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dawn at Rifugio Lagazuoi. Dolomites.

 

Read more about this part of our trip to the Dolomites on our blog. Our walk around the Pass di Falzarego area combined parts of walks 20, 21, 22, and 23 in the book Shorter Walks in the Dolomites.

 

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(From left to right on the front row) Minister of Foreign Affairs of Germany Annalena Baerbock, NATO Deputy Secretary General Mircea Geoană and US Secretary of State Anthony J. Blinken

1. Il silenzio è un dono universale, 2. I primi raggi di sole sulla Tofana di Rozes, 3. Una carezza per l'anima, 4. ma la mia preferita è Cala Rossa..., 5. Oltre l'azzurro, 6. Bisogna viverli, 7. Come si fa a dormire?..., 8. Rifugio Laresei - Vista A,

 

9. Panoramica sulle Cinque Torri, 10. Profumo, 11. cerchi, acqua, nuvole,montagne, sole..., 12. Sono pietre o sono nuvole?..., 13. Gocce d'autunno, 14. Alba sul Pelmo, 15. La voce della montagna, 16. Lago di Santa Croce,

 

17. Italy, 18. Il solito tramonto, 19. L'unico vero viaggio..., 20. Mica facile imitarla..., 21. Alba sul Golfo di Napoli, 22. Barcellona by Night, 23. I tulipani di Fefè, 24. Tramonto dal Cansiglio,

 

25. Amo i colori, ..., 26. Ogni sera, date uno sguardo al cielo!, 27. Un volto tra le rocce, 28. flickr.com/photos/24520926@N04/8875988373/, 29. Respiro nel blu, 30. Bue Marino, 31. ..., 32. Le mie orchidee,

 

33. Rainbow, 34. ... 4 senza..., 35. Calopteryx virgo, 36. Impossibile resistere..., 37. Un tripudio di colori e profumi, 38. Croda da Lago e Lastoi de Formin, 39. ..., 40. Cala Azzurra,

 

41. A metà..., 42. Il bosco incantato, 43. La rivelazione, 44. Strana la faccenda delle nuvole..., 45. Una rosa, 46. 'notte..., 47. Stanchi, a volte, ma mai soli, 48. La voce del tempo,

 

49. Una pausa colorata, 50. Passeggiata sulla neve, 51. Il mare dei papaveri, 52. Magic Fountain, 53. ---, 54. Non calpestare lenticchia..., 55. flickr.com/photos/24520926@N04/8173080778/, 56. Circle Artic,

 

57. Nessun fiocco di neve..., 58. Capperi!, 59. La carezza del sole alla neve, 60. Ripescando...., 61. a tutte le donne, 62. Fiore d'inverno, 63. 'notte Niki, 64. Panoramica dal rifugio Nuvolau,

 

65. Una favola blu, 66. Il Cuore della Vita, 67. Una carezza al tuo cuore, 68. nhp, 69. I cerchi della vita, 70. E gli uomini?, 71. Mare cielo terra nuvole .... e il sole!, 72. Ancora neve!

illustrazione interna realizzata per il libro "Dolci leggerezze" di Veronica Lavenia,

edizioni VerbaVolant

 

carta, foto, pc (48x17 cm)

© novembre 2012

NATO Deputy Secretary General Mircea Geoană meets with Gordan Grlić Radman (Minister of Foreign Affairs, Croatia)

Bianco e nero toscano. Scogli e sassi che affiorano dal gelido mar Ligure o Tirreno (è sorta una mezza disputa quando eravamo in spiaggia a Tirrenia: Wikipedia dichiara che quella parte di mare è ancora facente parte del mar Ligure, nonostante tutto porti a pensare di essere nel Tirreno).

Non sono particolarmente avvezzo alle spiagge di sassi, da buon frequentatore estivo della sponda veneta dell'Adriatico non conoscevo altro che l'avere a che fare con la sabbia. Il primo diverso approccio agli scogli, parlando di mare, credo di averlo avuto sull'altra sponda dell'Adriatico, in Croazia, dove, ovviamente io ero assolutamente impreparato non avendo mai indossato in vita mia le plasticosissime scarpette da scoglio. I miei amici invece se le erano portate. Dicendomi peraltro solo la sera prima di partire che la spiaggia era di sassi.

