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Info photo:
Piani di Bobbio
Postprocessing: --
Braketing HDR and adjust level background
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**Cool Shot**
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PIANI DI BOBBIO
I Piani di Bobbio sono una nota stazione sciistica della Valsassina, in provincia di Lecco.
Situati nel territorio del comune di Barzio, si trovano al confine con la provincia di Bergamo; le piste da sci dei Piani di Bobbio e quelle di Valtorta fanno infatti parte di un unico comprensorio sciistico. La zona è inoltre rinomata per i numerosi sentieri, che comprendono anche le vie ferrate sul Gruppo dei Campelli.
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PIANI DI BOBBIO
Plans Bobbio is a famous ski resort of Valsassina, near Lecco.
Located in the village area of Barzio, are on the border with the province
Bergamo, the ski slopes of the plans and those of Bobbio Valtorta do it
part of one ski resort. The area is also renowned for the many
pathways, which include climbing routes on the Group of Campello.
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EXPLORE: May 21, 2009 #3
Info photo:
Retouching and paint: NO
Postprocessing RAW: Contrast and saturation
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The little point in the sky are two flies flying, i prefer don't remove it.
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"CANON POWERSHOT SX1 IS"
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COLORS OF THE HEART Blog
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SCOUT EXPLORE: Jul 27, 2009 #67
Info photo: inside the hotel at Moena
Retouching and paint: YES retouching background
Postprocessing RAW: Level, tint and saturation
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FRONT PAGE GALLERY
www.flickr.com/groups/superhearts/discuss/72157622308333215/
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Doors and windows
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Moena (in ladino: Moena) è un comune di 2.628 abitanti della provincia di Trento.
Moena è il più popolato paese della Val di Fassa, in Trentino, ed è sito in una conca tra le Dolomiti. È coronata da spettacolari gruppi dolomitici, quali: Catinaccio, Sassolungo, Monzoni e Latemar.
Sovrasta l'abitato la chiesa di San Vigilio, dal campanile gotico, al suo interno si trovano diverse opere del pittore moenese Valentino Rovisi (23 dicembre 1715 - 12 marzo 1783), della scuola di Tiepola.
Accanto l'antichissima chiesetta di San Volfango (1025) con affreschi del XV secolo e un pregevole soffitto barocco in legno, opera del moenese Giovanni Guadagnini (XVII secolo).
Grazie ai suoi notevoli impianti sciistici ed alla bellezza del paesaggio, l'attività economica del paese è passata, lungo la sua storia più recente (dagli inizi del 1900), dall'agricoltura, al turismo. Nel folklore locale però, si ricordano ancora gli ottimi maiali allevati in questo comune, che danno ai moenesi il soprannome di "porciè" (porcelli), che segue la tradizione delle valli di Fiemme e Fassa di dare un soprannome specifico agli abitanti dei vari paesi. La cultura, le tradizioni e l'amore per la lingua del piccolo centro sono molto forti, e vengono tutelate dall'Istituto Culturale Ladino, che si occupa di conservare al meglio gli usi e costumi di Moena e degli altri sette comuni della Valle di Fassa.
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Moena is a comune (municipality) in the province of Trento in the Italian region Trentino-Alto Adige/Südtirol, located about 60 km northeast of Trento. As of 31 December 2004, it had a population of 2,622 and an area of 82.6 km².[1]
The municipality of Moena contains the frazioni (subdivisions, mainly villages and hamlets) Forno, Sorte, Someda, Penia, Medil and San Pellegrino.
Moena borders the following municipalities: Pozza di Fassa, Welschnofen, Vigo di Fassa, Falcade, Soraga, Predazzo and Tonadico.
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EXPLORE: Jul 2, 2009 #80
Info photo: Trifolium
Retouching and paint: NO
Postprocessing RAW: saturation
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Il trifoglio (Trifolium) è un genere di piante erbacee appartenente alla famiglia delle Fabaceae (o leguminose) e comprendente circa 300 specie. È diffuso nelle regioni temperate dell'emisfero boreale e in quelle montuose dei tropici, e deve il suo nome alla caratteristica forma della foglia, divisa in 3 foglioline (alcune specie però possiedono 5 o 7 foglioline). L'altezza della pianta può arrivare a 30 cm
Trifolium non resiste molto bene al freddo, e predilige i terreni argillosi; tuttavia si adatta a quasi ogni tipo di suolo, purché non sia eccessivamente impregnato d'acqua.
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Clover (Trifolium), or trefoil, is a genus of about 300 species of plants in the pea family Fabaceae. The genus has a cosmopolitan distribution; the highest diversity is found in the temperate Northern Hemisphere, but many species also occur in South America and Africa, including at high altitudes on mountains in the tropics. They are small annual, biennial, or short-lived perennial herbaceous plants. The leaves are trifoliate (rarely 5- or 7-foliate), with stipules adnate to the leaf-stalk, and heads or dense spikes of small red, purple, white, or yellow flowers; the small, few-seeded pods are enclosed in the calyx.
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HALL OF THE FAME
VIVID & STRIKING
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My new Photo: "My Old Friend"
Model: Elia
Prints:
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SCOUT EXPLORE: Aug 21, 2009 #12
Info photo: Diving Marsa Alam.
Unfortunately the photos were taken with a small SONY DSC-W30
with a soft plastic case, max depth 12 meters.
Retouching and paint: NO
Postprocessing JPG: Level and saturation
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PHOTOSTREAM COMPLETE AT:
~ E X C L U S I V I T Y ~
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Marsa Alam (o Marsà ‘Alam, in arabo مرسى علم) è stato fino a pochi anni fa un piccolo villaggio di pescatori situato in Egitto, sulla costa ovest del Mar Rosso.
Negli ultimi anni, a seguito dell'apertura dell'aeroporto internazionale (codice ICAO: HEMA, codice IATA: RMF) nel 2001, è cresciuto rapidamente fino a divenire una popolare destinazione turistica, come lo sono già Sharm el Sheikh e Hurghada.
Marsa Alam è situata in prossimità del Tropico del Cancro, dove il Mar Rosso incontra il deserto del Sahara, e si presenta ricca di palmeti e mangrovie, con un mare ricco di pesce per via della presenza della barriera corallina. Quest'ultima è molto rinomata tra i subacquei per via dei molti siti d'immersione ancora incontaminati, in cui si possono incontrare facilmente delfini (del genere stenella rostrata), dugongo e squali martello.
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Marsa Alam (Arabic: مرسى علم) is a town in south-eastern Egypt, on the west coast of the Red Sea. It is currently seeing increasing popularity as a tourist destination and development including the opening of Marsa Alam Airport in 2001.
Marsa Alam is situated near the Tropic of Cancer where the Arabian Desert meets the Red Sea, and it has the appearance of a tropical paradise with its palm trees, mangroves and sea coasts fringed with barrier coral reefs. It has already gained a strong reputation amongst scuba divers due to its numerous and unspoilt diving sites both along the coast and offshore. Sightings of spinner dolphins, dugongs and hammerhead sharks are a frequent occurrence for those who venture into its waters.
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this shot is dedicated to my contacts ophelia_vv and voodooboo in wich 's works I took inspiration for this shot.
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SCOUT EXPLORE: Jul 14, 2009 #30
Info photo: Como vista da Isola Comancina
Retouching and paint: NO
Postprocessing RAW: Levels and contrast
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È il terzo lago italiano come superficie con 145 km² e il primo per sviluppo perimetrale con 170 km.
È il quinto bacino più profondo d'Europa con i suoi 410 metri dopo 4 laghi norvegesi: Hornindalsvatnet, Mjøsa, Salsvatn e Tinnsjå.
Raggiunge una lunghezza di 46 km (Gera Lario - Como) ed è largo da 650 metri a 4,3 km.
