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frizzigorgoglio fluido.
hei.. io posso stoppare il tempo.
IO POSSO STOPPARE IL TEMPO!
I CAN STOP THE TIME!
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click to activate the icon of slideshow: the small triangle inscribed in the small rectangle, at the top right, in the photostream;
or…. press L to enlarge;
clicca sulla piccola icona per attivare lo slideshow: sulla facciata principale del photostream, in alto a destra c'è un piccolo rettangolo (rappresenta il monitor) con dentro un piccolo triangolo nero;
oppure…. premi L per ingrandire l'immagine;
www.worldphoto.org/sony-world-photography-awards/winners-...
www.fotografidigitali.it/gallery/2726/opere-italiane-segn...
……………………………………………………………………….
the story of Pablo Pino told in the caption of one of my photos
……………………………………………………………………….
Last Monday, an alert call from the local emergency health service 118 came to the emergency room, it was necessary to be ready, one person had drowned, the news had come that the rescuers were practicing external heart massage, and if all had gone at best, they would arrive in the ambulance with blaring sirens; everything is already set up to intubate together with the emergency drugs, the defibrillator is perfectly in order, the infusion and the aspirator of organic fluids (certainly mixed with sea water) are ready, visors, gloves, protective coats, protective masks for covid-19 are always worn in the hospital (in cases like these there will certainly not be time to swab for covid-19, this will certainly be done, but in a second time): time passes, a second lasts an eternity, too much time passes ... that patient will never arrive. The Mediterranean Sea is a sea that apparently could seem devoid of pitfalls, yet every year there is always someone who drowns in it: there are various causes, one is hydrocution syncope (once understood as "congestion") caused from entering the cold water and after eating (even drinking hot and quickly a frozen drink can lead to the same fatal consequences), then there is the stormy winter sea and, on the Ionian coast, there are also violent currents (the strait of Messina involves a narrowing both horizontally and vertically of the passage of water from the Ionian sea to the Tyrrhenian sea, and the other way around, waters pushed by the gravitational attraction exerted by the moon), then there is the dangerous "step" immediately beyond the shore (two meters from the water's edge, it immediately plunges into water where it is deep and it's no possible to touch the bottom). In the sea of Letojanni a boy lost his life who, to define a hero, is an understatement, his name was Pablo Pino, on 19 February '72 he jumped into the stormy winter waters to save three American sisters sucked by the waves while they were playing on the shore , he saved two, the youngest of eight years could not save her, but he did not leave her, he kept her afloat close to him, until his strength gave out, both disappeared forever among the waves. (I'll put a link, I talked about it some time ago).
In this group of photographs, there is a photo in which you can see a huge cloud: in reality that is not a normal cloud heralding some summer storm coming (many swimmers thinking that a storm was coming quickly they collected towels and umbrellas, leaving the beach in a hurry), but it is a gigantic cloud laden with ... volcanic ash: the Etna volcano plays these tricks from time to time, it is not uncommon that in a good weather, suddenly you have to equip yourself with umbrellas to protect yourself from a dense rain of volcanic ash.
All the photos I present were taken on the beaches of Taormina and its surroundings (Sicily-Italy); I made photos related to "beach photography" (a genre similar to "street photography");
... I photographed young and old people ... with a great desire for the sea and a great desire to dive into the sea to swim (even if the sea water is still a little cold now ...); I made some photo-portraits of people I didn't know, I thank them very much for their sympathy and their availability; I tried to capture the essence of minimal photographic stories, collected walking along the beaches ... in search of fleeting moments ...
I used a particular photographic technique for some photographs at the time of shooting, which in addition to capturing the surrounding space, also "inserted" a temporal dimension, with photos characterized by being moved because the exposure times were deliberately lengthened, they are confused -focused-imprecise-undecided ... the Anglo-Saxon term that encloses this photographic genre with a single word is "blur", these images were thus created during the shooting phase, and not as an effect created subsequently, in retrospect, in the post-production
Lo scorso lunedì è giunta al pronto soccorso una chiamata di allerta da parte del servizio di emergenza sanitaria territoriale 118, occorreva tenersi pronti, una persona era annegata, era giunta la notizia che i soccorritori stavano praticando il massaggio cardiaco esterno, e se tutto fosse andato al meglio, sarebbero arrivati con l’ambulanza a sirene spiegate; tutto è già predisposto per intubare assieme ai farmaci dell’emergenza, il defibrillatore è perfettamente in ordine, la flebo e l’aspiratore dei fluidi organici (certamente misti all’acqua di mare) sono pronti, si indossano le visiere, i guanti, i camici protettivi, le mascherine protettive per il covid-19 sono sempre indossate in ospedale (in casi come questi i secondi contano quanto millenni, non ci sarà certo il tempo di fare il tampone per il covid-19, questo si farà certamente, ma in un secondo tempo): il tempo passa, un secondo dura un’eternità, passa troppo tempo….quel paziente non arriverà mai. Il mar Mediterraneo è un mare che in apparenza potrebbe sembrare privo di insidie, eppure ogni anno c’è sempre qualcuno che vi muore annegato: varie sono le cause, una è la sincope da idrocuzione (una volta era intesa come “congestione”) causata dall’entrare in acqua accaldati e dopo aver mangiato (anche bere accaldati e velocemente una bevanda gelata può portare alle stesse fatali conseguenze), c’è poi il mare invernale in tempesta e, sulla costa Ionica, ci sono anche violente correnti (lo stretto di Messina comporta un restringimento sia in senso orizzontale che in senso verticale del passaggio delle acque dal mare Ionio al mare Tirreno, acque sospinte dall’attrazione gravitazionale esercitata dalla luna), c’è poi lo “scalino” subito oltre il bagnasciuga (a due metri dal bagnasciuga si sprofonda immediatamente in acque dove non si tocca). Nel mare di Letojanni perse la vita un ragazzo che, definire eroe, è dire poco, il suo nome era Pablo Pino, il 19 febbraio del '72 si gettò nelle acque invernali in burrasca per salvare tre sorelline americane risucchiate dalle onde mentre giocavano sul bagnasciuga, ne salvò due, la più piccola di otto anni non riuscì a salvarla, ma non la lasciò, la tenne a galla stretta a se, fino a quando le forze non gli cedettero, scomparirono entrambi per sempre tra i flutti. (metterò un link, ne ho parlato tempo fa).
In questo gruppo di fotografie, c’è una foto nella quale si vede una enorme nuvola: in realtà quella non è una normale nuvola foriera di qualche buriana estiva in arrivo (tantissimi bagnanti pensando che stesse arrivando un temporale raccolsero velocemente asciugamani ed ombrelloni, lasciando la spiaggia in tutta fretta), ma è una gigantesca nuvola carica di …cenere vulcanica: il vulcano Etna gioca di tanto in tanto di questi scherzi, non è raro che in pieno bel tempo improvvisamente ci si debba munire di ombrelli per proteggersi da una fitta pioggia di cenere vulcanica.
Tutte le foto che presento sono state realizzate sulle spiagge di Taormina e dintorni (Sicilia-Italia); ho realizzato foto riconducibili alla “beach photography” (un genere affine alla “street photography”);
ho fotografato persone giovani e meno giovani…con tanta voglia di mare e tanta voglia di immergersi in mare per fare qualche nuotata (anche se l’acqua del mare adesso è ancora un po’ fredda…); ho realizzato dei foto-ritratti di persone che non conoscevo, le ringrazio veramente tanto per la loro simpatia e la loro disponibilità; ho cercato di cogliere al volo l’essenza di storie fotografiche minime, raccolte camminando per sulle spiagge... alla ricerca di attimi fugaci s-fuggenti ...
Ho utilizzato per alcune fotografie una tecnica fotografica particolare al momento dello scatto, che oltre a catturare lo spazio circostante, ha "inserito" anche una dimensione temporale, con foto caratterizzate dall’essere mosse poiché volutamente sono stati allungati i tempi di esposizione, sono confuse-sfocate-imprecise-indecise...il termine anglosassone che racchiude con una sola parola questo genere fotografico è "blur", queste immagini sono state così realizzate in fase di scatto, e non come un effetto creato successivamente, a posteriori, in fase di post-produzione.
Minutes before the storm.
There was a misterious point in the sky from which the clouds seemed to get sprayed off. A gate open to another dimension, another world. I was standing there, on the bridge-road across two near lands, with a sense of awe, wondering what sort of dream of clouds might have been hidden behind that gate.
www.youtube.com/watch?v=gV2ggqJz4us&feature=related
La porta delle nuvole
Poco prima del temporale.
C'era un misterioso punto nel cielo dal quale le nuvole sembravano spruzzare fuori. Un cancello aperto su un'altra dimensione, un altro mondo. Io stavo lì, sul ponte carrabile che unisce due terre vicine, con un senso di meraviglia. E mi chiedevo che tipo di nuvole da sogno potevano nascondersi dietro a quella porta.
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Last Monday, an alert call from the local emergency health service 118 came to the emergency room, it was necessary to be ready, one person had drowned, the news had come that the rescuers were practicing external heart massage, and if all had gone at best, they would arrive in the ambulance with blaring sirens; everything is already set up to intubate together with the emergency drugs, the defibrillator is perfectly in order, the infusion and the aspirator of organic fluids (certainly mixed with sea water) are ready, visors, gloves, protective coats, protective masks for covid-19 are always worn in the hospital (in cases like these there will certainly not be time to swab for covid-19, this will certainly be done, but in a second time): time passes, a second lasts an eternity, too much time passes ... that patient will never arrive. The Mediterranean Sea is a sea that apparently could seem devoid of pitfalls, yet every year there is always someone who drowns in it: there are various causes, one is hydrocution syncope (once understood as "congestion") caused from entering the cold water and after eating (even drinking hot and quickly a frozen drink can lead to the same fatal consequences), then there is the stormy winter sea and, on the Ionian coast, there are also violent currents (the strait of Messina involves a narrowing both horizontally and vertically of the passage of water from the Ionian sea to the Tyrrhenian sea, and the other way around, waters pushed by the gravitational attraction exerted by the moon), then there is the dangerous "step" immediately beyond the shore (two meters from the water's edge, it immediately plunges into water where it is deep and it's no possible to touch the bottom). In the sea of Letojanni a boy lost his life who, to define a hero, is an understatement, his name was Pablo Pino, on 19 February '72 he jumped into the stormy winter waters to save three American sisters sucked by the waves while they were playing on the shore , he saved two, the youngest of eight years could not save her, but he did not leave her, he kept her afloat close to him, until his strength gave out, both disappeared forever among the waves. (I'll put a link, I talked about it some time ago).
In this group of photographs, there is a photo in which you can see a huge cloud: in reality that is not a normal cloud heralding some summer storm coming (many swimmers thinking that a storm was coming quickly they collected towels and umbrellas, leaving the beach in a hurry), but it is a gigantic cloud laden with ... volcanic ash: the Etna volcano plays these tricks from time to time, it is not uncommon that in a good weather, suddenly you have to equip yourself with umbrellas to protect yourself from a dense rain of volcanic ash.
All the photos I present were taken on the beaches of Taormina and its surroundings (Sicily-Italy); I made photos related to "beach photography" (a genre similar to "street photography");
... I photographed young and old people ... with a great desire for the sea and a great desire to dive into the sea to swim (even if the sea water is still a little cold now ...); I made some photo-portraits of people I didn't know, I thank them very much for their sympathy and their availability; I tried to capture the essence of minimal photographic stories, collected walking along the beaches ... in search of fleeting moments ...
