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Foto di Barthélemy Aupetit.

 

Il rumore e la melodia. Il fuoco delle distorsioni e la beatitudine. Un gruppo che assieme a My Bloody Valentine, Spacemen 3 e Loop ha giocato un ruolo non trascurabile nell’evoluzione del concetto di psichedelia, usando le armi del dialogo diretto con altri generi (dal noise allo space rock, non lesinando qualche puntatina nel pop dei Sixties...). Incuranti di mode, music business e cambi di formazione, i Telescopes dal 1987 continuano a far uscire dischi e a calcare palchi in giro per il mondo. Non perdete la possibilità di vedervi dal vivo un pezzo di storia con la S maiuscola. Segnatevi questa data col circoletto rosso sul calendario.

 

Il video di "You Know The Way": youtu.be/48Z3g-GBZ2E

Alcuni estratti dall'ultimo "Hidden Fields": goo.gl/c8PJP4

 

In apertura Anadarko, terzetto strumentale triestino che quest'anno si è autoprodotto il disco "Tropicalipto", titolo che forse vuol dirci qualcosa sul loro post-rock tortoisiano.

 

soundcloud.com/anadarko

 

Prima e dopo il concerto dj set by Michael Myers (psych, popsike, shoegaze, garage, strafanici solo 45).

 

*** English ***

 

The noise and the melody. The fire of distortions and the bliss. Together with My Bloody Valentine, Spacemen 3 and Loop they played a fundamental role in the evolution of psychedelia itself. Beautifully mastered fusion with other genres: from noise to space rock, through quick stops at the 60’s pop. Ignoring trends and music business and despite lineup changes, Telescopes keep popping out records and play live sets around the world since 1987. In a few words, missing out on the chance to see them live, right here, at home, at Tetris, would not be a smart move.

 

The video of "You Know The Way": youtu.be/48Z3g-GBZ2E

 

Last album teaser "Hidden Fields": goo.gl/c8PJP4

 

To open the night we’ll have our local heroes Anadarko, an instrumental trio with the recent self-released “Tropicalipto”. soundcloud.com/anadarko

 

Before and after live concerts DJ set by Michael Myers (psych, popsike, shoegaze, garage, 45 RPM only).

LOOK

This photo reminds me of Tetris blocks falling into place.

My nephew and niece-in-law's dog being virtual bridesmaid at their wedding.

The local Jewish community center had this window. I was like "...why?" I suspect a Tetris addiction.

Quarto appuntamento con le nostre PSYCHED STONE NIGHTs in collaborazione con Rocket Panda Management !!!

 

Questa volta siamo andati fino in Svezia a stanare una delle doom band più promettenti della penisola scandinava..a farvi sanguinare le orecchie ci penseranno i THRONELESS !!!

 

Chitarra-basso-batteria, i Throneless da Malmö (Svezia) hanno pubblicato quest’anno il loro esordio per la romana Heavy Psych Sounds (Wedge, Black Rainbows, Isaak…). Passeranno da noi al ritorno da Roma, dove apriranno per gli Ufomammut. Suonano un doom spaccapavimenti, fuzzoso e minimalista, che la loro etichetta consiglia a fan di gruppi come Conan, Bongripper, Yob e appunto Ufomammut.

Disse Confucio: "Non importa quanto vai piano, l'importante è che non ti fermi". I Throneless lo hanno preso alla lettera.

 

THRONELESS

thronelessdoom.bandcamp.com/

 

Ad aprire invece i Veuve, band che arriva da Spilimbergo e che provvederà a caricarvi per bene con il loro heavy stoner da paura..

 

VEUVE

veuve.bandcamp.com/releases

Hey guys a new sensation battle game has arrived at facebook! Tetris Battle Mania! An old game and a very first brick game played in 90′s. The tetris battle game is on facebook now same as old 90′s brick tetris game

 

collectiblestuffs.com/2012/02/tetris-battle-tricks/

Foto di Barthélemy Aupetit.