Bifido fiordo interamente scavato nella cerchia delle prealpi lombarde, con una caratteristica forma a "Y" rovesciata o, come recita un diffuso detto locale, a forma di uomo [1], è uno dei più suggestivi paesaggi italiani, decantato nell'800 dai maggiori poeti del Romanticismo, da Alessandro Manzoni a Stendhal, da George Gordon Byron a Franz Liszt.
Si trova a 199 m slm. La morfologia del territorio varia dai pendii arrotondati ed erbosi alle dolomie con rocce dentate, guglie e torri. I depositi alluvionali, trasportati da fiumi e torrenti, iniziarono a formarsi con la postglaciazione e furono la causa della separazione dei laghi minori (il Lago di Mezzola a nord ed i laghi di Garlate e di Olginate a sud).
Il bacino è composto da tre parti differenti: a sud-ovest il ramo di Como, a sud-est il ramo di Lecco e a nord il ramo di Colico (o "alto lago"), il più aperto dei tre. I fiordi meridionali rinserrano il montagnoso Triangolo Lariano. La divisione dei tre rami è ben visibile dal Sasso di San Martino, sopra Griante.
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Lake Como (Lago di Como in Italian, also known as Lario; Lach de Comm in Insubric; Latin: Larius Lacus) is a lake of glacial origin in Lombardy, Italy. It has an area of 146 km², making it the third largest lake in Italy, after Lake Garda and Lake Maggiore. At over 400 m (1320 ft) deep it is one of the deepest lakes in Europe and the bottom of the lake is more than 200 metres (656 ft) below sea-level.
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EXPLORE: Nov 8, 2009 #63
Info photo: Praga vista dall'interno del Monastero di Strathov
Retouching and paint: NO
Postprocessing RAW: Saturation
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pragueee.blogspot
(Unfortunately the weather was not the best with an ambient light very bad)
Il monastero di Strahov fu fondato all’ inizio del XII secolo da Vladislao II., il quale lo dedicò all’ ordine dei premonstrati. Sotto l’ immagine barocca di oggi si nasconde uno dei piú vecchi conplessi romani in Europa. Domina l’area la cattedrale dell’abbazia dell’ Assunzione della Vergine Maria, moderata in stile gotico e rinascimentale, ricostruita negli anni 1743 – 1752 in stile barocco da A.Lurago. Vi sono le spoglie mortali di san Norbert, il fondatore dell’ordine premonstrato. Nel monastero é conservata la preziosa biblioteca con molti manoscritti medioevali, le carte, e i grafici. La pinacoteca di Stahov espone una delle piú importanti collezioni di dipinti medioevali. Dall’ anno 1953 è aperto il museo della letteratura ceca.
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EXPLORE: Nov 8, 2009 #62
Info photo: Praga l'orologio del municipio (città vecchia)
Retouching and paint: correct perspective
Postprocessing RAW: HDR
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DAMN!
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(Unfortunately the weather was not the best with an ambient light very bad)
L'Orologio Astronomico di Praga o Prague Orloj, in ceco Staroměstský Orloj (Orologio della città vecchia) è un orologio astronomico medioevale situato nella città di Praga, capitale della Repubblica Ceca. L'orologio è montato sul lato sud del municipio della Città Vecchia, nella Piazza della Città Vecchia ed è una delle più importanti attrazioni turistiche della città.
Il meccanismo è composto da tre elementi principali: il quadrante astronomico, sul quale, oltre all'ora, sono rappresentate le posizioni in cielo del Sole e della Luna, insieme ad altre informazioni astronomiche; il "Corteo degli Apostoli", un meccanismo che, allo scoccare di ogni ora, mette in movimento delle figure rappresentanti i 12 Apostoli; e un quadrante inferiore composto da 12 medaglioni raffiguranti i mesi dell'anno.
Il calendario posto al di sotto dell'orologio astronomico è stato aggiunto nel 1870 ed è una copia del dipinto del pittore boemo Josef Manes. È formato da dodici medaglioni raffiguranti scene di vita rurali associate ai dodici mesi dell'anno, i personaggi ai lati del calendario raffigurano le principali materia dell'epoca: il primo sapiente in fondo a destra che legge il libro simboleggia la filosofia, il secondo sapiente che reca in mano un cannocchiale simboleggia l'astronomia. Mentre a sinistra, la prima figura raffigura un angelo con la spada e scudo,simboleggia la teologia, l'ultimo studioso in fondo a sinistra che esamina la pergamena simboleggia la matematica.
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The Prague Astronomical Clock or Prague Orloj (Czech: Pražský orloj [praʒskiː ɔrlɔi]) is a medieval astronomical clock located in Prague, the capital of the Czech Republic, at 50°5′13.23″N 14°25′15.30″E. The Orloj is mounted on the southern wall of Old Town City Hall in the Old Town Square and is a popular tourist attraction.
The Orloj is composed of three main components: the astronomical dial, representing the position of the Sun and Moon in the sky and displaying various astronomical details; "The Walk of the Apostles", a clockwork hourly show of figures of the Apostles and other moving sculptures; and a calendar dial with medallions representing the months
The four figures flanking the clock are set in motion at the hour, these represent four things that were despised at the time of the clock's making. From left to right in the photographs, the first is Vanity, represented by a figure admiring himself in a mirror. Next, a stereotypical Jew holding a bag of gold represents greed or usury. Across the clock stands Death, a skeleton that strikes the time upon the hour. Finally, the infidel Turk wears the Turban.
There is also a presentation of statues of the Apostles at the doorways above the clock, with all twelve presented every hour.
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Info photo:
Lagoni di Mercurago - Dormelletto - Arona
Postprocessing RAW:-- sharpness, lights and saturation not retouching
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Il Parco naturale dei Lagoni di Mercurago, istituito nel 1980, è un'area naturale protetta del Piemonte, situato sulla zona collinare morenica dietro l'abitato di Arona, e comprende diversi laghi di varie dimensioni, con vegetazione acquatica e palustre.
Nella zona è inoltre stato istituito il Sito di interesse comunitario Lagoni di Mercurago (IT1150002).[1]
È anche un'interessante area archeologica riguardante la preistorica Civiltà della Terramare: nel 1860, nella torbiera del Lagone, venne rinvenuta la prima palafitta in Italia, assieme ad una piroga intagliata nel legno e a tre ruote di legno. Le ruote sono di due tipi: piena da trasporto e leggera, a raggi, adatta ad un carro da guerra trainato da cavalli. Dei materiali lignei si è conservato un calco in gesso, perché una volta estratti dalla torba che li aveva preservati hanno iniziato a decomporsi.
Poco lontano dal centro di Arona, sulle colline moreniche che circondano il Lago Maggiore dalla parte piemontese, si trova un'area naturale che comprende le torbiere di Mercurago, alcuni pascoli dedicati all'allevamento dei cavalli purosangue e molti appezzamenti boschivi. Nell'area sono stati rinvenuti insediamenti preistorici, risalenti all'eta' del bronzo, e alcune domus romane. Quest'area e' protetta dal 1980, quando, su iniziativa popolare, venne istituito il Parco dei Lagoni di Mercurago.
Oggi i lagoni sono gestiti, insieme alle Riserve di Fondotoce e dei canneti di Dormelletto, dall'Ente Parchi del Lago Maggiore.
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The morainic circle conformation, that characterises the hilly surroundings of Verbano, derives from the transporting action of the rocky debris operated by the glacier of Lake Maggiore during the Quaternary period. Two concentric sections of these circles form the structure of the Natural Park of the Big Ponds of Mercurago, farthest southern ramification of the hilly group called 'Vergante'.
Here, along the till paths of the melting waters of the old glacier in a moss environment, you can find a dozen of small damp areas embellished by their fragility. The Park of the "Lagoni" ( Big Ponds ) stretches out for about 470 hectares at altitudes ranging from 230 to 330 meters.
