View allAll Photos Tagged SPINT
GIORNO DELLA MEMORIA
Il Giorno della memoria cade ogni anno il 27 gennaio, in Italia dal 2000 e in tutto il mondo dal 2005 e va considerato quanto un’occasione di riflessione su una storia che ci riguarda da molto vicino.
L’Olocausto che provocò l’uccisione di un terzo del popolo ebraico e d’innumerevoli membri di altre minoranze ed anche dei diversamente abili e di altri ancora, è stato un punto di svolta nella storia, che ha spinto il mondo a dire “mai più”.
Il significato della Risoluzione ONU del 2005 è di far in modo di ricordare i crimini del passato per impedire che si ripetano nel futuro e di conservare quei luoghi che ospitavano i campi di concentramento di lavoro e di sterminio per documentare e condannare l’intolleranza, l’odio e l’aggressività verso persone e comunità motivate da differenze religiose ed etniche.
La memoria storica della shoah non deve riguardare soltanto il popolo ebraico, ma l’intera umanità.
Gli Stati Membri esortano a sviluppare programmi educativi per infondere la memoria della tragedia nelle generazioni future e impedire che il genocidio si ripeta.
Perché il 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nell’offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazifascista.
L'Italia ha formalmente istituito la giornata commemorativa, nello stesso giorno, alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite: essa ricorda le vittime dell'Olocausto, delle leggi razziali (approvate sotto il fascismo), la persecuzione italiana dei cittadini ebrei e coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.
MAUTHAUSEN - IL LAGHER
Il lager nasce come campo di lavoro, dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nel 1938. Il luogo scelto è presso Linz (Alta Austria) in prossimità di una cava di granito da utilizzare per la costruzione del lager.
Inizialmente i prigionieri furono impiegati nell’edificazione stessa del Lager e nel lavoro forzato presso una ditta di proprietà delle SS che produceva materiale da impiegare per la costruzione degli edifici monumentali e di prestigio della Germania nazista, arricchendo le SS.
In questo momento (1938) i prigionieri sono criminali comuni tedeschi, asociali, Testimoni di Geova, zingari e i primi ebrei austriaci.
Già nel 1940 iniziano gli arrivi di prigionieri degli eserciti nemici: polacchi, spagnoli della guerra civile, cechi, ebrei olandesi, uomini, donne e bambini. Poi con il tempo arriveranno anche i “politici” ossia partigiani, resistenti e scioperanti (Triangoli Rossi).
Nel 1941 Mauthausen diventa “campo di sterminio” (attraverso il lavoro).
Presto l’obiettivo cambia, non è più uccidere solo con il lavoro ma uccidere subito con “impianti industriali” di messa a morte: camera a gas per uccidere. Si moriva di malattie e fame, si moriva per fucilazione, per esperimenti medici, per bastonate, per iniezioni di fenolo al cuore, e in tanti altri modi.
Dal Maggio del 1944 arrivò anche un gran numero di ebrei ungheresi e polacchi.
Il periodo peggiore di Mauthausen corrisponde ai trasferimenti forzati di decine di migliaia di deportati da un lager all’altro negli ultimi mesi della guerra nel 1945 (marce della morte con contemporaneo trasferimento di macchinari).
Addirittura nel marzo del 1945 si arriva a un sovraffollamento, carenze igieniche, peggioramento del cibo, mancata distribuzione del cibo. Elementi che causarono di colpo l'aumento della mortalità.
Dall’agosto del 1938 al 5 maggio del ’45, quando fu liberato dagli americani, nel lager furono deportate circa 200.000 persone (50mila polacchi, 40mila sovietici, 39mila ebrei, pur non essendo un lager destinato agli ebrei), di essi 95.000-100.000 morirono nel campo.
Il 5 maggio 1945 il campo di Mauthausen è liberato dagli americani.
