impoverishment.

By this time, Mussorgsky had freed himself from the influence of Balakirev and was largely teaching himself. In 1863 he began an opera – Salammbô – on which he worked between 1863 and 1866 before losing interest in the project. During this period he had returned to Saint Petersburg and was supporting himself as a low-grade civil-servant while living in a six-man "commune". In a heady artistic and intellectual atmosphere, he read and discussed a wide range of modern artistic and scientific ideas – including those of the provocative writer Chernyshevsky, known for the bold assertion that, in art, "form and content are opposites". Under such influences he came more and more to embrace the ideal of artistic realism and all that it entailed, whether this concerned the responsibility to depict life "as it is truly lived"; the preoccupation with the lower strata of society; or the rejection of repeating, symmetrical musical forms as insufficiently true to the unrepeating, unpredictable course of "real life".

"Real life" affected Mussorgsky painfully in 1865, when his mother died; it was at this point that the composer had his first serious bout of alcoholism, which forced him to leave the commune to stay with his brother. The 26-year-old was, however, on the point of writing his first realistic songs (including "Hopak" and "Darling Savishna", both of them composed in 1866 and among his first "real" publications the following year). The year 1867 was also the one in which he finished the original orchestral version of his Night on Bald Mountain (which, however, Balakirev criticised and refused to conduct, with the result that it was never performed during Mussorgsky's lifetime).

Mussorgsky's career as a civil servant was by no means stable or secure: though he was assigned to various posts and even received a promotion in these early years, in 1867 he was declared 'supernumerary' – remaining 'in service', but receiving no wages. Decisive developments were occurring in his artistic life, however. Although it was in 1867 that Stasov first referred to the 'kuchka' ('The Five') of Russian composers loosely grouped around Balakirev, Mussorgsky was by then ceasing to seek Balakirev's approval and was moving closer to the older Alexander Dargomyzhsky.

 

Since 1866 Dargomyzhsky had been working on his opera The Stone Guest, a version of the Don Juan story with a Pushkin text that he declared would be set "just as it stands, so that the inner truth of the text should not be distorted", and in a manner that abolished the 'unrealistic' division between aria and recitative in favour of a continuous mode of syllabic but lyrically heightened declamation somewhere between the two.

Under the influence of this work (and the ideas of Georg Gottfried Gervinus, according to whom "the highest natural object of musical imitation is emotion, and the method of imitating emotion is to mimic speech"), Mussorgsky in 1868 rapidly set the first eleven scenes of Nikolai Gogol's The Marriage (Zhenitba), with his priority being to render into music the natural accents and patterns of the play's naturalistic and deliberately humdrum dialogue. This work marked an extreme position in Mussorgsky's pursuit of naturalistic word-setting: he abandoned it unorchestrated after reaching the end of his 'Act 1', and though its characteristically 'Mussorgskyian' declamation is to be heard in all his later vocal music, the naturalistic mode of vocal writing more and more became merely one expressive element among many.

A few months after abandoning Zhenitba, the 29-year-old Mussorgsky was encouraged to write an opera on the story of Boris Godunov. This he did, assembling and shaping a text from Pushkin's play and Karamzin's history. He completed the large-scale score the following year while living with friends and working for the Forestry Department. In 1871, however, the finished opera was rejected for theatrical performance, apparently because of its lack of any 'prima donna' role. Mussorgsky set to work producing a revised and enlarged 'second version'. During the next year, which he spent sharing rooms with Rimsky-Korsakov, he made changes that went beyond those requested by the theatre. In this version the opera was accepted, probably in May 1872, and three excerpts were staged at the Mariinsky Theatre in 1873. It is often asserted that in 1872 the opera was rejected a second time, but no specific evidence for this exists.

By the time of the first production of Boris Godunov in February 1874, Mussorgsky had taken part in the ill-fated Mlada project (in the course of which he had made a choral version of his Night on Bald Mountain) and had begun Khovanshchina. Though far from being a critical success – and in spite of receiving only a dozen or so performances – the popular reaction in favour of Boris made this the peak of Mussorgsky's career.

From this peak a pattern of decline becomes increasingly apparent. Already the Balakirev circle was disintegrating. Mussorgsky was especially bitter about this. He wrote to Vladimir Stasov, "[T]he Mighty Handful has degenerated into soulless traitors."[26] In drifting away from his old friends, Mussorgsky had been seen to fall victim to 'fits of madness' that could well have been alcoholism-related. His friend Viktor Hartmann had died, and his relative and recent roommate Arseny Golenishchev-Kutuzov (who furnished the poems for the song-cycle Sunless and would go on to provide those for the Songs and Dances of Death) had moved away to get married. Mussorgsky engaged a new and prominent personal private physician about 1870, Dr. George Leon Carrick, sometime Secretary and later President of the St. Petersburg Physicians' Society and a cousin of Sir Harry Lauder.

 

While Mussorgsky suffered personally from alcoholism, it was also a behavior pattern considered typical for those of Mussorgsky's generation who wanted to oppose the establishment and protest through extreme forms of behavior. One contemporary notes, "an intense worship of Bacchus was considered to be almost obligatory for a writer of that period. It was a showing off, a 'pose,' for the best people of the [eighteen-]sixties." Another writes, "Talented people in Russia who love the simple folk cannot but drink." Mussorgsky spent day and night in a Saint Petersburg tavern of low repute, the Maly Yaroslavets, accompanied by other bohemian dropouts. He and his fellow drinkers idealized their alcoholism, perhaps seeing it as ethical and aesthetic opposition. This bravado, however, led to little more than isolation and eventual self-destruction.

For a time Mussorgsky was able to maintain his creative output: his compositions from 1874 include Sunless, the Khovanshchina Prelude, and the piano suite Pictures at an Exhibition (in memory of Hartmann); he also began work on another opera based on Gogol, The Fair at Sorochyntsi (for which he produced another choral version of Night on Bald Mountain).

In the years that followed, Mussorgsky's decline became increasingly steep. Although now part of a new circle of eminent personages that included singers, medical men and actors, he was increasingly unable to resist drinking, and a succession of deaths among his closest associates caused him great pain. At times, however, his alcoholism would seem to be in check, and among the most powerful works composed during his last six years are the four Songs and Dances of Death. His civil service career was made more precarious by his frequent 'illnesses' and absences, and he was fortunate to obtain a transfer to a post (in the Office of Government Control) where his music-loving superior treated him with great leniency – in 1879 even allowing him to spend three months touring twelve cities as a singer's accompanist.

The decline could not be halted, however. In 1880 he was finally dismissed from government service. Aware of his destitution, one group of friends organised a stipend designed to support the completion of Khovanshchina; another group organised a similar fund to pay him to complete The Fair at Sorochyntsi. However, neither work was completed (although Khovanshchina, in piano score with only two numbers uncomposed, came close to being finished).

In early 1881 a desperate Mussorgsky declared to a friend that there was 'nothing left but begging', and suffered four seizures in rapid succession. Though he found a comfortable room in a good hospital – and for several weeks even appeared to be rallying – the situation was hopeless. Repin painted the famous red-nosed portrait in what were to be the last days of the composer's life: a week after his 42nd birthday, he was dead. He was interred at the Tikhvin Cemetery of the Alexander Nevsky Monastery in Saint Petersburg.

During 1935 to 1937, in connection with the reconstruction and redevelopment of the so-called Necropolis of Masters of Arts, the square in front of the Lavra was substantially extended and the border line of the Tikhvin cemetery was accordingly moved. The Soviet government, however, moved only gravestones to a new location, and the tombs were covered with asphalt, including Mussorgsky's grave. The burial place of Mussorgsky is now a bus stop.

Mussorgsky, like others of 'The Five', was perceived as extremist by the Emperor and much of his court. This may have been the reason Tsar Alexander III personally crossed off Boris Godunov from the list of proposed pieces for the Imperial Opera in 1888.

 

Mussorgsky's works, while strikingly novel, are stylistically Romantic and draw heavily on Russian musical themes. He has been the inspiration for many Russian composers, including most notably Dmitri Shostakovich (in his late symphonies) and Sergei Prokofiev (in his operas).

In 1868/1869 he composed the opera Boris Godunov, about the life of the Russian tsar, but it was rejected by the Mariinsky Opera. Mussorgsky thus edited the work, making a final version in 1874. The early version is considered darker and more concise than the later version, but also more crude. Nikolai Rimsky-Korsakov re-orchestrated the opera in 1896 and revised it in 1908. The opera has also been revised by other composers, notably Shostakovich, who made two versions, one for film and one for stage.

The opera Khovanshchina was unfinished and unperformed when Mussorgsky died, but it was completed by Rimsky-Korsakov and received its premiere in 1886 in Saint Petersburg. This opera, too, was revised by Shostakovich. The Fair at Sorochyntsi, another opera, was left incomplete at his death but a dance excerpt, the Gopak, is frequently performed.

Mussorgsky's most imaginative and frequently performed work is the cycle of piano pieces describing paintings in sound called Pictures at an Exhibition. This composition, best known through an orchestral arrangement by Maurice Ravel, was written in commemoration of his friend, the architect Viktor Hartmann.

Mussorgsky's single-movement orchestral work Night on Bald Mountain enjoyed broad popular recognition in the 1940s when it was featured, in tandem with Schubert's 'Ave Maria', in the 1940 Walt Disney animated film Fantasia.

Among the composer's other works are a number of songs, including three song cycles: The Nursery (1872), Sunless (1874) and Songs and Dances of Death (1877); plus Mephistopheles' Song of the Flea and many others. Important early recordings of songs by Mussorgsky were made by tenor Vladimir Rosing in the 1920s and 1930s. Other recordings have been made by Boris Christoff between 1951 and 1957 and by Sergei Leiferkus in 1993.

en.wikipedia.org/wiki/Modest_Mussorgsky

 

en.wikipedia.org/wiki/List_of_compositions_by_Modest_Muss...

 

Chico Buarque

Divulgaçao novo Disco

Cantor compositor escritor

Plaza de los Compositores (Composers' Square).

 

This small triangular plaza hosts the busts that pay tribute to great personalities of the music in Mexico. About 50 busts are present.

 

The plaza, inaugurated in 2007, is located in the Hipódromo Condesa neighbourhood, on Calle de Alfonso Reyes, between Patriotismo and José Vasconcelos.

 

The Composers' Square pays homage to Mexican talent and each bust was created by Mexican sculptors. Below each monument is a plaque with lyrics of the songs that made them famous.

Among them are Consuelito Velázquez, Gonzalo Curiel, Luis Arcaraz, José Alfredo Jiménez and Manuel Esperón.

 

As a curiosity only two women (so far) are present in the Plaza. One, Consuelo Velázquez, better known as Consuelito, was honoured by the Beatles who sang her "Bésame Mucho". (Kiss me a lot).

 

Bésame Mucho is one the songs The Beatles played for their audition with Decca Records on January 1st, 1962.

 

Bésame Mucho is a famous bolero and was recognized in 1999 as the most sung and recorded Mexican song in the world.

 

The song was written by Consuelito in 1940.

Homenageio no Dia de Hoje, nosso Querido Amigo Gilberto Franco,

compositor, arranjador, harmonizador, instrumentista, cantor, editor...

Por favor, vejam sua Magnífica Galeria!

 

www.flickr.com/photos/gilbertofranco/

 

***

Honor this day, our Dear Friend Gilberto Franco,

composer, arranger, harmonizer, instrumentalist, singer, editor ...

Please see his Splendid Gallery!

 

www.flickr.com/photos/gilbertofranco/

 

***

Honorer ce jour, notre Cher Ami Gilberto Franco,

compositeur, arrangeur, harmoniseur, instrumentiste, chanteur, éditeur ...

S'il vous plaît voir sa Magnifique Galerie!

 

www.flickr.com/photos/gilbertofranco/

 

***

***

***

 

Queridos Amigos,

estou divulgando este video deste belíssimo registro de música instrumental,que já está em andamento, pois nosso Querido Amigo Gilberto Franco está gravando um novo CD de Músicas Instrumentais.

Este video no youtube traz um trecho da base de teclado para uma das composições e algumas pessoas do Flickr estarão fazendo parte do projeto, como a Violoncelista Petra Gent e o Artista Gráfico Tom Icklan !

Por favor, vejam sua chamada no Youtube e suas belíssimas Galerias.

 

www.youtube.com/watch?v=PZfRIMU4QF8

 

GILBERTO FRANCO

www.flickr.com/photos/gilbertofranco/

 

PETRA GENT - Violoncelista Inglesa

www.flickr.com/photos/61672717@N00/

 

THOMAS ICKLAN - Artista Gráfico do Projeto

www.flickr.com/photos/ticklan/

***

Dear Friends,

I'm posting this video of this beautiful record of instrumental music, which is already underway, as our dear friend Gilberto Franco is recording a new CD of instrumental music.

This youtube video features an excerpt from the base of a keyboard to the compositions and some people on Flickr are part of the project as the Cellist Petra Gent and Graphic Artist Tom Icklan!

Please see your call on Youtube and their beautiful galleries.

www.youtube.com/watch?v=PZfRIMU4QF8

 

GILBERTO FRANCO

www.flickr.com/photos/gilbertofranco/

 

PETRA GENT - English Cellist

www.flickr.com/photos/61672717@N00/

 

THOMAS ICKLAN - Graphic Artist Project

www.flickr.com/photos/ticklan/

***

Chers Amis,

Je poste cette vidéo de ce record belle musique instrumentale, qui est déjà en cours, comme notre cher ami Gilberto Franco est l'enregistrement d'un nouveau CD de musique instrumentale.

Cette video youtube caractéristiques d'un extrait de la base d'un clavier pour les compositions et certaines personnes sont sur ​​Flickr le cadre du projet comme le Violoncelliste Petra Gent et Graphiste Tom Icklan!

S'il vous plaît voir votre appel sur Youtube et ses belles galeries.

www.youtube.com/watch?v=PZfRIMU4QF8

 

GILBERTO FRANCO

www.flickr.com/photos/gilbertofranco/

  

PETRA GENT - Violoncelliste Anglais

www.flickr.com/photos/61672717@N00/

 

THOMAS ICKLAN - Projet Artiste Graphique

www.flickr.com/photos/ticklan/

***

***

***

Todas as Pesquisas e Fotos anexas obtidas via Internet

15 de Janeiro Homenageamos o Dia Mundial do Compositor

Parabenizo a todos os Queridos Amigos Compositores, por este Dia tão merecidamente atribuído a uma das Sete Artes Mundiais.

(artigo extremamente longo e complexo, postarei em capítulos)

***

All Photos attached Research and obtained via the Internet

We honor the January 15th World Day Composer

Congratulations to all Composers Dear Friends, on this day so deservedly assigned to one of the Seven Arts World.

(Extremely long and complex article, I'll post in chapters)

***

Toutes les photos attachées de recherche et obtenus via l'Internet

Nous honorons le Janvier 15e Journée mondiale Compositeur

Félicitations à tous les compositeurs Chers amis, en ce jour si justement attribué à l'un des sept arts mondiale.

(Article extrêmement long et complexe, je vais poster en chapitres)

***

***

***

 

CONTINUO SUPLICANDO, QUANTAS VEZES FOREM NECESSÁRIAS!!

ASSINEM ESTAS PETIÇÕES, POR FAVOR...

- PARA SALVAR A AMAZÔNIA,

 

www.avaaz.org/po/belo_monte_people_vs_profits/?vl

 

- PARA SALVAR AS FLORESTAS DO BRASIL,

- PARA VETAR AS MUDANÇAS DO CÓDIGO FLORESTAL !

 

www.greenpeace.org/brasil/pt/Participe/Ciberativista/Codi...

www.avaaz.org/po/save_the_amazon_sam/?cl=1419482907&v...

 

VAMOS LUTAR POR NOSSO PLANETA, PELAS NOSSAS FLORESTAS, PELOS INDÍGENAS (NOSSOS IRMÃOS), PELOS NOSSOS FILHOS, NETOS, BISNETOS...PELAS PRÓXIMAS GERAÇÕES...POR UM MUNDO MELHOR...

O PLANETA TERRA PEDE SOCORRO!!

TUDO OU NADA ESTÁ EM NOSSAS MÃOS,... BRASILEIROS!!

 

Muito obrigada,

 

Celisa

***

 

CONTINUOUS Sulpice, as often as necessary!

Sign these petitions, PLEASE ...

- To save the Amazon,

 

www.avaaz.org/po/belo_monte_people_vs_profits/?vl

 

- TO SAVE THE FORESTS OF BRAZIL

- To veto FOREST CODE CHANGES!

 

www.greenpeace.org/brasil/pt/Participe/Ciberativista/Codi...

www.avaaz.org/po/save_the_amazon_sam/?cl=1419482907&v...

 

WE FIGHT FOR OUR PLANET, FOR OUR FORESTS, INDIGENOUS BY (OUR BROTHERS), for our children, grandchildren, great grandchildren for generations to come ... ... ... FOR A BETTER WORLD

ASKS HELP THE PLANET EARTH!

ALL OR NOTHING IS IN OUR HANDS, ... BRAZILIAN!

 

Thank you so much,

 

Celisa

***

 

Sulpice CONTINUE, aussi souvent que nécessaire!

S'il vous plaît signer ...

- Pour sauver l'Amazonie,

 

www.avaaz.org/po/belo_monte_people_vs_profits/?vl

 

- Pour sauver les forêts du Brésil

- De mettre son veto CHANGEMENTS Code forestier!

 

www.greenpeace.org/brasil/pt/Participe/Ciberativista/Codi...

www.avaaz.org/po/save_the_amazon_sam/?cl=1419482907&v...

 

Nous luttons pour notre planète, pour nos forêts, AUTOCHTONES PAR (NOS FRÈRES), pour nos enfants, petits-enfants, arrière petits-enfants pour les générations à venir ... ... ... POUR UN MONDE MEILLEUR

DEMANDE AIDE LA PLANETE TERRE!

Tout ou rien est entre nos mains, ... Brésilienne!

 

Je vous remercie,

 

Celisa

***

 

CONTINUA Sulpice, cuantas veces sea necesario!

Firmar estas peticiones, por favor ...

- Para salvar el Amazonas,

 

www.avaaz.org/po/belo_monte_people_vs_profits/?vl

 

- PARA SALVAR LOS BOSQUES DE BRASIL

- De vetar los cambios Código Forestal!

 

www.greenpeace.org/brasil/pt/Participe/Ciberativista/Codi...

www.avaaz.org/po/save_the_amazon_sam/?cl=1419482907&v...

 

LUCHAMOS POR NUESTRO PLANETA, PARA NUESTROS BOSQUES, POR INDÍGENAS (NUESTROS HERMANOS), para nuestros hijos, nietos, bisnietos para las generaciones futuras ... ... ... POR UN MUNDO MEJOR

PIDE AYUDA AL PLANETA TIERRA!

TODO O NADA ESTÁ EN NUESTRAS MANOS ... BRASIL!

 

Gracias,

 

Celisa

***

 

Sulpice CONTINUO, ogni qualvolta sia necessario!

SIGN queste petizioni, PER FAVORE ...

- Per salvare l'Amazzonia,

 

www.avaaz.org/po/belo_monte_people_vs_profits/?vl

 

- PER SALVARE LE FORESTE DEL BRASILE

- Per veto modifiche al codice FORESTA!

 

www.greenpeace.org/brasil/pt/Participe/Ciberativista/Codi...

www.avaaz.org/po/save_the_amazon_sam/?cl=1419482907&v...

 

Lottiamo per IL NOSTRO PIANETA, PER I NOSTRI BOSCHI, indigene da parte (NOSTRI FRATELLI), per i nostri figli, nipoti, pronipoti per le generazioni a venire ... ... ... PER UN MONDO MIGLIORE

CHIEDE AIUTO DEL PIANETA TERRA!

Tutto o niente è nelle nostre mani, ... BRASILIANO!

 

Grazie,

 

Celisa

***

***

***

Dezenas de milhões de câes e gatos são ASSASSINADOS BRUTALMENTE, com INSTINTOS de CRUELDADE na CHINA !!

Amigos Queridos eu suplico, assinem esta PETIÇÃO, é um PEDIDO de Ativistas e Protetores de Animais que estão se mobilizando no MUNDO INTEIRO, em favor das vidas destes MÁRTIRES!!

Em DOIS MINUTOS pode-se assinar!! São seres INDEFESOS, eu ROGO, por Deus!!

 

www.change.org/petitions/the-chinese-government-stop-the-...

Muito obrigada,

 

Celisa

***

 

Tens of millions of dogs and cats are brutally murdered, with instincts of cruelty in CHINA!

Dear Friends, I beg, sign this petition, it is a request for Activists and Animal Protectors who are mobilizing around the world, in favor of the lives of Martyrs!

In two minutes you can sign up! They are helpless, I pray, by God!

 

www.change.org/petitions/the-chinese-government-stop-the-...

Thank you,

 

Celisa

***

 

Des dizaines de millions de chiens et de chats sont brutalement assassinés, avec des instincts de cruauté en Chine!

Chers amis, je vous prie, signez cette pétition, et une demande pour les activistes et les protecteurs des animaux qui se mobilisent autour du monde, en faveur de la vie des martyrs!

En deux minutes, vous pouvez vous inscrire! Ils sont impuissants, je prie, par Dieu!

 

www.change.org/petitions/the-chinese-government-stop-the-...

Je vous remercie,

 

Celisa

***

 

Decenas de millones de perros y gatos son brutalmente asesinados, con los instintos de crueldad en China!

Queridos amigos, os ruego, firmen esta petición, y una petición de activistas y los protectores de animales que se movilizan en todo el mundo, a favor de la vida de los mártires!

En dos minutos se puede firmar para arriba! Están indefensos, te ruego, por Dios!

 

www.change.org/petitions/the-chinese-government-stop-the-...

Gracias,

 

Celisa

***

 

Decine di milioni di cani e gatti vengono brutalmente assassinati, con istinti di crudeltà in CINA!

Cari amici, vi prego, firmare questa petizione e una richiesta di attivisti e protettori degli animali che si stanno mobilitando in tutto il mondo, a favore della vita dei martiri!

In due minuti puoi iscriverti! Sono impotente, io prego, per Dio!

 

www.change.org/petitions/the-chinese-government-stop-the-...

Grazie,

 

Celisa

***

***

***

Que Deus abençoe a todos os Queridos Amigos, principalmente nossas Queridas Amigas @rtbene, Blankita e Mag, e alivie o sofrimento daqueles que tanto necessitam.

Beijos em seus corações,

Celisa

***

May God bless all the Dear Friends, mainly our Dear Friends @rtbene, Blankita and Mag, relieve the suffering of those who so desperately need.

Kisses in your hearts,

Celisa

***

Que Dieu bénisse tous les chers amis, en particulier notre cher ami @rtbene, Blankita et Mag, et soulager la souffrance de ceux qui ont si désespérément besoin.

