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Ebbene sì, questa foto rappresenta la sintesi di una delle mie migliori giornate di Trainspotting: un incrocio di un Merci in DTS (E652.052 avanti ed E656N.603 in spinta) ed un Invio con E402b.143 IC Giorno al traino di una composizione E414, vetture FB ed E414.
Transita nei pressi di Vico D'Elsa in spinta ad un SIENA-FIRENZE S.M.N., svolto con una composizione di Medie Distanze Face Lift.
(VICO D'ELSA 16-06-18)
La E.626.428 di Fondazione FS Italiane e affidata all'associazione Treno D.O.C., lascia la stazione di Porto Empedocle in "spinta" al treno storico che inaugurava la ferrovia Agrigento - Porto Empedocle come ferrovia turistica ormai oltre due anni or sono.
L'atteso R5806 Padova/Treviso mi ha riservata una composizione del tutto imprevedibile: Medie Distanze ed E464 in spinta
A cambio d'orario avvenuto, possiamo tornare al normale ordine delle cose...
Sono appena le 8 del mattino quando una composizione EW III, spinta dalla Re 465 010, scende verso Neuchâtel. Sulla linea che da oggi viene nominata IR66, ovvero da La Chaux-de-Fonds, vi è un cambio direzionale a Chambrelien. Per velocizzare i tempi, durante il viaggio di appena mezzora un macchinista occupa già la cabina di coda, così da poter invertire la marcia nei 3 minuti pianificati secondo orario.
Il futuro di queste locomotive è certamente differente dall'immagine attuale. Dopo la revisione in corso, l'impiego delle Re 465 nel traffico passeggeri non è più possibile. Ne consegue un accantonamento delle composizioni EW III previsto nel corso del prossimo anno; al loro posto saranno impiegati i nuovi FLIRT Stadler. Ultime occasioni quindi per fotografare le carrozze che, a suo tempo, segnarono l'inizio dell'era Swiss Express...
Transita nei pressi di Kufstein(A) la 1116.238-5 A-OBB in spinta di coda al railjet in direzione MONACO
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Da Wikipedia:
La misurazione dei record di Bora è da sempre alquanto controversa, essendo i dati registrati in siti diversi e con strumentazioni a volte non rispondenti alle norme WMO. I dati di velocità più elevati si raggiungono nella fascia di transizione tra terraferma e mare aperto, come sui moli del porto.
Il record ufficiale è stato registrato nel 1954 dall'Istituto Talassografico con 171 km/h (prima che la forza del vento spaccasse l'anemometro)[1].
Il 10 marzo 2010 (152 km/h [2]), gli strumenti (posizionati però fuori norma WMO) dell'Istituto Nautico hanno registrato una raffica a 188 km/h.
Tra il 1 e il 2 marzo 2011 la Bora ha superato il record precedente con una velocità calcolata di 163 km/h registrata dall'OSMER, 149 km/h calcolati dall'ISMAR e 173 km/h dal Nautico. Addirittura 171 km/h furono misurati a Prosecco. La forza della bora durante la notte tra l'1 e il 2 marzo fu tale da rompere gli ormeggi che tenevano ancorata al molo una antica gru galleggiante chiamata "Ursus" alta 75 metri che, spinta fuori dal porto, navigò alla deriva fino al mattino successivo, quando fu finalmente recuperata da tre rimorchiatori e riportata al proprio posto.
Tra venerdì 10 e sabato 11 febbraio 2012 sulla zona di Trieste sono state registrate raffiche da E-NE di intensità straordinaria: presso l'anemometro dell'ISMAR sul molo F.lli Bandiera si è archiviata una raffica di picco di ben 50.8 m/s, ossia quasi 182.88 km orari, mentre l'adiacente stazione dell'OSMER, sul medesimo molo a pochissimi metri di distanza, ha invece segnato una raffica di picco di "soli" 168 km/h.
In alcune località della Slovenia e della Dalmazia, per esempio sul ponte sospeso dell'Isola di Veglia la Bora ha, negli eventi più estremi, superato i 220/250 km orari (dati misurati fuori norma WMO)[3] (da verificare)
Eastern Cape, South Africa
merops bullockoides
witkapbijeneter
guêpier à front blanc
Weissstirnspint
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Il matroneo, o tribuna, è un balcone o un loggiato posto all'interno di un edificio e originariamente destinato ad accogliere le donne (derivante appunto da "matrona").