 

BUÑUEL

 

Xabier Iriondo degli Afterhours (chitarre), Eugene S. Robinson degli Oxbow (voce), Pierpaolo Capovilla e Franz Valente de Il Teatro degli Orrori (basso e batteria). Una missione: tornare al sound con la bava alla bocca di casa Touch And Go e Amphetamine Reptile, che ha sempre rappresentato un punto di partenza per gran parte dei componenti di questa band.

 

La nascita di questo supergruppo è un evento che ha calamitato immediatamente l’attenzione della stampa musicale, ecco quindi che – se vi va - potete conoscerlo meglio tramite le interviste di SentireAscoltare e XL:

 

sentireascoltare.com/articoli/intervista-bunuel-2016

 

//

 

xl.repubblica.it/articoli/bunuel-musica-da-far-sanguinare...

 

Oppure potete sentirvi l’esordio A Resting Place For Strangers su Spotify.

 

open.spotify.com/album/5M5k96NaSj8NC3kBr5hKZn

 

E se non vi piace Spotify c’è un pezzo eloquentissimo su Soundcloud.

 

soundcloud.com/latempesta/02-this-is-love

 

Questa la presentazione alla stampa dei Buñuel e del loro A Resting Place For Strangers (La Tempesta International / Goodfellas, 2016):

 

Da un'idea di Xabier Iriondo, Franz Valente e Pierpaolo Capovilla, un nuovo progetto musicale interamente dedicato al rock più massimalista. Il disco, composto e registrato in tre giorni, prende forma negli studi “La Sauna” ,nel varesotto. Xabier, Francesco e Pierpaolo propongono a Euegene S. Robinson, storica voce degli Oxbow, di prendere parte alla nuova avventura. Eugene registra presso gli studi Monte Vallier, di San Francisco, USA. Giulio Ragno Favero, infine, si prende cura del missaggio e del mastering delle nove canzoni dell'album.

Nasce così una nuova band: Buñuel, dal nome del grande regista messicano. Nove tracce, trenta minuti di furia sonora, l'album d'esordio di Buñuel ci introduce in un'atmosfera purgatoriale, vera e propria cifra artistica di Eugene S.Robinson: una sorta di incubo a occhi aperti, dove voce e parole s’intersecano in costrutti sonori violentissimi, dotati della carica "elettrica" caratteristica dello stile chitarristico di Xabier Iriondo, con Franz Valente e Pierpaolo Capovilla a occuparsi di una sezione ritmica serratissima, episodicamente lenta ed infernale, rapidissima e hardcore nella maggior parte dell'album.

Il disco d'esordio di Buñuel è uno sforzo artistico privo di compromessi, estremista nelle intenzioni ed estremo nella sua realizzazione.

 

In chiusura, il tradizionale djset è affidato alla strana coppia Acus e Vigo. Non ci assumiamo la responsabilità per quello che potrebbe uscire da questa inedita combo!

   

Todos os direitos reservados a www.facebook.com/grupowe7

Foto di Barthélemy Aupetit.

 

BUÑUEL

 

Xabier Iriondo degli Afterhours (chitarre), Eugene S. Robinson degli Oxbow (voce), Pierpaolo Capovilla e Franz Valente de Il Teatro degli Orrori (basso e batteria). Una missione: tornare al sound con la bava alla bocca di casa Touch And Go e Amphetamine Reptile, che ha sempre rappresentato un punto di partenza per gran parte dei componenti di questa band.

 

La nascita di questo supergruppo è un evento che ha calamitato immediatamente l’attenzione della stampa musicale, ecco quindi che – se vi va - potete conoscerlo meglio tramite le interviste di SentireAscoltare e XL:

 

sentireascoltare.com/articoli/intervista-bunuel-2016

 

//

 

xl.repubblica.it/articoli/bunuel-musica-da-far-sanguinare...

 

Oppure potete sentirvi l’esordio A Resting Place For Strangers su Spotify.

 

open.spotify.com/album/5M5k96NaSj8NC3kBr5hKZn

 

E se non vi piace Spotify c’è un pezzo eloquentissimo su Soundcloud.

