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♫ Brian Crain - Wind

 

La saggezza è un punto di vista sulle cose.

 

"Marcel Proust"

  

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My Web-Space "personali Profondità di Campo"

  

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“L’India è la dimostrazione vivente che un paese immenso, ex coloniale, disomogeneo, pieno di poveri e di diseguaglianze, può essere una democrazia vitale. L’India è l’unico caso di una grande nazione dove la modernizzazione economica, la liberalizzazione e l’integrazione in un’economia globale di mercato, sono avvenute sotto un governo liberaldemocratico, nel rispetto della volontà popolare e delle minoranze. Inghilterra, Germania, Italia, hanno fatto la loro rivoluzione industriale prima di concedere a tutti i cittadini il suffragio universale. Perfino gli Stati Uniti d’America hanno sfruttato una forza lavoro senza diritto di voto (gli schiavi neri) all’inizio della loro crescita. ”

FEDERICO RAMPINI

Amo questa foto ed il suo simbolismo (o almeno quello che io credo di intravedervi) che non colsi al momento dello scatto. La nostra vita è come le onde del mare: il vecchio-onda, consapevole nella sua saggezza, sta per sparire finalmente sulla battigia, mentre la giovane-onda è ancora una piccola onda che si sta formando al largo. Deve ancora compiere un lungo tragitto e sembra guardare il vecchio, al riparo dei suoi occhiali, con una espressione a metà fra speranza ed apprensione…

 

I like this photo and its symbolism (or at least that I believe to glimpse there) that I’ve not caught when I toke the shot. Our life is like the waves of the sea: the old man-wave, aware by his wisdom, is going to vanish eventually over the shoreline, while the young girl-wave is growing in the open sea. She have still to cover a long route and she seems to look at the old man with a mixture of hope and anxiety…

 

“Solo quando l'ultimo fiume sarà prosciugato

quando l'ultimo albero sarà abbattuto

quando l'ultimo animale sarà ucciso

solo allora capirete che il denaro non si mangia."

Profezia Creek.

 

Discorso di Robert Kennedy, 18 marzo 1968, Università del Kansas:

"Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).

Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.

Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.

Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani."----

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"Only when the last river will be drained

when the last tree has died

when the last animal is killed

Only then you will understand that money can not eat. "

Prophecy Creek.

 

Speech by Robert Kennedy, March 18, 1968, University of Kansas:

"We'll never find an end to the nation or our personal satisfaction in the mere pursuit of wealth, endless nell'ammassare worldly goods.

We can not measure national spirit based on the Dow-Jones, the successes of the country on the basis of gross national product (GDP).

The GDP includes air pollution and cigarette advertising and ambulances to clear our highways of carnage of the weekend.

The GDP It counts special locks for our doors and jails for those who break them. Includes programs that enhance the television violence to sell products to our children violent. It grows with the production of napalm and missiles and nuclear warheads, also includes research to improve the dissemination of bubonic plague, increases with the equipment that the police used to quell riots, and only increases when their ashes are reconstructed on the Popular slums.

The GDP does not take into account the health of our families, the quality of their education or the joy of their play. Do not include the beauty of our poetry or the strength of marriages, the intelligence of our debate or the integrity of our public officials.

Does not take account of justice in our courts, or fairness in relations between us. The GNP measures neither our wit nor our courage, neither our wisdom nor our learning, neither our compassion nor our devotion to our country.

It measures everything, in short, except that which makes life worth living. Can you tell us everything about America, but not if we can be proud to be Americans. "

  

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"La saggezza non è il risultato di un'educazione, ma del tentativo di una vita intera per cercare di acquisirla."

- Albert Einstein

 

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LA LOTTA DELLE MADRI DEL CORNO D'AFRICA .

 

Namanakwee Ngamor

 

Ho sempre creduto che sotterrare un figlio o una figlia sia la più traumatica esperienza che possa accadere a una madre, in quanto è una violazione dell’ordine naturale della vita. Ma se, nel peggiore dei casi, tuo figlio muore perché non sei in grado di fornirgli il cibo, il tuo dolore è aggravato per non essere in grado di rispondere all’istinto materno basilare: nutrirlo.

 

Ecco perché, quando Namanakwee Ngamor mi confida che meno di un mese fa suo figlio è morto di fame, nei suoi occhi affranti ho letto molto più che semplice dolore. “Mio figlio aveva cinque anni. Non abbiamo mangiato per intere settimane, ma lui non ce l’ha fatta a sopravvivere”, spiega la donna, mentre tiene in mano un sacco vuoto che utilizzerà per raccogliere la propria porzione di cibo distribuita oggi da Oxfam a Kanukurdio.

 

Questo piccolo villaggio nel nord del Kenya, è solo uno dei tanti colpiti dalla grave crisi alimentare del Corno d’Africa che minaccia più di 12 milioni di persone nella regione.

La fame non perdona, sta addosso ai più deboli, uccidendo soprattutto vecchi e bambini, ma è talmente devastante che colpisce anche gli adulti.

Le madri, dopo anni di avversità, hanno i corpi fragili e sono sempre più deboli: potrebbero soccombere da un momento all’altro.

Mary Nsaniana ha da poco seppellito sua figlia, madre dei suoi nipoti, morta a seguito di una malattia che, secondo la sua saggezza di donna cinquantenne, era dovuta al perdurare costante di fame e sete. La fame e la sete, infatti, sono due fattori che violano il naturale ordine della vita.

 

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La popolazione locale non può comprendere le ragioni di questa siccità, il perché non piova da oltre cinque anni e nemmeno dove possano trovare la forza per andare avanti dopo aver perduto circa il 60% del loro bestiame. Le loro capre, le pecore, il bestiame, e anche i loro cammelli stanno morendo. E con la loro scomparsa sta venendo meno la loro unica fonte di reddito. “Nel momento in cui gli animali muoiono, capiamo che le persone seguiranno lo stesso destino ”, afferma Mary con un’espressione che tradisce un sentimento di rabbia e disperazione.

 

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Un sentimento di disperazione, ma anche una determinazione a cercare un’alternativa alla morte. “Abbiamo bisogno di grano, così possiamo preparare le pappe per i nostri bambini prima che sia troppo tardi”, esclama Aite Eknba mentre tenta di sorreggere le sue bimbe, Apùa e Evei, i cui piccoli corpi stanno cedendo al tremendo peso della fame.

