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Abito bellissimo trovato qualche anno fa in una valigetta: abito, borsetta, ankle straps originali
Gorgeus outfit find in an italian case some years ago:
one-shouldered light blue gown, purse, original ankle straps shoes
Dirección: Louis Agudelo
Producción: Jenn García
Fotografía: Louis Agudelo
Modelo: Andrea Legarda
Styling: Jenn García
Vestuario: Manuela Marken Lopez
Edición: Louis Agudelo
Locación: Museo El Castillo - Medellín
Dress - Thank's to Curvy Love
Shoes - Shelly's
Tights - thank's to Donatella's
Coat - Miss38 (taobao)
Bag, beret - H&M
Necjlace - accessorize
Questa specie è inconfondibile nell'emisfero settentrionale a causa del suo grande becco a forma di spatola. Il maschio nidificante (abito nuziale) ha la testa verde, il petto bianco e il ventre e i fianchi castano-rosicci, gli occhi sono di color giallo. In volo, vengono rese visibili le penne anteriori dell'ala azzurro pallide, separate dallo specchio di color verde da un bordo bianco. Le femmine sono bruno chiare, con il piumaggio molto simile ad una femmina di germano reale, ma il loro becco lungo e largo le identifica facilmente. La parte anteriore dell'ala della femmina è grigia, gli occhi sono di colore marrone, le zampe sono di colore arancione, la taglia è più piccola di quella del maschio. Nel piumaggio non di nidificazione (eclissato), il maschio assomiglia di più alla femmina.
This species is unmistakable in the northern hemisphere because of its large beak-shaped spatula. The breeding male (wedding gown) has a green head, white breast and belly and hips brown-chew the eyes are yellow. In flight, the feathers are made visible pale blue front wing separated from the mirror in green a white border. Females are light brown, with plumage much like a female mallard, but their long, wide easily identifies them. The front wing of the female is gray, his eyes are brown, the legs are orange, the size is smaller than the male. In non-breeding plumage (eclipsed), the male is more like the female.
.. A Bosco Gurin, dentro al borgo, si scavano gallerie nella neve fresca, quando cade piu' copiosa del solito.. perchè la neve da queste parti può essere così abbondante da seppellire le case.. Per questo motivo qui hanno investito nel turismo sciistico, e cio' ha significato una certa trasformazione del paesaggio urbano originario, ma anche l'abbellimento delle abitazioni e il restauro delle tracce di religiosità popolare.
(...) "A Bosco Gurin si può visitare la Walserhaus, un piccolo museo ospitato in un edificio caratteristico in legno, che propone numerosi oggetti della tradizione Walser, popolo della montagna per eccellenza, insediatosi a Bosco nel XIII secolo, testimonianze che permettono di immaginare le modeste ma dignitose condizioni di vita degli antenati del luogo." (...)
Dress - Asos
Shoes - Nel look
Clutch - Primadonna
Headband - H&M
Earrings - handmade by Barbara Del Rio
www.pluskawaii.com/2017/07/outfit-abito-lungo-estivo-plus...
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“pain and love have no borders,
even if we raise walls not to see the pain
and we put boundaries to not recognize love.”
(Enzo Bianchi)
“il dolore e l'amore non hanno frontiere,
anche se noi alziamo muri per non vedere il dolore
e mettiamo confini per non riconoscere l'amore.”
(Enzo Bianchi)
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or…. Press the “L” button to zoom in the image;
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oppure…. premi il tasto “L” per ingrandire l'immagine;
www.worldphoto.org/sony-world-photography-awards/winners-...
www.fotografidigitali.it/gallery/2726/opere-italiane-segn...
