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LA MANCANZA D'ACQUA FU IL PRETESTO PER L'INIZIO DELLA TERZA GUERRA MONDIALE...

Fantasie in un giorno di pioggia e un pretesto per mostrare il disegno dei ferri del balcone di casa.

Il set composto da: una vecchja lastra da smaltatrice cromata, la pioggia , una goccia di inchiostro rosso e il balcone.

Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile […]. Negare l’acqua ad una famiglia, attraverso qualche pretesto burocratico, è una grande ingiustizia, soprattutto quando si lucra su questo bisogno. (Papa Francesco)

Asciugare la biancheria è solo un pretesto. I fili tesi tra le case servono a facilitare i contatti sociali.

Mieczysław Kozłowski

  

Giusto un pretesto per dire un grosso GRAZIE caissimi amici !

Farò il posibile per ringraziarvi singolarmente ma adesso non ce a faccio, ho poco tempo disponibile.

Buo Anno a tutti !

Have a very Happy NEW YEAR my FRIENDS !

 

....perché un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte....

 

(A. Baricco)

 

Capitolo 8

 

Particolare di un'interno (Piazza della Cattedrale - L'Avana).

 

Album completo: Cuba 8: La melodia cubana

 

CONCLUSIONE - SCRITTURA DI LUCE

  

Siamo arrivati proprio in fondo a questa lunga,

emozionante storia…

 

Che altro aggiungere?

 

Spero di avervi piacevolmente interessato, del resto,

questo è lo scopo del viaggio insieme a Cuba.

 

Il fine di ogni fotografo, piccolo o grande che sia,

è quello di raggiungere l’obiettivo divulgando immagini significative su ciò che ci circonda, che c’interessa, e che altri,

distrattamente, non vedono del tutto.

 

A dire il vero c’è anche altro,

ma è molto difficile farlo “sgorgare” solo con la fotografia,

magari ci riuscissi…

 

Mi son detto: che fare?

“Ho deciso d’istinto, d’inserire il mio diario di viaggio.

Appunti, riflessioni… attimi irripetibili.

Certo, il tutto, rivisitato e impreziosito con nuove descrizioni,

frutto del ricordo.

Poi ci siete stati voi, col vostro ricco e meraviglioso contributo.

Il salottino... ogni giorno sempre più affollato,

mi ha fatto capire quanta gente di qualità mi è venuta a trovare...

Credo che abbiamo fatto una cosa unica... GRAZIE.

 

E’ stato un tentativo di dare al lavoro un “taglio” originale.

Viviamo momenti difficili, ed è per questo che, forse,

mi sono rifugiato nel passato…

Per me è la cura.

 

Il dolce rammentare, che tutto lenisce,

persino le pene più lancinanti.

Ritengo che certi valori, oggi più di ieri, cominciano a scarseggiare,

ed è giusto e imprescindibile, lottare per mantenerli vivi.

 

Per poter dire: “Almeno ho tentato di farlo”.

 

Scrittura di luce, ma la fotografia questo è.

Congelare per sempre uno sfuggente ed effimero fotogramma, sfruttando la luce.

Questa è la potenza dell’immagine... fermare il tempo.

 

Troppi segnali giungono al nostro cervello,

e non riesci ad assimilarli a dovere, a farne tesoro.

La nostalgia, di sicuro, traspare evidente negli scritti,

forse è l’età che avanza inesorabile,

ma non cambierei la mia gioventù con quasi nulla che vedo oggi giorno.

 

Lo riconosco, mi direte:

“è una denuncia opinabile e forse troppo radicale”.

Posso rispondere che tutto nasce da l’animo romantico che,

come un’edera, mi ha avvolto l’esistenza sin da bambino.

E poi c’è l’inesauribile voglia di conoscere,

di aggiungere “ altro “.

 

C’è di più, con una punta di presunzione,

coltivo la speranza di riuscire a coinvolgere nuovi adepti a questo hobby che così tanto mi prende... mi stimola.

Amo la fotografia in senso lato,

credo che questo approccio sia il più corretto, anche se,

un po’ di individualismo,certo non guasta.

 

I miei scritti, lo ripeto spesso, sono fotografie mai scattate...

rimaste allo stato d’idea.

Mi piace scrivere quanto fotografare,

per questo ho aggiunto questi testi di getto, senza freni,

quasi come una necessità irrinunciabile.

Sono sicuro che si integrino bene con le immagini di Cuba.

Anzi, ormai sento di affermare, che il connubio amplifica il messaggio e, per certi versi, ne colmi le lacune dell’uno e dell’altra.

 

Cuba, e la sua gente meravigliosa,

ci hanno condotto nel passato.

In alcuni momenti, non chiedetemi come,

mi sono trovato sbalzato nel sogno, nel ricordo più dolce,

che, dopo così tanto tempo, ancora alberga ne l’anima.

 

Spero di essere riuscito a trasmettere qualcosa di bello,

di costruttivo.

Di sicuro è stato un ottimo pretesto per stare un po’ insieme, per condividere l’ottimismo, l’amicizia,

la commovente solidarietà,

e un po’ tutti quei valori nei quali ci rifugiamo sempre più spesso.

 

Perché... in fondo, il vero motivo che mi ha spinto a fare questa pubblicazione.

E' portare... silenziosamente,

 

La “FIESTA DELLA VIDA” nel VOSTRO CUORE.

 

Sto VOLANDO... tutto questo grazie a voi.

 

Stefano Paradossi

 

P.S.

 

L'INTERO REPORTAGE,

è DEDICATO A MIA MOGLIE ANTONELLA ...

 

Per la strabiliante volontà,

di lottare e vincere che mi ha dimostrato,

senza mai un'attimo d'incertezza,

amandomi, come prima... più di prima.

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Per ultimo, ho voluto lasciare mio fratello Antonio,

è grazie al suo certosino ed incredibile lavoro sulle foto,

che abbiamo potuto condividere questo progetto.

Vi assicuro che spesso... ha fatto miracoli.

 

Grazie fratellino mio... al prossimo sogno.

Ti voglio bene...

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ARRIVEDERCI A TUTTI...

 

© La foto e il testo sono di esclusiva proprietà dell'autore, Stefano Paradossi, che ne detiene i diritti e ne vieta qualsiasi utilizzo da parte di terzi.

 

© The photo and the text are of exclusive property of the author, Stefano Paradossi, who owns the rights and prohibits any use by third parties.

The Ford Mustang is an American automobile manufactured by Ford. It was originally based on the platform of the second generation North American Ford Falcon, a compact car. The original 1962 Ford Mustang I two-seater concept car had evolved into the 1963 Mustang II four-seater concept car which Ford used to pretest how the public would take interest in the first production Mustang. The 1963 Mustang II concept car was designed with a variation of the production model's front and rear ends with a roof that was 2.7 inches shorter. Introduced early on April 17, 1964, and thus dubbed as a "1964½" by Mustang fans, the 1965 Mustang was the automaker's most successful launch since the Model A. The Mustang has undergone several transformations to its current sixth generation. The Mustang created the "pony car" class of American automobiles, affordable sporty coupes with long hoods and short rear decks and gave rise to competitors such as the Chevrolet Camaro, Pontiac Firebird, AMC Javelin, Chrysler's revamped Plymouth Barracuda, and the first generation Dodge Challenger. The Mustang is also credited for inspiring the designs of coupés such as the Toyota Celica and Ford Capri, which were imported to the United States. [source: en.wikipedia.org/wiki/Ford_Mustang]

 

This image was created from multiple exposures blended together in Photoshop CS6 layers using the "Lighten" blend mode. All exposures were taken with a single Paul C. Buff Einstein strobe with a 22" beauty dish attached to a Elinchrom boom arm and a 3-stop B&W ND filter attached to my lens. If you send me a FlickrMail message, I'll be more than happy to send you some information on mostly how I photograph this style and what equipment I use, along with some YouTube video links that help explain this process.

 

Please have a look at my automotive photography album: www.flickr.com/photos/kenlane/albums/72157634353498642

Abbazia di Sant'Eustachio

 

E' dell' XI secolo un primo insediamento monastico proprio sul panoramico colle che sovrasta Nervesa (della Battaglia, nome attribuito dopo le cruente battaglie del Piave della prima guerra mondiale).

 

Grazie alle ricche dotazioni di Rambaldo III, signore e conte di Treviso, l'insediamento originario accresce d'importanza e diviene sede di un importante cenobio di monaci Benedettini-Cassinesi ed assoggettato all'ordine direttamente controllato dal papato.

