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Foto: Matheus José Maria

A Tetris block falls back to the ground as the cosplayers dance outside.

Foto di Barthélemy Aupetit

 

Il gruppo (da Tucson, Arizona) fondato da Nik Rayne e Grant Beyschau (il primo voce e chitarra, il secondo batteria, ma entrambi alle prese con una varietà di strumenti) ha una storia particolare, che inizia nel 2008 e ricomincia nel 2012, anno in cui il loro esordio Burning Circles In The Sky viene ristampato e piano piano entra in circolo nei corpi degli appassionati. Nel 2013 esce Solar Collector, che documenta il rimettersi in marcia (nel deserto, ovviamente) della band, poi sostanzialmente si arriva a oggi con Arena Negra, un album in cui i pezzi si estendono quanto pare a loro, tra misticismo e influenza delle avanguardie (Conrad, Riley), dunque tra psichedelia, minimalismo e drone, fino a impensabili (sette anni fa) accostamenti a band come Om ed Earth, anche se quello dei ragazzi è molto più spesso un baccanale che un rito doomeggiante.

 

Sempre quest’anno – a fianco di Flaming Lips, Spiritualized, 13th Floor Elevators… - sono finiti a suonare al Levitation (cioè il famosissimo Austin Psych Fest), che li ha appunto definiti “an experimental psychedelic rock band”.

  

Bandcamp > goo.gl/QldMM3

 

Dopo Il concerto dj set by Michael Myers (psych, popsike, shoegaze, garage, strafanici solo45)

impossible city

 

Singapour

Foto di Andrea Pregi, che ringraziamo.

 

Dopo Black Gremlin, Hobos, Border Bastard e compagnia brutta, dovreste aver capito che abbiamo un debole per la scorrettezza.

 

Oggi tocca ai tre Antares, un gruppo in giro da un bel po' di tempo, passato spesso sulla strada per suonare decine di show in Italia ed Europa, come accadrà anche quest'anno. Dopo Trieste, infatti, se ne andranno in Austria, Germania, Repubblica Ceca, Francia, Olanda...

 

La band ha una discografia di tutto rispetto, gli equilibri tra punk, hardcore, rock'n'roll e hard rock all'interno del sound sono cambiati con gli anni, ma riteniamo che questa recensione di "Big Trouble In Appletown" del 2012 sia a oggi la loro foto migliore:

 

"Perché, piacciano o meno, gli Antares sono unici e per questo attraggono anche chi certe sonorità in genere le apprezza malvolentieri: non sono il classico gruppo rock‘n’roll distorto, men che meno sono etichettabili come punk-rock, sembrano piuttosto degli Hanoi Rocks impegnati a fare le cover dei Rose Tattoo con gli strumenti dei Motörhead e l’indole iconoclasta dei Fear, tanto per dire una cosa senza senso eppure in qualche modo ficcante. Sono l’ala strafottente e indisciplinata di ogni scena, quella che non segue le regole e fa sempre la cosa meno cool al momento sbagliato. Gli Antares sono il rutto alla cena di lavoro, la scoreggia in ascensore, la grattata di chiappe alla fermata dell’autobus…" (fonte: bit.ly/1S74zmu)

 

www.antaresbuzz.com/

 

alphascorpii.bandcamp.com/music

 

Guardatevi il documentario (sono degli animali, del resto) del loro tour coi Seditius di qualche anno fa.

 

youtu.be/AgfWat7jV-4

 

--

 

Aprono i Ponches, ci piace vincere facile.

 

theponches.blogspot.it/

Foto di Barthélemy Aupetit

 

Hanno condiviso un 7’’ sulla gigantesca Kornalcielo, condivideranno il palco del Tetris.

 

kornalcielo.bandcamp.com/album/hobos-border-bastard-split-7

 

Motörhead, Poison Idea, Zeke, The Bulemics, Turbonegro, una pisciata sul Sunset Strip, una corsa fino in Texas a strafarsi di bourbon, questi in estrema sintesi i punti di riferimento dei Border Bastard, terzetto triestino formatosi nel 2007. (fonte www.thenewnoise.it)

 

borderbastard.bandcamp.com/

 

Gli Hobos da Venezia, citiamo loro stessi, “sono quattro ragazzi che suonano metal proprio come dei punk”. Non esiste definizione migliore.