I used a particular photographic technique for some photographs at the time of shooting, which in addition to capturing the surrounding space, also "inserted" a temporal dimension, with photos characterized by being moved because the exposure times were deliberately lengthened, they are confused -focused-imprecise-undecided ... the Anglo-Saxon term that encloses this photographic genre with a single word is "blur", these images were thus created during the shooting phase, and not as an effect created subsequently, in retrospect, in the post-production
Lo scorso lunedì è giunta al pronto soccorso una chiamata di allerta da parte del servizio di emergenza sanitaria territoriale 118, occorreva tenersi pronti, una persona era annegata, era giunta la notizia che i soccorritori stavano praticando il massaggio cardiaco esterno, e se tutto fosse andato al meglio, sarebbero arrivati con l’ambulanza a sirene spiegate; tutto è già predisposto per intubare assieme ai farmaci dell’emergenza, il defibrillatore è perfettamente in ordine, la flebo e l’aspiratore dei fluidi organici (certamente misti all’acqua di mare) sono pronti, si indossano le visiere, i guanti, i camici protettivi, le mascherine protettive per il covid-19 sono sempre indossate in ospedale (in casi come questi i secondi contano quanto millenni, non ci sarà certo il tempo di fare il tampone per il covid-19, questo si farà certamente, ma in un secondo tempo): il tempo passa, un secondo dura un’eternità, passa troppo tempo….quel paziente non arriverà mai. Il mar Mediterraneo è un mare che in apparenza potrebbe sembrare privo di insidie, eppure ogni anno c’è sempre qualcuno che vi muore annegato: varie sono le cause, una è la sincope da idrocuzione (una volta era intesa come “congestione”) causata dall’entrare in acqua accaldati e dopo aver mangiato (anche bere accaldati e velocemente una bevanda gelata può portare alle stesse fatali conseguenze), c’è poi il mare invernale in tempesta e, sulla costa Ionica, ci sono anche violente correnti (lo stretto di Messina comporta un restringimento sia in senso orizzontale che in senso verticale del passaggio delle acque dal mare Ionio al mare Tirreno, acque sospinte dall’attrazione gravitazionale esercitata dalla luna), c’è poi lo “scalino” subito oltre il bagnasciuga (a due metri dal bagnasciuga si sprofonda immediatamente in acque dove non si tocca). Nel mare di Letojanni perse la vita un ragazzo che, definire eroe, è dire poco, il suo nome era Pablo Pino, il 19 febbraio del '72 si gettò nelle acque invernali in burrasca per salvare tre sorelline americane risucchiate dalle onde mentre giocavano sul bagnasciuga, ne salvò due, la più piccola di otto anni non riuscì a salvarla, ma non la lasciò, la tenne a galla stretta a se, fino a quando le forze non gli cedettero, scomparirono entrambi per sempre tra i flutti. (metterò un link, ne ho parlato tempo fa).
In questo gruppo di fotografie, c’è una foto nella quale si vede una enorme nuvola: in realtà quella non è una normale nuvola foriera di qualche buriana estiva in arrivo (tantissimi bagnanti pensando che stesse arrivando un temporale raccolsero velocemente asciugamani ed ombrelloni, lasciando la spiaggia in tutta fretta), ma è una gigantesca nuvola carica di …cenere vulcanica: il vulcano Etna gioca di tanto in tanto di questi scherzi, non è raro che in pieno bel tempo improvvisamente ci si debba munire di ombrelli per proteggersi da una fitta pioggia di cenere vulcanica.
Tutte le foto che presento sono state realizzate sulle spiagge di Taormina e dintorni (Sicilia-Italia); ho realizzato foto riconducibili alla “beach photography” (un genere affine alla “street photography”);
ho fotografato persone giovani e meno giovani…con tanta voglia di mare e tanta voglia di immergersi in mare per fare qualche nuotata (anche se l’acqua del mare adesso è ancora un po’ fredda…); ho realizzato dei foto-ritratti di persone che non conoscevo, le ringrazio veramente tanto per la loro simpatia e la loro disponibilità; ho cercato di cogliere al volo l’essenza di storie fotografiche minime, raccolte camminando per sulle spiagge... alla ricerca di attimi fugaci s-fuggenti ...
Ho utilizzato per alcune fotografie una tecnica fotografica particolare al momento dello scatto, che oltre a catturare lo spazio circostante, ha "inserito" anche una dimensione temporale, con foto caratterizzate dall’essere mosse poiché volutamente sono stati allungati i tempi di esposizione, sono confuse-sfocate-imprecise-indecise...il termine anglosassone che racchiude con una sola parola questo genere fotografico è "blur", queste immagini sono state così realizzate in fase di scatto, e non come un effetto creato successivamente, a posteriori, in fase di post-produzione.
All'estrema periferia di Savona, in quel di Lavagnola, c'è
una piccolissima chiesetta, dedicata a San Martino.
A questa chiesetta si accede da un ponte in pietra, ad
unica arcata, sul fiume Letimbro.
Si narra una leggenda che racconta di un fatto avvenuto
verso l'anno mille.
Un certo signor Gincourt, si trovò a passare per quel
luogo, con i suoi sgherri e fu affascinato da una ragazza
del posto, una lavanderina, Erminia.
La ragazza non accettò le attenzioni di questo "signore",
che ordinò di rapirla.
Erminia per evitare il rapimento si gettò dal ponte e
subito due angeli accorsero a soccorerla trasportandola
in cielo.
La popolazione reagì, ed uccise Gincourt e le sue spoglie
furono gettate nel fiume.
Da allora in poi, nella notte di S. Martino, vicino alla
chiesa compare una luce ed un'ombra nera.
Da digilander/ libero/ lavagnola.
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On the edge of Savona, in the Lavagnola, there
a small church dedicated to St. Martin.
In this church is accessed by a stone bridge, to
single arch, river Letimbro.
It tells a legend that tells of an event occurring
to the year one thousand.
A Mr. Gincourt, he passed for that
place, with his minions and was fascinated by a girl
the place, a lavanderina, Erminia.
The girl did not accept the attentions of this "gentleman"
who ordered him to abduct her.
Erminia to prevent the abduction jumped from the bridge and
immediately saw two angels in transporting soccorerla
in heaven.
The people responded, and killed and his remains Gincourt
were thrown into the river.
From then on the night of S. Martino, near the
church appears a light and a dark shadow.
From Digilander / free / Lavagnola.
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En el borde de Savona, en el Lavagnola, hay
una pequeña iglesia dedicada a San Martín.
En esta iglesia se accede por un puente de piedra, a
solo arco, río Letimbro.
Cuenta una leyenda que habla de que ocurra un evento
al año mil.
A Gincourt señor, pasó para que
lugar, con sus secuaces y quedó fascinado por una niña
el lugar, un lavanderina, Erminia.
La chica no aceptó la atención de este "caballero"
que le ordenó a secuestrarla.
Erminia para impedir el secuestro saltó del puente y
inmediatamente vio a dos ángeles en el transporte de soccorerla
en el cielo.
La gente respondió, y murió y sus restos Gincourt
fueron arrojados al río.
A partir de entonces, la noche de S. Martino, cerca de la
iglesia aparece una luz y una sombra oscura.
De Digilander / libre / Lavagnola.
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Sur le bord de Savone, dans le Lavagnola, il
une petite église dédiée à Saint Martin.
Dans cette église est accessible par un pont de pierre, à
seule arche, rivière Letimbro.
Il raconte une légende qui raconte qu'un événement se produise
à l'an mille.
Un Gincourt M., il passait pour que
placer, avec ses serviteurs et a été fasciné par une jeune fille
l'endroit, un lavanderina, Erminia.
La jeune fille n'a pas accepté les attentions de ce "gentleman"
qui lui a ordonné de l'enlever.
Erminia pour empêcher l'enlèvement a sauté du pont et
tout de suite vu deux anges dans le transport soccorerla
dans le ciel.
Les gens ont répondu, et tué et sa demeure Gincourt
ont été jetés dans la rivière.
A partir de là, dans la nuit de S. Martino, près de la
église apparaît une lumière et une ombre noire.
De Digilander / gratuit / Lavagnola.
Happy new year to everybody!
Project is not over yet - moving from Langenfelde to the "Grindelhochhäuser".
Latino man standing against a wall.
As a reminder, keep in mind that this picture is available only for non-commercial use and that visible attribution is required. If you'd like to use this photo outside these terms, please contact me ahead of time to arrange for a paid license.
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In this group of photographs, there is a photo in which you can see a huge cloud: in reality that is not a normal cloud heralding some summer storm coming (many swimmers thinking that a storm was coming quickly they collected towels and umbrellas, leaving the beach in a hurry), but it is a gigantic cloud laden with ... volcanic ash: the Etna volcano plays these tricks from time to time, it is not uncommon that in a good weather, suddenly you have to equip yourself with umbrellas to protect yourself from a dense rain of volcanic ash.
All the photos I present were taken on the beaches of Taormina and its surroundings (Sicily-Italy); I made photos related to "beach photography" (a genre similar to "street photography");
... I photographed young and old people ... with a great desire for the sea and a great desire to dive into the sea to swim (even if the sea water is still a little cold now ...); I made some photo-portraits of people I didn't know, I thank them very much for their sympathy and their availability; I tried to capture the essence of minimal photographic stories, collected walking along the beaches ... in search of fleeting moments ...
I used a particular photographic technique for some photographs at the time of shooting, which in addition to capturing the surrounding space, also "inserted" a temporal dimension, with photos characterized by being moved because the exposure times were deliberately lengthened, they are confused -focused-imprecise-undecided ... the Anglo-Saxon term that encloses this photographic genre with a single word is "blur", these images were thus created during the shooting phase, and not as an effect created subsequently, in retrospect, in the post-production
Lo scorso lunedì è giunta al pronto soccorso una chiamata di allerta da parte del servizio di emergenza sanitaria territoriale 118, occorreva tenersi pronti, una persona era annegata, era giunta la notizia che i soccorritori stavano praticando il massaggio cardiaco esterno, e se tutto fosse andato al meglio, sarebbero arrivati con l’ambulanza a sirene spiegate; tutto è già predisposto per intubare assieme ai farmaci dell’emergenza, il defibrillatore è perfettamente in ordine, la flebo e l’aspiratore dei fluidi organici (certamente misti all’acqua di mare) sono pronti, si indossano le visiere, i guanti, i camici protettivi, le mascherine protettive per il covid-19 sono sempre indossate in ospedale (in casi come questi i secondi contano quanto millenni, non ci sarà certo il tempo di fare il tampone per il covid-19, questo si farà certamente, ma in un secondo tempo): il tempo passa, un secondo dura un’eternità, passa troppo tempo….quel paziente non arriverà mai. Il mar Mediterraneo è un mare che in apparenza potrebbe sembrare privo di insidie, eppure ogni anno c’è sempre qualcuno che vi muore annegato: varie sono le cause, una è la sincope da idrocuzione (una volta era intesa come “congestione”) causata dall’entrare in acqua accaldati e dopo aver mangiato (anche bere accaldati e velocemente una bevanda gelata può portare alle stesse fatali conseguenze), c’è poi il mare invernale in tempesta e, sulla costa Ionica, ci sono anche violente correnti (lo stretto di Messina comporta un restringimento sia in senso orizzontale che in senso verticale del passaggio delle acque dal mare Ionio al mare Tirreno, acque sospinte dall’attrazione gravitazionale esercitata dalla luna), c’è poi lo “scalino” subito oltre il bagnasciuga (a due metri dal bagnasciuga si sprofonda immediatamente in acque dove non si tocca). Nel mare di Letojanni perse la vita un ragazzo che, definire eroe, è dire poco, il suo nome era Pablo Pino, il 19 febbraio del '72 si gettò nelle acque invernali in burrasca per salvare tre sorelline americane risucchiate dalle onde mentre giocavano sul bagnasciuga, ne salvò due, la più piccola di otto anni non riuscì a salvarla, ma non la lasciò, la tenne a galla stretta a se, fino a quando le forze non gli cedettero, scomparirono entrambi per sempre tra i flutti. (metterò un link, ne ho parlato tempo fa).
In questo gruppo di fotografie, c’è una foto nella quale si vede una enorme nuvola: in realtà quella non è una normale nuvola foriera di qualche buriana estiva in arrivo (tantissimi bagnanti pensando che stesse arrivando un temporale raccolsero velocemente asciugamani ed ombrelloni, lasciando la spiaggia in tutta fretta), ma è una gigantesca nuvola carica di …cenere vulcanica: il vulcano Etna gioca di tanto in tanto di questi scherzi, non è raro che in pieno bel tempo improvvisamente ci si debba munire di ombrelli per proteggersi da una fitta pioggia di cenere vulcanica.