 

Con i potentissimi Conti di Collalto, le cui proprietà si estendevano per gran parte dell'alta provincia di Treviso e su tutto il Montello, il monastero diviene una importantissima Abbazia meta di pellegrinaggi e "ritiri" per i potenti personaggi locali oltre che luogo di fede per le genti del Montello e della pianura d'innanzi.

 

La guerra Guelfo-Ghibellina del 1229 non trascurò nemmeno questa oasi di fede, anzi fu pretesto per distruzioni e saccheggi, e vide tra i protagonisti Azzo d'Este ed Ezzelino III da Romano che a quel tempo stava per imporsi come il più importante personaggio dell'orizzonte veneto e cardine della svolta filosofico-politica tra profondo medioevo e prime luci rinascimentali.

 

Una seconda distruzione avvenne durante la guerra tra le truppe imperiali Ungare e le armate della signoria Trevigiana nel 1358. Come sempre gli instancabili monaci non si persero d'animo e ristrutturarono ed abbellirono prontamente l'abbazia.

 

Quindi il lungo periodo di pace proprio mentre si rafforzava prepotentemente il "dominio di terra" della Serenissima (Venezia).

Ospiti illustri si ritirarono tra le austere mura monastiche, tra essi Monsignor Della Casa, noto per aver scritto il primo libro sul galateo, le buone maniere e la buona educazione (dei nobili... ovviamente).

 

Fu quello del 1509 l'anno più critico per la Serenissima, una grande crociata, la Lega di Cambrai, capeggiata da Massimiliano d'Austria, devastò il Veneto e s'infranse sulle possenti difese erette a Padova e a Treviso. Venezia fu ad un soffio per essere conquistata e distrutta.

 

Anche a seguito di questi avvenimenti, nel 1521 si ebbe una gravissima crisi istituzionale tra repubblica ed istituzioni religiose.

L'abbazia venne soppressa e sciolto il monastero, gli edifici furono ridotti a semplice luogo di culto.

Fu l'inizio del decadimento e dell'inevitabile rovina.

 

Nei primi anni del 1800 il colpo di grazia dovuto all'invasione napoleonica e al successivo palleggiare tra governo austriaco e Regno Italico.

Tutti i diritti religiosi e le proprietè ecclesiastiche vennero confiscate e spoliate, gli ormai vetusti muri di quella che fu una splendida abbazia vennero abbandonati all'incuria e alla rovina.

 

Infine le grandi battaglie della I guerra mondiale, tra il Piave ed il Montello (l'ossario del Montello si trova a poche centiania di metri), ridussero quel che restava ad un fatiscente e struggente ammasso di rovine, buono come cava di materiale da costruzione.

 

Zelinda Resca ( Lulù ), bolognese, iniziò giovanissima nel '43 la sua attività antifascista come staffetta, portando ordini e armi. Arrestata da un drappello di soldati tedeschi fu torturata, ma riuscì a ingoiare i 5 fogli di ordini che portava con sé.

Dopo gli anni' 50 venne arrestata per presunti reati politici e mandata in un manicomio criminale. Fu rilasciata nel 1955, dopo che fu provata la sua innocenza.

Secondo la testimonianza di una Partigiana ancora vivente, la Resistenza non sarebbe stata possibile senza le donne. Donne staffette che portavano messaggi e armi, cuoche, infermiere, combattenti, donne che offrivano ospitalità. ..

Quando venivano catturate, e anche in seguito, erano considerate poco di buono perché operavano a fianco degli uomini, in ambiente maschile.

Quindi stupri e torture non erano considerati crimini di guerra.

Anche i Partigiani comunque erano considerati delinquenti comuni. C' era difficoltà a riconoscere la guerriglia, e chi veniva catturato doveva misurarsi con una Magistrature e leggi repressive ed apparati che erano ancora del Ventennio.

La Resistenza non si conclude con il 25 aprile, ma iniziò una vera e propria 'caccia alle streghe', un periodo repressivo, in cui molte persone furono arrestate per presunti reati politici, e i delitti avvenuti dopo il 25 aprile furono un pretesto per processare l'intera Resistenza.

I fascisti che avevano commesso gravi reati vennero invece graziati da un'amnistia e poterono riprendere la loro vita accolti dall 'opinione pubblica.

Lo stesso Fascismo non fu percepito da molti nella sua reale violenza e non ci fu spesso una riflessione sui suoi crimini, anche coloniali, e leggi razziali

 

Per avere notizie sulla vita di Zelinda Resca ( io ho sentito una testimonianza alla Tv), si può leggere su internet :

' In piaza in braghein a' in soun mai ande' '

L'alba è stata solo un pretesto...

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.

(Primo Levi, Se questo è un uomo)

 

La Shoah, come in ambito ebraico viene chiamato l’Olocausto, termine a suo modo improprio, fu un evento senza precedenti perché mai era stato deciso a tavolino lo sterminio, l’annientamento di un popolo in quanto tale, non perché fosse un nemico in guerra o perché si fosse macchiato di colpe. I nazisti hanno eliminato un milione e mezzo di bambini ebrei, e al di là della tragedia umana, ciò spiega meglio di ogni altra cosa l’intento di questo immane progetto di sterminio: non un pretesto, né una ragione se non quella di far scomparire un popolo dalla faccia della terra. E’ in questa totale mancanza di senso che va ricercata la necessità della memoria: non bisogna dimenticare, perché così come è accaduto può accadere di nuovo.

(Elena Loewenthal)

 

Ho postato questa stessa foto l'anno scorso.....la posterò sempre finchè resto su Flickr!!!!

   

  

Inizia, con questa prima foto, il nostro viaggio nel progetto del gruppo "Memorie e Sogni"

( www.flickr.com/groups/1156827@N21/ )

Questa sorta di "cammino fotografico" non ha lo scopo di consolidare la nostra amicizia, che nata tra i banchi di una scuola situata oramai nel secolo passato non ha alcun bisogno di ulteriori sostegni, piuttosto costituisce un assai stimolante pretesto per perseverare a divertirci insieme condividendo una grande passione: la fotografia.

Con questo viaggio, fatto di emozioni, di forme, apparenze e trasfigurazioni, proveremo a raccontare con le immagini i nostri ricordi, le nostre speranze, ma soprattutto ci divertiremo ad osservare e confrontare i diversi modi di "vedere" e "sentire" uno stesso tema.

Si parte...

 

qui potete trovare la foto di fabia.lecce:

www.flickr.com/photos/fabiana_lecce/4343014025/

E questo è il fiore del Partigiano morto per la libertà.

 

Quest'anno, con il pretesto della morte di papa Francesco, hanno tentato di proibire ogni manifestazione per la celebrazione di questa data storica. Qua e là molti sindaci hanno proibito che venga cantata Bella Ciao (forse avrebbero preferito faccetta nera ...)

Non sarebbe ora di fare una nuova Resistenza?

♬♬♬♬

 

La foto è un pretesto per questo splendido brano...

Chi ha deciso di fare del male non fatica a trovare un pretesto per farlo.

Aristotele

GIOCANDO CON L'ACQUA,

dopo essere sceso da un qualche rifugio in un giorno troppo pieno di foschia...

Nessun fotomontaggio, le anatre sono soltanto il pretesto.

 

Dedicato a giuliff, un'amica preziosa.

www.flickr.com/photos/giulifff/

 

Se avete tempo, guardate TUTTE le foto in GRANDE.... grazie.

Capitolo 5

 

Album completo: Cuba 5: Viñales, regno del tabacco

 

L'AMICO GREGORIO

 

Voglio presentarvelo, questo mite e sorridente signore...

Si chiama Gregorio, ed è a casa sua, che ho dormito, (si fa per dire, spero abbiate letto) per tre lunghissime notti...

 

Ma, a dire il vero, è un pretesto per dirvi due parole sull'accoglienza che alcuni Cubani offrono a noi turisti.

A Cuba, sempre più immagino, sta prendendo piede un modo diverso di soggiornare sull'isola... e, volendo, con pasti compresi.

Si può scegliere anche solo una parte dei pasti.

Noi, per esempio, facevamo colazione e cena.

Certo è una scelta da ponderare con attenzione, ma credo che per fotografare, e soprattutto, per conoscere il vero popolo Cubano, alla lunga, sia la miglior cosa.

E' ovvio, che dobbiamo scordarci hotel di lusso, e agiatezze da mille ed una notte...

Niente di tutto questo... anzi...

Ami l'avventura?

Ti accontenti di cose molto semplici?

Non hai paura degli imprevisti?

Benissimo, benvenuto nelle "CASE PARTICULAR"...

Altrimenti... lascia perdere...

 

Non conosco le cifre di oggi, perciò, sappiate che mi riferisco al 2007...

