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Sono sempre stata affascinata dalle origini: del mondo, dell'universo, degli animali, delle piante, dei minerali, ma ero talmente immersa nel silenzio che per lunghissimo tempo non ho avuto la percezione di essere nata.

Dov'ero quando non c'ero? A questa vaga domanda che riuscii a porre forse verso i sei sette anni mi fu risposto, in dialetto, che venivo da un altrove: “appart de' là”.

Così da piccola osservavo con interesse la vita dei piccoli insetti, delle piante, dei fiori, dei pochi animali da cortile che possedevamo: galline che improvvisamente cambiavano voce e andavano in cerca di un nido “personale” dove depositare le proprie uova e spesso le trovavo sotto un cespuglio con le ali allargate a covare il tesoro da cui sarebbero nati adorabili pulcini, gialli o neri per lo più. Oppure le mamme gatte che, con intuito ancestrale, nascondevano i propri piccoli per evitare che gli umani li affogassero prima che potessero reggersi da soli sulle zampe.

Non so quando ho iniziato a pormi domande più precise sulle mie origini, non ricordo. Però ad un certo punto, dopo una travagliatissima adolescenza, seguita da un'altrettanto complicata giovinezza, qualcosa è scattato: faticosamente ho riportato alla memoria la frase di una mia vicina di casa quando avevo nove anni. Era andata a trovare mia madre che mi aveva partorita da un paio di giorni: “Guarda che bella bambina sei diventata, e pensare che tua madre disse: portàtela via è brutta, non la voglio vedere!”

Forse è stata questa la molla che mi ha spinta a cercare sempre più lontani i miei antenati fino ad arrivare alle origini del mondo. Così quando ho scoperto, non moltissimi anni fa, che le Crete Senesi si erano formate dai sedimenti del mare pliocenico e in seguito modellate da erosioni e dall'intervento dell'inesorabile dio Crono, ho sentito di essere quasi tornata a casa, nella mia vera casa, modellata di argilla e di elementi primordiali. Tutta la zona delle Crete è ricca di fossili, io stessa, insieme ad un compagno di qualche anno fa ne ho trovati in abbondanza: avevano appena fatto uno scavo e improvvisamente erano venute alla luce centinaia e centinaia di conchiglie, soprattutto splendide turritelle. Nei pressi delle Crete, in località Lucciola Bella, sono stati trovati anche resti fossili di un giovane delfino. Ecco, se è vero, come dice il genetista Boncinelli che in noi c'è la memoria dell'universo dalla sua nascita fino ad oggi, se è vero che conserviamo i passaggi e tutte le metamorfosi che le nostre cellule hanno subito nei milioni di anni, io mi sento la sorella di quel piccolo delfino che, con il suo corpo ha permesso di aggiungere un tassello alla storia che ci riguarda tutti.

La Toscana e Siena in particolare sono nel mio cuore; quando sono entrata per la prima volta nella piazza del Campo - che è stata ideata come una vera e propria conchiglia - ho provato una vertigine, qualcosa, qualcuno mi accoglieva nel suo grembo, era come sentirsi protetta e accudita, al sicuro. E poi la grande avventura dentro il Palazzo Pubblico che contiene alcuni capolavori assoluti; qui vorrei parlare solo del ciclo degli affreschi di Ambrogio Lorenzetti sul Buono e Cattivo Governo. In particolare l'affresco che ritrae il Buon Governo in campagna mi ha letteralmente rapita. Nel 1338/1339 Lorenzetti compie il miracolo di rappresentare per la prima volta un paesaggio percorso da contadini al lavoro in tutte le stagioni dell'anno, gente che ara, semina, miete, batte il grano, porta i sacchi di grano al mulino; altri che salgono verso la città con muli carichi di cereali da vendere, un allevatore che porta il suo maiale di razza “cinta senese” al guinzaglio e nel frattempo scendono verso la campagna i nobili per la caccia col falcone e signori riccamente vestiti anch'essi per la caccia o per ispezionare le proprie terre; terre ben delimitate da filari di alberi e da pochi casolari sparsi nella campagna in modo armonico: tutto ha un senso di grazia e di armonia; commovente, in lontananza, il paesaggio primordiale delle Crete.

Grazie ad un amico Flickr, Luciano Giuliodori, che recentemente ha pubblicato due magnifiche foto in bianco e nero delle Crete Senesi, ho potuto rivivere le emozioni che questo paesaggio ancora oggi mi suscita. Luciano nelle sue foto ha dato risalto al paesaggio modellato dalla Natura e dall'uomo, mettendo in secondo piano i piccoli casolari che appena si intravvedono e che lasciano intendere quanto i suoi abitanti abbiano saputo rispettare questa terra che oggi tutto il mondo ci invidia. Le rare foto di Luciano sono pervase di solenne silenzio e di muta ammirazione per quello che la natura offre al nostro sguardo e che dovrebbe indurci a meditare e a goderne con gratitudine.

 

it.wikipedia.org/wiki/Allegoria_ed_effetti_del_Buono_e_de...

In spinta ad un intercity entra in stazione a castelguelfo

Il mistero della strega di Blair è un film del 1999 diretto da Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez.