 

soundcloud.com/latempesta/02-this-is-love

 

Questa la presentazione alla stampa dei Buñuel e del loro A Resting Place For Strangers (La Tempesta International / Goodfellas, 2016):

 

Da un'idea di Xabier Iriondo, Franz Valente e Pierpaolo Capovilla, un nuovo progetto musicale interamente dedicato al rock più massimalista. Il disco, composto e registrato in tre giorni, prende forma negli studi “La Sauna” ,nel varesotto. Xabier, Francesco e Pierpaolo propongono a Euegene S. Robinson, storica voce degli Oxbow, di prendere parte alla nuova avventura. Eugene registra presso gli studi Monte Vallier, di San Francisco, USA. Giulio Ragno Favero, infine, si prende cura del missaggio e del mastering delle nove canzoni dell'album.

Nasce così una nuova band: Buñuel, dal nome del grande regista messicano. Nove tracce, trenta minuti di furia sonora, l'album d'esordio di Buñuel ci introduce in un'atmosfera purgatoriale, vera e propria cifra artistica di Eugene S.Robinson: una sorta di incubo a occhi aperti, dove voce e parole s’intersecano in costrutti sonori violentissimi, dotati della carica "elettrica" caratteristica dello stile chitarristico di Xabier Iriondo, con Franz Valente e Pierpaolo Capovilla a occuparsi di una sezione ritmica serratissima, episodicamente lenta ed infernale, rapidissima e hardcore nella maggior parte dell'album.

Il disco d'esordio di Buñuel è uno sforzo artistico privo di compromessi, estremista nelle intenzioni ed estremo nella sua realizzazione.

 

In chiusura, il tradizionale djset è affidato alla strana coppia Acus e Vigo. Non ci assumiamo la responsabilità per quello che potrebbe uscire da questa inedita combo!

   

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Le Havre - Normandy

Evento de publicidade (LIKE empresa experimental)

 

ilustração digital PS

Foto a cura di Sant'Agostino.

 

Tornano live i Monaci del Surf , dopo i successi dell’anno scorso, la partecipazione a diversi festival “di cartello” in Italia (Sherwood, Onda d’urto, Home, Urban, Siren Fest…) e il momento di popolarità ottenuto con il loro brano “Surf Bossa Nova”, in tv come sigla d’apertura e chiusura de “Le Iene” (www.iene.mediaset.it/video/949/la-sigla-de-le-iene_482949...).

 

È inutile parlare della loro identità: i Monaci del Surf sono una sorta di società segreta. Non si può essere sicuri di chi ci sia dietro a quelle maschere, mentre è certo che chitarra elettrica, basso e batteria siano gli strumenti preferiti della band, filtrati e accompagnati da suoni elettronici che richiamano vecchi film di fantascienza o ambientazioni come la foresta amazzonica. Lo spettacolo è tirato, da ballare, con i classici alla Dick Dale e successi più recenti sempre reinterpretati in chiave surf rock.

 

Aftershow: digitinis djset. Nudisco, retrowave, idiozie varie in sequenza... insomma sapete a cosa state andando incontro!

 

Tutto il secondo album in ascolto:

 

www.youtube.com/playlist?list=PLLGPyOjudDvlfFxA0pn4BKlFm7...

 

Tutto il primo album in ascolto:

 

youtu.be/Qqf_P1mC9iI?list=PL16130D0FEDDC8858

 

//

 

“Apache”, il video ufficiale:

 

www.youtube.com/watch?v=J1FfC5ztjuY

 

//

 

“Que viva la fiesta”, il video ufficiale:

 

www.youtube.com/watch?v=DNgFAJg8NJ4

 

//

 

www.inritorino.com/

 

www.soundcloud.com/digitinis

Foto di Barthélemy Aupetit

 

Quest’anno mancava il prog. Fortunatamente i Grand Astoria, guidati dal chitarrista/cantante Kamille Sharapodinov, per prog non intendono quel genere in cui un chitarrista si guarda allo specchio nudo mentre esegue un assolo di ventordici minuti, ma quel modo di esprimersi libero da costrizioni, divertente e creativo. Nello specifico questo gruppo di San Pietroburgo è in grado di cambiare stile, tempo e stato d’animo con la stessa velocità con la quale Bobo Vieri cambia fidanzata. Occasione più unica che rara per assistere a un loro show qui in città, anche perché in futuro potrebbero diventare troppo importanti per il nostro piccolo nice & friendly DIY club.

