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La nascita del mito di Atlantide è riconducibile al filosofo greco Platone che per primo ne parlò nelle sue opere. Il leggendario continente, regnato dai discendenti di Poseidone, doveva trovarsi ad ovest dello stretto di Gibilterra al centro dell’attuale Oceano Atlantico. Si inabissò improvvisamente nell’arco di una sola notte in seguito ad un terribile cataclisma.
Nel corso dei secoli sono sorte innumerevoli ed eterogenee teorie sul fantomatico continente scomparso di Atlantide, tuttavia per risalire alle origini del mito di Atlantide occorre fare un passo indietro nell’età della Grecia classica. Molti credono che Atlantide sia legata ai miti e alle leggende dei greci, ma questo è vero solo in parte. Le radici di Atlantide affondano nel mondo degli antichi greci, ma, ad onor del vero, non prendono nutrimento da un mito o da una leggenda in particolare, come invece accadde per le storie di Giasone e degli Argonauti, di Teseo e del Minotauro o della guerra di Troia.
Tali storie, infatti, sviluppate e tramandate da poeti, commediografi e narratori, appartenevano di diritto alla tradizione ellenica. Magari non concordavano sui particolari, ma l’essenza delle rispettive vicende era universalmente conosciuta in quanto erano parte di un bagaglio culturale che risaliva all’età del bronzo. Quella di Atlantide, invece, è una storia completamente diversa, dal momento che la sua narrazione è riconducibile ad una sola persona, il filosofo greco Platone (427-347 a.C.). Altri autori greci, dopo di lui, parlarono di Atlantide, ma le loro versioni sono semplicemente dei derivati.
Quando, in due brevi dialoghi, Platone parla di Atlantide non attinge alle solite tradizioni greche; asserisce di avere una precisa fonte: un lontano parente, il legislatore e poeta Solone (615-535 a.C.). Solone aveva navigato in lungo e in largo per tutto il Mediterraneo ed in uno dei suoi viaggi era approdato in Egitto. Preceduto dalla fama di sapiente, Solone era stato ricevuto dai sacerdoti della città di Sais (l’attuale Sa-el-Hagar) nel delta del Nilo. Stando a Platone, Solone invitò gli egizi a parlare di “fatti antichi”, i ricordi più lontani nel tempo, ed i sacerdoti gli narrarono una storia che aveva dell’incredibile.
Dapprima essi risero nell’ascoltare Solone che, risalendo fin alle origini del suo popolo, raccontava gli avvenimenti da lui ritenuti più antichi, e si rivolsero così nei suoi confronti: “Solone, Solone, voi greci siete ancora dei fanciulli“. Secondo i sacerdoti la storia risaliva a migliaia di anni prima: le loro istituzioni erano state fondate almeno ottomila anni addietro e conservavano la memoria di eventi ancora anteriori. Asserivano che novemila anni prima (cioè nel 9570 a.C.) già esisteva la grande città di Atene di cui i greci attuali avevano un labile ricordo, ammesso che l’avessero, poiché la loro memoria veniva ogni volta cancellata a seguito di catastrofi cicliche. In quei tempi remoti, Atene era governata da una casta di guerrieri che disdegnavano le ricchezze e conducevano una vita semplice. Gli ateniesi avevano guidato con successo la resistenza delle popolazioni europee contro le invasioni di un regime tirannico, le forze dell’impero di Atlantide.
Atlantide era un “continente isola” situato ad occidente, oltre le colonne d’Ercole (lo stretto di Gibilterra), governato da una coalizione di sovrani che discendevano da Poseidone, il dio del mare. Il re dei re apparteneva alla progenie del figlio maggiore di Poseidone, Atlante, che diede il nome sia all’isola sia all’oceano che la circondava. Un tempo i discendenti di Atlantide erano semidei dal cuore puro, ma, col passare del tempo, il sangue divino si dissolse ed essi diventarono corrotti ed avidi. Nonostante fossero al comando di un già vasto impero, i cui confini si estendevano dall’Italia centrale all’Egitto, decisero di assoggettare anche il resto del mondo che si affacciava sul Mediterraneo. Invasero altri territori finché incontrarono la resistenza degli elleni che, per quanto abbandonati dai loro alleati, riuscirono a respingerli.
Mentre la guerra volgeva al termine, gli dei tennero concilio e decisero di punire l’orgoglio smisurato degli atlantidei. “Seguirono terremoti ed inondazioni di straordinaria violenza e nello spazio di un giorno e di una notte tremenda l’isola di Atlantide scomparve assorbita dal mare“. Durante quella stessa catastrofe, l’esercito ateniese, che ancora era in guerra, sprofondò nelle viscere della terra.