Environment
Three quarters of the surface is covered by a wood, retraceable to the original oak wood, with particularly suggestive moory scraps and an arfificial pinewood of strobus pine of 30 hectares.
The most interesting natural elements of the protected area of the Lagoni of Mercurago are the aquatic and palustrine flora that counts many rare species and the microfolora as well as an interesting aquatic entomofauna. The fauna of the low hilly environments is well represented. More details obout reserach and nature of the park are in the naturalistic plan.
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EXPLORE: Apr 18, 2009 #34
Info photo:
Retouching and paint: YES texuture overlay NO HDR
Postprocessing RAW: tint and contrast
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Busto Arsizio - Varese (Italy), Parco Alto Milanese
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SCOUT EXPLORE: Jul 27, 2009 #41
Info photo: Moena
Retouching and paint: NO
Postprocessing RAW: Level, clarity, contrast and saturation
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Moena (in ladino: Moena) è un comune di 2.628 abitanti della provincia di Trento.
Moena è il più popolato paese della Val di Fassa, in Trentino, ed è sito in una conca tra le Dolomiti. È coronata da spettacolari gruppi dolomitici, quali: Catinaccio, Sassolungo, Monzoni e Latemar.
Sovrasta l'abitato la chiesa di San Vigilio, dal campanile gotico, al suo interno si trovano diverse opere del pittore moenese Valentino Rovisi (23 dicembre 1715 - 12 marzo 1783), della scuola di Tiepola.
Accanto l'antichissima chiesetta di San Volfango (1025) con affreschi del XV secolo e un pregevole soffitto barocco in legno, opera del moenese Giovanni Guadagnini (XVII secolo).
Grazie ai suoi notevoli impianti sciistici ed alla bellezza del paesaggio, l'attività economica del paese è passata, lungo la sua storia più recente (dagli inizi del 1900), dall'agricoltura, al turismo. Nel folklore locale però, si ricordano ancora gli ottimi maiali allevati in questo comune, che danno ai moenesi il soprannome di "porciè" (porcelli), che segue la tradizione delle valli di Fiemme e Fassa di dare un soprannome specifico agli abitanti dei vari paesi. La cultura, le tradizioni e l'amore per la lingua del piccolo centro sono molto forti, e vengono tutelate dall'Istituto Culturale Ladino, che si occupa di conservare al meglio gli usi e costumi di Moena e degli altri sette comuni della Valle di Fassa.
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Moena is a comune (municipality) in the province of Trento in the Italian region Trentino-Alto Adige/Südtirol, located about 60 km northeast of Trento. As of 31 December 2004, it had a population of 2,622 and an area of 82.6 km².[1]
The municipality of Moena contains the frazioni (subdivisions, mainly villages and hamlets) Forno, Sorte, Someda, Penia, Medil and San Pellegrino.
Moena borders the following municipalities: Pozza di Fassa, Welschnofen, Vigo di Fassa, Falcade, Soraga, Predazzo and Tonadico.
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Lagoni di Mercurago - Dormelletto - Arona
Postprocessing RAW:-- sharpness, lights and saturation
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Il Parco naturale dei Lagoni di Mercurago, istituito nel 1980, è un'area naturale protetta del Piemonte, situato sulla zona collinare morenica dietro l'abitato di Arona, e comprende diversi laghi di varie dimensioni, con vegetazione acquatica e palustre.
Nella zona è inoltre stato istituito il Sito di interesse comunitario Lagoni di Mercurago (IT1150002).[1]
È anche un'interessante area archeologica riguardante la preistorica Civiltà della Terramare: nel 1860, nella torbiera del Lagone, venne rinvenuta la prima palafitta in Italia, assieme ad una piroga intagliata nel legno e a tre ruote di legno. Le ruote sono di due tipi: piena da trasporto e leggera, a raggi, adatta ad un carro da guerra trainato da cavalli. Dei materiali lignei si è conservato un calco in gesso, perché una volta estratti dalla torba che li aveva preservati hanno iniziato a decomporsi.
Poco lontano dal centro di Arona, sulle colline moreniche che circondano il Lago Maggiore dalla parte piemontese, si trova un'area naturale che comprende le torbiere di Mercurago, alcuni pascoli dedicati all'allevamento dei cavalli purosangue e molti appezzamenti boschivi. Nell'area sono stati rinvenuti insediamenti preistorici, risalenti all'eta' del bronzo, e alcune domus romane. Quest'area e' protetta dal 1980, quando, su iniziativa popolare, venne istituito il Parco dei Lagoni di Mercurago.
Oggi i lagoni sono gestiti, insieme alle Riserve di Fondotoce e dei canneti di Dormelletto, dall'Ente Parchi del Lago Maggiore.
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The morainic circle conformation, that characterises the hilly surroundings of Verbano, derives from the transporting action of the rocky debris operated by the glacier of Lake Maggiore during the Quaternary period. Two concentric sections of these circles form the structure of the Natural Park of the Big Ponds of Mercurago, farthest southern ramification of the hilly group called 'Vergante'.
Here, along the till paths of the melting waters of the old glacier in a moss environment, you can find a dozen of small damp areas embellished by their fragility. The Park of the "Lagoni" ( Big Ponds ) stretches out for about 470 hectares at altitudes ranging from 230 to 330 meters.
Environment
Three quarters of the surface is covered by a wood, retraceable to the original oak wood, with particularly suggestive moory scraps and an arfificial pinewood of strobus pine of 30 hectares.
The most interesting natural elements of the protected area of the Lagoni of Mercurago are the aquatic and palustrine flora that counts many rare species and the microfolora as well as an interesting aquatic entomofauna. The fauna of the low hilly environments is well represented. More details obout reserach and nature of the park are in the naturalistic plan.
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EXPLORE: Oct 21, 2009 #72
Info photo: Villa Visconti Borromeo Arese Litta
Retouching and paint: NO
Postprocessing RAW: HDR
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Villa Visconti Borromeo Arese Litta è una villa storica, risalente al XVI secolo, situata nel comune di Lainate, specialmente famosa per il suo ninfeo.
L'intero complesso di Villa Litta fu ideato verso il 1585 da Pirro I Visconti Borromeo, che trasformò in luogo di delizie un possedimento fino ad allora impiegato per attività di produzione agricola.
Per il suo scopo Pirro I, mecenate milanese dotato di vasta cultura e di molteplici interessi, si avvalse della collaborazione dei migliori artisti di area lombarda, tra i quali l'architetto Martino Bassi, gli scultori Francesco Brambilla il Giovane e Marco Antonio Prestinari, i pittori Camillo Procaccini e Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone.
Oltre ai lavori di sistemazione architettonica del palazzo, Pirro impostò il giardino lungo l'asse di penetrazione da sud verso nord, interrotto ortogonalmente dall'edificio del ninfeo e culminante a settentrione in un'esedra.
Il ninfeo o "edificio di frescura", suggestivo complesso architettonico costituito da una successione di ambienti decorati a mosaico e con grotte artificiali, destinato ad accogliere la cospicua collezione museale del conte, è considerato uno degli esempi più importanti in Italia Settentrionale per la ricchezza delle decorazioni e la varietà dei giochi d'acqua: il sofisticato impianto di questi ultimi, azionato dalla meccanica di un pozzo, è ancora oggi messo in funzione, per la gioia dei visitatori, nelle serate d'estate.