Nelle chiese medievali i matronei persero la funzione di accoglienza e divennero esclusivamente elementi architettonici, posti sopra le navate laterali e con la funzione strutturale di contenere la spinta della navata centrale, formati solitamente da campate sovrapposte a quelle delle navate laterali.
è un'alaborazione un po' spinta, ma sto facendo un po' di esperimenti per imparare a usare meglio PS. In questo caso, mi sembrava più efficace così, che non in b/n o con i suoi colori normali....
Ditemi la vostra....
FB 9816 Lecce - Venezia Santa Lucia spinto dalla E.414.146 di Trenitalia, transita presso Monselice (PD) con un ritardo di 180 minuti causa problemi sulla linea Adriatica.
FB 9816 Lecce - Venezia Santa Lucia pushed by the E414.146 of Trenitalia, transits near Monselice (PD) with a delay of 180 minutes due to problems on the Adriatic line.
Doppia trazione simmetrica di E.464 (295 in testa e 264 in spinta) di Trenitalia per il Regionale 2457 da Trieste Centrale a Venezia Santa Lucia, qui mentre attraversa il ponte sul fiume Piave a Susegana (TV).
Double symmetrical traction of E.464 (295 in the head and 264 in push) of Trenitalia for the Regional 2457 from Trieste Centrale to Venezia Santa Lucia, here while crossing the bridge over the Piave river at Susegana (TV) .
Dal Greco : 'spinto dalla gioia.' ..
Questo forse è il segreto della vita
( dal Vangelo di Matteo 14, 44 )
Buon 1° agosto
Happy 1st of August !
All'interno di una campanella
Driven by joy
Diciamo che a causa di un anticipo non previsto la luce non era proprio perfetta per l'inquadratura in questa curva, ma dovendo comunque togliere qualche graffito dal muso della loco, ho un po' spinto la post cercando di vedere come sarebbe venuta
Impressionante lo scenario che si presenta ai nostri occhi fotografando la spinta di un convoglio vuoto della CargoServ mentre affronta la salita della vecchia Erzbergbahn per andare a rifornirsi di minerale ferroso alle cave della nota miniera a cielo aperto.
La G2000-02 di Mercitalia Shunting & Terminal è impegnata nella manovra spinta dei carri vuoti provenienti dalla Solvay di Rosignano e destinati alla cava San Carlo, dove saranno ricaricati di calcare.
Per velocizzare le manovre viene lasciata in testa alla colonna, anche sul raccordo che sale da San Vincenzo, la locomotiva elettrica utilizzata per la trazione sulla linea Tirrenica.
Una splendida giornata accompagna il transito dell' IC 659 Milano C.le - Ventimiglia, in totale livrea ICsun, con una carrozza pilota Z1 in testa e l' E402B.111 in spinta in coda, che tra campi di grano già mietuto sta per entrare in Tortona
La Rocca di Angera vista dall'Oasi della Bruschera. Siamo al mese di aprile ma la bella giornata ha spinto i vacanzieri a spogliarsi ai raggi del tiepido sole.
In transito presso Arquà Polesine (RO) il Vivalto n°34 nella nuova livrea regionale effettua il Rv 2245 Venezia Santa Lucia - Bologna Centrale, in spinta la E.464.370.
In transit near Arquà Polesine (RO) the Vivalto No.34 in the new Regional livery performs the Rv 2245 Venezia Santa Lucia - Bologna Central, in push the E.464.370.
Der Zwergspint (Merops pusillus) zählt innerhalb der Familie der Bienenfresser (Meropidae) zur Gattung Bienenfresser (Merops). Im Englischen wird der Zwergspint little bee-eater genannt.
Die Bienenfresser oder die Spinte umfassen mittelgroße und kleine Vögel, deren schlanke Körper in brillanten Farben schillern und somit zu den schönsten Vögeln zählen. Bei der Verfolgung und Erbeutung von Geflügelten Insekten kann man ihre rasanten, kunstvollen und anmutigen Flüge knapp über der Wasseroberfläche bewundern.
The pygmy bee-eater (Merops pusillus) belongs to the bee-eater genus (Merops) within the bee-eater family (Meropidae). In English, the miniature bee-eater is called the little bee-eater.
