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j'ai déjà vu beaucoup d'espèces d'oiseau Européens...et quand je vois une espèce nouvelle....je suis particulièrement content .
Les pie grièches sont spéciales, si elles sont dans un milieu, cela veut dire que ce milieu est encore vivant.
Cette petite pie grièche est la plus petite des espèces Européennes...et la plus rare : la pie grièche masquée !
Que l'on trouve où ? à Kerkini !
Qui le savait ????
Je viens de lire sur un Bien Public (journal de Côte d’Or) de 2011 que dans le Morvan la Pie-grièche écorcheur serait surnommée « Jacques des Brosses ».
Cet oiseau a besoin des « brosses » (haies en morvandiau) pour nicher et pour constituer ses « garde-manger ».
La pie-grièche écorcheur est une espèce migratrice transsaharienne. Elle arrive début mai et retourne en Afrique entre fin août et mi-septembre.
Con lo hiperactivo que eras, claro, te acabaste cayendo del nido ante la desesperación de tus padres y nuestra frustración de no poder retornarte a él. Sabíamos que eras un jilguero y, aunque teníamos ya la experiencia de Pi Uno y Pi Dos, contigo prepararte para poder ser libre fue mucho más retador. Estabas casi cuando la asociación que te acogió cogió nuestro testigo. Hoy seguro que luces ya la característica careta roja de tu raza y surcas el cielo mientras el viento la peina. Vive libre y con los que son como tú.
With how hyperactive you were, of course, you ended up falling out of the nest. Your parents desperated and we frustrated as we were not able to return you to it. We knew you were a goldfinch and, although we already had the experience of Pi One and Pi Two, preparing you to be free was much more challenging. You were nearly ready when the association that welcomed you took our baton. Today you will surely wear the characteristic red mask of your race and you will fly through the sky while the wind combs it. Live free and with those who are like you.
La chiesa di San Cataldo a Gangi è sita a sud-est, sul declivio del Monte Marone, quasi al termine del Corso Giuseppe Fedele Vitale.
Essa risale alla prima metà del secolo XIV, come rilevasi da alcuni documenti. La facciata di prospetto dà sulla piazzetta omonima ed è ornata di portale, su cui è incisa la data di restauro dello stesso, 1884.
Dall'angolo anteriore sinistro del tempio, si eleva il quadrato campanile, dalla cui base si innalza una guglia conica a piastrelle smaltate.
L'interno comprende una navata mediana, più ampia, con cupolino, e due piccole navate laterali. La volta presenta un complesso decorativo artistico con tre affreschi sulla navata centrale, raffiguranti: S. Cataldo in atto di rendere la vista ad un cieco, la Gloria del Santo, ed il terzo miracolo della resurrezione dell'operaio opera del pittore palermitano Tommaso Pollaci del 1819.
La volta che copre il presbiterio presenta invece un affresco del pittore Crispino Riggio datato alla metà del Settecento.
Sull'altare maggiore s'ammira una bella statua del 1598 del Santo Vescovo di Taranto, patrono di Gangi. All'interno della chiesa sono opere di Giuseppe Salerno (Il miracolo dei Diecimila Martiri, 1619) e di Filippo Quattrocchi (Madonna degli Agonizzanti) ed una belissima statua in marmo di scuola gaginiana, rappresentante S.Cataldo.
Gangi fa parte del circuito de I borghi più belli d'Italia.