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Info photo:
Iseo Lake - city center
Postprocessing RAW:-- lights and saturation and tone, hard vignette
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Info photo:
Ortigia- Siracusa Sicily
Postprocessing RAW:-- HDR lights and saturation
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L'isola è stata da sempre il cuore della città, lo testimonia il fatto che sin dall'età del bronzo antico fosse abitata, e lo testimoniano anche resti di capanne circolari del XIV secolo a.C. riferibili alla cultura di Thapsos. Il successivo arrivo dei Greci non dovette essere violento, poiché come parla Tucidide, l'isola sembra essere stata abbandonata dai residenti che si ritirarono nell'entroterra. Al centro di Ortigia si trova il Duomo, con la propria facciata barocca, costruito inglobando il tempio di Athena greco . Da quest'ultimo proviene una lastra fittile della Gorgone che tiene in braccio Pegaso conservata nel locale Museo Archeologico assieme ad altri innumerevoli reperti. Secondo Cicerone molti tesori del tempio vennero trafugati dal famigerato governatore romano Verre.
Già in epoca greca, Ortigia ha rivestito un ruolo di centro politico e amministrativo che ha mantenuto anche nelle epoche successive. Nell'isolotto aretuseo infatti vi aveva sede il palazzo del tiranno, quello di Dionigi prima e di Gerone II poi. Nel medioevo e sino ai primi dell'ottocento, l'isola è stata contenuta all'interno di poderose mura che l'avevano resa una piazza d'armi, le mura furono abbattute in epoca ottocentesca.
Dopo il progressivo abbandono del centro storico avvenuto tra gli anni settanta e ottanta del novecento ed il conseguente aumento di criminalità e degrado, l'isola è stata oggetto di una serie di progetti di riqualificazione urbana tra cui quello Urban. Tramite incentivi sulle ristrutturazioni e sulle attività economiche, l'isola ha conosciuto un vistoso sviluppo completato grazie all'apertura di diverse strutture alberghiere, tra cui un hotel a cinque stelle che sorgerà nell'ex palazzo delle poste ed il museo del mare che inizialmente doveva sorgere nell'area della Tonnara di Santa Panagia.
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Ortygia is a little island and it is the historical centre of the city of Syracuse, Sicily. The island, also known as Città Vecchia (Old City), contains many historical landmarks.
The Homeric Hymn to Delian Apollo has it that the goddess Leto stopped at Ortygia to give birth to Artemis[1], the firstborn of her twins. Artemis then helped Leto across the sea to the island of Delos, where Leto gave birth to Apollo.[2] Other ancient sources state that the twins were born in the same place—which was either Delos or Ortygia[3]— but Ortygia was an old name of Delos. Further, there were perhaps a half-dozen other places called Ortygia, so that the identification is uncertain.[4]
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My new photo: Mirror
Portrait of my sister Audrey
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Ma nouvelle photo: Miroir
Portrait de ma soeur Audrey
Tirages: benheine.com/art-shop
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SCOUT EXPLORE: Jul 4, 2009 #42
Info photo: Fobello
Retouching and paint: YES bluring paint and tint
Postprocessing RAW: Levels and saturation
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Fobello (in piemontese Fobél o Fobeli) è un comune di 246 abitanti della provincia di Vercelli. Si trova in Valsesia, collocato all'estremità di uno dei due rami della Val Mastallone.
Il nome significa faggio bello, a segnalare la presenza di ricchi boschi che circondano l'abitato.
A Fobello nacque Vincenzo Lancia,
fondatore dell'omonima casa automobilistica. Si trasferisce poi a Varallo per affrontare gli studi e qui inizia a lavorare come meccanico, acquisendo quelle prime competenze e la passione che lo spingeranno a costruire una casa automobilistica.
Il vallone di Roj, nel territorio comunale di Fobello, fa parte del Parco naturale Alta Valsesia.
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Fobello is a comune (municipality) in the Province of Vercelli in the Italian region Piedmont, located about 100 km northeast of Turin and about 70 km northwest of Vercelli. As of 31 December 2004, it had a population of 246 and an area of 29.3 km².[1]
Fobello borders the following municipalities: Bannio Anzino, Carcoforo, Cervatto, Cravagliana, Rimasco, Rimella, and Rossa.
The famous automotive engineers Vincenzo Lancia (1881-1937) and his son Gianni Lancia (1924-) were from Fobello.
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SCOUT EXPLORE: MAug 8, 2009 #23
Info photo: Zoo Safari Pombia
Retouching and paint: YES, retouching background image
Postprocessing RAW: Level, tint and Saturation
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Thanks for:
TOTAL TALENT
Winner 18th Batch FRONT PAGE CONTEST
www.flickr.com/groups/1221404@N22/discuss/72157622673035019/
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Le iguane sono rettili affini alle lucertole, ma più grossi e relativamente più lenti. Allo stato adulto possiedono una caratteristica cresta sul dorso, molto più evidente nei maschi che nelle femmine. Anche la testa presenta un accentuato dimorfismo sessuale: le femmine hanno una testa arrotondata, i maschi triangolare. In natura possono raggiungere anche i 2,5 m, mentre in cattività crescono fino ai 1,5 - 1,8 m, anche esemplari di tali dimensioni sono ormai rari a causa della distruzione dell'ambiente che in molte zone provoca sovrappopolazione e conseguente riduzione delle dimensioni, l'industria degli animali da compagnia e il fatto che molti centro e sudamericani la considerano una leccornia.
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Iguana is a genus of lizard native to tropical areas of Central and South America and the Caribbean.(A few species of iguanas like the Fiji Banded Iguana are however found outside the New World). The genus was first described by Austrian naturalist Josephus Nicolaus Laurenti in his book Specimen Medicum, Exhibens Synopsin Reptilium Emendatam cum Experimentis circa Venena in 1768. The genus Iguana includes two species: the green iguana (a popular pet) and the lesser Antillean iguana.
The word "Iguana" is derived from a Spanish form of the original Taino name for the species "Iwana"
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Bij Dordrecht komen drie rivieren samen: de Beneden-Merwede, de Noord en de Oude Maas. Dit drierivierenpunt is het drukst bevaren waterknooppunt van Europa.
Het Eiland van Dordrecht wordt omringd door verschillende grote waterwegen: naast de Beneden-Merwede en de Oude Maas zijn dat de Nieuwe Merwede, Hollands Diep en Dordtsche Kil.
Het water in Dordrecht ligt over het algemeen iets onder NAP, bijvoorbeeld -1,50 meter. Het hoogste natuurlijke punt van het Eiland van Dordrecht is de Kop van de Oude Wiel met een hoogte van 2,60 meter boven NAP.
Het Groothoofd is historisch grondgebied. Eeuwenlang was dit de belangrijkste plek waar vreemdelingen Dordrecht binnenkwamen. Heel wat prinsen van Oranje zetten hier voet aan wal, en werden dan op de kade vorstelijk onthaald.
Maar ook hun tegenstanders kwamen hier aan, zoals de hertog van Alva. Het Groothoofd ligt aan het drukst bevaren rivierenkruispunt van Europa: de Beneden-Merwede, de Oude Maas en de Noord.
De oorspronkelijk middeleeuwse poort werd rond 1350-1400 gebouwd en kreeg in 1618 haar tegenwoordige vorm. Het beeldhouwwerk op de poort is voor een groot deel vervaardigd door de beeldhouwer Gillis Hüppe (1576-1650). Hij kwam uit Luik en woonde vanaf 1615 in Dordrecht.
In de poortdoorgang kan men oorspronkelijke gotische gewelven zien. Tijdens de verbouwingen van 1618 en 1640 kreeg de poort een renaissance-uiterlijk. In 1618 werd er ook een toren op de poort gezet.
Aan de waterzijde van de poort zien wij het reliëf met de Dordtse Stedenmaagd. De maagd is gezeten in een tuin - omheining, die enerzijds haar ongehuwde staat symboliseert, maar anderzijds verwijst naar de onneembaarheid van de stad Dordrecht, omdat zij is omgeven door water. In haar ene hand heeft zij het het wapen van Dordrecht en in de andere hand een palmtak. Rondom haar zijn wapens van Nederlandse steden afgebeeld, die in relatie met Dordrecht stonden.