Subito oltre il portone di ingresso al campo si trova il parco dei monumenti. Si tratta di un’area che, successivamente alla chiusura del campo di concentramento, è stata pian piano riempita di monumenti che celebrano i prigionieri deceduti all’interno del Lager. Ogni nazione ha inserito un proprio monumento per ricordare i suoi morti.
In quest’area, quando il campo era in funzione, si trovavano le baracche delle SS che alla chiusura del campo andarono distrutte. A partire dal 1950 il parco iniziò a popolarsi di monumenti nazionali.
Soltanto negli anni ’70 venne fatto costruire da Israele un monumento per gli ebrei che rimasero uccisi all’interno del Lager. Gli ebrei furono le vittime più numerose dello sterminio nazista. Nel monumento ebreo raffigurante chiaramente il candelabro, si notano moltissimi
sassolini, che nel mondo ebraico sono un modo di commemorare le vittime
Ricordare Mauthausen
DA PREMETTERE NON SONO SADICO....MA COME NOI CI NUTRIAMO ANCHE LORO LO FANNO...QUESTA MATTINA IN CAMPAGNA PER FAR SCATTI(FINTANTO CHE IL TEMPO REGGE),CE NE ERANO PARECCHI( NOI UN DIALETTO LI CHIAMIAMO VECCANDO') E NON SI FERMAVANO MAI....IO RISCHIANDO ME NE SONO TROVATO UNO CHE AVEVA CATTURATO UN'APE,E CON LE SUE MASCELLE LA STAVA AFFETTANDO....QUESTA E' LA PRIMA....E SOLO ORA VEDENDOLI QUESTI SCATTI...MI CHIEDO SE NON SONO VERAMENTE "MATTO"!!!!!!
Don't use this image on websites, blogs or other media without my explicit permission. Any use without permission is prohibited and illegal.
Copyright © Antoniociro 2015 All Rights Reserved
Thank you for your visit and comment!
__________________________________________
Il deserto sabbioso si trova nelle vicinanze di una località turistica situata in un'oasi nel deserto del Marocco, nella provincia di Er Rachidia (31 05' N, 4 01' O) chiamata Merzouga.
Le tempeste di polvere e di sabbia sono tra i fenomeni naturali più volenti e imprevedibili. I venti forti sollevano le particelle di sabbia o polvere, provocando una nuvola turbolenta e soffocante che può ridurre la visibilità a zero in pochi secondi e provocare danni alle cose e infortuni.
Se ti trovi a visitare un deserto, è una buona idea sapere cosa fare se vedi un muro di sabbia che corre verso di te!
Innanzi tutto, proteggi gli occhi. Gli occhiali offrono una protezione minima dalla sabbia e dalla polvere, ma degli occhiali protettivi a tenuta stagna sono migliori. Se non li hai, proteggi il viso con il braccio mentre ti muovi, e se puoi, avvolgi un pezzo di stoffa in modo stretto intorno alla testa per proteggere occhi e orecchie.
Se hai un cammello, fallo sedere e stringiti contro il suo fianco. I cammelli sono abituati a sopravvivere alle tempeste di sabbia.
Se ti trovi su delle dune di sabbia, non cercare riparo sul lato scosceso...i venti forti possono sollevare molto velocemente grandi quantità di sabbia e potresti finire sepolto vivo. Cerca una grande roccia o un'altro riparo che possa proteggerti almeno parzialmente. Copri il più possibile il tuo corpo per proteggerti dalla sabbia trasportata dal vento. La sabbia spinta dal vento può fare male, e i venti forti di una tempesta possono portare anche oggetti più pesanti e pericolosi. Se ti trovi senza riparo, cerca di stare basso sul terreno e di proteggere la testa con le braccia, uno zaino o un cuscino.
Attendi la fine della tempesta. Non provare a muoverti nella tempesta; è troppo pericoloso. Rimani dove sei e aspetta che passi prima di cercare di raggiungere un'altra posizione.
Se riesci a raggiungere velocemente un riparo prima che di essere colpito da una tempesta di sabbia, fallo il più rapidamente possibile e rimani lì. Se sei con altre persone, rimanete insieme in modo che nessuno si possa perdere!