 

hobosband.bandcamp.com/

 

Aftershow: arriva Raul, tira fuori le borse dei cd e vi piazza lì una serie di pezzi che vi renderanno impossibile il rientro a casa in tempi brevi.

 

Per le foto ringraziamo Andrea Pregi.

 

Dopo l'exploit di settembre (Choked By Own Vomits + Gorgasmico Pornoblastoma + Shapeless Sphere) riportiamo il grind a Trieste, ancora più mutilante, ancora più inaccettabile. Questo "Oink goes Gore Fest" è realizzato da quelli di Oink Oink in collaborazione con Grind Family Agency e porta sul palco del Tetris due band della scena goregrind messicana, zozza e sanguinaria come poche. Un'occasione unica, non rara, di osservare dal vivo fino a dove può spingersi un sound.

 

I tre FECALIZER (Tepic - Messico) nascono nel 2003, ispirati da Mortician, Squash Bowels e Dead Infection. Oltre alla marea di split tipica della scena, portano da noi anche un nuovo album, immaginiamo che il titolo spieghi tutto: Gore Galore, il seguito di Zombie Mankind Extermination del 2014.

 

bizarreleprousproduction.bandcamp.com/album/zombie-mankin...

 

coyoterecords.bandcamp.com/album/gore-galore

 

Da Queretaro arrivano i PARACOCCIDIOIDOMICOSISPROCTITISSARCOMUCOSIS (una serie di nomi di malatie e parti anatomiche tutti attaccati) sono dei veterani in giro dal 1999, oltranzisti e un vero e proprio oggetto di culto per chi ascolta queste (anti)musiche. Qui sotto li potete vedere dal vivo nel 2013 all'Obscene Extreme, il festival ceco punto di riferimento per tutti i fan del genere, che ovviamente non se li poteva far scappare.

 

www.youtube.com/watch?v=EtzV0ZyRx48

 

Il video di "Zombies": www.youtube.com/watch?v=T5RK5d9rR7E

 

In apertura i nostri ShitFuckingShit, a raccontarci la loro vita di eccessi.

 

shitfuckingshit.bandcamp.com/

 

Ingresso riservato ai soci.

View of a tree trough a wet patio screen on a rainy afternoon. The drops on the screen reminds me of Tetris.

 

Taken with the iphone camera.

If you would like you can follow my iphone 365 project blog or on @elineart.

 

Thanks for looking.

Please come back tomorrow and leave your comment :)

There's more than one way to play Tetris.

Simmons Hall is a dormitory at the Massachusetts Institute of Technology (MIT) in Cambridge, MA (USA).

It was designed by architect Steven Holl, and at the cost of $78.5 million, it is MIT's most expensive dormitory built on campus since Baker House.

The building is a 116m long, 10-story tall, massive reinforced concrete block, perforated with approximately 5,500 square windows each measuring 0.6m on a side, plus additional larger and irregularly shaped windows.

The building has been nicknamed "The Sponge", because the architect consciously modeled its shape and internal structure on a sea sponge.

The illuminated furniture looked amazing at the National Museum of Scotland, Edinburgh. The Tetris Bar, Cubes 43 & 73 and Snake Seats delighted and amused the 2,000 guests who managed to drink our bar dry!

Brightwood Neighborhood, Pittsburgh, PA

Foto di Barthélemy Aupetit.

 

BUÑUEL

 

Xabier Iriondo degli Afterhours (chitarre), Eugene S. Robinson degli Oxbow (voce), Pierpaolo Capovilla e Franz Valente de Il Teatro degli Orrori (basso e batteria). Una missione: tornare al sound con la bava alla bocca di casa Touch And Go e Amphetamine Reptile, che ha sempre rappresentato un punto di partenza per gran parte dei componenti di questa band.

 

La nascita di questo supergruppo è un evento che ha calamitato immediatamente l’attenzione della stampa musicale, ecco quindi che – se vi va - potete conoscerlo meglio tramite le interviste di SentireAscoltare e XL:

 

sentireascoltare.com/articoli/intervista-bunuel-2016

 

//

 

xl.repubblica.it/articoli/bunuel-musica-da-far-sanguinare...

 

Oppure potete sentirvi l’esordio A Resting Place For Strangers su Spotify.

 

open.spotify.com/album/5M5k96NaSj8NC3kBr5hKZn

 

E se non vi piace Spotify c’è un pezzo eloquentissimo su Soundcloud.