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A L'Avana, vicino al centro, una camera x due persone:

euro 20.00

A Viñales: euro 12.00

 

i pasti:

 

colazione: 3.00 euro a persona

pranzo e cena di terra: 5.00 a pasto a persona.

Pranzo e cena di pesce: 8.00 a pasto a persona.

 

Le case particular non potevano avere più di 2 camere per abitazione...

 

Spero che possiate fare tesoro di queste notizie...

Forse vi sto facendo venire la voglia di andare a Cuba... chissà...

   

Nel 1917, esattamente 100 anni fa, il fondatore dell'antroposofia Rudolf Steiner scrisse:

“Nel futuro si eliminerà l’anima per mezzo di farmaci. Con il pretesto di un ‘punto di vista salutare’ si troverà un vaccino mediante il quale l’organismo umano verrà trattato – quanto prima possibile, eventualmente direttamente alla nascita – in modo tale che l’essere umano non possa sviluppare il pensiero dell’esistenza di anima e spirito. Verrà affidato ai medici materialisti il compito di eliminare l’anima dall’umanità." (...)

 

VACCINI E GLIFOSFATO, UNA STRETTA E PERICOLOSA RELAZIONE

 

Video: Quello che nessuno ha mai detto sui vaccini e che tutti dobbiamo sapere

 

12 SPORCHI VACCINI - Obbligati a morire

 

Vaccini come le sperimentazioni di massa dei nazisti!

 

Telefonata incredibile al numero 1500 di una mamma per informazioni decreto lorenzin vaccini 2017

 

Speciale Vaccini a Firenze (Meningite, Polveri sottili e altro ancora)

 

12 Vaccini Obbligatori - 1 Decreto Legge - ZERO Democrazia!!!

 

Il decreto vaccini - Intervista all'avvocato Roberto Mastalia BN PODCAST

 

Vaccini: legge Lorenzin e obiezione attiva - Avv. Luca Ventaloro

como me duele el corazon

 

"...perché un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte.."

 

(Alessandro Baricco, Oceano Mare)

Perchè un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro,quando si parte.

 

A. Baricco

(Samuel Johnson)

 

Ma come vorrei avere i tuoi occhi

spalancati sul mondo come carte assorbenti

e le tue risate pulite e piene

quasi senza rimorsi o pentimenti

ma come vorrei avere da guardare ancora

tutto come i libri da sfogliare

e avere ancora tutto, o quasi tutto, da provare.

Culodritto, che vai via sicura

trasformando dal vivo cromosomi corsari

di longobardi, di celti e romani

dell'antica pianura di montanari

reginetta dei telecomandi

di gnosi assolute che asserisci e domandi

di sospetto e di fede nel mondo curioso dei grandi

anche se non avrai

le mie risse terrose di campi

cortili e di strade, e non saprai

che sapore ha il sapore dell'uva rubato a un filare

presto ti accorgerai

com'è facile farsi un'inutile software di scienza e vedrai

che confuso problema è adoprare la propria esperienza

Culodritto, cosa vuoi che ti dica?

Solo che costa sempre fatica

e che il vivere è sempre quello

ma è storia antica.

Culodritto, dammi ancora la mano,

anche se quello stringerla è solo un pretesto

per sentire quella tua fiducia totale

che nessuno mi ha dato, o mi ha mai chiesto

vola, vola tu, dove io vorrei volare

verso un mondo dove è ancora tutto da fare

e dove è ancora tutto, o quasi tutto

vola, vola tu, dove io vorrei volare

verso un mondo dove è ancora tutto da fare

e dove è ancora tutto, o quasi tutto, da sbagliare.

 

♪♫♪

 

Torino.

Gennaio 2015.

(…di congiunzioni, copule, d’amplessi

non è questione qui,) Ahimè, (lenti o lesti,

né di possessi, d’interessi annessi,

comunioni o coesioni: son pretesti

dissennati e funesti in uso ai sessi...)

Farò il viso dei che? a me? questi

sermoni? e il cuore? e gli ingressi ed egressi

d’anima al cuore? (... scavare dovresti

miti e parole...) Che mi fa un’alleanza

a distanza o il volersi invano a oltranza?

Mi porta oltre modo oltre segno e sede

sempre al dippiù, al mio non abbastanza...

Dammi l’inutile, quel che ti avanza,

dammi quel che nessuno mai ti chiede.

 

Patrizia Valduga

Ariete (21 marzo - 19 aprile)

Forse quand’eri bambino non ti ascoltavano con attenzione. O ti mettevano dei vestiti che non ti piacevano, ti abbracciavano solo tre volte all’anno e ti davano da mangiare delle cose a cui eri allergico. Magari i tuoi genitori erano degli spacciatori pazzi che ti tenevano incatenato al termosifone in cantina. Se fosse così, Ariete, capirei il tuo desiderio di dedicare i prossimi trent’anni a lamentarti del passato e a meditare vendetta sul mondo crudele. Ma se pensi che ci siano modi migliori per impiegare tempo ed energie, ho buone notizie per te. Secondo i presagi del cosmo, in questo momento sei in grado di superare anche i tuoi ricordi più tristi, e potresti sviluppare una grande fiducia in te stesso come se non ti fosse successo mai nulla di brutto.

 

Toro (20 aprile - 20 maggio)

Immaginiamo che tu stia ascoltando le canzoni del tuo gruppo preferito. Tra i due altoparlanti dello stereo c’è un punto in cui le onde sonore si mescolano perfettamente, proprio come progettato dall’ingegnere del suono. Questo punto si chiama sweet spot. Se invece giochi a tennis o a baseball, sweet spot ha un altro significato: indica la parte della racchetta o della mazza con cui colpire la palla in modo più efficace. Secondo le mie previsioni, Toro, nelle prossime tre settimane questa sarà la tua metafora di riferimento. Sei arrivato al tuo sweet spot personale, l’incarnazione di tutto ciò che è armonioso, aggraziato, delizioso e funzionale.

   

Gemelli (21 maggio - 20 giugno)

Spesso gli scoiattoli sotterrano le noci per tornare a recuperarle più tardi. Solo che a volte dimenticano dove le hanno nascoste. Questo, almeno, è quello che racconta la scrittrice di libri per bambini Beatrix Potter, che io considero un’autorità in questo campo. Te lo dico, Gemelli, perché stai per entrare in una fase in cui dovrai trovare e accumulare riserve eccezionali di una risorsa primaria. Fa’ in modo, però, di ricordare tutti i dettagli che ti permetteranno di recuperarla quando ne avrai bisogno.

 

Cancro (21 giugno - 22 luglio)

Stai per diventare temporaneamente un po’ più sensitivo. E potrebbe essere una benedizione o un peso. La capacità di sintonizzarti sui pensieri e sulle emozioni della gente potrebbe dimostrarsi molto utile. Sapere cosa passa davvero nella mente degli altri ti aiuterà a trasformare i tuoi sogni in realtà. Ma potrebbe anche rovinare la tua empatia, o spingerti a superare dei confini che andrebbero rispettati. Ora che conosci la situazione, spero che la tua nuova sensibilità diventi un dono e non un inconveniente.

 

Leone (23 luglio - 22 agosto)

Le tue strategie stanno per funzionare. I risultati che hai ottenuto finora sono molto buoni, quasi eccellenti, vicini all’essere meravigliosi. Ma la domanda è: non vorrai fermarti proprio ora? Hai già raccolto una buona dose di riconoscimenti. Hai pregustato la vittoria sui tuoi vecchi spauracchi. Ti riterrai soddisfatto dei parziali passi in avanti o lotterai con le unghie e con i denti per liberarti dei “quasi” e raggiungere il vero trionfo?

 

Vergine (23 agosto - 22 settembre)

Basta con i dessert avariati, Vergine. Niente più rischi invitanti o veleni succulenti. E nemmeno tesori inutili, successi vani o genialità idiote. Presto tutte queste esperienze folli saranno lontane, sparite, morte. La settimana prossima le cattive influenze che cercavano di spacciarsi per buone saranno scomparse grazie alla tua coraggiosa spinta verso l’autenticità. Sarai pronta a ritrovare la tua innocenza e a giocare in luoghi dove la purezza è la regola e non l’eccezione. Il tuo spirito selvaggio si sta già rigenerando, e ti darà la forza di sconfiggere quelle influenze che minacciavano di soffocare il tuo spirito.