Tutte le foto che presento sono state realizzate sulle spiagge di Taormina e dintorni (Sicilia-Italia); ho realizzato foto riconducibili alla “beach photography” (un genere affine alla “street photography”);
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……………………………………………………………………….
Last Monday, an alert call from the local emergency health service 118 came to the emergency room, it was necessary to be ready, one person had drowned, the news had come that the rescuers were practicing external heart massage, and if all had gone at best, they would arrive in the ambulance with blaring sirens; everything is already set up to intubate together with the emergency drugs, the defibrillator is perfectly in order, the infusion and the aspirator of organic fluids (certainly mixed with sea water) are ready, visors, gloves, protective coats, protective masks for covid-19 are always worn in the hospital (in cases like these there will certainly not be time to swab for covid-19, this will certainly be done, but in a second time): time passes, a second lasts an eternity, too much time passes ... that patient will never arrive. The Mediterranean Sea is a sea that apparently could seem devoid of pitfalls, yet every year there is always someone who drowns in it: there are various causes, one is hydrocution syncope (once understood as "congestion") caused from entering the cold water and after eating (even drinking hot and quickly a frozen drink can lead to the same fatal consequences), then there is the stormy winter sea and, on the Ionian coast, there are also violent currents (the strait of Messina involves a narrowing both horizontally and vertically of the passage of water from the Ionian sea to the Tyrrhenian sea, and the other way around, waters pushed by the gravitational attraction exerted by the moon), then there is the dangerous "step" immediately beyond the shore (two meters from the water's edge, it immediately plunges into water where it is deep and it's no possible to touch the bottom). In the sea of Letojanni a boy lost his life who, to define a hero, is an understatement, his name was Pablo Pino, on 19 February '72 he jumped into the stormy winter waters to save three American sisters sucked by the waves while they were playing on the shore , he saved two, the youngest of eight years could not save her, but he did not leave her, he kept her afloat close to him, until his strength gave out, both disappeared forever among the waves. (I'll put a link, I talked about it some time ago).
In this group of photographs, there is a photo in which you can see a huge cloud: in reality that is not a normal cloud heralding some summer storm coming (many swimmers thinking that a storm was coming quickly they collected towels and umbrellas, leaving the beach in a hurry), but it is a gigantic cloud laden with ... volcanic ash: the Etna volcano plays these tricks from time to time, it is not uncommon that in a good weather, suddenly you have to equip yourself with umbrellas to protect yourself from a dense rain of volcanic ash.
All the photos I present were taken on the beaches of Taormina and its surroundings (Sicily-Italy); I made photos related to "beach photography" (a genre similar to "street photography");
... I photographed young and old people ... with a great desire for the sea and a great desire to dive into the sea to swim (even if the sea water is still a little cold now ...); I made some photo-portraits of people I didn't know, I thank them very much for their sympathy and their availability; I tried to capture the essence of minimal photographic stories, collected walking along the beaches ... in search of fleeting moments ...
I used a particular photographic technique for some photographs at the time of shooting, which in addition to capturing the surrounding space, also "inserted" a temporal dimension, with photos characterized by being moved because the exposure times were deliberately lengthened, they are confused -focused-imprecise-undecided ... the Anglo-Saxon term that encloses this photographic genre with a single word is "blur", these images were thus created during the shooting phase, and not as an effect created subsequently, in retrospect, in the post-production
Lo scorso lunedì è giunta al pronto soccorso una chiamata di allerta da parte del servizio di emergenza sanitaria territoriale 118, occorreva tenersi pronti, una persona era annegata, era giunta la notizia che i soccorritori stavano praticando il massaggio cardiaco esterno, e se tutto fosse andato al meglio, sarebbero arrivati con l’ambulanza a sirene spiegate; tutto è già predisposto per intubare assieme ai farmaci dell’emergenza, il defibrillatore è perfettamente in ordine, la flebo e l’aspiratore dei fluidi organici (certamente misti all’acqua di mare) sono pronti, si indossano le visiere, i guanti, i camici protettivi, le mascherine protettive per il covid-19 sono sempre indossate in ospedale (in casi come questi i secondi contano quanto millenni, non ci sarà certo il tempo di fare il tampone per il covid-19, questo si farà certamente, ma in un secondo tempo): il tempo passa, un secondo dura un’eternità, passa troppo tempo….quel paziente non arriverà mai. Il mar Mediterraneo è un mare che in apparenza potrebbe sembrare privo di insidie, eppure ogni anno c’è sempre qualcuno che vi muore annegato: varie sono le cause, una è la sincope da idrocuzione (una volta era intesa come “congestione”) causata dall’entrare in acqua accaldati e dopo aver mangiato (anche bere accaldati e velocemente una bevanda gelata può portare alle stesse fatali conseguenze), c’è poi il mare invernale in tempesta e, sulla costa Ionica, ci sono anche violente correnti (lo stretto di Messina comporta un restringimento sia in senso orizzontale che in senso verticale del passaggio delle acque dal mare Ionio al mare Tirreno, acque sospinte dall’attrazione gravitazionale esercitata dalla luna), c’è poi lo “scalino” subito oltre il bagnasciuga (a due metri dal bagnasciuga si sprofonda immediatamente in acque dove non si tocca). Nel mare di Letojanni perse la vita un ragazzo che, definire eroe, è dire poco, il suo nome era Pablo Pino, il 19 febbraio del '72 si gettò nelle acque invernali in burrasca per salvare tre sorelline americane risucchiate dalle onde mentre giocavano sul bagnasciuga, ne salvò due, la più piccola di otto anni non riuscì a salvarla, ma non la lasciò, la tenne a galla stretta a se, fino a quando le forze non gli cedettero, scomparirono entrambi per sempre tra i flutti. (metterò un link, ne ho parlato tempo fa).
In questo gruppo di fotografie, c’è una foto nella quale si vede una enorme nuvola: in realtà quella non è una normale nuvola foriera di qualche buriana estiva in arrivo (tantissimi bagnanti pensando che stesse arrivando un temporale raccolsero velocemente asciugamani ed ombrelloni, lasciando la spiaggia in tutta fretta), ma è una gigantesca nuvola carica di …cenere vulcanica: il vulcano Etna gioca di tanto in tanto di questi scherzi, non è raro che in pieno bel tempo improvvisamente ci si debba munire di ombrelli per proteggersi da una fitta pioggia di cenere vulcanica.
Tutte le foto che presento sono state realizzate sulle spiagge di Taormina e dintorni (Sicilia-Italia); ho realizzato foto riconducibili alla “beach photography” (un genere affine alla “street photography”);
ho fotografato persone giovani e meno giovani…con tanta voglia di mare e tanta voglia di immergersi in mare per fare qualche nuotata (anche se l’acqua del mare adesso è ancora un po’ fredda…); ho realizzato dei foto-ritratti di persone che non conoscevo, le ringrazio veramente tanto per la loro simpatia e la loro disponibilità; ho cercato di cogliere al volo l’essenza di storie fotografiche minime, raccolte camminando per sulle spiagge... alla ricerca di attimi fugaci s-fuggenti ...
Ho utilizzato per alcune fotografie una tecnica fotografica particolare al momento dello scatto, che oltre a catturare lo spazio circostante, ha "inserito" anche una dimensione temporale, con foto caratterizzate dall’essere mosse poiché volutamente sono stati allungati i tempi di esposizione, sono confuse-sfocate-imprecise-indecise...il termine anglosassone che racchiude con una sola parola questo genere fotografico è "blur", queste immagini sono state così realizzate in fase di scatto, e non come un effetto creato successivamente, a posteriori, in fase di post-produzione.
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click to activate the icon of slideshow: the small triangle inscribed in the small rectangle, at the top right, in the photostream;
or…. press L to enlarge;
clicca sulla piccola icona per attivare lo slideshow: sulla facciata principale del photostream, in alto a destra c'è un piccolo rettangolo (rappresenta il monitor) con dentro un piccolo triangolo nero;
oppure…. premi L per ingrandire l'immagine;
www.worldphoto.org/sony-world-photography-awards/winners-...
www.fotografidigitali.it/gallery/2726/opere-italiane-segn...
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the story of Pablo Pino told in the caption of one of my photos
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Last Monday, an alert call from the local emergency health service 118 came to the emergency room, it was necessary to be ready, one person had drowned, the news had come that the rescuers were practicing external heart massage, and if all had gone at best, they would arrive in the ambulance with blaring sirens; everything is already set up to intubate together with the emergency drugs, the defibrillator is perfectly in order, the infusion and the aspirator of organic fluids (certainly mixed with sea water) are ready, visors, gloves, protective coats, protective masks for covid-19 are always worn in the hospital (in cases like these there will certainly not be time to swab for covid-19, this will certainly be done, but in a second time): time passes, a second lasts an eternity, too much time passes ... that patient will never arrive. The Mediterranean Sea is a sea that apparently could seem devoid of pitfalls, yet every year there is always someone who drowns in it: there are various causes, one is hydrocution syncope (once understood as "congestion") caused from entering the cold water and after eating (even drinking hot and quickly a frozen drink can lead to the same fatal consequences), then there is the stormy winter sea and, on the Ionian coast, there are also violent currents (the strait of Messina involves a narrowing both horizontally and vertically of the passage of water from the Ionian sea to the Tyrrhenian sea, and the other way around, waters pushed by the gravitational attraction exerted by the moon), then there is the dangerous "step" immediately beyond the shore (two meters from the water's edge, it immediately plunges into water where it is deep and it's no possible to touch the bottom). In the sea of Letojanni a boy lost his life who, to define a hero, is an understatement, his name was Pablo Pino, on 19 February '72 he jumped into the stormy winter waters to save three American sisters sucked by the waves while they were playing on the shore , he saved two, the youngest of eight years could not save her, but he did not leave her, he kept her afloat close to him, until his strength gave out, both disappeared forever among the waves. (I'll put a link, I talked about it some time ago).
In this group of photographs, there is a photo in which you can see a huge cloud: in reality that is not a normal cloud heralding some summer storm coming (many swimmers thinking that a storm was coming quickly they collected towels and umbrellas, leaving the beach in a hurry), but it is a gigantic cloud laden with ... volcanic ash: the Etna volcano plays these tricks from time to time, it is not uncommon that in a good weather, suddenly you have to equip yourself with umbrellas to protect yourself from a dense rain of volcanic ash.
All the photos I present were taken on the beaches of Taormina and its surroundings (Sicily-Italy); I made photos related to "beach photography" (a genre similar to "street photography");
... I photographed young and old people ... with a great desire for the sea and a great desire to dive into the sea to swim (even if the sea water is still a little cold now ...); I made some photo-portraits of people I didn't know, I thank them very much for their sympathy and their availability; I tried to capture the essence of minimal photographic stories, collected walking along the beaches ... in search of fleeting moments ...
I used a particular photographic technique for some photographs at the time of shooting, which in addition to capturing the surrounding space, also "inserted" a temporal dimension, with photos characterized by being moved because the exposure times were deliberately lengthened, they are confused -focused-imprecise-undecided ... the Anglo-Saxon term that encloses this photographic genre with a single word is "blur", these images were thus created during the shooting phase, and not as an effect created subsequently, in retrospect, in the post-production
Lo scorso lunedì è giunta al pronto soccorso una chiamata di allerta da parte del servizio di emergenza sanitaria territoriale 118, occorreva tenersi pronti, una persona era annegata, era giunta la notizia che i soccorritori stavano praticando il massaggio cardiaco esterno, e se tutto fosse andato al meglio, sarebbero arrivati con l’ambulanza a sirene spiegate; tutto è già predisposto per intubare assieme ai farmaci dell’emergenza, il defibrillatore è perfettamente in ordine, la flebo e l’aspiratore dei fluidi organici (certamente misti all’acqua di mare) sono pronti, si indossano le visiere, i guanti, i camici protettivi, le mascherine protettive per il covid-19 sono sempre indossate in ospedale (in casi come questi i secondi contano quanto millenni, non ci sarà certo il tempo di fare il tampone per il covid-19, questo si farà certamente, ma in un secondo tempo): il tempo passa, un secondo dura un’eternità, passa troppo tempo….quel paziente non arriverà mai. Il mar Mediterraneo è un mare che in apparenza potrebbe sembrare privo di insidie, eppure ogni anno c’è sempre qualcuno che vi muore annegato: varie sono le cause, una è la sincope da idrocuzione (una volta era intesa come “congestione”) causata dall’entrare in acqua accaldati e dopo aver mangiato (anche bere accaldati e velocemente una bevanda gelata può portare alle stesse fatali conseguenze), c’è poi il mare invernale in tempesta e, sulla costa Ionica, ci sono anche violente correnti (lo stretto di Messina comporta un restringimento sia in senso orizzontale che in senso verticale del passaggio delle acque dal mare Ionio al mare Tirreno, acque sospinte dall’attrazione gravitazionale esercitata dalla luna), c’è poi lo “scalino” subito oltre il bagnasciuga (a due metri dal bagnasciuga si sprofonda immediatamente in acque dove non si tocca). Nel mare di Letojanni perse la vita un ragazzo che, definire eroe, è dire poco, il suo nome era Pablo Pino, il 19 febbraio del '72 si gettò nelle acque invernali in burrasca per salvare tre sorelline americane risucchiate dalle onde mentre giocavano sul bagnasciuga, ne salvò due, la più piccola di otto anni non riuscì a salvarla, ma non la lasciò, la tenne a galla stretta a se, fino a quando le forze non gli cedettero, scomparirono entrambi per sempre tra i flutti. (metterò un link, ne ho parlato tempo fa).