 

Realizzato da una coppia di registi/autori esordienti, il film si colloca a metà strada tra il genere documentaristico e l'horror, pur essendo un prodotto autoriale che sfugge ad una classificazione semplicistica. Preceduto da un'originale campagna pubblicitaria, il film ha ottenuto molti consensi di pubblico e critica, nonché numerosi riconoscimenti, tra cui il "Premio Giovani" per il miglior film straniero al Festival di Cannes 1999, nonché una menzione speciale al Festival di Sitges del medesimo anno.

Le riprese del film si svolsero nell'ottobre 1997.

Nel 2000, visto il notevole successo al botteghino, che lo ha reso il film di budget più basso con gli incassi più alti (248,6 milioni di dollari a fronte di un costo di produzione di 60.000 dollari), detenuto vent'anni prima da Interceptor, la casa che detiene i diritti, la Haxan Films, ha prodotto un seguito, Il libro segreto delle streghe: Blair Witch 2, nel quale, però, non sono stati coinvolti gli autori del primo episodio.

Altre opere derivate sono alcuni libri, una serie a fumetti, un fotoromanzo del primo film ed una trilogia di videogiochi di genere survival horror (che costitutiscono uno spin-off del gioco horror Nocturne).

Era previsto un terzo film della serie (un prequel annunciato nella versione DVD) ma non fu mai realizzato. Nel 2009 si iniziò a trattare per un seguito di questo primo capitolo che trascendesse i fatti del secondo, successivamente il 22 luglio 2016 al Comic-Con di San Diego è stato presentato, a sorpresa, il trailer del sequel Blair Witch. Il film è uscito negli USA il 16 settembre dello stesso anno con la regia di Adam Wingard.

I tre attori principali, tutti pressoché esordienti all'epoca delle riprese, interpretano i ruoli di se stessi.

 

All'inizio della proiezione si viene informati della scomparsa di tre ragazzi nell'ottobre 1994, inoltratisi nei boschi circostanti il villaggio di Burkittsville (anticamente chiamato Blair), nella contea di Frederick, nel Maryland (USA), e del ritrovamento di alcune pellicole e nastri audiovisivi da essi realizzati nei giorni immediatamente precedenti la loro sparizione.

Il film è presentato come un semplice montaggio in ordine cronologico di questo materiale rinvenuto, a ricostruzione dei fatti che hanno visto coinvolti i tre giovani.

Si scopre così che i tre studenti universitari Heather, Mike e Josh hanno deciso di realizzare un documentario scolastico, con cui fare luce su una misteriosa leggenda locale, quella della fantomatica "Strega di Blair", una vecchia di nome Elly Kedward vissuta alla fine del Settecento nel paese di Blair, a cui le cronache hanno attribuito atti di violenza a danno di bambini del paese, nonché la scomparsa di alcuni di loro.

La donna, che aveva rischiato il linciaggio dalla popolazione, era stata bandita dal villaggio e, rifugiatasi nei boschi, non vi aveva mai più fatto ritorno, per cui la credenza comune era che lì avesse trovato la morte.

Tuttavia, tempo dopo la sua presunta morte, molti ragazzini erano scomparsi nei meandri delle foreste di Blair, dove la popolazione credeva fosse il nascondiglio della Strega, e i fatti di sangue si moltiplicarono nelle zone selvagge che circondano il piccolo centro abitato, fino a risolversi nelle gesta di un locale serial killer realmente esistito e condannato a morte negli anni '40, Rustin Parr, che sostenne di aver compiuto i suoi efferati omicidi ai danni di sette bambini spinto dallo spettro della vecchia strega.

L'uomo, catturandone due alla volta, li portava nella cantina della sua casa in mezzo al bosco e ne costringeva uno a girarsi faccia al muro mentre uccideva l'altro.

Per realizzare il loro "Progetto" i tre non si sono limitati ad intervistare alcuni abitanti della cittadina di Blair ma hanno voluto immergersi di persona nell'ambiente stesso in cui si sarebbero verificate le sparizioni dei bambini.

Per questo, dopo aver raccolto una serie di testimonianze sulle fugaci apparizioni della Strega, che qualcuno giura di aver visto aggirarsi per i fitti boschi che circondano il paese di Blair, i tre ragazzi si intrufolano a loro volta nella foresta, seguendo un percorso che li dovrebbe condurre fino alle radure dove la Strega avrebbe perpetrato i suoi misfatti.

Fin dall'inizio i boschi appaiono inquietanti: sul percorso i ragazzi si imbattono in strani manufatti di legno e cumuli di pietre sul terreno (alcuni li vedono comparire un mattino attorno alla loro tenda). Durante la prima notte Josh afferma di aver udito una "risatina" sinistra fuori dalla tenda e nelle successive notti, in un clima di tensione crescente, i tre percepiscono la presenza di misteriosi visitatori all'esterno della tenda: sono frutto di uno scherzo di cattivo gusto dei giovani del luogo e dell'autosuggestione, oppure sono davvero le apparizioni degli spiriti delle vittime della Strega?

I tre, spaventati, sono decisi ad abbandonare il progetto del documentario e tornare alla civiltà ma si rendono conto ben presto di essersi completamente smarriti nell'immensità dei boschi e di non avere alcuna prospettiva di venirne fuori. A volte, convinti di proseguire sempre in linea retta, si ritrovano dopo ore nello stesso luogo.