The bee-eaters or the saplings include medium-sized and small birds whose slender bodies shimmer with brilliant colors and are therefore among the most beautiful birds. When pursuing and preying on winged insects, one can admire their rapid, artistic and graceful flights just above the surface of the water.
L’aveva vista già dal treno.
Un momento, un effetto, una fuga: l’immagine di una donna a capo chino.
La pioggia l’aveva spinto di corsa sotto la tettoia, proprio di fronte alle vetrate del bar.
Da lì l’evanescenza dell’immagine era data dalle gocce sul vetro, ma la figura era più chiara: la curiosità aveva fatto il resto.
‘un caffè, per piacere’. Si era pentito immediatamente, il caffè a quell’ora di sera gli garantiva tachicardia e una notte insonne. Ma la ragazza aveva già posato la tazzina e preparato la miscela, così non aveva avuto il coraggio di fermarla, cambiare ordine.
Aspettando l’aveva guardata.
Che fosse tristezza o altro non era in grado di capirlo, ma gli occhi della ragazza erano bassi.
Come se alzandoli avesse dovuto prendere contatto con gli altri.
Con lui, a dire il vero, visto che era l’unico cliente, ma anche con gli oggetti, la pioggia, le bottiglie, le tazze: alzando gli occhi avrebbe dovuto uscire dai propri pensieri.
Gli aveva servito il caffè, aveva preso le monete, mormorato ‘grazie’, poi si era messa a pulire il bancone, con lo stesso sguardo basso.
Sì, doveva essere triste, aveva pensato l’uomo, la piega delle labbra, le spalle ricurve, la postura, tutto emanava un senso di malinconia struggente.
Il caffè era buono.
Se non altro avrebbe potuto consolarsi con quello, la notte, durante le lunghe ore che avrebbe passato sveglio.
Con quello e con il fatto che la ragazza triste gli aveva fatto venire in mente una storia..
“arrivederci” aveva salutato uscendo.
Lei forse aveva risposto, ma così piano che non l’aveva sentita.
Ma non chiedeva altro, alla ragazza.
A lui bastava quello che gli aveva offerto: una storia e una lunga notte per scriverla.
(grazie a Lui Tansini per la storia)
Composizione di carrozze a media distanza spinte dalla E.464.636 di Trenitalia per il R 16354 da Venezia Santa Lucia a Bassano del Grappa (VI), in transito tra i campi di Castelfranco Veneto (TV).
Composition of medium distance carriages pushed by the E.464.636 of Trenitalia for the R 16354 from Venezia Santa Lucia to Bassano del Grappa (VI), in transit between the fields of Castelfranco Veneto (TV).
La D345 1103 del Deposito Locomotive di Livorno assicura la spinta in coda e la reversibilità ad Aulla Lunigiana del convoglio combinato "Kerakoll" proveniente da Minucciano-Pieve-Casola e diretto a Santo Stefano di Magra, ove effettuerà cambio trazione per proseguire in elettrico sino a Reggio Emilia; indi sarà preso in carico da Dinazzano Po per essere terminalizzato a Sassuolo. Qui il transito presso Gassano, con il ridente paesino che fa da cornice all'inquadratura, in una splendida giornata di primavera.
The D345 diesel class locomotive group n°1103 pushes the Combinided Cargo Train "Kerakoll" from Minucciano-Pieve-Casola to Santo Stefano di Magra, here running in Gassano, on the Aulla-Lucca railway line, in a beautiful day of spring.
GIORNO DELLA MEMORIA
Il Giorno della memoria cade ogni anno il 27 gennaio, in Italia dal 2000 e in tutto il mondo dal 2005 e va considerato quanto un’occasione di riflessione su una storia che ci riguarda da molto vicino.
L’Olocausto che provocò l’uccisione di un terzo del popolo ebraico e d’innumerevoli membri di altre minoranze ed anche dei diversamente abili e di altri ancora, è stato un punto di svolta nella storia, che ha spinto il mondo a dire “mai più”.
Il significato della Risoluzione ONU del 2005 è di far in modo di ricordare i crimini del passato per impedire che si ripetano nel futuro e di conservare quei luoghi che ospitavano i campi di concentramento di lavoro e di sterminio per documentare e condannare l’intolleranza, l’odio e l’aggressività verso persone e comunità motivate da differenze religiose ed etniche.
