View allAll Photos Tagged re...

Buzz walking with a croissant on his head. Because we're here are visiting walking with things on your head.

Yet another location that has changed dramatically is Huyton with the reintroduction of four lines and electrification! RES livery No 47533 leads dead in tow No 90014 on 17.00hrs London Euston to Liverpool LS I/C diversion as it approaches the station. 23 July 1994. (D.3243)

Copyright: Doug Birmingham (8A Rail).

A re edit of a shot from last year. Manhattan taken from Brooklyn.

'48 Merc. mild custom originally photo'd at the Back to the Fifties car show then re-parked in a scenic pull off in rural Wisconsin. And then a bit of watercolor art effect.

You’re still a breeze upon my skin, close my eyes, breathe you in.

 

blog / instagram / tumblr

Gerade verlässt ein VT 628 als RE 6 den Bahnhof Winden auf dem Weg nach Karlsruhe. Der Bahnhof Winden (Pfalz) ist noch mit zwei mechanischen Stellwerken aus der Kaiserzeit ausgestattet. Noch kann man die schönen Formsignale bewundern, in den nächsten Jahren soll auch dieser Bahnhof umgebaut werden.

I am not a tool of (re) production.

Mural in the port of Saint-Nazaire.

 

Je ne suis pas un outil de (re) production.

Fresque murale dans le port de Saint-Nazaire.

Auteur : APSU

FRANCE

EC 6 Interlaken Ost - Hamburg-Altona | SBB CFF FFS | 2/12/20253

Anno 1660, il Re di Spagna Filippo IV, pressato dall’urgenza di rimpinguare le ormai vuote casse della Corona per far fronte alla guerra di Catalogna, chiede ed ottiene un prestito da un banchiere genovese, cedendo, a garanzia del mutuo, i diritti esclusivi e perpetui di pesca sugli “stagni” di Cabras (un sistema lagunare sito nel Golfo di Oristano, che prende il nome dall’omonimo Paese che si affaccia sulla costa).

Nel 1853 gli eredi del banchiere cedono a loro volta tali diritti ad un certo don Salvatore Carta, notabile di Oristano.

Tali privilegi feudali, nel corso dei decenni, sono stati trasmessi agli eredi del Carta, i quali nel 1960 comprendevano circa 36 famiglie.

La comunità dei pescatori di Cabras, pertanto, ancora negli anni ’60 e ’70, viveva sotto l’egida di un sistema feudale rigidamente strutturato in modo piramidale, in categorie ammesse a pescare con particolari e rudimentali strumenti, pagando un canone annuo e cedendo la metà del pescato al “padrone”. Le 36 famiglie sfruttavano gli stagni a loro piacimento, mentre i pescatori vivevano in una condizione subumana di estrema povertà e miseria.

Tanta era l’indigenza che non potevano neppure permettersi le scarpe. Quella che un tempo era una necessità poi è divenuta una consuetudine ed ancora oggi qualche pescatore, nonostante il freddo pungente del primo mattino, si aggira scalzo per le peschiere.

Quando però la fame diventa insopportabile si diventa pure coraggiosi e così succede che i pescatori di Cabras, partire dagli anni ’60, si rivoltano contro i “padroni”, iniziano ad occupare le acque proibite senza permesso, sostenuti dalle loro mogli che, insieme ai loro figli, li incitano dagli argini degli stagni. La Rivolta dura anni, decine e decine di pescatori vengono arrestati e condannati dal Tribunale di Oristano per furto di pesce. Si arriva addirittura al parossismo di un’ udienza con 250 imputati e 250 testimoni. Ma i pescatori resistono, entrano ed escono dal carcere, ma pretendono la libertà delle acque ed il diritto di poter vivere da uomini liberi. E alla fine vincono. Alla fine gli stagni sono stati finalmente ritenuti, dalla giurisprudenza locale, beni appartenenti al demanio marittimo.

I loro figli, i bambini che le madri portavano con sé per sostenere i padri nella rivolta, sono i pescatori di oggi, alcuni di loro sono i volti qui ritratti, altri ricordano con fierezza i loro padri. E’ gente orgogliosa e dura quella della comunità dei pescatori di Cabras. Ma non è per nulla semplice ricordare la fame e la disperazione che fu. Mi scrive “Silvano” (il nome è di fantasia), uno dei pescatori qui ritratti: “lo so, ma per noi non è tanto facile tornare a quei tempi. Eravamo molto poveri e solo per scriverti queste cose mi viene il nodo in gola. Non so perché ci chiamano il paese degli scalzi ma sicuro che è legato al fatto che pochi se le potevano comprare. Mio padre le ha viste quando è partito a fare il militare”.