 

Dopo tre settimane in cui l’unico alimento a disposizione dei bambini è stato l’ edapal, uno dei frutti selvatici che cresce nella regione, i piccoli sono talmente deboli che per molto tempo non potranno digerire cibo solido. Nel caso in cui le madri non trovino al più presto del cibo appropriato per nutrirli, un’altra violazione dell’ordine naturale della vita minaccerà anche il villaggio di Nakimnet, dove più di 4.400 persone dipendono totalmente dagli aiuti umanitari.

 

In questo villaggio già sono stati seppelliti quattro bambini, vittime della fame e altri 626 stanno soffrendo a causa della malnutrizione. È impossibile misurare il sentimento di impotenza di queste madri, che sono obbligate ad aspettare per giorni gli aiuti umanitari per poter sfamare i propri figli.

 

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Aite, Mary e Namanakwee sono solo tre delle migliaia di madri della regione che non hanno niente da mangiare e tantomeno hanno cibo da dare ai propri figli. I loro mariti, che una volta erano fieri pastori nomadi, oggi possono solo aspettare che cada finalmente la pioggia di cui hanno disperato bisogno.

 

La carenza di pascoli e i conflitti etnici che hanno colpito alcune aree al confine della regione un tempo fertili, sottopone i villaggi ad un virtuale stato di assedio, obbligando le persone a restare in questa drammatica attesa.

 

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Tuttavia, per molte di queste donne, la sosta obbligata è stata l’occasione per prendere delle iniziative. Nel villaggio di Mila Matatu, ho parlato con Alice Atabo, l’agente designata da Oxfam per favorire la distribuzione del cibo. Questa donna intraprendente si è occupata di metter su un piccolo negozio di alimentari e può così aiutare la comunità a rifornirsi di cibo.

 

“Tutto cominciò quando decisi di investire una piccola somma, che Oxfam mi aveva donato, perché partecipai a un progetto che prevedeva dei finanziamenti per avviare attività. Io comprai prodotti come latte, farina e zucchero. Non appena le persone vennero a sapere del mio negozio, iniziarono a comprare gli alimenti basilari da me. Nel corso del tempo”, spiega Alice, “sono stata in grado di rientrare economicamente con le spese e anche di fare richiesta di un ulteriore credito per espandere la mia attività. Inoltre, mi venne data una parte di cibo da distribuire gratuitamente alle famiglie più bisognose che venivano a prenderlo nel mio negozio”.

 

“Oggi il cibo arriva dal centro di distribuzione e le persone, che possiedono dei buoni d’acquisto, sono impazienti di comprarlo, perché scarseggia e sta per finire”, afferma la donna mentre tiene in braccio il più piccolo dei suoi otto figli, un bimbo sorridente che, mentre la madre parla, gioca con la sua collana.

 

Alice è consapevole di essere una madre fortunata, perché ha abbastanza cibo per nutrire i suoi bambini.

 

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ESPANOL

 

La lucha de una madre en el Cuerno de África

  

10 Agosto, 2011| Blog channel: Conflicto y Desastres

   

Siempre he pensado que enterrar a un hijo es la experiencia más traumática que puede ocurrirle a una madre, una alteración del orden natural de la vida. Pero si además, tu hijo muere porque no has podido alimentarle, a ese dolor se añade la impotencia de no haber podido responder al más básico de los instintos maternales: nutrir a los hijos.

  

Por ello, cuando Namanakwee Ngamor, me cuenta que hace menos de un mes el hambre mató a su hijo, sus ojos abatidos expresan más que dolor. “Mi hijo tenía 5 años. Estaba cada vez más débil y yo no tenía nada más para darle qué frutos silvestres. Llevábamos semanas sin comer y mi hijo no pudo aguantar”, explica la mujer mientras sostiene entres sus manos un saco vacío, que utilizará para recoger la parte que le corresponde de la distribución de alimentos que hoy está realizando Oxfam en Kanukurdio. Esta aldea del norte de Kenia, es una más de las afectada por la grave crisis alimentaria en el Cuerno de África, que amenaza a más de 15 millones de personas en la región.

  

Namanakwee Ngamor, instalada en Kanukurdio, en el norte de Kenia, ha perdido a su hijo de 5 años. Foto: Irina Fuhrmann /Oxfam

 

El hambre se mece lentamente sobre los más débiles, adormeciendo primero a los niños y a los ancianos, pero sus estragos empiezan a alcanzar también a los adultos. Las madres, con sus cuerpos ya frágiles por años de penuria, se están debilitando cada vez más y en cualquier momento ellas también pueden caer. Mary Nsaniana enterró hace poco a su hija, la madre de sus dos nietos, tras una enfermedad que según la experiencia de esta mujer de 50 años, fue una acumulación de hambre y sed. Hambre y sed que alteran el orden natural de la vida.

 

Tampoco los habitantes de la zona comprenden por qué hay sequia, por qué ya hace más de cinco años que no llueve ni cómo van a poder seguir adelante cuando han perdido cerca del 60% de su ganado. Las cabras, ovejas, vacas, e incluso ahora los camellos, se están desvaneciendo y con ellos su única fuente de ingresos. “Cuando mueren los animales sabemos que los siguientes somos nosotros, los humanos”, explica Mary, con ademanes que muestran el enojo de su desesperanza.

 

Desesperanza y urgencia para que no mueran más personas. “Necesitamos cereales para poder darles papilla a los niños, antes de que sea demasiado tarde” clama Aite Eknoba, tratando de sostener erguidos a sus dos hijos, Apúa y Evei, cuyos cuerpecitos se doblegan ante la fuerza del hambre. Tras haber pasado tres semanas comiendo edapal, uno de los frutos silvestres que se encuentra en la zona, los niños están tan débiles que ya no retienen ningún alimento sólido. Si su madre no encuentra algo adecuado para alimentarles rápidamente, otra nueva alteración del orden natural de la vida se cernirá sobre Nakinomet, una aldea dónde más de 4.400 personas dependen totalmente de la ayuda humanitaria.

 

Esta comunidad ya ha enterrado a cuatro niños víctimas del hambre y otros 626 sufren desnutrición. Según las recientes evaluaciones que se han llevado a cabo en la región de Turkana, 37 niños de cada 100 muestran signos de desnutrición. Lo que no podemos medir todavía es el grado de impotencia de sus madres, obligadas a esperar que llegue la ayuda humanitaria para poder alimentar a sus hijos unos días más.

