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on a benzo, this was dope

Teen Angst Night @ Cottage Bistro - May 29, 2013 Hosted by Sara Bynoe.

 

© Karen Hansen Photography

Salam Torpedo model 1968

Das Neujahrs Feuerwerk mag Sam überhaupt nicht. Sam hatte Angst.

Teen Angst Night @ Cottage Bistro - May 29, 2013 Hosted by Sara Bynoe.

 

© Karen Hansen Photography

angry wolf brashing teeth full of angst

©Lars Oeschey, fotografiert für den German Rock eV www.germanrock.de

 

: a feeling of anxiety, apprehension, or insecurity

This lovely statue is in Andromeda, which is the building on Epic's Verona campus where main reception is located. I like the mixed materials.

Welcome to my office.

A Maths F9+ Physics E8+ Higher Chinese E8 = Me suffering from PET for SA2 Results (Post Exam Trauma)

 

A moment of such anguish and despair.

 

OVERALL Grades:

A Maths C6 (52)

Higher Chinese D7 (49.7)

Physics D7 (48.2)

English A2, (haix) (71)

E Maths A1 (75.5)

Combined Humans B3 (65)

Chemistry B3 (65)

Art B3 (67)

Civics and Moral Education A Grade

 

L1R5 aggregate: 18.

L1R4 aggregate: 12.

Percentage: 61.5%

Class position: 8/29

Level Position: 103/249 (yucks)

 

Conduct: Excellent

Physical Fitness Test Results: Gold

Attendance: 79/79

 

Remarks: Mu Yao is the Monitor of the Class. He has made many fine contributions to the class and is a inspiration to all his classmates. With his friendly disposition and cooperative attitude, Mu Yao will be a fine addition to any class. (Oh, the poltically correct attitude...)

  

'Freiheit statt Angst' Aktionstag in Graz, 07. September 2013

Trafalgar Square, London

Fotos fra Farshad Kholgis én-mands-forestllling »BØH!«, der handler om angst. Optaget 26. april 2018.

Mentre curiosavo su Internet ho trovato una vecchia leggenda, una di quelle che nessuno vuol più sentire; è una storia di fine 800 e narra di un’anziana signora attaccata alla sua terra e che il culto della terra, anche se ormai in disuso, ancora praticava. La vecchietta, di nome Ghella, viveva a Bordighera in una piccola casina immersa nel verde. Tutto iniziò quando un ricco magnate svizzero di nome di Adolf Angst arrivò a Bordighera con il sogno di costruire il più grande ed importante albergo d’Europa e proprio a Ghella si rivolse per acquistare il terreno utile alla causa. Furono mesi e mesi di insistenze e di continue offerte, ma all’anziana signora nulla importava, ne il denaro ne il tempo che passava, lei dalla sua terra non voleva essere cacciata. Il tira e molla continuò fino a quando, una notte d’autunno, qualcuno diede fuoco alla casa e con essa bruciò anche Ghella della quale non fu mai ritrovato il corpo. Tra le fumanti macerie fu invece trovato, da Adolf stesso, un grande e antico specchio ancora incredibilmente intatto. Adolf lo prese e lo conservò, per poi esporlo in bella vista in quella che sarebbe diventata la hall dell’albergo. L’albergo fu costruito e gli venne dato il nome del suo proprietario, Angst, come abbiamo già detto. Con il passare del tempo la sua fama e la sua importanza crebbero a dismisura; ricevimenti, galà, cene e feste, personaggi importanti arrivavano da ogni parte d’Europa per soggiornare in quello che ormai era uno dei più importanti Hotels d’elite del continente. Ma la sua fama non era dovuta unicamente al servizio offerto e al lusso; anche le leggende che aleggiavano nell’aria erano ormai note a tutti e erano diventate il maggior motivo di attrazione. Pare infatti che la notte fosse accompagnata da strani rumori, porte che inspiegabilmente si aprivano per poi richiudersi violentemente e veloci passi che attraversavano i corridoi; e, ogni mattina, Adolf trovava ai piedi del suo letto sottili capelli color argento. Si sa, il genere umano è strano, motivo per cui soggiornare in un albergo infestato dai fantasmi era un qualche cosa di stimolante, fino a quando…. Fino a quando in una notte d’estate del 1887, durante una festa, tutti gli specchi si oscurarono, si spensero le candele, qualcuno sentì un’acida risata ed il grosso lampadario del gran salone cominciò a tremare; una tremenda scossa di terremoto devastò l’intera costruzione, tutti morirono tranne uno, Adolf Angst. Si dice che Angst riconobbe l’anziana Ghella che alle luci dell’alba si avvicinò all’antico specchio, ancora una volta intatto, fino a toccarlo per poi sparirci all’interno. Il magnate svizzero non si perse d’animo; in fretta e furia fece ristrutturare l’hotel con l’intenzione di farlo tornare ai perduti splendori, e ci riuscì. Angst, però, aveva un piano e non fece passare molto tempo che…. una notte si alzò dal letto e andò nella hall, dove aveva nuovamente fatto sistemare l’antico specchio. Lo coprì con un telo e poi tornò nella sua stanza. Quella notte gli spettrali rumori, che avevano ricominciato a sentirsi anche dopo la ristrutturazione dell’albergo, aumentarono violentemente; passi, urla, colpi sui muri e sulle porte durarono fino all’alba. Quando il primo raggio di sole illuminò la facciata della costruzione…. pochi secondi di silenzio e poi un unico, disumano, gelido urlo. Ghella non riuscì a rientrare nello specchio e fu così sconfitta, almeno in apparenza. La gioia e la soddisfazione di Angst durarono poco; da quel giorno fu l’inizio della fine per Adolf e il suo albergo. Il ricco svizzero si ammalò, una malattia lunga e sofferta che lo condusse alla morte nel 1924. Nel frattempo l’Angst fu trasformato in ospedale militare, nel 1917, e anche a guerra finita non ebbe più modo di riprendersi.

Angst no Festival de Dança de Londrina 2009

 

13/10

 

foto: flickr.com/camila_fontes

The Father doesn't look too happy....

 

From Nursery Friends from France, the 1927 edition.

Model:- Keira Lavelle

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Angst #7, June 2017

8.5″ x 11″

@frances.sousa francessousa.com/

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A moment of Angst in my little niece's life (3 years old)

candid shot

Have you seen this face before?

I have.

Sand sculpting - Parksville BC. community beach.

Eine erste Arbeit vom letzten Fantasy & Horror Shooting ....

May 2-4 weekend in the suburbs with my younger teenage brother and his friend Angelo.

I've eaten Marilyn Manson. And he isn't complaining.

 

incoldbloodsl.blogspot.com/2009/11/three-cheers.html

 

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