Transitano a Manarola in testa e spinta al Treno storico del Pesce da Sarzana a Camogli.
Ringrazio per la compagnia Giacomo Casabianca, Giacomo Corsini, Francesco Risolvo e Simone Merico.
Manarola 09/05/2015
ancora pochi giorni al countdown finale per la chiusura della storica linea costiera del ponente ligure..nella stazione Di Andora il reg Ventimiglia-Genova spinto dalla 464.522 attende il transito del Thello Milano-Marsiglia trainato dalla 656.443
(27.10.16)
In entrata nella stazione di Porrena dopo aver spinto nelle officine l'ETR 252 Arlecchino in fase di ripristino per la Fondazione FS.
Porrena 31/03/2016
Foto un po' spinta ma desideravo da tempo immortalare i colori del tramonto con questa splendida macchina, la ALe803 033, che ahimè è agli ultimi giri di ruota
Il ponte è simile ad altri ponti in pietra tipici delle Valli di Lanzo, quale il più noto “ponte del Diavolo” a Lanzo. Risale all’anno 1477 e venne eretto grazie alla munificenza dei fratelli Goffi, titolari della concessione per lo sfruttamento delle miniere locali di ferro e rame; per questo è anche detto “ponte Goffi”. Fu edificato molto probabilmente in sostituzione di un ponte precedente, danneggiato durante la terribile alluvione del 7 agosto 1469. La borgata ove si trova è detta “Forno” perché vi erano stati costruiti forni per la fusione dei metalli estratti dai monti circostanti e conserva i resti del borgo minerario, attivo nel sec. XIV. Il ponte è in pietra, formato da due arcate disuguali a schiena d’asino. Al centro dell’arcata maggiore vi è un’edicola dedicata alla Madonna, in origine affrescata. Si ritiene che l’edicola sia stata costruita per accrescere il peso del centro dell’arco e quindi la spinta tra i due blocchi laterali. Fonte: archeocarta.org/lemie-to-ponte-forno
Il 28 settembre 2014, in occasione di uno dei tanti speciali a vapore lungo la Val di Piave, era possibile vedere ancora dei regionali espletati con dei treni "navetta": convogli reversibili con carrozza pilota e locomotiva in spinta o al traino (diesel o elettrica in base alla tipologia di linea ferroviaria). Sulla linee non elettrificate, quindi a trazione diesel, questi convogli vengono bonariamente soprannominati "navettoni". Qui è immortalata la D445.1046, di Treviso, in spinta ad un regionale per Calalzo P.C, in partenza dalla stazione di Feltre.
Regionale 20856 da Venezia Santa Lucia a Verona Porta Nuova composto da carrozze a media distanza e spinto dalla E.464.451 di Trenitalia, transita presso Grisignano di Zocco (VI).
Regional 20856 from Venezia Santa Lucia to Verona Porta Nuova composed of medium distance carriages and pushed by the E.464.451 of Trenitalia, it transits at Grisignano di Zocco (VI).
Il 29 marzo 1997 un regionale Padova-Venezia Santa Lucia spinto dal locomotore E646 026 (costruzione Breda 1962), riprende velocità dopo aver effettuato la fermata in stazione a Ponte di Brenta.
In un paesaggio quasi da film western, un bel merci con trazione BNSF ( o meglio, spinta: le due loco sono in coda al treno) attraversa il celebre Kingman Canyon, in un punto in cui la ferrovia non è distante dalla Route 66.
Uno dei punti a mio avviso piu interessanti della Roma - Ancona. Ci troviamo a pochi passi da Genga dove la ferrovia è stretta tra il fiume Esino e la ripida parete rocciosa che si erge quasi verticale. La zona è soggetta a caduta massi e a protezione della linea è presente una rete paravalanghe visibile alle spalle del convoglio. In foto vediamo le E401.023 in spinta ad un Intercity proveniente da Roma Termini metre attraversa lo stretto canyon della gola della rossa in direzione Ancona.