 

Aite, Mary y Namanakwee son sólo tres madres entre miles de mujeres afectadas en la región, que no tienen nada con qué alimentarse, ni ellas ni sus hijos. Sus maridos, antes orgullosos pastores trashumantes, sólo esperan que llegue la tan ansiada lluvia. La falta de pasto y el conflicto interétnico que afecta ciertas zonas de pastoreo fronterizas han sitiado a estas comunidades, obligándolas a permanecer en esta dramática espera.

  

Alice Atabo abrió una pequeña tienda de comestibles de su comunidad, Mila Matatu, en el norte de Kenia. Foto: Irina Fuhrmann /Oxfam

 

Sin embargo, para algunas de estas madres, la espera no carece de iniciativa. En Mila Matatu, otra aldea de la zona, me encuentro con Alice Atabo, la agente de intercambio designada por Oxfam para apoyar la distribución de alimentos. Esta emprendedora mujer ha hecho crecer una pequeña tienda de alimentación que provee a la comunidad. “Todo empezó cuando decidí invertir una pequeña cantidad, que me había dado Oxfam al participar en un proyecto al cash x work, en comprar productos como leche, harina, azúcar. Tan pronto supieron que en mi tienda podían abastecerse de lo básico, empezaron a venir de todos lados. Y con el tiempo, pude volver a pedir otro crédito y ampliar mi aprovisionamiento. Ahora además, recepciono los alimentos de la distribución gratuita y las familias más necesitadas vienen a recogerlos a mi tienda” explica Alice.

 

“Hoy han llegado los alimentos de la distribución y la gente ya está impaciente con sus tarjetas de intercambio preparadas, pues ya no les queda nada para comer”, nos explica mientras sostiene en sus brazos al último de sus ocho hijos, un bebé sonriente que juega con los collares de su madre. Alice sabe que es una madre afortunada pues tiene con qué nutrir a sus hijos.

  

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FRANCAIS

 

Le combat quotidien des mères dans la Corne de l'Afrique

  

15 Août, 2011| Blog channel: Conflits et Urgences

   

Devoir enterrer son enfant m'a toujours semblé être l'expérience la plus traumatisante que pouvait vivre une mère, une sorte de bouleversement de l'ordre naturel de la vie. Mais si en plus, cet enfant meurt car vous n'avez pas été en mesure de le nourrir, alors vient s'ajouter à la douleur de la perte d'un enfant celle de ne pas avoir pu répondre à un des instincts maternels primaires : celui de nourrir ses enfants.

  

Namanakwee Ngamor, installée à Kanukurdio, au nord du Kenya, a perdu son fils, âgé de 5 ans. Photo : Irina Fuhrmann /Oxfam

 

Quand Namanakwee Ngamor m'explique comment, il y a moins d'un mois, elle a perdu son fils, mort de faim, ses yeux trahissent bien plus que de la douleur. "Mon fils avait 5 ans. Il était de plus en plus faible, et je n'avais rien d'autre à lui donner que des baies. Nous sommes restés des semaines sans manger et il n'avait plus assez d'énergie pour se tenir debout", m'explique-t-elle, en tenant dans ses mains le sac vide qui lui servira à garder la ration distribuée plus tard par Oxfam à Kanukurdio. Cette zone du nord du Kenya est une des plus gravement touchées par la crise dans la Corne de l'Afrique, qui menace à terme plus de 15 millions de personnes.

 

La faim s'installe lentement parmi les populations les plus faibles, frappant en priorité les enfants et les personnes âgées, mais ses effets sont également de plus en plus visibles chez les adultes. Les mères, dont les corps ont déjà été éprouvés par des années de pénuries, sont très affaiblies et peuvent succomber à tout moment. Mary Nsaniana a enterré il y a peu sa fille, la mère de ses deux petits-enfants, morte de complications qui, selon cette femme de 50 ans, sont consécutives à la faim et la soif persistantes. Cette faim et cette soif qui bouleverse l'ordre naturel de la vie.

 

Les habitants de ces régions ne savent pas non plus d'où vient cette sécheresse, pourquoi il n'a pas plu suffisamment depuis cinq ans, ni comment ils vont pourvoir continuer à vivre en ayant perdu presque 60% de leurs réserves de grain. Chèvres, moutons, vaches et maintenant également les chameaux périssent lentement, et avec eux l'unique source de revenus des populations. "Quand les animaux commencent à mourir, nous savons que nous, les humains, sommes les suivants", explique Mary, désespérée.

 

Il est urgent d'intervenir, pour éviter que davantage de personnes ne perdent la vie. "Nous avons besoin de céréales, pour préparer des bouillies pour les enfants, avant qu'il ne soit trop tard", demande Aite Eknoba, tout en essayant de maintenir debout ses deux enfants, Apúa et Evei, dont les petits corps sont meurtris par la faim. Après avoir mangé de l'edapal, une baie locale, pendant trois semaines, les enfants étaient tellement faibles qu'ils n'arrivaient plus à digérer des aliments solides. Si leur mère ne trouve pas rapidement de quoi les nourrir, l'ordre naturel de la vie sera une nouvelle fois bouleversé à Nakinomet, où 4 400 personnes dépendent entièrement de l'aide humanitaire.

 

Cette communauté a déjà dû enterrer quatre enfants des suites de la famine, et 626 autres souffrent de malnutrition. Selon des évaluations récentes effectuées dans la région de Turkana, 37% des enfants sont sous-alimentés. Il est à l'heure actuelle encore impossible d'évaluer ce taux chez les mères, obligées d'attendre l'arrivée de l'aide humanitaire pour pouvoir nourrir leurs enfants un jour de plus.

  

Alice Atabo a ouvert un petit magasin d'alimentation pour sa communauté, à Mila Matatu, au nord du Kenya. Photo : Irina Fuhrmann /Oxfam

 

Aite, Mary et Namanakwee ne sont que trois des milliers de femmes touchées par la crise et qui ne trouvent plus de quoi s'alimenter, ni pour elles, ni pour leurs enfants. Leurs maris, de fiers bergers itinérants, en sont réduits à attendre l'arrivée tant espérée de la pluie. Le manque de pâturages et le conflit ethnique qui touche certaines zones de la région ont coincé ici ces communautés, les obligeant à poursuivre cette attente dramatique.