 

Scorpione (23 ottobre - 21 novembre)

Non è un buon momento per tatuarti sul braccio il nome di chi ami. Forse lo sarà a novembre ma ora no. Questo è il momento giusto, però, per capire se chi ami vuole tatuarsi il tuo nome sul suo braccio. Nelle prossime settimane ti invito anche a cercare di capire chi tra i tuoi alleati ti darebbe metà della sua torta al cioccolato, quali figure autorevoli sarebbero disposte a darti quello che vuoi pur di non vederti uscire dalla loro vita e quali dei tuoi soci sono troppo invidiosi per esserti veramente d’aiuto. Sii prudente in questo test, Scorpione. Cerca di valutare con discrezione l’atteggiamento degli altri nei tuoi confronti.

 

Sagittario (22 novembre - 21 dicembre)

Mi piacerebbe parlare con te del Gioco. Hai capito di cosa sto parlando? Del Gioco senza nome, il Supergioco talmente vasto e onnicomprensivo da essere quasi un segreto. Che succederebbe se scoprissi che una delle regole del Gioco ha in realtà solo un valore circoscritto, e non si applica quando giochi in un campo diverso o a un livello più alto? E se ti dicessi che in questo campo diverso o in questo livello più alto troverai nuovi alleati disposti a rivelarti trappole e scorciatoie di cui nemmeno sospettavi l’esistenza?

 

Capricorno (22 dicembre - 19 gennaio)

Penso che tu ti sia nascosto e sia sgattaiolato via abbastanza a lungo, Capricorno. Hai imparato tutto il possibile sui combattimenti camuffati e i sotterfugi. Hai fatto quello che potevi per ripulire gli ambienti corrotti e raddrizzare le storie che non stavano in piedi. Ma ora è tempo di uscire allo scoperto, di giocare fuori dal labirinto claustrofobico e di respirare aria nuova in spazi aperti. Ti do un consiglio: per non farti tormentare dai finali a sorpresa, assicurati che ogni vendita sia definitiva, come ogni addio.

 

Acquario (20 gennaio - 18 febbraio)

Tecnicamente sarebbe il momento ideale per scrollarti di dosso tutte le responsabilità e immergerti in una settimana di festeggiamenti folli, danze deliranti, risate pazze, abbandoni erotici e sensazioni sconvolgenti. Più realisticamente, però, questa parentesi farebbe benissimo al tuo rapporto con te stesso, ma potrebbe raffreddare le tue relazioni con le persone che ti sono vicine. Sempre che tu non riesca a coinvolgerle nella tua baldoria.

 

Pesci (19 febbraio - 20 marzo)

Alcune persone sembrano non poter fare a meno di innamorarsi in continuazione. Te ne sei mai accorto? Forse hanno una propensione naturale a gioire della bellezza e della varietà del genere umano, ma sospetto che le continue infatuazioni siano anche un pretesto per innamorarsi di sé: almeno in parte, ogni nuovo partner è per loro una pedina che li aiuta a ritrovare se stessi. Mi verrebbe da chiedergli: allora perché non eliminare direttamente questi intermediari? Non so se questo consiglio ti servirà proprio ora, Pesci. Ma una vocina nella mia testa mi sta suggerendo di dartelo.

Amo che l'uomo che sta con me si senta speciale.

Mi piace che sappia che quando non è con me occupa ogni mio pensiero.

I miei occhi sempre su di lui quando siamo in mezzo a tutti.

Occhi che lo amano, lo desiderano, lo cercano, lo spogliano.

E le mie mani su di lui in una carezza, in un abbraccio perchè tra di noi ci sia sempre solo la distanza di un respiro.

Mi piace trovare un qualsiasi pretesto per fargli sapere che è MIO, che lo desidero, che lo voglio per me, che ho voglia di lui.

Mi piace coccolare così l'uomo con gesti, baci, carezze e viziando il maschio con parole indecenti, donandogli il piacere di fargli sentire quanto sia la voglia di avere la sua pelle addosso, di sentirlo in me e godere per me.

Questo è speciale.

Questo è MIO.

Questo sei per me.

“Il Bello”, ecco cosa si prova visitando questi giardini, il gusto di stupire il visitatore con il “Bello” che ti circonda, ovunque posi lo sguardo trovi questo, e non è una sensazione che ti opprime e quasi intimorisce, no è un qualche cosa che puoi condividere e goderne appieno. I palazzi sono stupendi ma quasi un pretesto per il giardino, è lui il vero protagonista, è lui che assorbe tutte le energie per essere così, chi ha un giardino lo sa bene cosa succede dopo una settimana di trascuratezza, qui potete immaginare il lavoro immane eppure lo fanno ancora . Chiaro che parliamo di persone privilegiate, di nobili che però provengono tutti da una matrice lavorativa imprenditoriale non militare o di censo, sono stati tutti astuti commercianti di seta, ecco l’origine e per dimostrare la loro fortuna hanno investito nelle Ville. Oggi molti discendenti le abitano ancora , ai piani superiori, i giardini e parte delle ville ai piani terra sono visitabili e affittabili per vari eventi. È chiaro che non possono vivere di questo e quindi il mantenimento dei giardini è un costo che loro affrontano per vari motivi ma lo affrontano e questo ai miei occhi li rende persone molto rispettabili. Ci vuole molto amore per fare ciò , non è più un discorso economico, va oltre e con pochi euro ci sono giardini diventati visitabili dagli anni 70/80.

Il bello ... cibo per la mente e il cuore...

 

Villa Grabau, S. Pancrazio (Lucca)

 

La vista dalla scuderia Buonvisi

 

Orion 15, 28mm f/6 Made in USSR (1966)+ Contax IIIa + external viewfinder , focus with metric scale

Senza esposimetro

 

Kentmere 100@50asa self developed

 

Ilford Multigrade 14’ (development for paper)

Temperatura ambiente

Agitazione allegra

FATICA E FAMIGLIA

 

Foto 46: giornata di pioggia a Manhattan, New York.

Foto del 2010

 

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UN LAVORO IN PROPRIO

  

Avevo con me un caro amico che avevo conosciuto nei cantieri navali di Pisa.

Da allora abbiamo sempre condiviso le nostre dure e lunghissime giornate lavorative.

Pian piano, a piccoli passi, stavo tessendo la mia tela.

Anche lui si chiama Stefano.

Un bravo ragazzo, più giovane di me di 11 anni.

Eravamo complementari e lui lo sapeva bene.

Io progettista, lui realizzatore, un connubio perfetto.

 

Nei momenti più opportuni partivo all'attacco.

Certo mio caro Stefano,

altra cosa lavorare a Pisa.

Ti alzi ad un'ora più umana, scendi al lavoro,

e fai quello che ti pare, anche decidere,

una volta ogni tanto, di andare a fare due foto in giro.

Certo, usavo per lo più argomenti allettanti.

 

Aveva un fondo sotto casa che era l'asso per diventare un

bel laboratorio.

La cosa era fattibile e appetibile.

Gli argomenti trattati stavano facendo breccia sempre più.

 

Poi un pretesto arriva ad aiutarmi.

Era un pomeriggio di pioggia di fine novembre,

la pretesa da parte della dirigenza del cantiere

di continuare a lavorare in esterno nonostante la pioggia battente.

 

Mollo l'asso di briscola:

"Io li manderei a quel paese, che siamo schiavi"?

 

Va bene mi hai convinto, finiamo l'anno e poi sai cosa?

Ce ne andiamo.

Che se la costruissero da soli questo schifo di barca.

 

Io ... girando il coltello nella piaga:

" Sei sicuro?

In fondo sono brave persone,

ci hanno fornito anche l'impermeabile."

 

Dentro ero soddisfatto,

ma sul momento non potevo esultare troppo.

Ce l'ho fatta, non so cosa accadrà, certo dipenderà solo da noi.

 

Un lavoro in proprio, è pieno d'insidie, ma hai tu il pallino in mano.

   

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© Il testo è di esclusiva proprietà dell'autore, Stefano Paradossi, che ne detiene i diritti e ne vieta qualsiasi utilizzo da parte di terzi. La foto fa parte dell'Archivio Fotografico della famiglia Paradossi.

 

© The text is of exclusive property of the author, Stefano Paradossi, who owns the rights and prohibits any use by third parties. The image is part of the Photo Archive of the Paradossi family.

"

  

Incredibile come il dolore dell'anima non venga capito. Se ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito a strillare presto-barellieri-il-plasma, se ti rompi una gamba te la ingessano, se hai la gola infiammata ti danno le medicine. Se hai il cuore a pezzi e sei così disperato che non ti riesce aprir bocca, invece, non se ne accorgono neanche. Eppure il dolore dell'anima è una malattia molto più grave della gamba rotta e della gola infiammata, le sue ferite sono assai più profonde e pericolose di quelle procurate da una pallottola o da una scheggia. Sono ferite che non guariscono, quelle, ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare."

(Oriana Fallaci)

 

Asciugare la biancheria è solo un pretesto.