19/06/2019
Aspetta...
Si solleva la nebbia
fatta di nuvole
scese sulla terra
che si rincorrono
spinte dal vento
al cospetto
del sole
Aspetta
le ore passano
e l'aria si fa limpida 🍁
Un altro "navettone", questa volta spinto dalla D445.1067, fa il suo ingresso a Certaldo in viaggio verso Firenze. (7/4/14)
The D445.1067 is pushing a Siena-Firenze regional train in Certaldo. (2014/4/7)
...e quindi visto che in testa c'era il diesel in coda troviamo l'elettrico nella figura dell' E191.101 di LocoItalia per Inrail, nella sua particolare livrea essenziale e gradevole, in spinta al convoglio, cosa che gli permette di trovarsi in buona luce...soluzione forse voluta per ritrovarsi con la macchina in testa dopo aver fatto tappa allo scalo di Alessandria Smistamento, evitando così la giratura di quest'ultima effettuando solo lo sgancio della G2000 che si sarebbe venuta a trovare di conseguenza in coda. Ecco allora lo sfilare via del TEC 64832 Ventimiglia - Castelguelfo nelle campagne alessandrine con il suo carico misto cisterne/container sotto un pallido sole invernale
I vulcani e le spinte geologiche plasmano il pianeta. Nuove isole sorgono dalle profondità del mare nel corso dei millenni. Lentamente si elevano verso cielo dove fanno condensare le nuvole. Queste creano pioggia, acqua che fluisce per gravità e crea cascate e fiumi di inestimabile bellezza.
Foto scatta all'isola di La Rèunion, ovviamente :)
Buona giornata
#reunion #island #cascata #waterfall #volcano #rain #atmosphere #lake #river #fiume #natura #wild #geology
La D145 2058 del DL di Genova Rivarolo è insolitamente e straordinariamente in spinta al Combinato "Kerakoll" , proveniente da Minucciano-Pieve-Casola e diretto a S.Stefano di Magra, qui in transito presso la fermata, un tempo stazione, di Fivizzano-Rometta-Soliera in una serena mattina di gennaio. In testa al treno la D345.1103.
The D145 diesel class locomotive group n°2058 pushes the combinided Cargo Train "Kerakoll" from Minucciano-Pieve-Casola to S.Stefano di Magra, here in Fivizzano-Rometta-Soliera station, in a wonderful morning of January
In occasione della Sagra del salame d'oca a Mortara,è stato organizzato un treno speciale con partenza a Milano Lambrate. Qui lo vediamo transitare tra le campagne con la 625.100 in testa al treno mentre in coda era spinta dalla E646.158 a sua volta sganciata a Pavia.
SAURIS DI SOTTO. DORF (m.1212 s.l.m.)
La conca di Sauris contiene un armonioso mosaico di elementi paesaggistici modellatisi sia sotto la spinta degli elementi naturali, sia ad opera dell'uomo.
Ripide distese boschive ad alto fusto si alternano a terrazzi alluvionali, dove prosperano prati e pascoli. Tipici ambiti alpini si ritrovano, tra gli altri, nei massicci rocciosi del Bivera, del Pieltinis e del Tiarfin. I numerosi torrenti e rii arricchiscono l'ambiente naturale e vanno ad alimentare l'ampio lago di origine artificiale che, con la sua seducente bellezza, caratterizza il contesto paesaggistico di Sauris.
CANON EOS 600D con ob. SIGMA 70-300 f./4-5,6 DG
Transita nei pressi di Gries in spinta al Walterzug diretto a Verona Quadrante Europa.
Gries am Brenner 26/03/2015
Una teoria di vetture, spinte da un'elettromotrice articolata "Allegra" (ABe 8/12 3506), transita sul viadotto Schmittentobel in direzione Coira.
TRansita nei pressi di San Lorenzo al Mare in spinta ad un REG per Taggia Arma.