In questo gruppo di fotografie, c’è una foto nella quale si vede una enorme nuvola: in realtà quella non è una normale nuvola foriera di qualche buriana estiva in arrivo (tantissimi bagnanti pensando che stesse arrivando un temporale raccolsero velocemente asciugamani ed ombrelloni, lasciando la spiaggia in tutta fretta), ma è una gigantesca nuvola carica di …cenere vulcanica: il vulcano Etna gioca di tanto in tanto di questi scherzi, non è raro che in pieno bel tempo improvvisamente ci si debba munire di ombrelli per proteggersi da una fitta pioggia di cenere vulcanica.
Tutte le foto che presento sono state realizzate sulle spiagge di Taormina e dintorni (Sicilia-Italia); ho realizzato foto riconducibili alla “beach photography” (un genere affine alla “street photography”);
ho fotografato persone giovani e meno giovani…con tanta voglia di mare e tanta voglia di immergersi in mare per fare qualche nuotata (anche se l’acqua del mare adesso è ancora un po’ fredda…); ho realizzato dei foto-ritratti di persone che non conoscevo, le ringrazio veramente tanto per la loro simpatia e la loro disponibilità; ho cercato di cogliere al volo l’essenza di storie fotografiche minime, raccolte camminando per sulle spiagge... alla ricerca di attimi fugaci s-fuggenti ...
Ho utilizzato per alcune fotografie una tecnica fotografica particolare al momento dello scatto, che oltre a catturare lo spazio circostante, ha "inserito" anche una dimensione temporale, con foto caratterizzate dall’essere mosse poiché volutamente sono stati allungati i tempi di esposizione, sono confuse-sfocate-imprecise-indecise...il termine anglosassone che racchiude con una sola parola questo genere fotografico è "blur", queste immagini sono state così realizzate in fase di scatto, e non come un effetto creato successivamente, a posteriori, in fase di post-produzione.
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Last Monday, an alert call from the local emergency health service 118 came to the emergency room, it was necessary to be ready, one person had drowned, the news had come that the rescuers were practicing external heart massage, and if all had gone at best, they would arrive in the ambulance with blaring sirens; everything is already set up to intubate together with the emergency drugs, the defibrillator is perfectly in order, the infusion and the aspirator of organic fluids (certainly mixed with sea water) are ready, visors, gloves, protective coats, protective masks for covid-19 are always worn in the hospital (in cases like these there will certainly not be time to swab for covid-19, this will certainly be done, but in a second time): time passes, a second lasts an eternity, too much time passes ... that patient will never arrive. The Mediterranean Sea is a sea that apparently could seem devoid of pitfalls, yet every year there is always someone who drowns in it: there are various causes, one is hydrocution syncope (once understood as "congestion") caused from entering the cold water and after eating (even drinking hot and quickly a frozen drink can lead to the same fatal consequences), then there is the stormy winter sea and, on the Ionian coast, there are also violent currents (the strait of Messina involves a narrowing both horizontally and vertically of the passage of water from the Ionian sea to the Tyrrhenian sea, and the other way around, waters pushed by the gravitational attraction exerted by the moon), then there is the dangerous "step" immediately beyond the shore (two meters from the water's edge, it immediately plunges into water where it is deep and it's no possible to touch the bottom). In the sea of Letojanni a boy lost his life who, to define a hero, is an understatement, his name was Pablo Pino, on 19 February '72 he jumped into the stormy winter waters to save three American sisters sucked by the waves while they were playing on the shore , he saved two, the youngest of eight years could not save her, but he did not leave her, he kept her afloat close to him, until his strength gave out, both disappeared forever among the waves. (I'll put a link, I talked about it some time ago).
In this group of photographs, there is a photo in which you can see a huge cloud: in reality that is not a normal cloud heralding some summer storm coming (many swimmers thinking that a storm was coming quickly they collected towels and umbrellas, leaving the beach in a hurry), but it is a gigantic cloud laden with ... volcanic ash: the Etna volcano plays these tricks from time to time, it is not uncommon that in a good weather, suddenly you have to equip yourself with umbrellas to protect yourself from a dense rain of volcanic ash.
All the photos I present were taken on the beaches of Taormina and its surroundings (Sicily-Italy); I made photos related to "beach photography" (a genre similar to "street photography");
... I photographed young and old people ... with a great desire for the sea and a great desire to dive into the sea to swim (even if the sea water is still a little cold now ...); I made some photo-portraits of people I didn't know, I thank them very much for their sympathy and their availability; I tried to capture the essence of minimal photographic stories, collected walking along the beaches ... in search of fleeting moments ...
I used a particular photographic technique for some photographs at the time of shooting, which in addition to capturing the surrounding space, also "inserted" a temporal dimension, with photos characterized by being moved because the exposure times were deliberately lengthened, they are confused -focused-imprecise-undecided ... the Anglo-Saxon term that encloses this photographic genre with a single word is "blur", these images were thus created during the shooting phase, and not as an effect created subsequently, in retrospect, in the post-production
Lo scorso lunedì è giunta al pronto soccorso una chiamata di allerta da parte del servizio di emergenza sanitaria territoriale 118, occorreva tenersi pronti, una persona era annegata, era giunta la notizia che i soccorritori stavano praticando il massaggio cardiaco esterno, e se tutto fosse andato al meglio, sarebbero arrivati con l’ambulanza a sirene spiegate; tutto è già predisposto per intubare assieme ai farmaci dell’emergenza, il defibrillatore è perfettamente in ordine, la flebo e l’aspiratore dei fluidi organici (certamente misti all’acqua di mare) sono pronti, si indossano le visiere, i guanti, i camici protettivi, le mascherine protettive per il covid-19 sono sempre indossate in ospedale (in casi come questi i secondi contano quanto millenni, non ci sarà certo il tempo di fare il tampone per il covid-19, questo si farà certamente, ma in un secondo tempo): il tempo passa, un secondo dura un’eternità, passa troppo tempo….quel paziente non arriverà mai. Il mar Mediterraneo è un mare che in apparenza potrebbe sembrare privo di insidie, eppure ogni anno c’è sempre qualcuno che vi muore annegato: varie sono le cause, una è la sincope da idrocuzione (una volta era intesa come “congestione”) causata dall’entrare in acqua accaldati e dopo aver mangiato (anche bere accaldati e velocemente una bevanda gelata può portare alle stesse fatali conseguenze), c’è poi il mare invernale in tempesta e, sulla costa Ionica, ci sono anche violente correnti (lo stretto di Messina comporta un restringimento sia in senso orizzontale che in senso verticale del passaggio delle acque dal mare Ionio al mare Tirreno, acque sospinte dall’attrazione gravitazionale esercitata dalla luna), c’è poi lo “scalino” subito oltre il bagnasciuga (a due metri dal bagnasciuga si sprofonda immediatamente in acque dove non si tocca). Nel mare di Letojanni perse la vita un ragazzo che, definire eroe, è dire poco, il suo nome era Pablo Pino, il 19 febbraio del '72 si gettò nelle acque invernali in burrasca per salvare tre sorelline americane risucchiate dalle onde mentre giocavano sul bagnasciuga, ne salvò due, la più piccola di otto anni non riuscì a salvarla, ma non la lasciò, la tenne a galla stretta a se, fino a quando le forze non gli cedettero, scomparirono entrambi per sempre tra i flutti. (metterò un link, ne ho parlato tempo fa).
In questo gruppo di fotografie, c’è una foto nella quale si vede una enorme nuvola: in realtà quella non è una normale nuvola foriera di qualche buriana estiva in arrivo (tantissimi bagnanti pensando che stesse arrivando un temporale raccolsero velocemente asciugamani ed ombrelloni, lasciando la spiaggia in tutta fretta), ma è una gigantesca nuvola carica di …cenere vulcanica: il vulcano Etna gioca di tanto in tanto di questi scherzi, non è raro che in pieno bel tempo improvvisamente ci si debba munire di ombrelli per proteggersi da una fitta pioggia di cenere vulcanica.
Tutte le foto che presento sono state realizzate sulle spiagge di Taormina e dintorni (Sicilia-Italia); ho realizzato foto riconducibili alla “beach photography” (un genere affine alla “street photography”);
ho fotografato persone giovani e meno giovani…con tanta voglia di mare e tanta voglia di immergersi in mare per fare qualche nuotata (anche se l’acqua del mare adesso è ancora un po’ fredda…); ho realizzato dei foto-ritratti di persone che non conoscevo, le ringrazio veramente tanto per la loro simpatia e la loro disponibilità; ho cercato di cogliere al volo l’essenza di storie fotografiche minime, raccolte camminando per sulle spiagge... alla ricerca di attimi fugaci s-fuggenti ...
Ho utilizzato per alcune fotografie una tecnica fotografica particolare al momento dello scatto, che oltre a catturare lo spazio circostante, ha "inserito" anche una dimensione temporale, con foto caratterizzate dall’essere mosse poiché volutamente sono stati allungati i tempi di esposizione, sono confuse-sfocate-imprecise-indecise...il termine anglosassone che racchiude con una sola parola questo genere fotografico è "blur", queste immagini sono state così realizzate in fase di scatto, e non come un effetto creato successivamente, a posteriori, in fase di post-produzione.
The empty chairs of steel in Plac Bohaterow Getta, Krakow, Poland
A sad memory in honor of all those lives from Krakow murdered by the Nazis under WWII
From the net:
A memorial monument for the murdered Jews of the Podgorze Ghetto in Krakow was inaugurated on 8 December 2005. The winning project by Krakow architects Piotr Lewicki and Kazimierz Łatak included 33 illuminated chairs (1.4 m high) in the square and 37 smaller chairs (1.2 m high) standing on the edge of the square and at the tram stops. They called their project "Nowy Plac Zgody" which means "New Concordia Square".
The fundamental symbolical idea behind the project is a stylistic representation of all the old furniture being thrown out onto the so-called Umschlagplatz at the Podgorze Ghetto, when the inhabitants of the ghetto had finally been assembled by the German SS in so-called Aktionen to be sent to death (mainly to Belzec).
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This tour sponsored by: cracowdays.com
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Strobist info : one sb-600 from the left with white umbrella, one sb-600 from the right with white umbrella, and one Nissin di-622 behind the model without umbrella.
tessék kritikálni, abból tanul az ember :)
Cibo freddo conservato in contenitori di cartone o di plastica comperato al supermercato della stazione o regalato da qualche locale in corso Como.
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Ho chiesto a Rosaria quale fosse stato il più bel giorno della sua vita.
Lei ha risposto, di getto, il 14 febbraio 2011, San Valentino: festeggiava con Giacomo il sedicesimo anno di convivenza.
Insieme da 16 anni, per strada, a Milano.
Rosaria, 58 anni. Originaria di Napoli,una vita trascorsa a Milano. 3 figli ed un matrimonio finito.