I fili tesi tra le case servono a facilitare i contatti sociali.

 

M.Kozłowski

 

La vita è una ricerca continua... dell'amore, della felicità, della serenità, dell'amicizia, della passione, della verità. Senza fine. E' come i semi di un soffione che si alzano e poi si posano e di nuovo prendono il volo spinti dal vento e ancora cadono per colpa della pioggia e con coraggio un'altra volta ripendono il loro viaggio... non si sa quando si fermeranno, ma si sa che dove terminerà il loro volteggiare nascerà un fiore di un bellissimo colore giallo... La libertà di un uomo sta proprio in questa continua possibilità di cercare, cercare, cercare il senso di ogni cosa tra la diversità di ogni cosa senza il pretesto di possedere nulla.

 

Una vita senza ricerche non è degna per l'uomo di essere vissuta

Socrate

...

Cirano: Lasciatemi coglier questo pretesto dell'occasione che qui ci offre il potersi parlare sì dolcemente, così.

Rossana: Senza vedersi?

Cirano: Ma sì, è incantevole, ci indoviniamo appena. Voi sentite un mantello che del nero si svena, io intravedo un biancore di veste che evapòra. Io non sono che un'ombra, voi l'eco di un'aurora. E immagino di non avervi mai parlato avanti…

Rossana: E' vero, i vostri toni erano meno stimolanti.

Cirano: Sì, perché nel buio che mi va proteggendo io oso essere me stesso e oso… Stavo dicendo? Ah, non so, è così tutto… scusate l'emozione… così delizioso, così nuova occasione.

Rossana: Così nuova?

Cirano: Sì, d'essere sincero. La paura di essere dileggiato contro di me congiura.

Rossana: Dileggiato?

Cirano: Ma… per uno slancio. Sì, il mio cuore del mio spirito sempre si veste per pudore. Ah, lo spirito è inutile in amore! E' da canaglia prolungare in amore l'inutile battaglia. Il momento poi viene, senza un ripensamento, e rimpiango coloro a cui non tocca un tal momento, quando sentiamo in noi che un amore nobile esiste e che anche un lieve cenno lo può rendere triste.

Rossana: Sì, il momento è questo e ci offre ora il suo frutto. Che cosa mi direte?

Cirano: Ma tutto, tutto, tutto, così come sarà darò ciuffo per ciuffo senza farvene un fascio. Vi amo, e mi ci tuffo, t'amo! Son pazzo, non ne posso più, è troppo! Ed il tuo nome in gola è un nodo, un cappio, un groppo. Di te io mi ricordo ogni fatto, tutto ho amato. Io so che un giorno, il dodici maggio l'anno passato, cambiasti, per uscire al mattin, pettinatura. Fu come un nuovo sole, la tua capigliatura. Ti è chiaro allora adesso? Infin lo vuoi capire? Senti l'anima mia nell'oscurità salire? Oh, è vero che stasera c'è un sogno intorno a noi. Io che vi dico questo, voi mi ascoltate, voi. Be', è troppo. Nella speranza più modesta mai ho sperato tanto. Per questo non mi resta null'altro che morire. E' per i miei sussurri ch'ella trema furtiva lassù, tra i rami azzurri? Scende il tremor bramato dalla tua mano insino all'ultimo dei fili di questo gelsomino....

 

Cirano: "Un bacio -ma che cos'è poi un bacio?- Un giuramento un po’ più da vicino, una promessa più precisa, una confessione che cerca una conferma, un punto rosa sulla “i” di "ti amo", un segreto soffiato in bocca invece che all'orecchio, un frammento d'eternità che ronza come l'ali di un'ape, una comunione che sa di fiore, un modo di respirarsi il cuore e di scambiarsi sulle labbra il sapore dell'anima!"

Rossana:"Tacete!"

Cirano: "Un bacio. E’ cosi nobile un bacio che la stessa regina di Francia non ha saputo negarne uno a un lord di Inghilterra...io sono come quel lord. Come lui v'amo soffrendo in silenzio mia regina, come lui sono triste e fedele..."

 

E. Rostand, Cyrano de Bergerac

 

To the moon

 

Un tango diferente

Just a long telephoto view of this scene I kind odlf like

 

CSXT local PO-4 with Pan Am blue GP40-2LWs MEC 504 and 506 has finished doubling up the train they were building and have shoved it down track 29 in the former Portland Terminal Company Rigby Yard. They haave spotted it up for air so the carmen can go to work pretesting it and they are about to cut their power off and pull up to the pad. This view looks railroad west off the US Route 1 overpass above what is now known as CPF 199 on CSXT's ex Pam Am Freight Mainline.

 

The pair of GMDD units were built in Jul. 1974 as CN 9466 and 9471 respectively and were acquired around 2000 by Guilford Rail System and only time will tell if someday they get CSXT blue and yellow.

 

To see a wider view of all the changes taking place check out this earlier post: flic.kr/p/2obWea6

 

South Portland, Maine

Saturday January 14, 2023

Dedicata a Londra:

 

Ho un affetto più grande di qualsiasi amore

 

su cui esporre inutilizzabili deduzioni

 

Tutte le esperienze dell'amore

 

sono infatti rese misteriose da quell'affetto

 

in cui si ripetono identiche.

 

Sono legato ad esso

 

perché me ne impedisce altri.

 

Ma sono libero perché sono un po' più libero da me stesso.

 

La vita perde intresse perché si è ridotta a un teatro

 

in cui le fasi di questo affetto si svolgono:

 

e così ho perso l'ebbrezza di avere strade sconosciute

 

da prendere ogni sera

 

(al vecchio vento che annuncia cambiamenti di ore e stagioni).

 

Ma che ebbrezza nel poter dire: "Io non viaggio più".

 

Tutto è monotono perché in tutto non c'è altro

 

che un certo luccichio di occhi,

 

un certo modo di correre un po' buffo,

 

un certo modo di dire "Paolo", e un certo modo

 

di straziare a causa della rassegnazione.

 

Ma tutto è messo in forse dal terrore che qualcosa cambi.

 

In ogni amore c'è la fusione tra la persona che si ama

 

e qualcun altro: ma ciò è naturale. Nell'affetto

 

ciò sembra invece così: innaturale:

 

la fusione avviene a tali profondità

 

che non è possibile darne spiegazioni, trarne motivi

 

per congratularsi, comunque essa sia, della propria sorte.

 

La tenerezza che tale affetto impone

 

al profondo, non conduce né a fecondare

 

né a essere fecondati, anche se per gioco;

 

eppure si soccombe ad esso

 

con lo stesso senso di precipitare nel vuoto

 

che si prova gettando il seme, quando si muore

 

e si diventa padri. Infine (ma quante altre

 

cose si potrebbero ancora dire..!),

 

benché sembri assurdo, per un simile affetto,

 

si potrebbe anche dare la vita. Anzi, io credo

 

che questo affetto altro non sia che un pretesto

 

per sapere di avere una possibilità - l'unica -

 

di disfarsi senza dolore di se stessi.

 

(P.P. Pasolini)

  

www.agoravox.it/Festa-delle-donne-perche-l-8-marzo.html

 

Festa delle donne: perché l’8 marzo? Chiariamo un equivoco

 

Innanzitutto chiamiamola con il nome che le è più proprio: Giornata Internazionale della donna, poiché meglio spiega il senso di questa ricorrenza, istituita per celebrare un impegno civico, etico e politico, che ha caratterizzato i movimenti femminili per la dignità e i diritti delle donne nel XIX e XX secolo.

 

In secondo luogo chiariamo un equivoco, ormai diffuso e a tutt'oggi perpetrato dai media: mi riferisco all'ormai leggendario episodio dell'incendio nell'inesistente industria di camicie Cottons avvenuto nel 1908 a New York. Non che un tragico incidente non fosse avvenuto sul serio: il 25 marzo 1911 infatti, un incendio devastò la fabbrica Triangle di New York uccidendo più di 140 persone, in maggioranza giovani donne immigrate dall'Europa.

 

Le celebrazioni, che in realtà si erano diffuse in Nord America e in alcuni stati europei già all'inizio del XX secolo, seppur in maniera saltuaria e in giorni diversi, sono state fissate per l'8 marzo in ricordo del massiccio movimento di protesta avvenuto a San Pietroburgo, il 23 febbraio 1917 (secondo il calendario giuliano allora vigente in Russia ed equivalente all'8 marzo secondo il nostro calendario gregoriano) il quale segnò l'inizio di una serie di manifestazioni che portarono al crollo dello zarismo e spinsero il governo provvisorio russo ad accordare il diritto di voto alle donne.