San Lorenzo al Mare 02/07/2016
Una unità non nota appartenente al gruppo di locomotive elettriche 1016 di proprietà di Rail Cargo Austria A.G. è qui ripresa a Sankt Jodok am Brenner impiegata come macchina di "spinta" al treno commissionato da LKW WALTER Internationale Transportorganisation A.G.
Capitolo 5
Album completo: Cuba 5: Viñales, regno del tabacco
IL FIORE DELLA NICOTIANA TABACUM
Con l'arrivo degli Europei, il tabacco divenne uno dei più importanti prodotti del nuovo mondo e fornì una forte spinta per la colonizzazione dell'America meridionale molto prima che gli Stati Uniti venissero fondati.
In seguito, la volontà di aumentarne la produzione provocò una forte espansione coloniale, causa dei primi conflitti con gli indios, e divenne una delle principali motivazioni per lo sfruttamento del lavoro di schiavi africani nelle piantagioni.
Fonte delle informazioni: Wikipedia
La E652.042 di Trenitalia Cargo, coadiuvata da un E655 in spinta, trainano verso Novi San Bovo un pesante treno di bobine proveniente dall'Ilva di Genova Sestri Ponente, qui poco prima di Isola del Cantone.
14/07/2016
Una delle poche E464 xmpr in servizio per Trenord in transito fra Abbiategrasso ed Albairate in spinta ad un regionale Mortara-Milano P.G.
08/03/2021
Dopo un bel po' di mesi che volevo andare a fotografarlo, ecco che finalmente trovo una giornata libera e organizzato tutto in fretta e furia il giorno dopo si parte alla volta di Minucciano. Qui vediamo il convoglio formato da tredici carri in transito sul viadotto che si affronta uscendo dalla stazione di Minucciano in direzione Aulla con in testa una delle ultime D345 in livrea d'origine, la D345.1044 e in spinta una gemella nell'anonima livrea XMPR.
Qui il video: www.youtube.com/watch?v=-Bhl10GS_1g
Nel piattume di quello che ormai sono diventati gli InterCity, dedichiamogli uno scatto approfittando delle condizioni di luce di un altrettanto piatto Autunno... Qui la E401.042 in spinta all'IC 588 Roma Termini - Trieste Centrale transita a Vaiano, in compagnia degli amici Filippo Cicconetti e Roberto Giovagnorio...
Vaiano 29/09/2018
www.trainsphotosm.altervista.org
© Michael Carli - mike97tigre
Antico crocevia ferroviario nel quale si snodavano la Lavanttalbahn ormai disarmata se non nel brevissimo tratto ridotto a raccordo ferroviario finoa ad Otiški Vrh e la Drautalbahn che tutt'oggi collega Maribor a San Candido, ma che oggi svolge un semplicissimo servizio locale pur rimanendo ufficialmente una linea Internazionale, Dravograd è comunque rimasta una stazione dalle dimensioni notevoli anche se oggi decisamente sovradimensionata.
Si perde quasi nel nulla del grande fabbricato il merci raccoglitore da Maribor che in effetti è appena rientrato (in spinta) dal raccordo di Otiški Vrh
dopo aver consegnato due carretti vuoti da riempire di legname.
Nel paese abbandonato di Vergheto, sopra Colonnata, sulle Alpi Apuane.
Il tempo era improvvisamente cambiato e iniziava a piovigginare.
La situazione in Israele continua a precipitare. Le bombe israeliane, insieme a migliaia di palestinesi, hanno ucciso Sufyan Tayeh, presidente dell'Università islamica di Gaza, che aveva ricoperto una cattedra UNESCO e, anche secondo Carlo Rovelli, tra i migliori scienziati al mondo, era ricercatore leader nel campo della Fisica. Con lui sterminata tutta la sua famiglia.
Distrutta anche l'Università.
Intanto a Gaza è in corso un massacro di proporzioni devastanti. La popolazione, spinta a sud dai bombardamenti, è disperata, non sa più dove andare, perché è chiuso il varco con l'Egitto.