Oggi i pescatori si sono riuniti in cooperative consorziate. Conferiscono il pesce al consorzio. Aver assistito al momento della “pesa” del pesce è stato come toccare con mano la loro storia: un tempo lo faceva uno “tzaraccu de’ su meri” (servo del padrone), ora se la fanno da soli. Pescano in uno scenario bellissimo, ma il lavoro è duro e faticoso, molti di loro non arrivano alla pensione: “moriamo prima” – mi scrive sempre “Silvano”.

Ma sono orgogliosi di quello che hanno e per questo motivo mi hanno accettato tra loro, mi hanno permesso di ritrarli mentre raccontavano le loro storie, i loro problemi di oggi.

Non so, francamente, se ho reso loro onore, ma questa gente di onore ne ha da vendere.

 

Ps. Le scene iniziali sono relative alla pesca delle anguille; tutte le foto sono state scattate nei tre principali luoghi di lavoro dei pescatori di Cabras: Peschiera “Sa Madrini” – “Su Scaiu” – Peschiera “Mar’e Pontis”.

 

I started working with the Nikon Z8 about 9 months ago. In learning the camera and the lens I have had some success but the software I used did not always helped me to create the image I wanted. I re-edited these images with ON1 and I am much more happy with the result.

A Re 460 with his reversible consist arriving in Zürich HB.

bei der Rückfahrt im Hbf Zürich

"This installation is composed of hundreds of white scarves, based on khatas, the traditional Tibetan Buddhist welcoming scarves. The cotton scarves are silk screened with different blessings written by Rainbow Soulclub members and hand dyed. These blessings are for the exhibition visitors : If you walk underneath the khatas you may receive their blessings. At the end of the exhibition, a number of scarves will be given away to the public and passers-by."

from the Exhibition Re-arrangement of Priorities, Rainbow Soulclub, 28-FEB-2025 - 27APR-2025

About 30 percent of my photos can be re-rippled to the point where I finally like their abstract-worthiness (even the photos I absolutely hate, originally!). :D

Palazzo Re Enzo

Bologna

SBB Re 12/12 420 279 + 421 376 + 420 339 Liestal

Train de marchandises 61075 Lausanne Triage- Sion traversant Vevey.

We're Here! : Mosaic!

 

Running out of ideas for your 365 project? Join We're Here!

She has been re-rooted in this really pretty blend of icy blue hair. It has shades of light blue, purple and ice white as an underlying base. She has also been given icy pink lips to match her hair.

   

aeooakdolls.blogspot.com/

Re 421 395-5 + "Suppezug" leaving Dilligen Hutte to Völklingen on 16 November 2007

 

50702_DSC_0087

The Commandery, Worcester

Re 460 080 "Migros" mit einem IC 576 Chur-Basel bei Mols am Walensee.

ll re nostro, protagonismo

ci controlla e ci redime,

so di non poterlo sconfiggere.

 

A cosa brinderemo quando saremo tutte anime pure?

pronte per il paradiso,

ad una salvezza troppo scontata per esser festeggiata?

 

e poi di voi genuini,

sinceri e autentici

ci siamo stancati.

stancati della presunzione

che avete di esserlo,

della falsa credenza (che avete)

che qualcuno non lo sia.

  

This is my new favorite spot:) I'm sorry if you're getting sick of it!

 

Buuuut, more description later... Mmmmm...

  

Wayne County, WV. With an IC FE parked in front of it.

Moghul Gargen, Srinagar, Jammu & Kashmir, India

Explored #136 (28-11-2009) >>> Gràcies, amics - Thanks, all :)

Ile de Ré

 

Cette expression née au milieu du XIXe siècle est une référence au domaine maritime où le "grain" était une tempête de vent imprévisible, contre laquelle il fallait être très vigilant. Depuis, on dit que l'on "veille au grain" lorsque l'on se méfie d'un événement qui pourrait nous être préjudiciable.

 

This expression born in the middle of the nineteenth century is a reference to the maritime domain where the "grain" was an unpredictable wind storm, against which one had to be very vigilant. Since then, it has been said that we "watch out" when we are suspicious of an event that could be harmful to us.

 

© Philippe Haumesser. TOUS DROITS RESERVES - ALL RIGHTS RESERVED ©.

Merci beaucoup pour vos visites , commentaires et favoris♥

Thank you very much for your visits, comments and favorites

 

www.flickriver.com/photos/philippe_haumesser/popular-inte...

www.facebook.com/groups/lalonguevuedalsace/?fref=ts

www.facebook.com/philippe.haumesser.9

An Interregio Geneva Airport - Luzern here during his stop in Lausanne.

Une locomotive Re 420 de CFF Cargo à Romont.

BLS Re 465 010 at Burgdorf

1 2 ••• 6 7 9 11 12 ••• 79 80