Nel Crizia, Platone descrive dettagliatamente la società di Atlantide. L’isola era un vero paradiso, benedetto da ogni sorta di ricchezze: acque limpide a profusione, metalli preziosi, una vegetazione lussureggiante da cui si poteva ricavare un’infinita gamma di prodotti, dal cibo ai profumi, e c’erano svariate specie di animali, compresi gli elefanti. Se anche fosse mancato qualcosa sull’isola, questo veniva importato dall’impero d’oltremare. Di conseguenza, i re di Atlantide “possedevano enormi ricchezze, più di quante furono mai possedute da re e potentati, e mai lo saranno“.
Ciascun sovrano aveva una sua città reale, ma la più importante, la capitale, era la metropoli governata dai discendenti di Atlante. Poseidone stesso l’aveva fondata ed aveva scavato una serie di anelli concentrici ricolmi d’acqua per proteggerla. I re che gli succedettero si prodigarono per abbellirla ulteriormente, scavarono un tunnel sotterraneo in corrispondenza degli anelli di terra per collegare fra loro i canali circolari ed unirli al vicino mare. Innalzarono enormi ponti e possenti mura attorno ad ogni anello e li rivestirono di metallo: quello più esterno luccicava per il bronzo, il successivo era di stagno, e quello più interno di orichalcum, un metallo sconosciuto “che scintillava come il fuoco“. Nella parte più esterna della città ubicarono un porto, magazzini, caserme, ippodromi, boschetti e templi, mentre sull’isola, al centro, eressero un complesso di palazzi che era una vera meraviglia. Il tempio principale (dedicato a Poseidone e a sua moglie, la ninfa Cleito) era ricoperto di argento e di pinnacoli d’oro, il tetto era di solido avorio decorato con metalli preziosi. Era tre volte più grande del Partenone ad Atene e all’interno conteneva immagini dei primi re e regine di Atlantide ed una statua d’oro puro di Poseidone, che quasi toccava il soffitto: era alta 91 metri (per fare un paragone la Statua della Libertà a New York è alta 46 metri e poggia su un piedistallo di pari altezza).
Nel racconto di Platone non c’è nulla che giustifichi gli eccessi presenti in libri popolari sul mito di Atlantide: nessuna traccia di macchine volanti e di pistole a raggi, niente sacerdoti con poteri psichici, nessun riferimento al fatto che i suoi abitanti fossero a conoscenza ed usassero pericolose forze cosmiche. Il racconto di Platone era così stiracchiato che lo stesso Aristotele (384-322 a.C.) lo bollò come prodotto di pura invenzione. A discolpa è possibile citare le parole che Platone attribuisce a Crizia (di Atlantide si parla sia nel Timeo che in Crizia), cioè che la storia è “vera alla lettera“. Crizia era un parente di Platone, esattamente il suo bisnonno. Si suppone che la storia sia stata tramandata dal loro antenato Solone che, prima di morire, aveva composto un’epica su Atlantide. Per Platone mentire significava quindi trascinare due suoi avi eminenti nel discredito, il che sembra improbabile, sebbene fossero ormai deceduti.
This is the ventral view of the Atlantis Fritillary also posted this evening. The chocolate colour of the disc and marginal wing bands help to identify this species more than an examination of the patterns on the dorsal side.
Wagner Natural Area. parkland County, Alberta.
pls wait for the image to load fully when viewing full size. Think enough of fractals for now - giving me headaches and bad for the eyes.
The dorsal view. Some of the Fritillaries look alike in the patterns seen on the dorsal side of the wings, and can be difficult to decipher. That is why it can be important to catch the ventral view which is more diagnostic.
I posted the ventral view of this Fritillary as well.
Wagner Natural Area. Parkland County, Alberta.
If Santorini turns out to be the lost Atlantis, then I don't want to hear or know. I prefer to keep the mystery.
“For many generations…they obeyed the laws and loved the divine to which they were akin…they reckoned that qualities of character were far more important than their present prosperity. So they bore the burden of their wealth and possessions lightly, and did not let their high standard of living intoxicate them or make them lose their self-control…
But when the divine element in them became weakened…and their human traits became predominant, they ceased to be able to carry their prosperity with moderation.”
CREDITS
- OUTFIT: 28LA - Atlantis Outfit [WHITE] & Atlantis Accessories
- EYELINER: Identity Body Shop - Back to Basics [Lelutka Version worn, also Genus & Catwa versions available]
88/365
Explore on 16/6. Highest position #3.