Giacomo, nato a Milano nel dicembre del 1940. Un passato da musicista, da assessore comunale a Baggio, quartiere di origine. 5 figli.
I loro oggetti quotidiani: sigarette, giornali, bicchieri di plastica, caffè, vecchie coperte, vestiti sporchi, vino in cartone, un pasto freddo, un cellulare, anelli di plastica, un orologio rotto in finto oro, una borsa con il cambio, guanti bucati, due pass per accedere alla mensa dei poveri, una radiolina.
Oggetti comuni che scandiscono i ritmi di una vita al limite.
I asked Rosaria which was the best day of her life. She immediately replied: "February 14th", Valentine's Day. On that day she celebrated the sixsteenth year together with Giacomo. Sixteen years toghether, homeless, in the streets of Milan.
Their everyday objects: cigarettes, free newspapers, plastic cups, coffee, old blankets, dirty clothes, cardboard boxed wine, a cold meal, a broken phone, plastic rings, a broken watch , a bag with backup dresses, two passes to get to the soup kitchen, a small radio.
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Last Monday, an alert call from the local emergency health service 118 came to the emergency room, it was necessary to be ready, one person had drowned, the news had come that the rescuers were practicing external heart massage, and if all had gone at best, they would arrive in the ambulance with blaring sirens; everything is already set up to intubate together with the emergency drugs, the defibrillator is perfectly in order, the infusion and the aspirator of organic fluids (certainly mixed with sea water) are ready, visors, gloves, protective coats, protective masks for covid-19 are always worn in the hospital (in cases like these there will certainly not be time to swab for covid-19, this will certainly be done, but in a second time): time passes, a second lasts an eternity, too much time passes ... that patient will never arrive. The Mediterranean Sea is a sea that apparently could seem devoid of pitfalls, yet every year there is always someone who drowns in it: there are various causes, one is hydrocution syncope (once understood as "congestion") caused from entering the cold water and after eating (even drinking hot and quickly a frozen drink can lead to the same fatal consequences), then there is the stormy winter sea and, on the Ionian coast, there are also violent currents (the strait of Messina involves a narrowing both horizontally and vertically of the passage of water from the Ionian sea to the Tyrrhenian sea, and the other way around, waters pushed by the gravitational attraction exerted by the moon), then there is the dangerous "step" immediately beyond the shore (two meters from the water's edge, it immediately plunges into water where it is deep and it's no possible to touch the bottom). In the sea of Letojanni a boy lost his life who, to define a hero, is an understatement, his name was Pablo Pino, on 19 February '72 he jumped into the stormy winter waters to save three American sisters sucked by the waves while they were playing on the shore , he saved two, the youngest of eight years could not save her, but he did not leave her, he kept her afloat close to him, until his strength gave out, both disappeared forever among the waves. (I'll put a link, I talked about it some time ago).
In this group of photographs, there is a photo in which you can see a huge cloud: in reality that is not a normal cloud heralding some summer storm coming (many swimmers thinking that a storm was coming quickly they collected towels and umbrellas, leaving the beach in a hurry), but it is a gigantic cloud laden with ... volcanic ash: the Etna volcano plays these tricks from time to time, it is not uncommon that in a good weather, suddenly you have to equip yourself with umbrellas to protect yourself from a dense rain of volcanic ash.
All the photos I present were taken on the beaches of Taormina and its surroundings (Sicily-Italy); I made photos related to "beach photography" (a genre similar to "street photography");
... I photographed young and old people ... with a great desire for the sea and a great desire to dive into the sea to swim (even if the sea water is still a little cold now ...); I made some photo-portraits of people I didn't know, I thank them very much for their sympathy and their availability; I tried to capture the essence of minimal photographic stories, collected walking along the beaches ... in search of fleeting moments ...
I used a particular photographic technique for some photographs at the time of shooting, which in addition to capturing the surrounding space, also "inserted" a temporal dimension, with photos characterized by being moved because the exposure times were deliberately lengthened, they are confused -focused-imprecise-undecided ... the Anglo-Saxon term that encloses this photographic genre with a single word is "blur", these images were thus created during the shooting phase, and not as an effect created subsequently, in retrospect, in the post-production
Lo scorso lunedì è giunta al pronto soccorso una chiamata di allerta da parte del servizio di emergenza sanitaria territoriale 118, occorreva tenersi pronti, una persona era annegata, era giunta la notizia che i soccorritori stavano praticando il massaggio cardiaco esterno, e se tutto fosse andato al meglio, sarebbero arrivati con l’ambulanza a sirene spiegate; tutto è già predisposto per intubare assieme ai farmaci dell’emergenza, il defibrillatore è perfettamente in ordine, la flebo e l’aspiratore dei fluidi organici (certamente misti all’acqua di mare) sono pronti, si indossano le visiere, i guanti, i camici protettivi, le mascherine protettive per il covid-19 sono sempre indossate in ospedale (in casi come questi i secondi contano quanto millenni, non ci sarà certo il tempo di fare il tampone per il covid-19, questo si farà certamente, ma in un secondo tempo): il tempo passa, un secondo dura un’eternità, passa troppo tempo….quel paziente non arriverà mai. Il mar Mediterraneo è un mare che in apparenza potrebbe sembrare privo di insidie, eppure ogni anno c’è sempre qualcuno che vi muore annegato: varie sono le cause, una è la sincope da idrocuzione (una volta era intesa come “congestione”) causata dall’entrare in acqua accaldati e dopo aver mangiato (anche bere accaldati e velocemente una bevanda gelata può portare alle stesse fatali conseguenze), c’è poi il mare invernale in tempesta e, sulla costa Ionica, ci sono anche violente correnti (lo stretto di Messina comporta un restringimento sia in senso orizzontale che in senso verticale del passaggio delle acque dal mare Ionio al mare Tirreno, acque sospinte dall’attrazione gravitazionale esercitata dalla luna), c’è poi lo “scalino” subito oltre il bagnasciuga (a due metri dal bagnasciuga si sprofonda immediatamente in acque dove non si tocca). Nel mare di Letojanni perse la vita un ragazzo che, definire eroe, è dire poco, il suo nome era Pablo Pino, il 19 febbraio del '72 si gettò nelle acque invernali in burrasca per salvare tre sorelline americane risucchiate dalle onde mentre giocavano sul bagnasciuga, ne salvò due, la più piccola di otto anni non riuscì a salvarla, ma non la lasciò, la tenne a galla stretta a se, fino a quando le forze non gli cedettero, scomparirono entrambi per sempre tra i flutti. (metterò un link, ne ho parlato tempo fa).
In questo gruppo di fotografie, c’è una foto nella quale si vede una enorme nuvola: in realtà quella non è una normale nuvola foriera di qualche buriana estiva in arrivo (tantissimi bagnanti pensando che stesse arrivando un temporale raccolsero velocemente asciugamani ed ombrelloni, lasciando la spiaggia in tutta fretta), ma è una gigantesca nuvola carica di …cenere vulcanica: il vulcano Etna gioca di tanto in tanto di questi scherzi, non è raro che in pieno bel tempo improvvisamente ci si debba munire di ombrelli per proteggersi da una fitta pioggia di cenere vulcanica.
Tutte le foto che presento sono state realizzate sulle spiagge di Taormina e dintorni (Sicilia-Italia); ho realizzato foto riconducibili alla “beach photography” (un genere affine alla “street photography”);
ho fotografato persone giovani e meno giovani…con tanta voglia di mare e tanta voglia di immergersi in mare per fare qualche nuotata (anche se l’acqua del mare adesso è ancora un po’ fredda…); ho realizzato dei foto-ritratti di persone che non conoscevo, le ringrazio veramente tanto per la loro simpatia e la loro disponibilità; ho cercato di cogliere al volo l’essenza di storie fotografiche minime, raccolte camminando per sulle spiagge... alla ricerca di attimi fugaci s-fuggenti ...
Ho utilizzato per alcune fotografie una tecnica fotografica particolare al momento dello scatto, che oltre a catturare lo spazio circostante, ha "inserito" anche una dimensione temporale, con foto caratterizzate dall’essere mosse poiché volutamente sono stati allungati i tempi di esposizione, sono confuse-sfocate-imprecise-indecise...il termine anglosassone che racchiude con una sola parola questo genere fotografico è "blur", queste immagini sono state così realizzate in fase di scatto, e non come un effetto creato successivamente, a posteriori, in fase di post-produzione.
From November 1940 to March 1941 this was the eastern boundary of the southern part of the ghetto....
Warsaw ghetto boundary markers: en.wikipedia.org/wiki/Warsaw_Ghetto_boundary_markers
Le projet du sculpteur palermitain Mario Rutelli, achevé et inauguré en 1901, se composait de quatre figures féminines nues en bronze représentant des scènes de nymphes : la Nymphe des Lacs, reconnaissable au cygne qu'elle tient contre elle, la Nymphe des Fleuves, couchée sur un monstre aquatique, la Nymphe des Eaux souterraines, allongée sur un dragon, et la Nymphe des Océans3, en selle sur un cheval, symbole de la mer. Un grand jet d'eau tombe sur les statues, tandis qu'une nombreuse série de petits jets d'eau est dirigée vers l'intérieur.
En 1912, enfin, la fontaine a pris son aspect actuel, avec l'arrangement, dans le centre du groupe du Glauco, où un personnage masculin, nu, saisit un dauphin, symbolisant la domination de l'homme sur les forces naturelles.
The project by Palermo sculptor Mario Rutelli, completed and inaugurated in 1901, consisted of four nude female figures in bronze depicting scenes of nymphs: the Nymph of the Lakes, recognisable by the swan she holds against her, the Nymph of the Rivers, reclining on a water monster, the Nymph of the Subterranean Waters, reclining on a dragon, and the Nymph of the Oceans3, riding a horse, the symbol of the sea. A large jet of water falls on the statues, while a series of smaller jets of water are directed inwards.
Finally, in 1912, the fountain took on its current appearance, with the arrangement in the centre of the Glauco group of a nude male figure holding a dolphin, symbolising man's domination over natural forces.
ROME2 ORBS 2K11
110 FWY
""PIGS UP AND DOWN, TALKING THIER SHIT,GONNA LET THE DOGS LOOSE ON YOUR ASSES, WITH THE GETTO BIRD ABOVE US, CUTS EVERYWERE, BITCH ASS PAISAS AND THIER CROWBAR,HAHAHA,""
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or…. press L to enlarge;
clicca sulla piccola icona per attivare lo slideshow: sulla facciata principale del photostream, in alto a destra c'è un piccolo rettangolo (rappresenta il monitor) con dentro un piccolo triangolo nero;
oppure…. premi L per ingrandire l'immagine;
www.worldphoto.org/sony-world-photography-awards/winners-...
www.fotografidigitali.it/gallery/2726/opere-italiane-segn...
……………………………………………………………………….
the story of Pablo Pino told in the caption of one of my photos
……………………………………………………………………….
Last Monday, an alert call from the local emergency health service 118 came to the emergency room, it was necessary to be ready, one person had drowned, the news had come that the rescuers were practicing external heart massage, and if all had gone at best, they would arrive in the ambulance with blaring sirens; everything is already set up to intubate together with the emergency drugs, the defibrillator is perfectly in order, the infusion and the aspirator of organic fluids (certainly mixed with sea water) are ready, visors, gloves, protective coats, protective masks for covid-19 are always worn in the hospital (in cases like these there will certainly not be time to swab for covid-19, this will certainly be done, but in a second time): time passes, a second lasts an eternity, too much time passes ... that patient will never arrive. The Mediterranean Sea is a sea that apparently could seem devoid of pitfalls, yet every year there is always someone who drowns in it: there are various causes, one is hydrocution syncope (once understood as "congestion") caused from entering the cold water and after eating (even drinking hot and quickly a frozen drink can lead to the same fatal consequences), then there is the stormy winter sea and, on the Ionian coast, there are also violent currents (the strait of Messina involves a narrowing both horizontally and vertically of the passage of water from the Ionian sea to the Tyrrhenian sea, and the other way around, waters pushed by the gravitational attraction exerted by the moon), then there is the dangerous "step" immediately beyond the shore (two meters from the water's edge, it immediately plunges into water where it is deep and it's no possible to touch the bottom). In the sea of Letojanni a boy lost his life who, to define a hero, is an understatement, his name was Pablo Pino, on 19 February '72 he jumped into the stormy winter waters to save three American sisters sucked by the waves while they were playing on the shore , he saved two, the youngest of eight years could not save her, but he did not leave her, he kept her afloat close to him, until his strength gave out, both disappeared forever among the waves. (I'll put a link, I talked about it some time ago).