 

Il 14 giugno 1921 la Seconda Conferenza Internazionale delle donne comuniste che si tenne a Mosca, fissò all'8 marzo la Giornata Internazionale dell'Operaia. In Italia le prime celebrazioni si tennero nel 1922, su iniziativa del Partito Comunista d'Italia ma furono ufficializzate solo dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1946, ad opera dell'UDI, Unione Donne d'Italia che scelse la mimosa, che fiorisce i primi di marzo, come simbolo del giorno.

 

Soltanto nel 1975 però, durante l'Internation Woman Year, le Nazioni Unite cominciarono a celebrare l'8 marzo come la Giornata internazionale della donna e, due anni più tardi, l'Assemblea Generale dichiarò che venisse istituito un giorno per i diritti delle donne e per la pace internazionale da ognuno degli stati membri in accordo con la propria storia e le proprie tradizioni.

 

Perché celebrare ancora l'8 marzo? l'Assemblea Generale del '77 citò almeno due motivi tuttora validi: per riconoscere il fatto che, per assicurare la pace e il progresso sociale e le libertà fondamentali dell'essere umano, è richiesta la partecipazione attiva, l'eguaglianza e l'emancipazione delle donne e per rendere noto il contributo delle donne nella sfida dellla pace e della sicurezza internazionale.

 

In memoria di tutti gli avvenimenti che hanno caratterizzato la lotta per i diritti civili delle donne a partire dalla Rivoluzione francese in poi, questa giornata è inoltre (dovrebbe essere?) simbolo di impegno civico per tutte quelle donne nel mondo che ancora patiscono condizioni di sudditanza e di mortificazione fisica e psichica nonché pretesto per riflettere sui traguardi raggiunti e quelli ancora da raggiungere.

e l'intelligenza fornisce i pretesti per eluderlo. Marcel Proust

 

Un'immagine inquietante, specchio dei nostri tempi, in particolarmente di questi ultimi giorni : una Ursula von der Leyen che guarda con un sorriso compiaciuto un elmetto

.Stiamo vivendo ormai da più di due anni in un clima di guerra. Ma non ci rendiamo conto che, senza quasi accorgercene, stiamo scivolando in una guerra. Che sarà terribile. Non sarà un gioco, un film... Saranno corpi smembrati, amputati, un fiume di sangue... Quello che già vediamo in Ucraina e soprattutto in Israele. Ma ce ne rendiamo conto?

Sembra di no. La gente 'il popolo' non la vuole la guerra, ma sembra una cosa così lontana e impossibile ( tanto è assurda), che quasi non interessa.

D'altra parte le teste sono riempite dai programmi più stupidi e 'svianti' : la farina di grilli, le vicende della Casa Reale inglese, i panettoni rosa dell'influencer di turno, la rottura, forse, del matrimonio di Fedez e la Ferragni, delitti vari ... ecc ecc

I politici, a parte pochi casi che sono zittiti, sembrano compiaciuti a parlare di guerra, delle ultime armi letali.. Come fosse un giochetto. D'altra parte loro si riempiono la pancia con la vendita di armi e operazioni finanziarie.

Mica ci vanno loro in guerra.

La guerra, questa cosa immonda, immorale, che sarà la nostra fine, viene prospettata come l'unica soluzione. Non si prende neppure in considerazione una trattativa con il 'criminale' Putin. Ma ci si accorge solo ora che è un criminale? E prima, quando faceva ammazzare i giornalisti come mai era nostro amico?

E gli altri, Bibi in Israele, Erdoğan in Turchia, i capi dei Paesi Arabi, ecc sono forse meno criminali?

In realtà si ha bisogno di creare un mostro, proprio per giustificare l'entrata in guerra. Che diventa così una cosa inevitabile, anzi morale.

Il comico Zelensky forse si sta rendendo conto che non sta girando un film, ma non può più tirarsi indietro.

Ha distrutto una Nazione, due generazioni. E parla solo di odio, trascinando tutti in un conflitto mondiale (che sarà atomico), dato che sta perdendo.

Ora si parla di coscrizione. Anche i nostri giovani saranno carne da macello?

Ce ne rendiamo conto, mentre Biden bacia la sua 'nipotina', che si è già messo l'elmetto ?

Ora con l'attentato a Mosca, ogni pretesto, incidente, rischia di essere buono per far scoppiare un disastro. Che sarà la nostra fine, quella dei nostri figli, della nostra bella Italia ed Europa.

Ho scritto di getto, senza rileggere, veramente preoccupata.

Domandandomi se, al ritorno delle vacanze Pasquali, il mondo cambierà. In modo assurdo e autodustruttivo

 

STOP THE WAR

Uno delle ultime immagini di Frans Al Salmi, pittrice uccisa nel bombardamento del Café Al Baqa ( che poi era un tendone con dei tavolini di plastica sul lungomare di Gaza ) , in cui si riunivano molti giovani artisti e intellettuali palestinesi. Tutti armati di penne, pennelli e macchine fotografiche.

Aveva appena terminato il ritratto del fotografo Ismail Abu Hatab, anche lui ucciso insieme a oltre ottanta giovani. Aveva esposto ad aprile le sue opere a Los Angeles nella mostra ' the sky and the sea'.

Nella foto anche una giovane giornalista palestinese, Bayan Sultan, coperta di sangue.

Non è stata l'unica strage ieri. Un'altra ventina di persone, tra cui molti bambini, mitragliate mentre si avvicinavano ai centri di distruzione cibo.

 

'... Mentre la sorvolavo ( Mosul , in Iraq), mi appariva dall' alto come la radiografia dell'odio, uno dei sentimenti più efficienti del nostro tempo, perché spesso genera da sé i pretesti che lo scatenano : la politica, la giustizia, e sempre, in modo blasfemo, la religione, si fanno motivazioni di facciata, ipocrite, provvisorie, perché poi, proprio come nei bei versi della poetessa polacca Wislawa Szymborska, l'odio " corre tutto solo".

 

Dalle parole di Francesco nella sua autobiografia Spera

 

A dream..... , and then the nothingness

 

The massacre at an Internet Point, with the painter Frans Al Salmi killed and a journalist injured

"Ogni ritratto dipinto con passione è il ritratto del pittore e non del modello.

Il modello non è che il pretesto. Non è lui a essere rivelato dal pittore, bensì è il pittore che rivela se stesso sulla tela dipinta"

 

(O. Wilde)

« ... Si erano imbarcati tutti in un barcone che era a un chilometro di distanza su un mare immenso. Mi parevano lontanissimi, irraggiungibili. Mentre un motoscafo mi portava verso di loro, il barbaglio del sole mi confondeva gli occhi. Non solo erano irraggiungibili, non li vedevo più. Mi domandavo ‘E ora cosa faccio?...' Non ricordavo la trama del film, non ricordavo nulla, desideravo tagliare la corda e basta. Dimenticare. Poi, però, di colpo tutti i dubbi mi svanirono quando posai il piede sulla scala di corda. Mi issai sul barcone. Mi intrufolai tra la troupe. Ero curioso di vedere come sarebbe andata a finire »

  

« Mi sembra che i personaggi di Amarcord, i personaggi di questo piccolo borgo, proprio perché sono così, limitati a quel borgo, e quel borgo è un borgo che io ho conosciuto molto bene, e quei personaggi, inventati o conosciuti, in ogni caso li ho conosciuti o inventati molto bene, diventano improvvisamente non più tuoi, ma anche degli altri »

 

( Federico Fellini )

  

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www.youtube.com/watch?v=7Xk43s2t1o0

  

PS. Le frasi sono tutte di Federico Fellini , le foto sono così ....il post senza retorica , ma tanta sincerità . ( almeno lo spero )

 

PS del PS . Nessuno si senta in obbligo di lasciare un commento , ancora una volta devo ricordare che un post con tanti commenti e awards non vuol dire FOTO BELLA , lo dico a quei pochi che continuano a "guardarti " dall'alto dandoti lezioni di comportamento .

Non parlo di critiche riguardanti la mia fotografia , anzi ben vengano , ma critiche sottili che fanno davvero male !!

 

A volte la foto è un pretesto per comunicare cose che mi stanno a cuore , su 100 commenti o awards che passano nel mio post , se 20 vedono la foto e leggono , per me è una grandissima " vittoria "

 

Scattata a Rimini il 17 gennaio 2012

postata il 20 gennaio 2012 alle ore 8.35

www.youtube.com/watch?v=5L1ybv_o2G4 " Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso...

mi piace far casino, poi sono nato fesso

e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare:

ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare ..."

Capitolo 5

 

Album completo: Cuba 5: Viñales, regno del tabacco

 

UN MONDO MIGLIORE E' POSSIBILE

 

Nell'immaginario, tutti noi, auspichiamo un mondo migliore.