Thank you very much all my dear friends for your visits, comments and faves!
Please NO MULTIGROUP invites!
Photographie surréaliste 30 x 30 cm disponible sur mon site officiel :
emart-emmanuellebaudry.e-monsite.com/album-photos/atlanti...
Surreal photography 30 x 30 cm avalaible on my official website: emart-emmanuellebaudry.e-monsite.com/en/album/atlantis-ii...
Atlantis, installation by Tea Mäkipää & Halldór Úlfarsson, Atlantis, 2007 (2017), Museum Schloss Moyland, Berburg-Hau, Germany
Amsterdam Light Festival - You may identify the image of an international metropolis plagued by floods and other natural disasters from blockbuster films like Deep Impact (1998) and The Day After Tomorrow (2004). With the sinking city, Atlantis, Utskottet demonstrates how this menacing scene can become a frightening reality.
The rise in sea levels and increase in extreme weather conditions around the world are demonstrable consequences of the way we recklessly interact with our planet – if we’re not careful, Amsterdam might one day be underwater. Utskottet drew inspiration from all over the world for the skyscrapers. If you look closely you might recognise some famous buildings like New York’s Empire State Building, the Ministry of Foreign Affairs tower in Egypt, the BSA Twin Towers in the Philippines, or, a little closer to home, Amsterdam’s A’dam Tower.
Utskottet chose buildings from different cities to form a global cityscape – after all, the threat of total demise concerns us all. The title of the artwork, Atlantis, refers to the mythical narrative of an island empire that disappeared following a series of natural disasters. First written about by Greek philosopher and writer Plato (427-347 BC), the story details how Atlantis vanished underwater as the result of earthquakes and tidal waves.
ws 50-=64 mm (2-2.5 in)
The Atlantis fritillary, is a butterfly of the family Nymphalidae of North America. It is from the Avalon Peninsula of Newfoundland and Labrador to northern British Columbia, across the northern United States south as far as Colorado and West Virginia.It resides as far north as James Bay. The species is listed as endangered in Connecticut. (Wikipedia)
A White Tailed Sea Eagle at the British Birds of Prey Centre Carmarthenshire,South Wales .
Now 30 years old ..
HSS! Having spent some time of late on the coast I wasn't surprised to see the Lost City Of Atlantis washed ashore. See it? (Best Large)
You may identify the image of an international metropolis plagued by floods and other natural disasters from blockbuster films like Deep Impact (1998) and The Day After Tomorrow (2004). With the sinking city, Atlantis, Utskottet demonstrates how this menacing scene can become a frightening reality.
Atlantis fritillary butterfly (Speyeria atlantis), two view, another below. Taken near cottage at Lake Louisa, Quebec.
Art numérique abstrait 30 x 40 cm, disponible sur mon site officiel : emart-emmanuellebaudry.e-monsite.com/album-photos/atlanti...
Abstract B&W digital art 40 x 30 cm, avalaible on my official website: emart-emmanuellebaudry.e-monsite.com/en/album/atlantis-n-...
Have a wonderful weekend!;-]
Auf und davon
Ich kann nicht länger warten
Ich muß hier weg
Mir fehlt die Luft zum atmen
Und wenn die Welt um mich verstummt
Hör ich eine Melodie
Ich hab geträumt
Ich würd am Ufer stehen
Hab dessen stille Tiefe glitzern sehen
Dort wo das Glück verborgen liegt
Und ein Herz nicht ewig liebt
Atlantis lebt
Und die Zeit ist reif für Wunder
Such mit mir den Weg
Und wir tauchen einfach unter
Wir beide schwerelos auf der Reise zur Unendlichkeit
Es ist nie zu spät
Atlantis lebt
Ich sah ein Licht im Ozean versinken
Mit letzter Kraft, ich drohte zu versinken
Auf Feuersflügeln trug es mich
In ein Land der Phantasie
Hab keine Angst vor Stürme und Gezeiten
Der Zauber wird mich sicher hingeleiten
Dort wo mein Traum zu Hause ist
Und der Mond die Sonne küßt
Atlantis lebt und wird niemals untergehen
Weil nur wirklich zählt
Was wir mit dem Herzen sehen
Wir beide schwerelos auf der Reise zur Unendlichkeit
Es ist nie zu spät
Atlantis lebt.
Es ist nie zu spät
Mein Atlantis lebt.
Song by: Andrea Berg