Bisous dans ton coeur

Celisa

***

Que Dios los bendiga a todos los queridos amigos, en especial nuestro querido amigo @rtbene, Blankita y Mag, y aliviar el sufrimiento de aquellos que tan desesperadamente necesitan.

Besos en tu corazón

Celisa

***

Che Dio benedica tutti i cari amici, soprattutto il nostro caro amico @rtbene, Blankita e Mag, e alleviare le sofferenze di coloro che così disperatamente bisogno.

Baci nel tuo cuore

Celisa

***

***

***

CONTINUO SUPLICANDO, QUANTAS VEZES FOREM NECESSÁRIAS!!

ASSINEM PELO AMOR DE NOSSO PLANETA, PELAS NOSSAS FLORESTAS, PELOS INDÍGENAS (NOSSOS IRMÃOS), PELOS NOSSOS FILHOS, NETOS, BISNETOS...PELAS PRÓXIMAS GERAÇÕES...POR UM MUNDO MELHOR...

O PLANETA TERRA PEDE SOCORRO!!

TUDO OU NADA ESTÁ EM NOSSAS MÃOS,... BRASILEIROS!!

 

www.avaaz.org/po/save_the_amazon_brazil/?vl

 

***

CONTINUOUS Sulpice, as often as necessary!

SIGNED BY THE LOVE OF OUR PLANET, OUR FORESTS BY, FOR INDIGENOUS (our brothers), for our children, grandchildren, great grandchildren for generations to come ... ... ... FOR A BETTER WORLD

ASKS FOR HELP THE PLANET EARTH!

ALL OR NOTHING IS IN OUR HANDS ... BRAZILIAN!

 

www.avaaz.org/po/save_the_amazon_brazil/?vl

 

***

Sulpice CONTINUE, aussi souvent que nécessaire!

SIGNÉ PAR L'amour de notre planète, notre forêt par, pour les peuples autochtones (nos frères), pour nos enfants, petits-enfants, arrière petits-enfants pour les générations à venir ... ... ... POUR UN MONDE MEILLEUR

DEMANDE D'AIDE DE LA PLANETE TERRE!

Tout ou rien est entre nos mains ... Brésilienne!

 

www.avaaz.org/po/save_the_amazon_brazil/?vl

 

***

Sulpice CONTINUO, cuantas veces sea necesario!

FIRMADO POR EL AMOR DE NUESTRO PLANETA, nuestros bosques, por indígenas (los hermanos), para nuestros hijos, nietos, bisnietos para las generaciones venideras ... ... ... POR UN MUNDO MEJOR

PIDE AYUDA AL PLANETA TIERRA!

TODO O NADA ESTÁ EN NUESTRAS MANOS ... BRASIL!

 

www.avaaz.org/po/save_the_amazon_brazil/?vl

 

***

Sulpice CONTINUO, ogni qualvolta sia necessario!

FIRMATO L'AMORE DEL NOSTRO PIANETA, I NOSTRI BOSCHI, ad indigeni (i fratelli), per i nostri figli, nipoti, pronipoti per le generazioni a venire ... ... ... PER UN MONDO MIGLIORE

CHIEDE AIUTO PER IL PIANETA TERRA!

Tutto o niente è nelle nostre mani ... BRASILIANO!

 

www.avaaz.org/po/save_the_amazon_brazil/?vl

Nikolái Andréyevich Rimski-Kórsakov (Tijvin, 6 de marzo/ 18 de marzo de 1844greg. - finca Lubensk, 8 de juniojul./ 21 de junio de 1908greg.) fue un compositor, director de orquesta y pedagogo ruso miembro del grupo de compositores conocido como Los Cinco. Considerado un maestro de la orquestación, sus obras orquestales más conocidas —el Capricho español, la Obertura de la gran Pascua rusa y la suite sinfónica Scheherezade— son valoradas entre las principales del repertorio de música clásica, así como las suites y fragmentos de alguna de sus quince óperas. Scheherezade es un ejemplo de su empleo frecuente de los cuentos de hadas y temas populares.

Rimski-Kórsakov, al igual que su colega compositor Mili Balákirev o el crítico Vladímir Stásov, creía firmemente en el desarrollo de un estilo nacionalista de música clásica. Este estilo consistía en el empleo de canciones populares tradicionales rusas, así como de elementos armónicos, melódicos y rítmicos exóticos —práctica conocida como orientalismo musical—, evitando los métodos compositivos tradicionales occidentales. Sin embargo, Rimski Kórsakov llegaría a valorar también las técnicas occidentales al ocupar el puesto de profesor de composición, armonía e instrumentación (orquestación) musical en el Conservatorio de San Petersburgo a partir de 1871. Con objeto de perfeccionarse y de forma autodidacta estudió la armonía y el contrapunto occidentales, incorporando al mismo tiempo las influencias de Mijaíl Glinka y el resto de compañeros de Los Cinco. Posteriormente sus técnicas compositivas y de orquestación se vieron enriquecidas con el descubrimiento de las obras de Richard Wagner.

Rimski-Kórsakov combinó la composición y la enseñanza con la carrera militar, primero como oficial de la Armada Imperial Rusa, luego como inspector civil de bandas de música navales. Escribió en sus memorias que la pasión por el océano comenzó en su niñez, al leer libros y escuchar las hazañas de su hermano mayor en la marina. Su amor por el mar pudo haberle influido para escribir dos de sus obras orquestales más conocidas, el cuadro musical Sadkó (no confundir con su ópera posterior del mismo nombre) y Scheherezade. Su labor como inspector de bandas navales le sirvió para ampliar su conocimiento técnico de los instrumentos de viento-madera y metal, perfeccionando sus habilidades en el campo de la orquestación. Además de transmitir estos conocimientos a sus estudiantes, los pudo transmitir póstumamente a través de un manual sobre orquestación que fue finalizado por su yerno Maksimilián Steinberg.

Rimski-Kórsakov legó muchas composiciones nacionalistas rusas de gran creatividad y originalidad. Además, realizó arreglos de las obras de Los Cinco para que pudieran ser interpretadas en público, convirtiéndolas en parte del repertorio clásico (aunque existe controversia acerca de sus correcciones en las obras de Modest Músorgski). Formó una generación de jóvenes compositores y músicos durante las décadas que ejerció como pedagogo, por lo que se le ha llegado a calificar como el «principal arquitecto» de lo que el público aficionado a la música clásica considera el estilo ruso de composición.1 El estilo de Rimski Kórsakov se basaba en el de Glinka, Balákirev, Hector Berlioz y Franz Liszt, «transmitiendo este estilo directamente a dos generaciones de compositores rusos» e influyendo en compositores no rusos, tales como Maurice Ravel, Claude Debussy, Paul Dukas y Ottorino Respighi.

Rimski-Kórsakov nació en Tijvin, unos 140 km al este de San Petersburgo, en el seno de una familia aristocrática con antecedentes militares. Su hermano mayor, Voin, veintidós años mayor que él, fue un conocido navegante y explorador marino.

Rimski-Kórsakov hace referencia en sus memorias que su madre tocaba un poco el piano y su padre sabía tocar de oído algunas piezas en este instrumento. Según el musicólogo Abraham, Rimski Kórsakov heredó la tendencia de su madre de tocar demasiado despacio. A la edad de seis años empezó a tomar clases de piano con varios profesores locales y mostró talento en destrezas auditivas, pero manifestaba poco interés, tocando, como más tarde escribiría, «mal, de manera descuidada,[...] manteniendo un tempo correcto a duras penas».

En el periodo en que fue a la escuela, Rimski Kórsakov tomó lecciones de piano de un hombre llamado Ulij. Estas clases recibieron la aprobación de Voin, director de la escuela en aquel entonces, porque ayudarían al joven a desarrollar sus habilidades sociales y a superar su timidez. Rimski Kórsakov escribe que mientras se mostraba «indiferente» a las lecciones, creció dentro de él el amor por la música, fomentada por las asiduas visitas a la ópera y a conciertos orquestales. Ulij se dio cuenta de que tenía un importante talento musical y le recomendó un nuevo profesor, F. A. Canille (Théodore Canillé). Empezó las lecciones de piano y composición en otoño de 1859 con Canille, del que más tarde diría ser el motivo por el que dedicó su vida a la composición. Gracias a Canille accedió a gran cantidad de música nueva para él, incluyendo la de Mijaíl Glinka y Robert Schumann. A pesar de que al joven músico le gustaban las clases de música, Voin las canceló cuando Rimski Kórsakov contaba con diecisiete años, al no parecerle ya de utilidad práctica. Canille le pidió a Rimski Kórsakov que continuara yendo a su casa cada domingo, no para clases formales, sino para tocar duetos y hablar de música. En noviembre de 1861, Canille presentó al joven de dieciocho años a Mili Balákirev. Balákirev a su vez le presentó a César Cui y Modest Músorgski. Estos tres hombres eran ya conocidos compositores a pesar de estar en la veintena. Rimski Kórsakov posteriormente escribió: «¡Con qué deleite escuchaba discusiones de temas de verdad [cursiva enfática de Rimski Kórsakov] sobre instrumentación, escritura de partes, etc.! ¡Y además, la mayor parte de lo que se hablaba era sobre asuntos musicales de actualidad! De golpe me sumergí en un nuevo mundo, desconocido para mí, del cual sólo había oído hablar en la sociedad de mis amigos diletantes. Me causó una gran impresión».

Balákirev animó a Rimski Kórsakov a que compusiera y le enseñó lo básico para empezar, aprovechando el tiempo que no pasaba en alta mar Balákirev también le urgió a que se enriqueciera leyendo libros de historia, literatura y crítica literaria. Cuando le mostró a Balákirev los primeros compases de una primera sinfonía (en mi bemol mayor) que había compuesto, éste insistió en que debía seguir trabajando en ella a pesar de su desconocimiento de las formas musicales. Durante dos años y ocho meses Rimski Kórsakov navegó en el velero clíper Almaz. A finales de 1862, ya había completado y orquestado tres movimientos de la sinfonía. Compuso el movimiento lento durante una escala en Inglaterra y le envió por correo la partitura a Balákirev antes de volver a alta mar. Al principio, el trabajo en la sinfonía mantuvo al joven ruso ocupado durante su travesía. Compró partituras en cada puerto en el que hacían escala, así como un piano para interpretarlas y ocupaba sus horas de ocio estudiando el tratado de orquestación de Berlioz. Encontró tiempo para leer las obras de Homero, William Shakespeare, Friedrich Schiller y Johann Wolfgang von Goethe, visitando Londres, las Cataratas del Niágara y Río de Janeiro durante sus escalas en puertos. Finalmente, la falta de estímulo musical exterior apagó las ansias de aprender del joven marinero y le confesó a Balákirev que tras dos años en el mar había descuidado sus clases de música por meses. «La idea de ser un músico y compositor poco a poco fue perdiendo fuerza», recordaría posteriormente, «las tierras lejanas me empezaron a seducir, de alguna forma, aunque, siendo sincero, el servicio naval nunca me gustó mucho y a duras penas se adecuaba a mi forma de ser».

De vuelta en San Petersburgo en mayo de 1865, las obligaciones de Rimski Kórsakov consistían en un par de horas de tareas de oficina cada día, pero recordaba que su deseo de componer «había sido reprimido [...] ya no tengo ningún interés por la música». En sus memorias cuenta que el contacto con Balákirev en septiembre de 1865 lo alentó «a habituarse a la música para más adelante sumergirse de lleno en ella». Siguiendo una indicación de Balákirev, compuso el trío restante del scherzo de su Primera Sinfonía y revisó la orquestación por completo. En diciembre de ese mismo año, la obra se estrenó bajo la dirección de Balákirev en San Petersburgo. Hubo una segunda interpretación en marzo de 1866 bajo la batuta de Konstantín Liádov (padre del compositor Anatoli Liádov).

El intercambio epistolar entre Rimski Kórsakov y Balákirev claramente muestra que algunas de las ideas para la sinfonía surgieron gracias a Balákirev. Este siempre iba más allá y no se limitaba a corregir la pieza musical, recomponiéndola al piano en algunas ocasiones. Rimski Kórsakov recordaba lo siguiente:

Un alumno como yo tenía que presentar a Balákirev una propuesta de composición en forma embrionaria, esto es, aunque fueran tan sólo los primeros cuatro u ocho compases. Balákirev se dedicaba a hacer correcciones, indicando cómo rehacer dicho embrión: lo examinaba de arriba a abajo, alabando y ensalzando los primeros dos compases, pero censuraba los siguientes dos, los ridiculizaba y hacía todo lo posible para que el autor se sintiera a disgusto con ellos. Que la composición fuera viva y fértil no siempre era un factor a favor, se requerían frecuentes correcciones y la tarea de componer se alargaba durante un largo periodo de tiempo bajo el frío control de la autocrítica.

Rimski-Kórsakov recuerda que «Balákirev y yo nos llevábamos bastante bien y sin problemas. A instancias de él accedí de buena gana a reescribir los movimientos sinfónicos que compuse y logré acabarlos con la ayuda de sus consejos e improvisaciones». Aunque posteriormente la influencia de Balákirev le llegó a resultar agobiante a Rimski Kórsakov y se desligó de él, esto no impidió que en sus memorias reconociera y alabara el talento de su mentor como crítico e improvisador. Bajo la guía de Balákirev, Rimski Kórsakov cambió su enfoque hacia otro tipo de composiciones. Comenzó una sinfonía en si menor, pero resultó ser demasiado parecida a la Novena Sinfonía de Beethoven y la abandonó. Completó una Obertura sobre tres temas rusos basándose en las oberturas sobre temas populares de Balákirev, así como una Fantasía sobre temas serbios, obras que se estrenaron en un concierto en honor de los delegados del Congreso Eslavo de 1867. En su artículo sobre el concierto, el crítico nacionalista Vladímir Stásov acuñaría la frase Mogúchaya kuchka para el círculo de Balákirev (Mogúchaya kuchka se suele traducir como «El Gran Puñado» o «Los Cinco»). Rimski Kórsakov también compuso las versiones primigenias (serían posteriormente revisadas) de Sadkó y Antar, que cimentaron su reputación como compositor de obras orquestales.

Rimski-Kórsakov se relacionaba y discutía sobre música con otros miembros de Los Cinco; criticaban las piezas de cada uno de ellos y colaboraban en la creación de nuevas obras. Se hizo amigo de Aleksandr Borodín —cuya música le «fascinaba»—, y cada vez pasaba más tiempo con Músorgski. Balákirev y este último tocaban música para piano a cuatro manos, Músorgski a veces cantaba y continuamente opinaban sobre la música de otros compositores, siendo sus gustos favoritos «cercanos a Glinka, Schumann y los últimos cuartetos de cuerda de Beethoven». Felix Mendelssohn no era considerado de categoría elevada, Wolfgang Amadeus Mozart y Joseph Haydn «estaban pasados de moda y componían una música ingenua» y Johann Sebastian Bach era pura matemática carente de sentimientos. Berlioz «era muy apreciado», Liszt era «un minusválido pervertido desde un punto de vista musical [...] una burda caricatura» y apenas se hablaba de Wagner. Rimski Kórsakov «escuchaba estas opiniones con avidez y absorbía los gustos de Balákirev, Cui y Músorgski sin cuestionarlos ni ponerlos en duda». A menudo, las obras musicales discutidas «eran tocadas ante mí, pero sólo algunos fragmentos y no podía formarme una opinión en profundidad». Esto, escribe, no le impidió aceptar estos juicios al pie de la letra y repetirlos «como si estuviera profundamente convencido de su verdad».

Rimski-Kórsakov fue especialmente apreciado dentro de Los Cinco y por todos aquellos que visitaban el círculo, debido a su talento como orquestador. Balákirev le pidió que orquestara una marcha de Franz Schubert para un concierto en mayo de 1868; de Cui, su ópera William Ratcliff y de Aleksandr Dargomyzhski, cuyas obras eran muy apreciadas por Los Cinco y estaba a punto de fallecer, su ópera El convidado de piedra.

En el otoño de 1871, Rimski Kórsakov se trasladó al anterior apartamento de su hermano Voin e invitó a Músorgski a que fuera su compañero de habitación. Llegaron a un acuerdo de trabajo que consistía en que Músorgski usaba el piano por las mañanas mientras Rimski Kórsakov trabajaba copiando u orquestando. Cuando su compañero de habitación se iba para realizar su trabajo de funcionario civil al mediodía, el piano quedaba entonces a disposición de Rimski Kórsakov. El tiempo por las tardes se distribuyó de mutuo acuerdo. «Ese otoño e invierno los dos llegamos a un buen acuerdo», escribe Rimski Kórsakov, «con un intercambio constante de ideas y proyectos. Músorgski compuso y orquestó el acto polaco de Borís Godunov y la escena popular "Cerca de Kromy". Yo orquesté y acabé mi Dama de Pskov».

En 1871, el compositor, que contaba con 27 años, fue nombrado Catedrático de composición e instrumentación (orquestación) en el Conservatorio de San Petersburgo, así como director de la clase de orquesta. Mantuvo su puesto en el servicio naval activo e impartía sus clases en uniforme (los oficiales militares estaban obligados a llevar su uniforme durante todo el día, dado que se consideraba que siempre estaban en servicio).

Rimski Kórsakov explica en sus memorias que Mijaíl Azanchevski, al tomar el puesto de director del Conservatorio ese año, quería sangre nueva para refrescar la enseñanza de esas asignaturas, y le había hecho una generosa oferta por sus servicios. El biógrafo Mijaíl Zetlin sugiere que Azanchevski había tenido un doble motivo. En primer lugar, Rimski Kórsakov fue el miembro de Los Cinco menos criticado por sus oponentes e invitarlo a dar clases en el Conservatorio habría sido una manera segura de decir a todos los músicos serios que eran bienvenidos allí. En segundo lugar, la oferta pudo haber sido deliberada para exponerlo a un clima académico en el cual él compondría en un estilo occidental más conservador. Balákirev se oponía a la enseñanza académica de la música con tremendo vigor, pero lo animó a que aceptara el puesto para convencer a otros a que se unieran a la causa nacionalista musical.

La reputación de Rimski Kórsakov en ese momento era la de un maestro de la orquestación, sobre la base de sus obras Sadkó y Antar. Sin embargo, había compuesto esas obras en su mayor parte de manera intuitiva. Sus conocimientos de teoría musical eran elementales; nunca había escrito ningún contrapunto, no podía armonizar una simple coral ni siquiera sabía los nombres o intervalos de los acordes musicales. Nunca había dirigido una orquesta y la marina le había disuadido de que lo hiciera, porque no aprobaban que saliera al podio en uniforme. Consciente de sus limitaciones técnicas, Rimski Kórsakov pidió consejo a Piotr Ilich Chaikovski, con el que había mantenido algún contacto ocasional. Chaikovski, a diferencia de Los Cinco, había recibido enseñanzas académicas de composición en el Conservatorio de San Petersburgo, y ejercía de catedrático de Teoría Musical en el Conservatorio de Moscú. Chaikovski le aconsejó que estudiara.

Rimski-Kórsakov escribe que mientras daba clases en el Conservatorio pronto «¡me convertí posiblemente en su mejor pupilo [cursiva enfática de Rimski Kórsakov], a juzgar por la cantidad y calidad de la información que me suministró!». Para prepararse a sí mismo, y para mantenerse al menos un paso por delante de sus estudiantes, se tomó tres años sabáticos en los que no compuso nada propio, y estudió con asiduidad en casa mientras seguía impartiendo lecciones en el Conservatorio. De manera autodidacta aprendió de manuales de texto, y siguió una estricta rutina de componer ejercicios de contrapunto, fugas, corales y coros a capela.

Rimski-Kórsakov finalmente llegó a ser un maestro excelente y un ferviente defensor de las enseñanzas académicas. Revisó todo lo que había compuesto anterior a 1874, incluso obras aclamadas por el público como Sadkó y Antar, en una búsqueda de la perfección que perseguiría hasta el final de su vida. Al haber sido asignado para dirigir los ensayos de la clase de orquesta, perfeccionó el arte de la dirección orquestal. Enfrentarse a las texturas orquestales como director y el hecho de tener que hacer arreglos adecuados de obras musicales para dicha clase, lo llevó a interesarse cada vez más en el arte de la orquestación, un área que le haría descuidar sus estudios como inspector de orquestas navales. La partitura de su Tercera Sinfonía, escrita justo después de haber completado su programa de tres años de superación personal, refleja la experiencia de sus prácticas con la orquesta.

La cátedra en el Conservatorio conllevó seguridad económica para Rimski Kórsakov, lo cual le indujo a asentarse y formar una familia. En diciembre de 1871 le pidió matrimonio a Nadezhda Purgold, con quien había mantenido una estrecha relación a través de las reuniones semanales de Los Cinco en la residencia de la familia Purgold. Contrajeron matrimonio en julio de 1872, siendo Músorgski el padrino. La familia Rimski Kórsakov tuvo seis hijos; uno de los cuales, Andréi, se hizo musicólogo, se casó con la compositora Yulia Veisberg y escribió un estudio en varios volúmenes de la vida y obra de su padre.

En la primavera de 1873, la marina creó el puesto de inspector naval de bandas y designó a Rimski Kórsakov para el cargo. A pesar de que se mantuvo en la nómina de la marina y en las listas del Ministerio de la Marina, le dieron permiso para que dejara de prestar sus servicios militares. Como inspector, hacía visitas periódicas a las bandas navales de toda Rusia, supervisaba a los directores de las bandas y sus compromisos, revisaba su repertorio e inspeccionaba la calidad de sus instrumentos. Redactó un programa de estudios como complemento a los estudiantes de música que tenían una beca de la marina en el Conservatorio e hizo de intermediario entre el Conservatorio y la marina. El puesto de inspector de bandas vino con una promoción a asesor colegiado, un rango de funcionario. «Me desprendí con alegría tanto de mi estatus militar como de mi uniforme de oficial», escribió posteriormente. «Desde ese momento en adelante fui músico oficialmente y de manera indiscutible».

Rimski-Kórsakov se dedicó con celo a sus deberes y satisfizo el antiguo deseo de familiarizarse con la construcción y la técnica interpretativa de los instrumentos musicales. Estos estudios lo llevaron a escribir un libro de texto sobre orquestación. Usó los privilegios del rango para ejercitar y extender su conocimiento. Debatía sobre arreglos musicales para banda militar con los directores, animó y revisó sus esfuerzos, celebró conciertos para oír estas piezas y orquestó obras originales y de otros compositores para bandas militares.