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Questo è un racconto fotografico, realizzato in due giornate nel maggio di quest'anno 2023, nel paese di Limina, in provincia di Messina (lo stesso Santo è celebrato nel paese di Calatabiano, in provincia di Catania, con una spettacolare corsa in discesa !), si realizzano così due tipiche feste religiose tradizionali siciliane che hanno in comune la devozione verso questo santo, San Filippo: egli viene raffigurato di colore “nero” poiché una leggenda lo vede protagonista di una lotta negli Inferi contro Lucifero, dalla cui lotta ne viene fuori ricoperto di fuliggine. San Filippo è un santo molto festeggiato non solo in Sicilia, ma lo è anche nel Salernitano, in Calabria (questi culti si realizzano seguendo il suo percorso fatto in vita) fino ad arrivare al suo culto nell’isola di Malta. La vicinanza con Taormina (paese nel quale abito e lavoro) dei paesi di Calatabiano e Limina, mi facilita certamente il compito di realizzare fotografie di queste feste tradizionali, compatibilmente coi miei turni lavorativi; in entrambi i paesi le feste si svolgono in due giornate; in quel di Limina durante la prima giornata il Santo viene portato in spalla da una chiesa posta in lieve periferia nel paese di Limina fino “al borgo Murazzo”, che dista circa 8 chilometri, sono così 8 Km che vengono percorsi correndo ininterrottamente (tranne una breve sosta di raccoglimento in località “Durbi”); poi ad otto giorni di distanza (la cosiddetta “ottava”) il Santo esce portato in spalla con una corsa “sfrenata-indiavolata” che inizia da un’altra chiesa nel centro di Limina, giungendo poi dopo una ripidissima e faticosissima salita in cima al “Monte Calvario”, poi ridiscende e girovaga tra i quartieri del paese, (ed oltre, fino alla contrada "Durbi", per poi ritornare in paese): non si tratta di un semplice girovagare, in momenti ben stabiliti, il Santo viene “fatto ballare” con uno sfrenato andirivieni su percorsi rettilinei alternato ad un movimento rotatorio vorticoso su se stesso: questa è una differenza sostanziale con la vara di Calatabiano (quest’ultima è pesantissima, circa 12 quintali, percorre un percorso impervio, molto ripido e scosceso in discesa, con “gradoni” in pietra molto alti in parte mancanti , questo è un antico percorso realizzato per giungere al castello Normanno), sicché in Calatabiano la “parodia” con gli esorcismi compiuti dal Santo Nero, consiste nella relativa velocità impressa al Santo durante il percorso, invece a Limina, la vara essendo più leggera, consente ai devoti andature rapide, rettilinee e vorticose, moviemnti anch’essi che rievocano i movimenti convulsi compiuti dagli indemoniati sottoposti agli esorcismi del Santo (un certo rischio di capovolgimento è insito in entrambe le vare). Nel paese di Calatabiano San Filippo acquista l’appellativo di “Siriaco”, cioè proveniente dalla Siria, mentre nel paese di Limina Egli acquista l’appellativo “d’Agira”, dal nome del paese, in provincia di Enna, dove egli morirà: è sempre lo stesso santo (cambia un pochino la fisionomia del volto), in entrambe le statue la mano destra è alzata ad inviare una benedizione, oppure ad effettuare un esorcismo, la mano sinistra stringe un libro (è il documento “apotropaico” che gli diede San Pietro, per consentirgli di vincere le forze del Male). Aggiungo qualche breve cenno sulla vita di questo santo, anche per cercare di capire come nasce il suo culto in Sicilia, come anche in altri paesi al di fuori dell'isola. Le fonti che parlano di San Filippo sono due, chiamate “le Cronache di Eusebio d’Agira” e “le Cronache di Atanasio”, queste cronache tra loro sono in buona parte discordanti, tranne le descrizioni sulle sue caratteristiche di sacerdote e di taumaturgo, sulle sue capacità di compiere esorcismi scacciando i demoni dagli impossessati. Egli nacque probabilmente in Tracia (regione sud-orientale della penisola balcanica nel 40 d.C. (?), all’epoca era una provincia romana, ai tempi d’Arcadio, imperatore romano d’Oriente, nato da padre siriano e da madre romana, nella sua infanzia fu educato ai principi del Cristianesimo che andava propagandosi anche in quelle terre. Egli giunge dalla Tracia a Roma, viene ordinato sacerdote da Pietro, ed è proprio da Lui che viene mandato in Sicilia (terra pagana sotto il dominio Romano), col compito di evangelizzare quei luoghi e compiere esorcismi; sbarca a Capo Faro a Messina iniziando fin da subito il suo mandato, poi percorre la fascia orientale della Sicilia dirigendosi a sud verso l’Etna (ecco che Limina e Calatabiano, interessati dal suo passaggio, grazie alle sue capacità di guaritore ed esorcista, gli divengono devote); giunge così al paese di Agira (Enna), dove lì muore dopo quarant’anni di Apostolato nell’isola.