Negli anni, la speranza, da forte e colma d'ideali,

ha lasciato il posto, nel tempo, alla triste consapevolezza che, invece, ci sono poche possibilità di poter essere ottimisti.

La mia amara riflessione, lo so, sarà di sicuro contestata dagli irriducibili.

Ed io... non li biasimo affatto... credetemi...

Ed è per questo, che voglio ancora schierarmi con loro, amo lottare, nonostante tutto.

Del resto, è l'unica via percorribile.

 

Ormai mi conoscete... ormai mi sopportate...

 

Il mio intento, balzato allo scoperto del tutto, è proprio cercare di non cedere mai allo sconforto.

In questi mesi, in silenzio... dalla mia postazione, ho riso... pianto...

E, con grande onestà, ho urlato tutto il mio dolore... ma anche...

Tutto l'amore... la gioia di vivere...

Per questo è nata... "la fiesta de la vida".

E' l'unico modo che conosco di fronteggiare il degrado che si sta impossessando delle nostre città... del nostro animo.

La sfiducia, è negli occhi della gente... occhi smarriti... senza più luce alcuna...

La perdita dei valori, un male da estirpare...

Altrimenti ... dove ci porterà...

Ditemi?

 

Il mondo che vorrei, è quello che vi sto raccontando...

Foto dopo foto...

Testo dopo testo...

Non importa se, apparentemente, descrivo Cuba, un paese al di la dell'oceano...

 

Sono certo, avete capito bene, è solo un pretesto, un'espediente, per stare un po' insieme.

Sono felice nel vedere una così grande partecipazione.

 

GRAZIE CON TUTTO IL CUORE...

 

Carissimi amici...

 

UN MUNDO MEJOR ES POSIBLE...

 

Per me è questo che sto raccontando, e, sono convinto...

 

E' ANCHE IL VOSTRO.

 

Cavalli da corsa davanti alle tribune è un dipinto del pittore francese Edgar Degas, realizzato nel 1866-68 e conservato al Musée d'Orsay di Parigi.Con il proprio pennello Degas si proponeva di cogliere instancabilmente l'autentico significato della vita contemporanea, sulla scia di quanto prescriveva Édouard Manet, vero e proprio catalizzatore del gruppo impressionista. Il tema dell'ippodromo con i cavalli, in effetti, era uno dei preferiti dall'artista, che vi individuava un pretesto ideale per studiare le forme e il movimento. Pur subendo il fascino delle foto di azione di Eadweard Muybridge, tuttavia, Degas non poneva mai l'accento sulla corsa vera e propria, bensì preferiva coglierne i momenti relativamente più tranquilli. Cavalli da corsa davanti alle tribune, completato nel 1868, pervenne alle collezioni di J. B. Faure, Durand-Ruel e Isaac de Camondo, per poi essere consacrato all'ufficialità del museo nel 1911: trovò infine la sua collocazione definitiva nel 1986, quando venne trasferito al museo d'Orsay, sempre a Parigi, dove è catalogato con il numero d'inventario RF 1981.

In Cavalli da corsa davanti alle tribune Degas sa ricreare in maniera magistrale l'atmosfera delle corse. Il pittore raffigura cavalli e cavalieri in rivista, mentre si avviano alla partenza: la competizione, in effetti, è prossima ad iniziare. L'eccitazione è palpabile, e culmina nello scatto improvviso e nervoso dell'ultimo purosangue sullo sfondo, che rende efficacemente la tensione che precede ogni gara che si rispetti. Gli altri equini, invece, sono disposti a destra lungo una linea diagonale, come se fossero ballerine sul proscenio in attesa dell'inchino. Sullo sfondo, attraverso la luce chiara e tersa, si profilano alcune ciminiere fumanti, le quali non solo danno ritmo all'orizzonte, ma stanno anche a suggerire la collocazione geografica dell'avvenimento (ovvero Parigi) e, per di più, offrono una testimonianza concreta della nascente industrializzazione che stava interessando la capitale. Un cavallo scalpitante con relativo fantino sta sfilando davanti al pubblico alla moda, ammassato sulla tribuna a sinistra, il quale per ripararsi dalla luce guizzante fa ricorso ad eleganti parasoli.

Con la caduta dell’Impero Romano, anche le città costiere flegree furono costrette a subire la devastante opera distruttrice delle orde saracene del 915 d.C.

L’area tra Cuma e il Fusaro, secoli prima bonificata dai greci cumani con bacini di drenaggio, riassunse l’antico aspetto paludoso e l’aria ridiventò malsana.

La città di Cuma, grazie alla sua cortina difensiva, diventò rifugio di briganti dediti al saccheggio delle città vicine. Il Duca Goffredo di Montefuscolo, nell’anno 1207, pose fine col ferro e col fuoco a queste periodiche razzie. Tra la fine del XIII sec. e la prima metà del XIV, il lago Fusaro e l’intera area circostante divenne una giurisdizione Angioina.

Una rendita fu assicurata, prima con Carlo II e confermata poi da Roberto, all’Ospedale S. Maria di Tripergole, insieme al diritto della macerazione di canapa e lino.

Nel 1764 il re Ferdinando IV di Borbone decise di valorizzare lo specchio lacustre, introducendovi la coltivazione delle ostriche.

Per volere suo fu dato mandato, nel 1782, all’architetto Carlo Vanvitelli di costruire su di una preesistente isoletta, una casina per la caccia e la pesca.

All’età di 42 anni, Carlo Vanvitelli fu chiamato a realizzare le sue due maggiori opere per la Casa Reale, ossia l’intervento al Fusaro e il Giardino Inglese di Caserta, iniziato appunto nel 1782 per il quale si avvalse dell’inglese G. A. Graefer, noto giardiniere ed esperto in botanica.

Carlo Vanvitelli avviò i lavori consolidando, con una foderatura di grosse pietre, il preesistente isolotto che ospitava un antico rudere adibito a ripostiglio di attrezzature per la pesca.

L’affascinante padiglione poligonale, che d’incanto sorse dalle acque del lago Fusaro, fu strutturato su due livelli con corpi sporgenti e terrazzati su entrambi i piani. Appena compiuto il Casino Reale, il grande pittore P. Hackert, amico del Vanvitelli, volle esaltare l’immagine nel quadro, e il pretesto fu fornito dalla rappresentazione della caccia reale (Ferdinando IV a caccia di folaghe nel lago Fusaro).

Nel 1799, la Real Casina fu “toccata” dai moti rivoluzionari che portarono alla nascita della sfortunata Repubblica Partenopea. A quel periodo, infatti, risale la scomparsa di importanti opere d’arte: 4 grandi dipinti raffiguranti le quattro stagioni di P. Hackert e tele in seta provenienti dal possedimento borbonico di San Leucio, costituenti parte del prezioso arredo interno.

La Real Casina, nel corso del tempo, ebbe ospiti illustri, tra i quali, oltre ovviamente ai principi ed ai sovrani di casa Borbone, anche monarchi stranieri in visita al Regno del Sud: il 15 maggio del 1819 fu la volta dell’imperatore d’Austria Francesco II e della regale consorte, accompagnati dall’arciduchessa Carolina, dal principe e dalla principessa di Sassonia e dal principe Metternich, ospiti a pranzo del vecchio re Ferdinando I. Un altro Ferdinando, secondo di numero, siederà a tavola con lo zar Nicola I e la zarina di Russia, Alexandra Fedorovna, il 24 marzo 1846.

Mutata la dinastia, in queste sale si aggirerà Vittorio Emanuele III di Savoia, seguito a breve da Luigi Einaudi, Presidente della Repubblica Italiana.

Ovviamente, non vi furono solo capi di Stato. Non mancarono ambasciatori quali il britannico Lord Hamilton, musicisti del calibro di Rossini (noto estimatore delle ostriche del Fusaro), artisti come il prussiano Jacob Philipp Hackert, l’olandese Anton Sminck van Pitloo ed il napoletano Giacinto Gigante che immortalarono le atmosfere del lago e della Casina immersa nel magico contesto circostante.

 

Vi furono anche molti nobili viaggiatori che visitarono la Casina e, dai suoi terrazzi, furono rapiti dall’infuocata tavolozza di superbi tramonti. Altri preferirono le delizie gastronomiche offerte dalla vicina Ostrichina, come la marchesa de Sassenay, ospite a pranzo, del Conte si Siracusa, fratello del Re delle Due Sicilie. Qui, sulle sponde del Fusaro, in un giorno di metà Ottocento, il loro palato fu deliziato dalle sole ostriche del lago, servite in ventidue maniere diverse

 

Il complesso poligonale del Fusaro, pur appartenendo all’estrema fase del barocco, può essere considerato il “canto del cigno” della produzione rococò.