 

soundcloud.com/latempesta/02-this-is-love

 

Questa la presentazione alla stampa dei Buñuel e del loro A Resting Place For Strangers (La Tempesta International / Goodfellas, 2016):

 

Da un'idea di Xabier Iriondo, Franz Valente e Pierpaolo Capovilla, un nuovo progetto musicale interamente dedicato al rock più massimalista. Il disco, composto e registrato in tre giorni, prende forma negli studi “La Sauna” ,nel varesotto. Xabier, Francesco e Pierpaolo propongono a Euegene S. Robinson, storica voce degli Oxbow, di prendere parte alla nuova avventura. Eugene registra presso gli studi Monte Vallier, di San Francisco, USA. Giulio Ragno Favero, infine, si prende cura del missaggio e del mastering delle nove canzoni dell'album.

Nasce così una nuova band: Buñuel, dal nome del grande regista messicano. Nove tracce, trenta minuti di furia sonora, l'album d'esordio di Buñuel ci introduce in un'atmosfera purgatoriale, vera e propria cifra artistica di Eugene S.Robinson: una sorta di incubo a occhi aperti, dove voce e parole s’intersecano in costrutti sonori violentissimi, dotati della carica "elettrica" caratteristica dello stile chitarristico di Xabier Iriondo, con Franz Valente e Pierpaolo Capovilla a occuparsi di una sezione ritmica serratissima, episodicamente lenta ed infernale, rapidissima e hardcore nella maggior parte dell'album.

Il disco d'esordio di Buñuel è uno sforzo artistico privo di compromessi, estremista nelle intenzioni ed estremo nella sua realizzazione.

 

In chiusura, il tradizionale djset è affidato alla strana coppia Acus e Vigo. Non ci assumiamo la responsabilità per quello che potrebbe uscire da questa inedita combo!

   

The illuminated furniture looked amazing at the National Museum of Scotland, Edinburgh. The Tetris Bar, Cubes 43 & 73 and Snake Seats delighted and amused the 2,000 guests who managed to drink our bar dry!

...mas eu terei minha vingança!

 

foto por Rafa, que também curte um Tetris de vez em quando.

Foto di Barthélemy Aupetit.

 

BUÑUEL

 

Xabier Iriondo degli Afterhours (chitarre), Eugene S. Robinson degli Oxbow (voce), Pierpaolo Capovilla e Franz Valente de Il Teatro degli Orrori (basso e batteria). Una missione: tornare al sound con la bava alla bocca di casa Touch And Go e Amphetamine Reptile, che ha sempre rappresentato un punto di partenza per gran parte dei componenti di questa band.

 

La nascita di questo supergruppo è un evento che ha calamitato immediatamente l’attenzione della stampa musicale, ecco quindi che – se vi va - potete conoscerlo meglio tramite le interviste di SentireAscoltare e XL:

 

sentireascoltare.com/articoli/intervista-bunuel-2016

 

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xl.repubblica.it/articoli/bunuel-musica-da-far-sanguinare...

 

Oppure potete sentirvi l’esordio A Resting Place For Strangers su Spotify.

 

open.spotify.com/album/5M5k96NaSj8NC3kBr5hKZn

 

E se non vi piace Spotify c’è un pezzo eloquentissimo su Soundcloud.

 

soundcloud.com/latempesta/02-this-is-love

 

Questa la presentazione alla stampa dei Buñuel e del loro A Resting Place For Strangers (La Tempesta International / Goodfellas, 2016):

 

Da un'idea di Xabier Iriondo, Franz Valente e Pierpaolo Capovilla, un nuovo progetto musicale interamente dedicato al rock più massimalista. Il disco, composto e registrato in tre giorni, prende forma negli studi “La Sauna” ,nel varesotto. Xabier, Francesco e Pierpaolo propongono a Euegene S. Robinson, storica voce degli Oxbow, di prendere parte alla nuova avventura. Eugene registra presso gli studi Monte Vallier, di San Francisco, USA. Giulio Ragno Favero, infine, si prende cura del missaggio e del mastering delle nove canzoni dell'album.

Nasce così una nuova band: Buñuel, dal nome del grande regista messicano. Nove tracce, trenta minuti di furia sonora, l'album d'esordio di Buñuel ci introduce in un'atmosfera purgatoriale, vera e propria cifra artistica di Eugene S.Robinson: una sorta di incubo a occhi aperti, dove voce e parole s’intersecano in costrutti sonori violentissimi, dotati della carica "elettrica" caratteristica dello stile chitarristico di Xabier Iriondo, con Franz Valente e Pierpaolo Capovilla a occuparsi di una sezione ritmica serratissima, episodicamente lenta ed infernale, rapidissima e hardcore nella maggior parte dell'album.