Het gewelf van de poort herinnert aan de laatgotische bouw. Bovenin de poort aan de landzijde, is het wapen van Dordrecht afgebeeld. Twee griffioenen houden het vast. Het zeventiende-eeuwse kunststuk is zoals gezegd van Gilles Huppe. Hij nam trouwens het leeuwendeel van het beeldhouwwerk aan de toren voor zijn rekening.
De koepel heeft pas later zijn huidige gedaante gekregen. De Groothoofdspoort is een fraai gebouw van algemeen belang wegens zijn bijzondere oudheidkundige en kunsthistorische waarde.
Tekst: www.gpswalking.nl/wandeling/662
HSS 😄
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"GETTY IMAGES"
SCOUT EXPLORE: Aug 22, 2009 #6
Info photo: Fantazia Resort Marsa Alam
Retouching and paint: NO
Postprocessing RAW: Levels
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Marsa Alam (o Marsà ‘Alam, in arabo مرسى علم) è stato fino a pochi anni fa un piccolo villaggio di pescatori situato in Egitto, sulla costa ovest del Mar Rosso.
Negli ultimi anni, a seguito dell'apertura dell'aeroporto internazionale (codice ICAO: HEMA, codice IATA: RMF) nel 2001, è cresciuto rapidamente fino a divenire una popolare destinazione turistica, come lo sono già Sharm el Sheikh e Hurghada.
Marsa Alam è situata in prossimità del Tropico del Cancro, dove il Mar Rosso incontra il deserto del Sahara, e si presenta ricca di palmeti e mangrovie, con un mare ricco di pesce per via della presenza della barriera corallina. Quest'ultima è molto rinomata tra i subacquei per via dei molti siti d'immersione ancora incontaminati, in cui si possono incontrare facilmente delfini (del genere stenella rostrata), dugongo e squali martello.
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Marsa Alam (Arabic: مرسى علم) is a town in south-eastern Egypt, on the west coast of the Red Sea. It is currently seeing increasing popularity as a tourist destination and development including the opening of Marsa Alam Airport in 2001.
Marsa Alam is situated near the Tropic of Cancer where the Arabian Desert meets the Red Sea, and it has the appearance of a tropical paradise with its palm trees, mangroves and sea coasts fringed with barrier coral reefs. It has already gained a strong reputation amongst scuba divers due to its numerous and unspoilt diving sites both along the coast and offshore. Sightings of spinner dolphins, dugongs and hammerhead sharks are a frequent occurrence for those who venture into its waters.
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Info photo:
Iseo Lake
Postprocessing RAW:-- lights and saturation and clarity
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Lake Iseo or Lago d'Iseo or Sebino is the fourth largest lake in Lombardy, Italy, fed by the Oglio river.
It is in the north of the country in the Val Camonica area, near the cities of Brescia and Bergamo. The lake is almost equally divided between the Provinces of Bergamo and Brescia. This is a heavily industrialised part of the world, but the area remains one of outstanding natural beauty. The road north to Switzerland used to run along the side of the lake, and stories about entire families being swallowed up by the murky waters abound. A much safer road, carved into the side of the mountains, now exists.
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Il lago d'Iseo o Sebino (in lombardo lac d'Izé) è un bacino lacustre dell'Italia settentrionale, situato in Lombardia. Ha come principale immissario ed emissario il fiume Oglio. Ha una superficie di 65,3 km2 e una profondità massima di 251 metri è situato a 180 m di quota nelle prealpi, posto in fondo alla Val Camonica, si incunea tra le province di Bergamo e di Brescia ed ospita la più grande isola lacustre naturale dell'Italia: Monte Isola cui fanno da satelliti a nord e a sud i due isolotti di Loreto e di San Paolo.
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Deze bewerking heb ik gemaakt voor de uitdaging, een spel op de website Affinity Photo Users Nederland(s)
This edit was made for the challenge, a game on the website Affinity Photo Users Nederland(s)
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EXPLORE: Aug 22, 2009 #17
Info photo: Fantazia Resort Marsa Alam
Retouching and paint: NO
Postprocessing RAW: Virance and saturation
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Marsa Alam (o Marsà ‘Alam, in arabo مرسى علم) è stato fino a pochi anni fa un piccolo villaggio di pescatori situato in Egitto, sulla costa ovest del Mar Rosso.
Negli ultimi anni, a seguito dell'apertura dell'aeroporto internazionale (codice ICAO: HEMA, codice IATA: RMF) nel 2001, è cresciuto rapidamente fino a divenire una popolare destinazione turistica, come lo sono già Sharm el Sheikh e Hurghada.
Marsa Alam è situata in prossimità del Tropico del Cancro, dove il Mar Rosso incontra il deserto del Sahara, e si presenta ricca di palmeti e mangrovie, con un mare ricco di pesce per via della presenza della barriera corallina. Quest'ultima è molto rinomata tra i subacquei per via dei molti siti d'immersione ancora incontaminati, in cui si possono incontrare facilmente delfini (del genere stenella rostrata), dugongo e squali martello.
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Marsa Alam (Arabic: مرسى علم) is a town in south-eastern Egypt, on the west coast of the Red Sea. It is currently seeing increasing popularity as a tourist destination and development including the opening of Marsa Alam Airport in 2001.
Marsa Alam is situated near the Tropic of Cancer where the Arabian Desert meets the Red Sea, and it has the appearance of a tropical paradise with its palm trees, mangroves and sea coasts fringed with barrier coral reefs. It has already gained a strong reputation amongst scuba divers due to its numerous and unspoilt diving sites both along the coast and offshore. Sightings of spinner dolphins, dugongs and hammerhead sharks are a frequent occurrence for those who venture into its waters.
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Info photo:
Piani di Bobbio
Postprocessing: --
only saturation, not retouching
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Thanks for:
Colors Of The Heart!
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Thanks for:
4M's photographic dream
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PIANI DI BOBBIO
I Piani di Bobbio sono una nota stazione sciistica della Valsassina, in provincia di Lecco.
Situati nel territorio del comune di Barzio, si trovano al confine con la provincia di Bergamo; le piste da sci dei Piani di Bobbio e quelle di Valtorta fanno infatti parte di un unico comprensorio sciistico. La zona è inoltre rinomata per i numerosi sentieri, che comprendono anche le vie ferrate sul Gruppo dei Campelli.
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PIANI DI BOBBIO
Plans Bobbio is a famous ski resort of Valsassina, near Lecco.
Located in the village area of Barzio, are on the border with the province
Bergamo, the ski slopes of the plans and those of Bobbio Valtorta do it
part of one ski resort. The area is also renowned for the many
pathways, which include climbing routes on the Group of Campello.
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Original images from Wikimedia:
commons.wikimedia.org/wiki/File:USA-NYC-Statue_of_Liberty...
commons.wikimedia.org/wiki/File:New_York_City_Skyline_(9898567854).jpg
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SCOUT EXPLORE: Jul 15, 2009 #50
Info photo: Lago di Como porto
Retouching and paint: YES texture layer and paint
Postprocessing RAW: Levels and Sepia tone
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È il terzo lago italiano come superficie con 145 km² e il primo per sviluppo perimetrale con 170 km.
È il quinto bacino più profondo d'Europa con i suoi 410 metri dopo 4 laghi norvegesi: Hornindalsvatnet, Mjøsa, Salsvatn e Tinnsjå.
Raggiunge una lunghezza di 46 km (Gera Lario - Como) ed è largo da 650 metri a 4,3 km.
Bifido fiordo interamente scavato nella cerchia delle prealpi lombarde, con una caratteristica forma a "Y" rovesciata o, come recita un diffuso detto locale, a forma di uomo [1], è uno dei più suggestivi paesaggi italiani, decantato nell'800 dai maggiori poeti del Romanticismo, da Alessandro Manzoni a Stendhal, da George Gordon Byron a Franz Liszt.