Qui in Toscana ho visto sabbia in quel di Tirrenia. Sabbia che, è meno fine di quella jesolana e anche un po' più scura. Ma ancora più scura, quella di Margherita di Savoia dove sono stato dieci giorni fa.

Invece a Marina di Pisa hanno scogli (non naturali, servono a limitare l'erosione marina) e una spiaggia fatta di sassi (anche questi non naturali) che diventano un po' più piccoli, quasi ghiaia, a mano a mano che ci si avvicina all'acqua. Per fortuna che era maggio e quindi di fare il bagno in quella ghiacciaia con le onde non se ne parlava, altrimenti oltre all'acqua fredda mi sarei beccato pure il male alle piante dei piedi.

Che quando entro ed esco dall'acqua, in questi casi, io ho sempre un incedere assolutamente dilettantesco, tentando di camminare il più leggero possibile, sperando nell'equilibrio con le braccia larghe e lanciando sommessi lamenti di sofferenza. Niente a che vedere con quello di coloro che sono avvezzi al sasso, temprati da decenni di frequentazioni assidue. Li riconosci, oltre che dall'incedere assolutamente perfetto, deciso, non tentennante, incurante del dolore (che ormai non sentiranno più ché avranno le piante di ghisa), anche dal fatto che sono già abbronzatissimi a fine aprile e si gettano in acqua anche alle undici del mattino tanto per far capire che loro, alla ghiacciaia con le onde ci sono abituati perché “non è poi così fredda”.

Maledetti. Loro e le piante dei loro piedi.

Adesso basta, mi sono stufato. Vado a fare dei castelli di sabbia e a giocare con le formine (una stella, un sole e un ranocchio). Provateci voi a giocare così in spiaggia a Marina di Pisa o sull'isola di Hvar. Maledetti.

Любитель 2 - Kodak 400 TMY-2 120mm - ISO 400

Sloping plateau of Lastoi di Formin seen from Tofana di Mezzo, Cortina dolomites, Italy

Two climbers approach the top of the Nuvolau and its refuge. Immediately behind is La Gusela. The spiky mountain is Croda del Lago, with the vast inclined slab of M.Formin. In the far background are the Dolomite giants Antelao (L) and Pelmo (R).

NATO Deputy Secretary General Mircea Geoană meets with US Secretary of State, Antony Blinken

Cinque torri, Sorapis, Antelao, Pelmo, Lastoni di Formin

 

View On Black

Press conference by NATO Secretary General Jens Stoltenberg following the second day of meetings of NATO Ministers of Foreign Affairs

Averau, Nuvolau, 5 Torri, Lagazuoi e Tofane dalla Forcella Rossa, tra i Lastoni di Formin e la Croda da Lago

Piccole mani premono

formine di sabbia bagnata

spruzzi impertinenti

luccicano

i ricci capelli d'ebano,

la pelle dorata

emana

profumo salmastro.

In armonia col cielo

gli intensi occhi

osservano incantati

il frangersi delle onde.

Sorride felice.

Un vento

caldo e improvviso

rapisce quell'immagine

sfumandone il sapore.

Sulla riva

mucchietti di sabbia

si sfaldano

trascinati dalla risacca.

Péter Szijjártó (Minister of Foreign Affairs, Hungary) with Gordan Grlić Radman (Minister of Foreign Affairs, Croatia) and Mevlüt Çavuşoğlu (Minister of Foreign Affairs, Turkey)

Left to right: Antony J. Blinken (US Secretary of State) talking with Eva-Maria Liimets (Minister of Foreign Affairs, Estonia)

Press conference by NATO Secretary General Jens Stoltenberg following the second day of meetings of NATO Ministers of Foreign Affairs

illustrazione di copertina realizzata per il libro "Dolci leggerezze" di Veronica Lavenia,

edizioni VerbaVolant

 

carta, foto, pc (cm 24x17)

© novembre 2012

Roan Saddle, watching North.

 

From left to right. Beco de Mezodì, Rocheta de Prendera, Rocheta de la Ruoibes, Rocheta de Cianpolongo.

Press conference by Jens Stoltenberg, Secretary General of NATO following the Ministers of Foreign Affairs NAC meeting.

Bevagna, un esempio di classicità e di economia locale.

