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well yeah ... jetlag was a big thing ... still wake up way too early (IMO) ...

 

wow - what a time ... as you can see: Jo changed a lot ... mostly thanks to Rio! Love her to bits now ... finally she is a girl and cute and ... just her ^^

Jetlag @ Fira des gerret 2017 Ibiza, Spain

The first morning in Kiama, I woke very early with jetlag and I got to see a spectacular sunrise.

Watching few Apollos ..

Here is Apollo 17 ...

To be continued ....

this one is pure self pity, btw if it was you who called, I'm sorry, at the time I was dragging A&G kicking and screaming to the bathtub.

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Eclettici come non mai, i Fat Freddy’s Drop e il loro miscuglio di dub, reggae, soul, jazz, rhythm ‘n’ blues e techno arrivano in Italia per un’unica data martedì 30 ottobre 2018 all’Alcatraz di Milano.

 

Nei loro ultimi quattro lavori, i sette neozelandesi si sono fatti strada dall’incubatrice del reggae attraverso una coloratissima psichedelia soul, svoltando bruscamente su una superstrada desolata di Detroit nel cuore della notte. Il loro sound ha la sua migliore espressione durante i live, con un interessante mix di virtuosismi jazz e suoni che rompono ogni schema.

 

Queste influenze sono frutto del gusto personale e delle esperienze on the road dei singoli membri della band, come l’esibizione al Movement Festival di Detroit nel 2006, che ha costituito un vero spartiacque nella carriera dell’ensemble. L’ultimo lavoro dei Fat Freddy’s Drop, Bays (2015), è stato registrato nella natia Nuova Zelanda, mentre i precedenti album hanno preso forma durante i numerosi tour e i loro pezzi sono stati perfezionati durante le esibizioni sui palchi di Womad UK, Sonar, Bestival, Lowlands, DEMF, Pukkelpop, Glastonbury, The Big Chill e Roskilde.

 

Nati nel 1999, i Fat Freddy’s Drop si stanno avvicinando a grandi passi all’importante traguardo di 1000 show insieme, con oltre 500 apparizioni in Europa, quasi 30 tour in Australia e più di 300 concerti nel loro paese, con importanti picchi come due sold out consecutivi alla O2 Academy Brixton per un totale di 10,000 spettatori. La band ha ormai consolidato un’affezionata fanbase in Europa e Regno Unito grazie alle esibizioni di alto profilo accompagnate da album a cottura lenta che rivelano nuovi dettagli ad ogni ascolto, preparando il fan al prossimo live. Si tratta di un gioco lungo, un percorso costituito da un’attenta evoluzione stilistica, oltre a produzioni di valore sempre crescente e una reputazione live che precede il materiale in studio.

 

Dallas Tamaira ("Joe Dukie") – voce, chitarra

Chris Faiumu ("DJ Fitchie") – percussioni, produzione

Toby Laing ("Tony Chang") – tromba

Tehimana Kerr ("Jetlag Johnson") – chitarra

Iain Gordon ("Dobie Blaze") – tastiere

Joe Lindsay ("Hopepa") – trombone, tuba

Scott Towers ("Chopper Reedz") – sassofono

MC Slave – raps (live on stage)

 

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Eclettici come non mai, i Fat Freddy’s Drop e il loro miscuglio di dub, reggae, soul, jazz, rhythm ‘n’ blues e techno arrivano in Italia per un’unica data martedì 30 ottobre 2018 all’Alcatraz di Milano.

 

Nei loro ultimi quattro lavori, i sette neozelandesi si sono fatti strada dall’incubatrice del reggae attraverso una coloratissima psichedelia soul, svoltando bruscamente su una superstrada desolata di Detroit nel cuore della notte. Il loro sound ha la sua migliore espressione durante i live, con un interessante mix di virtuosismi jazz e suoni che rompono ogni schema.

 

Queste influenze sono frutto del gusto personale e delle esperienze on the road dei singoli membri della band, come l’esibizione al Movement Festival di Detroit nel 2006, che ha costituito un vero spartiacque nella carriera dell’ensemble. L’ultimo lavoro dei Fat Freddy’s Drop, Bays (2015), è stato registrato nella natia Nuova Zelanda, mentre i precedenti album hanno preso forma durante i numerosi tour e i loro pezzi sono stati perfezionati durante le esibizioni sui palchi di Womad UK, Sonar, Bestival, Lowlands, DEMF, Pukkelpop, Glastonbury, The Big Chill e Roskilde.

 

Nati nel 1999, i Fat Freddy’s Drop si stanno avvicinando a grandi passi all’importante traguardo di 1000 show insieme, con oltre 500 apparizioni in Europa, quasi 30 tour in Australia e più di 300 concerti nel loro paese, con importanti picchi come due sold out consecutivi alla O2 Academy Brixton per un totale di 10,000 spettatori. La band ha ormai consolidato un’affezionata fanbase in Europa e Regno Unito grazie alle esibizioni di alto profilo accompagnate da album a cottura lenta che rivelano nuovi dettagli ad ogni ascolto, preparando il fan al prossimo live. Si tratta di un gioco lungo, un percorso costituito da un’attenta evoluzione stilistica, oltre a produzioni di valore sempre crescente e una reputazione live che precede il materiale in studio.

 

Dallas Tamaira ("Joe Dukie") – voce, chitarra

Chris Faiumu ("DJ Fitchie") – percussioni, produzione

Toby Laing ("Tony Chang") – tromba

Tehimana Kerr ("Jetlag Johnson") – chitarra

Iain Gordon ("Dobie Blaze") – tastiere

Joe Lindsay ("Hopepa") – trombone, tuba

Scott Towers ("Chopper Reedz") – sassofono

MC Slave – raps (live on stage)

 

Taken during a jetlag induced early start to Saturday morning on the 26th April 2014, an early stop off an hour before sunrise on the hills of Sausolito overlooking the Golden Gate Bridge and San Francisco, with the changing colours in the sky as the transition from night to day rolled along, with the sun finally breaching the hills in the distance and flooding the bay area with colour.

No thanks to jetlag, I was up at 6am & went for a stroll down at the canal next to my hotel.

 

It was a really lovely peaceful morning :)

  

Ahhhh~! Traveling is nice, but the 12hour jetlag sucks! I keep getting up at 3am, so I made a real simple morning grub....Some Asian Pears, Peas and Eggs, and V8!!

Miles trying to stay awake at Union Square in the city by the gray.

Nevermind the jetlag, I'm just happy to be in Paris

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