In this group of photographs, there is a photo in which you can see a huge cloud: in reality that is not a normal cloud heralding some summer storm coming (many swimmers thinking that a storm was coming quickly they collected towels and umbrellas, leaving the beach in a hurry), but it is a gigantic cloud laden with ... volcanic ash: the Etna volcano plays these tricks from time to time, it is not uncommon that in a good weather, suddenly you have to equip yourself with umbrellas to protect yourself from a dense rain of volcanic ash.
All the photos I present were taken on the beaches of Taormina and its surroundings (Sicily-Italy); I made photos related to "beach photography" (a genre similar to "street photography");
... I photographed young and old people ... with a great desire for the sea and a great desire to dive into the sea to swim (even if the sea water is still a little cold now ...); I made some photo-portraits of people I didn't know, I thank them very much for their sympathy and their availability; I tried to capture the essence of minimal photographic stories, collected walking along the beaches ... in search of fleeting moments ...
I used a particular photographic technique for some photographs at the time of shooting, which in addition to capturing the surrounding space, also "inserted" a temporal dimension, with photos characterized by being moved because the exposure times were deliberately lengthened, they are confused -focused-imprecise-undecided ... the Anglo-Saxon term that encloses this photographic genre with a single word is "blur", these images were thus created during the shooting phase, and not as an effect created subsequently, in retrospect, in the post-production
Lo scorso lunedì è giunta al pronto soccorso una chiamata di allerta da parte del servizio di emergenza sanitaria territoriale 118, occorreva tenersi pronti, una persona era annegata, era giunta la notizia che i soccorritori stavano praticando il massaggio cardiaco esterno, e se tutto fosse andato al meglio, sarebbero arrivati con l’ambulanza a sirene spiegate; tutto è già predisposto per intubare assieme ai farmaci dell’emergenza, il defibrillatore è perfettamente in ordine, la flebo e l’aspiratore dei fluidi organici (certamente misti all’acqua di mare) sono pronti, si indossano le visiere, i guanti, i camici protettivi, le mascherine protettive per il covid-19 sono sempre indossate in ospedale (in casi come questi i secondi contano quanto millenni, non ci sarà certo il tempo di fare il tampone per il covid-19, questo si farà certamente, ma in un secondo tempo): il tempo passa, un secondo dura un’eternità, passa troppo tempo….quel paziente non arriverà mai. Il mar Mediterraneo è un mare che in apparenza potrebbe sembrare privo di insidie, eppure ogni anno c’è sempre qualcuno che vi muore annegato: varie sono le cause, una è la sincope da idrocuzione (una volta era intesa come “congestione”) causata dall’entrare in acqua accaldati e dopo aver mangiato (anche bere accaldati e velocemente una bevanda gelata può portare alle stesse fatali conseguenze), c’è poi il mare invernale in tempesta e, sulla costa Ionica, ci sono anche violente correnti (lo stretto di Messina comporta un restringimento sia in senso orizzontale che in senso verticale del passaggio delle acque dal mare Ionio al mare Tirreno, acque sospinte dall’attrazione gravitazionale esercitata dalla luna), c’è poi lo “scalino” subito oltre il bagnasciuga (a due metri dal bagnasciuga si sprofonda immediatamente in acque dove non si tocca). Nel mare di Letojanni perse la vita un ragazzo che, definire eroe, è dire poco, il suo nome era Pablo Pino, il 19 febbraio del '72 si gettò nelle acque invernali in burrasca per salvare tre sorelline americane risucchiate dalle onde mentre giocavano sul bagnasciuga, ne salvò due, la più piccola di otto anni non riuscì a salvarla, ma non la lasciò, la tenne a galla stretta a se, fino a quando le forze non gli cedettero, scomparirono entrambi per sempre tra i flutti. (metterò un link, ne ho parlato tempo fa).
In questo gruppo di fotografie, c’è una foto nella quale si vede una enorme nuvola: in realtà quella non è una normale nuvola foriera di qualche buriana estiva in arrivo (tantissimi bagnanti pensando che stesse arrivando un temporale raccolsero velocemente asciugamani ed ombrelloni, lasciando la spiaggia in tutta fretta), ma è una gigantesca nuvola carica di …cenere vulcanica: il vulcano Etna gioca di tanto in tanto di questi scherzi, non è raro che in pieno bel tempo improvvisamente ci si debba munire di ombrelli per proteggersi da una fitta pioggia di cenere vulcanica.
Tutte le foto che presento sono state realizzate sulle spiagge di Taormina e dintorni (Sicilia-Italia); ho realizzato foto riconducibili alla “beach photography” (un genere affine alla “street photography”);
ho fotografato persone giovani e meno giovani…con tanta voglia di mare e tanta voglia di immergersi in mare per fare qualche nuotata (anche se l’acqua del mare adesso è ancora un po’ fredda…); ho realizzato dei foto-ritratti di persone che non conoscevo, le ringrazio veramente tanto per la loro simpatia e la loro disponibilità; ho cercato di cogliere al volo l’essenza di storie fotografiche minime, raccolte camminando per sulle spiagge... alla ricerca di attimi fugaci s-fuggenti ...
Ho utilizzato per alcune fotografie una tecnica fotografica particolare al momento dello scatto, che oltre a catturare lo spazio circostante, ha "inserito" anche una dimensione temporale, con foto caratterizzate dall’essere mosse poiché volutamente sono stati allungati i tempi di esposizione, sono confuse-sfocate-imprecise-indecise...il termine anglosassone che racchiude con una sola parola questo genere fotografico è "blur", queste immagini sono state così realizzate in fase di scatto, e non come un effetto creato successivamente, a posteriori, in fase di post-produzione.
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Last Monday, an alert call from the local emergency health service 118 came to the emergency room, it was necessary to be ready, one person had drowned, the news had come that the rescuers were practicing external heart massage, and if all had gone at best, they would arrive in the ambulance with blaring sirens; everything is already set up to intubate together with the emergency drugs, the defibrillator is perfectly in order, the infusion and the aspirator of organic fluids (certainly mixed with sea water) are ready, visors, gloves, protective coats, protective masks for covid-19 are always worn in the hospital (in cases like these there will certainly not be time to swab for covid-19, this will certainly be done, but in a second time): time passes, a second lasts an eternity, too much time passes ... that patient will never arrive. The Mediterranean Sea is a sea that apparently could seem devoid of pitfalls, yet every year there is always someone who drowns in it: there are various causes, one is hydrocution syncope (once understood as "congestion") caused from entering the cold water and after eating (even drinking hot and quickly a frozen drink can lead to the same fatal consequences), then there is the stormy winter sea and, on the Ionian coast, there are also violent currents (the strait of Messina involves a narrowing both horizontally and vertically of the passage of water from the Ionian sea to the Tyrrhenian sea, and the other way around, waters pushed by the gravitational attraction exerted by the moon), then there is the dangerous "step" immediately beyond the shore (two meters from the water's edge, it immediately plunges into water where it is deep and it's no possible to touch the bottom). In the sea of Letojanni a boy lost his life who, to define a hero, is an understatement, his name was Pablo Pino, on 19 February '72 he jumped into the stormy winter waters to save three American sisters sucked by the waves while they were playing on the shore , he saved two, the youngest of eight years could not save her, but he did not leave her, he kept her afloat close to him, until his strength gave out, both disappeared forever among the waves. (I'll put a link, I talked about it some time ago).
In this group of photographs, there is a photo in which you can see a huge cloud: in reality that is not a normal cloud heralding some summer storm coming (many swimmers thinking that a storm was coming quickly they collected towels and umbrellas, leaving the beach in a hurry), but it is a gigantic cloud laden with ... volcanic ash: the Etna volcano plays these tricks from time to time, it is not uncommon that in a good weather, suddenly you have to equip yourself with umbrellas to protect yourself from a dense rain of volcanic ash.
All the photos I present were taken on the beaches of Taormina and its surroundings (Sicily-Italy); I made photos related to "beach photography" (a genre similar to "street photography");
... I photographed young and old people ... with a great desire for the sea and a great desire to dive into the sea to swim (even if the sea water is still a little cold now ...); I made some photo-portraits of people I didn't know, I thank them very much for their sympathy and their availability; I tried to capture the essence of minimal photographic stories, collected walking along the beaches ... in search of fleeting moments ...
I used a particular photographic technique for some photographs at the time of shooting, which in addition to capturing the surrounding space, also "inserted" a temporal dimension, with photos characterized by being moved because the exposure times were deliberately lengthened, they are confused -focused-imprecise-undecided ... the Anglo-Saxon term that encloses this photographic genre with a single word is "blur", these images were thus created during the shooting phase, and not as an effect created subsequently, in retrospect, in the post-production
Lo scorso lunedì è giunta al pronto soccorso una chiamata di allerta da parte del servizio di emergenza sanitaria territoriale 118, occorreva tenersi pronti, una persona era annegata, era giunta la notizia che i soccorritori stavano praticando il massaggio cardiaco esterno, e se tutto fosse andato al meglio, sarebbero arrivati con l’ambulanza a sirene spiegate; tutto è già predisposto per intubare assieme ai farmaci dell’emergenza, il defibrillatore è perfettamente in ordine, la flebo e l’aspiratore dei fluidi organici (certamente misti all’acqua di mare) sono pronti, si indossano le visiere, i guanti, i camici protettivi, le mascherine protettive per il covid-19 sono sempre indossate in ospedale (in casi come questi i secondi contano quanto millenni, non ci sarà certo il tempo di fare il tampone per il covid-19, questo si farà certamente, ma in un secondo tempo): il tempo passa, un secondo dura un’eternità, passa troppo tempo….quel paziente non arriverà mai. Il mar Mediterraneo è un mare che in apparenza potrebbe sembrare privo di insidie, eppure ogni anno c’è sempre qualcuno che vi muore annegato: varie sono le cause, una è la sincope da idrocuzione (una volta era intesa come “congestione”) causata dall’entrare in acqua accaldati e dopo aver mangiato (anche bere accaldati e velocemente una bevanda gelata può portare alle stesse fatali conseguenze), c’è poi il mare invernale in tempesta e, sulla costa Ionica, ci sono anche violente correnti (lo stretto di Messina comporta un restringimento sia in senso orizzontale che in senso verticale del passaggio delle acque dal mare Ionio al mare Tirreno, acque sospinte dall’attrazione gravitazionale esercitata dalla luna), c’è poi lo “scalino” subito oltre il bagnasciuga (a due metri dal bagnasciuga si sprofonda immediatamente in acque dove non si tocca). Nel mare di Letojanni perse la vita un ragazzo che, definire eroe, è dire poco, il suo nome era Pablo Pino, il 19 febbraio del '72 si gettò nelle acque invernali in burrasca per salvare tre sorelline americane risucchiate dalle onde mentre giocavano sul bagnasciuga, ne salvò due, la più piccola di otto anni non riuscì a salvarla, ma non la lasciò, la tenne a galla stretta a se, fino a quando le forze non gli cedettero, scomparirono entrambi per sempre tra i flutti. (metterò un link, ne ho parlato tempo fa).
In questo gruppo di fotografie, c’è una foto nella quale si vede una enorme nuvola: in realtà quella non è una normale nuvola foriera di qualche buriana estiva in arrivo (tantissimi bagnanti pensando che stesse arrivando un temporale raccolsero velocemente asciugamani ed ombrelloni, lasciando la spiaggia in tutta fretta), ma è una gigantesca nuvola carica di …cenere vulcanica: il vulcano Etna gioca di tanto in tanto di questi scherzi, non è raro che in pieno bel tempo improvvisamente ci si debba munire di ombrelli per proteggersi da una fitta pioggia di cenere vulcanica.