 

Cependant, pour certaines de ces mères, l'attente n'exclut pas la prise d'initiatives. À Mila Matatu, une autre zone de la région affectée, j'ai rencontré Alice Atabo, désignée par Oxfam comme agente de liaison pour aider à la distribution de nourriture. Cette femme entreprenante a mis en place un petit magasin d'alimentation pour la communauté. "Tout a commencé quand j'ai décidé d'investir une petite partie de l'argent reçu par Oxfam dans le cadre d'un projet 'argent-contre-travail' pour acheter des produits comme du lait, du sucre et de la farine. Dès que le bruit s'est répandu qu'on pouvait trouver des produits dans mon échoppe, les gens ont commencé à affluer. Peu de temps après, j'ai pu demander un autre crédit et ainsi remplir mon magasin. Je reçois également les rations alimentaires des familles les plus faibles, qui peuvent ensuite venir les retirer chez moi", explique Alice.

 

"La distribution de nourriture a eu lieu aujourd'hui, et les gens attendent avec impatience, leur carte d'approvisionnement à la main, car il ne leur reste plus rien à manger,", nous raconte-t-elle en tenant à la main le dernier de ses huit enfants, un bébé souriant qui joue avec les colliers de sa mère. Alice sait qu'elle a de la chance, car elle possède de quoi nourrir ses enfants.

 

Oxfam intervient dans la région du nord du Kenya en distribuant des produits alimentaires pour 200 000 personnes. L'organisation travaille depuis des années avec les communautés pastorales, en appuyant l'installation de points d'eau, en mettant en place des programmes "argent-contre-travail" et en les accompagnant dans le développement de moyens de subsistance alternatifs.

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MEDJUGORIE -

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L'ULTIMO MESSAGGIO DEL 2 OCTOBER 2013

 

Yashica Electro 35 GT

 

ALMESE – Credo che fosse la fine degli anni 70 o giù di lì. In paese avevamo alcune figure autorevoli, il sindaco, il parroco e alcuni altri personaggi istituzionali, ma c’era anche un uomo che era anch’esso un protagonista importante, si trattava di Antonio Giorda, il sarto “di punta piazza”.

 

Per comprendere il clima che c’era ad Almese, paese che all’epoca non credo superasse i cinquemila abitanti, è bene premettere che gran parte dei nostri giochi di adolescenti si svolgevano proprio in “punta piazza”.

 

Giorda era un uomo mite e sempre pronto a dare consigli come un buon padre di famiglia a noi ragazzi adolescenti. Del resto la sua famiglia era composta dalla moglie Maria e dai suoi quattro frizzanti figli, quasi nostri coetanei; Anna Maria, Paola, Clara e il piccolo Arturo.

 

Ho dei bellissimi ricordi legati a lui, era sempre molto accogliente e disponibile a una chiacchierata sia che fosse al lavoro, nel suo laboratorio, sia fosse presso la sua abitazione. Le sue opinioni, gli scambi di battute, la sua saggezza era sempre delicata e pregna di buon senso e di contenuti interessanti. Noi giocavamo anche con i suoi figli, ricordo con un pizzico di malinconia le risate e la leggerezza di quella che era la nostra vita dell’epoca.

 

Durante l’estate era anche divertente rinfrescarsi nuotando nelle acque del vicino Torrente Messa e Maria, la moglie di Antonio, aveva sempre un occhio vigile, si sa, gli adolescenti sono vivaci e noi non facevamo eccezione. Con il passare degli anni le visite al “sarto di punta piazza” si sono diradate, ma lui era sempre lì.

 

A volte passavo a trovarlo vuoi per una chiacchierata o per chiedere di cucire un capo di vestiario ed era come ritrovare una persona di famiglia, un caro amico, sempre pronto alla battuta che alternava anche ad argomenti più seri e profondi. Vi confesso che ha lasciato un’impronta importante nella mia crescita.

 

Questa mattina ho appreso che Antonio ci ha lasciati, ha raggiunto sua moglie Maria, ho avuto un tuffo al cuore e sono stato pervaso da una grande tristezza. Sono certo che alla notizia moltissime persone avranno provato i miei stessi sentimenti, poiché Antonio era una persona stimata e amata, ma in tutta onestà era facile volergli bene.

 

È vero, come mi è stato detto questa mattina: “il nostro bel mondo si sta sgretolando, pezzo per pezzo”, ma è anche vero che Antonio ha lasciato una grande quantità di momenti felici, di amicizia, di amore per la famiglia, di ricordi e questi ultimi, come scriveva Seneca: “sono la parte del nostro tempo sacra e inviolabile, al di sopra di tutte le vicende umane...il suo possesso è eterno e inviolabile”.

 

Buon viaggio Antonio. “Ave atque vale”.

 

Walter Il Mago

 

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Radagast el Pardo es otro miembro del Concilio de Magos, un personaje sabio y sutil, cuya auténtica sabiduría está oculta bajo su apariencia andrajosa y excéntrica.

 

Radagast il Bruno è un membro del Consiglio dei Maghi, un personaggio sapiente e acuto, sebbene la sua saggezza sia probabilmente celata dall'aspetto esteriore arruffato ed eccentrico.

 

Radagast the Brown is another member of the Council of Wizardry, a sage and subtle character whose true wisdom is perhaps concealed behind his dishevelled and eccentric exterior.

 

De uil kent de juiste tijd om te werken en de juiste tijd om te rusten en hij beheert zijn tijd goed.

 

The owl knows the right time to work and the right time to rest and manages its time well.

 

Le hibou connait le bon moment pour travailler et le bon moment pour se reposer et gere bien son temps.

 

Die Eule kennt die richtige Zeit zum Arbeiten und richtige Zeit zum Ausruhen und verwaltet ihre Zeit gut.

  

Questo scatto sulla spiaggia di Paje, nel sud di Zanzibar, può apparire come una semplice foto paesaggistica, mentre in realtà il mio scopo era anche un altro: mostrare a tutti come, anche senza soldi in tasca ma con qualche buona idea in testa, ci si possa spesso cavare dai problemi della vita.

 

I due uomini vicino alla barca le stanno dando fuoco... per distruggerla? Assolutamente no!!!

A Zanzibar, quando le barche si impregnano di acqua, vengono tirate fuori dal mare e collocate su piedistalli di foglie di palma, che poi vengono bruciate: con questo sistema ingegnoso le barche non si rovinano e non prendono fuoco, ma allo stesso tempo si asciugano e sono in poco tempo nuovamente pronte all'uso.