La memoria storica della shoah non deve riguardare soltanto il popolo ebraico, ma l’intera umanità.
Gli Stati Membri esortano a sviluppare programmi educativi per infondere la memoria della tragedia nelle generazioni future e impedire che il genocidio si ripeta.
Perché il 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nell’offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
MAUTHAUSEN - IL LAGHER
Il lager nasce come campo di lavoro, dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nel 1938. Il luogo scelto è presso Linz (Alta Austria) in prossimità di una cava di granito da utilizzare per la costruzione del lager.
Inizialmente i prigionieri furono impiegati nell’edificazione stessa del Lager e nel lavoro forzato presso una ditta di proprietà delle SS che produceva materiale da impiegare per la costruzione degli edifici monumentali e di prestigio della Germania nazista, arricchendo le SS.
In questo momento (1938) i prigionieri sono criminali comuni tedeschi, asociali, Testimoni di Geova, zingari e i primi ebrei austriaci.
Già nel 1940 iniziano gli arrivi di prigionieri degli eserciti nemici: polacchi, spagnoli della guerra civile, cechi, ebrei olandesi, uomini, donne e bambini. Poi con il tempo arriveranno anche i “politici” ossia partigiani, resistenti e scioperanti (Triangoli Rossi).
Nel 1941 Mauthausen diventa “campo di sterminio” (attraverso il lavoro).
Presto l’obiettivo cambia, non è più uccidere solo con il lavoro ma uccidere subito con “impianti industriali” di messa a morte: camera a gas per uccidere. Si moriva di malattie e fame, si moriva per fucilazione, per esperimenti medici, per bastonate, per iniezioni di fenolo al cuore, e in tanti altri modi.
Dal Maggio del 1944 arrivò anche un gran numero di ebrei ungheresi e polacchi.
Il periodo peggiore di Mauthausen corrisponde ai trasferimenti forzati di decine di migliaia di deportati da un lager all’altro negli ultimi mesi della guerra nel 1945 (marce della morte con contemporaneo trasferimento di macchinari).
Addirittura nel marzo del 1945 si arriva a un sovraffollamento, carenze igieniche, peggioramento del cibo, mancata distribuzione del cibo. Elementi che causarono di colpo l'aumento della mortalità.
Dall’agosto del 1938 al 5 maggio del ’45, quando fu liberato dagli americani, nel lager furono deportate circa 200.000 persone (50mila polacchi, 40mila sovietici, 39mila ebrei, pur non essendo un lager destinato agli ebrei), di essi 95.000-100.000 morirono nel campo.
Mauthausen è stato anche definito il lager degli italiani perché gli italiani furono deportati dal settembre-ottobre del 1943 con una ventina di “trasporti” (vagoni piombati) con un totale di 6.615 deportati (le donne erano 127). I sopravvissuti furono il 45%.
Gli italiani deportati a Mauthausen erano operai dalle fabbriche, gli scioperanti (soprattutto marzo ’44), gli ebrei, i partigiani non fucilati sul posto, i partigiani senza armi, chi aiutava i partigiani, durante le azioni anti partigiane (spesso non c’entravano nulla)
Deportati dalla Lombardia, dal Friuli V.G., dall’Emilia Romagna, dal Lazio e anche da altre regioni.
I “politici” divennero Triangoli Rossi.
Il 5 maggio 1945 il campo di Mauthausen è liberato dagli americani.
Nella primavera del 1949, il Luogo fu vuotato per diventare ufficialmente luogo di commemorazione “Monumento pubblico di Mauthausen”. In seguito, in quell’area, numerose Nazioni e Associazioni eressero monumenti alle loro vittime.
Mauthausen (Austria), 1955
Monumento in onore degli italiani
Architetto: Mario Labò.
In ricordo del figlio Giorgio, partigiano fucilato a Roma, e dei suoi compagni di lotta, l’autore di questo sobrio monumento utilizzò le stesse pietre che i deportati avevano estratto dalla cava del Lager e portato a spalla su per la scala della morte. Sul muro è riportata la frase: "Agli italiani che per la dignità degli uomini qui soffersero e perirono". La scultura è di Mirko Basaldella.