En marzo de 1884, una orden imperial abolió el cargo de Inspector de bandas navales, y Rimski Kórsakov quedó relevado de sus funciones. Trabajó a las órdenes de Balákirev en la Capilla de la Corte como director adjunto hasta 1894, lo que le permitió estudiar la música ortodoxa rusa. También impartió clases en la Capilla y escribió un manual sobre armonía para su empleo allí y en el Conservatorio.

os estudios de Rimski Kórsakov y su cambio de actitud hacia la educación musical provocaron el desdén de sus colegas nacionalistas, que opinaban que estaba abandonando su herencia rusa para componer fugas y sonatas. Tras esforzarse «por meter el máximo contrapunto posible» en su Tercera Sinfonía, compuso obras de música de cámara adheridas estrictamente a modelos clásicos, incluyendo un sexteto de cuerdas, un cuartero de cuerdas en fa menor y un quinteto para flauta, clarinete, trompa, fagot y piano. Sobre el cuarteto y la sinfonía Chaikovski escribió a su mecenas Nadezhda von Meck que «estaban llenas de cosas inteligentes pero [...] [estaban] imbuidas de un carácter seco y pedante». Tras escuchar la sinfonía, Borodín comentó que mantuvo «la sensación de que se trata de la obra de un tipo alemán Herr Professor que se ha puesto sus gafas y está a punto de escribir Eine grosse Symphonie in C».

Según Rimski-Kórsakov, los otros miembros de Los Cinco mostraron escaso entusiasmo por la sinfonía, y menos aún por el cuarteto. Tampoco lo fue su debut en público como director en un concierto benéfico en 1874 en el cual dirigió a la orquesta con la nueva sinfonía, considerado positivamente por sus compatriotas rusos. Posteriormente escribiría que «comenzaron, de hecho, a mirarme por encima del hombro como si fuera un fracasado». Peor aún para el ruso fueron los débiles elogios dados por Antón Rubinstein, un compositor opuesto a la música y filosofía de los nacionalistas. Rimski Kórsakov escribió que después de que Rubinstein escuchara el cuarteto, este comentó que ya «podría llegar a algo» como compositor. Escribió también que Chaikovski continuó dándole apoyo moral, diciéndole que aplaudía sin reparos todo lo que hacía y admiraba tanto su modestia artística como su fuerte personalidad. De manera privada, Chaikovski le confió a Nadezhda von Meck lo siguiente: «aparentemente ahora [Rimski Kórsakov] está pasando por una crisis y cómo acabará será difícil de predecir. O bien surge de él un gran maestro o quedará atrapado al final en sus trucos contrapuntísticos».

Dos proyectos hicieron que Rimski Kórsakov se centrara menos en hacer música de estilo académico. El primero de ellos fueron dos colecciones de canciones populares en 1874. Transcribió cuarenta canciones rusas para voz y piano a partir de las interpretaciones del cantante folclórico Tvorti Filípov, a sugerencia de Balákirev. Tras esta recopilación realizó una segunda más ambiciosa de cien canciones que le proporcionaron amigos y sirvientes, o que extrajo de colecciones raras o descatalogadas. Posteriormente, Rimski Kórsakov escribiría que haber realizado este trabajo tuvo una gran influencia en él como compositor; además le proporcionó una ingente cantidad de material al cual podría recurrir en futuros proyectos, bien para citarlos directamente o como modelos para componer pasajes «fakelóricos» (del inglés fake, falso, traducido como «pseudo-folclore» o «folclore de pega»). El segundo proyecto consistió en la edición de partituras del pionero compositor ruso Mijaíl Glinka (1804–1857) con la colaboración y ayuda de Balákirev y Anatoli Liádov. La hermana de Glinka, Liudmila Ivánovna Shestakova, quería preservar el legado musical de su hermano mediante su publicación e impresión y pagó de su propio bolsillo todos los gastos del proyecto. No se había realizado ningún proyecto similar en la historia de la música rusa, y tuvieron que establecerse y ponerse de acuerdo en pautas y directrices para la edición escolástica de las obras. Balákirev era partidario de realizar cambios en la música de Glinka con el fin de «corregir» lo que él veía como defectos de composición, mientras que Rimski Kórsakov defendía un punto de vista menos intrusivo, que, finalmente, acabaría prevaleciendo. Como posteriormente escribiría: «la oportunidad de trabajar sobre las partituras de Glinka fue una inesperada fuente de aprendizaje para mí. Incluso antes de esto ya conocía y adoraba sus óperas; pero, como editor de las partituras que iban a publicarse, tuve que analizar hasta la última nota, con lo que pude apreciar el estilo e instrumentación de Glinka. Y esto fue un trabajo beneficioso para mí, conduciéndome al camino de la música moderna, tras mis vicisitudes con el contrapunto y un estilo más estricto».

Durante el verano de 1877, Rimski Kórsakov reflexionaba sobre la historia corta titulada La noche de mayo de Nikolái Gógol. Era uno de sus cuentos favoritos desde hacía mucho tiempo y su mujer Nadezhda le había estado insistiendo en que escribiera una ópera basada en dicha historia desde el día en que se comprometieron, cuando la leyeron juntos. Las ideas musicales para tal obra databan de antes de 1877, pero ahora surgían con mayor persistencia. En invierno, La noche de mayo obtuvo cada vez más su atención; en febrero de 1878 empezó a componer en serio y acabó la ópera a principios de noviembre de ese año. Rimski Kórsakov dijo de La noche de mayo que fue de gran importancia porque, a pesar de que la obra contenía bastante música contrapuntísitca, logró «liberarse de los grilletes del contrapunto [cursivas enfáticas de Rimski Kórsakov]». Ideó la ópera en un idioma que imitaba las melodías populares y la orquestó de una manera transparente, más del estilo de Glinka. Sin embargo, pese a la facilidad con la que escribió esta ópera y la siguiente, La doncella de nieve, de vez en cuando sufrió parálisis creativas en el periodo desde 1881 a 1888. Se mantuvo ocupado durante este tiempo editando las obras de Músorgski y completando la ópera de Borodín titulada El príncipe Ígor (Músorgski falleció en 1881 y Borodín en 1887).

Rimski Kórsakov escribe que entabló relaciones con el mecenas musical en ciernes Mitrofán Beliáyev en Moscú en 1882. Beliáyev pertenecía a un creciente círculo de empresarios nuevos ricos rusos que llegaron a ser mecenas de las artes a mediados y finales del siglo XIX en Rusia, entre los que se cuentan el magnate de los ferrocarriles Sava Mámontov y el fabricante textil Pável Tretiakov. Beliáyev, Mámontov y Tretiakov «querían contribuir notablemente en la vida pública». Los tres habían labrado su camino hasta lograr la fortuna y al ser «eslavófilos» en su perfil cultural creían en la gran gloria de Rusia. Debido a esta creencia, estaban más predispuestos que la aristocracia a apoyar al talento autóctono y más inclinados a ayudar económicamente a artistas nacionalistas por encima de los más cosmopolitas. Esta preferencia era paralela al resurgimiento general del nacionalismo y la «rusofilia» que era la corriente más extendida en el arte y la sociedad rusas.

Hacia el invierno de 1883, Rimski Kórsakov era asiduo a «los cuartetos de los viernes» (Les Vendredis) que tenían lugar en la casa de Beliáyev en San Petersburgo cada semana. Beliáyev, quién había mostrado un gran interés en el futuro musical del joven Aleksandr Glazunov, alquiló una sala y una orquesta en 1884 para estrenar la Primera Sinfonía (1881) de Glazunov así como una suite orquestal que dicho compositor acababa de componer. Este concierto y los ensayos del año anterior hicieron que Rimski Kórsakov tuviera la idea de ofrecer conciertos en los que las composiciones rusas fueran las protagonistas, perspectiva que a Beliáyev le parecía excelente. Los Conciertos Sinfónicos Rusos se inauguraron durante la temporada 1886–87, siendo Rimski Kórsakov codirector junto con Anatoli Liádov. Logró dar por concluida la revisión de la Una noche en el Monte Pelado de Músorgski y la dirigió en el concierto inaugural. Estos conciertos lo sacaron de su sequía creativa, para ellos compuso ex profeso sus obras más notables: Scheherezade, el Capricho español y la Obertura de la gran Pascua rusa. Hace referencia en sus memorias que estas obras «muestran un considerable desuso de recursos contrapuntísticos [...] [reemplazados] por un desarrollo poderoso y virtuosístico de cualquier tipo de figuración, sosteniendo el interés técnico de mis composiciones».

Rimski-Kórsakov recibió una petición de consejo y asesoramiento, no sólo sobre los Conciertos Sinfónicos, sino en otros proyectos en los que Beliáyev ayudaba a compositores rusos. «Dentro de las cuestiones puramente musicales resultó que yo era la cabeza del círculo Beliáyev», escribe el compositor. «También Baliáyev me consideraba así, consultándome sobre cualquier cosa y todo el mundo se refería a mí según a ese puesto». En 1884, Beliáyev creó con carácter anual el Premio Glinka y en 1885 fundó su propia editorial de partituras de música, en la cual publicó obras de Borodín, Glazunov, Liádov y Rimski Kórsakov corriendo con todos los gastos. Para elegir a qué compositores había que ayudar económicamente, publicar o interpretar sus obras de los muchos que solicitaban su asistencia, Beliáyev estableció un consejo formado por Glazunov, Liádov y Rimski Kórsakov. Su función era la de revisar todas las composiciones y solicitudes presentadas y sugerir qué compositores eran merecedores del patrocinio y la atención pública.

El grupo de compositores que aglutinaba a Glazunov, Liádov y Rimski Kórsakov era conocido con el nombre de Círculo Beliáyev, en honor a su benefactor. Dichos compositores eran nacionalistas desde el punto de vista musical como Los Cinco. Como ellos, creían en un estilo ruso singular de música clásica que empleara temas populares y elementos melódicos, armónicos y rítmicos exóticos, cuyo paradigma es la música de Balákirev, Borodín y Rimski Kórsakov. Pero, a diferencia de Los Cinco, estos compositores creían en la necesidad de una base académica influida por la música occidental a la hora de componer, la cual Rimski Kórsakov había inculcado durante los años que ejerció en el Conservatorio de San Petersburgo. En comparación con los compositores revolucionarios del Círculo Balákirev, a Rimski Kórsakov le pareció que los del Círculo Beliáyev eran «progresivos [...] eso, unido a una gran consideración a la perfección técnica, pero [..] al mismo tiempo abriendo nuevos caminos, de manera más segura, aunque no tan rápidamente [...]».

En noviembre de 1887, Chaikovski llegó al Conservatorio de San Petersburgo, y pudo asistir a varios de los Conciertos Sinfónicos Rusos. Uno de ellos incluía una interpretación completa de su Primera Sinfonía, subtitulada Sueños de invierno, en su última versión. Otro concierto estuvo protagonizado por el estreno de la Tercera Sinfonía de Rimski Kórsakov en una versión revisada. Rimski Kórsakov y Chaikovski intercambiaron correspondencia antes de la visita y pasaron mucho tiempo juntos, también en compañía de Glazunov y Liádov. Aunque Chaikovski ya había sido un huésped habitual en casa de Rimski Kórsakov desde 1876, y que se ofreció a organizar el nombramiento de Rimski Kórsakov como director del Conservatorio de Moscú, esto supuso el comienzo de una relación más cercana entre ambos. «En cuestión de dos años», escribe Rimski Kórsakov, «las visitas de Chaikovski se volvieron mucho más frecuentes».

Durante esas visitas y sobre todo en público, Rimski Kórsakov se ocultaba tras una máscara de simpatía. En privado, la situación se le antojaba complicada emocionalmente y le confesó sus miedos y temores a su amigo, el crítico musical moscovita Semión Krúglikov. Estaba fresco en el recuerdo la tensión entre Chaikovski y Los Cinco sobre las diferencias en sus filosofías musicales; tensión tan aguda que Modest, el hermano de Chaikovski, comparó su relación en esa época como «la de dos Estados vecinos y amigos [...] preparados cuidadosamente para encontrarse en terreno neutral, pero guardando celosamente sus intereses particulares». Rimski Kórsakov observaba, no sin evitar sentirse irritado, cómo Chaikovski cada vez era más y más popular entre sus propios seguidores. Esta envidia personal se tornó también en profesional, dado que la música de Chaikovski ganaba popularidad entre los compositores del Círculo Beliáyev y permaneció en conjunto más exitosa que la de él. A pesar de todo, cuando Chaikovski asistió a la fiesta del santo de Rimski Kórsakov en mayo de 1893, este le preguntó a Chaikovski personalmente si querría dirigir cuatro conciertos de la Sociedad Musical Rusa en San Petersburgo durante la siguiente temporada. Tras pensárselo detenidamente, aceptó. Su muerte repentina a finales de 1893 evitó que cumpliera con su compromiso en su totalidad, no obstante, en la lista de obras que había pensado dirigir se contaba la Tercera Sinfonía de Rimski Kórsakov.

En marzo de 1889, el «teatro ambulante Richard Wagner» de Angelo Neumann llegó a San Petersburgo, ofreciendo cuatro ciclos de El anillo del nibelungo bajo la dirección de Karl Muck. Los Cinco habían ignorado la música de Wagner, pero dicha obra impresionó a Rimski Kórsakov, que quedó asombrado con su dominio de la orquestación. Asistió a los ensayos con Glazunov e iba siguiendo la partitura. Tras escuchar estas interpretaciones, Rimski Kórsakov se dedicó prácticamente sólo a componer óperas por el resto de su vida creativa. El uso de la plantilla instrumental por parte de Wagner influyó en su orquestación, comenzando con el arreglo que Rimski Kórsakov hizo de la polonesa de la ópera Borís Godunov de Músorgski con el fin de emplearla en conciertos en 1889.

Rimsky-Korsakov mantenía su mente cerrada en lo referente a música más aventurada que la de Wagner, especialmente la de Richard Strauss y más tarde Claude Debussy. Llegó a mostrarse enojado durante días cuando escuchó al pianista Félix Blumenfeld tocar Estampes, de Debussy, tras lo cual escribió en su diario: «pobre y mezquino hasta más no poder; no hay técnica, y mucho menos imaginación.» Esto se debía a un creciente conservadurismo por su parte (su «conciencia musical», tal y cómo él mismo lo describió), bajo el cual ahora escrutaba su música, así como la de otros. Las composiciones de sus antiguos compatriotas en Los Cinco no eran inmunes a esto; en 1895, mientras se encontraba trabajando en su primera revisión de Borís Godunov, de Músorgski, le dijo a su amanuense Vasily Yastrebtsev: «Es increíble que alguna vez me hubiera podido gustar esta música y aun así parece que hubo un tiempo en que lo hizo.» En 1901 escribiría acerca de estar crecientemente «indignado con todos los desatinos [de Wagner] para el oído», sobre la misma música que había acaparado su atención en 1889.

En 1892 Rimski Kórsakov padeció una segunda sequía creativa, debido a una enfermedad psicosomática. Se le subía la sangre a la cabeza, tenía pérdidas de memoria, confusiones y desagradables obsesiones, que lo llevaron al diagnóstico médico de neurastenia. Las crisis dentro del círculo familiar de Rimski Kórsakov podrían haber sido el factor desencadenante: las graves enfermedades de su mujer y uno de sus hijos debido a la difteria en 1890, las muertes de su madre e hijo de menor edad, así como el comienzo de una prolongada y finalmente fatal enfermedad de su segundo hijo más joven. Dejó sus puestos tanto en los Conciertos Sinfónicos Rusos como en la Capilla de la Corte de San Petersburgo y se planteó dejar de componer para siempre. Tras realizar la tercera versión del cuadro musical Sadkó y la ópera La doncella de Pskov, dio por cerrada su cuenta musical con el pasado, ninguna de sus obras previas a La noche de mayo conservaba su edición original.

Otro fallecimiento, el de Chaikovski, fue sin embargo la causa que lo llevó de nuevo a componer, puesto que esta defunción se presentó como una doble oportunidad: por un lado compondría para los Teatros Imperiales y además una ópera basada en la historia corta de Nikolái Gógol titulada La noche de Navidad (Nochebuena), una obra en la que Chaikovski también se había inspirado para componer su ópera Vakula el herrero. El éxito de la ópera La noche de Navidad lo animó a completar una ópera cada 18 meses de media entre 1893 y 1908, con un total de once a lo largo de este periodo. También comenzó otro borrador sobre su tratado de orquestación que finalmente abandonó, pero hizo un tercer intento y lo dejó casi acabado en sus últimos cuatro años de vida (lo completaría su yerno Maksimilián Steinberg en 1912). El tratamiento científico y académico de la orquestación que hace Rimski Kórsakov, ilustrado con más de 300 ejemplos de su propia obra, se convirtió en referencia para los textos de su categoría.

En 1905, hubo manifestaciones en el Conservatorio de San Petersburgo como parte de la Revolución de 1905; éstas, escribe Rimski Kórsakov, fueron desencadenadas por disturbios de la misma índole en la Universidad Estatal de San Petersburgo, en la que los estudiantes solicitaban reformas políticas y el establecimiento de una monarquía constitucional en Rusia. «Fui elegido como miembro del comité que debía solventar las diferencias con los agitados pupilos», recuerda; sin embargo, tan pronto como el comité se hubo formado, «se recomendaron todo tipo de medidas para que los cabecillas fueran expulsados, alojar a la policía en el conservatorio o cerrar el conservatorio entero». Considerado a sí mismo de siempre un liberal en lo político, escribió que sentía que alguien debía proteger el derecho de los estudiantes a manifestarse, especialmente cuando las disputas y riñas con las autoridades cada vez eran más violentas. En una misiva abierta, se puso de lado de los estudiantes en contra de lo que él veía como una interferencia sin justificación alguna en la dirección del conservatorio y la Sociedad Musical Rusa. En una segunda carta, esta vez firmada por todo el cuerpo docente Rimski Kórsakov inclusive, exigía la dimisión del director del conservatorio. En parte debido a las consecuencias de ambas cartas, escribe, aproximadamente 100 alumnos fueron expulsados y él fue destituido de su cátedra. Justo antes de que la dimisión fuera efectiva, Rimski Kórsakov recibió una carta de uno de los miembros de la directiva del centro, sugiriéndole que tomara la dirección con fines de calmar el descontento estudiantil. «Probablemente el miembro de la directiva que envió la carta representaría una opinión minoritaria, pero la firmó de todas formas» escribe. «Respondí con una negativa».

No mucho después de la destitución de Rimski Kórsakov, una producción estudiantil de su ópera Kaschéi, el inmortal provocó, en lugar del concierto que estaba programado, una manifestación política, lo que causó que la policía prohibiera la obra de Rimski Kórsakov. A consecuencia, gracias en parte a la cobertura que hizo la prensa de estos eventos, inmediatamente surgió por toda Rusia y el extranjero una ola de indignación frente a la prohibición; liberales e intelectuales inundaban la residencia del compositor con cartas de apoyo y simpatía, e incluso campesinos que nunca habían oído una sola nota de la música de Rimski Kórsakov enviaron pequeñas donaciones monetarias. Varios miembros del profesorado del Conservatorio de San Petersburgo renunciaron a su empleo en señal de protesta, incluyendo Glazunov y Liádov. Al final, unos 300 estudiantes abandonaron el conservatorio en señal de solidaridad con Rimski Kórsakov Hacia diciembre había sido rehabilitado en su cargo bajo un nuevo director, Glazunov; pero se retiró en 1906. La controversia política continuó con su ópera El gallo de oro, cuya crítica implícita a la monarquía, al imperialismo ruso y a la Guerra Ruso-Japonesa daban escasas posibilidades a pasar la censura. El estreno se retrasó hasta 1909, después del fallecimiento del compositor, e incluso entonces se interpretó en una versión adaptada.

En abril de 1907, Rimski Kórsakov dirigió un par de conciertos en París, organizados por el empresario Serguéi Diáguilev, en donde se ponía de relieve la música de la escuela nacionalista rusa. Dichos conciertos tuvieron un gran éxito a la hora de popularizar la música clásica rusa de este género en Europa, particularmente la de Rimski Kórsakov. Al año siguiente, su ópera Sadkó fue puesta en escena en la Ópera de París y La doncella de nieve en la Opéra-Comique. También tuvo la oportunidad de escuchar los últimos estrenos de compositores europeos; silbó sin tapujos al escuchar la ópera de Richard Strauss Salomé y le dijo a Diáguilev tras escuchar la ópera Pelléas et Mélisande de Claude Debussy: «¡no me hagas escuchar todos estos horrores o acabarán gustándome!» El hecho de escuchar dichas obras le permitió comprender su lugar dentro de la música clásica. Admitió ser «un kuchkista convencido» —en alusión al término kuchka (puñado), una manera en ruso de referirse a Los Cinco— y que sus obras pertenecían a una era cuyas tendencias musicales ya habían quedado atrás.

Desde principios de 1890, Rimski Kórsakov venía padeciendo angina de pecho. Este mal al principio lo iba desgastando lentamente, pero el estrés que le ocasionaron los sucesos que tuvieron lugar en la Revolución de 1905 y sus secuelas aceleraron el proceso, llegando en diciembre de 1907 a ser la enfermedad de tal gravedad que ya no podía trabajar. Falleció en 1908 en su finca de Liúbensk, cerca de Luga (hoy en día Pliúski, distrito de la Óblast de Pskov), unos 200 km al sur de San Petersburgo, y fue enterrado en el Cementerio Tijvin en el Monasterio de Alejandro Nevski de San Petersburgo, cerca de las tumbas de Borodín, Glinka, Músorgski y Stásov.

 

es.wikipedia.org/wiki/Nikolái_Rimski-Kórsakov

es.wikipedia.org/wiki/Anexo:Composiciones_de_Nikolái_Rim...

es.wikipedia.org/wiki/Los_Cinco_(compositores)

es.wikipedia.org/wiki/Círculo_Beliáyev

es.wikipedia.org/wiki/Piotr_Ilich_Chaikovski_y_Los_Cinco

es.wikipedia.org/wiki/Piotr_Ilich_Chaikovski_y_el_Círcul...

 

Nikolai Andreyevich Rimsky-Korsakov (Russian: Николай Андреевич Римский-Корсаков; 18 March [O.S. 6 March] 1844 – 21 June [O.S. 8 June] 1908) was a Russian composer, and a member of the group of composers known as The Five. He was a master of orchestration. His best-known orchestral compositions—Capriccio Espagnol, the Russian Easter Festival Overture, and the symphonic suite Scheherazade—are staples of the classical music repertoire, along with suites and excerpts from some of his 15 operas. Scheherazade is an example of his frequent use of fairy-tale and folk subjects.

Rimsky-Korsakov believed in developing a nationalistic style of classical music, as did his fellow-composer Mily Balakirev and the critic Vladimir Stasov. This style employed Russian folk song and lore along with exotic harmonic, melodic and rhythmic elements in a practice known as musical orientalism, and eschewed traditional Western compositional methods. Rimsky-Korsakov appreciated Western musical techniques after he became a professor of musical composition, harmony, and orchestration at the Saint Petersburg Conservatory in 1871. He undertook a rigorous three-year program of self-education and became a master of Western methods, incorporating them alongside the influences of Mikhail Glinka and fellow members of The Five. Rimsky-Korsakov's techniques of composition and orchestration were further enriched by his exposure to the works of Richard Wagner.

