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Our room, the Vanvitelli, faced south, with a lovely view of the Tyrrhenian Sea. There is no beach; the hotel is perched at the edge of a bluff that falls directly to the water. This view looks southwest, with the Palo (or, Odescalchi) Castle to the right.
[Rem - Nightswimming]
one of my favourite songs. those days i'm in a sad and minimalistic mode, so yesterday evening i went to the place i like to go when i need calm and tranquillity: the beach. is so peaceful when nobody is around.. :)
HBW to all of you :)
(on explore)
TORRE FLAVIA Ladispoli (RM) - click to enlarge
La Torre Flavia è un insediamento militare costruito in epoca romana e più volte fatta ricostruire nel medioevo. Tra il 1568 e il 1581 fu fatta ricostruire dal cardinale Flavio Orsini dal quale prende il nome. Fino all'inizio del 1600 non era armata di cannoni; troviamo infatti in un documento del 1603 notizia circa la quale il comandante Curzio Gallacci raccomandava vivamente di inviare alla torre " ... dui pezzo di arteglieria per guardia di detta tuore..." Nel 1631 la torre poteva invece vantare un notevole armamento consistente in "un falconetto di metallo porta di palla libre 4, due mortaletti, due moschetti, una spingarda ..."
Un secolo più tardi la torre fu disputa di un'aspra contesa tra il Duca di Bracciano, al quale spettava l'amministrazione della torre, e la Camera Apostolica. Il duca intendeva trasferire nella Torre Flavia la guarnigione della Torre di Palo per trasformarla così nella sua residenza. La Camera Apostolica rifiutò e forse per ripicca ridusse il numero di soldati di presidio nella torre da 5 a 3.
Dai documenti conservatisi dell'800 ci risulta che in quel periodo la torre era difesa da due cannoni di calibro 12 e 3 fucili con baionette per i soldati. La torre era pavimentata con lastroni di peperino, i parapetti erano ancora in buono stato e vi era una fornacella per le segnalazioni.
I bombardamenti alleati della Seconda Guerra Mondiale distrussero completamente i piani superiori rendendo la torre inutilizzabile. Come altri bombardamenti che distrussero una parte del patrimonio storico ed artistico italiano, questa azione non contribuì minimamente alla liberazione di Roma, dato che gli alleati decisero di sbarcare ad Anzio.
La torre presenta una base bassa e delineata da una cordonatura in calcare. Nei piani superiori vi era una scala in muratura che collegava i due piani i quali erano illuminati da piccole finestre rivestite di travertino. L'accesso alla torre si trovava al primo piano grazie l'ausilio di rampe di scale e solo in seguito si aprì una porta d'ingresso nella scarpa, in asse con quella originaria.
La muratura comprendeva un nucleo in cementizio rivestito da regolare cortina laterizia, rinforzata agli spigoli con blocchi di calcare travertinoso.
Della struttura rimangono diverse fotografie e piani della torre (relativamente recenti) di prima della guerra, che danno un'idea del suo aspetto originario.
Negli ultimi anni la torre ha subito una forte erosione e il mare l'ha ancora di più "inghiottita", a dispetto della fila di frangiflutti posti negli anni '70 per salvaguardarla.
Le 4 pareti originali si sono rotte in 8 tronconi che si stanno separando sempre di più. A causa di ciò il "Comitato per la Tutela e la Valorizzazione dei Beni Culturali del Comprensorio Cerite", costituito dagli oltre 400 soci iscritti alle cinque associazioni che lo compongono: il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, Il Cenacolo Ceretano, CerAmica, Diapason e Tages ha incominciato una campagnia di sensibilizzazione a favore della rivalorizzazione di questo monumento.
(da Wikipedia)