Sul retro del muro sono collocate numerose fotografie di deportati e targhe.
Ricordare Mauthausen
Transita nei pressi di Castelfiorentino in spinta al REG 11768 Siena/Firenze SMN. Sullo sfondo le cime innevate dell'Appennino.
Castelfiorentino 17/01/2016
Illuminato dal sole oramai basso all'orizzonte, il R 3722 da Padova a Montebelluna (TV) transita presso Castelfranco Veneto (TV) composto da carrozze a media distanza e spinto dalla E.464.717 di Trenitalia, interamente nella nuova livrea della Direzione Trasporto Regionale.
Illuminated by the sun now low on the horizon, the R 3722 from Padova to Montebelluna (TV) transits through Castelfranco Veneto (TV) made up of medium-distance carriages and pushed by the E.464.717 of Trenitalia, entirely in the new livery of the Regional Transport Directorate.
un crop spinto di uno scatto già postato, combattimento tra maschi di cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus)-sardegna
I put my fingers in front of the flash, and created a red effect. She is not crying, she is purring.
Ik deed mijn vingers voor de flitser, en zo kwam dit rode effect. Ze huilt niet, maar ze spint.
Kafue NP, Zambia
merops pusillus
dwergbijeneter
guêpier nain
Zwergspint
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La goccia d' Acqua si posa gonfia.
Dondola. Rotola lentamente spinta dal vento.
Sosta un attimo sulla punta.
Indecisa. Si allunga.
Si stacca. Cade saltellando in mille piccole lacrime.
Si tuffa pesantemente
dentro la Madre Terra.
Si lancia in picchiata
e si abbandona nella pozza.
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In spinta ad un regionale Padova - Montebelluna transita tra Castelfranco e Camposampiero in un pomeriggio di inizio Maggio.
GIORNO DELLA MEMORIA
Il Giorno della memoria cade ogni anno il 27 gennaio, in Italia dal 2000 e in tutto il mondo dal 2005 e va considerato quanto un’occasione di riflessione su una storia che ci riguarda da molto vicino.
L’Olocausto che provocò l’uccisione di un terzo del popolo ebraico e d’innumerevoli membri di altre minoranze ed anche dei diversamente abili e di altri ancora, è stato un punto di svolta nella storia, che ha spinto il mondo a dire “mai più”.
Il significato della Risoluzione ONU del 2005 è di far in modo di ricordare i crimini del passato per impedire che si ripetano nel futuro e di conservare quei luoghi che ospitavano i campi di concentramento di lavoro e di sterminio per documentare e condannare l’intolleranza, l’odio e l’aggressività verso persone e comunità motivate da differenze religiose ed etniche.
La memoria storica della shoah non deve riguardare soltanto il popolo ebraico, ma l’intera umanità.
Gli Stati Membri esortano a sviluppare programmi educativi per infondere la memoria della tragedia nelle generazioni future e impedire che il genocidio si ripeta.
Perché il 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nell’offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
MAUTHAUSEN - IL LAGHER
Il lager nasce come campo di lavoro, dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nel 1938. Il luogo scelto è presso Linz (Alta Austria) in prossimità di una cava di granito da utilizzare per la costruzione del lager.
Inizialmente i prigionieri furono impiegati nell’edificazione stessa del Lager e nel lavoro forzato presso una ditta di proprietà delle SS che produceva materiale da impiegare per la costruzione degli edifici monumentali e di prestigio della Germania nazista, arricchendo le SS.
In questo momento (1938) i prigionieri sono criminali comuni tedeschi, asociali, Testimoni di Geova, zingari e i primi ebrei austriaci.
Già nel 1940 iniziano gli arrivi di prigionieri degli eserciti nemici: polacchi, spagnoli della guerra civile, cechi, ebrei olandesi, uomini, donne e bambini. Poi con il tempo arriveranno anche i “politici” ossia partigiani, resistenti e scioperanti (Triangoli Rossi).
Nel 1941 Mauthausen diventa “campo di sterminio” (attraverso il lavoro).
Presto l’obiettivo cambia, non è più uccidere solo con il lavoro ma uccidere subito con “impianti industriali” di messa a morte: camera a gas per uccidere. Si moriva di malattie e fame, si moriva per fucilazione, per esperimenti medici, per bastonate, per iniezioni di fenolo al cuore, e in tanti altri modi.