For much of his life, Rimsky-Korsakov combined his composition and teaching with a career in the Russian military—at first as an officer in the Imperial Russian Navy, then as the civilian Inspector of Naval Bands. He wrote that he developed a passion for the ocean in childhood from reading books and hearing of his older brother's exploits in the navy. This love of the sea may have influenced him to write two of his best-known orchestral works, the musical tableau Sadko (not to be confused with his later opera of the same name) and Scheherazade. As Inspector of Naval Bands, Rimsky-Korsakov expanded his knowledge of woodwind and brass playing, which enhanced his abilities in orchestration. He passed this knowledge to his students, and also posthumously through a textbook on orchestration that was completed by his son-in-law, Maximilian Steinberg.

Rimsky-Korsakov left a considerable body of original Russian nationalist compositions. He prepared works by The Five for performance, which brought them into the active classical repertoire (although there is controversy over his editing of the works of Modest Mussorgsky), and shaped a generation of younger composers and musicians during his decades as an educator. Rimsky-Korsakov is therefore considered "the main architect" of what the classical-music public considers the "Russian style" of composition. His influence on younger composers was especially important, as he served as a transitional figure between the autodidactism exemplified by Glinka and The Five, and professionally trained composers which would become the norm in Russia by the closing years of the 19th century. While Rimsky-Korsakov's style was based on those of Glinka, Balakirev, Hector Berlioz, Franz Liszt and, for a brief period, Wagner, he "transmitted this style directly to two generations of Russian composers" and influenced non-Russian composers including Maurice Ravel, Claude Debussy, Paul Dukas, and Ottorino Respighi.

Rimsky-Korsakov was born in Tikhvin, 200 kilometers (120 miles) east of Saint Petersburg, into a Russian noble family. The Rimsky-Korsakov dynasty traced their roots to Zhigimunt Korsak, a Czech who arrived in Lithuania from the Holy Roman Empire and founded the Polish-Lithuanian Korsak coat of arms. In 1390, his sons Vyacheslav (originally Vaclav) and Miloslav escorted Sophia of Lithuania, then a wife of Vasily I Dmitriyevich, to Moscow and took Russian citizenship under the Korsakov and Miloslavsky surnames, respectively. Some of Vyacheslav's descendants were granted permission to add "Rimsky" to their surnames in 1677 to celebrate their so-called Roman roots.

Throughout history, members of the family served in Russian government and took various positions as governors and war generals. Ivan Rimsky-Korsakov was famously a lover of Catherine the Great.

The father of the composer, Andrei Petrovich Rimsky-Korsakov (1784–1862), was one of the six illegitimate sons of Avdotya Yakovlevna, daughter of a simple Orthodox priest from Pskov, and lieutenant general Peter Voinovich Rimsky-Korsakov who had to officially adopt his own children as he couldn't marry their mother because of her lower social status. Using his friendship with Aleksey Arakcheyev, he managed to grant them all the privileges of the noble family. Andrei went on to serve in the Interior Ministry of the Russian Empire, then as the vice-governor of Novgorod, and then in the Volhynian Governorate. The composer's mother, Sofya Vasilievna Rimskaya-Korsakova (1802–1890), was also born as an illegitimate daughter of a peasant serf and Vasily Fedorovich Skaryatin, a wealthy landlord who belonged to the noble Russian family that originated during the 16th century.

She was raised by her father in full comfort, yet under an improvised surname Vasilieva and with no legal status. By the time Andrei Petrovich met her, he was already a widower: his first wife, knyazna Ekaterina Meshcherskaya, died just nine months after their marriage. Nevertheless, they fell in love with each other at first sight. Since Skaryatin found him unsuitable for his daughter, Andrei secretly "stole" his bride from the father's house and brought her to Saint Petersburg where they got married.

The Rimsky-Korsakov family had a long line of military and naval service. Nikolai's older brother Voin, 22 years his senior, became a well-known navigator and explorer and had a powerful influence on Nikolai's life. He later recalled that his mother played the piano a little, and his father could play a few songs on the piano by ear. Beginning at six, he took piano lessons from local teachers and showed a talent for aural skills, but he showed a lack of interest, playing, as he later wrote, "badly, carelessly, ... poor at keeping time".

Although he started composing by age 10, Rimsky-Korsakov preferred literature over music. He later wrote that from his reading, and tales of his brother's exploits, he developed a poetic love for the sea "without ever having seen it". This love, and prompting from Voin, encouraged the 12-year-old to join the Imperial Russian Navy. He studied at the School for Mathematical and Navigational Sciences in Saint Petersburg and, at 18, took his final examination in April 1862.

While at school, Rimsky-Korsakov took piano lessons from a man named Ulikh. These lessons were sanctioned by Voin, who now served as director of the school, because he hoped they would help the youth to develop social skills and overcome his shyness. Rimsky-Korsakov wrote that, while "indifferent" to lessons, he developed a love for music, fostered by visits to the opera and, later, orchestral concerts.

Ulikh perceived Rimsky-Korsakov's musical talent and recommended another teacher, Feodor A. Kanille (Théodore Canillé). Beginning in late 1859, Rimsky-Korsakov took lessons in piano and composition from Kanille, whom he later credited as the inspiration for devoting his life to musical composition. Through Kanille, he was exposed to a great deal of new music, including Mikhail Glinka and Robert Schumann. Voin cancelled his younger brother's musical lessons when the latter reached the age of 17, feeling they no longer served a practical purpose.

Kanille told Rimsky-Korsakov to continue coming to him every Sunday, not for formal lessons but to play duets and discuss music. In November 1861, Kanille introduced the 18-year-old Nikolai to Mily Balakirev. Balakirev in turn introduced him to César Cui and Modest Mussorgsky; all three were known as composers, despite only being in their 20s. Rimsky-Korsakov later wrote, "With what delight I listened to real business discussions [Rimsky-Korsakov's emphasis] of instrumentation, part writing, etc! And besides, how much talking there was about current musical matters! All at once I had been plunged into a new world, unknown to me, formerly only heard of in the society of my dilettante friends. That was truly a strong impression."

Balakirev encouraged Rimsky-Korsakov to compose and taught him the rudiments when he was not at sea. Balakirev prompted him to enrich himself in history, literature and criticism. When he showed Balakirev the beginning of a symphony in E-flat minor that he had written, Balakirev insisted he continue working on it despite his lack of formal musical training.

By the time Rimsky-Korsakov sailed on a two-year-and-eight-month cruise aboard the clipper Almaz in late 1862, he had completed and orchestrated three movements of the symphony. He composed the slow movement during a stop in England and mailed the score to Balakirev before going back to sea.

At first, his work on the symphony kept Rimsky-Korsakov occupied during his cruise. He purchased scores at every port of call, along with a piano on which to play them, and filled his idle hours studying Berlioz's Treatise on Instrumentation. He found time to read the works of Homer, William Shakespeare, Friedrich Schiller and Johann Wolfgang von Goethe; he saw London, Niagara Falls, and Rio de Janeiro during his stops in port. Eventually, the lack of outside musical stimuli dulled the young midshipman's hunger to learn.

Once back in Saint Petersburg in May 1865, Rimsky-Korsakov's onshore duties consisted of a couple of hours of clerical duty each day, but he recalled that his desire to compose "had been stifled ... I did not concern myself with music at all." He wrote that contact with Balakirev in September 1865 encouraged him "to get accustomed to music and later to plunge into it". At Balakirev's suggestion, he wrote a trio to the scherzo of the E-flat minor symphony, which it had lacked up to that point, and reorchestrated the entire symphony. Its first performance came in December of that year under Balakirev's direction in Saint Petersburg. A second performance followed in March 1866 under the direction of Konstantin Lyadov (father of composer Anatoly Lyadov).

Correspondence between Rimsky-Korsakov and Balakirev clearly shows that some ideas for the symphony originated with Balakirev. Balakirev seldom stopped at merely correcting a piece of music, and would often recompose it at the piano. Rimsky-Korsakov recalled,

Rimsky-Korsakov recalled that "Balakirev had no difficulty in getting along with me. At his suggestion I most readily rewrote the symphonic movements composed by me and brought them to completion with the help of his advice and improvisations". Though Rimsky-Korsakov later found Balakirev's influence stifling, and broke free from it, this did not stop him in his memoirs from extolling the older composer's talents as a critic and improviser. Under Balakirev's mentoring, Rimsky-Korsakov turned to other compositions. He began a symphony in B minor, but felt it too closely followed Beethoven's Ninth Symphony and abandoned it. He completed an Overture on Three Russian Themes, based on Balakirev's folksong overtures, as well as a Fantasia on Serbian Themes that was performed at a concert given for the delegates of the Slavonic Congress in 1867. In his review of this concert, nationalist critic Vladimir Stasov coined the phrase Moguchaya kuchka for the Balakirev circle (Moguchaya kuchka is usually translated as "The Mighty Handful" or "The Five"). Rimsky-Korsakov also composed the initial versions of Sadko and Antar, which cemented his reputation as a writer of orchestral works.

Rimsky-Korsakov socialized and discussed music with the other members of The Five; they critiqued one another's works in progress and collaborated on new pieces. He became friends with Alexander Borodin, whose music "astonished" him. He spent an increasing amount of time with Mussorgsky. Balakirev and Mussorgsky played piano four-hand music, Mussorgsky would sing, and they frequently discussed other composers' works, with preferred tastes running "toward Glinka, Schumann and Beethoven's late quartets". Mendelssohn was not thought of highly, Mozart and Haydn "were considered out of date and naïve", and J.S. Bach merely mathematical and unfeeling. Berlioz "was highly esteemed", Liszt "crippled and perverted from a musical point of view ... even a caricature", and Wagner discussed little. Rimsky-Korsakov "listened to these opinions with avidity and absorbed the tastes of Balakirev, Cui and Mussorgsky without reasoning or examination". Often, the musical works in question "were played before me only in fragments, and I had no idea of the whole work". This, he wrote, did not stop him from accepting these judgments at face value and repeating them "as if I were thoroughly convinced of their truth".

Rimsky-Korsakov became especially appreciated within The Five, and among those who visited the circle, for his talents as an orchestrator. He was asked by Balakirev to orchestrate a Schubert march for a concert in May 1868, by Cui to orchestrate the opening chorus of his opera William Ratcliff and by Alexander Dargomyzhsky, whose works were greatly appreciated by The Five and who was close to death, to orchestrate his opera The Stone Guest.

In late 1871, Rimsky-Korsakov moved into Voin's former apartment, and invited Mussorgsky to be his roommate. The working arrangement they agreed upon was that Mussorgsky used the piano in the mornings while Rimsky-Korsakov worked on copying or orchestration. When Mussorgsky left for his civil service job at noon, Rimsky-Korsakov then used the piano. Time in the evenings was allotted by mutual agreement. "That autumn and winter the two of us accomplished a good deal", Rimsky-Korsakov wrote, "with constant exchange of ideas and plans. Mussorgsky composed and orchestrated the Polish act of Boris Godunov and the folk scene 'Near Kromy.' I orchestrated and finished my Maid of Pskov."

In 1871, the 27-year-old Rimsky-Korsakov became Professor of Practical Composition and Instrumentation (orchestration) at the Saint Petersburg Conservatory, as well as leader of the Orchestra Class. He retained his position in active naval service, and taught his classes in uniform (military officers in Russia were required to wear their uniforms every day, as they were considered to be always on duty).

Rimsky-Korsakov explained in his memoirs that Mikhaíl Azanchevsky had taken over that year as director of the Conservatory, and wanting new blood to freshen up teaching in those subjects, had offered to pay generously for Rimsky-Korsakov's services. Biographer Mikhail Zetlin suggests that Azanchevsky's motives might have been twofold. First, Rimsky-Korsakov was the member of the Five least criticized by its opponents, and inviting him to teach at the Conservatory may have been considered a safe way to show that all serious musicians were welcome there. Second, the offer may have been calculated to expose him to an academic climate in which he would write in a more conservative, Western-based style. Balakirev had opposed academic training in music with tremendous vigor, but encouraged him to accept the post to convince others to join the nationalist musical cause.

Rimsky-Korsakov's reputation at this time was as a master of orchestration, based on Sadko and Antar. He had written these works mainly by intuition. His knowledge of musical theory was elemental; he had never written any counterpoint, could not harmonize a simple chorale, nor knew the names or intervals of musical chords. He had never conducted an orchestra, and had been discouraged from doing so by the navy, which did not approve of his appearing on the podium in uniform. Aware of his technical shortcomings, Rimsky-Korsakov consulted Pyotr Ilyich Tchaikovsky, with whom he and the others in The Five had been in occasional contact. Tchaikovsky, unlike The Five, had received academic training in composition at the Saint Petersburg Conservatory, and was serving as Professor of Music Theory at the Moscow Conservatory. Tchaikovsky advised him to study.

Rimsky-Korsakov wrote that while teaching at the Conservatory he soon became "possibly its very best pupil [Rimsky-Korsakov's emphasis], judging by the quantity and value of the information it gave me!" To prepare himself, and to stay at least one step ahead of his students, he took a three-year sabbatical from composing original works, and assiduously studied at home while he lectured at the Conservatory. He taught himself from textbooks, and followed a strict regimen of composing contrapuntal exercises, fugues, chorales and a cappella choruses.

Rimsky-Korsakov eventually became an excellent teacher and a fervent believer in academic training. He revised everything he had composed prior to 1874, even acclaimed works such as Sadko and Antar, in a search for perfection that would remain with him throughout the rest of his life. Assigned to rehearse the Orchestra Class, he mastered the art of conducting. Dealing with orchestral textures as a conductor, and making suitable arrangements of musical works for the Orchestra Class, led to an increased interest in the art of orchestration, an area into which he would further indulge his studies as Inspector of Navy Bands. The score of his Third Symphony, written just after he had completed his three-year program of self-improvement, reflects his hands-on experience with the orchestra.

Professorship brought Rimsky-Korsakov financial security, which encouraged him to settle down and to start a family. In December 1871 he proposed to Nadezhda Purgold, with whom he had developed a close relationship over weekly gatherings of The Five at the Purgold household. They married in July 1872, with Mussorgsky serving as best man. The Rimsky-Korsakovs had seven children. One of their sons, Andrei, became a musicologist, married the composer Yuliya Veysberg and wrote a multi-volume study of his father's life and work.

Nadezhda became a musical as well as domestic partner with her husband, much as Clara Schumann had been with her own husband Robert. She was beautiful, capable, strong-willed, and far better trained musically than her husband at the time they married—she had attended the Saint Petersburg Conservatory in the mid-1860s, studying piano with Anton Gerke (one of whose private students was Mussorgsky) and music theory with Nikolai Zaremba, who also taught Tchaikovsky. Nadezhda proved a fine and most demanding critic of her husband's work; her influence over him in musical matters was strong enough for Balakirev and Stasov to wonder whether she was leading him astray from their musical preferences. Musicologist Lyle Neff wrote that while Nadezhda gave up her own compositional career when she married Rimsky-Korsakov, she "had a considerable influence on the creation of [Rimsky-Korsakov's] first three operas. She travelled with her husband, attended rehearsals and arranged compositions by him and others" for piano four hands, which she played with her husband. "Her last years were dedicated to issuing her husband's posthumous literary and musical legacy, maintaining standards for performance of his works ... and preparing material for a museum in his name."

In early 1873, the navy created the civilian post of Inspector of Naval Bands, with a rank of Collegiate Assessor, and appointed Rimsky-Korsakov. This kept him on the navy payroll and listed on the roster of the Chancellery of the Navy Department but allowed him to resign his commission. The composer commented, "I parted with delight with both my military status and my officer's uniform", he later wrote. "Henceforth I was a musician officially and incontestably." As Inspector, Rimsky-Korsakov applied himself with zeal to his duties. He visited naval bands throughout Russia, supervised the bandmasters and their appointments, reviewed the bands' repertoire, and inspected the quality of their instruments. He wrote a study program for a complement of music students who held navy fellowships at the Conservatory, and acted as an intermediary between the Conservatory and the navy. He also indulged in a long-standing desire to familiarize himself with the construction and playing technique of orchestral instruments. These studies prompted him to write a textbook on orchestration. He used the privileges of rank to exercise and expand upon his knowledge. He discussed arrangements of musical works for military band with bandmasters, encouraged and reviewed their efforts, held concerts at which he could hear these pieces, and orchestrated original works, and works by other composers, for military bands.

In March 1884, an Imperial Order abolished the navy office of Inspector of Bands, and Rimsky-Korsakov was relieved of his duties. He worked under Balakirev in the Court Chapel as a deputy until 1894, which allowed him to study Russian Orthodox church music. He also taught classes at the Chapel, and wrote his textbook on harmony for use there and at the Conservatory.

Rimsky-Korsakov's studies and his change in attitude regarding music education brought him the scorn of his fellow nationalists, who thought he was throwing away his Russian heritage to compose fugues and sonatas. After he strove "to crowd in as much counterpoint as possible" into his Third Symphony,[70] he wrote chamber works adhering strictly to classical models, including a string sextet, a string quartet in F minor and a quintet for flute, clarinet, horn, bassoon and piano. About the quartet and the symphony, Tchaikovsky wrote to his patroness, Nadezhda von Meck, that they "were filled with a host of clever thi

es.youtube.com/watch?v=CImsEJHYyv4&feature=related

  

Genial compositor, alquimista de sensaciones y sentimientos , especialista en remar a contracorriente y elegante trobador . Que desde el dolor y la incomprension ha sabido abrazar la belleza . Por todo esto y por acariciarnos con tus dulces notas , mi humilde tributo....va por ti maestro!!

Amigo Pablo, cantante, compositor, trovador argentino.

By / Nelrojar.

 

www.pablofernandezweb.com.ar/

 

The Work

Complete Pablo several assemble corals and he wrote several arrangements that were appreciated in these formations.

At the age of 21 years it records his first record work of an independent way called “Sorrow And Glories” where his brother Alejandro Fernández and Ann Galati informs, musicaliza the unpublished poem of the Latin-American poet Armando Tejada Gómez, “Song of the new year” big modality of Pablo's work. From there it starts also to musicalizar poets of different parts of South America.

 

Usually summoned for festivals, community events in big quantity of cultural spaces, his constant commitment with the needs for his country, they led it to coordinating diverse spaces in assemblies and popular libraries where I form choirs in community snack bars and he taught of guitar and music in general for children and lacking neighbors possibilities of study.

In the middle of the year 2003 it records along with the Latin-American poet Héctor Celano and Andrés Fernández a disc that compiles poetry and song called “Version of affection”.

 

In parallel it forms a quintet and in the year 2004 it records his third record work called “Sketches“ presented in the Cultural center of the Cooperation, in November of this year. Along with the quintet I present myself in rooms as the auditorium of National Radio, Cultural center of the South, Hotel Bahuen, Paseo the Square and between multiple spaces and charitable concerts.

It forms along with out-standing musicians the cooperative “Musicoop“ and several musicians' groups as Urgent Singing and others, in search of a better reality for the artists. During the same year also he led the radial program in Fm Tribe called “Little music meanwhile Hits” giving space to artists who began his career.

Up to today Pablo Fernández composed the music for two stage plays in Argentina “Two Faces” and the “Messenger of the Sleep” and an infantile one called the “World is a handkerchief” of the company of theater The Rail in Chile.

  

White panoramic shot of Greyabbey, County Down, Northern Ireland - three shots taken on a Canon EOS6D and stitched together with Image Compositor.

Cantora, compositora e atriz, Manu Gavassi apresenta show com as músicas de seu novo disco “Manu” em São Paulo. 21.05.17

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2017/05/22/1117/

O bandolinista e compositor mineiro Ronen Altman sobe ao palco para apresentar pela primeira vez o show de o Som do Bando, álbum de estréia como solista. São Paulo. 26.07.15

 

Mas em: rogeriostella.wordpress.com/2015/07/27/o-som-do-bando-de-...

Pixinguinha - um dos melhores compositores brasileiros.

 

Rosa

Pixinguinha na voz de Marisa Monte

 

♪ ... Tu és divina e graciosa, estátua majestosa

Do amor, por Deus esculturada

E formada com ardor

Da alma da mais linda flor de mais ativo olor

Que na vida é preferida pelo beija-flor

Se Deus me fora tão clemente aqui neste ambiente

De luz, formada numa tela deslumbrante e bela

Teu coração, junto ao Meu lanceado

Pregado e crucificado sobre a rósea cruz do arfante peito teu ...

 

Tu és a forma ideal

Estátua magistral oh alma perenal

Do meu primeiro amor, sublime amor

Tu és de Deus a soberana flor

Tu és de Deus a criação

Que em todo coração sepultas um amor

O riso, a fé, a dor

Em sândalos olentes cheios de sabor

Em vozes tão dolentes como um sonho em flor

És láctea estrela

És mãe da realeza

És tudo enfim que tem de belo

Em todo resplendor da santa natureza

 

Perdão, se ouso confessar-te

Eu hei de sempre amar-te

Oh flor meu peito não resiste

Oh meu Deus o quanto é triste

A incerteza de um amor

Que mais me faz penar em esperar

Em conduzir-te um dia

Ao pé do altar

Jurar, aos pés do onipotente

Em prece comovente de dor

E receber a unção da tua gratidão

Depois de remir meus desejos

Em nuvens de beijos

Hei de envolver-te até meu padecer

De todo fenecer ... ♪

 

♪ ♫ ♪ ♫ ♪ ♫ ♪ ♫ ♪ ♫ ♪ ♫

 

[ ♪ ] Música do Dia - Rosa - Marisa Monte

Cantor, compositor, multi-instrumentista, arranjador e produtor internacionalmente reconhecido, Ed Motta faz show solo onde apresentou suas canções na forma em que elas ganharam vida: sozinho com apenas um teclado e uma guitarra por companhia. São Paulo. 21.08.18

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2018/08/21/ed-motta-solo/

Caetano Veloso

Cantor Compositor

Poeta, escritor, cantor e compositor, Arnaldo Antunes apresenta o show do seu 16º disco, “Já É”, em São Paulo. 09.05.17

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2017/05/09/ja-e-com-arnaldo-a...

The British Transport Commission, whose remit included British Transport Hotels and Catering, were enthusiastic users of Monotype's decorative printers flowers and borders and mucj of their publicity made use of them. In the case of this menu card they certainly made a lot of use of them! The main card would have been a 'stock' template then overprinted with the daily menu choice. Happily I've been informed that this would be the work of one of Curwen's compositors, Bertie Elias Smith (1893 - 1984) - what work!

 

The dining room menu for 28 October 1958 at the Caledonian Hotel, then adjacent to the working Princes Street Station in Edinburgh's West End, gives a choice from the House Dinner, the Tourists' Dinner or 'Le Diner Grand Choix'. The Caledonian Hotel, flagship of the Caledonian Railway in the capital is still with us, although it labours under some other title now. The railway hotels were an early target for sell off and privatisation from British Rail and the station itself was a victim of 1960s railway rationalisation when services were transferred to Edinburgh Waverley in 1965. The station was demolished by 1970 leaving the hotel, that had been constructed between 1899 and 1903, standing as a wing along Lothian Road.