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This is a photographic story, taken over two days in May of this year 2023, in the town of Limina, in the province of Messina (the Saint himself is celebrated in the town of Calatabiano, in the province of Catania, with a spectacular downhill race! ), two typical traditional Sicilian religious festivals are thus held which have in common the devotion towards this saint, San Filippo: he is depicted as "black" in color since a legend sees him as the protagonist of a fight in the Underworld against Lucifer, from whose fight he it comes out covered in soot. San Filippo is a much celebrated saint not only in Sicily, but also in the Salerno area, in Calabria (these cults are carried out following the path he followed in life) up to the cult of him on the island of Malta. The proximity of the towns of Calatabiano and Limina to Taormina (the town where I live and work) certainly facilitates the task of taking photographs of these traditional festivals, compatibly with my work shifts; in both countries the celebrations take place over two days; in Limina, during the first day, the Saint is carried on his shoulders from a church located on the outskirts of the town of Limina to "the village of Murazzo", which is about 8 kilometers away, thus 8 km which are covered by running continuously (except for one short rest stop in the “Durbi” area); then eight days later (the so-called "octave") the Saint comes out carried on his shoulder with a "wild-desperate" run that starts from another church in the center of Limina, arriving after a very steep and tiring climb to the top of the “mountain Calvario”, then descends again and wanders through the districts of the town (and beyond, up to the "Durbi" district, to then return to the town): it is not a simple wandering, at well-established moments, the Saint comes " made to dance" with an unbridled coming and going on straight paths alternating with a swirling rotary movement on itself: this is a substantial difference with the Calatabiano launch (the float is very heavy, around 12 quintals, and travels along an impervious, very steep and steep path downhill, with very high stone "steps" partly missing, this is an ancient route built to reach the Norman castle), so that in Calatabiano the "parody" with the exorcisms performed by the Black Saint consists in the relative speed given to the Saint during the journey, however, in Limina, the launch being lighter, allows the devotees rapid, straight and whirling gaits, movements which also recall the convulsive movements performed by the demoniacs subjected to the Saint's exorcisms (a certain risk of capsizing is inherent in both floats). In the town of Calatabiano San Filippo acquires the name of "Siriaco", that is, coming from Syria, while in the town of Limina he acquires the name "from Agira", from the name of the town, in the province of Enna (Sicily), where he died: it is always the same saint (the physiognomy of the face changes a little), in both statues the right hand is raised to send a blessing, or to carry out an exorcism, the left hand holds a book (it is the "apotropaic" document that gave Saint Peter, to allow him to defeat the forces of Evil). I add some brief information on the life of this saint, also to try to understand how the cult of him was born in Sicily, as well as in other countries outside the island. There are two sources that speak of Saint Philip, called "the Chronicles of Eusebius of Agira" and "the Chronicles of Athanasius", these chronicles are largely discordant with each other, except for the descriptions of his characteristics as a priest and a miracle worker, on his ability to perform exorcisms by expelling demons from those possessed. He was probably born in Thrace (south-eastern region of the Balkan peninsula in 40 AD (?), at the time it was a Roman province, at the time of Arcadius, Eastern Roman emperor, born to a Syrian father and a Roman mother, in In his childhood he was educated in the principles of Christianity which was also spreading in those lands. He came from Thrace to Rome, was ordained a priest by Peter, and it was by him that he was sent to Sicily (a pagan land under Roman rule), with the task to evangelize those places and carry out exorcisms; he lands at Capo Faro in Messina, starting his mandate immediately, then travels along the eastern strip of Sicily heading south towards Etna (here Limina and Calatabiano, affected by his passage, thanks to the his abilities as a healer and exorcist become devoted to him); he thus reaches the town of Agira (Enna), where he dies after forty years of apostolate on the island.