Dal Maggio del 1944 arrivò anche un gran numero di ebrei ungheresi e polacchi.
Il periodo peggiore di Mauthausen corrisponde ai trasferimenti forzati di decine di migliaia di deportati da un lager all’altro negli ultimi mesi della guerra nel 1945 (marce della morte con contemporaneo trasferimento di macchinari).
Addirittura nel marzo del 1945 si arriva a un sovraffollamento, carenze igieniche, peggioramento del cibo, mancata distribuzione del cibo. Elementi che causarono di colpo l'aumento della mortalità.
Dall’agosto del 1938 al 5 maggio del ’45, quando fu liberato dagli americani, nel lager furono deportate circa 200.000 persone (50mila polacchi, 40mila sovietici, 39mila ebrei, pur non essendo un lager destinato agli ebrei), di essi 95.000-100.000 morirono nel campo.
Mauthausen è stato anche definito il lager degli italiani perché gli italiani furono deportati dal settembre-ottobre del 1943 con una ventina di “trasporti” (vagoni piombati) con un totale di 6.615 deportati (le donne erano 127). I sopravvissuti furono il 45%.
Gli italiani deportati a Mauthausen erano operai dalle fabbriche, gli scioperanti (soprattutto marzo ’44), gli ebrei, i partigiani non fucilati sul posto, i partigiani senza armi, chi aiutava i partigiani, durante le azioni anti partigiane (spesso non c’entravano nulla)
Deportati dalla Lombardia, dal Friuli V.G., dall’Emilia Romagna, dal Lazio e anche da altre regioni.
I “politici” divennero Triangoli Rossi.
Il 5 maggio 1945 il campo di Mauthausen è liberato dagli americani.
Nella primavera del 1949, il Luogo fu vuotato per diventare ufficialmente luogo di commemorazione “Monumento pubblico di Mauthausen”.
All’inizio degli anni ‘60, uno spazio all’interno del Memoriale di Mauthausen fu adibito a Cimitero, nel quale vennero traslate le salme riesumate sia dai “Cimiteri americani” di Mauthausen e Gusen, sia dalle Fosse Comuni allestite dalle SS. Nel settore II del Campo di Mauthausen e nella zona tra le baracche 16 e 19 sono sepolte oltre 14.000 vittime.
Signorelli Angelo - 01 arresto
www.youtube.com/watch?v=NrWmyfm3sLQ
Gianfranco Maris, deportato a Mauthausen
www.youtube.com/watch?v=OoYAasaC58g
"Siamo noi" - Modesto Melis, Ex deportato a Mauthausen
Transita nel tipico scenario tirrenico maremmano tra Vignale-Riotorto e Campiglia Marittima, l'IC 684 (rinumerato per lavori) Grosseto - Milano Centrale con una DTS ibrida di E414 che vede la 106 in livrea ICSun in testa e la 152, ancora in FrecciaBianca, in spinta.
Riotorto 08/08/2020
www.trainsphotosm.altervista.org
© Michael Carli - mike97tigre
"Pasquetta tra le nuvole" è l'evento tenutosi a Castelnuovo di Garfagnana il lunedì di Pasquetta 2015 avente come tema il mondo del volo: alla Fortezza di Monte Alfonso, sopra Castelnuovo, sono stati organizzati voli con aquiloni, modellini radiocomandati, in elicottero ed in mongolfiera. Il treno storico trainato dalla 740.244 con la D445.1006 in spinta ha portato centinaia di gitanti da Viareggio alla "capitale della Garfagnana".
Transita nei ressi di Fornaci di Barga in spinta al REG Viareggio/Castelnuovo Garfagnana.
Fornaci di Barga 04/12/2016
25 Aprile 2005
Transita a FIRENZE Rovezzano la E.646.146 impegnata in spinta di coda ad effettuare il REG 23521---->FIRENZE SMN/Arezzo
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Uno dei tanti regionali che percorrono la linea dei giovi in discesa verso Genova.
Una 464 ancora nei vecchi colori xmpr in spinta sul famoso curvone di Rigoroso.