Criolo

Cantor e Compositor

Vito Niccolò Marcello Antonio Giacomo Piccinni (Bari, 16 gennaio 1728 – Parigi, 7 maggio 1800) è stato un compositore italiano.

Figura centrale dell'opera sia italiana sia francese della seconda metà del XVIII secolo, ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo dell'opera buffa.

Studiò con Leonardo Leo e Francesco Durante, presso il Conservatorio di Sant'Onofrio a Napoli. Per questo dovette essere grato all'arcivescovo di Bari, che provvide a pagare i suoi studi, poiché il padre di Piccinni, sebbene fosse anch'egli un musicista, si era opposto al fatto che il figlio seguisse la sua stessa carriera.

La prima opera, Le donne dispettose, risale al 1755, e nel 1760 compose, a Roma, il suo capolavoro giovanile, La Cecchina ossia La buona figliuola, un'opera buffa che ebbe molto successo in Europa.

Sei anni dopo, Piccinni fu invitato dalla regina Maria Antonietta a Parigi. Si sposò nel 1756 con Vincenza Sibilla, una cantante, alla quale non permise più di andare in scena dopo il matrimonio.

Tutti i suoi lavori successivi furono un successo; ma i direttori della Grand Opera gli opposero deliberatamente Christoph Willibald Gluck, persuadendo i due compositori a trattare lo stesso soggetto - Iphigenie en Tauride - contemporaneamente. Il pubblico parigino si divise in due, Gluckisti e Piccinniani, quasi due fazioni in guerra. L' Iphigenie di Gluck apparse prima, il 18 maggio 1779.

L' Iphigenie di Piccinni giunse il 23 gennaio 1781, e, sebbene ripetuta per diciassette volte, scomparve nell'oblio. L'antagonismo tra il pubblico continuò, anche dopo che Gluck lasciò Parigi nel 1780; ed un tentativo fu fatto successivamente per accendere una nuova rivalità con Sacchini. Piccinni continuò ad essere popolare, ed alla morte di Gluck, nel 1787, propose che un monumento pubblico fosse eretto alla sua memoria, un suggerimento che i Gluckisti non appoggiarono.

Nel 1784 Piccinni divenne professore alla Royal School of Music, una delle istituzioni dalla quale il Conservatoire fu fondato nel 1794. Allo scoppio della Rivoluzione Francese nel 1789, Piccinni tornò a Napoli, dove fu prima ben accolto da Re Ferdinando IV; ma il matrimonio di sua figlia con un democratico francese lo condannò alla disgrazia. Nei successivi nove anni condusse una esistenza precaria tra Venezia, Napoli e Roma; nel 1798 tornò a Parigi, dove il pubblico lo ricevette con entusiasmo, ma non guadagnò molto. Morì a Passy, presso Parigi. Dopo la sua morte, una lastra di pietra fu posta vicino la sua casa nel borgo antico di Bari. Oggi la sua casa è stata restaurata ed un teatro al centro della città è a lui dedicato.

Trompetista, compositor, arranjador e cantor cubano Jorge Ceruto mostra as composições do primeiro álbum solo de sua carreira, intitulado Mambo que Sambo – Vol.1, em São Paulo. 18.09.15

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2015/09/19/jorge-ceruto-y-su-...

Compositor, cantor, multi-instrumentista e escritor Humberto Gessinger apresenta sua nova turnê “Desde Aquele Dia – 30 anos A Revolta dos Dândis” em São Paulo. 27.05.17

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2017/05/28/humberto-gessinger...

Paolo Zanarella, è un compositore padovano particolarmente originale e creativo.

Si definisce “Il pianista fuori posto” perché, oltre a riempire i teatri con la sua musica, a sorpresa e senza preavviso o autorizzazione, ama portare il suo pianoforte a coda in giro per le strade, le piazze e addirittura in acqua, per la semplice gioia di diffondere la musica in mezzo alla gente, trasformando in teatro anche gli angoli più strani di un piccolo paese o di una grande città.

Musicista, compositore e amante dell’improvvisazione, Paolo Zanarella nasce a Campo San Martino, nel padovano, il 9 ottobre del 1968. Autodidatta, fin dai primi approcci col pianoforte all’età di dieci anni, ha sempre coltivato l’interesse per la musica con particolare attenzione ai modelli musicali della classicità europea, cercando di coglierne le dinamiche strutturali quali elementi ancora assolutamente significativi nel panorama della musica contemporanea.

Nel 1999 Zanarella esordisce con la direzione e la regia del musical “La strada del successo”, di cui compone anche le musiche e scrive i testi, per la compagnia teatrale padovana Giovani Musical. Accanto alla costante dedizione a cori giovanili e polifonici, da più di dieci anni collabora con l’attore Andrea Bordin e lo scrittore Walter Basso in un’inedita forma di spettacolo teatrale, dove cura le sezioni musicali frutto di personali improvvisazioni capaci di dialogare col pubblico attraverso il filo sottile delle emozioni.

Zanarella però non limita la sua voglia di innovazione alle proposte musicali e lancia infatti il progetto “Il pianista fuori posto”, che si propone di portare la musica, ed in particolare lo strumento del pianoforte, fuori dai contesti abituali di spettacolo.

Grazie ad un particolare furgone, appositamente attrezzato, Zanarella può raggiungere con il suo pianoforte a mezza coda luoghi normalmente impensabili per un happening musicale, arricchendo, proprio grazie al contesto esterno, la sua performance.

 

Incollato da : [www.paolozanarella.it/]

O bandolinista e compositor mineiro Ronen Altman sobe ao palco para apresentar pela primeira vez o show de o Som do Bando, álbum de estréia como solista. São Paulo. 26.07.15

 

Mas em: rogeriostella.wordpress.com/2015/07/27/o-som-do-bando-de-...

Aleksander Porfírievich Borodín (en ruso, Александр Порфирьевич Бородин; San Petersburgo, Imperio ruso, 12 de noviembre de 1833 – ibídem, 27 de febrero de 1887) fue un compositor, doctor y químico, destacado dentro de los compositores del nacionalismo ruso, también conocido por formar parte del Grupo de los cinco.

Borodín es conocido por sus sinfonías, sus dos cuartetos de cuerda, En las estepas de Asia Central y su ópera El príncipe Ígor. Fue un prominente defensor de los derechos de las mujeres, de la educación en Rusia y fundó la Escuela de medicina para mujeres en San Petersburgo.

Fue hijo ilegítimo del príncipe georgiano Luká Stepánovitch Gedevanishvili (62), quien lo registró conforme a la usanza de la época como hijo de uno de sus sirvientes, Porfiri Borodín. Su madre fue Evdokia (Eudoxie) Constantínovna Antónova (25), apodada por el diminutivo Dunia. Su padre muere cuando Alexander tenía 7 años y lo incluye en su testamento. Alexander fue un autodidacta, aprende a tocar flauta, violonchelo y piano. Tuvo una vida confortable y recibió una buena educación incluyendo clases de piano, francés y alemán. A los 15 años se inscribe en la Facultad de Medicina, a los 21 es contratado en el Hospital de la Armada Territorial y a los 23 como profesor de la Academia Militar de Química. Sin embargo, su área de especialización fue la química, por lo cual no recibió clases formales de composición hasta 1863, cuando se convirtió en discípulo de Mili Balákirev. Tuvo dos hermanos, Dmitri Serguéievich Aleksándrov y Evgueni Fiódorovich Fiódorov, que fueron registrados como hijos de los sirvientes del príncipe. Se casa en 1861 con una famosa y talentosa pianista nacida en Heidelberg, Ekaterina Serguéievna Protopópova, con quien tuvo tres hijos.

En 1869 Balákirev le dirigió su primera sinfonía y en ese mismo año Borodín comenzó la composición de su segunda sinfonía. Aunque el estreno ruso de esta última fue un fracaso, Franz Liszt logró que fuera interpretada en Alemania en 1880, donde tuvo bastante éxito, dándole fama fuera de Rusia.

También en 1869 empezó a trabajar en la composición de su ópera El príncipe Ígor, que es considerada por algunos su obra más importante. Esta ópera contiene las ampliamente conocidas Danzas polovtsianas (o Danzas de los pólovtsy), siendo éste un fragmento comúnmente interpretado por sí mismo, tanto en su versión coral como orquestal. Debido a la gran carga de trabajo como químico, la ópera quedó inconclusa al momento de su muerte, siendo completada posteriormente por Nikolái Rimski-Kórsakov y Aleksandr Glazunov.

Priorizó su ópera sobre la tercera sinfonía, quedando esta inacabada. Alexander Glazunov consiguió arreglar las secciones del primer movimiento, así como recrear el scherzo a partir de uno de sus cuartetos de cuerda, cuyo scherzo iba a ser el mismo. Para el trío del scherzo, Glazunov utilizó temas que se habían desechado durante la composición de El príncipe Igor.

A pesar de ser un compositor reconocido, Borodín siempre se ganó la vida como químico, campo en el cual era bastante respetado, particularmente por su conocimiento de los aldehídos. A Borodín también se le atribuye, junto con Charles-Adolphe Wurtz, el descubrimiento de la reacción aldólica, una importante reacción en química orgánica; además de otra reacción química conocida como reacción Borodin-Hunsdiecker. En 1872, participó en la fundación de una escuela de Medicina para mujeres.

Sus obras incluyen el poema sinfónico En las estepas de Asia Central, dos cuartetos de cuerdas, donde el tercer movimiento Nocturno del segundo cuarteto goza de gran fama, un quinteto para cuerdas, un quinteto para piano y cuerdas, una sonata para violoncelo y piano, 16 canciones para bajo y piano, tres de ellas además con violoncelo, piezas para piano, así como las ya mencionadas sinfonías 1 y 2, más una tercera incompleta al momento de su muerte (con dos movimientos completados por Glazunov), el segundo movimiento de la tercera sinfonía, Borodín lo transcribió a cuarteto de cuerdas como un Scherzo.

Tras la muerte de Modest Músorgski en marzo de 1881, sufre de ataques cardiacos y cólera. Borodín murió a los 53 años de un infarto durante una fiesta organizada por los profesores de la academia en San Petersburgo, el 27 de febrero de 1887 y fue enterrado en el cementerio Tijvin del monasterio de Aleksandr Nevski. Su esposa le sobrevivió 5 meses.

En su honor, un cuarteto de cuerdas fundado en Rusia en 1945 lleva su nombre, el Cuarteto Borodín. El pintor Iliá Yefímovich Repin (1844–1930) hizo un magnífico retrato de Borodín, que se encuentra en el Museo Estatal Ruso de San Petersburgo.

 

es.wikipedia.org/wiki/Aleksandr_Borodín

es.wikipedia.org/wiki/Los_Cinco_(compositores)

  

Alexander Porfiryevich Borodin (Russian: Алекса́ндр Порфи́рьевич Бороди́н) (12 November 1833 – 27 February 1887) was a Russian chemist and Romantic musical composer of Georgian ancestry. He was one of the prominent 19th-century composers known as "The Mighty Handful", a group dedicated to producing a uniquely Russian kind of classical music, rather than imitating earlier Western European models. Borodin is known best for his symphonies, his two string quartets, the symphonic poem In the Steppes of Central Asia and his opera Prince Igor. Music from Prince Igor and his string quartets was later adapted for the US musical Kismet.

A doctor and chemist by profession, Borodin made important early contributions to organic chemistry. Although he is presently known better as a composer, during his lifetime, he regarded medicine and science as his primary occupations, only practising music and composition in his spare time or when he was ill. As a chemist, Borodin is known best for his work concerning organic synthesis, including being among the first chemists to demonstrate nucleophilic substitution, as well as being the co-discoverer of the aldol reaction. Borodin was a promoter of education in Russia and founded the School of Medicine for Women in Saint Petersburg, where he taught until 1885.

Borodin was born in Saint Petersburg as an illegitimate son of a 62-year-old Georgian nobleman, Luka Stepanovich Gedevanishvili, and a married 25-year-old Russian woman, Evdokia Konstantinovna Antonova. Due to the circumstances of Alexander's birth, the nobleman had him registered as the son of one of his Russian serfs, Porfiry Borodin, hence the composer's Russian last name. As a result of this registration, both Alexander and his nominal Russian father Porfiry were officially serfs of Alexander's biological father Luka. The Georgian father emancipated Alexander from serfdom when he was 7 years old and provided housing and money for him and his mother. Despite this, Alexander was never publicly recognized by his mother, who was referred to by young Borodin as his "aunt".

Despite his status as a commoner, Borodin was well provided for by his Georgian father and grew up in a large four-storey house, which was gifted to Alexander and his "aunt" by the nobleman. Although his registration prevented enrollment in a proper gymnasium, Borodin received good education in all of the subjects through private tutors at home. During 1850 he enrolled in the Medical–Surgical Academy in Saint Petersburg, which was later the workplace of Ivan Pavlov, and pursued a career in chemistry. On graduation he spent a year as surgeon in a military hospital, followed by three years of advanced scientific study in western Europe.

During 1862 Borodin returned to Saint Petersburg to begin a professorship of chemistry at the Imperial Medical-Surgical Academy and spent the remainder of his scientific career in research, lecturing and overseeing the education of others. Eventually, he established medical courses for women (1872).

He began taking lessons in composition from Mily Balakirev during 1862. He married Ekaterina Protopopova, a pianist, during 1863, and had at least one daughter, named Gania. Music remained a secondary vocation for Borodin besides his main career as a chemist and physician. He suffered poor health, having overcome cholera and several minor heart failures. He died suddenly during a ball at the Academy, and was interred in Tikhvin Cemetery at the Alexander Nevsky Monastery in Saint Petersburg.

In his profession Borodin gained great respect, being particularly noted for his work on aldehydes. Between 1859 and 1862 Borodin had a postdoctoral position in Heidelberg. He worked in the laboratory of Emil Erlenmeyer working on benzene derivatives. He also spent time in Pisa, working on halocarbons. One experiment published during 1862 described the first nucleophilic displacement of chlorine by fluorine in benzoyl chloride. The radical halodecarboxylation of aliphatic carboxylic acids was first demonstrated by Borodin during 1861 by his synthesis of methyl bromide from silver acetate. It was Heinz Hunsdiecker and his wife Cläre, however, who developed Borodin's work into a general method, for which they were granted a US patent during 1939, and which they published in the journal Chemische Berichte during 1942. The method is generally known as either the Hunsdiecker reaction or the Hunsdiecker–Borodin reaction.

During 1862, Borodin returned to the Medical–Surgical Academy (now known as the S.M. Kirov Military Medical Academy), and accepted a professorship of chemistry. He worked on self-condensation of small aldehydes in a process now known as the aldol reaction, the discovery of which is jointly credited to Borodin and Charles-Adolphe Wurtz. Borodin investigated the condensation of valerian aldehyde and oenanth aldehyde, which was reported by von Richter during 1869. During 1873, he described his work to the Russian Chemical Society and noted similarities with compounds recently reported by Wurtz.

He published his last full article during 1875 on reactions of amides and his last publication concerned a method for the identification of urea in animal urine.

His successor as chemistry professor of the Medical-Surgical academy was his son-in-law and fellow chemist, Alexander Dianin.

Borodin met Mily Balakirev during 1862. While under Balakirev's tutelage in composition he began his Symphony No. 1 in E-flat major; it was first performed during 1869, with Balakirev conducting. During that same year Borodin started on his Symphony No. 2 in B minor, which was not particularly successful at its premiere during 1877 under Eduard Nápravník, but with some minor re-orchestration received a successful performance during 1879 by the Free Music School by Rimsky-Korsakov's direction. During 1880 he composed the popular symphonic poem In the Steppes of Central Asia. Two years later he began composing a third symphony, but left it unfinished at his death; two movements of it were later completed and orchestrated by Alexander Glazunov.

During 1868 Borodin became distracted from initial work on the second symphony by preoccupation with the opera Prince Igor, which is considered by some to be his most significant work and one of the most important historical Russian operas. It contains the Polovtsian Dances, often performed as a stand-alone concert work forming what is probably Borodin's best-known composition. Borodin left the opera (and a few other works) incomplete at his death.

Prince Igor was completed posthumously by Rimsky-Korsakov and Glazunov. It is set in the 12th century, when the Russians, commanded by Prince Igor of Seversk, determined to conquer the barbarous Polovtsians by travelling eastward across the Steppes. The Polovtsians were apparently a nomadic tribe originally of Turkish origin who habitually attacked southern Russia. A full solar eclipse early during the first act foreshadows an ominous outcome to the invasion. Prince Igor's troops are defeated. The story tells of the capture of Prince Igor, and his son, Vladimir, of Russia by Polovtsian chief Khan Konchak, who entertains his prisoners lavishly and orders his slaves to perform the famous 'Polovtsian Dances', which provide a thrilling climax to the second act. The second half of the opera finds Prince Igor returning to his homeland, but rather than finding himself in disgrace, he is welcomed home by the townspeople and by his wife, Yaroslavna. Although for a while rarely performed in its entirety outside of Russia, this opera has received two notable new productions recently, one at the Bolshoi State Opera and Ballet Company in Russia during 2013, and one at the Metropolitan Opera Company of New York City during 2014.

No other member of the Balakirev circle identified himself so much with absolute music as did Borodin in his two string quartets, and in his many earlier chamber compositions. Himself a cellist, he was an enthusiastic chamber music player, an interest that increased during his chemical studies in Heidelberg between 1859 and 1861. This early period yielded, among other chamber works, a string sextet and a piano quintet. In thematic structure and instrumental texture he based his pieces on those of Felix Mendelssohn.

During 1875 Borodin started his First String Quartet, much to the displeasure of Mussorgsky and Vladimir Stasov. That Borodin did so in the company of The Five, who were hostile to chamber music, demonstrates his independence. From the First Quartet onward, he displayed mastery of the form. His Second Quartet, in which his strong lyricism is represented in the popular "Nocturne", followed during 1881. The First Quartet is richer in changes of mood. The Second Quartet has a more uniform atmosphere and expression.

Borodin's fame outside the Russian Empire was made possible during his lifetime by Franz Liszt, who arranged a performance of the Symphony No. 1 in Germany during 1880, and by the Comtesse de Mercy-Argenteau in Belgium and France. His music is noted for its strong lyricism and rich harmonies. Along with some influences from Western composers, as a member of The Five his music has also a Russian style. His passionate music and unusual harmonies proved to have a lasting influence on the younger French composers Debussy and Ravel (in homage, the latter composed during 1913 a piano piece entitled "À la manière de Borodine").

The evocative characteristics of Borodin's music made possible the adaptation of his compositions in the 1953 musical Kismet, by Robert Wright and George Forrest, notably in the songs "Stranger in Paradise" and "And This Is My Beloved". In 1954, Borodin was posthumously awarded a Tony Award for this show.

 

en.wikipedia.org/wiki/Alexander_Borodin

en.wikipedia.org/wiki/List_of_compositions_by_Alexander_B...

en.wikipedia.org/wiki/The_Five_(composers)

 

El Teatro Arriaga es un teatro de Bilbao, capital de Vizcaya, en el País Vasco (España). Es un edificio neobarroco de finales del siglo XIX, obra del arquitecto Joaquín de Rucoba y dedicado al compositor bilbaino Juan Crisóstomo de Arriaga, a quien se le ha denominado "Mozart español". Fue inaugurado el 31 de mayo de 1890.

Es uno de los principales teatro bilbainos y de los edificios más notables de la villa. Ha sufrido diferentes avatares que han obligado a su reconstrucción y reforma, desde el incendio de 1914 hasta las inundaciones de 1983

En 1834 se inaugura en los mismos terrenos que ocupa el actual teatro Arriaga el denominado "Teatro de la Villa" que se cedió a un grupo de capitalistas que se asoció para su explotación comercial. Más tarde, la concesión recaería en la persona de Luciano Urízar Echevarría, y con este empresario alcanzaría el teatro su máximo esplendor.

En 1883 se acuerda sustituirlo por otro edificio más moderno y amplio ya que se había quedado pequeño ante el crecimiento que estaba realizando la ciudad de Bilbao. También el viejo teatro había sido dañado en las Guerras Carlistas en las que Bilbao había sufrido sendos sitios. Tres años después, en 1886 se comienza a derribar el teatro para comenzar un nuevo edificio que tuviera una aforo de 1.500 butacas y en el que se utilizaran sus bajos para poner establecimientos comerciales. El proyecto fue confiado al arquitecto Joaquín Rucoba y Octavio de Toledo quien reorienta el edificio y amplia los muelles vecinos haciendo que la nueva edificación superara las oposiciones de algunos vecinos que temían que se obstaculizara el trabajo en los muelles y la ventilación de la calle Bidebarrieta.

Después de cuatro años de trabajos el 31 de mayo de 1890 se inaugura el nuevo teatro que toma el nombre de la plaza de Juan Crisóstomo de Arriaga, compositor bilbaino. El espectáculo que se representó fue la ópera La Gioconda, de Amilcare Ponchielli.

El coste de la instalación cultural fue de un millón de pesetas y estaba dotada de la tecnología más moderna de la época, entre la que destacaba la iluminación eléctrica y la posibilidad de poder seguir las actuaciones musicales desde casa por teléfono mediante el pago de una cuota de 15 pesetas por actuación.

El 22 de diciembre de 1914 un incendio destruye el edificio cuando actuaba en él la compañía de zarzuela de Salvador Videgain García. Se encargó la reconstrucción al arquitecto Federico de Ugalde quien replantea al proyecto original dotarlo de mayor amplitud y seguridad.

Dos años después, el 5 de junio de 1919 se estrenan las nuevas instalaciones. Para la ocasión se escogió la ópera Don Carlo de Giuseppe Verdi que pone en tablas la compañía de Ercole Casali.

El Arriaga fue considerado como un teatro de primera, quedando dentro del circuito principal que realizaban las mejores compañías del momento en el país. La Guerra Civil interrumpe las representaciones que se retoman en cuanto se vuelve a la normalidad y se abren las salas de Madrid.

En 1924 la gestión del teatro Arriaga pasa a las manos de la familia Diestro que se lo arrienda a la Sociedad Anónima Nuevo Teatro de Bilbao. Los Diestro se mantienen en la gestión de la sala hasta el año 1963 en el que se hace cargo de la misma la empresa espectáculos Trueba que se mantiene al frente de su explotación hasta que en 1978 se disuelve la Sociedad Anónima Nuevo Teatro de Bilbao y la propiedad pasa a manos del consistorio bilbaino. La actividad teatral había decaído mucho siendo la proyección cinematográfica la actividad principal a la que se dedicaba la sala. Las pésimas condiciones en las que se encontraba el edificio hace que el ayuntamiento de Bilbao decida cerrarlo al público.