 

Dicono di loro:

 

“Needless to say you can expect to veer from straight ahead fuzz filled rock to wonky jazz in little under a couple of minutes before shooting off into some crazy acapella vocals…” (echoesanddust.com)

 

“’Band’ is a bit of an understatement though as the two monstrous 20+ minute tracks on offer here are performed by nine musicians with suitably grandiose results” (thesludgelord.blogspot.com sull’album “The Mighty Few”)

 

“Ya gotta love these guys” (aural-innovations.com)

 

Bandcamp > thegrandastoria.bandcamp.com/

 

//

 

In apertura gli sloveni Meduzalem, altro gruppo imprevedibile, ma decisamente più metallico e groovoso.

 

meduzalem.bandcamp.com/

Mapping, un "Tetris" gigante

Illuminated push-buttons, power, buzzer

en la sociedad eléctrica Los Andenes (crevillente)

Foto di Barthélemy Aupetit

 

Quest’anno mancava il prog. Fortunatamente i Grand Astoria, guidati dal chitarrista/cantante Kamille Sharapodinov, per prog non intendono quel genere in cui un chitarrista si guarda allo specchio nudo mentre esegue un assolo di ventordici minuti, ma quel modo di esprimersi libero da costrizioni, divertente e creativo. Nello specifico questo gruppo di San Pietroburgo è in grado di cambiare stile, tempo e stato d’animo con la stessa velocità con la quale Bobo Vieri cambia fidanzata. Occasione più unica che rara per assistere a un loro show qui in città, anche perché in futuro potrebbero diventare troppo importanti per il nostro piccolo nice & friendly DIY club.

 

Dicono di loro:

 

“Needless to say you can expect to veer from straight ahead fuzz filled rock to wonky jazz in little under a couple of minutes before shooting off into some crazy acapella vocals…” (echoesanddust.com)

 

“’Band’ is a bit of an understatement though as the two monstrous 20+ minute tracks on offer here are performed by nine musicians with suitably grandiose results” (thesludgelord.blogspot.com sull’album “The Mighty Few”)

 

“Ya gotta love these guys” (aural-innovations.com)

 

Bandcamp > thegrandastoria.bandcamp.com/

 

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In apertura gli sloveni Meduzalem, altro gruppo imprevedibile, ma decisamente più metallico e groovoso.

 

meduzalem.bandcamp.com/

Foto di Barthélemy Aupetit

 

Quest’anno mancava il prog. Fortunatamente i Grand Astoria, guidati dal chitarrista/cantante Kamille Sharapodinov, per prog non intendono quel genere in cui un chitarrista si guarda allo specchio nudo mentre esegue un assolo di ventordici minuti, ma quel modo di esprimersi libero da costrizioni, divertente e creativo. Nello specifico questo gruppo di San Pietroburgo è in grado di cambiare stile, tempo e stato d’animo con la stessa velocità con la quale Bobo Vieri cambia fidanzata. Occasione più unica che rara per assistere a un loro show qui in città, anche perché in futuro potrebbero diventare troppo importanti per il nostro piccolo nice & friendly DIY club.

 

Dicono di loro:

 

“Needless to say you can expect to veer from straight ahead fuzz filled rock to wonky jazz in little under a couple of minutes before shooting off into some crazy acapella vocals…” (echoesanddust.com)

 

“’Band’ is a bit of an understatement though as the two monstrous 20+ minute tracks on offer here are performed by nine musicians with suitably grandiose results” (thesludgelord.blogspot.com sull’album “The Mighty Few”)

 

“Ya gotta love these guys” (aural-innovations.com)

 

Bandcamp > thegrandastoria.bandcamp.com/

 

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In apertura gli sloveni Meduzalem, altro gruppo imprevedibile, ma decisamente più metallico e groovoso.