A seguito di questi episodi i ragazzi perdono determinazione e fiducia reciproca, lasciandosi andare a scene isteriche ed a reazioni verbali violente.

Durante l'ennesima notte nel bosco Josh, rimasto fuori dalla tenda di guardia, scompare senza lasciare traccia. I due amici lo cercano disperatamente per tutto il giorno seguente e la sera, rimasti soli a farsi coraggio in tenda, odono in lontananza urla che potrebbero essere le sue. Usciti in cerca dell'amico, dovranno però arrendersi al fallimento.

La mattina dopo trovano, fuori dalla tenda, macabri resti riconducibili a Josh.

I due giovani rimasti, scioccati dalla paura e non credendo più all'ipotesi dello scherzo, ma convincendosi sempre più di essere involontari testimoni di qualcosa di ben più malvagio e sconvolgente, girovagano esausti senza meta nel bosco. Vengono nuovamente raggiunti dall'oscurità quando giungono ad una casa abbandonata, attratti in quel luogo dal lontano grido d'aiuto dell'amico scomparso.

È la casa in cui l'assassino Rustin Parr aveva compiuto i suoi terribili delitti.

Nel rudere, pieno di strani segni (sulle pareti si vedono molte impronte scure di mani ad altezza di bambino), i due ragazzi incontrano infine il loro destino. Mike, dopo aver ispezionato la soffitta, torna giù inseguendo la voce di Josh e, raggiunta la cantina, perde la telecamera che cade in terra. Un tonfo sordo lascia intendere che Mike è stato colpito.

Nelle caotiche scene finali si deduce che Heather, spaventata e urlante, accorre nelle cantine cercando di raggiungere Mike.

La ragazza lo segue e quando arriva ha una fugace visione dell'amico, immobile in un angolo, con la faccia rivolta al muro, come un bambino in castigo, prima di essere a sua volta colpita.

La sua telecamera cade a terra e riprende solo una fredda immobilità.

 

... questo scatto è come io immagino sia il bosco di Blair ...

 

Il cimitero del Burci

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Burchio

Altri nomi Burcio

Caratteristiche costruttive

Lunghezzada 20 a 35 m

Pescaggio200 cm

Materialelegno, metallo

Caratteristiche di trasporto

Propulsionevela, remi, motore diesel, traino

Numero alberi2

Tipo di velavela al terzo

Numero vele2

Il bùrchio o bùrcio è una grossa imbarcazione da carico in uso nella laguna di Venezia.

 

Si tratta di un battello di grandi dimensioni dal fondo piatto per poter navigare agevolmente nei bassi fondali della laguna. Realizzato tradizionalmente in legno, presenta una lunghezza variabile tra i 20 e i 35 metri con un pescaggio massimo di due metri[1].

 

È dotato di due alberi, uno a prua e l'altro a poppa, con velatura al terzo e manovra tramite un timone a barra situato al centro della poppa.

 

La prua presenta una caratteristica forma a punta rialzata[2].

 

I bordi sono disposti quasi perpendicolari al fondo per aumentare la capacità di carico.

 

È caratterizzato da un ponte con un ampio boccaporto centrale per l'accesso alle due stive.

 

Per secoli è stata l'imbarcazione di trasporto merci più utilizzata per il traffico fluviale e lagunare. Oltre alla propulsione a vela, viene spinto da remi o grosse pertiche. In passato era anche trainato da argani o funi nei tratti fluviali appositamente attrezzati.

 

I modelli più recenti sono realizzati in metallo e spinti da motori diesel.

 

Note[modifica | modifica wikitesto]

 

Una conferenza sul femminismo dal punto di vista della scienza dello spirito. “Non vi è maschile e o femminile: vi è l’essere umano in Divenire”

 

Questo è un punto importante. Nella storia passata gli uomini hanno giocato un ruolo più grande, perché il materialismo li ha spinti verso una cultura esterna. Questa cultura esterna è la cultura dell’ uomo, perché doveva diventare una cultura materialistica. Ma dobbiamo anche essere consapevoli del fatto che nello sviluppo della storia del mondo un’epoca culturale cede il passo ad un altra, e che questa unilaterale cultura maschile deve trovare il suo completamento attraverso quella parte che vive in ogni essere umano. Si sente proprio questo nell’era di questa cultura maschile. Ecco perché, quando i mistici hanno parlato da più profondo della loro anima, hanno definito questa parte con il nome di “anima”: come qualcosa di femminile. Ed è su questo che si basa ovunque il paragone dell’anima, in quanto è elemento ricettivo al mondo, con la figura della donna: su questo si basa Goethe che dice nel ‘Chorus mysticus’:

“Tutto l’effimero

Non è che illusione

L’inadeguato –

Qui diventa evento;

L’indescrivibile –

Qui si è fatto;

L’eterno femminino

Ci porta in alto”.

Le sentinelle del bosco si sono spinte più avanti, fino al confine con i coltivi. La loro ombra alla carezza del sole autunnale s'allunga sul versante collinare e disegna fasce alternate che sembrano adagiarsi sulla terra, quasi a volerne palesare le piccole asperità, le ondulazioni minute, le imperfezioni nel contesto di un ordine che la natura si sforza di rendere imperfetto ..... ..