Si trova a 199 m slm. La morfologia del territorio varia dai pendii arrotondati ed erbosi alle dolomie con rocce dentate, guglie e torri. I depositi alluvionali, trasportati da fiumi e torrenti, iniziarono a formarsi con la postglaciazione e furono la causa della separazione dei laghi minori (il Lago di Mezzola a nord ed i laghi di Garlate e di Olginate a sud).
Il bacino è composto da tre parti differenti: a sud-ovest il ramo di Como, a sud-est il ramo di Lecco e a nord il ramo di Colico (o "alto lago"), il più aperto dei tre. I fiordi meridionali rinserrano il montagnoso Triangolo Lariano. La divisione dei tre rami è ben visibile dal Sasso di San Martino, sopra Griante.
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Lake Como (Lago di Como in Italian, also known as Lario; Lach de Comm in Insubric; Latin: Larius Lacus) is a lake of glacial origin in Lombardy, Italy. It has an area of 146 km², making it the third largest lake in Italy, after Lake Garda and Lake Maggiore. At over 400 m (1320 ft) deep it is one of the deepest lakes in Europe and the bottom of the lake is more than 200 metres (656 ft) below sea-level.
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For he Maco Mondays theme: Take something ordinary
The water, I drink it daily, use it for making coffee and tea.
Of course it's used for cooking and washing as well.
The how to is on my blog: photodante.nl/achter-de-schermen/aardbeien-splash/
Facebook: Foto Dante
Explanation to the first time visit !!!
hasselblad 500c/m Planar c80mm + Adaptor
fuji reversal film
CanoScan8400FV 600dpi
no photoretouch. It is not digital.
Photography concept
The camera is used instead of the brush.
expresses it with the camera.
I want to take a photograph like a watercolor painting.
I want to express the picture in the photograph.
searches for the focus to cut one hair gently.
There is a reason why I use classic reversal film.
I like digital Camera. However, it challenges very difficult reversal film.
I want to establish the SATOSHI style.
I am not interested in the camera and the lens.
It is interested in taking a picture of the work of very high Quality.
I understand English from the WEB translation.
However, the WEB translation is imperfect.
※ I hope.
The story concerning the camera equipment and taking a picture is not told.
The kind of machine parts is written here.
I want everybody to enjoy my work.
Please refrain from the inquiry of mail. :-)))))
Thank you. (^^)
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Info photo:
Fiera Travagliato cavalli - travagliato
Postprocessing RAW:-- lights, sharpness, vignette and saturation
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Travagliatocavalli 2010: Una storia che viene da lontano
Tutto ebbe inizio nel 1980 quando Daniele Dante Buizza, sindaco della città, e grande appassionato di cavalli, volle dare vita a una fiera che potesse dare risalto all'equitazione, e al cavallo in particolare, che in quegli anni conosceva un grande sviluppo. Esisteva a Travagliato, è vero, una fiera cavalli ma di stampo agricolo e dedicata al cavallo da lavoro. Invece qui si trattava di mettere in piedi una vera e propria manifestazione equestre dove il cavallo fosse rappresentato in tutte le sue espressioni. Nacque così TravagliatoCavalli. Ripercorriamo la sua storia, dal primo anno, il 1980, attraverso gli avvenimenti che negli anni hanno fatto grande questa iniziativa fieristica.
Già nella seconda edizione del 1981, ecco che TravagliatoCavalli propone il I Concorso Ippico di Formula 1, in collaborazione e realizzato con uno dei più grandi cavalieri italiani e mondiali, Graziano Mancinelli.
L’ '82 è tutto dedicato al cavallo sportivo. E per la prima volta e quasi in prima assoluta, si tiene la prima rassegna del Cavallo Avelignese, che poi tanto successo ha avuto anche in altre analoghe manifestazioni.
TravagliatoCavalli cresce e si caratterizza sempre di più come una manifestazione in cui il cavallo e il suo allevamento hanno una parte preponderante nel palinsesto dell'iniziativa. É così che nell'''83 si tiene la Prima Rassegna Stalloni, mentre l'anno successivo sempre in anteprima, ecco la rassegna del Cavallo da Sella Italiano.
Il 1985 è invece l'anno di un altro grande che fa capolino a TravagliatoCavalli, per non lasciare mai più questa mostra in cui negli anni verranno presentati alcuni soggetti di levatura internazionale: il Cavallo Arabo. Ma questo è anche l'anno della primo concorso ippico Tappa Enci (Ente nazionale cavallo italiano).
TravagliatoCavalli nell''87 è già una mostra importante. Quell'anno alle manifestazioni che avevano caratterizzato la fiera, si aggiungono anche i “salti in libertà”. Altre associazioni di razza chiedono di entrare, e così da allora in poi non mancheranno gli spagnoli Andalusi, i Maremmani, gli Appalosa.
Nel '90 la mostra diventa di livello eccelso con l'internazionale di dressage, che vede riuniti i migliori cavalieri di questa specialità del mondo. Nel '91 viene inaugurata una delle prime aste di cavalli italiani.
La Manifestazione da allora non ha mai smesso di proporre agli appassionati e agli operatori grandi cavalli, grandi cavalieri, grandi eventi e grandi spettacoli, mantenendo i presupposti che dal 1980 al 1990 l'hanno fatta diventare una manifestazione di prestigio.
TravagliatoCavalli, infine, ringrazia gli oltre 45.000 visitatori che ogni anno rinnovano con entusiasmo la loro adesione all'iniziativa.
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fuji reversal film
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SCOUT EXPLORE: Aug 8, 2009 #24
Info photo: Zoo Safari Pombia - Shoot inside the car -
Retouching and paint: NO
Postprocessing RAW: Saturation, vignette
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L'ippopotamo (Hippopotamus amphibius), dal greco ‘ιπποπόταμος ("cavallo di fiume") è un grosso mammifero erbivoro africano. È una delle due specie ancora viventi della famiglia Hippopotamidae (altre due si sono estinte in tempi recenti).
Si è a lungo ritenuto che la famiglia degli ippopotami avesse origine dallo stesso ceppo da cui derivano, da un lato, i suidi (maiali, cinghiali ecc.) e, dall'altro, i ruminanti (per esempio, cervidi e bovidi).
Gli studi più recenti sulle origini degli ippopotamidi suggeriscono che ippopotami e cetacei condividano un antenato comune semi-acquatico che si sarebbe differenziato dagli altri Artiodattili circa 60 milioni di anni fa [1][2], per poi dar vita, circa 54 milioni di anni fa, a due branche distinte , da una delle quali si evolsero i cetacei, probabilmente a partire dalla proto-balena Pakicetus e da altri Archaeoceti
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The hippopotamus (Hippopotamus amphibius) or hippo (Greek: ἱπποπόταμος, hippopotamos, from ἵππος, hippos, "horse", and ποταμός, potamos, "river") is a large, mostly plant-eating mammal in sub-Saharan Africa, and one of only two extant species in the family Hippopotamidae (the other is the Pygmy Hippopotamus). The hippopotamus is the heaviest extant artiodactyl, despite being considerably shorter than the giraffe.
The hippopotamus is semi-aquatic, inhabiting rivers and lakes where territorial bulls preside over a stretch of river and groups of 5 to 30 females and young. During the day they remain cool by staying in the water or mud; reproduction and childbirth both occur in water. They emerge at dusk to graze on grass. While hippopotamuses rest near each other in the water, grazing is a solitary activity and hippos are not territorial on land.
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Shoot with Canon EF-S 15-85mm + polarize filter.
Info photo:
Arizona - USA - Before Gran Canyon, flight view
Postprocessing RAW:-- saturation
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The Grand Canyon is a steep-sided canyon carved by the Colorado River in the United States in the state of Arizona. It is largely contained within the Grand Canyon National Park, one of the first national parks in the United States. President Theodore Roosevelt was a major proponent of preservation of the Grand Canyon area, and visited it on numerous occasions to hunt and enjoy the scenery.