464.581
Kufstein (A) 15 Marzo 2015
Transita nei pressi di Kufstein(A) la 1116.238-5 A-OBB in spinta di coda al railjet in direzione MONACO
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Il pugno stretto intorno al mio cuore
si allenta un poco, e io respiro ansioso
luce; ma già preme
di nuovo. Quando mai non ho amato
la pena d’amore? Ma questa si è spinta
oltre l’amore fino alla mania. Questa
ha la forte stretta del demente, questa
si aggrappa alla cornice della non-ragione, prima
di sprofondare urlando nell’abisso.
Tieni duro allora, cuore. Così almeno vivi.
Derek Walcott
Uno dei Tanti motivi che mi ha spinto sul Pyhrn era riuscire finalmente ad immortalare una delle ultime 1142 in servizio regolare alla testa/spinta dei treni navetta di questa linea.
Nei pressi di Panicaglia, risale la ferrovia Faentina il primo viaggio del "Treno di Dante" FIRENZE S.M.N.-RAVENNA, con composizione rinforzata di 8 vetture, in doppia simmetrica con 445.1011 in testa e 345.1055 in spinta.
(PANICAGLIA 06-06-2021)
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Declinazioni architettoniche del concetto di limite: margini, soglie, periferie
www.ariarivista.org/declinazioni-architettoniche-del-conc...
"con allusione agli oltrepassamenti "
"L’esistenza di un limite come frontiera, crinale, linea terminale e divisoria, sia in senso fisico sia filosofico, è necessaria a poter osservare qualsiasi fenomeno."
"Nella tutela paesaggistica i vincoli salvaguardano un ambito di particolare pregio da trasformazioni nocive alla conservazione e valorizzazione dei suoi valori identitari, estetici, ambientali."
"come “soglia” "come “zona periferica"
"I limiti/margini architettonici assolvono molteplici funzioni: dal punto di vista funzionale isolano o mettono in comunicazione l’ambiente chiuso con lo spazio aperto e rappresentano la relazione tra gli ambiti privato e pubblico"
"porte finestre scale cinte murarie periferie"
"Il limite è un concetto cardinale, in Architettura come in ogni altra forma di pensiero umano"
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Ferrovie Italiane: via libera al progetto di recupero del trenino storico Rimini-San Marino 04/10/2022
"Dopo l’annuncio nelle scorse delle settimane è arrivato l’atteso provvedimento che finanzia lo studio di fattibilità e la progettazione per la riapertura della ferrovia Rimini–San Marino, chiusa dal 1944. Da allora la Repubblica di San Marino non ha più alcun collegamento ferroviario diretto.
Il Ministero del Turismo, attraverso la propria partecipazione quale Aderente Istituzionale alla Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane, ha definito “il versamento di un apporto in capitale da utilizzare a tale scopo”, ha spiegato in una nota il Gruppo.
Grazie alla sinergia tra Ministero del Turismo e la Fondazione FS Italiane, prosegue la nota, si potrà procedere concretamente alla redazione del progetto di ricostruzione del dismesso e spettacolare tracciato ferroviario un tempo percorso dall’indimenticato trenino bianco-azzurro."
Ferrovia Rimini-San Marino: origini e storia del tratto
"La ferrovia Rimini-San Marino, lunga circa 32 km, dei quali 20 ricadono in territorio italiano e la parte di salita sulle pendici del Titano nella Repubblica Sammarinese, è stata una linea a scartamento ridotto che ha garantito il collegamento diretto tra le due fino al 1944. Inaugurata il 12 giugno del 1932 su impulso e progetto del Governo italiano, diede una forte spinta all’economia della Repubblica, e in particolare al turismo.
Fu gravemente danneggiata durante il bombardamento di San Marino del 26 giugno 1944. Molte furono le richieste di ripristino da parte della comunità, ma l’indecisione delle amministrazioni competenti negli anni Cinquanta e Sessanta nel riattivare l’opera portò a un nulla di fatto, sebbene i lavori di riattivazione sarebbero stati circoscritti ad alcuni fabbricati e a pochi chilometri di linea, con costi sostanzialmente limitati. Il tratto italiano fu completamente smantellato tra il 1958 e il 1960. Mentre il caratteristico materiale rotabile fu ricoverato all’interno di alcune gallerie arrivando pressoché integro nelle strutture fino ai nostri giorni."