En 1980 se comienzan las labores de reparación y restauración. El 23 de agosto de 1983 unas lluvias torrenciales hacen que se inunde Bilbao, el agua alcanza el segundo piso del Arriaga y causa grandes daños.

La restauración prosigue desalojando los bajos comerciales, que habían quedado arrasados por el agua, y alterando parte del interior de las instalaciones al construir una escalera imperial a dos manos y reorganizar el vestíbulo principal.

El 5 de diciembre de 1986 se reinaugura el teatro que es gestionado por una sociedad anónima de capital municipal creada el 3 de octubre de ese mismo año.

Se trata de una construcción exenta de planta trapezoidal que presenta alzados con cuerpo basamental almohadillado, cuerpo principal de orden gigante con vanos rectangulares y óculos profusamente decorados, y tercer cuerpo de remate separado del anterior por cornisa corrida.

La parte central de la fachada principal es de forma curvo-convexa, con balcón corrido sobre ménsulas profusamente decoradas, y cuerpo de remate con abundante decoración escultórica, ubicándose en su centro el gran frontón curvo decorado con lira bajo el que se encuentra el reloj. Esta parte central está flanqueada por cuerpos a modo de torrecillas y otros dos cuerpos laterales achaflanados y de menor altura. En estos últimos, así como en fachadas laterales y traseras, los balcones del piso principal se sustentan sobre ménsulas en forma de atlantes o titanes. Se cuenta que estas esculturas se importaron de Francia, donde se producían en serie con el uso de moldes. Son de hormigón imitando piedra.

La cubierta de la parte central es a doble vertiente tanto en su parte delantera en la que se remata por pequeño cimborrio como en cuerpo rectangular de mitad zaguera del edificio. Presenta cúpulas en torrecillas laterales y cubrición inclinada con mansardas en todo el perímetro del edificio.

Hay un palco para autoridades con decoración inspirada en el Orient Express que se abre en cocasiones especiales. También hay dos palcos en el escenario con entrada independiente y sin decoración alguna que se construyeron destinado a las viudas que en aquella época exigían discreción.

Cantora e compositora paulistana Ana Cañas sobe ao palco para o show de lançamento da versão em vinil do quarto álbum da carreira, “Tô na Vida” (2015), em São Paulo. 06.05.16

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2016/05/07/to-na-vida-de-ana-...

La Sonata para piano n.º 14 en do sostenido menor "Quasi una fantasia", Op.27, n.º 2, de Ludwig van Beethoven, popularmente conocida como Claro de luna, es una de las obras más famosas del autor, junto con el primer movimiento de la Quinta Sinfonía y su bagatela para piano Para Elisa.

 

La sonata de Beethoven, que ha sido conocida como “Clarode Luna”, fue escrita hacia finales de la vida de su compositor, luego de que su poder hubiera alcanzado la cima, y junto con la "Patética”, y otras dos, marcan el punto más alto en la literatura pianística de laclásica escuela. Hay una vieja historia relacionada con la composición de esta sonata. Si bien ha sido desacreditada por muchos, ya es parte de la tradición de la sonata, y es muy interesante su lectura.

 

Se cuenta que una noche,Beethoven y un amigo estaban caminando por las calles de Bon, y, al pasar por uno de los barrios más pobres, se sorprendieron de oír música, bien interpretada,proveniente de una de las casas. Beethoven, con su usual intrepidez, cruzó la calle, abrió la puerta de un empujón, e ingresó a la casa sin anunciarse. La habitación era precaria, y estaba iluminada por una débil vela. Un hombre joven se encontraba trabajando sobre un banco de zapatero en un rincón. Una joven mujer, aún casi una niña, estaba sentada a un viejo piano cuadrado.

 

Ambos se sobresaltaron por la intromisión, pero su sorpresa no fue mayor que la de Beethoven y su amigo al enterarse que la joven era ciega.

 

Beethoven, un tanto confundido, se apresuró para disculparse, y explicó que había quedado tan impresionado con la calidad de ejecución de la joven, que había apresurado por averiguar quien era que estaba tocando en ese mismo momento esa noche y en ese barrio de la ciudad. Luego, preguntó amablemente a la muchacha dónde había aprendido a tocar, a lo cual ella respondió que una vez habían vivido al lado de una mujer que estudiaba música, y quien pasaba gran parte de su tiempo practicando las obras del gran Maestro, Beethoven.

 

Ella había aprendido a tocar muchas de las piezas del Mestro tan sólo oyendo practicar a su vecina. El hermano de la joven los interrumpió en ese momento para saber quienes eran los intrusos, y que seguramente habían notado la pobre

interpretación de su hermana. ¡Escucha! Dijo Beethoven, mientras caminaba hacia el piano, luego se sentó y tocó los acordes iniciales de su Sonata Claro de Luna.

 

Lágrimas cayeron de los ojos de la muchacha al momento en que ella reconoció la música, y luego con una voz trémula, le preguntó a él si era posible que fuera el gran Maestro en persona. “Si” respondió Beethoven; “tocaré para ti”. Luego de unos momentos, mientras tocaba una de sus composiciones más viejas, la vela parpadeó, y se apagó. La interrupción pareció romper el tren de su memoria. Beethoven se levantó, fue hacia la ventana, y la abrió, inundando la habitación con la luz de la luna. Luego de meditar unos momentos, se volvió y dijo: “Improvisaré una sonata a la luz de la luna”. Luego siguió la maravillosa composición que conocemos tan bien.

 

Sin embargo, para introducir un frío y desagradable aspecto a este relato tan poético, debemos saber que debido el método de escritura de Beethoven y a su hábito de retocar, revisar y pulir una y otra vez sus manuscritos, es probable que la improvisación de aquella noche fuera mucho más aburrida que el trabajo final. El primer movimiento de la sonata “Claro de Luna” es lento, majestuoso y sombrío, como un hermoso y formal jardín que yace ilusionado en la oscuridad de la noche. Luego aparece silenciosamente escabulléndose bajo la sombra del acompañamiento, una triste e infinitamente amorosa melodía, que impregna todo el movimiento, hasta que el completo significado de su espeluznante y mística belleza es revelado; incluso mientras la luna naciente gradualmente baña nuestro oscuro jardín en un esplendor plateado.

 

Luego de una pausa sin respiros, comienza el segundo movimiento, y nuestro jardín se llena de repente con espíritus danzantes, etéreos y delicados, como sabemos que deben ser los espíritus, pero moviéndose con un abandono de ritmo que lo lleva lejos en un remolino de placer. Un corte repentino, otro silencio de suspenso, y comienza el tercer movimiento: como una ráfaga de viento que azota los árboles y envía a los espíritus a refugiarse a toda prisa, las notas caen apresuradamente, arremolinándose, como suele hacerlo el viento. Las nubes corren deprisa por el cielo, pero incluso ahora y entonces por entre los claros, se ve la luna cabalgando majestuosamente, inundando el tortuoso jardín con dulces y serenas melodías de luz.

    

♪♫"Sonata Claro De Luna (LUDWIG VAN BEETHOVEN)"♪♫

Erasmo Carlos

Cantor e Compositor

I hadn't seen this one before - it's on a Spanish-language site, imprentaartesanal.blogspot.com.es/2015/08/demasiado-tarde...

The caption claims it's Mark Twain, but I don't think that's correct.

 

Compositor, instrumentista e arranjador Péricles Cavalcanti comemora 70 anos de vida em um show gratuito com canções de seus mais de 40 anos de carreira em São Paulo. 26.05.17

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2017/05/26/os-70-anos-de-peri...

Rodrigo Campos

Cantor & compositor

Cantor e compositor paulistano Pélico faz show do novo disco, Euforia, o terceiro da carreira, em São Paulo. 02.10.15

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2015/10/03/euforia-de-pelico/

El afamado compositor ecuatoriano Don Gullermo Garzón Ubidia escribió la letra del pasillo

 

HONDA PENA

 

"No sé qué mano cruel, qué honda pena,

 

envenena mi vida eternamente,

 

que con el alma de esperanzas llena,

 

voy a beber el agua de la fuente

 

y el agua de la fuente se envenena."

   

"Una mujer entristeció mi vida para siempre,

 

en el alma y en la mente,

 

y así mi corazón que no la olvida,

 

vive con el tormento de su herida

 

muriéndose de sed junto a la fuente."

   

"He matado mis propias alegrías,

 

el amor ya se fué, se fué muy lejos,

 

y entre las sombras de las noches mías,

 

estoy con mi dolor como los viejos,

 

contando historias de mejores días."

Cantora, compositora e artista visual, não necessariamente nessa ordem. Mariana Degani sobe ao palco para o show de lançamento do primeiro disco solo de sua carreira, “Furtacor”, em São Paulo. 18.11.16

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2016/11/18/mariana-degani-apr...

O cantor e compositor gaúcho Filipe Catto faz show de lançamento do segundo álbum da carreira, “Tomada”, em São Paulo. 14.11.15

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2015/11/15/filipe-catto-e-o-l...

Cantor e compositor português António Zambujo apresenta músicas de seu mais recente álbum “Até Pensei Que Fosse Minha”. São Paulo. 19.11.17

 

Mais em: rogeriostella.wordpress.com/2017/11/20/antonio-zambujo-ca...

Piotr Ilich Chaikovski (en ruso: Пётр Ильич Чайковский) (Vótkinsk, 25 de abriljul./ 7 de mayo de 1840greg.-San Petersburgo, 25 de octubrejul./ 6 de noviembre de 1893greg.) fue un compositor ruso del período del Romanticismo. Es autor de algunas de las obras de música clásica más famosas del repertorio actual, como los ballets El lago de los cisnes, La bella durmiente y El cascanueces, la Obertura 1812, la obertura-fantasía Romeo y Julieta, el Primer concierto para piano, el Concierto para violín, sus sinfonías Cuarta, Quinta y Sexta y la ópera Eugenio Oneguin.

Nacido en una familia de clase media, la educación que recibió Chaikovski estaba dirigida a prepararle como funcionario, a pesar del interés musical que mostró. En contra de los deseos de su familia, decidió seguir una carrera musical y en 1862 accedió al Conservatorio de San Petersburgo, graduándose en 1865. La formación que recibió, formal y orientada al estilo musical occidental, lo apartó del movimiento contemporáneo nacionalista conocido como el «Grupo de los Cinco» conformado por un grupo de jóvenes compositores rusos, con los cuales Chaikovski mantuvo una relación profesional y de amistad a lo largo de su carrera.

Mientras desarrollaba su estilo, Chaikovski escribió música en varios géneros y formas, incluyendo la sinfonía, ópera, ballet, música instrumental, de cámara y la canción. A pesar de contar con varios éxitos, nunca tuvo mucha confianza o seguridad en sí mismo y su vida estuvo salpicada por crisis personales y periodos de depresión. Como factores que quizá contribuyeron a esto, pueden mencionarse su homosexualidad reprimida y el miedo a que se revelara su condición, su desastroso matrimonio y el repentino colapso de la única relación duradera que mantuvo en su vida adulta: su asociación de trece años con la rica viuda Nadezhda von Meck. En medio de esta agitada vida personal, la reputación de Chaikovski aumentó; recibió honores por parte del zar, obtuvo una pensión vitalicia y fue alabado en las salas de conciertos de todo el mundo. Su repentina muerte a los cincuenta y tres años suele atribuirse generalmente al cólera, pero algunos lo atribuyen a un suicidio.

A pesar de ser popular en todo el mundo, Chaikovski recibió a veces duras críticas por parte de críticos y compositores. Sin embargo, su reputación como compositor es hoy en día segura,2 y ha desaparecido por completo el desdén con el que los críticos occidentales a principios y mediados del siglo XX catalogaban su música como vulgar y falta de pensamiento.

De hecho, Chaikovski está considerado actualmente como el más destacado músico de Rusia y una de las figuras más importantes de la cultura de ese país a lo largo de su historia.

Piotr Chaikovski nació en Vótkinsk, un pequeño pueblo en la actual Udmurtia, que anteriormente fue parte de la provincia de Vyatka del Imperio ruso. Su padre, Iliá Petróvich Chaikovski, era el hijo de Piotr Fiódorovich Chaika (conocido posteriormente como Piotr Fiódorovich Chaikovski quien obtuviera un título nobiliario por sus servicios como médico militar para la zarina Catalina II de Rusia). Su padre fue un ingeniero de minas del Estado, de ascendencia ucraniana. Chaika (ucr. Чайка, significa gaviota) es un apellido tradicional de Ucrania. Nació en 1745 en Nikoláevka, cerca de Poltava, Ucrania, fue el segundo hijo de Fiódor Chaika (ca. 1695-1767) y su mujer Anna (1717-?), y estudió en un seminario en Kiev, pero más tarde recibió enseñanzas de medicina en San Petersburgo.5 La madre de Piotr, Aleksandra Andréyevna, de soltera d'Assier, provenía de raíces parcialmente francesas y fue la segunda de las tres esposas de Iliá. El dramaturgo, libretista y traductor Modest Ilich Chaikovski6 fue uno de los hermanos menores de Piotr.

En 1843, los padres de Chaikovski contrataron los servicios de una institutriz francesa llamada Fanny Dürbach. Su pasión y afecto por el cargo contrarrestaban la actitud de Aleksandra, descrita por un biógrafo como una madre fría, infeliz y distante, no dada a mostrar afecto físico.7 Sin embargo, otros autores afirman que Aleksandra adoraba a su hijo.

Piotr Chaikovski empezó las lecciones de piano a los cinco años. Fue un alumno precoz, en tres años fue capaz de leer música tan bien como su profesor. Sin embargo, la pasión de sus padres sobre su talento musical pronto se enfrió. En 1850, la familia decidió enviarlo a la Escuela Imperial de Jurisprudencia de San Petersburgo. Esta institución atendía principalmente a la pequeña nobleza y prepararía a Chaikovski como funcionario. Dado que la edad mínima para acceder era de doce años, Chaikovski tuvo que pasar dos años en un internado de la escuela preparatoria de la Escuela Imperial de Jurisprudencia, a unos 1300 km de su familia. Una vez que estos dos años pasaron, Chaikovski fue trasladado a la Escuela Imperial de Jurisprudencia para empezar un curso de estudios que duraría siete años.

El 25 de junio de 1854, Chaikovski se vio profundamente afectado por la muerte de su madre Aleksandra a causa del cólera. Lo afectó tanto que se sintió incapaz de darle la noticia a Fanny Dürbach hasta transcurridos dos años. Sin embargo, unos meses después de la muerte de su madre, realizó el primer intento serio de composición, un vals en su memoria. Varios autores afirman que la pérdida de su madre contribuyó al desarrollo sexual de Chaikovski, así como su experiencia con las supuestamente extendidas prácticas homosexuales entre estudiantes de la Escuela Imperial de Jurisprudencia. Sea cual fuere la verdad de esto, algunas amistades con sus compañeros, como Alekséi Apujtin y Vladímir Gerard, fueron suficientemente intensas para durar el resto de su vida.

La música no era una prioridad alta en la Escuela, pero Chaikovski asistía regularmente al teatro y a la ópera con otros estudiantes. Se aficionó a las obras de Rossini, Bellini, Verdi y Mozart. El fabricante de pianos Franz Becker realizaba visitas de vez en cuando a la Escuela como profesor de música simbólico. Esta fue la única instrucción formal sobre música que recibió allí. Desde 1855, su padre, Iliá Chaikovski, le financió lecciones privadas con Rudolph Kündinger, un reconocido profesor de piano de Núremberg. Iliá además le preguntó a Kündinger sobre la posibilidad de una carrera musical para su hijo. Kündinger contestó que nada sugería que fuera un compositor potencial o incluso un buen intérprete. A Chaikovski se le dijo que acabara su curso y luego intentara acceder a un puesto en el Ministerio de Justicia.

Chaikovski se graduó el 25 de mayo de 1859 con el rango de consejero titular, el rango más bajo en la carrera de funcionario. El 15 de junio fue admitido en el Ministerio de Justicia. Seis meses más tarde alcanzó el puesto de asistente subalterno y dos meses después de esto, asistente superior. En ese cargo se quedó Chaikovski para el resto de su carrera de funcionario, que duraría tres años.

En 1861, asistió a las clases de teoría musical organizadas por la Sociedad Musical Rusa (SMR) impartidas por Nikolái Zaremba. Un año más tarde siguió a Zaremba para entrar en el nuevo Conservatorio de San Petersburgo. Chaikovski no dejaría su puesto en el Ministerio hasta «que no estuviera bastante seguro de que estaba destinado a ser músico en vez de funcionario». Desde 1862 hasta 1865 estudió armonía, contrapunto y fuga con Zaremba, y Antón Rubinstein, director y fundador del Conservatorio, le impartió instrumentación y composición. En 1863 abandonó su carrera de funcionario y se dedicó a estudiar música a tiempo completo, graduándose en diciembre de 1865. Rubinstein estaba impresionado por el talento musical de Chaikovski, pero esto no evitó tanto los conflictos con él como con Zaremba acerca de la Primera Sinfonía del joven compositor, escrita tras su graduación, cuando la envió para que le dieran una lectura concienzuda. La sinfonía recibió su primera interpretación completa en Moscú en febrero de 1868, donde fue bien recibida.

La orientación de Rubinstein hacia la música occidental le trajo la oposición del grupo nacionalista musical conocido como Grupo de los Cinco. Al ser el alumno más conocido de Rubinstein, Chaikovski fue tratado como un blanco fácil, especialmente como carne de cañón para las críticas de César Cui. Esta actitud cambió ligeramente cuando Rubinstein abandonó el panorama musical de San Petersburgo en 1867. En 1869 Chaikovski inició una relación laboral con el compositor Mili Balákirev, líder de Los Cinco; el resultado fue el reconocimiento de la primera obra maestra de Chaikovski, la fantasía-obertura Romeo y Julieta, una obra que Los Cinco adoptaron incondicionalmente. Permaneció cordial con ellos, pero nunca intimó con la mayoría del grupo de Los Cinco, dado que su música le parecía ambivalente; sus metas y estilo estético no iban con él. Se aseguró de mantener una independencia musical de ellos así como de la facción conservadora del Conservatorio de San Petersburgo, una actitud que facilitó su aceptación como profesor del Conservatorio de Moscú, puesto que le fue ofrecido por Nikolái Rubinstein.

Chaikovski compaginó sus quehaceres profesionales con la realización de críticas musicales mientras seguía componiendo. Algunas de sus obras más conocidas de este periodo son Primer concierto para piano, las Variaciones sobre un tema rococó para violonchelo y orquesta, la Sinfonía «Pequeña Rusia» y el ballet El lago de los cisnes. El Primer concierto para piano recibió un rechazo inicial por parte de Nikolái Rubinstein, persona a la cual el concierto iba dedicado, tal y como contó Chaikovski tres años después. La obra fue entonces ofrecida al pianista Hans von Bülow, cuya manera de interpretar había impresionado a Chaikovski durante una aparición en Moscú en marzo de 1874. Bülow estrenó la obra en Boston en octubre de 1875; Rubinstein finalmente acabó apoyando la obra.

El escritor Aleksandr Poznanski mostró a través de su investigación que Chaikovski tuvo sentimientos homosexuales y que algunas de las relaciones más cercanas que mantuvo fueron con personas del mismo sexo. El criado de Chaikovski, Alekséi Sofrónov y el sobrino del compositor, Vladímir "Bob" Davýdov, han sido citados como intereses románticos.

Más dudas plantea la conformidad que tenía Chaikovski de su propia naturaleza sexual. Tras leer toda la correspondencia de Chaikovski, incluyendo la no publicada, Poznanski concluye que el compositor «finalmente empezó a ver sus peculiaridades sexuales como algo inevitable e incluso como una parte natural de su personalidad... sin haber sufrido ningún daño psicológico grave». También han sido publicadas secciones importantes de la autobiografía de su hermano Modest, en las cuales se refiere a esta orientación sexual de su hermano, que comprendía por ser similar a la suya. Algunas cartas que fueron suprimidas por los censores soviéticos, en las cuales Chaikovski habla abiertamente sobre su homosexualidad, han sido publicadas en ruso, así como traducidas al inglés por Poznanski. Sin embargo, el biógrafo Anthony Holden afirma que la búsqueda del musicólogo y erudito británico Henry Zajaczkowski «mediante líneas psicoanalíticas» tiende en cambio a «una inhibición severa inconsciente por parte del compositor acerca de sus sentimientos sexuales»:

"Una consecuencia de esto podría ser una indulgencia sexual excesiva como una especie de solución falsa: el individuo de ese modo se engaña a sí mismo diciéndose que acepta sus impulsos sexuales. Complementando esto y, además, como sistema de defensa psicológica, sería precisamente la idealización por Chaikovski de algunos jóvenes de su círculo [el así denominado «Cuarta Suite»], en la cual Poznanski centra su atención. Si la respuesta del compositor a posibles objetivos sexuales era o usarlos y rechazarlos o idealizarlos, aquello muestra que era incapaz de iniciar una relación íntegra y segura con otro hombre. Esto era, sin lugar a duda, la tragedia [de Chaikovski]."

El musicólogo e historiador Roland John Wiley sugiere una tercera alternativa, basada en las cartas de Chaikovski. Sugiere que a pesar de que Chaikovski no sufría «ningún sentimiento insoportable de culpabilidad» sobre su homosexualidad, permaneció temeroso de las consecuencias negativas de que eso saliera a la luz, especialmente en las ramas de su familia. Su decisión de casarse e intentar llevar una doble vida fue propiciada por varios factores: la posibilidad de que se revelara su situación, la voluntad de agradar a su padre, su propio deseo de una casa permanente y su amor por los niños y la familia. A pesar de que Chaikovski pudiera haber tenido una vida activa en cuanto a romances, las pruebas sobre emplear «argot sexual y tener encuentros apasionados» son limitadas. Buscó la compañía de homosexuales en su círculo durante largos periodos, «asociándose abiertamente y estableciendo conexiones profesionales con ellos». Wiley añade, «las críticas de inexpertos en la materia sobre lo contrario, que no justifican su asunción, salvo por el periodo de [corta vida matrimonial], afirman que la sexualidad de Chaikovski incluso afectó a su inspiración profundamente, o hizo de su música una confesión idiosincrática o incapaz de comunicar contenido filosófico». Lo cierto es que el último movimiento de la Sexta Sinfonía de Chaikovski, más conocida como la Patética, refleja la progresiva desesperación del autor ante la hostilidad de su entorno social y anuncia acaso su suicidio, camuflado bajo el manto de una enfermedad autoinducida, nueve días después de su estren

En 1868, Chaikovski conoció a la soprano belga Désirée Artôt, que por aquel entonces se encontraba en una gira por Rusia. Se encapricharon el uno del otro y se comprometieron al matrimonio. Chaikovski le dedicó su Romance en fa menor para piano, Op. 5. Sin embargo, el 15 de septiembre de 1869, sin decirle nada a Chaikovski, Artôt se casó con un miembro de su grupo, el barítono español Mariano Padilla y Ramos. La opinión generalizada es que Chaikovski superó el asunto bastante pronto. Sin embargo, se ha postulado que codificó su nombre en el Concierto para piano n.º 1 en si bemol menor y el poema sinfónico Fatum. Se volvieron a ver, más tarde, en varias ocasiones y en octubre de 1888 Chaikovski escribió Seis canciones francesas, Op. 65, para ella, como respuesta a su simple petición de una única canción. Chaikovski más tarde llegó a decir que fue la única mujer que jamás amó.