Il disco d'esordio di Buñuel è uno sforzo artistico privo di compromessi, estremista nelle intenzioni ed estremo nella sua realizzazione.

 

In chiusura, il tradizionale djset è affidato alla strana coppia Acus e Vigo. Non ci assumiamo la responsabilità per quello che potrebbe uscire da questa inedita combo!

   

Foto di Barthélemy Aupetit.

 

Quinto appuntamento con le nostre PSYCHED STONE NIGHTs in collaborazione con Rocket Panda Management!

 

A farci sanguinare i timpani questa volta ci penserà una delle realtà stoner più importanti della penisola italica. Direttamente da Genova abbiamo il piacere di presentarvi gli Isaak, che concluderanno proprio a Trieste il loro TROPICAL DISEASE EUROPEAN TOUR.

 

"Se attraversi gli stretti vicoli genovesi guardando la gente negli occhi, e raggiungi il porto e il mare, allora capirai il nostro sound”. Chi è stato a Genova almeno una volta sa di cosa parlano: melting pot culturale, senso di libertà, calore, ma anche tante difficoltà e complessità. Gli Isaak sono una perla nel panorama stoner rock italiano: nati dalle ceneri dei Gandhi's Gunn, hanno subito firmato un contratto con la prestigiosa label americana Small Stone Records, per la quale hanno pubblicato l'acclamatissimo 'The Longer The Beard The Harder The Sound' nel 2013, nonché il nuovissimo 'Sermonize', uscito in cd nei primi mesi del 2015. La versione in vinile è stata affidata a HEAVY PSYCH SOUNDS, sempre molto attenta a tutto ciò che è Fuzzy & Loud. Se vi piacciono Clutch, Big Business, Torche e Red Fang, allora gli Isaak sono decisamente la vostra tazza di tè, con aggiunta di miele e un goccio di rum scuro.

 

ISAAK su Bandcamp > isaakmusic.bandcamp.com/

 

//

 

Ad aprire le danze, invece, ci saranno i nostri KARBURO, band che non ha bisogno di troppe presentazioni, hard rock settantiano allo stato puro.

 

KARBURO su Bandcamp > karburo.bandcamp.com/

 

Foto di Barthélemy Aupetit

 

Il gruppo (da Tucson, Arizona) fondato da Nik Rayne e Grant Beyschau (il primo voce e chitarra, il secondo batteria, ma entrambi alle prese con una varietà di strumenti) ha una storia particolare, che inizia nel 2008 e ricomincia nel 2012, anno in cui il loro esordio Burning Circles In The Sky viene ristampato e piano piano entra in circolo nei corpi degli appassionati. Nel 2013 esce Solar Collector, che documenta il rimettersi in marcia (nel deserto, ovviamente) della band, poi sostanzialmente si arriva a oggi con Arena Negra, un album in cui i pezzi si estendono quanto pare a loro, tra misticismo e influenza delle avanguardie (Conrad, Riley), dunque tra psichedelia, minimalismo e drone, fino a impensabili (sette anni fa) accostamenti a band come Om ed Earth, anche se quello dei ragazzi è molto più spesso un baccanale che un rito doomeggiante.

 

Sempre quest’anno – a fianco di Flaming Lips, Spiritualized, 13th Floor Elevators… - sono finiti a suonare al Levitation (cioè il famosissimo Austin Psych Fest), che li ha appunto definiti “an experimental psychedelic rock band”.

  

Bandcamp > goo.gl/QldMM3

 

Dopo Il concerto dj set by Michael Myers (psych, popsike, shoegaze, garage, strafanici solo45)

Foto di Barthélemy Aupetit.

 

BUÑUEL

 

Xabier Iriondo degli Afterhours (chitarre), Eugene S. Robinson degli Oxbow (voce), Pierpaolo Capovilla e Franz Valente de Il Teatro degli Orrori (basso e batteria). Una missione: tornare al sound con la bava alla bocca di casa Touch And Go e Amphetamine Reptile, che ha sempre rappresentato un punto di partenza per gran parte dei componenti di questa band.