The Grand Canyon is 277 miles (446 km) long, up to 18 miles (29 km) wide and attains a depth of over a mile (1.83 km) (6000 feet).[1] Nearly two billion years of the Earth's geological history have been exposed as the Colorado River and its tributaries cut their channels through layer after layer of rock while the Colorado Plateau was uplifted.[2] While the specific geologic processes and timing that formed the Grand Canyon are the subject of debate by geologists,[3] recent evidence suggests the Colorado River established its course through the canyon at least 17 million years ago.[4][5] Since that time, the Colorado River continued to erode and form the canyon to the point we see it at today.[6]
Before European immigration, the area was inhabited by Native Americans who built settlements within the canyon and its many caves. The Pueblo people considered the Grand Canyon ("Ongtupqa" in Hopi language) a holy site and made pilgrimages to it.[7] The first European known to have viewed the Grand Canyon was García López de Cárdenas from Spain, who arrived in 1540.[8]
----
Il Grand Canyon è un'immensa gola creata dal fiume Colorado nell'Arizona settentrionale. È lungo 446 chilometri circa, profondo fino a 1.600 metri e con una larghezza variabile dai 500 metri ai 27 chilometri. Per la maggior parte è incluso nel parco nazionale del Grand Canyon, uno dei primi parchi nazionali degli Stati Uniti. Il presidente Theodore Roosevelt amava molto l'area del Grand Canyon e la visitò diverse volte, per andare a caccia di puma ed ammirare il paesaggio.
Quasi due miliardi di anni della storia della Terra sono emersi alla luce grazie all'azione del Colorado e dei suoi affluenti, che in milioni di anni hanno eroso strato dopo strato di sedimenti, e grazie al sollevamento del Colorado Plateau.
Il primo europeo a vedere il Grand Canyon fu lo spagnolo García López de Cárdenas nel 1540 che partì dal Nuovo Messico alla ricerca del misterioso fiume di cui parlavano gli indiani Hopi. La prima spedizione scientifica verso il canyon fu guidata dal maggiore statunitense John Wesley Powell alla fine degli anni '70 del XIX secolo. Powell descrisse le rocce sedimentarie esposte nel canyon come "pagine di un grande libro di storia". Comunque, molto prima di queste scoperte, l'area era abitata da Nativi americani che costruirono insediamenti tra le pareti del canyon.
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Arizona - USA - Before Gran Canyon, flight view
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The Grand Canyon is a steep-sided canyon carved by the Colorado River in the United States in the state of Arizona. It is largely contained within the Grand Canyon National Park, one of the first national parks in the United States. President Theodore Roosevelt was a major proponent of preservation of the Grand Canyon area, and visited it on numerous occasions to hunt and enjoy the scenery.
The Grand Canyon is 277 miles (446 km) long, up to 18 miles (29 km) wide and attains a depth of over a mile (1.83 km) (6000 feet).[1] Nearly two billion years of the Earth's geological history have been exposed as the Colorado River and its tributaries cut their channels through layer after layer of rock while the Colorado Plateau was uplifted.[2] While the specific geologic processes and timing that formed the Grand Canyon are the subject of debate by geologists,[3] recent evidence suggests the Colorado River established its course through the canyon at least 17 million years ago.[4][5] Since that time, the Colorado River continued to erode and form the canyon to the point we see it at today.[6]
Before European immigration, the area was inhabited by Native Americans who built settlements within the canyon and its many caves. The Pueblo people considered the Grand Canyon ("Ongtupqa" in Hopi language) a holy site and made pilgrimages to it.[7] The first European known to have viewed the Grand Canyon was García López de Cárdenas from Spain, who arrived in 1540.[8]
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Il Grand Canyon è un'immensa gola creata dal fiume Colorado nell'Arizona settentrionale. È lungo 446 chilometri circa, profondo fino a 1.600 metri e con una larghezza variabile dai 500 metri ai 27 chilometri. Per la maggior parte è incluso nel parco nazionale del Grand Canyon, uno dei primi parchi nazionali degli Stati Uniti. Il presidente Theodore Roosevelt amava molto l'area del Grand Canyon e la visitò diverse volte, per andare a caccia di puma ed ammirare il paesaggio.
Quasi due miliardi di anni della storia della Terra sono emersi alla luce grazie all'azione del Colorado e dei suoi affluenti, che in milioni di anni hanno eroso strato dopo strato di sedimenti, e grazie al sollevamento del Colorado Plateau.
Il primo europeo a vedere il Grand Canyon fu lo spagnolo García López de Cárdenas nel 1540 che partì dal Nuovo Messico alla ricerca del misterioso fiume di cui parlavano gli indiani Hopi. La prima spedizione scientifica verso il canyon fu guidata dal maggiore statunitense John Wesley Powell alla fine degli anni '70 del XIX secolo. Powell descrisse le rocce sedimentarie esposte nel canyon come "pagine di un grande libro di storia". Comunque, molto prima di queste scoperte, l'area era abitata da Nativi americani che costruirono insediamenti tra le pareti del canyon.
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Air view iseo Lake
Postprocessing RAW:-- lights and saturation and clarity
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Varese Lake (Italian: Lago di Varese) is a lake of glacial origin in Lombardy, in North of Italy. It has an area of 14.5 km², a medium deep of 11 meters, and a maximum deep of 23 meters.
Lake Varese is located at the foot of the Pre-Alps Varesine at an altitude of 238 m above sea level; it has an average depth of 11 m and maximum 26, while the surface is of 14.95 km2.
Bathes in all nine municipalities: Azzate, Dalen, Biandronno, Bodio Lomnago, Buguggiate, Galliate Lombardo, Cazzago Brabbia, Gavirate and Varese, and is known for its distinctive shape shoe.
Together with the Lakes Maggiore, comabbio, Lugano, Ganna, Ghirla and Monate is part of the so-called Seven Lakes of the province of Varese.
Lake Varese is also known for having an excellent field of boating, sport race very practiced in the province, and also for being the home of one of the most important and glorious boating European society: the canottieri varese; it is indeed important events organiser of remieri nazioli and international, during which there is always a laudable organization ...
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Il lago di Varese è situato ai piedi delle Prealpi Varesine ad un'altitudine di 238 m s.l.m.; ha una profondità media di 11 m e massima di 26, mentre la superficie è di 14,95 km2.
Bagna in tutto nove comuni: Azzate, Bardello, Biandronno, Bodio Lomnago, Buguggiate, Galliate Lombardo, Cazzago Brabbia, Gavirate e Varese, ed è conosciuto per la sua inconfondibile forma a scarpa.
Insieme ai laghi Maggiore, di Comabbio, di Lugano, di Ganna, di Ghirla e di Monate fa parte dei cosiddetti Sette Laghi della provincia di Varese.
Il lago di Varese è anche famoso per avere un eccellente campo di gara di canottaggio, sport molto praticato nella provincia, ed anche per essere sede di una delle più importanti e gloriose società di canottaggio europee: la canottieri varese; essa è infatti organizzatrice di importanti eventi remieri nazioli ed internazionali, durante i quali vi è sempre una lodevole organizzazione..
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EXPLORE: Nov 12, 2009 #61
Info photo: Restaurant Praga
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(Unfortunately the weather was not the best, with an ambient light very bad)
Thanks for:
The PARAGON Gallery - HOMEPAGE
www.flickr.com/groups/the_paragon_gallery/
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Il 6 maggio 1757 nei pressi della città si svolse la Battaglia di Praga che vide fronteggiarsi gli eserciti prussiano, guidato dallo stesso re Federico II di Prussia, e quello austriaco, guidato dal principe Carlo Alessandro di Lorena. La vittoria arrise ai prussiani, che posero la città in stato di assedio ma non riuscirono a conquistarla; nel luglio dello stesso anno dovettero togliere l'assedio a causa della sconfitta subita a Kolin.