Milano-Livorno in transito a Felegara al tramonto (Linea Fornovo-Fidenza)

In spinta la E464 584

Nosy Iranja è un piccolo paradiso, colori maldiviani, luce abbacinante, sabbia bianchissima e mare trasparente con mille e mille sfumature di azzurro. E' formata da due piccole isole unite fra loro da una lingua di sabbia che, per il gioco delle maree, a una certa ora viene coperta dalle acque, separando le isole....

è un posto dove sembra che cielo e mare si fondano in una unica luce...talmente vicino questo cielo che sembra caderti sulla testa...

 

View On Black

Il sottobosco dei querceti di pianura non rispetta le stagioni astronomiche. Basta infatti che il fotoperiodo si allunghi e, anche se le temperature sono ancora basse, le piante erbacee cominciano a germinare. Spintano così dalla lettiera le prime foglie, cui seguiranno tra qualche giorno i fiori destinati a trasformare lo stesso sottobosco in uno splendido giardino naturale ..... ..

Quando salvai la foto, pensai proprio di usarla in questa giornata.

 

Ogni tanto un po' di fortuna ci vuole e anche le spinte in discesa possono servire a creare maggior forza frenante. Ecco che vediamo un treno completo di Mercedes mentre scende la bellissima linea verso Capodistria con in coda la bella Katja.

La mongolfiera è un aeromobile che utilizza aria calda, un gas più leggero dell'aria circostante, per ottenere la forza o spinta verso l'alto necessaria per sollevarsi da terra secondo il ben noto principio di Archimede. Fa parte della categoria degli aerostati, veicoli aerei che utilizzano gas per sollevarsi ed è il tipo più comune di pallone aerostatico.

 

In realtà il gas interno più leggero non si tratta a rigore di aria, ma dei gas della combustione del propano. Solo inizialmente il pallone mediante un ventilatore viene riempito di aria che poi viene sostituita dai prodotti della combustione. Quando in volo vengono trasportati dal vento e dalle correnti e non possiedono strumenti direzionali propri. Questo li differenzia dai dirigibili che, pur essendo mantenuti in volo da principi simili, possiedono invece motori ed eliche in grado di influenzare il percorso del mezzo.

 

La fortuna di avere in mano la G9..... vista, spinto il tele, inquadrato e scattato !! mi dispiace per chi non la può aprire perchè l'aereo ha dei dettagli incredibili !!!!

 

explore #27

La mareggiata è la conseguenza di tanti fattori, ma le onde più potenti che si manifestano nella zona delle Cinque Terre, sono quelle che si formano in Spagna, passando tra la Corsica e la Francia. Spinte dal vento diventano sempre più grandi e si infrangono sulla costa della Liguria di Levante, in particolare tra Monterosso e Riomaggiore, ma risulta Manarola il paese meno protetto per la conformazione della costa.

La storia di questo viaggio non è la riprova che non c'è medicina contro certi malanni e che tutto quel che ho fatto a cercarla non è servito a nulla. Al contrario: tutto, compreso il malanno stesso, è servito a tantissimo. E' così che sono stato spinto a rivedere le mie priorità, a riflettere, a cambiare prospettiva e soprattutto a cambiare vita. E questo è ciò che posso consigliare ad altri: cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi. Per il resto ognuno deve fare la strada da solo. Non ci sono scorciatoie che posso indicare. I libri sacri, i maestri, i guru, le religioni servono, ma come servono gli ascensori che ci portano in su facendoci risparmiare le scale. L'ultimo pezzo del cammino, quella scaletta che conduce al tetto dal quale si vede il mondo sul quale ci si può distendere a diventare una nuvola, quell'ultimo pezzo va fatto a piedi, da soli.

 

(Tiziano Terzani)

Imparare l’arte circense a Roma, grazie alle scuole di circo, dove bambini e ragazzi possono coniugare l’attività fisica con l’arte di scena.

L’arte circense è un mezzo di sviluppo completo, sia fisico che artistico in cui la componente agonistica viene quasi totalmente eliminata a favore dell’educazione al rispetto e alla fiducia dell’ altro e di se stessi.

Il tema e gli attrezzi utilizzati stimolano l’entusiasmo e l’interesse dei bambini e contribuiscono ad un apprendimento attivo in quanto attraverso il gioco, che è anche lavoro creativo e formativo, i bambini sono attivi, fanno da sé, spinti dalle loro esigenze e desideri, apprendendo attraverso il coinvolgimento di tutti i sensi.....

Dopo un po' di tempo torno finalmente su questa bellissima linea.

Nella foto vediamo un dei tanti treni di prodotti minerari destinati alle varie acciaierie, in particolare questo diretto a Linz.

La spinta è una costante su questa linea, infatti vediamo la 541-017 in spinta ormai giunta all'ultima livelletta verso bivio Prešnica.