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Limina, S. Filippo torna a correre dopo due anni di pandemia. E’ la rievocazione dei miracoli
Limina. San Filippo d'Agira, il film della festa 2022
Festeggiamenti di San Filippo d’Agira - Limina 11 maggio parte 1
PROMO San Filippo D'Agira - Limina (ME) 2022
Festeggiamenti in onore di San Filippo d’Agira - Limina 21 maggio 2022 parte 2
Festeggiamenti in onore di San Filippo d’Agira - Limina 21 maggio 2022 parte 3
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The Other Son | Official US Trailer
The Other Son | "Joseph meets with his Rabbi" | Official Clip
Mehdi Dehbi in the Making of The Other Son
IL FIGLIO DELL' ALTRA - Clip 7
IL FIGLIO DELL' ALTRA - Clip 2
IL FIGLIO DELL' ALTRA - Clip 5
Il figlio dell'altra - Trailer
IL FIGLIO DELL' ALTRA - Clip 6
IL FIGLIO DELL' ALTRA - Clip 9
IL FIGLIO DELL' ALTRA - Clip 4
IL FIGLIO DELL' ALTRA - Clip 3
IL FIGLIO DELL'ALTRA, trailer italiano, regia di Lorraine Lévy
Snowshoeing toward the Cicerana plateau, Passo del Diavolo, Gioia Vecchio, Abruzzo National Park, Italy
Ciaspolando verso l'altopiano della Cicerana, Passo del Diavolo, Gioia Vecchio, Parco Nazionale d'Abruzzo, Italia
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Italian
- La nostra fotocamera (computer, scheda di memoria, cellulare...) può essere colpevole della piu' sanguinosa guerra dal secondo dopoguerra... vuoi scoprire perché? Guarda qui.
English
- Our digital camera (pc, memory card, cell phone...) may be responsible for the world's deadliest conflict since World War II... do you want to know why? Check this out.
Jacopo Palma il Vecchio (Jacopo Negretti), Serina/Bergamo ca. 1480 - Venedig 1528
Junge Frau in blauem Kleid mit Fächer - Young Woman in a blue dress with fan - Ritratto di giovane donna in abito blu con ventaglio (1512 - 14)
Kunsthistorisches Museum Wien
This frank and open, idealised portrait of a Venetian beauty is uniformly illuminated. Silky surfaces intensify her sensual charisma, with even her hair subordinated to the overall impression of the portrait. The dominance of the blue dress is balanced by the strong skin tone and the elaborately coiffured blonde hair. The young woman’s gaze is directed at the observer, who is perhaps enchanted by her appearance, but the deprecatory gesture of her hand keeps him at bay.
Around 1500, the depiction of beautiful women with idealised features and a gentle note of eroticism began developing into a special Venetian type, possibly stimulated by a (now lost) work by Giovanni Bellini. Giorgione and the young Titian took up the theme, and their works had wide-reaching influence, found with special intensity in the paintings of Palma Vecchio. Both the artists and their patrons were primarily interested in the connection with contemporary lyric poetry, having been influenced by the recent popularity of the Canzoniere by Petrarch (1304–1374), in which he celebrated in verse an unrealisable desire for a beautiful woman as weIl as pure and lasting love.
Source: KHM, Vienna
Mirit Weinstock fashion project
I was asked by Mirit Weinstock, a young israeli fashion stylist, to take self-portaits wearing her new collection's dresses.
I resolutely took this opportunity to shot new pictures with these cool dresses!!!
MIrit weinstock è una giovane stilista Israeliana che mi ha chiesto di partecipare al suo progetto.Ho detto subito di si, così ho realizzato una serie di autoritratti (con l'aiuto del mio scagnozzo AnDreij) indossando i capi della nuova collezione da inserire nel suo catalogo.