Source : www.parcovanvitelliano.it/casina-vanvitelliana/

 

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Oggi non lavoro, oggi non mi vesto

resto nudo e manifesto

Sono fuori dal coro, nettamente diverso

le mode se ne vanno, io resto! e manifesto!

contro! ogni occasione è persa

i calci di rigore sulla traversa

Resto nudo e manifesto - Faccio un gesto e manifesto - Oggi guardo il cielo..

Penso a meno stress e più farfalle, menochiacchere alle spalle

Non ho più silenzio, non ho più un pretesto

gli eroi se ne vanno, io resto! e manifesto!

contro! ogni occasione persa

i calci di rigore sulla traversa

contro! paramoie e tempeste

rimanere fuori dalla feste

Resto nudo e manifesto - Faccio un gesto e manifesto - Oggi guardo il cielo

Resto nudo e manifesto - Faccio un gesto e manifesto - Oggi guardo il cielo

Resto nudo e manifesto - Faccio un gesto e manifesto - Oggi guardo il cielo..

 

Manifesto - Bandabarbò

credo nel potere che ha l'immaginazione di plasmare il mondo, di liberare la verità dentro di noi, di cacciare la notte, di trascendere la morte, di assicurarci la fiducia dei folli. credo nelle mie ossessioni, negli orgasmi delle spiagge deserte, nella poesia degli hotel abbandonati. credo nella bellezza di tutti gli uomini, nelle perfidia della loro immaginazione che mi sfiora il cuore, nella loro calda tolleranza per le mie calde perversioni. credo nell'esaurirsi del tempo, nella nostra ricerca di un tempo nuovo. credo nella pazzia, nella verità dell'inesplicabile. credo nel nulla. credo a tutti gli artisti invisibili rinchiusi nei maniconia del pianeta. credo nell'impossibilità dell'esistenza, nella solitudine del sole, nella nostra ripetitività.

credo nella non-esistenza del passato, nella morte del futuro e nelle infinite possibilità del presente.

credo nello sconvolgimento dei sensi.

credo negli odori corporali.

credo nei prossimi cinque minuti.

credo nell'emicrania, nella noia dei pomeriggi, nella paura dei calendari.

credo nell'ansia, nella psicosi, nella disperazione.

credo nelle perversioni. credo nella morte delle emozioni e nel trionfo dell'immaginazione.

credo nell'alcolismo, nelle malattie veneree, nella febbre e nell'esaurimento.

credo nel dolore. credo nella disperazione.

credo a tutti i pretesti.

credo a tutte le ragioni.

credo a tutte le allucinazioni.

credo a tutta la rabbia. credo a tutte le mitologie, ricordi, bugie, fantasie, evasioni.

credo nel mistero e nella malinconia di una mano.

Guardando questa mia vecchia foto mi viene in mente la romanità, quella che ho imparato a conoscere avvicinandomi a questa città e questa gente, un po' involontariamente forse, la mia città di origine infatti, pure non essendo così lontana da qui, è già molto diversa.

Ho sempre visto Roma come la capitale dell'inciviltà del nostro paese, l'ho spesso odiata per questo e penso che lo sia ancora purtroppo, però, molto più lentamente, ho imparato ad amare quella caratteristica che solo la vera gente di Roma ha, la romanità che si identifica per me in quella generosità, anche espressiva e verbale, e in quella capacità di coinvolgere l'interlocutore, spesso sconosciuto e spesso sfruttando l'occasione più banale, con una spontaneità e una sincerità senza paragoni.

Oggi mi viene in mente la romanità della signora Sandra, che in un pomeriggio di questo caldissimo giugno, alla fontanella dei Monti in Via San Vito, è letteralmente comparsa nell'obiettivo della mia macchinetta fotografica urtando la mia bici appoggiata alla transenna laterale.

"Lo sa che da questa fontana esce l'acqua Paola! L'altra è piena di calcare, questa no", e intanto sistema la sua tanica di scorta appena riempita nella borsa AS Roma.

Comincia così il racconto della sua vita, con il suo viso buono che mi fa quasi tenerezza, mi dice davvero di tutto, con opportuna velocità, per non omettere nulla, come se mi conoscesse da una vita.

Amo questi incontri, so che dopotutto è un privilegio, posso gustarmi quella romanità di cui parlavo prima, non oso cercare il pretesto per il congedo, ascolto con interesse le sue vicende.

Alla fine si avvia verso casa, è passata forse più di mezz'ora, che peccato non averle fatto una foto, ma davvero non mi ci ha fatto pensare.

 

La signora Sandra (che appunto non è la signora della foto) oggi ha 71 anni: it.wikipedia.org/wiki/Sandra_Lombardi

 

Roma è una città straordinaria, sia nel male che nel bene, ne sono convinto più che mai!

 

Roma, 11 giugno 2017

 

PS : l'acqua della fontana dei Monti forse non è la Paola ma il senso rimane lo stesso ☺

Perchè un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte.

 

A. BARICCO

painting with light

 

Bellavista e l'arte contemporanea

 

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I giudizi degli esperti sull'arte contemporanea sono spesso controversi, poichè difficilmente incontrano un pubblico informato.

Alle volte il pubblico però si comporta come il bambino difronte all'imperatore nudo, smaschera l'inganno, l'inganno di una lobby che genera ricchezza scegliendo in modo discutibile chi trasformare in un grande artista dal valore inestimabile e chi no.

Un esempio di questo siparietto è rappresentato in modo schietto nel film il Mistero di Bellavista di Luciano De Crescenzo

 

A me durante una mostra è stato detto che se non fossi stata ricca non avrei potuto fare l'artista, questa foto è la mia personale interpretazione di cosa ne penso, scegliete voi se sia un concetto ben espresso.

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L'arte antica o l'arte classica con dipinti, sculture e architetture è universalmente considerata Arte. Sembra più obbiettiva al popolo, dove al talento, all'abilità professionale si aggiunge il valore concettuale, ma noi viviamo in un periodo storico in cui si mette in discussione il concetto di tempo, la fisica con la relatività ha iniziato a inquadrarci in un concetto spaziale diverso, la fisica quantistica fa attraversare i muri dai corpi, un'immagine metafisica. Mentre la tecnologia informatica ci permette di vivere tempo/spazio reale e virtuale contemporaneamente entrando nel metaverso, quindi non possiamo rimanere ancorati solo al passato ma trasformare il presente per immaginare un nuovo futuro.

 

Oggi una meravigliosa pioggia d'oro come quella dipinta da

Tiziano Vecellio, con la Danae e conservata a Napoli al Museo di Capodimonte è un bell'esempio quasi contemporaneo di metafisica esprimibile con una fotografia, diretta o manipolata con Photoshop da un tecnico. Nel dipinto Zeus si trasforma in una pioggia di monete d'oro per ingannare sua moglie e così può giacere con Danae, oppure trasformarsi in un'altra forma, una nuvola, e possedere Io come nel dipinto del Correggio.

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L'arte può essere ricoperta d'oro o ricoprirsi d'oro per generare un connubio ingannevole e universalmente accettato?

 

Alla fine dell'azione (formatività) l'artista nel far apparire solo l'oro in superficie, cela il soggetto di partenza (una spatolata di pittura ad olio materica) che rimane solo un pretesto, mentre il concetto in cui solo chi è ricco può generare un opera d'arte di valore qui si palesa. Oppure il cambio di prospettiva e il tempo di scatto rendono visibile l'azione che ci svela l'inganno?

V come Valentina... mi fa pensare a... Cara Valentina di Max Gazzè...

 

Cara Valentina il tempo non fa il suo dovere

E a volte peggiora le cose

Credimi pensavo davvero di avere superato il momento difficile

Ed ancora adesso non mi è chiaro lo sbaglio che ho fatto

Se il vero sbaglio è stato il mio

Perché dai miei trent'anni ti aspettavi un uomo col senso del dovere

Perché chi s'innamora non deve dirlo a nessuno nessuno

Oppure è un impudente enfatica demenza

Nel farti le carezze girata dall'altra parte

Ho la strana sensazione di un amore acceso

Esploso troppo presto fra le mani

E cara Valentina che fatica innaturale perdonare a me stesso

Di essere io di essere fatto così male

Cara Valentina il tempo non fa il suo dovere

E a volte peggiora le cose...

 

E tu sarai il pretesto per approfondire

Un piccolo problema personale di filosofia

Su come trarre giovamento dal non piacere agli altri

Come in fondo ci si aspetta che sia

Per esempio non è vero

che poi mi dilungo spesso su un solo argomento... (ad libitum)

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