 

La nascita di questo supergruppo è un evento che ha calamitato immediatamente l’attenzione della stampa musicale, ecco quindi che – se vi va - potete conoscerlo meglio tramite le interviste di SentireAscoltare e XL:

 

sentireascoltare.com/articoli/intervista-bunuel-2016

 

//

 

xl.repubblica.it/articoli/bunuel-musica-da-far-sanguinare...

 

Oppure potete sentirvi l’esordio A Resting Place For Strangers su Spotify.

 

open.spotify.com/album/5M5k96NaSj8NC3kBr5hKZn

 

E se non vi piace Spotify c’è un pezzo eloquentissimo su Soundcloud.

 

soundcloud.com/latempesta/02-this-is-love

 

Questa la presentazione alla stampa dei Buñuel e del loro A Resting Place For Strangers (La Tempesta International / Goodfellas, 2016):

 

Da un'idea di Xabier Iriondo, Franz Valente e Pierpaolo Capovilla, un nuovo progetto musicale interamente dedicato al rock più massimalista. Il disco, composto e registrato in tre giorni, prende forma negli studi “La Sauna” ,nel varesotto. Xabier, Francesco e Pierpaolo propongono a Euegene S. Robinson, storica voce degli Oxbow, di prendere parte alla nuova avventura. Eugene registra presso gli studi Monte Vallier, di San Francisco, USA. Giulio Ragno Favero, infine, si prende cura del missaggio e del mastering delle nove canzoni dell'album.

Nasce così una nuova band: Buñuel, dal nome del grande regista messicano. Nove tracce, trenta minuti di furia sonora, l'album d'esordio di Buñuel ci introduce in un'atmosfera purgatoriale, vera e propria cifra artistica di Eugene S.Robinson: una sorta di incubo a occhi aperti, dove voce e parole s’intersecano in costrutti sonori violentissimi, dotati della carica "elettrica" caratteristica dello stile chitarristico di Xabier Iriondo, con Franz Valente e Pierpaolo Capovilla a occuparsi di una sezione ritmica serratissima, episodicamente lenta ed infernale, rapidissima e hardcore nella maggior parte dell'album.

Il disco d'esordio di Buñuel è uno sforzo artistico privo di compromessi, estremista nelle intenzioni ed estremo nella sua realizzazione.

 

In chiusura, il tradizionale djset è affidato alla strana coppia Acus e Vigo. Non ci assumiamo la responsabilità per quello che potrebbe uscire da questa inedita combo!

   

Foto di Barthélemy Aupetit.

 

Il 26 Dicembre si smaltisce il Natale a colpi d’headbanging.

 

I Barbarian di Firenze sono freschi della notizia che il nuovo disco, il terzo della serie senza contare lo split coi Bunker 66, uscirà sulla americana Hells Headbangers. Immaginate di essere nel 1984 e pensate a come potesse suonare l'heavy metal più estremo in quel periodo, i Barbarian non a caso parlano di "regressive metal".

 

I Children of Technology sono attivi da anni e sono considerati uno dei nomi di punta del revival metal/punk, fra i loro nomi tutelari si possono citare Carnivore, Warfare, English Dogs, Broken Bones. Dopo il disco dello scorso anno su Ripping Storm/Hells Headbangers/Terror from Hell, arrivano a Trieste e il loro immaginario apocalittico comincia già a colorare l'orizzonte.

 

Children Of Technology su Bandcamp: childrenoftechnology.bandcamp.com/

 

Barbarian su Bandcamp: doomentiarecords.bandcamp.com/album/faith-extinguisher

 

Recensione di “Future Decay” dei Children Of Technology”: www.thenewnoise.it/children-of-technology-future-decay

 

Intervista ai Barbarian: www.thenewnoise.it/barbarian

 

Recensione di “Faith Extinguisher” dei Barbarian: www.thenewnoise.it/barbarian-faith-extinguisher

 

Foto di Barthélemy Aupetit.

 

Il 26 Dicembre si smaltisce il Natale a colpi d’headbanging.

 

I Barbarian di Firenze sono freschi della notizia che il nuovo disco, il terzo della serie senza contare lo split coi Bunker 66, uscirà sulla americana Hells Headbangers. Immaginate di essere nel 1984 e pensate a come potesse suonare l'heavy metal più estremo in quel periodo, i Barbarian non a caso parlano di "regressive metal".