 

meduzalem.bandcamp.com/

Foto di Barthélemy Aupetit.

 

Il rumore e la melodia. Il fuoco delle distorsioni e la beatitudine. Un gruppo che assieme a My Bloody Valentine, Spacemen 3 e Loop ha giocato un ruolo non trascurabile nell’evoluzione del concetto di psichedelia, usando le armi del dialogo diretto con altri generi (dal noise allo space rock, non lesinando qualche puntatina nel pop dei Sixties...). Incuranti di mode, music business e cambi di formazione, i Telescopes dal 1987 continuano a far uscire dischi e a calcare palchi in giro per il mondo. Non perdete la possibilità di vedervi dal vivo un pezzo di storia con la S maiuscola. Segnatevi questa data col circoletto rosso sul calendario.

 

Il video di "You Know The Way": youtu.be/48Z3g-GBZ2E

Alcuni estratti dall'ultimo "Hidden Fields": goo.gl/c8PJP4

 

In apertura Anadarko, terzetto strumentale triestino che quest'anno si è autoprodotto il disco "Tropicalipto", titolo che forse vuol dirci qualcosa sul loro post-rock tortoisiano.

 

soundcloud.com/anadarko

 

Prima e dopo il concerto dj set by Michael Myers (psych, popsike, shoegaze, garage, strafanici solo 45).

 

*** English ***

 

The noise and the melody. The fire of distortions and the bliss. Together with My Bloody Valentine, Spacemen 3 and Loop they played a fundamental role in the evolution of psychedelia itself. Beautifully mastered fusion with other genres: from noise to space rock, through quick stops at the 60’s pop. Ignoring trends and music business and despite lineup changes, Telescopes keep popping out records and play live sets around the world since 1987. In a few words, missing out on the chance to see them live, right here, at home, at Tetris, would not be a smart move.

 

The video of "You Know The Way": youtu.be/48Z3g-GBZ2E

 

Last album teaser "Hidden Fields": goo.gl/c8PJP4

 

To open the night we’ll have our local heroes Anadarko, an instrumental trio with the recent self-released “Tropicalipto”. soundcloud.com/anadarko

 

Before and after live concerts DJ set by Michael Myers (psych, popsike, shoegaze, garage, 45 RPM only).

Foto di Barthélemy Aupetit.

 

BUÑUEL

 

Xabier Iriondo degli Afterhours (chitarre), Eugene S. Robinson degli Oxbow (voce), Pierpaolo Capovilla e Franz Valente de Il Teatro degli Orrori (basso e batteria). Una missione: tornare al sound con la bava alla bocca di casa Touch And Go e Amphetamine Reptile, che ha sempre rappresentato un punto di partenza per gran parte dei componenti di questa band.

 

La nascita di questo supergruppo è un evento che ha calamitato immediatamente l’attenzione della stampa musicale, ecco quindi che – se vi va - potete conoscerlo meglio tramite le interviste di SentireAscoltare e XL:

 

sentireascoltare.com/articoli/intervista-bunuel-2016

 

//

 

xl.repubblica.it/articoli/bunuel-musica-da-far-sanguinare...

 

Oppure potete sentirvi l’esordio A Resting Place For Strangers su Spotify.

 

open.spotify.com/album/5M5k96NaSj8NC3kBr5hKZn

 

E se non vi piace Spotify c’è un pezzo eloquentissimo su Soundcloud.

 

soundcloud.com/latempesta/02-this-is-love

 

Questa la presentazione alla stampa dei Buñuel e del loro A Resting Place For Strangers (La Tempesta International / Goodfellas, 2016):

 

Da un'idea di Xabier Iriondo, Franz Valente e Pierpaolo Capovilla, un nuovo progetto musicale interamente dedicato al rock più massimalista. Il disco, composto e registrato in tre giorni, prende forma negli studi “La Sauna” ,nel varesotto. Xabier, Francesco e Pierpaolo propongono a Euegene S. Robinson, storica voce degli Oxbow, di prendere parte alla nuova avventura. Eugene registra presso gli studi Monte Vallier, di San Francisco, USA. Giulio Ragno Favero, infine, si prende cura del missaggio e del mastering delle nove canzoni dell'album.