Ci volevano gli imprudenti paradossi di un maledetto toscano, come Curzio Malaparte, perché nel 1956 gli italiani venissero a conoscenza di una delle stranezze non ancora definitivamente spiegate dei bevanati: quella di imporre ai propri figli nomi insoliti, presi in prestito da poemi epici o più in generale dalla storia più altisonante della nostra civiltà. Questa tendenza, ancora oggi in voga, costituisce probabilmente il retaggio della Repubblica Romana giacobina del 1798, negli anni in cui - guarda caso - fu presidente del senato il bevanate Alessandro Aleardi. Ci fu in quell’epoca, in tutto lo Stato, una ventata di retorica laicista e repubblicana che richiamava alla classicità, di cui Bevagna si fece fedele interprete per il peso culturale delle famiglie più colte ed anticlericali, che influirono di riflesso sulle scelte delle classi meno abbienti del territorio comunale. Ma prima ancora Bevagna, in origine centro umbro e poi municipio, era fortemente radicata nella sua romanità, se si considera che lo stesso falsario e medico Alfonso Ceccarelli, decapitato nel 1583 a Castel Sant’Angelo, impose ai figli i nomi di Socrate,Pannonio e Filogenia.

Bisognerebbe vederla questa Bevagna dei tempi passati, immersa nel suo paesaggio rimasto inalterato per secoli, pur dopo la bonifica e la centuriazione romana, pur a seguito del risanamento idrico dei Trinci, per giungere - addormentata nel suo provinciale feudalesimo - fino al primo dopoguerra, quando l’urbanistica ancora non si era elevata a scienza perversa e devastatrice e le costruzioni nuove si contavano sulla punta delle dita, così come gli opifici e le strade percorse ancora da cavalcature e da carri e solo di tanto in tanto, a partire dai primi del novecento, dalle autovetture dei conti Spetia,degli Angeli Mongalli e dei Mattoli. E fu proprio Agostino Mattoli, medico di Giolitti ed uno dei padri dell’omeopatia italiana (antenato di quel Mario Mattoli che fu prolifico regista di Totò e zio di Dino Mattoli, pioniere del giornalismo ed editore del settimanale “Centro Italia”) che fece conoscere Bevagna a Curzio Malaparte. Lo scrittore rimase particolarmente colpito nel sentire “da porta a porta,da finestra a finestra,da cantonata a cantonata e dal forno alla fontana,dal lavatoio alla cucina, dalla stalla al frantoio, Temistocle chiamare Cassandra, ed Elettra Agamennone,ed Ecuba Astianatte e Tiresia Antigone”.

Non è la Bevagna decorativa o romantica, che voglio rievocare, ma quella curiosa, stramba, costruttrice geniale delle sue piccole grandi cose immortali,tra le quali, appunto, l’eccellente -almeno sulla carta- patrimonio onomastico, giunto fino a noi superando anche le traversie e le difficoltà del dopoguerra, della dilagante modernità e del basso impero filologico che stiamo vivendo. E’ difficile a distanza di tempo richiamare l’essenza della civiltà e della vita di un paese italiano,che, a dispetto della propria emarginata posizione geografica - che costituisce quasi un enclave linguistica all’interno dell’enclave culturale e sociale umbra - generò personaggi illustri –questa volta non solo sulla carta- come Francesco Torti, Filippo Silvestri, Ciro Trabalza e il Cardinale Alessio Ascalesi, cresciuto sulle sponde del Timia.

Ma c’è anche una Bevagna attuale, dalle case di pietra antica ancora disposte a semicerchio intorno all’impianto del teatro romano, trasformato in parte a ristorante stellato e in parte a cartiera delle Gaite; una Bevagna delle seggiolette disposte a lato di Corso Matteotti, che un pennarello di un Pasquino sgrammaticato ha assegnato a tal Menotti, a Jovanne, a Cincino il ferroviere,ad Angelino il postino, proprio davanti alla bottega antiquaria di Peppe Strappini, quello che … “Compro cose vecchie e vendo cose antiche”. Una Bevagna in cui il tempo si è fermato, appunto, come dimostrano quelle minime sedute, dove i predetti ovvero i loro iniziati, si raccolgono per ore a chiacchierare, fregandosene di intralciare la chiassosa marea del turismo domenicale alla ricerca del buon vino,del buon mangiare e dell’arte; una marea umana che affluisce di lì per invadere una delle piazze più belle dell’Italia minore, che una gru ivi sistemata da più di un lustro per restaurare la chiesa di San Michele Arcangelo non riesce a deturpare. C’è poi la Bevagna di Gigi Frappi, pittore di grande levatura, che concepì e realizzò il sipario raffigurante il Clitunno romano all’interno del teatro Torti, luogo annuale d’incontro di Symbola, la “Fondazione per le Qualità Italiane”, scelto da Realacci e Profumo; una Bevagna cara e visitata con frequenza quasi maniacale da Pierluigi Vigna, Lamberto Sposini, Pierluigi Celli e da Giuseppe De Rita, segretario generale del Censis, che solo per lei ha coniato il termine “bevagnizzazione”, sinonimo di qualità della vita.