 

In una stagione che tutto sta assumendo tranne che delle caratteristiche invernali, ecco una rara e fredda giornata serena di Gennaio che ben si presta a fare da contorno al pesante merci in transito : la D345 1103, sussidiata in spinta dalla D345 1144, è incaricata di trainare il TC "Kerakoll" da Minucciano-Pieve-Casola a S.Stefano di Magra, qui di passaggio presso la periferia di Pallerone, appena oltrepassato il ponte in ferro sull'Aulella. A fare da prezioso contorno, le cime dell'Appennino innevate e la ciminiera dell'antica polveriera di Pallerone, un tempo sede di un attivo raccordo ferroviario ed oggi dismessa. Ringrazio Francesco, Stefano e Riccardo per la gradita compagnia.

 

The D345 class diesel locomotive group n°1103 hauls the Combinided Cargo Train "Kerakoll" from Minucciano-Pieve-Casola to S.Stefano di Magra, here running outside Pallerone in a beautiful and cold day of January. The countryside is dominated by the white peaks of Appennino Tosco-Emiliano in the background.

Il timore delle voci su una probabile conversione della cartiera di Verzuolo con conseguente passaggio all'autotrasporto e quindi graduale ma notevole ridimensionamento dei servizi merci, mi ha spinto a seguire la coppia Taesi/Bonari in quella che era la mia prima spedizione fotografica su questa meravigliosa linea.

La giornata è stata a dir poco fantastica sotto tutti i punti di vista e la speranza è quella di tornare a breve.

In spinta al regionale per Pisa C.le

Transita sul ponte di Grizzana in spinta ad un REG Bologna Centrale/Prato Centrale.

Grizzana 07/02/2015

Una delle diverse D255 che prestano servizio a Ferrara è in spinta alla tradotta di carri cisterna arrivati da Marghera e destinati al polo chimico cittadino.

Ormai il classico posto di Frauenberg an der Enns lo identifichiamo grazie a loro ed è grazie alla severa guardia con cui i temibili pennuti limitano l'accesso al loro campo che non ci siamo spinti oltre per fotografare il transito di un Rock Tainer in direzione di Eisenerz.

In estate l'IC588 è uno dei primissimi treni in luce per la nota inquadratura del ponte di Grizzana Morandi (BO), eccolo transitare con in spinta l'E401.030.

 

Ringrazio Mattia Galasso e Cristian Rettori per la compagnia.

Transita nei pressi di Cervo in spinta ad un REG Ventimiglia/Genova.

Cervo 06/03/2016

Transita nei pressi di Pisa in spinta al REG La Spezia Centrale/Livorno Centrale.

Pisa 21/07/2018

Transita nei pressi di Quarto in spinta allo storico da Luino ad Erstfeld.

Con questa foto auguro a tutti voi Buon Natale!!!

Quarto 07/03/2015

El Boussettaoui. Così si chiamava l'uomo trentanovenne ucciso con un colpo di pistola ieri a Voghera.

Non era 'un marocchino', aveva un nome, una moglie, due figli di 8 e 5 anni. Soprattutto tanta sofferenza. Ed era disarmato.

La magistratura spero chiarirà come sono andate veramente le cose. Alcuni descrivono Youns come un bravo ragazzo che non dava fastidio a nessuno, altri come uno che molestava, rompeva vetrine...

Di certo si sa che dormiva su una panchina e che il suo disagio psichico si era acuito con il lockdown e dopo la morte della madre.

Certamente avrebbe avuto bisogno di aiuto.

Già si parla di legittima difesa (avrebbe dato una spinta, forse gettato una bottiglia di birra all'assessore che gli ha sparato), di un colpo partito per caso (ma le pistole non hanno una sicura? E perché uno va in giro con una pistola carica? ) e che, guarda caso, va diritto al cuore. Spero che questa morte non cada nel silenzio e che ci sia una giustizia, qualunque debba essere.

Qualcuno ha deposto un mazzetto di fiori davanti al bar, nel luogo in cui si è svolta la scena. Con un biglietto :" Ti sia lieve almeno la terra Musta (così lo chiamavano ) , perché la vita lieve non è stata"

 

Spero anche che l'Italia non diventi un Far West

Capitolo 8

 

Particolare di un'interno (Piazza della Cattedrale - L'Avana).

 

Album completo: Cuba 8: La melodia cubana

 

CONCLUSIONE - SCRITTURA DI LUCE

  

Siamo arrivati proprio in fondo a questa lunga,

emozionante storia…

 

Che altro aggiungere?

 

Spero di avervi piacevolmente interessato, del resto,

questo è lo scopo del viaggio insieme a Cuba.

 

Il fine di ogni fotografo, piccolo o grande che sia,

è quello di raggiungere l’obiettivo divulgando immagini significative su ciò che ci circonda, che c’interessa, e che altri,

distrattamente, non vedono del tutto.

 

A dire il vero c’è anche altro,

ma è molto difficile farlo “sgorgare” solo con la fotografia,

magari ci riuscissi…

 

Mi son detto: che fare?

“Ho deciso d’istinto, d’inserire il mio diario di viaggio.

Appunti, riflessioni… attimi irripetibili.

Certo, il tutto, rivisitato e impreziosito con nuove descrizioni,

frutto del ricordo.

Poi ci siete stati voi, col vostro ricco e meraviglioso contributo.

Il salottino... ogni giorno sempre più affollato,

mi ha fatto capire quanta gente di qualità mi è venuta a trovare...

Credo che abbiamo fatto una cosa unica... GRAZIE.