Gli uomini sono di passaggio. Vanno conquistati a piacimento.

mio nonno...il mio amore

Mentre voi umani combattete la vostra battaglia con questo nuovo virus non dimenticatevi di noi specie a rischio e della nostra battaglia. Il nostro nemico è la pressione per le risorse, il cambiamento climatico, la distruzione degli habitat unici luoghi dove possiamo vivere, la caccia indiscriminata a cui ci sottoponete.

Il nostro bene è anche il vostro...trovate un equilibrio tra il rispetto per i sistemi naturali e lo sviluppo della vostra economia. Altrimenti noi soccomberemo e poi toccherà a voi la stessa sorte.

Ora che avete rallentato i vostri frenetici ritmi siete più vicini a capire quanto è importante riflettere per agire con saggezza.

 

La foto è stata scattata dentro il Parco naturaviva di Bussolengo (VR) Italia che si propone di far conoscere e attivare progetti di conservazione di specie a rischio estinzione come il panda rosso, rinoceronte bianco, tigre siberiana, leopardo delle nevi, orso dagli occhiali e altri ancora.

Molte persone si occupano affinchè gli animali non siano abbandonati a se stessi malgrado il blocco totale causa Covid19. A loro va tutta la riconoscenza. Per supportarli visitate il seguente:

 

www.parconaturaviva.it

 

As you humans fight your battle with this new virus, don't forget about us endangered species and our battle. Our enemy is the pressure for resources, climate change, the destruction of the only habitats places where we can live, the indiscriminate hunting you subject us to. Our good is yours too ... find a balance between respect for natural systems and the development of your economy. Otherwise we will succumb and then it will be your fate. Now that you have slowed down your hectic pace, you are closer to understanding how important it is to think in order to act wisely.

 

The photo was taken inside the nature park of Bussolengo (VR) Italy which aims to make known and activate conservation projects of endangered species such as the red panda, white rhino, Siberian tiger, snow leopard, bear with glasses and still others. Many people take care that the animals are not left to themselves despite the total blockage due to Covid19. All gratitude goes to them.

 

To support them visit the following: www.parconaturaviva.it

Se alla domanda "Sei confusa?", rispondi "non lo so", è evidente che la risposta è SI.

 

* perle di saggezza

 

if someone asked to you " Are you confused?", you would answer " I don't know", the right reply is YES

Il Wadi Rum, detto anche Wādī al-Qamar, rappresenta geologicamente il letto prosciugato di un antico fiume. Wadi Rum ha lasciato tracce del suo passaggio nel granito delle pareti e nelle rocce dei canyon con la presenza di civiltà preistoriche testimoniata anche da incisioni rupestri.

Si trova nel deserto a sud della Giordania tra Petra, il sito archeologico dell’antica capitale nabatea situato a 250 km a sud della capitale Amman, e le coste di Aqaba. Costituisce uno spettacolo straordinario fatto di pietra rossa, guglie di arenaria e dune di sabbia. I colori delle rocce, sono tutte rosse e nere con striature bianche, verdi e azzurre.

L'alto ufficiale britannico Thomas Edward Lawrence vi stabilì la base operativa durante la rivolta araba contro l’impero ottomano e dalla sua esperienza scrisse il capolavoro “Sette pilastri della saggezza” dove sulla narrazione epica prevalgono il senso di poesia, la profonda riflessione sull'animo umano, l’ammirazione del fascino della cultura orientale, l’incanto del deserto. Tanto per citare:

"Tutti gli uomini sognano, ma non allo stesso modo. Coloro che sognano di notte nei ripostigli polverosi della loro mente scoprono, al loro risveglio, la vanità di quelle immagini. Ma quelli che sognano di giorno sono uomini pericolosi perchè può darsi che recitino il loro sogno ad occhi aperti, per attuarlo".

Immagine digitalizzata tramite scanner da diapositiva scattata nell’anno 1989 con macchina fotografica Nikon 401X.".

 

Wadi Rum (Jordan) - The colours of the Mars rocks on Earth

Wadi Rum, also known as Wadi al-Qamar, is geologically the dry bed of an ancient river that flowed in ancient times.

Wadi Rum has left traces of his passage into the granite walls of the and rocks of the canyons with also the presence of prehistoric civilizations testified by rock carvings.

It is located in the south of Jordan desert between Petra, the nabataean archaeological site situated 250 km south of the capital Amman, and the Aqaba coast. It is an amazing spectacle made of red stone, sandstone peaks and sand dunes. The colors of the rocks, all red and black with white, green and blue stripes.

The high British officer Thomas Edward Lawrence established there the base of operations during the arab revolt against the Ottoman Empire and from his experience he wrote the masterpiece "Seven pillars of wisdom" where over epic narrative poem prevails the sense of a deep reflection on human spirit, the admiration of the charm of oriental culture, the beaty of the desert.

A quote: "All men dream but not in equally way. Those who dream during the night in the dusty closets of their minds, they find in their wake,the vanity of those images. But those who dream in the day are dangerous men because they may be able to act on their dream with open eyes, to make it. "

Digitized image scanned from slides taken in 1989 with a Nikon reflex camera 401X.

www.edizionilpuntodincontro.it/libri/dieci-grandi-capi-li...

 

"Cavallo Pazzo, Capo Dan George, Falco Nero, Capo Joseph, Orso In Piedi, Capo Seattle, Nuvola Rossa, Ohiyesa, Red Jacket e Toro Seduto sono dieci famosi capi indiani che hanno segnato la storia di un popolo nobile e fiero. Le loro parole sono infuse di una profonda saggezza. Parlano di amicizia, dignità, coraggio, fratellanza, comprensione reciproca e amore per la natura; valori che sono alla base della tradizione del "piccolo grande popolo".

In questo illuminante e prezioso volumetto, sono raccolti dieci discorsi che ci parlano al cuore e ci permettono di conoscere un punto di vista diverso da quello a cui i luoghi comuni ci hanno abituati. I discorsi di questi grandi capi indiani vibrano di saggezza, di fierezza e di coraggio; sono discorsi che, seppure pronunciati più di un secolo fa, mantengono inalterato il loro valore morale."