Nasce così una nuova band: Buñuel, dal nome del grande regista messicano. Nove tracce, trenta minuti di furia sonora, l'album d'esordio di Buñuel ci introduce in un'atmosfera purgatoriale, vera e propria cifra artistica di Eugene S.Robinson: una sorta di incubo a occhi aperti, dove voce e parole s’intersecano in costrutti sonori violentissimi, dotati della carica "elettrica" caratteristica dello stile chitarristico di Xabier Iriondo, con Franz Valente e Pierpaolo Capovilla a occuparsi di una sezione ritmica serratissima, episodicamente lenta ed infernale, rapidissima e hardcore nella maggior parte dell'album.

Il disco d'esordio di Buñuel è uno sforzo artistico privo di compromessi, estremista nelle intenzioni ed estremo nella sua realizzazione.

 

In chiusura, il tradizionale djset è affidato alla strana coppia Acus e Vigo. Non ci assumiamo la responsabilità per quello che potrebbe uscire da questa inedita combo!

   

( in Auflösung )

Foto di Barthélemy Aupetit

 

Quest’anno mancava il prog. Fortunatamente i Grand Astoria, guidati dal chitarrista/cantante Kamille Sharapodinov, per prog non intendono quel genere in cui un chitarrista si guarda allo specchio nudo mentre esegue un assolo di ventordici minuti, ma quel modo di esprimersi libero da costrizioni, divertente e creativo. Nello specifico questo gruppo di San Pietroburgo è in grado di cambiare stile, tempo e stato d’animo con la stessa velocità con la quale Bobo Vieri cambia fidanzata. Occasione più unica che rara per assistere a un loro show qui in città, anche perché in futuro potrebbero diventare troppo importanti per il nostro piccolo nice & friendly DIY club.

 

Dicono di loro:

 

“Needless to say you can expect to veer from straight ahead fuzz filled rock to wonky jazz in little under a couple of minutes before shooting off into some crazy acapella vocals…” (echoesanddust.com)

 

“’Band’ is a bit of an understatement though as the two monstrous 20+ minute tracks on offer here are performed by nine musicians with suitably grandiose results” (thesludgelord.blogspot.com sull’album “The Mighty Few”)

 

“Ya gotta love these guys” (aural-innovations.com)

 

Bandcamp > thegrandastoria.bandcamp.com/

 

//

 

In apertura gli sloveni Meduzalem, altro gruppo imprevedibile, ma decisamente più metallico e groovoso.

 

meduzalem.bandcamp.com/

PCM at the Hope Street Hoardings in Portsmouth. Bzzzaaang!

Foto a cura di Sant'Agostino.

 

Tornano live i Monaci del Surf , dopo i successi dell’anno scorso, la partecipazione a diversi festival “di cartello” in Italia (Sherwood, Onda d’urto, Home, Urban, Siren Fest…) e il momento di popolarità ottenuto con il loro brano “Surf Bossa Nova”, in tv come sigla d’apertura e chiusura de “Le Iene” (www.iene.mediaset.it/video/949/la-sigla-de-le-iene_482949...).

 

È inutile parlare della loro identità: i Monaci del Surf sono una sorta di società segreta. Non si può essere sicuri di chi ci sia dietro a quelle maschere, mentre è certo che chitarra elettrica, basso e batteria siano gli strumenti preferiti della band, filtrati e accompagnati da suoni elettronici che richiamano vecchi film di fantascienza o ambientazioni come la foresta amazzonica. Lo spettacolo è tirato, da ballare, con i classici alla Dick Dale e successi più recenti sempre reinterpretati in chiave surf rock.

 

Aftershow: digitinis djset. Nudisco, retrowave, idiozie varie in sequenza... insomma sapete a cosa state andando incontro!

 

Tutto il secondo album in ascolto:

 

www.youtube.com/playlist?list=PLLGPyOjudDvlfFxA0pn4BKlFm7...