 

E’ stato un tentativo di dare al lavoro un “taglio” originale.

Viviamo momenti difficili, ed è per questo che, forse,

mi sono rifugiato nel passato…

Per me è la cura.

 

Il dolce rammentare, che tutto lenisce,

persino le pene più lancinanti.

Ritengo che certi valori, oggi più di ieri, cominciano a scarseggiare,

ed è giusto e imprescindibile, lottare per mantenerli vivi.

 

Per poter dire: “Almeno ho tentato di farlo”.

 

Scrittura di luce, ma la fotografia questo è.

Congelare per sempre uno sfuggente ed effimero fotogramma, sfruttando la luce.

Questa è la potenza dell’immagine... fermare il tempo.

 

Troppi segnali giungono al nostro cervello,

e non riesci ad assimilarli a dovere, a farne tesoro.

La nostalgia, di sicuro, traspare evidente negli scritti,

forse è l’età che avanza inesorabile,

ma non cambierei la mia gioventù con quasi nulla che vedo oggi giorno.

 

Lo riconosco, mi direte:

“è una denuncia opinabile e forse troppo radicale”.

Posso rispondere che tutto nasce da l’animo romantico che,

come un’edera, mi ha avvolto l’esistenza sin da bambino.

E poi c’è l’inesauribile voglia di conoscere,

di aggiungere “ altro “.

 

C’è di più, con una punta di presunzione,

coltivo la speranza di riuscire a coinvolgere nuovi adepti a questo hobby che così tanto mi prende... mi stimola.

Amo la fotografia in senso lato,

credo che questo approccio sia il più corretto, anche se,

un po’ di individualismo,certo non guasta.

 

I miei scritti, lo ripeto spesso, sono fotografie mai scattate...

rimaste allo stato d’idea.

Mi piace scrivere quanto fotografare,

per questo ho aggiunto questi testi di getto, senza freni,

quasi come una necessità irrinunciabile.

Sono sicuro che si integrino bene con le immagini di Cuba.

Anzi, ormai sento di affermare, che il connubio amplifica il messaggio e, per certi versi, ne colmi le lacune dell’uno e dell’altra.

 

Cuba, e la sua gente meravigliosa,

ci hanno condotto nel passato.

In alcuni momenti, non chiedetemi come,

mi sono trovato sbalzato nel sogno, nel ricordo più dolce,

che, dopo così tanto tempo, ancora alberga ne l’anima.

 

Spero di essere riuscito a trasmettere qualcosa di bello,

di costruttivo.

Di sicuro è stato un ottimo pretesto per stare un po’ insieme, per condividere l’ottimismo, l’amicizia,

la commovente solidarietà,

e un po’ tutti quei valori nei quali ci rifugiamo sempre più spesso.

 

Perché... in fondo, il vero motivo che mi ha spinto a fare questa pubblicazione.

E' portare... silenziosamente,

 

La “FIESTA DELLA VIDA” nel VOSTRO CUORE.

 

Sto VOLANDO... tutto questo grazie a voi.

 

Stefano Paradossi

 

P.S.

 

L'INTERO REPORTAGE,

è DEDICATO A MIA MOGLIE ANTONELLA ...

 

Per la strabiliante volontà,

di lottare e vincere che mi ha dimostrato,

senza mai un'attimo d'incertezza,

amandomi, come prima... più di prima.

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Per ultimo, ho voluto lasciare mio fratello Antonio,

è grazie al suo certosino ed incredibile lavoro sulle foto,

che abbiamo potuto condividere questo progetto.

Vi assicuro che spesso... ha fatto miracoli.

 

Grazie fratellino mio... al prossimo sogno.

Ti voglio bene...

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ARRIVEDERCI A TUTTI...

 

© La foto e il testo sono di esclusiva proprietà dell'autore, Stefano Paradossi, che ne detiene i diritti e ne vieta qualsiasi utilizzo da parte di terzi.

 

© The photo and the text are of exclusive property of the author, Stefano Paradossi, who owns the rights and prohibits any use by third parties.

Transita nei pressi di Rocchetta in spinta allo storico da Lioni a Rocchetta Sant'Antonio.

Rocchetta 25/08/2017

Genova 5 marzo , 32° Campionato di vela ( una cinquantina di barche provenienti da tutta la Liguria )

  

Il mare luccica,

scivolano le vele spinte dal vento, pensieri che volano aerei e leggeri come bianchi uccelli radunati insieme.

 

Il mare ruggisce rabbioso,

il mare uccide,

e si chiude cupo in una bara d'acqua

oscuro silenzioso oblio.

  

Stories of sea and wind

Sailing championship

hola hermanos...e si...vengo da una rosolata al mare sulla spiaggia cocente e nelle acque inquinate della nostra costa tirrenica e secondo voi mi sono rilassato?

Quando mai?