 

I Children of Technology sono attivi da anni e sono considerati uno dei nomi di punta del revival metal/punk, fra i loro nomi tutelari si possono citare Carnivore, Warfare, English Dogs, Broken Bones. Dopo il disco dello scorso anno su Ripping Storm/Hells Headbangers/Terror from Hell, arrivano a Trieste e il loro immaginario apocalittico comincia già a colorare l'orizzonte.

 

Children Of Technology su Bandcamp: childrenoftechnology.bandcamp.com/

 

Barbarian su Bandcamp: doomentiarecords.bandcamp.com/album/faith-extinguisher

 

Recensione di “Future Decay” dei Children Of Technology”: www.thenewnoise.it/children-of-technology-future-decay

 

Intervista ai Barbarian: www.thenewnoise.it/barbarian

 

Recensione di “Faith Extinguisher” dei Barbarian: www.thenewnoise.it/barbarian-faith-extinguisher

 

Foto a cura di Sant'Agostino.

 

Tornano live i Monaci del Surf , dopo i successi dell’anno scorso, la partecipazione a diversi festival “di cartello” in Italia (Sherwood, Onda d’urto, Home, Urban, Siren Fest…) e il momento di popolarità ottenuto con il loro brano “Surf Bossa Nova”, in tv come sigla d’apertura e chiusura de “Le Iene” (www.iene.mediaset.it/video/949/la-sigla-de-le-iene_482949...).

 

È inutile parlare della loro identità: i Monaci del Surf sono una sorta di società segreta. Non si può essere sicuri di chi ci sia dietro a quelle maschere, mentre è certo che chitarra elettrica, basso e batteria siano gli strumenti preferiti della band, filtrati e accompagnati da suoni elettronici che richiamano vecchi film di fantascienza o ambientazioni come la foresta amazzonica. Lo spettacolo è tirato, da ballare, con i classici alla Dick Dale e successi più recenti sempre reinterpretati in chiave surf rock.

 

Aftershow: digitinis djset. Nudisco, retrowave, idiozie varie in sequenza... insomma sapete a cosa state andando incontro!

 

Tutto il secondo album in ascolto:

 

www.youtube.com/playlist?list=PLLGPyOjudDvlfFxA0pn4BKlFm7...

 

Tutto il primo album in ascolto:

 

youtu.be/Qqf_P1mC9iI?list=PL16130D0FEDDC8858

 

//

 

“Apache”, il video ufficiale:

 

www.youtube.com/watch?v=J1FfC5ztjuY

 

//

 

“Que viva la fiesta”, il video ufficiale:

 

www.youtube.com/watch?v=DNgFAJg8NJ4

 

//

 

www.inritorino.com/

 

www.soundcloud.com/digitinis

Foto a cura di Sant'Agostino.

 

Tornano live i Monaci del Surf , dopo i successi dell’anno scorso, la partecipazione a diversi festival “di cartello” in Italia (Sherwood, Onda d’urto, Home, Urban, Siren Fest…) e il momento di popolarità ottenuto con il loro brano “Surf Bossa Nova”, in tv come sigla d’apertura e chiusura de “Le Iene” (www.iene.mediaset.it/video/949/la-sigla-de-le-iene_482949...).

 

È inutile parlare della loro identità: i Monaci del Surf sono una sorta di società segreta. Non si può essere sicuri di chi ci sia dietro a quelle maschere, mentre è certo che chitarra elettrica, basso e batteria siano gli strumenti preferiti della band, filtrati e accompagnati da suoni elettronici che richiamano vecchi film di fantascienza o ambientazioni come la foresta amazzonica. Lo spettacolo è tirato, da ballare, con i classici alla Dick Dale e successi più recenti sempre reinterpretati in chiave surf rock.

 

Aftershow: digitinis djset. Nudisco, retrowave, idiozie varie in sequenza... insomma sapete a cosa state andando incontro!

 

Tutto il secondo album in ascolto:

 

www.youtube.com/playlist?list=PLLGPyOjudDvlfFxA0pn4BKlFm7...

 

Tutto il primo album in ascolto:

 

youtu.be/Qqf_P1mC9iI?list=PL16130D0FEDDC8858

 

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“Apache”, il video ufficiale:

 

www.youtube.com/watch?v=J1FfC5ztjuY

 

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“Que viva la fiesta”, il video ufficiale:

 

www.youtube.com/watch?v=DNgFAJg8NJ4

 

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www.inritorino.com/

 

www.soundcloud.com/digitinis

Grado (Italy), 2006-09-23, Flickr-Raduno gruppo Udine.

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