Tutte le foto che presento sono state realizzate sulle spiagge di Taormina e dintorni (Sicilia-Italia); ho realizzato foto riconducibili alla “beach photography” (un genere affine alla “street photography”);
ho fotografato persone giovani e meno giovani…con tanta voglia di mare e tanta voglia di immergersi in mare per fare qualche nuotata (anche se l’acqua del mare adesso è ancora un po’ fredda…); ho realizzato dei foto-ritratti di persone che non conoscevo, le ringrazio veramente tanto per la loro simpatia e la loro disponibilità; ho cercato di cogliere al volo l’essenza di storie fotografiche minime, raccolte camminando per sulle spiagge... alla ricerca di attimi fugaci s-fuggenti ...
Ho utilizzato per alcune fotografie una tecnica fotografica particolare al momento dello scatto, che oltre a catturare lo spazio circostante, ha "inserito" anche una dimensione temporale, con foto caratterizzate dall’essere mosse poiché volutamente sono stati allungati i tempi di esposizione, sono confuse-sfocate-imprecise-indecise...il termine anglosassone che racchiude con una sola parola questo genere fotografico è "blur", queste immagini sono state così realizzate in fase di scatto, e non come un effetto creato successivamente, a posteriori, in fase di post-produzione.
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……………………………………………………………………….
Last Monday, an alert call from the local emergency health service 118 came to the emergency room, it was necessary to be ready, one person had drowned, the news had come that the rescuers were practicing external heart massage, and if all had gone at best, they would arrive in the ambulance with blaring sirens; everything is already set up to intubate together with the emergency drugs, the defibrillator is perfectly in order, the infusion and the aspirator of organic fluids (certainly mixed with sea water) are ready, visors, gloves, protective coats, protective masks for covid-19 are always worn in the hospital (in cases like these there will certainly not be time to swab for covid-19, this will certainly be done, but in a second time): time passes, a second lasts an eternity, too much time passes ... that patient will never arrive. The Mediterranean Sea is a sea that apparently could seem devoid of pitfalls, yet every year there is always someone who drowns in it: there are various causes, one is hydrocution syncope (once understood as "congestion") caused from entering the cold water and after eating (even drinking hot and quickly a frozen drink can lead to the same fatal consequences), then there is the stormy winter sea and, on the Ionian coast, there are also violent currents (the strait of Messina involves a narrowing both horizontally and vertically of the passage of water from the Ionian sea to the Tyrrhenian sea, and the other way around, waters pushed by the gravitational attraction exerted by the moon), then there is the dangerous "step" immediately beyond the shore (two meters from the water's edge, it immediately plunges into water where it is deep and it's no possible to touch the bottom). In the sea of Letojanni a boy lost his life who, to define a hero, is an understatement, his name was Pablo Pino, on 19 February '72 he jumped into the stormy winter waters to save three American sisters sucked by the waves while they were playing on the shore , he saved two, the youngest of eight years could not save her, but he did not leave her, he kept her afloat close to him, until his strength gave out, both disappeared forever among the waves. (I'll put a link, I talked about it some time ago).
In this group of photographs, there is a photo in which you can see a huge cloud: in reality that is not a normal cloud heralding some summer storm coming (many swimmers thinking that a storm was coming quickly they collected towels and umbrellas, leaving the beach in a hurry), but it is a gigantic cloud laden with ... volcanic ash: the Etna volcano plays these tricks from time to time, it is not uncommon that in a good weather, suddenly you have to equip yourself with umbrellas to protect yourself from a dense rain of volcanic ash.
All the photos I present were taken on the beaches of Taormina and its surroundings (Sicily-Italy); I made photos related to "beach photography" (a genre similar to "street photography");
... I photographed young and old people ... with a great desire for the sea and a great desire to dive into the sea to swim (even if the sea water is still a little cold now ...); I made some photo-portraits of people I didn't know, I thank them very much for their sympathy and their availability; I tried to capture the essence of minimal photographic stories, collected walking along the beaches ... in search of fleeting moments ...
I used a particular photographic technique for some photographs at the time of shooting, which in addition to capturing the surrounding space, also "inserted" a temporal dimension, with photos characterized by being moved because the exposure times were deliberately lengthened, they are confused -focused-imprecise-undecided ... the Anglo-Saxon term that encloses this photographic genre with a single word is "blur", these images were thus created during the shooting phase, and not as an effect created subsequently, in retrospect, in the post-production
Lo scorso lunedì è giunta al pronto soccorso una chiamata di allerta da parte del servizio di emergenza sanitaria territoriale 118, occorreva tenersi pronti, una persona era annegata, era giunta la notizia che i soccorritori stavano praticando il massaggio cardiaco esterno, e se tutto fosse andato al meglio, sarebbero arrivati con l’ambulanza a sirene spiegate; tutto è già predisposto per intubare assieme ai farmaci dell’emergenza, il defibrillatore è perfettamente in ordine, la flebo e l’aspiratore dei fluidi organici (certamente misti all’acqua di mare) sono pronti, si indossano le visiere, i guanti, i camici protettivi, le mascherine protettive per il covid-19 sono sempre indossate in ospedale (in casi come questi i secondi contano quanto millenni, non ci sarà certo il tempo di fare il tampone per il covid-19, questo si farà certamente, ma in un secondo tempo): il tempo passa, un secondo dura un’eternità, passa troppo tempo….quel paziente non arriverà mai. Il mar Mediterraneo è un mare che in apparenza potrebbe sembrare privo di insidie, eppure ogni anno c’è sempre qualcuno che vi muore annegato: varie sono le cause, una è la sincope da idrocuzione (una volta era intesa come “congestione”) causata dall’entrare in acqua accaldati e dopo aver mangiato (anche bere accaldati e velocemente una bevanda gelata può portare alle stesse fatali conseguenze), c’è poi il mare invernale in tempesta e, sulla costa Ionica, ci sono anche violente correnti (lo stretto di Messina comporta un restringimento sia in senso orizzontale che in senso verticale del passaggio delle acque dal mare Ionio al mare Tirreno, acque sospinte dall’attrazione gravitazionale esercitata dalla luna), c’è poi lo “scalino” subito oltre il bagnasciuga (a due metri dal bagnasciuga si sprofonda immediatamente in acque dove non si tocca). Nel mare di Letojanni perse la vita un ragazzo che, definire eroe, è dire poco, il suo nome era Pablo Pino, il 19 febbraio del '72 si gettò nelle acque invernali in burrasca per salvare tre sorelline americane risucchiate dalle onde mentre giocavano sul bagnasciuga, ne salvò due, la più piccola di otto anni non riuscì a salvarla, ma non la lasciò, la tenne a galla stretta a se, fino a quando le forze non gli cedettero, scomparirono entrambi per sempre tra i flutti. (metterò un link, ne ho parlato tempo fa).
In questo gruppo di fotografie, c’è una foto nella quale si vede una enorme nuvola: in realtà quella non è una normale nuvola foriera di qualche buriana estiva in arrivo (tantissimi bagnanti pensando che stesse arrivando un temporale raccolsero velocemente asciugamani ed ombrelloni, lasciando la spiaggia in tutta fretta), ma è una gigantesca nuvola carica di …cenere vulcanica: il vulcano Etna gioca di tanto in tanto di questi scherzi, non è raro che in pieno bel tempo improvvisamente ci si debba munire di ombrelli per proteggersi da una fitta pioggia di cenere vulcanica.
Tutte le foto che presento sono state realizzate sulle spiagge di Taormina e dintorni (Sicilia-Italia); ho realizzato foto riconducibili alla “beach photography” (un genere affine alla “street photography”);
ho fotografato persone giovani e meno giovani…con tanta voglia di mare e tanta voglia di immergersi in mare per fare qualche nuotata (anche se l’acqua del mare adesso è ancora un po’ fredda…); ho realizzato dei foto-ritratti di persone che non conoscevo, le ringrazio veramente tanto per la loro simpatia e la loro disponibilità; ho cercato di cogliere al volo l’essenza di storie fotografiche minime, raccolte camminando per sulle spiagge... alla ricerca di attimi fugaci s-fuggenti ...
Ho utilizzato per alcune fotografie una tecnica fotografica particolare al momento dello scatto, che oltre a catturare lo spazio circostante, ha "inserito" anche una dimensione temporale, con foto caratterizzate dall’essere mosse poiché volutamente sono stati allungati i tempi di esposizione, sono confuse-sfocate-imprecise-indecise...il termine anglosassone che racchiude con una sola parola questo genere fotografico è "blur", queste immagini sono state così realizzate in fase di scatto, e non come un effetto creato successivamente, a posteriori, in fase di post-produzione.
"The paintings on the walls of the Bałuty bulidings in Łódź were created in the frames of the project entitled Children of Bałuty – Murals of Memory. It is a story about children who were imprisoned in the Litzmannstadt Ghetto. The paintings were based on archival photographs. The project initiated in 2012 an since then the portraits of anonymous Jewish children were added, as well as the ones of the adolescent prisoners of the Polish children camp and of the children from the Romani camp." ( dziecibalut.pl )
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the story of Pablo Pino told in the caption of one of my photos
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Last Monday, an alert call from the local emergency health service 118 came to the emergency room, it was necessary to be ready, one person had drowned, the news had come that the rescuers were practicing external heart massage, and if all had gone at best, they would arrive in the ambulance with blaring sirens; everything is already set up to intubate together with the emergency drugs, the defibrillator is perfectly in order, the infusion and the aspirator of organic fluids (certainly mixed with sea water) are ready, visors, gloves, protective coats, protective masks for covid-19 are always worn in the hospital (in cases like these there will certainly not be time to swab for covid-19, this will certainly be done, but in a second time): time passes, a second lasts an eternity, too much time passes ... that patient will never arrive. The Mediterranean Sea is a sea that apparently could seem devoid of pitfalls, yet every year there is always someone who drowns in it: there are various causes, one is hydrocution syncope (once understood as "congestion") caused from entering the cold water and after eating (even drinking hot and quickly a frozen drink can lead to the same fatal consequences), then there is the stormy winter sea and, on the Ionian coast, there are also violent currents (the strait of Messina involves a narrowing both horizontally and vertically of the passage of water from the Ionian sea to the Tyrrhenian sea, and the other way around, waters pushed by the gravitational attraction exerted by the moon), then there is the dangerous "step" immediately beyond the shore (two meters from the water's edge, it immediately plunges into water where it is deep and it's no possible to touch the bottom). In the sea of Letojanni a boy lost his life who, to define a hero, is an understatement, his name was Pablo Pino, on 19 February '72 he jumped into the stormy winter waters to save three American sisters sucked by the waves while they were playing on the shore , he saved two, the youngest of eight years could not save her, but he did not leave her, he kept her afloat close to him, until his strength gave out, both disappeared forever among the waves. (I'll put a link, I talked about it some time ago).
In this group of photographs, there is a photo in which you can see a huge cloud: in reality that is not a normal cloud heralding some summer storm coming (many swimmers thinking that a storm was coming quickly they collected towels and umbrellas, leaving the beach in a hurry), but it is a gigantic cloud laden with ... volcanic ash: the Etna volcano plays these tricks from time to time, it is not uncommon that in a good weather, suddenly you have to equip yourself with umbrellas to protect yourself from a dense rain of volcanic ash.
All the photos I present were taken on the beaches of Taormina and its surroundings (Sicily-Italy); I made photos related to "beach photography" (a genre similar to "street photography");
... I photographed young and old people ... with a great desire for the sea and a great desire to dive into the sea to swim (even if the sea water is still a little cold now ...); I made some photo-portraits of people I didn't know, I thank them very much for their sympathy and their availability; I tried to capture the essence of minimal photographic stories, collected walking along the beaches ... in search of fleeting moments ...