Non potevo perdere l'occasione di indossare dei vestiti fichissimi!!!
Mia madre Maria Lavinia Bovelli (Napoli 1938 - Siena 1992) con il fratello Virgilio Bovelli (nato a Napoli nel 1940) pronti per la scuola. Foto scattata nel 1943 circa ad Airola, nella casa dove abitava la famiglia di mia madre. Durante la seconda guerra mondiale mia madre era molto piccola, la famiglia abitò prima a Napoli (vicino alla stazione centrale), a causa dei bombardamenti si trasferirono ad Airola (Benevento), quindi nel 1944 alle Bodoglie di Todi in Umbria.
Devo ringraziare lo zio Virgilio per aver trovato questa bellissima foto. Scansionata e ritoccata con photoshop.
Sto cercando di capire dove possa essere questo edificio, se esiste ancora, ma finora non ho avuto alcun successo, qualcuno è in grado di aiutarmi? Sulla base della statua c'è scritto "domi domis", in latino potrebbe essere "in casa..."?
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My mother Maria Lavinia Bovelli (Naples 1938 - Siena 1992) with her brother Virgilio (born in Naples in January 1940) ready for school. Photo taken in about 1943 in Airola (Benevento), in the house where the family lived. During the Second World War my mother was a very small child, the family first lived in Naples (near the central station), because of the bombing they moved to Airola (Benevento), then in 1944 to the Bodoglie di Todi in Umbria.
I have to thank uncle Virgilio for having found this beautiful photo. Scanned and retouched with photoshop.
I'm trying to understand where this building could be, if it still exists, but until now I have not had any success, is anyone able to help me?
Personaggio vestito da Medico della Peste alla festa Volterra A.D. 1398, in version BN.
Character dress Plague Doctor at the party Volterra A.D. 1398, in BW version.
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Lui ha preso qualcosa da me.
Mi ha portato via dei pezzetti di me.
Un pezzetto alla volta.
Pezzi così piccoli che non me ne sono neanche accorta.
Voleva farmi essere qualcosa che non ero e mi sono trasformata in ciò che voleva.
Un giorno ero io e all'improvviso ho acconsentito a sposarlo e a portare un anello e ad essere sua moglie.
Finché non mi sono trovata là, con l'abito bianco, senza sopracciglia e non c'ero più.
E perfino allora lo avrei sposato, l'avrei fatto.
Ho perso me stessa, per un periodo lunghissimo, e ora che finalmente sono di nuovo me stessa, non posso.
Io ti amo, ti amo più di quanto non amassi lui, ti amo.
E questo mi fa paura da morire, perché ti sei preso un pezzo di me.
E io te l'ho lasciato fare. E non deve mai più accadere.
Grey's Anatomy
EREMO a San Colombano Tn Italy
Una PAZZESCA sorpresa per me ! Stiamo salendo la strada che da Rovereto Tn porta a VICENZA ...che visione magica questo vecchio Eremo sotto la roccia del VIII secolo ...non sapevo nulla di questo tesoro e che abito in Trentino , forse anche colpa dei rottami ...
Scavato nella roccia l’eremo di S. Colombano risale al 1319, è restaurato e visitabile.
L´eremo è situato nel comune di Trambileno, vicino a Rovereto. È scavato nella roccia ed è raggiungibile salendo i 102 scalini scavati nella cengia, una volta superato l´orrido sul Leno. Fu costruito nel 1319 e intitolato al santo irlandese Colombano, vissuto fra il 543 e il 615, che secondo la leggenda avrebbe ucciso un drago che abitava la caverna. Alcune cavità naturali, a metà altezza della parete rocciosa, furono utilizzate a partire dal 753 da un eremita che probabilmente proveniva dal Monastero di Bobbio. Tra la fine del X secolo e gli inizi dell'XI venne costruita una piccola chiesa presso l'apertura della grotta, sotto un tetto naturale di roccia. Questo eremo, chiamato anche Grotta dell'eremita venne utilizzato fino al 1782 e, quando fu abolita la pratica del romitaggio, venne curato dagli abitanti della valle.