Ho assistito a scene imbarazzanti, bambinoni palestrati mettersi in posa sul bagnasciuga per mostrare mesi di dure sudate in palestra e diete impossibili, pseudo veline urlare a squarciagola: "a scemooooooo" al primo che passa e le fa un complimento un po troppo spinto (ma se ti vesti da zoccola con chi te la prendi?), bambini persi lacrimanti in cerca dei genitori beatamente al bar a fare il porco comodo loro, invasione di barbari dai lettini infingardi pronti a rubarti il posto appena ti allontani un secondo dal tuo ombrellone, squadroni di piccoli uomini sfidarsi a pallonate e far scappare i piccoli che cercano di fare i classici castelli di sabbia (a proposito tra racchettoni e palloni vari è severamente vietato scavare buche sulla sabbia...), tennisti da 4 soldi cimentarsi in tornei di wimbledono con tanto di tiro al bersaglio sul bagnante di turno.

Ogni anno ci casco, ogni anno mi incazzo, ogni anno penso che è sempre peggio.

Ma pensandoci bene non è tanto diverso da cio' che ci si propina ad alt(r)i livelli:

arroganza, esteriorità, accaparramento, sopraffazione, maleducazione non sono tutti "Valori"che passano dal mezzo catodico ogni giorno?

E chi ci rimette? Quelli che pensano che qualcuno prenderà le loro difese, e resteranno sempre a bocca asciutta e come il bimbo sulla spiaggia, con i lacrimoni che scendono..in cerca dell'adulto che li protegga......ma gli adulti sono merce rara.

Devo farmi un nodo al fazzoletto per il prossimo anno...mai meravigliarsi del decadimento...si scende a tutta birra ......

e mi sparo questa....in attesa di giorni migliori..

peter gabriel

Una presenza straordinaria quella di questo pomeriggio in estrema Liguria di Levante: un complesso di ALe 940 si è spinto a La Spezia dopo due mesi di assenza, effettuando il Regionale 24506 da La Spezia Centrale per Sestri Levante, qui in arrivo a Manarola per effettuare servizio viaggiatori. Il complesso era composto dalle ALe 940 049 e 050, inquadranti due rimorchiate Le 108. Si noti il doppio pantografo alzato.

 

The ALe 940 049 and 050 are arriving in Manarola station as Regional Train n°24506 from La Spezia Centrale to Sestri Levante.

... Andare verso il mare è una definizione del desiderio. La navigazione in mare aperto è sempre stata vista come metafora, per definizione la vita umana nella sua spinta più vitale.

È la passione per la luce, l'orizzonte, l'illimitato, per l'aperto....

(da una intervista a Massimo Recalcati, psicoanalista)

 

Il mare,, sogno ancora lontano...

Arenzano, Liguria

 

The glimpsed sea

Le architetture celesti sono effimere e fantasiose. I cumuli congesti, in particolare, riescono a costruire strutture di vapore alte anche chilometri, che mutano incessantemente sotto la spinta dei venti d'alta quota. In questo caso essi hanno assunto la forma di autentiche torri, slanciate in verticale. La loro forma risalta ancora di più se si considera che esse s'innalzano sopra i canneti di una palude e dunque su una piatta distesa d'acque e di canna ..... ..

Transita nei pressi del Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano in spinta allo straordinario REG da Viareggio a Castelnuovo Garfagnana in occasione dei Mercatini di Natale.

Ringrazio per la compagnia Antinino Romeo, Giacomo Corsini, Giacomo Casabianca e Simone Merico.

Borgo a Mozzano 07/12/2014

Ci sono luoghi che ti lasciano nel cuore un ricordo........

che non si cancella mai..

ci sono persone che toccano la tua vita

con tale profondità che non puoi scordarle mai..

ci sono momenti che ti lasciano senza fiato fin a toglierti il respiro..

ci sono libri che ti aiutano con una spinta nell'anima

a compiere un salto di coraggio..

a volte certe cose e certe persone..

riescono a cambiarti la vita

e a darti la forza e il coraggio per andare sempre avanti...

Colette H.

View Large On Black

 

Horseshoe Bend forse non è uno dei luoghi più pubblicizzati e conosciuti dell'Arizona ma certamente uno dei più belli e spettacolari.

Sii trova poco fuori Page andando verso sud lungo la Hwy-89 e si raggiunge a piedi seguendo un sentiero per circa 2 chilometri, fino ad arrivare sul bordo di un baratro vertiginoso che si affaccia sul fiume Colorado che qui diventa di un blu intensissimo.

Solo con un grandangolare spinto e sporgendosi pericolosamente sul bordo si può riprendere per intero.

Questa immagine è stata realizzata unendo 4 scatti (In attesa del grandangolo per la D700!)

   

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My stream : Tati@

 

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In un caldo pomeriggio estivo, dove la sorte mi ha portato fino ad Arnolstein, per riparare una giornata partita con il piede sbagliato, vediamo l'ultimo dei combinati Lokomotion/RTC per Trieste della giornata, trainato da una 186 con l'ausilio in spinta di una doppia mista 185+189.

Transita nei pressi di Gassano in spinta al TC Minucciano/Reggio Emilia.

Gassano 04/07/2015

Se c'è una zona nella quale la bellezza può colpirti all'improvviso è l'intrico di vicoli nei dintorni di Via Ravecca.

Un raggio di luce, un gioco d'ombre , una variazione di colore che non avevi mai notato prima. Si svela così la bellezza, spinta dal vento di mare. E poi accade di arrivare, un pomeriggio, in Vico Boccadoro...