 

"Crazy Horse, Chief Dan George, Black Hawk, Chief Joseph, Standing Bear, Chief Seattle, Red Cloud, Ohiyesa, Red Jacket and Sitting Bull are ten famous Indian leaders who marked the history of a noble and proud people. Their words are infused with profound wisdom. They talk about friendship, dignity, courage, brotherhood, mutual understanding and love for nature; values ​​that are the basis of the tradition of the "little great people".

In this enlightening and precious booklet, ten speeches are collected that speak to our hearts and allow us to know a different point of view from the one to which clichés have accustomed us. The speeches of these great Indian leaders vibrate with wisdom, pride and courage; they are speeches which, although pronounced more than a century ago, maintain their moral value unchanged."

Gracias pero no soy un campeòn

The wisdom of the time - La sabiduría del tiempo

Io credo che tutto accada per una ragione.

Le persone cambiano perché tu possa imparare

a lasciarle andare via...

Le cose vanno male perché tu le possa apprezzare

quando invece vanno bene,

credi alle bugie perché poi imparerai a non fidarti di

nessuno tranne che di te stesso,

e qualche volta le cose buone vanno in pezzi

perché cose migliori possano accadere.

 

Marilyn Monroe

Andai nei boschi

perché volevo vivere

con saggezza e profondità

e succhiare tutto il midollo della vita,

sbaragliare tutto ciò che non era vita

E non scoprire,

in punto di morte,

che non ero vissuto.

 

(Henry David Thoreau, da Walden ovvero La vita nei boschi)

 

............................

 

I went to the woods...

 

I went to the woods

because I wanted to live deep

and suck out all the marrow of life,

to rout all that was not life

and not, when I came to die,

discover that I had not lived.

 

(Henry David Thoreau, from Walden)

"La saggezza del padre è il più grande ammaestramento per i figli."

[ Democrito, Frammenti, V-IV sec. a.e.c. ]

 

selezionata dal team del gruppo Organiconcrete

e contenuta nella loro Flickr Selection sul blog/magazine online

 

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Press " L" button , please

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Nikon D3100 + Nikkor 18-55mm f/3.5-4.6

 

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Buon Anno A TUTTI.

 

Il 2007 è stato un anno importante, imponente direi...

Ho perso Momy, dopo 8 anni e mezzo passati assieme, con un amore grande, in armonia, simbiosi, tenerezza, nella perfezione.

Ho perso la mia migliore amica, la mia cucciola, mia figlia e mia mamma allo stesso tempo, mia sorella... come altro descriverla...

Ma non se n'è andata lasciandomi sola.

Ha smesso di lottare per continuare a vivere con me esattamente quando SAPEVA che lasciandomi NON SAREI STATA SOLA, NON ORA.

Perché grazie a Simone, che ho ritrovato l'estate scorsa dopo oltre 13 anni di lontananza, ho conosciuto il Buddismo di Nichiren Daishonin ( www.sgi-italia.org/index.php ) e l'estrema saggezza nella quale i suoi membri (i membri della Soka Gakkai) vivono... E ho deciso di percorrere anche io questo cammino, ricevendo il Gohonzon il 30 dicembre.

 

Ho perso la mia "guida" terrena perdendo Momy, Gargattina, ma ho conquistato una guida interiore nell'enorme felicità che ti dona la Fede in te stessa e nel Sutra del Loto, nella pratica del Daimoku...

 

A molti di voi sembrerà arabo (o giapponese! ;) ) quello che sto scrivendo... Ma vi assicuro che non sono impazzita...

Ho solo trovato la mia serenità... Anche se è difficile superare il dolore della perdita della mia micina adorata e ogni giorno piango perché mi manca terribilmente... Ma so che il suo è stato solo un ultimo atto di amore: resistere soffrendo come soffriva lei per tutti i suoi problemi di salute finché non fosse stata certa che io non sarei più stata sola e disperata senza di lei, come sarebbe sicuramente accaduto se mi avesse lasciata solo pochi mesi prima... Ha aspettato il momento giusto (anche se mai nessun momento avrebbe potuto essere quello giusto), il momento in cui io le ho chiesto di lasciarmi, se a trattenerla nonostante tutta quella sofferenza ero IO.

 

Amore Mio, mi manchi.

Ma ti ringrazio per quest'ultimo regalo.

Tu mi hai indicato la strada, e ora io la percorro serena.

 

Grazie.

 

Nam-myoho-renge-kyo.

   

Happy New Year EVERYBODY!

Year 2007 was a HEAVY year for me.

After 8 years and half spent in pure Love, perfection, symbiosis, tenderness, harmony, I lost my beloved Momy.

She was my best friend, my sister, my mother and daughter at the same time, my puppy, what else can I say...

But she didn't leave me leaving me alone.

She quitted fighting for keeping living by my side just the moment she knew I wouldn't be alone, not now.

Because thanks to Simone, my friend with whom I reunited last summer after a 13-year-long absence, I now know Nichiren Daishonin's Budism ( www.sgi.org/ ) and the great Wisdom in which all of the Soka Gakkai's members live... And so I decided to walk this path, too, starting from December 30th, when I received my Gohonzon....

 

Losing my Momy, my Gargattina, I lost my "guide" on Earth, but I gained an internal guide thanks to the FAITH I now have in myself, that provides me an enormous happiness, and in the Lotus Sutra, in the Daimoku practice...

 

Maybe to most of you this will sound like Arab (or Japanese! :P) but nope - I am not mad! :D

I just found out my peacefulness... Although it's been so hard going on after my baby sweetheart's loss and although I keep crying everyday because I miss her so deeply... But I know hers was just her last Love act on Earth for me: enduring her pain, holding out to the last moment, until she was really really sure I wouldn't be ALONE without her, as I'd probably be if she just had left me a few months before....

She waited for the "right moment" (though none would be the right moment), the moment I asked her to leave me, if she was just doing all this for me, if she couldn't stand the pain...

 

My True Love, I Miss You.

But I thank you so much for this last gift of yours.

You showed me THE path, and now I am walking through it in my peacefulness.

 

Thank You.