En abril de 1877, el alumno favorito de Chaikovski, Vladímir Shilovski, se casó de repente con la aristócrata Anna Vasílieva, hija del conde Alekséi Vasíliev. La boda de Shilovski pudo incitarlo en cambio a plantearse tomar también tal paso. Declaró su intención de casarse en una carta a su hermano. A esto le siguió el desdichado matrimonio de Chaikovski con una de sus antiguas estudiantes de composición, Antonina Miliukova. El poco tiempo que duró con su mujer lo llevó a una crisis emocional, seguida de una estancia en Clarens (Suiza) para descansar y recuperarse. Permanecieron casados legalmente pero nunca volvieron a vivir juntos ni tuvieron ningún hijo, aunque ella más tarde tendría tres hijos con otro hombre.

La debacle marital de Chaikovski pudo haberlo obligado a enfrentarse a la verdad en lo concerniente a su sexualidad. Aparentemente, nunca más consideró el matrimonio como camuflaje o vía de escape, ni se consideró capaz de amar a una mujer de la misma forma que a un hombre. Le escribió una carta a su hermano Anatoli desde Florencia (Italia) el 19 de febrero de 1878:

"Gracias a la rutina de mi vida ahora, a la algunas veces tediosa pero siempre inviolable tranquilidad, y por encima de todo, al tiempo que cura todas las heridas, me he recuperado totalmente de mi locura. No hay ninguna duda de que durante algunos meses he estado un poco loco, y sólo ahora, al estar completamente recuperado, he aprendido a relacionar objetivamente con todo lo que hice durante mi breve periodo de locura. El hombre que en mayo se le ocurrió casarse con Antonina Ivánovna, quien durante junio escribió una ópera entera como si nada hubiera pasado, quien en septiembre huyó de su mujer, quien en noviembre se embarcó destino a Roma y otras cosas por el estilo; ese hombre no era yo, sino otro Piotr Ilich."

Unos días más tarde, en otras cartas dirigidas a Anatoli, añadió que no había «nada más en vano que intentar ser alguien distinto al que soy por naturaleza».

Se suele afirmar que la tensión del matrimonio y el estado emocional de Chaikovski justo antes, en realidad, pudieron haber mejorado la creatividad del compositor. Hasta cierto punto, pudo darse este caso. Mientras la Cuarta Sinfonía se inició algunos meses antes de que Chaikovski se casara con Antonina, tanto la sinfonía como la ópera Eugenio Oneguin, que podría decirse que son dos de sus mejores composiciones, se sostienen como una prueba de esta mejoría en su creatividad. Acabó ambas obras en los seis meses que pasaron desde su compromiso hasta el fin de la cura de reposo tras su crisis matrimonial. Cuando estuvo en Clarens además compuso su Concierto para violín, recibiendo para ello ayuda técnica de uno de sus antiguos estudiantes, el violinista Iósif Kotek. Kotek posteriormente le ayudaría a establecer contacto con Nadezhda von Meck, la viuda de un magnate de los ferrocarriles, que se convirtió en su mecenas y confidente.

Como el Primer concierto para piano, el Concierto para violín fue rechazado inicialmente por la persona a la cual el concierto iba dedicado, en este caso el notable virtuoso y pedagogo Leopold Auer. Recibió el estreno en manos de otro solista (Adolph Brodsky), y a pesar de que finalmente contaría con el favor del público, la audiencia silbó durante su estreno en Viena, y fue denigrado por el crítico musical Eduard Hanslick:

"El compositor ruso Chaikovski seguramente posea un talento no ordinario, pero más bien, uno exagerado, obsesionado con actuar como un hombre de letras, pero careciendo de criterio y gusto... lo mismo puede decirse de su nuevo, largo y ambicioso Concierto para violín. Durante un rato avanza discretamente, con sobriedad, con musicalidad y sin ser irreflexivo, pero pronto la vulgaridad toma la mano superior y sigue así hasta el final del primer movimiento. El violín a partir de entonces no se toca: es zarandeado, rasgado, maltrecho... El Adagio intentaba en un principio reconciliarnos y convencernos cuando, demasiado pronto, se interrumpe para dirigirse a un final que nos transporta a la brutal y espantosa jovialidad de una celebración de iglesia rusa. Vemos una gran cantidad de caras burdas y soeces, escuchar insultos groseros y oler el aliento a alcohol. Durante una discusión sobre ilustraciones obscenas, Friedrich Vischer una vez sostuvo que había pinturas cuyo hedor uno podía incluso ver. El Concierto para violín de Chaikovski nos enfrenta por primera vez con la espantosa idea de que puede haber composiciones musicales cuyo tufo hediondo uno puede escuchar."

uer tardíamente aceptaría el concierto y finalmente lo tocaría con gran éxito entre el público. En el futuro enseñó la obra a sus alumnos, incluyendo Jascha Heifetz y Nathan Milstein. Auer más tarde diría sobre el comentario de Hanslick que «el hecho de que el último movimiento tuviera un ligero aroma a vodka [...] no iba acorde con su buen juicio ni con su reputación como crítico».

La intensidad de la emoción personal fluyendo ahora a través de las obras de Chaikovski era totalmente nueva en la música rusa. Esto instó a algunos comentaristas rusos a colocar su nombre junto con el del novelista Fiódor Dostoyevski. Como los personajes de Dostoyevski, sentían que el héroe musical de Chaikovski persistía al explorar el significado de la vida mientras se está atrapado en un triángulo fatal de amor, muerte y destino. El crítico Ossovski escribió sobre Chaikovski y Dostoyevski: «Con una pasión oculta ambos se detienen ante los momentos de horror, ante el sentimiento total de derrumbe y encuentran aguda dulzura en la fría trepidación del corazón ante el abismo, ambos obligan al lector a experimentar estos sentimientos también».

La fama de Chaikovski entre las audiencias de conciertos empezó a expandirse fuera de Rusia y continuó creciendo. Hans von Bülow se convirtió en un ferviente defensor de la música del compositor tras escuchar algunas de sus obras en un concierto en Moscú durante la cuaresma de 1874. En un periódico alemán a finales de ese año, alabó el Primer cuarteto de cuerda, Romeo y Julieta y otras obras, e interpretaría algunas otras obras de Chaikovski tanto como pianista y como director. En Francia, Camille Benoit empezó a introducir la música de Chaikovski a los lectores de la Revue et gazette musicale de Paris. La música también recibió bastante publicidad durante la Exhibición Internacional de 1878 en París. Mientras, la reputación de Chaikovski crecía, el aumento correspondiente de interpretaciones de sus obras no tuvo lugar hasta que empezó a dirigirlas él mismo, empezando a mediados de la década de 1880. Sin embargo, en el año 1880 todas las óperas que Chaikovski había completado hasta la fecha ya habían contado con una puesta en escena y todas sus obras orquestales habían tenido interpretaciones recibidas con comprensión.

Nadezhda von Meck era la viuda de un rico empresario de ferrocarriles ruso y una mecenas influyente en las artes. Tras oír alguna obra de Chaikovski, fue animada por el violinista Kotek para que le encargara algunas piezas de música de cámara. Su apoyo llegó a significar un elemento importante en la vida de Chaikovski; finalmente von Meck le acabaría pagando un subsidio anual de 6000 rublos, lo que le permitió dejar el puesto en el Conservatorio de Moscú en octubre de 1878 y concentrarse en la composición. Con el mecenazgo de von Meck se inició una relación que, debido a la insistencia de ella, fue principalmente epistolar: ella estipuló desde un principio que nunca se conocieran cara a cara. Intercambiaron unas 1000 cartas desde 1877 hasta 1890. En estas cartas Chaikovski fue mucho más abierto sobre su vida y proceso creativo que con ninguna otra persona.

Además de ser una adepta entregada a las obras musicales de Chaikovski, von Meck se convirtió en una parte vital para su existencia en el día a día. Tal y como le explicó a ella,

"Hay algo tan especial sobre nuestra relación que a veces me deja atónito. Te he contado más de una vez, creo que tú eres para mí la misma mano del Destino, vigilándome y protegiéndome. El mismo hecho de que no te conozco personalmente, junto con el hecho de sentirme tan cerca de ti, hace que te imagine como una presencia oculta pero benevolente, como una Providencia divina."

En 1884 Chaikovski y von Meck quedaron emparentados por el matrimonio de uno de sus hijos, Nikolái, y la sobrina de Chaikovski, Anna Davýdova. Sin embargo, en 1890 von Meck de repente dio por terminada la relación. Padecía problemas de salud que dificultaban su escritura; también había presiones por parte de la familia además de dificultades financieras debido a la mala gestión de sus propiedades por parte de su hijo Vladímir. La ruptura con Chaikovski fue anunciada en una carta entregada por un criado de confianza, en lugar del servicio postal habitual. Contenía la petición de que nunca la olvidara y venía con el adelanto del subsidio de un año. Justificaba esto al estar en bancarrota, lo cual, si no literalmente cierto, era evidentemente una amenaza real por aquel entonces.

Chaikovski se enteró casi un año más tarde de los problemas financieros de su benefactora.63 Esto no le impidió continuar dando por sentado el subsidio (con frecuentes expresiones efusivas sobre su gratitud eterna), ni se ofreció a devolver el anticipo que recibió con la carta de despedida. A pesar de su creciente popularidad por toda Europa, la asignación de von Meck seguía siendo una tercera parte de los ingresos del compositor. Aunque ya no necesitara su dinero tanto como en el pasado, la pérdida de su amistad, apoyo y ánimo fue devastadora; permaneció confundido y resentido sobre su abrupta desaparición durante los restantes tres años de su vida.

Chaikovski volvió al Conservatorio de Moscú en otoño de 1879, tras haber abandonado Rusia durante un año al desintegrarse su matrimonio. Sin embargo, rápidamente dimitió, estableciéndose en Kámenka aunque viajando sin cesar. Durante estos años, contando con la seguridad de los ingresos regulares de von Meck, erró por Europa y la Rusia rural, sin permanecer mucho tiempo en un sitio y viviendo principalmente solo, evitando el contacto social siempre que le fuera posible. Esto pudo haberse debido en parte a problemas con Antonina, quien accedería o rechazaría alternativamente la opción de divorciarse, llegando hasta un punto en el que se trasladó a un apartamento justo debajo del de su marido. Chaikovski enumera las acusaciones de Antonina hacia él en detalle a Modest: «Soy un impostor que se casó con ella para ocultar mi verdadera naturaleza... La insultaba cada día, sus padecimientos por mi culpa eran grandes... a ella le horroriza mi vergonzosa voz, etc., etc.». Es posible que viviera durante el resto de su vida con el miedo de que Antonina pudiera revelar públicamente su inclinación sexual. Estos factores pueden explicar el por qué, excepto por el Trío para piano que escribió tras la muerte de Nikolái Rubinstein, sus mejores trabajos durante este periodo sean en géneros que no dependen mucho de la expresión personal.

Conforme la reputación de Chaikovski crecía rápidamente fuera de Rusia, se consideró, tal y como Alexandre Benois lo escribió en sus memorias, «obligatorio [en los círculos progresistas musicales en Rusia] tratar a Chaikovski como un renegado, un maestro dependiente principalmente de Occidente». En 1880 esta opinión cambió, prácticamente de la noche a la mañana. Durante las ceremonias de conmemoración para el monumento dedicado a Pushkin en Moscú, Fiódor Dostoyevski dijo que el poeta había recibido un aviso profético de que Rusia conformaría una «unión universal» con Occidente. Un clamor sin precedentes a raíz del mensaje de Dostoyevski se extendió por toda Rusia y el desdén por la música de Chaikovski se disipó. Incluso creó un culto siguiendo a varios jóvenes intelectuales de San Petersburgo, incluyendo Benois, Léon Bakst y Serguéi Diáguilev.

En 1880 la Catedral de Cristo Salvador de Moscú, encargo del zar Alejandro I para conmemorar la derrota de Napoleón Bonaparte en 1812, estaba a punto de finalizarse; el 25 aniversario de la coronación de Alejandro II tendría lugar en 1881 y la Exhibición de Artes e Industria de Moscú de 1882 estaba en los preparativos. Nikolái Rubinstein sugirió una pieza conmemorativa grandiosa para emplearse en las festividades relacionadas. Chaikovski empezó el proyecto en octubre de 1880, acabándolo en seis semanas. Le escribió a von Meck que la obra resultante, la Obertura 1812, sería «demasiado fuerte y ruidosa, pero la escribí sin un cálido sentimiento de amor, por tanto no tendrá ningún mérito artístico». También le advirtió al director Eduard Nápravník que «no me sorprenderé ni ofenderé si encuentras que la obra está escrita en un estilo inapropiado para conciertos sinfónicos». Sin embargo, esta obra se ha convertido para muchos, tal y como la autoridad en Chaikovski, David Brown lo expresa, en «la pieza de Chaikovski que mejor conocen».

El 23 de marzo de 1881, Nikolái Rubinstein murió en París. Chaikovski estaba de vacaciones en Roma y acudió inmediatamente para asistir al funeral en París de su respetado mentor, pero llegó demasiado tarde (aunque formaría parte del grupo de gente que vio el féretro de Rubinstein al volver a Rusia). En diciembre, empezó a trabajar en un Trío para piano en la menor, «dedicado a la memoria de un gran artista». El trío fue estrenado de forma privada en el Conservatorio de Moscú, en el cual Rubinstein había sido director, durante el primer aniversario de su muerte por tres de sus profesores: el pianista Serguéi Tanéyev, el violinista Jan Hřímalý y el violonchelista Wilhelm Fitzenhagen. La pieza se hizo extremadamente popular en vida del compositor y, como un irónico giro del destino, sería la elegía del propio compositor cuando se interpretó en los conciertos memoriales que tuvieron lugar en Moscú y San Petersburgo en noviembre de 1893.

Durante 1884 Chaikovski empezó a deshacerse de su insociabilidad y preocupaciones. En marzo de ese año, el zar Alejandro III le otorgó la Orden de San Vladimiro (de cuarta clase), llevada por la nobleza hereditaria. La condecoración del zar fue una muestra visible del apoyo oficial, que ayudó a la rehabilitación social del compositor. Esta recuperación se sustentó en la confianza ganada tras el tremendo éxito de su Tercera Suite orquestal en su estreno de enero de 1885 en San Petersburgo, bajo la dirección de Hans von Bülow. Chaikovski le escribió a Nadezhda von Meck: «No había visto nunca tal triunfo. Vi como toda la audiencia se conmovía y me daba las gracias. Estos momentos suponen el mejor reconocimiento de toda la vida de un artista. Hacen que toda la vida empleada y todo el trabajo valgan la pena». La prensa al igual se mostró unánimemente favorable.

En 1885, Chaikovski se estableció de nuevo en Rusia. El zar le pidió personalmente una nueva producción de Eugenio Oneguin para que se representara en San Petersburgo. La ópera se había visto previamente solo en Moscú de la mano de un conjunto de estudiantes del Conservatorio. Aunque la recepción de la crítica de la producción de Oneguin que tuvo lugar en San Petersburgo fue negativa, la ópera llenaba cada noche; 15 años más tarde el hermano del compositor Modest identificó este momento como el momento en el que Chaikovski empezó a ser conocido y apreciado por las masas, alcanzando el mayor grado de popularidad que jamás contara un compositor ruso. Las noticias sobre el éxito de la ópera se extendieron y la obra se interpretó en los teatros de ópera de toda Rusia y el extranjero.

Una peculiaridad de la producción de Oneguin que tuvo lugar en San Petersburgo fue que Alejandro III solicitó que la ópera se representara no en el Teatro Mariinski sino en el Teatro Bolshói Kámenny. Esto supuso que la música de Chaikovski estaba reemplazando la ópera italiana como el arte imperial oficial. Además, gracias a Iván Vsévolozhski, director de los Teatros Imperiales y mecenas del compositor, Chaikovski fue recompensado con una pensión vitalicia de 3000 rublos al año por parte del zar. En esencia este hecho hizo que se convirtiera en el compositor principal de la corte en la práctica, no siendo un título en realidad.

En enero de 1887 se produjo el debut de Chaikovski como director invitado, realizando una sustitución de última hora en el Teatro Bolshói de Moscú para las primeras tres interpretaciones de su ópera Cherevichki.81 Dirigir era una actividad que el compositor quería conquistar desde hace una década, dado que se dio cuenta de que obtener éxito fuera de Rusia dependía hasta cierto punto de dirigir uno mismo sus propias obras. En un año de interpretaciones de la obra Cherevichki, Chaikovski contaba con considerable demanda por toda Europa y Rusia, que le ayudaron a superar el miedo escénico que tenía desde siempre y potenciar su confianza en sí mismo. Le escribió a von Meck, «¿¡Reconocerías ahora en este músico ruso que viaja por toda Europa a aquel hombre que, solo unos años atrás, huyó de la vida en sociedad y vivió recluido en el extranjero o en el país!?» En 1888 dirigió el estreno de su Quinta Sinfonía en San Petersburgo, repitiendo la obra una semana más tarde con el estreno de su poema sinfónico Hamlet. A pesar de que ambas obras fueron recibidas con gran entusiasmo por la audiencia, los críticos se mostraron hostiles, con César Cui tildando la sinfonía de «rutinaria» y «rimbombante». No obstante, Chaikovski continuó dirigiendo la sinfonía en Rusia y Europa. Esta etapa como director lo llevó a Norteamérica en 1891, donde dirigió la orquesta de la Sociedad de la Orquesta Sinfónica de Nueva York en su Marcha Eslava en el concierto inaugural de la sala de conciertos Carnegie Hall de Nueva York. En 1893, la Universidad de Cambridge en Reino Unido le otorgó a Chaikovski un grado honorario como Doctor of Music.

Chaikovski murió en San Petersburgo el 6 de noviembre de 1893, nueve días después del estreno de su Sexta Sinfonía, la Patética. Fue enterrado en el Cementerio Tíjvinskoye en el Monasterio de Alejandro Nevski, cerca de las tumbas de sus compañeros compositores Aleksandr Borodín, Mijaíl Glinka, Nikolái Rimski-Kórsakov, Mili Balákirev y Modest Músorgski. Debido a la innovación formal de la Patética y el contenido emocionalmente incontenible en sus movimientos centrales, la obra fue recibida por el público con silenciosa incomprensión durante su primera interpretación. La segunda interpretación, dirigida por Nápravník, tuvo lugar veinte días después en un concierto memorial y fue aceptada de manera más favorable. La Patética desde entonces se ha convertido en una de las obras más conocidas de Chaikovski.

La muerte de Chaikovski ha sido atribuida tradicionalmente al cólera, contraído con mayor probabilidad al beber agua contaminada durante varios días antes. Sin embargo, algunos han elaborado teorías sobre la base de un supuesto suicidio. De acuerdo con una variación de esta teoría, se le impuso una sentencia de muerte en un «tribunal de honor» por un compañero de la Escuela Imperial de Jurisprudencia de San Petersburgo, como reprobación por la homosexualidad del compositor. Esta teoría no demostrada salió a la luz por la musicóloga rusa Aleksandra Orlova en 1979, cuando emigró a Occidente. Wiley afirma en el New Grove (2001), «La polémica acerca de la muerte [de Chaikovski] puede que haya llegado a un punto muerto... Estos rumores, por culpa de su fama, tardaron en extinguirse... Con respecto a la enfermedad, existen problemas con las pruebas que no ofrecen ninguna esperanza de hallar un resultado satisfactorio; la confusión de los testigos; sin tener en cuenta los efectos a largo plazo del tabaco y el alcohol. No sabemos cómo murió Chaikovski. Puede que jamás lo descubramos...»

Chaikovski escribió varias obras que son populares entre el público aficionado a la música clásica, entre las que se encuentran Romeo y Julieta, la Obertura 1812, sus tres ballets (El cascanueces, El lago de los cisnes y La bella durmiente) y la Marcha Eslava. Estas, junto con dos de sus cuatro conciertos, tres de sus seis sinfonías numeradas y, de sus diez óperas, La dama de picas y Eugenio Oneguin, son probablemente sus obras más familiares. Casi tan populares son la Sinfonía Manfredo, Francesca da Rimini, el Capricho italiano y la Serenata para cuerdas. Sus tres cuartetos de cuerdas y tríos para piano contienen bellos pasajes, así como sus ciento seis canciones siguen siendo interpretadas en recitales. Chaikovski también escribió unas cien obras para piano, a lo largo de su vida. Brown afirma que «aunque algunas de ellas pueden ser exigentes técnicamente, la mayoría son composiciones encantadoras, no pretenciosas, dirigidas a pianistas aficionados». Añade, no obstante, que «hay más atractivo e ingenio en estas piezas de las que cabría esperar».

La educación formal que recibió Chaikovski en el conservatorio le permitió escribir obras con tendencias y técnicas orientadas al estilo occidental. Su música es una muestra de un amplio ámbito y amplitud de técnicas, desde una forma «clásica» equilibrada simulando la elegancia rococó del siglo XVIII, hasta un estilo más característico de los nacionalistas rusos, o (según Brown) un idioma musical expreso para canalizar sus propias emociones trastornadas. A pesar de su reputación como «máquina de hacer llorar», la auto-expresión no era un principio central para Chaikovski. En una carta a von Meck del 5 de diciembre de 1878, le explicó que hay dos tipos de inspiración para un compositor sinfónico, una subjetiva y otra objetiva, y que la música programática puede y debe existir, al igual que es imposible exigir que la literatura se las arregle sin el elemento épico y se limite únicamente al lirismo. Igualmente, las grandes obras orquestales que Chaikovski compuso pueden dividirse en sendas categorías: las sinfonías en una y otras obras, como los poemas sinfónicos, en otra. De acuerdo con el musicólogo Francis Maes, la música programática como Francesca da Rimini o la Sinfonía Manfredo eran en su mayor parte el credo artístico del compositor como una expresión de su «ego lírico». Maes también identifica un grupo de composiciones que están fuera de la dicotomía de la música programática contra el «ego lírico», donde Chaikovski tiende a la estética pre-romántica. Entre las obras de este grupo se encuentran las cuatro suites orquestales, el Capricho italiano, el Concierto para violín y la Serenata para cuerdas.