Il disegno di N. è sempre più evidente. Ha detto che ha intenzione di proseguire con le ostilità per almeno altri due mesi. Con una media di 150 morti al giorno, soprattutto bambini e donne, non potrà più esserci uno Stato libero palestinese perchè saranno tutti uccisi. I rimanenti confinati forse in una decina di km a sud, controllati da Israele. L'occupazione della Cisgiordania, con i coloni abusivi armati, era iniziata da tempo.
L'Europa, gli USA, deplorano molto flebilmente, continuando a sostenere questa guerra.
È evidente che Hamas non potrà mai essere sterminata definitivamente ed è evidente un disegno criminale da parte di 'Bibi'.
Le nostre tv non trasmettono le immagini di quello che sta avvenendo realmente.
L'Italia sta in silenzio, a parte qualche piccola manifestazione
In fondo alla maggior parte della gente importa solo il prezzo della benzina e dei beni di consumo.
Il resto è solo disturbo del nostro quieto vivere.
Anche l' Europa, gli Israeliani ( preoccupati esclusivamente dei loro ostaggi) , assistono in silenzio.
Stamattina un attentato a Parigi. Hanno detto di uno squilibrato. Ma temo che l'odio si espandera' anche in altri Paesi .
Io continuo a scrivere. Annoio anche.
Non serve a nulla.
Oggi ho guardato se c'erano manifestazioni. Vorrei in qualche modo fare qualcosa, ma non ho trovato nulla qui a Genova.
Non stiamo in silenzio di fronte a questo orrore
‼️
The war in Palestine continues with its horror and killing of children and women.
Let's not be silent!
Nel paesaggio innevato di Grizzana transita sul celebre viadotto la 464.416 in spinta a questo Regionale PRATO C.LE-BOLOGNA C.LE.
(GRIZZANA 16-01-2017)
Con l'occasione auguro a tutti voi Buon Natale!!!
Merry Christmas!!!
Questa statuetta ha per me un significato particolare..
Era ancora tempo di lockdown, ma si poteva uscire di casa, distanziati, dopo parecchio tempo.
Ero andata da sola a fare una passeggiata sopra S. Ilario, che era ancora comune di Genova, credo.
Volevo solo fare quattro passi, come si dice, quindi avevo scarpe da città. E invece mi ero spinta fino in cima alla montagna. Era tutto talmente bello.
All'ultimo il sentiero si era fatto roccioso, con dei massi. Anzi non c'era più sentiero. Però ormai dovevo andare in cima, dove c'era una Cappelletta e dove ero stata col Cai anni prima, riconoscevo il luogo.
Si era fatto tardi, iniziava a venire buio e anche a piovere. Non c'era naturalmente nessuno essendo periodo di pandemia e giorno feriale e non avevo un ombrello. Da lassù la veduta della costa era stupenda.
Ho iniziato a scendere velocemente, con un po' di timore, ma si scivolava sulle rocce. Così ho pensato di passare lateralmente sull 'erba. Ma l' erba era bagnata, con fango, e ancor più scivolosa.
Ho preso una schienata notevole e, per cercare di attutire il colpo, ho messo giù le mani.
La caduta è stata brutta e sentivo un forte dolore al polso destro. Temevo di essermelo spaccato.
Sono infine arrivata in paese. Ormai era buio pesto. La prima cosa che ho visto, stranamente incastonato in una casa, è stato questo Gesù Bambino illuminato, quasi una visione. Ho ringraziato per essere arrivata in fondo.
Lo spettacolo del mare scuro, della costa illuminata da lucine , come in un presepe, era emozionante , e mi sono ancora soffermata a guardare.
Ho fatto molta fatica a a guidare, cambiare le marce col polso che mi faceva male.
Non l'ho mai fatto vedere. Probabilmente non era rotto, ma il dolore è durato mesi.
Un'avventura che non ho raccontato ai miei amici del Cai, ( allora le gite erano sospese ) , neppure a mio figlio, e che non mi fa davvero onore
La sagra delle castagne a Marradi è divenuta un piacevole passatempo e ritrovo tra amici all'arrivo della stagione fredda.