 

Nam-myoho-renge-kyo

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Vista de caja de luz

 

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Stagliate nel presente, sembrano però correre all’indietro, verso un tempo che sembrerebbe essere quello del “c’era una volta”. Sembrerebbero, perché poi, in realtà, la vividezza, la vita che ne trabocca, incontenibile, come può essere quella della campagna in primavera, fa dire a questa immagini che no, quel che propongono “c’è ancora oggi”, C’è tutto un mondo di persone, di gesti, di saperi, di rapporto uomo ambiente, o uomo natura, che può darci ancora molto e può ancora dare molto a questa nostra Terra. Ci sono ancora persone straordinarie che con la terra e il duro lavoro, con i ritmi delle stagioni, con la luna e le incertezze del tempo, hanno trascorso gran parte della loro vita. E possono raccontarcelo, con la pacatezza, la profondità, la verità e la saggezza di chi conosce quel che davvero fa la differenza. Nello è uno di queste, gli occhi dolcissimi, il corpo stanco ma ancora forte, il volto percorso da rughe, solchi dell’aratro da cui sono nati frutti bellissimi. Le lotte contadine, la mezzadria, il lavoro per il padrone. Poi il riscatto, la terra che prima coltivava per altri diventa sua e ne fa dono, ai figli, ai nipoti, laureati, ma che continuano a curarla, nei campi, nel frutteto, nella stalla, fianco a fianco, glielo devono. Il 1° maggio per lui è un gran festa, e si festeggia, sull’aia, con il vino e la musica, con gli amici, ricordando momenti più duri. Da lui si impara molto, le sue parole, semplici, hanno l’autorevolezza degli illuminati, mentre ti parla, scegliendo con pazienza il giunco, e sembra essere tutt’uno con l’universo.

 

Standing out in the present, however they appear to run backwards, to a time that seems to be the "once upon a time". It would seem, because then, in reality, the vividness, the life that is overflowing from them, overwhelming, how can it be the country in spring, makes this images say that no, what they propose "there is still today, " There is a whole world of people, gestures, of knowledge, relationship between man and environment, or nature and man, that can still gives us a lot and can still gives a lot to our Earth. There are still extraordinary people who spent most of their lives with the land and hard work, with the rhythms of the seasons, with the moon and the uncertainties of weather. And they can tell us about it, with the calmness, depth, truth and wisdom of those who know what really makes a difference.

Nello is one of this person, sweet eyes, the body tired but still strong, the face crossed by wrinkles, furrows of the plow from which beautiful fruits were born. The peasants struggles, sharecropping, working for the boss. Then the ransom, when he could finally possess the same land once cultivated for others. And it became a gift, for his sons and grandchildren, today graduates, but who continue to take care of it in the field, in the orchard, in the barn, in the cowshed, side by side, they owe it to him. The 1st of May is for Nello a very important day, to be celebrated in the farmyard, with wine and music, with friends, remembering the hardest moments. You learn a lot from him, his words, simple, have the authority of the enlightened, while talking to you, choosing the rush with patience, and seems to be one with the universe.

  

Resaltáis en el presente, parecen pero corre al atrás, hacia un tiempo que parecería ser aquello del “c'era un volta”.Parecen, porque luego, en realidad, el vividezza, la vida que rebosa, insostenible, como puede ser aquella del campo en primavera, hace decir a estas imagenes que no, lo que proponen “c'è todavía oggi”, Hay todo un mundo en persona, de gestos, de saberes, de relatar hombre ambiente, u hombre naturaleza, que puede darnos todavía mucho y puede todavía dar mucho a esta nuestra tierra. Hay todavía personas extraordinarios que con la tierra y el duro trabajo, con los ritmos de las estaciones, con la luna y las incertidumbres del tiempo, han pasado grande parte de los ellos vida. y pueden contar lo nos, con la calma, la profundidad, la verdad y la sabiduría de quién conoce lo que de veras hace la diferencia. Nello es un de ésta, los ojos dulces, el cuerpo cansado pero todavía fuerte, el rostro recorrido de arrugas, surcos del arado de que soy nativos frutos bonitos. Las luchas campesinas, la aparcería, el trabajo para el dueño.

Luego el rescate, la tierra que primero cultivaba para otros se pone suyo y hace regalo, a los hijos, a los nietos, licenciados, pues qué siguen cuidar la, en los campos, en el huerto, en el establo, lado a lado, se lo tienen que.

El 1° mayo para él es una grande fiesta, y se festeja, sobre la era, con el vino y la música, con los amigos, recordando momentos más duros. De él aprende mucho, su lengua, simples, tienen la autoridad del iluminado, mientras te hablar, escogiendo con paciencia el junco, y parece estar todo un con el universo.

Ratzinger: un’abdicazione borghese e razionalista figlia anch'essa dell'illuminismo.

In un microcosmo sclerotico, gerarchico, ipocrita e dogmatico come la curia vaticana, ove nel passato e ancora oggi può avvenire e, di fatto, avviene di tutto purché non trapeli nulla fuori da quelle mura, ebbene proprio lì finalmente vale una volta di più la saggezza di “oportet ut scandala eveniant”. Sì, poiché in un mondo ingessato, pietrificato, imbalsamato sui loro canoni narcisistici e autoreferenziali, si vorrebbe, e si pretende, che un papa non possa comportarsi da individuo, lui, ritenuto come i centauri mezzo divino e mezzo umano, non dovrebbe potersi permettere di ricorrere ad un istituto, le dimissioni, che sa di codice civile o di contratto collettivo sindacale.

Il mondo vaticano e cattolico, con crudeltà circense, avrebbe di gran lunga propeso per una pantomima macabra come quella che Wojtyła, da quel grande attore consumato che era, istrionico, affabulatore, esibizionista e malato di protagonismo a fini di proselitismo, recitò negli ultimi periodi di malattia davanti alle telecamere delle TV mondiali, trascinandosi, con maestria, stanco e sofferente con un pastorale o una croce in mano per la gioia dei portatori di cilicio e del variegato masochismo missionario.

No, Ratzinger non ama calcare il proscenio della cronaca, meno ancora quella da grand guignol che sarebbe piaciuto al pubblico di piazza S. Pietro, e d’un tratto ha saputo interpretare lo zeitgeist, lo spirito del tempo, quello che viviamo, quello dei diritti della persona, quello che sancisce le scelte individuali, quello che ritiene anche il potente di turno come uno di noi, dei tanti, degli uguali nei diritti e nei doveri, quello scaturito dall’illuminismo e da liberté-egalité-fraternité.

Il colto Ratzinger ha interpretato la logica e l’etica di quella classe sociale cui, più di ogni altra, l’umanità moderna deve il contributo culturale, sia esso scientifico sia umanistico: la borghesia, e da borghese ha deciso in proprio quale dovesse essere il proprio destino. Stanco per l’età, stanco di scandali e verminai di curia, lui, l’apparentemente timido uomo di chiesa, ha saputo sorprendere tutti, sfidare secolari conformismi ed optare per il proprio sé.