I used a particular photographic technique for some photographs at the time of shooting, which in addition to capturing the surrounding space, also "inserted" a temporal dimension, with photos characterized by being moved because the exposure times were deliberately lengthened, they are confused -focused-imprecise-undecided ... the Anglo-Saxon term that encloses this photographic genre with a single word is "blur", these images were thus created during the shooting phase, and not as an effect created subsequently, in retrospect, in the post-production
Lo scorso lunedì è giunta al pronto soccorso una chiamata di allerta da parte del servizio di emergenza sanitaria territoriale 118, occorreva tenersi pronti, una persona era annegata, era giunta la notizia che i soccorritori stavano praticando il massaggio cardiaco esterno, e se tutto fosse andato al meglio, sarebbero arrivati con l’ambulanza a sirene spiegate; tutto è già predisposto per intubare assieme ai farmaci dell’emergenza, il defibrillatore è perfettamente in ordine, la flebo e l’aspiratore dei fluidi organici (certamente misti all’acqua di mare) sono pronti, si indossano le visiere, i guanti, i camici protettivi, le mascherine protettive per il covid-19 sono sempre indossate in ospedale (in casi come questi i secondi contano quanto millenni, non ci sarà certo il tempo di fare il tampone per il covid-19, questo si farà certamente, ma in un secondo tempo): il tempo passa, un secondo dura un’eternità, passa troppo tempo….quel paziente non arriverà mai. Il mar Mediterraneo è un mare che in apparenza potrebbe sembrare privo di insidie, eppure ogni anno c’è sempre qualcuno che vi muore annegato: varie sono le cause, una è la sincope da idrocuzione (una volta era intesa come “congestione”) causata dall’entrare in acqua accaldati e dopo aver mangiato (anche bere accaldati e velocemente una bevanda gelata può portare alle stesse fatali conseguenze), c’è poi il mare invernale in tempesta e, sulla costa Ionica, ci sono anche violente correnti (lo stretto di Messina comporta un restringimento sia in senso orizzontale che in senso verticale del passaggio delle acque dal mare Ionio al mare Tirreno, acque sospinte dall’attrazione gravitazionale esercitata dalla luna), c’è poi lo “scalino” subito oltre il bagnasciuga (a due metri dal bagnasciuga si sprofonda immediatamente in acque dove non si tocca). Nel mare di Letojanni perse la vita un ragazzo che, definire eroe, è dire poco, il suo nome era Pablo Pino, il 19 febbraio del '72 si gettò nelle acque invernali in burrasca per salvare tre sorelline americane risucchiate dalle onde mentre giocavano sul bagnasciuga, ne salvò due, la più piccola di otto anni non riuscì a salvarla, ma non la lasciò, la tenne a galla stretta a se, fino a quando le forze non gli cedettero, scomparirono entrambi per sempre tra i flutti. (metterò un link, ne ho parlato tempo fa).
In questo gruppo di fotografie, c’è una foto nella quale si vede una enorme nuvola: in realtà quella non è una normale nuvola foriera di qualche buriana estiva in arrivo (tantissimi bagnanti pensando che stesse arrivando un temporale raccolsero velocemente asciugamani ed ombrelloni, lasciando la spiaggia in tutta fretta), ma è una gigantesca nuvola carica di …cenere vulcanica: il vulcano Etna gioca di tanto in tanto di questi scherzi, non è raro che in pieno bel tempo improvvisamente ci si debba munire di ombrelli per proteggersi da una fitta pioggia di cenere vulcanica.
Tutte le foto che presento sono state realizzate sulle spiagge di Taormina e dintorni (Sicilia-Italia); ho realizzato foto riconducibili alla “beach photography” (un genere affine alla “street photography”);
ho fotografato persone giovani e meno giovani…con tanta voglia di mare e tanta voglia di immergersi in mare per fare qualche nuotata (anche se l’acqua del mare adesso è ancora un po’ fredda…); ho realizzato dei foto-ritratti di persone che non conoscevo, le ringrazio veramente tanto per la loro simpatia e la loro disponibilità; ho cercato di cogliere al volo l’essenza di storie fotografiche minime, raccolte camminando per sulle spiagge... alla ricerca di attimi fugaci s-fuggenti ...
Ho utilizzato per alcune fotografie una tecnica fotografica particolare al momento dello scatto, che oltre a catturare lo spazio circostante, ha "inserito" anche una dimensione temporale, con foto caratterizzate dall’essere mosse poiché volutamente sono stati allungati i tempi di esposizione, sono confuse-sfocate-imprecise-indecise...il termine anglosassone che racchiude con una sola parola questo genere fotografico è "blur", queste immagini sono state così realizzate in fase di scatto, e non come un effetto creato successivamente, a posteriori, in fase di post-produzione.
I spotted this man in the city centre of Berlin. He attracted everybody's attention with his appearance. His bicycle was a driving getto blaster, playing happy reggae music. I asked his permission to take his picture. He laughed and answered: 'Yes, of course! EVERYBODY takes pictures of me! :-D
Il caffè in un bicchiere di plastica. Concede un po’ di tepore nelle fredde mattine invernali.
Ho chiesto a Rosaria quale fosse stato il più bel giorno della sua vita.
Lei ha risposto, di getto, il 14 febbraio 2011, San Valentino: festeggiava con Giacomo il sedicesimo anno di convivenza.
Insieme da 16 anni, per strada, a Milano.
I asked Rosaria which was the best day of her life. She immediately replied: "February 14th", Valentine's Day. On that day she celebrated the sixsteenth year together with Giacomo. Sixteen years toghether, homeless, in the streets of Milan.
Their everyday objects: cigarettes, free newspapers, plastic cups, coffee, old blankets, dirty clothes, cardboard boxed wine, a cold meal, a broken phone, plastic rings, a broken watch , a bag with backup dresses, two passes to get to the soup kitchen, a small radio.
After the parade,Patty and I went getto-bexing.We ended up in River Rouge at Belanger Park.This was taken with my new Tokina 12-24mm super wide angle.
Il ghetto di Venezia era la zona di Venezia dove gli ebrei veneziani erano obbligati a risiedere durante il periodo della Repubblica veneta. Dal suo nome deriva la parola ghetto.
Il Ghetto si trova nel sestiere di Cannaregio ed è sede della Comunità Ebraica di Venezia
primi insediamenti di ebrei nel Veneto sono molto antichi risalendo al IV-V secolo. La comunità si incrementò in seguito all'espulsione degli ebrei dalla Spagna nel 1492. Centinaia di migliaia di persone cercarono rifugio in Portogallo, Turchia e Italia.
A Venezia la comunità crebbe e si organizzò, godendo un clima di relativa tolleranza, finché il Consiglio dei Pregadi (Senato) dispone il 29 marzo 1516 che tutti gli ebrei dovessero obbligatoriamente risiedere nel “Ghetto nuovo”. Nasce così un’istituzione che verrà poi ampiamente applicata anche nel resto d’Europa.
Nel corso del ’500 vennero edificate varie sinagoghe, una per ogni gruppo di omogenea provenienza. Così sorsero la Schola Grande Tedesca, la Schola Canton (rito ashkenazita), la Schola Levantina, la Schola Spagnola e la Schola Italiana. Gli edifici costituiscono tuttora un complesso architettonico di grande interesse.
Con la caduta della Repubblica e l’avvento di Napoleone furono eliminate le discriminazioni nei confronti degli ebrei i quali furono equiparati in tutto agli altri cittadini. Le porte del ghetto furono eliminate così come l’obbligo di residenza.
Al giorno d’oggi questo complesso è rimasto abbastanza integro anche se gli ebrei veneziani sono ormai poche centinaia. Due sinagoghe sono tuttora aperte al culto e quasi tutti gli altri edifici della comunità svolgono ancora funzioni istituzionali (museo, casa di riposo ecc.).
Tradizionalmente l’etimologia della parola ghetto si fa risalire al fatto che nel luogo in cui gli ebrei veneziani furono costretti a risiedere vi era precedentemente una fonderia, infatti nel veneziano del XIV secolo la parola gèto corrisponde all'italiano getto cioè gettata di metallo fuso. (wikipedia)
The Ghetto in Venice was the area of Venice where the Venetian Jews were forced to live during the period of the Venetian Republic. Its name derives from the word ghetto.
The Ghetto is located in the Cannaregio “sestiere” and is home to the Jewish Community of Venice.
First settlements of Jews in the Veneto are very old dating back to the fourth and fifth centuries. The community is greatly increased following the expulsion of Jews from Spain in 1492. Hundreds of thousands of people sought refuge in Portugal, Turkey and Italy.
In Venice, the community grew and organized, living a climate of relative tolerance, until the Council of Pregadi (Senate),29th of March 1516 established that all Jews must necessarily reside in the "new ghetto". The result is an institution which will then be widely applied in the rest of Europe.
During the '500 several synagogues were built, one for each group of homogeneous origin. Thus arose the great German Schola, the Schola Canton (Ashkenazic rite), the Levantine Schola , the Italian Schola and Spanish Schola. The buildings form an architectural complex of great interest.
With the fall of the Republic and the advent of Napoleon were eliminated discrimination against Jews who were treated like all other citizens. The gates of the ghetto were eliminated as well as the residence requirement.
Today, this complex has remained fairly intact although the Venetian Jews are now a few hundred. Two synagogues are still open for worship and almost all other buildings in the community still play an institutional role (museum, nursing home etc.)..
Traditionally, the etymology of the word ghetto is attributed to the fact that the place where the Venetian Jews were forced to reside there was previously a foundry, in fact, in the fourteenth century Venetian "geto" is the word that is thrown into Italian jet of molten metal. (Wikipedia)
Here stood the entrance of the ghetto in 1944.
More about Jews in Szombathely:
www.jewishgen.org/databases/Holocaust/0007_SzombathelyJew...
Les salles de verdures sont agrémentés de termes de marbre blanc sculptés pour le château de Vaux-le-Vicomte d'après Nicolas Poussin et rachetés par Louis XIV aux héritiers de Nicolas Fouquet.
Au centre du bosquet se situe le bassin de la girandole dont le centre est occupé par des roseaux en fer d'où jaillit l'eau. Le bassin tire son nom de la forme particulière des effets hydraulique.
The green rooms are decorated with white marble terms sculpted for the castle of Vaux-le-Vicomte after Nicolas Poussin and purchased by Louis XIV from the heirs of Nicolas Fouquet.
In the center of the grove is the girandole basin, the center of which is occupied by iron reeds from which water springs. The basin takes its name from the particular shape of the hydraulic effects.
In questi giorni c'è stato molto vento con nuvole le quali arrivando a sera si trasformavano in forme e colori.
In questa immagini i colori sono originali.
I pioppi e i lunghi rami spogli degli alberi, sono un qualcosa in più per enfatizzare l'immagine.
"Se chiedi al vento di restare" è un libro che ho letto.
Non riporto frasi dal libro ... il vento è solo una metafora.
Il titolo mi piaceva molto !
E io potrei pensare questo: il vento non resta, se ne và, rimane per un pò a farci compagnia, poi scompigliandoci i capelli ci saluta.
Noi restiamo un pò immobolizzati in contrasto a come ci sentivamo con il vento nel muoverci e quasi correre in sua compagnia. Si sente che ci manca qualcosa ... perchè quel vento "ci parlava" .
Poi siamo rimasti soli con il suo ricordo , con ancora la sua carezza sul viso, ed ecco che ci pervade un ricordo di spensieratezza.
Un suono silenzioso e tranquillo, una pace e serenità interiore.
Noi sappiamo però che se anche il vento non rimane, tornerà!
E il vento di marzo porta la primavera e un sorriso in più !
(una mia riflessione scritta "di getto", non proprio una poesia)
Il fotografare ci trasporta poeticamente in varie situazioni !
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In these days there's been a lot of wind and clouds which were transformed in the evening coming in shapes and colors.
These colours in the image are original.
The poplars trees and long bare branches of trees, give a bit more emphasize to the image.
"If you ask the wind to remain" is a book that I read.
I do not carry sentences from the book ... the wind is just a metaphor.
The title I really liked!
And I could think about this: the wind does not remain, it will go, it remains for a while to keep us company, then ruffling our hairs greets us.
We remain a little immobolized as opposed to how we felt with the wind move in and almost running in his company.
We feels that there is something missing ... because the wind "talked to us".
Then we are alone with his memory, with even his caress on our face, and so that pervades us a reminder of carefree.
A quiet and peaceful sound, a peace and inner serenity.
But we know that even if the wind does not stay, will return!
And March wind brings the spring and a smile more on.
(My written reflection "written straight", not really a poem)
The photography takes us poetically in various situations!
Countryside Modena