La gita di quest'anno ha riproposto nuovamente il treno storico da Rimini (stavolta via Ravenna) con 640.121 in testa e D443.2002 in spinta, che a Marradi si sono invertite per il treno del ritorno.
La "deliziosa" manovra storica ha proposto questo quadretto autunnale con le due locomotive nella fase di inversione di marcia. mentre la 640 si dirige alla rotonda, la D443 provvede al giromacchina.
Marradi-Palazzuolo sul Senio (FI)
16/10/2016
Foto di Andrea De Berti
un ringraziamento particolare per la compagnia a Emanuele Ferrari, Enrico Bonaga. Fabio Miotto, Mattia Domeneghini e al "navigatore ufficiale" Lorenzo Fantini.
Transita sul viadotto di Albignano in spinta ad un Regio Express diretto a Verona Porta Nuova.
Albignano 28/06/2015
Siamo sulla linea lenta dei Giovi all'altezza di Isola del Cantone, dove discende l' IC 1533 Milano C.le - Grosseto rinominato 35033 in quanto deviato dal suo itinerario consueto, quello sulla linea veloce detta anche Succursale...in testa troviamo una carrozza pilota Z nella allora nuova livrea IC giorno, o sun, come il resto delle carrozze spinte in coda dall' E402B.176 in livrea Frecciabianca in una foschiosa mattinata di inizio Aprile di qualche anno fa
Lo schema di coloritura di Lokomotion, applicato a numerose locomotive del parco, è tra i più riconoscibili per via della zebratura molto appariscente. Qui questa livrea è applicata a due 139, classiche locomotive tedesche che sono state di casa per anni sul Brennero alla testa dei merci dalla Germania e lo sono tuttora come locomotive usate per le spinte in coda ai treni pesanti. Questo breve convoglio di rimando è ritratto in discesa sulla rampa Nord, all'altezza della stazione di Gries.
Alla Sicom-Containers di Cherasco è in corso il carico di un treno merci.
I containers nuovi appena costruiti vengono ordinatamente agganciati ai carri pianale, appena giunti in loco da un mezzo gommato. In testa una lustra D445 di prima serie (1017) che attende il termine delle operazioni, dopo aver spinto il treno vuoto a due riprese nel binario di scalo adiacente alla ditta.
Per questa foto ringrazio infinitamente la "SICOM" per avermi autorizzato ad entrare, fotografare e successivamente pubblicare questa foto (e le prossime se sarà il caso). Un ringraziamento va di diritto a Pietro Zitano per aver avuto i necessari contatti.
N.B. Ricordo agli amici fotografi che volessero replicarla, che tutto il perimetro della ex stazione di Cherasco è parte integrante della ditta Sicom e che l'accesso allo stesso è vietato e malvisto in quanto sito industriale privato. Per poter replicare questa fotografia è necessario farsi autorizzare dall'azienda preventivamente e presentarsi sul posto.
Cherasco (CN)
07/02/2017
Foto Andrea De Berti
Transita sul curvone del "Collodoca" nei pressi di Coltano la 403.005 in spinta all'InterCity ROMA T.NI-VENTIMIGLIA.
(COLTANO 12-06-2021)
Sento che raffiora già, quella vecchia libertà
Di non ascoltare più
Quel che accade intorno a me,
E poi bagnarmi l'anima di pura fantasia, l'animale indocile follia.
Questo sogno è un angelo sempre in alto se ne va,
E attraversa nuvole
Con il cielo in sintonia, per poi piegarmi l'anima
E riportarmi giù
Nella quotidiana vita mia.
dalla mia altalena io
Scendo ancora giù
Ma una spinta basta e via
Io torno su
Dalla mia altalena io
Scendo ancora giù
Ma una spinta basterà e volerò, volerò, io volerò...