La Provincia autonoma di Trento nel 1996 ne ha effettuato il restauro, soprattutto negli interni, riportando il luogo al suo antico splendore. Si ammirano affreschi con la lotta tra S. Colombano e il drago e la raffigurazione del Paradiso. Una Madonna e Santi del XV secolo si trova sull'altare maggiore. Numerose le antiche incisioni con invocazioni che testimoniano i pellegrinaggi al santuario nei secoli e gli ex-voto. Ogni anno a Natale viene organizzata una suggestiva fiaccolata e si celebra la messa.
A CRAZY surprise for me ! We are climbing the road that from Rovereto Tn leads to VICENZA ... that magic vision this old Hermitage under the rock from the 8th century ... i knew nothing of this treasure which dwelt in Trentino , perhaps even guilt of scrap
Dug in the rock the hermitage of San Colombano dates back to 1319, was restored and can be visited. The hermitage is situated in the commune of Trambileno, near Rovereto. IT IS dug in the rock and can be reached by climbing the 102 steps dug out of the ledge, once passed the ravine on Leno. It was built in 1319 and named after the irish saint Columban, who lived between 543 and 615, which according to legend would have killed a dragon who lived the cave
Some natural cavities, at mid-height of rocky wall, were used from 753 by a hermit who probably came from the monastery of Bobbio. Between the end of the 10th century and the beginning of the 11th was a small church built at the opening of the grotto, under a natural roof of rock. This hermitage, also called the hermit's Cave was used until 1782, when it was abolished the practice of hermit, was curated by the inhabitants of the valley.
The autonomous Province of Trento in 1996 it has carried out the restoration, especially in the interior, bringing the place to its ancient splendour. You can admire frescoes of the fight between S. Colombano and the dragon and the representation of Paradise. A Madonna and Saints of the 15th century is located on the main altar. Numerous ancient etchings with invocations that testify to the pilgrimages to the shrine over the centuries and the ex-votos. Every year at Christmas is organised an impressive torchlight procession and celebrated the mass
22.04.2011
Jacopo Palma il Vecchio (Jacopo Negretti), Serina/Bergamo ca. 1480 - Venedig 1528
Junge Frau in blauem Kleid mit Fächer - Young Woman in a blue dress with fan - Ritratto di giovane donna in abito blu con ventaglio - Detail (1512 - 14)
Kunsthistorisches Museum Wien
This frank and open, idealised portrait of a Venetian beauty is uniformly illuminated. Silky surfaces intensify her sensual charisma, with even her hair
subordinated to the overall impression of the portrait. The dominance of the blue dress is balanced by the strong skin tone and the elaborately coiffured blonde hair. The young woman’s gaze is directed at the observer, who is perhaps enchanted by her appearance, but the deprecatory gesture of her hand keeps him at bay.
Around 1500, the depiction of beautiful women with idealised features and a gentle note of eroticism began developing into a special Venetian type, possibly stimulated by a (now lost) work by Giovanni Bellini. Giorgione and the young Titian took up the theme, and their works had wide-reaching influence, found with special intensity in the paintings of Palma Vecchio. Both the artists and their patrons were primarily interested in the connection with contemporary lyric poetry, having been influenced by the recent popularity of the Canzoniere by Petrarch (1304–1374), in which he celebrated in verse an unrealisable desire for a beautiful woman as weIl as pure and lasting love.
Source: KHM, Vienna
Abito da ballo completo - Complete ball-dress
Abito: Fatto a mano. Con velluto, peluche e perle cucite a mano.
Gioielli: creati a mano.
Pettinatura: originale macinino magico
Face-up: dipinto a mano su base Barbie Mattel, totalmente scolorita
Outfit: Handmade. with velvet, peluche and hand stitched pearls.
Jewelsi: handmade
Hair style: original macinino magico
Face-up: handmade painted on a totally bleached Barbie Mattel base.
Photo by Lele Photography
Done with Simplicity pattern 4940
Full tutorial here: daniellefiore.blogspot.it/2014/03/medieval-dress-igraine-...