 

Tutto il primo album in ascolto:

 

youtu.be/Qqf_P1mC9iI?list=PL16130D0FEDDC8858

 

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“Apache”, il video ufficiale:

 

www.youtube.com/watch?v=J1FfC5ztjuY

 

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“Que viva la fiesta”, il video ufficiale:

 

www.youtube.com/watch?v=DNgFAJg8NJ4

 

//

 

www.inritorino.com/

 

www.soundcloud.com/digitinis

Foto di Barthélemy Aupetit.

 

Tornano qui gli Zu dopo il loro concerto del 2009, che tutti ricordiamo. Si tratta di uno dei gruppi più significativi emersi dall’underground italiano negli ultimi vent’anni, non solo perché è approdato alla corte di Mike Patton (l’etichetta Ipecac), ma per come ci è approdato, senza compromessi e suonando incessantemente dal vivo in tutto il mondo, cosa, quest’ultima, che anche oggi riesce a pochissime nostre band.

In seguito alla separazione dal batterista Jacopo Battaglia, l’esperienza degli Zu si è interrotta per tre anni, fino a quando, nel 2014, Luca T. Mai (sax) e Massimo Pupillo (basso) si sono riattivati unendosi a Gabe Serbian dei Locust (e dei Retox) e hanno pubblicato l’ep “Goodnight, Civilization”, “The Left Hand Path”, con Eugene Robinson degli Oxbow, e il nuovo full length “Cortar Todo”, ospiti Joey Karam (ancora dai Locust) alle tastiere e Stefano Pilia alla chitarra.

Di certo il nostro pubblico non può non amare chi ha intitolato un suo pezzo “Tom Araya is our Elvis” e sembra proprio che non potrà restare indifferente al materiale di “Cortar Todo”, per il quale uno come Adam Wright della Crucial Blast, etichetta americana che unisce metal estremo a istanze “avant”, si è prodotto in definizioni come “the heaviest goddamn thing they've ever belted us with” “monstrously downtuned sludgefest” e “brute-force jazzcore”, sottolineando come nel disco convivano opposti come urgenza hardcore-punk e complessità, contorsioni jazz e pesantezze doom.

Noi li (ri)vedremo all’opera con il nuovo batterista Tomas Järmyr (Barchan): l’appuntamento è imperdibile, non si sa nemmeno perché lo scriviamo.

 

www.zuism.net/

 

Ingresso riservato ai soci.

 

*** Englsh ***

 

Zu are finally back to Tetris, after their memorable gig in 2009. The are the most significant underground band the Italian scene has seen since the nineties, not only because of their connection with Mike Patton (Ipecac record label), but because they never ceased playing live all over the world, while staying true to themselves, something, that very few Italian bands manage to accomplish.

After the original drummer Jacopo Battaglia left the band, Zu took a 3 year break, until Luca T. Mai (sax) and Massimo Pupillo (bass guitar) joined forces with Gabe Serbian (Locust, Retox) giving birth to their last EP “Goodnight, Civilization” in 2014 and full-length “The Left Hand Path” with Eugene Robinson (Oxbow) the same year. Their new full-length “Cortar Todo”, featuring Joey Karam (Locust) on keyboards and Stefano Pilia on guitar was released on March 24, 2015.

Obviously, our crowd cannot stay indifferent to a band who called a song “Tom Araya is our Elvis” and will certainly fall in love with “Cortar Todo”, which Adam Wright from Crucial Blast, an independent american record label focusing on indie/noise/metal/avant underground defined as “the heaviest goddamn thing they've ever belted us with”, “monstrously downtuned sludgefest” and “brute-force jazzcore”, highlighting how the urge of hardcore-punk, sophistication and twist of jazz and heaviness of doom coexist in this record.

On November 29 we will see them with their new drummer Tomas Järmyr (Barchan), it goes without saying, missing this gig would be an epic fail.

With apologies to Andrea (and her dogs).

Here is the original Tetris on the Game Boy. Its my highest record and it was absolutly hard to made this points... I am still in a battle with a friend of me. She still wants to beat me...

1 2 ••• 60 61 63 65 66 ••• 79 80