Mi accorgo che ho parlato di tutto,ma non di quello di cui mi era stato chiesto di parlare, cioè delle peculiarità gastronomiche del distretto bevanate. Comunque quel che è fatto è fatto ed il pezzo non lo ributto giù! Mi basterà aggiungervi che Bevagna fu mercatale medievale e che le sue rinomate macellerie - da dove escono impareggiabili salsicce vagamente contaminate dall’aglio (essenza orticola a cui bevanati non sanno rinunciare) e salami con grani di pepe così grossi che sembrano quelli del rosario - vengono prese d’assalto dai buongustai erranti, che sapendola lunga non intendono confrontarsi con certe malizie di stampo nursino. E che dire dei panicocoli (in toscana le chiamano cialde, ma a Bevagna sono cosparse di semi d’anice) o delle roccette al mosto delle monache del Monte, che si sono fatte cristianamente sfilare la ricetta - e le relative formine di rame - dalle pasticcerie del corso? In tutte le osterie bevanati si mangia come si deve e si alberga meglio. Del vino non ve ne parlo,perché ci troviamo nel distretto del Sagrantino, su cui è stato scritto di tutto. Anche troppo. Vorrei solo segnalare che questo borgo rischia di entrare di nuovo in conflitto –si fa per dire- con Montefalco, per una sorta di salutare e storico dualismo, che oggi si ripropone sul piano dei tannini e degli antociani. Aggiungo solamente che Marco Caprai, nel corso di Vinataly 2006, con uno dei suoi colpi di testa che talvolta lo avvicinano “deprecabilmente” ad Oliviero Toscani, ha riprodotto in una gigantografia la piazza Silvestri, realizzando una sala di posa sotto il cielo di Verona, dove il gotha dell’enologia mondiale si è messo in fila per farsi fotografare. L’iniziativa ha sollevato un mezzo vespaio a Montefalco, che ha risposto vinificando il Sagrantino in bianco. Ma dispute come queste ben vengano, perché da sé sole sono in grado di risollevare una microeconomia, quella dei vari Lisippo, Ariosto, Zenaide,Zuara, Persefone, Clitemnestra, Agamennone,Giunone e del sindaco Bastioli, che si chiama semplicemente Enrico, ma che si sfrega comunque le mani.

Giovanni Picuti

 

Dal Corriere dell'Umbria del 18.4.2007

Doorstep statement

by NATO Deputy Secretary General Mircea Geoană ahead of the Informal Meeting of NATO Ministers of Foreign Affairs

Read more about this part of our trip to the Dolomites on our blog. Our walk around the Pass di Falzarego area combined parts of walks 20, 21, 22, and 23 in the book Shorter Walks in the Dolomites.

 

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Croda di lago and Lastoi di Formin from Tofana di Mezzo, Cortina Dolomites, Italy

Joint press conference by NATO Secretary General Jens Stoltenberg (remote from Brussels) and the Minister of Foreign Affairs of Germany, Annalena Baerbock

[CAT]: Mentre la 335.002 de Comsa espera a que li formin el seu mercant, els rodalies anaven desfilant un rere l'altre. A la foto el 465.257 realitzant un servei de la R7.

 

[ES]: Mientras la 335.002 de Comsa espera a que le formen su mercante los cercanias iban desfilando uno tras otro. En la foto el 465.257 cubriendo un servicio de la R7.

Joint press conference by NATO Secretary General Jens Stoltenberg (remote from Brussels) and the Minister of Foreign Affairs of Germany, Annalena Baerbock

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