Ha preferito i suoi cari ozi letterari al ruolo bugiardo di un candido re nudo.

bacale_simansi

  

Ratzinger: an abdication of bourgeois Enlightenment and rationalist daughter also.

In a microcosm of the sclerotic, hierarchical, self-righteous and dogmatic as the Vatican curia, where in the past and still today can be and, in fact, is to do anything they do not leak out anything outside those walls, well right there is finally once more the wisdom of "He must ut scandala eveniant." Yes, because in a world in plaster, petrified, mummified their fees and narcissistic self, you would want, and we claim that a pope can not act as an individual, he felt like the centaurs half divine and half human, should not be able to afford to resort to an institution, the resignation, which smacks of the Civil Code or union collective agreement.

The Vatican and Catholic world, with circus cruelty, would much inclined towards a pantomime macabre as that Wojtyła, consumed by the great actor that he was, theatrical, storyteller, an exhibitionist and sick of leadership for the purpose of proselytizing, he played in the later periods disease before the cameras of the TV world, dragging, with skill, tired and suffering with a pastoral or a cross in his hand to the delight of people with sackcloth and varied masochism missionary.

No, Ratzinger does not like to tread the proscenium of the news, much less from the grand guignol that would like the public square S. Peter, and suddenly was able to interpret the zeitgeist, the spirit of the time, what we experience, that of human rights, which states that the individual choices that also considers the powers that be like one of us, the many , of equal in rights and duties, that emerged from the Enlightenment and liberté-égalité-fraternité.

The learned Ratzinger has interpreted the logic and ethics of the social class which, more than any other modern humanity owes its cultural contribution, be it scientific or humanistic: the bourgeoisie and bourgeois decided on their own what should be their own destiny. Tired age, tired of scandals and verminai of the curia, he, the seemingly shy man of the church, was able to surprise everyone, challenge secular conformism and opt for your own self.

He preferred his loved ones idleness literary liar to the role of a white king naked.

bacale_simansi

 

Ljerh yeqqaz ihellu

yir awal yeqqaz irennu.

 

(Saggezza berbera)

 

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MAKA

Madre Terra

Nascita

"Io vivo perché tu possa vivere.

Nello stato di sogno della Creazione ho prodotto il grembo che ha accolto il genere umano e tutti i suoi fratelli.

Rappresento la forma del corpo della donna.

Offro nutrimento a tutti coloro che faccio nascere.

Tu, figlio mio, mi sei caro quanto l'Alce che vaga nella radura della foresta e gli Alberi che crescono sul mio corpo.

Ti parlo di amore perenne, di nutrimento vitale, di cicli infiniti di stagioni e di cambiamento.

Ti offro il dono di essere te stesso, vivendo la creatività della tua espressione individuale.

Come madre amorevole, sopporto la separazione e la perdita dei miei figli, ben sapendo che mentre mi abbandonano e mi denunciano stanno facendo ritorno a me.

Sono un luogo di riposo in cui sei conosciuto in tutti i tuoi aspetti. Sono la tua dimora.

Sono colei che è il profondo del tuo cuore.

Creo la vita su questo piano.

Con l'energia del Sole in Moto, creo la Passione che si manifesta.

Sappi che sono soddisfatta dei miei figli quando ricordano le proprie origini e la saggezza del mio cuore.

Questa saggezza è anche la tua."

 

MAKA

Mother Earth

Birth

"I live so that you can live.

In the dream state of Creation I produced the womb that welcomed the human race and all its brothers.

I represent the shape of the woman's body.

I offer nourishment to all those I give birth to.

You, my son, are as dear to me as the Elk that wanders in the forest clearing and the Trees that grow on my body.

I speak to you of perennial love, of vital nourishment, of infinite cycles of seasons and change.

I offer you the gift of being yourself, experiencing the creativity of your individual expression.

As a loving mother, I endure the separation and loss of my children, knowing full well that as they abandon me and denounce me they are returning to me.

They are a place of rest where you are known in all your aspects. I am your home.

I am the one who is the depths of your heart.

I create life on this plane.

With the energy of the Sun in Motion, I create the Passion that manifests itself.

Know that I am satisfied with my children when they remember their origins and the wisdom of my heart.

This wisdom is yours too."

 

www.edizionilpuntodincontro.it/libri/le-carte-lakota-dell...

 

Bing Image Creator

Chi fa il bene se lo trova davanti, chi fa il male lo accompagna.

Rara la vita in due... fatta di lievi gesti,

e affetti di giornata... consistenti o no,

bisogna muoversi... come ospiti... pieni di premure

con delicata attenzione... per non disturbare

ed è in certi sguardi che... si vede l'infinito

 

Stridono le auto... come bisonti infuriati,

le strade sono praterie...

accanto a grattacieli assolati,

come possiamo... tenere nascosta... la nostra intesa

ed è in certi sguardi... che s'intravede l'infinito

 

Tutto... l'universo... obbedisce... all'amore,

come... puoi tenere... nascosto... un amore.

ed è così... che ci trattiene... nelle sue catene,

tutto... l'universo... obbedisce... all'amore

 

Come possiamo... tenere nascosta... la nostra intesa

ed è in certi sguardi... che si nasconde l'infinito

 

Tutto... l'universo... obbedisce... all'amore

come... puoi tenere... nascosto... un amore,

ed è così... che ci trattiene... nelle sue catene

tutto... l'universo... obbedisce all'amore...

 

[F. Battiato, "tutto l'universo obbedisce all'amore"]

 

Da quando la poca saggezza dei buffoni è stata messa a tacere, quel poco di pazzia che i saggi hanno s’impone fin troppo apertamente.

 

(Since the lack of wisdom of jesters was silenced, a little madness of sages is called for too openly.)

sottotitolo: "le vene del tempo"

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Serenity Prayer

God grant me the serenity

to accept the things I cannot change;

courage to change the things I can;

and wisdom to know the difference.

(by Reinhold Niebuhr)

 

Today I am a step closer.

 

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Preghiera della serenita'

Signore dammi la serenita'

di accettare cio che non posso cambiare;

il coraggio di cambiare cio che posso;

e la saggezza di saperli distinguere.

(Reinhold Niebuhr)

 

Oggi sono un passo piu' vicina.

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