E qui attorno c'è tutto quel mondo di toponimi sognanti, da Vico del Dragone, a Vico delle Fate, basta già questo per perdersi in questi carruggi...

( da : dear Miss Fletcher )

 

Genova

 

Chissà se De André ha preso ispirazione da questo nome per la sua Bocca di Rosa..

( in realtà io ci passo abbastanza spesso perché lo studio del mio dentista è da queste parti e un mio ex collega , artista, ha un meraviglioso attico ristrutturato in Vico delle Fate, davvero da sogno , dove fa anche delle mostre

 

A translation could be ' Lane Goldmouth '

Tra le calde luci del tramonto che illuminano i campi delle perfierie pugliesi transita questo regionale composto da vetture Piano Ribassato con la spinta della E464.116 di Trenitalia, qui poco dopo Polignano a Mare in servizio suburbano da Barletta a Fasano.

"...al crocevia di una via crucis

via la croce e cosi’ sia

fammi andar via

aiutami

in questa eutanasia..."

Fammi andar via Claudio Baglioni

 

Noa Pothoven, a 17 anni, ha deciso che non sopportava più "il peso della vita"... A 11 anni aveva incontrato i suoi primi orchi, quelli che le avevano rubato l'innocenza e la possibilità di scegliere da chi farsi tenere tra le braccia... Poi altri due episodi le avevano bruciato l'anima e la voglia di vivere. Noa si è lasciata morire, non è chiaro se sia stata o no eutanasia, in tanti stanno schierandosi pro o contro... Nessuno però ha condannato i fatti che l'hanno spinta in questo tunnel, nessuno si chiede se i suoi aguzzini adesso stiano provando un micron di rimorso per il loro torbido e nefando reato. Non mi butto nella mischia di chi vuol cavalcare l'onda emotiva, resto fuori dal tunnel a guardarla volar via e a chiedermi se ci sarà qualcuno che pagherà per questa fanciullezza violata...

So che Flickr sta avendo un periodo di calo, mi sono accorta che c'è poca voglia in giro (forse me compresa), può darsi che la mia foto non sarà meritevole di essere visitata, ma tant'è... 10, 4, 1 commento/i saranno serviti a rivolgerle il mio pensiero e forse qualche riflessione... mia, vostra, chissà...

   

Nella giornata dei deviati del Brennero sui Tauri le soddisfazioni maggiori sono arrivate dai treni ordinari, assegnati tutti a locomotive dalle livree particolari, come nel caso di questo 41855 al gancio della Vectron commemorativa del 150° della linea del Brennero, che tra spinte in coda, rientri isolati e treni da titolare, ha incrociato i nostri obiettivi per ben 4 volte

 

Transito tra i campi coltivati a grano presso Monselice (PD) per il Rv 2238 da Bologna Centrale a Venezia Santa Lucia composto da carrozze a doppio piano tipo "Casaralta" e spinto dalla E.464.417 di Trenitalia.

 

Transit between the fields cultivated with wheat at Monselice (PD) for the Rv 2238 from Bologna Centrale to Venezia Santa Lucia composed by double decker carriages type "Casaralta" and pushed by the E.464.417 of Trenitalia.

 

traces

   

TRACCIA DI MALINCONICA ATTESA

   

"Quell’impressione indefinita, disagio

 

che l’uomo prova talvolta nella vita,

 

frammista all’esigenza di mutamento,

 

lascia traccia di malinconica attesa.

   

Non mobilita però in proiezione

 

spinte fervorose di cambiamento,

 

ma conferma pacata nostalgia

 

di qualcosa che diversa non torna.

   

Vivace spinta al rinnovamento

 

nell’intimo invece si acuisce

 

quando un forte valore assolutizzi

 

per renderlo, speri, assai più reale."

Linea Smart Business Ways utilizza la D.753.703 LI per le spinte dei propri convogli che dalla riviera ligure si dirigono verso la pianura padana; ecco la mia prima "occhialuta" fotografata dirigersi verso Genova, in transito nei pressi di Isola del Cantone (GE), il 02/04/2011.

Grizzana Morandi(BO) 5 Luglio 2007

 

La E.464.901 FER in spinta di coda al REG 11631---->BOLOGNA C.le/Prato C.le in transito sul ponte ferroviario di Grizzana (BO)

 

Guardala in FULL FRAME:

  

lnx.645-040.net/sito/modules/xcgal/albums/userpics/10001/...

 

La E633 069, una delle ultime Tigri E633 di I serie ancora circolanti, è attualmente una delle ultime due E633 in servizio a rivestire ancora la livrea XMPR1 in "Verde Pantone" sul frontale, assieme alla sorella n°233 serie 200. Qui la vediamo in transito ad Arcola con un pesante TC da La Spezia Migliarina a Rubiera instradato via Pisa-Empoli-Firenze-Bologna per evitare la spinta in coda, che si sarebbe resa necessaria percorrendo la più diretta, ma acclive, Pontremolese. Si noti il riaffiorare della livrea originale sotto alla vernice XMPR1, con la striscia blu orientale ben visibile.

 

The E633 class locomotive group n°069 in XMPR1 livery, hauls the Combinided Cargo Train from La Spezia Migliarina to Rubiera via Pisa-Empoli-Firenze-Bologna, here running in Arcola station, in a grey morning of February

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