Le quattro città indipendenti che precedentemente formavano Praga, vennero proclamate come unica città nel 1784.
La città di Praga conserva all'interno della Cattedrale di San Vito le più importanti reliquie della nazione, ovvero le spoglie mortali di San Giovanni Nepomuceno, martire del sigillo sacramentale della confessione e patrono della Boemia.
Queste quattro città erano Hradčany (il Castello, a ovest della Moldava), Malá Strana (ovvero il Piccolo Quartiere nell'area a sud del Castello), Staré Město (la Città Vecchia, sulla riva orientale opposta al Castello) e Nové Město (la Città Nuova, a sud-est). La città subì un'ulteriore espansione con l'annessione di Josefov (il quartiere ebraico) nel 1850 e Vyšehrad nel 1883.
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Prague (English pronunciation: /ˈprɑːɡ/; Czech: Praha pronounced [ˈpraɦa] ( listen), see also other names) is the capital and largest city of the Czech Republic. Nicknames for Prague have included "the mother of cities" (Praga mater urbium, or "Praha matka měst" in Czech), "city of a hundred spires", or Stověžatá Praha in Czech and "the golden city" or Zlaté město in Czech.[4]
Situated on the River Vltava in central Bohemia, Prague has been the political, cultural, and economic centre of the Czech state for more than 1100 years. For many decades during the Gothic and Renaissance eras, Prague was the permanent seat of two Holy Roman Emperors and thus was also the capital of the Holy Roman Empire.
Today, the city proper is home to more than 1.2 million people, while its metropolitan area is estimated to have a population of over 1.9 million.[5]
Since 1992, the extensive historic centre of Prague has been included in the UNESCO list of World Heritage Sites, making the city one of the most popular tourist destinations in Europe, receiving more than 4.1 million international visitors annually, as of 2009.[6]
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Info photo:
Lagoni di Mercurago - Dormelletto - Arona
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Il Parco naturale dei Lagoni di Mercurago, istituito nel 1980, è un'area naturale protetta del Piemonte, situato sulla zona collinare morenica dietro l'abitato di Arona, e comprende diversi laghi di varie dimensioni, con vegetazione acquatica e palustre.
Nella zona è inoltre stato istituito il Sito di interesse comunitario Lagoni di Mercurago (IT1150002).[1]
È anche un'interessante area archeologica riguardante la preistorica Civiltà della Terramare: nel 1860, nella torbiera del Lagone, venne rinvenuta la prima palafitta in Italia, assieme ad una piroga intagliata nel legno e a tre ruote di legno. Le ruote sono di due tipi: piena da trasporto e leggera, a raggi, adatta ad un carro da guerra trainato da cavalli. Dei materiali lignei si è conservato un calco in gesso, perché una volta estratti dalla torba che li aveva preservati hanno iniziato a decomporsi.
Poco lontano dal centro di Arona, sulle colline moreniche che circondano il Lago Maggiore dalla parte piemontese, si trova un'area naturale che comprende le torbiere di Mercurago, alcuni pascoli dedicati all'allevamento dei cavalli purosangue e molti appezzamenti boschivi. Nell'area sono stati rinvenuti insediamenti preistorici, risalenti all'eta' del bronzo, e alcune domus romane. Quest'area e' protetta dal 1980, quando, su iniziativa popolare, venne istituito il Parco dei Lagoni di Mercurago.
Oggi i lagoni sono gestiti, insieme alle Riserve di Fondotoce e dei canneti di Dormelletto, dall'Ente Parchi del Lago Maggiore.
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The morainic circle conformation, that characterises the hilly surroundings of Verbano, derives from the transporting action of the rocky debris operated by the glacier of Lake Maggiore during the Quaternary period. Two concentric sections of these circles form the structure of the Natural Park of the Big Ponds of Mercurago, farthest southern ramification of the hilly group called 'Vergante'.
Here, along the till paths of the melting waters of the old glacier in a moss environment, you can find a dozen of small damp areas embellished by their fragility. The Park of the "Lagoni" ( Big Ponds ) stretches out for about 470 hectares at altitudes ranging from 230 to 330 meters.
Environment
Three quarters of the surface is covered by a wood, retraceable to the original oak wood, with particularly suggestive moory scraps and an arfificial pinewood of strobus pine of 30 hectares.
The most interesting natural elements of the protected area of the Lagoni of Mercurago are the aquatic and palustrine flora that counts many rare species and the microfolora as well as an interesting aquatic entomofauna. The fauna of the low hilly environments is well represented. More details obout reserach and nature of the park are in the naturalistic plan.
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Info photo:
Island Bella Lago Maggiore
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Isola Bella is one of the Borromean Islands of Lago Maggiore in north Italy. The island is situated in the Borromean Gulf 400 meters from the lakeside town of Stresa. Isola Bella is 320 meters long by 400 meters wide and is entirely occupied by the Palazzo Borromeo and its Italianate garden.
Until 1632 the island—known only as l’isola inferiore or isola di sotto[1]—was a rocky crag occupied by a tiny fishing village: but that year Carlo III of the influential House of Borromeo began the construction of a palazzo dedicated to his wife, Isabella D'Adda, from whom the island takes its name. He entrusted the works to the Milanese Angelo Crivelli, who was also to be responsible for the planning the gardens. The works were interrupted around middle of the century when the Duchy of Milan was struck by a devastating outbreak of the plague.
Construction resumed when the island passed to Carlo’s sons, Cardinal Giberto III (1615–1672) and Vitaliano VI (1620–1690); the latter in particular, with the financial backing of his elder brother, entrusted the completion of the works to the Milanese architect Carlo Fontana and turned the villa into a place of sumptuous parties and theatrical events for the nobility of Europe.
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L'isola Bella è un'isola situata nel Lago Maggiore, fa parte delle cosiddette isole Borromee e si trova nel golfo Borromeo a circa 400 metri al largo di Stresa. Misura 320 metri di lunghezza e 180 di larghezza ed è interamente occupata dal giardino all'italiana del palazzo Borromeo, che occupa la costa nord-occidentale dell'isola.
Fino al 1632 l'isola inferiore o "isola di sotto" era uno scoglio roccioso occupato da un minuscolo villaggio di pescatori provvisto di due chiese, una intitolata a San Vittore, presente sin dall'XI secolo, l'altra a San Rocco. I Borromeo, il cui nome iniziale era Vitaliani (provenivano dall'omonima località nel Padovano), ebbero in feudo dai Visconti, nel XV secolo e in varie fasi, tutta questa zona del Lago Maggiore, che fu appunto detta "Golfo Borromeo". Vitaliano I Borromeo fu il primo a concepire il progetto di un incredibile palazzo sull'Isola Bella. Ma esso venne realizzato in seguito, soprattutto dal 1632: in quell'anno Carlo III Borromeo iniziò la costruzione di un palazzo enorme dedicato alla moglie, Isabella D'Adda, affidando i lavori al progettista milanese Angelo Crivelli, al quale si deve anche la progettazione dell'impianto di base dei giardini.
I lavori subirono una pausa d'arresto verso la metà del XVII secolo a causa della grave epidemia di peste scoppiata nel ducato di Milano.
La costruzione riprese slancio quando l'isola passò ai figli, il Cardinale Giberto III (1615-1672) e Vitaliano VI (1620-1690) quest'ultimo in particolare, con l'appoggio finanziario del fratello, affidò il completamento dei lavori all'architetto ticinese Carlo Fontana e fece diventare la villa luogo di feste sontuose e rappresentazioni teatrali per la nobiltà europea. Al palazzo lavorò anche il Francesco Maria Richini, e per i giardini intervenne anche il Vismara. In epoca neoclassica, nel tardo Settecento, vi lavorò anche lo Zanoja, progettista del salone da ballo.
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