Come sembra piccola
Ogni cosa da quassù
Ma il mio cuore scivola
Torna sempre a ciò che sa
Così la mia fragilità è un equilibrio in più
Che tra cielo e terra adesso va
Iris sibirica, come dice il nome scientifico, viene da lontano. Dalle lontane paludi della Siberia, i ghiacciai quaternari l'hanno spinto fino alle soglie della Pianura padana. Un delicato gioiello che reca messaggi arcani ..... .. ora nel mio giardino.
Nella cittadina slovena di Krsko, la 642.186 di SZ sta smistando un treno di carri all'interno dei vari raccordati che confluiscono nel piccolo scalo merci. Le varie manovre, che hanno impegnato un paio di ore, si sono svolte in varie modalità tra cui quella "a spinta" e costituiscono l'ossatura stessa del traffico diffuso interno, modalità che in Italia è stata largamente rasa al suolo favorendo (direttamente o indirettamente) il trasporto su gomma.
Krsko [Slovenia]
22/08/2018
Dopo il primo viaggio di un convoglio IC con una E401 a Ventimiglia con a bordo dei tecnici di RFI per i test sotto catenaria francese la nuova monocabina di Trenitalia fa ritorno in Liguria per due giorni di test tra Genova Brignole e Arquata Scrivia.
Nello specifico vediamo l'unità 039 in spinta a nove carrozze Z in nuova livrea transitare a Genova Quinto al Mare mentre incrocia un regionale con Vivalto
La E 185-594 di Crossrail transita sul Kanderbrücke, posto all'uscita della stazione di Frutigen (CH), mentre effettua la spinta ad un intermodale per Milano Smistamento.
Ci sono due uomini sulla vetta del gigante dolomitico che sfiora le nuvole. Nessuno, se non loro stessi, sa cosa li abbia spinti a rischiare la vita loro e forse quella d'altri, per raggiungere quella meta. Conquistatori dell'inutile, così li si potrebbe definire, eppure il loro gesto, per quanto non condivisibile, ha un sottile sapore di libertà e di sfida e certo potrà arricchirli spiritualmente. L'importante è che riescano a tornare giù conservando intatta la motivazione che li ha spinti a sfidare la verticalità ..... ..
QUARTIERE GALLARATESE, MILANO
Progetto fotografico di Roberto Venegoni e Silvia Lagostina
Passeggiamo nello spazio urbano per interrogarci, a
quarant'anni di distanza, su questa costruzione, come continui ad accogliere i propri residenti e se sia riuscita ad indovinare il futuro della periferia urbana.
Quando si entra in uno spazio abitativo che ha tutte le caratteristiche per essere ritenuto un casermone non si sa mai che aspettarsi.
Nell'immaginario collettivo, solitamente, un insieme di palazzi facente parte di un solo complesso evoca degrado e marginalità.
Certo, il complesso “Monte Amiata” è stato progettato da Carlo Aymonino e Aldo Rossi, ma questo non è per forza garanzia di una buona abitabilità.
D'altra parte molti complessi di edilizia popolare progettati da grandi architetti versano ora in uno stato di degrado impressionante.
Al Monte Amiata invece la prima cosa che salta all'occhio è l'estrema pulizia, l'ordine la meticolosa conservazione degli spazi, che vanno di pari passo con le atmosfere di tranquillità e ordine che evoca il luogo.
Come se la bellezza e la funzionalità delle strutture portassero gli abitanti a mantenere dignitosi gli spazi e le esigenze abitative delle persone fossero talmente soddisfatte da indurli a rispettare il luogo.
Viaggiarne all'interno risulta immediatamente facile, grazie ad una serie di architetture in grado di guidare le persone in maniera intuitiva.
Lunghi corridoi che non si può evitare di percorrere, in realtà si è spinti a farlo per trovare ciò che serve: ascensori o scale, sbocchi sui giardini, garage, le porte delle singole abitazioni, spazi comuni.
L’indagine fotografica tenta di valutare se “il monte Amiata” sia riuscito, oltre ad accogliere degnamente i propri residenti, ad indovinare il futuro della periferia urbana.