Aunque la música de Chaikovski ha sido siempre popular entre el público, frecuentemente fue juzgada duramente por músicos y compositores. Sin embargo, su reputación como compositor de importancia está hoy en día aceptada. Su música ha ganado seguidores en las salas de conciertos de todo el mundo, en segundo lugar justo por detrás de Beethoven, gracias en gran parte a lo que Harold C. Schonberg califica de «una dulce, inagotable y supersensual fuente de melodía... con un toque de neurosis, tan emotivo como un grito desde una ventana en una noche oscura». Según Wiley, esta combinación de melodía sobrecargada y emoción recargada polariza a los oyentes, con un popular ruego de la música de Chaikovski compensada con el desdén crítico hacia ella entendida como vulgar y carente de pensamiento elevado o filosofía. Recientemente, la música de Chaikovski ha recibido una revaluación profesional, en la que los músicos reaccionan favorablemente a la música llena de melodías y su artesanía.

Chaikovski creía que su profesionalidad en combinar su talento y altos niveles de calidad en sus obras le distanciaban de sus contemporáneos del «Grupo de los Cinco». Compartía varios ideales suyos, incluyendo un énfasis en el carácter nacionalista en su música. Su intención era, no obstante, unir esos ideales con un estándar lo suficientemente alto para satisfacer los criterios de Europa Oriental. Su perfeccionismo, además, impulsó su deseo de alcanzar un público mayor, no sólo nacional sino internacional, que fue lo que finalmente logró.

Chaikovski pudo haber recibido influencias para sus composiciones del mecenazgo mayoritario denominado «del siglo XVIII» prevalente en la Rusia de aquella época, que todavía estaba profundamente influido por su aristocracia. En este estilo de mecenazgo, el mecenas y el artista a menudo estarían en igualdad de condiciones. Las dedicatorias dirigidas a los benefactores no eran un acto de humilde gratitud sino expresiones de su asociación artística. La dedicatoria de la Cuarta Sinfonía a von Meck se sabe que significó un sello sobre su amistad. La relación de Chaikovski con el duque Konstantín Konstantínovich nació a partir del fruto creativo de las Seis canciones, Op. 63, para las cuales el gran duque escribió la letra. Chaikovski no tuvo conflictos de estilo en tocar para los gustos del público, aunque nunca se demostró que satisficiera otros gustos aparte del suyo propio. Los temas patrióticos y el estilismo de las melodías del siglo XVIII en sus obras concordaban con los valores de la aristocracia rusa.

Según Brown en el New Grove (1980), las melodías de Chaikovski van del «estilo occidental al estilismo de canciones populares y en ocasiones las mismas canciones populares». Su empleo de repeticiones con estas melodías generalmente reflejan el estilo secuencial de las prácticas occidentales, las cuales Chaikovski extendía en una inmensa longitud, construyendo «una emocionante experiencia de intensidad casi insostenible». Experimentó en ocasiones con métricas inusuales, aunque usualmente, como en sus melodías de danza, empleaba una firma, en esencia un compás regular que «a veces se convertía en el agente más expresivo en algunos movimientos debido a su enérgico uso». Chaikovski además practicó con un amplio rango de armonías, desde las prácticas de las armonías y texturas occidentales de sus primeros dos cuartetos de cuerda al empleo de la escala de tonos enteros en el centro del final de su Segunda Sinfonía; esta última era una práctica que solían usar el Grupo de los Cinco.

Debido a que Chaikovski escribió la mayoría de su música para orquesta, sus texturas musicales estaban condicionadas cada vez más con los colores orquestales que empleaba, especialmente tras la Segunda suite orquestal. Brown mantiene que mientras que el compositor estaba habituado a las prácticas orquestales de Occidente, él «prefería diferenciar los colores orquestales haciéndolos más brillantes y definidos según la tradición establecida por Glinka». Tendía a emplear más los instrumentos agudos por su «veloz delicadeza», aunque equilibra esta tendencia con «una certera exploración de los sonidos oscuros e incluso lúgubres de los instrumentos de metal».

Wiley cita a Chaikovski como «el primer compositor ruso de un nuevo tipo, totalmente profesional, que asimiló con firmeza la maestría sinfónica de la tradición de Europa Occidental; en un estilo profundamente original, personal y nacional en el cual unificó el saber hacer de Beethoven y Schumann con las obras Glinka y transformó los logros de Liszt y Berlioz en la música programática en materias de elevación shakesperiana y de importancia psicológica».

Chaikovski creía que su profesionalidad en combinar su talento y altos niveles de calidad en sus obras le distanciaban de sus contemporáneos del Grupo de los Cinco. Compartía varios ideales suyos, incluyendo un énfasis en el carácter nacionalista en su música. Su intención era, no obstante, unir esos ideales con un estándar lo suficientemente alto para satisfacer los criterios de Europa Oriental. Holden sostiene que Chaikovski fue el primer compositor ruso profesional legitimado, afirmando que sólo las tradiciones de música popular y la música de la Iglesia ortodoxa rusa existían antes de nacer él. Holden continúa, «Veinte años después de la muerte de Chaikovski, en 1913, La consagración de la primavera de Ígor Stravinski estalló en la escena musical, marcando la llegada de Rusia en la música del siglo XX. Entre estos dos mundos, la música de Chaikovski se convirtió en el único puente».

Su perfeccionismo, además, impulsó su deseo de alcanzar un público mayor, no sólo nacional sino internacional, que fue lo que finalmente logró. El musicólogo ruso Solomón Vólkov sostiene que Chaikovski fue quizás el primer compositor ruso en pensar sobre el sitio de su país en la cultura musical europea." Como el compositor escribe a von Meck desde París,

"Qué agradable es estar convencido de antemano del éxito de nuestra literatura en Francia. Cada libro étalage contiene traducciones de Tolstói, Turguénev y Dostoyevski... Los periódicos están imprimiendo constantemente artículos muy entusiastas sobre uno u otro de estos escritores. ¡Quizás algún día esto también ocurra con la música rusa!

Chaikovski se convirtió en el primer compositor ruso en dar a conocer personalmente al público extranjero sus obras así como las de otros compositores rusos. Además mantuvo lazos cercanos de negocios y personales con muchos de los principales músicos de Europa y de los Estados Unidos. Para los rusos, según Vólkov, esto era algo totalmente nuevo e inusual.

Por último, el impacto de las propias obras de Chaikovski, especialmente en el ballet, no pueden subestimarse; su dominio de las danseuse (melodías que se ajustan a los movimientos físicos a la perfección), junto con su viva orquestación, temas efectivos y continuidad de ideas eran inauditas en el género, estableciendo nuevos estándares para el papel de la música en el ballet clásico. Noel Goodwin caracteriza El lago de los cisnes como «una obra maestra imperecedera [en el género del ballet]» y La bella durmiente como «el ejemplo supremo de ballet clásico del siglo XIX», mientras que Wiley calificó la última obra como «potente, variada y rítmicamente compleja».

es.wikipedia.org/wiki/Piotr_Ilich_Chaikovski

es.wikipedia.org/wiki/Anexo:Composiciones_de_Piotr_Ilich_...

es.wikipedia.org/wiki/Piotr_Ilich_Chaikovski_y_Los_Cinco

  

Pyotr Ilyich Tchaikovsky (Russian: Пётр Ильи́ч Чайко́вский; 7 May 1840 [O.S. 25 April] – 6 November [O.S. 25 October] 1893) was a Russian composer of the romantic period, whose works are among the most popular music in the classical repertoire. He was the first Russian composer whose music made a lasting impression internationally, bolstered by his appearances as a guest conductor in Europe and the United States. He was honored in 1884 by Emperor Alexander III, and awarded a lifetime pension.

Although musically precocious, Tchaikovsky was educated for a career as a civil servant. There was scant opportunity for a musical career in Russia at that time and no system of public music education. When an opportunity for such an education arose, he entered the nascent Saint Petersburg Conservatory, from which he graduated in 1865. The formal Western-oriented teaching he received there set him apart from composers of the contemporary nationalist movement embodied by the Russian composers of The Five, with whom his professional relationship was mixed. Tchaikovsky's training set him on a path to reconcile what he had learned with the native musical practices to which he had been exposed from childhood. From this reconciliation he forged a personal but unmistakably Russian style—a task that did not prove easy. The principles that governed melody, harmony and other fundamentals of Russian music ran completely counter to those that governed Western European music; this seemed to defeat the potential for using Russian music in large-scale Western composition or for forming a composite style, and it caused personal antipathies that dented Tchaikovsky's self-confidence. Russian culture exhibited a split personality, with its native and adopted elements having drifted apart increasingly since the time of Peter the Great. This resulted in uncertainty among the intelligentsia about the country's national identity—an ambiguity mirrored in Tchaikovsky's career.

Despite his many popular successes, Tchaikovsky's life was punctuated by personal crises and depression. Contributory factors included his early separation from his mother for boarding school followed by his mother's early death, the death of his close friend and colleague Nikolai Rubinstein, and the collapse of the one enduring relationship of his adult life, which was his 13-year association with the wealthy widow Nadezhda von Meck who was his patron even though they never actually met each other. His homosexuality, which he kept private, has traditionally also been considered a major factor, though some musicologists now downplay its importance. Tchaikovsky's sudden death at the age of 53 is generally ascribed to cholera; there is an ongoing debate as to whether cholera was indeed the cause of death, and whether his death was accidental or self-inflicted.

While his music has remained popular among audiences, critical opinions were initially mixed. Some Russians did not feel it was sufficiently representative of native musical values and expressed suspicion that Europeans accepted the music for its Western elements. In an apparent reinforcement of the latter claim, some Europeans lauded Tchaikovsky for offering music more substantive than base exoticism and said he transcended stereotypes of Russian classical music. Others dismissed Tchaikovsky's music as "lacking in elevated thought," according to longtime New York Times music critic Harold C. Schonberg, and derided its formal workings as deficient because they did not stringently follow Western principles.

Pyotr Ilyich Tchaikovsky was born in Votkinsk, a small town in Vyatka Governorate (present-day Udmurtia) in the Russian Empire, into a family with a long line of military service. His father, Ilya Petrovich Tchaikovsky, had served as a lieutenant colonel and engineer in the Department of Mines, and would manage the Kamsko-Votkinsk Ironworks. His grandfather, Pyotr Fedorovich Tchaikovsky (né Petro Fedorovych Chaika), was born in the village of Mikolayivka, Poltava Gubernia, Russian Empire (present day Ukraine), and served first as a physician's assistant in the army and later as city governor of Glazov in Vyatka. His great-grandfather, a Ukrainian Cossack named Fyodor Chaika, distinguished himself under Peter the Great at the Battle of Poltava in 1709. Tchaikovsky's mother, Alexandra Andreyevna was the second of Ilya's three wives, 18 years her husband's junior and French on her father's side. Both Ilya and Alexandra were trained in the arts, including music—a necessity as a posting to a remote area of Russia also meant a need for entertainment, whether in private or at social gatherings. Of his six siblings, Tchaikovsky was close to his sister Alexandra and twin brothers Anatoly and Modest. Alexandra's marriage to Lev Davydov would produce seven children and lend Tchaikovsky the only real family life he would know as an adult, especially during his years of wandering. One of those children, Vladimir Davydov, whom the composer would nickname 'Bob', would become very close to him.

In 1844, the family hired Fanny Dürbach, a 22-year-old French governess. Four-and-a-half-year-old Tchaikovsky was initially thought too young to study alongside his older brother Nikolai and a niece of the family. His insistence convinced Dürbach otherwise. By the age of six, he had become fluent in French and German. Tchaikovsky also became attached to the young woman; her affection for him was reportedly a counter to his mother's coldness and emotional distance from him, though others assert that the mother doted on her son. Dürbach saved much of Tchaikovsky's work from this period, including his earliest known compositions, and became a source of several childhood anecdotes.

Tchaikovsky began piano lessons at age five. Precocious, within three years he had become as adept at reading sheet music as his teacher. His parents, initially supportive, hired a tutor, bought an orchestrion (a form of barrel organ that could imitate elaborate orchestral effects), and encouraged his piano study for both aesthetic and practical reasons. However, they decided in 1850 to send Tchaikovsky to the Imperial School of Jurisprudence in Saint Petersburg. They had both graduated from institutes in Saint Petersburg and the School of Jurisprudence, which mainly served the lesser nobility, and thought that this education would prepare Tchaikovsky for a career as a civil servant. Regardless of talent, the only musical careers available in Russia at that time—except for the affluent aristocracy—were as a teacher in an academy or as an instrumentalist in one of the Imperial Theaters. Both were considered on the lowest rank of the social ladder, with individuals in them enjoying no more rights than peasants. His father's income was also growing increasingly uncertain, so both parents may have wanted Tchaikovsky to become independent as soon as possible. As the minimum age for acceptance was 12 and Tchaikovsky was only 10 at the time, he was required to spend two years boarding at the Imperial School of Jurisprudence's preparatory school, 1,300 kilometres (800 mi) from his family. Once those two years had passed, Tchaikovsky transferred to the Imperial School of Jurisprudence to begin a seven-year course of studies.

Tchaikovsky's early separation from his mother caused an emotional trauma that lasted the rest of his life and was intensified by her death from cholera in 1854, when he was fourteen. The loss of his mother also prompted Tchaikovsky to make his first serious attempt at composition, a waltz in her memory. Tchaikovsky's father, who had also contracted cholera but recovered fully, sent him back to school immediately in the hope that classwork would occupy the boy's mind. Isolated, Tchaikovsky compensated with friendships with fellow students that became lifelong; these included Aleksey Apukhtin and Vladimir Gerard. Music, while not an official priority at school, also bridged the gap between Tchaikovsky and his peers. They regularly attended the opera and Tchaikovsky would improvise at the school's harmonium on themes he and his friends had sung during choir practice. "We were amused," Vladimir Gerard later remembered, "but not imbued with any expectations of his future glory". Tchaikovsky also continued his piano studies through Franz Becker, an instrument manufacturer who made occasional visits to the school; however, the results, according to musicologist David Brown, were "negligible".

In 1855, Tchaikovsky's father funded private lessons with Rudolph Kündinger and questioned him about a musical career for his son. While impressed with the boy's talent, Kündinger said he saw nothing to suggest a future composer or performer. He later admitted that his assessment was also based on his own negative experiences as a musician in Russia and his unwillingness for Tchaikovsky to be treated likewise. Tchaikovsky was told to finish his course and then try for a post in the Ministry of Justice.

On 10 June 1859, the 19-year-old Tchaikovsky graduated as a titular counselor, a low rung on the civil service ladder. Appointed to the Ministry of Justice, he became a junior assistant within six months and a senior assistant two months after that. He remained a senior assistant for the rest of his three-year civil service career.

Meanwhile, the Russian Musical Society (RMS) was founded in 1859 by the Grand Duchess Elena Pavlovna (a German-born aunt of Tsar Alexander II) and her protégé, pianist and composer Anton Rubinstein. Previous tsars and the aristocracy had focused almost exclusively on importing European talent. The aim of the RMS was to fulfill Alexander II's wish to foster native talent. It hosted a regular season of public concerts (previously held only during the six weeks of Lent when the Imperial Theaters were closed) and provided basic professional training in music. In 1861, Tchaikovsky attended RMS classes in music theory taught by Nikolai Zaremba at the Mikhailovsky Palace (now the Russian Museum). These classes were a precursor to the Saint Petersburg Conservatory, which opened in 1862. Tchaikovsky enrolled at the Conservatory as part of its premiere class. He studied harmony and counterpoint with Zaremba and instrumentation and composition with Rubinstein.

The Conservatory benefited Tchaikovsky in two ways. It transformed him into a musical professional, with tools to help him thrive as a composer, and the in-depth exposure to European principles and musical forms gave him a sense that his art was not exclusively Russian or Western. This mindset became important in Tchaikovsky's reconciliation of Russian and European influences in his compositional style. He believed and attempted to show that both these aspects were "intertwined and mutually dependent". His efforts became both an inspiration and a starting point for other Russian composers to build their own individual styles.

Rubinstein was impressed by Tchaikovsky's musical talent on the whole and cited him as "a composer of genius" in his autobiography. He was less pleased with the more progressive tendencies of some of Tchaikovsky's student work. Nor did he change his opinion as Tchaikovsky's reputation grew. He and Zaremba clashed with Tchaikovsky when he submitted his First Symphony for performance by the RMS in Saint Petersburg. Rubinstein and Zaremba refused to consider the work unless substantial changes were made. Tchaikovsky complied but they still refused to perform the symphony. Tchaikovsky, distressed that he had been treated as though he were still their student, withdrew the symphony. It was given its first complete performance, minus the changes Rubinstein and Zaremba had requested, in Moscow in February 1868.

Once Tchaikovsky graduated in 1865, Rubinstein's brother Nikolai offered him the post of Professor of Music Theory at the soon-to-open Moscow Conservatory. While the salary for his professorship was only 50 rubles a month, the offer itself boosted Tchaikovsky's morale and he accepted the post eagerly. He was further heartened by news of the first public performance of one of his works, his Characteristic Dances, conducted by Johann Strauss II at a concert in Pavlovsk Park on 11 September 1865 (Tchaikovsky later included this work, re-titled, Dances of the Hay Maidens, in his opera The Voyevoda).

From 1867 to 1878, Tchaikovsky combined his professorial duties with music criticism while continuing to compose. This activity exposed him to a range of contemporary music and afforded him the opportunity to travel abroad. In his reviews, he praised Beethoven, considered Brahms overrated and, despite his admiration, took Schumann to task for poor orchestration. He appreciated the staging of Wagner's Der Ring des Nibelungen at its inaugural performance in Bayreuth, Germany, but not the music, calling Das Rheingold "unlikely nonsense, through which, from time to time, sparkle unusually beautiful and astonishing details". A recurring theme he addressed was the poor state of Russian opera.

In 1856, while Tchaikovsky was still at the School of Jurisprudence and Anton Rubinstein lobbied aristocrats to form the RMS, critic Vladimir Stasov and an 18-year-old pianist, Mily Balakirev, met and agreed upon a nationalist agenda for Russian music, one that would take the operas of Mikhail Glinka as a model and incorporate elements from folk music, reject traditional Western practices and use exotic harmonic devices such as the whole tone and octatonic scales. They saw Western-style conservatories as unnecessary and antipathetic to fostering native talent. Eventually, Balakirev, César Cui, Modest Mussorgsky, Nikolai Rimsky-Korsakov and Alexander Borodin became known as the moguchaya kuchka, translated into English as the Mighty Handful or The Five. Rubinstein criticized their emphasis on amateur efforts in musical composition; Balakirev and later Mussorgsky attacked Rubinstein for his musical conservatism and his belief in professional music training. Tchaikovsky and his fellow conservatory students were caught in the middle.

While ambivalent about much of The Five's music, Tchaikovsky remained on friendly terms with most of its members. In 1869, he and Balakirev worked together on what became Tchaikovsky's first recognized masterpiece, the fantasy-overture Romeo and Juliet, a work which The Five wholeheartedly embraced. The group also welcomed his Second Symphony, subtitled the Little Russian. Despite their support, Tchaikovsky made considerable efforts to ensure his musical independence from the group as well as from the conservative faction at the Saint Petersburg Conservatory.

he infrequency of Tchaikovsky's musical successes, won with tremendous effort, exacerbated his lifelong sensitivity to criticism. Nikolai Rubinstein's private fits of rage critiquing his music, most famously attacking the First Piano Concerto, did not help matters. His popularity grew, however, as several first-rate artists became willing to perform his compositions. Hans von Bülow premiered the First Piano Concerto and championed other Tchaikovsky works both as pianist and conductor. Other artists included Adele Aus der Ohe, Max Erdmannsdörfer, Eduard Nápravník and Sergei Taneyev.

 

Another factor that helped Tchaikovsky's music become popular was a shift in attitude among Russian audiences. Whereas they had previously been satisfied with flashy virtuoso performances of technically demanding but musically lightweight compositions, they gradually began listening with increasing appreciation of the music itself. Tchaikovsky's works were performed frequently, with few delays between their composition and first performances; the publication from 1867 onward of his songs and great piano music for the home market also helped boost the composer's popularity.

During the late 1860s, Tchaikovsky began to compose operas. His first, The Voyevoda, based on a play by Alexander Ostrovsky, premiered in 1869. The composer became dissatisfied with it, however, and, having re-used parts of it in later works, destroyed the manuscript. Undina followed in 1870. Only excerpts were performed and it, too, was destroyed. Between these projects, Tchaikovsky started to compose an opera called Mandragora, to a libretto by Sergei Rachinskii; the only music he completed was a short chorus of Flowers and Insects.

The first Tchaikovsky opera to survive intact, The Oprichnik, premiered in 1874. During its composition, he lost Ostrovsky's part-finished libretto. Tchaikovsky, too embarrassed to ask for another copy, decided to write the libretto himself, modelling his dramatic technique on that of Eugène Scribe. Cui wrote a "characteristically savage press attack" on the opera. Mussorgsky, writing to Vladimir Stasov, disapproved of the opera as pandering to the public. Nevertheless, The Oprichnik continues to be performed from time to time in Russia.

The last of the early operas, Vakula the Smith (Op.14), was composed in the second half of 1874. The libretto, based on Gogol's Christmas Eve, was to have been set to music by Alexander Serov. With Serov's death, the libretto was opened to a competition with a guarantee that the winning entry would be premiered by the Imperial Mariinsky Theatre. Tchaikovsky was declared the winner, but at the 1876 premiere, the opera enjoyed only a lukewarm reception. After Tchaikovsky's death, Rimsky-Korsakov wrote the opera Christmas Eve, based on the same story.

Other works of this period include the Variations on a Rococo Theme for cello and orchestra, the Third and Fourth Symphonies, the ballet Swan Lake, and the opera Eugene Onegin.

Discussion of Tchaikovsky's personal life, especially his sexuality, has perhaps been the most extensive of any composer in the 19th century and certainly of any Russian composer of his time. It has also at times caused considerable confusion, from Soviet efforts to expunge all references to same-sex attraction and portray him as a heterosexual, to efforts at armchair analysis by Western biographers. Biographers have generally agreed that Tchaikovsky was homosexual. He sought the company of other men in his circle for extended periods, "associating openly and establishing professional connections with them". His first love was reportedly Sergey Kireyev, a younger fellow student at the Imperial School of Jurisprudence. According to Modest Tchaikovsky, this was Pyotr Ilyich's "strongest, longest and purest love". The degree to which the composer might have felt comfortable with his sexual nature has, however, remained open to debate. It is still unknown whether Tchaikovsky, according to musicologist and biographer David Brown, "felt tainted within himself, defiled by something from which he finally realized he could never escape" or whether, according to Alexander Poznansky, he experienced "no unbearable guilt" over his sexual nature and "eventually came to see his sexual peculiarities as an insurmountable and even natural part of his personality ... without experiencing any serious psychological damage". Relevant portions of his brother Modest's autobiography, where he tells of the composer's sexual orientation, have been published, as have letters previously suppressed by Soviet censors in which Tchaikovsky openly writes of it. Such censorship has persisted in the current Russian government, resulting in many officials, including the current culture minister Vladimir Medinsky, to outright deny his homosexualit

1 2 4 6 7 ••• 79 80