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Campanula portenschlagiana

Dalmatieklokje

Dalmatian bellflower Campanula portenschlagiana has creeping to ascending, limp stems that are often short haired and richly leafed. The scattered leaves are multiform and can grow round, heart, kidney to ovate, with a leaf margin that is often irregular and coarsely toothed, but can also be serrate, serrated or even nearly intact. Different leaf shapes can occur on a single plant.

 

Nella descrizione dei giganti dolomitici la scienza geologica e geomorfologica impiega una interessante e multiforme terminologia. La stessa è fatta propria dagli ardimentosi conquistatori dell'inutile, che scalano le stesse pareti. Così in questa visione laterale del Pelmetto si possono osservare spigoli, diedri, guglie, pilastri, stratificazioni, specchi di frana, torrioni e altro ancora. Il tutto messo in risalto dalla splendida luce che impatta sulla montagna ..... ..

'Eppure, ve lo assicura la Follia in persona, uno è tanto più felice quanto più la sua Follia è multiforme.'

Ranica multiformat pinhole camera. Fomapan 200 creative. Rodinal. Darktable. NIK.

"Misteriose e segrete figure femminili, le Krivapete sfuggono a monolitiche interpretazioni. Sono donne d'erbe, maghe, streghe, dee, eretiche, benandanti, donne sacre, o semplicemente donne selvatiche. In questo studio, che unisce credo leggerezza poetica e rigore scientifico, ho scomposto e ricomposto l'affascinante e multiforme identità delle Krivapete, dalla sacralità dell'archetipo femminile nella cultura della Immanente Dea Madre del Neolitico, alla svalutazione d'essere donna, e 'diversa', nella cultura post-pagana del Trascendente Dio Padre. Anche il nome, di lingua slovena, ha diversi significati (la potenza del numinoso è sempre duale) il più interessante è 'donna con i piedi per dietro' e 'donna che va contro le regole sociali'..."

 

Le Krivapete delle Valli del Natisone - un'altra storia" -

Autrice Aldina De Stefano. Collaborazione delle donne delle Valli.

'Eppure, ve lo assicura la Follia in persona, uno è tanto più felice quanto più la sua Follia è multiforme.'

Casi nunca añado ningún extra a mis fotografías.

Me gustan desnudas, sin marco ni nada que distraiga la atención de lo que realmente quiero transmitir. La fuerza de la imagen y la historia que intenta contar deben ser el único contenido, atractivo o no.

Pero hoy es una ocasión especial. Y lo es porque con esta panorámica compuesta por seis imágenes verticales, quiero empezar una nueva serie. En ella intentaré mostrar mi visión personal, casi me atrevería a decir íntima de las mil Barcelonas que existen. Con ella quiero rendir un homenaje a la ciudad que amo, a la que me vió crecer, en la que he vivido los acontecimientos más importantes de mi existencia.

No nací en Barcelona. No vivo en Barcelona desde que tenía veintiseis años. Quizá ni siquiera moriré en ella.

Pero ha sido, es y siempre reinará en mi corazón como "mi ciudad".

Y precisamente por eso, porque ella es una ciudad compuesta por miles de ciudades diferentes, con miles de ambientes, paisajes, personas y personajes multiformes y multicolores, he querido que la serie de imágenes que le dedico, se titule así...

 

MIS BARCELONAS

 

Imagen reeditada y muy mejorada por un amigo: Miquel Fabré

 

Música recomendada: "Barcelona". Montserrat Caballé & Freddy Mercury.

nell'alta Valle della Prosa in Val Bedretto (canton Ticino) il caotico paesaggio creato dalla multiforme costituzione geologica è ingraziosito dalla presenza di numerosi laghetti senza nome.

 

best in large

 

Die Schachblume (Fritillaria meleagris), auch Schachbrettblume oder Kiebitzei genannt, ist eine Pflanzenart aus der Familie der Liliengewächse(Liliaceae) und ist geschützt.Die Schachblume wird in der Roten Liste der gefährdeten Arten als "stark gefährdet" eingestuft. Schachblumen gedeihen auf feuchten Wiesen.

Die Blütezeit reicht von April bis Mai. Die meist einzelnen, selten zu zweit stehenden Blüten sind nickend[3] bis nach unten hängend. Die zwittrigen, dreizähligen Blüten sind fast geruchlos und breit glockenförmig. Die sechs gleichgestaltigen, etwa 4 Zentimeter langen Perigonblätter, deren stumpfe Spitze meist etwas umgebogen ist, sind schachbrettartig purpurrot-weiß oder grünlich-weiß gefleckt. Selbst bei der völlig weißen Form Fritillaria meleagris f. alba ist die namensgebende Musterung noch schwach zu erkennen.

 

Fritillaria meleagris is a Eurasian species of flowering plant in the lily family.[2][3][4] Its common names include snake's head fritillary, snake's head (the original English name), chess flower, frog-cup, guinea-hen flower, guinea flower, leper lily.in Germany it is under nature protection

The flowering period runs from April to May. The mostly single, rarely in pairs standing flowers are nodding [3] to hanging down. The hermaphrodite, threefold flowers are almost odorless and wide bell-shaped. The six equal multiform, about 4 centimeters long tepals whose blunt tip is usually somewhat bent, are checkerboard mottled purple-white or greenish-white. Even with the completely white form Fritillaria meleagris f. Alba the eponymous patterning is barely recognizable.

 

(Wikipedia)

 

Capitolo 6

  

Album completo: Cuba 6: Verso Trinidad

 

L'ANIMA E' RIMASTA IN AFRICA...

 

Non c'è dubbio, Cuba, è un'insieme multiforme di etnie, succedutesi nei secoli, dall'avvento degli Spagnoli in poi...

Un'ampia porzione di questo popolo, così particolare,

sono gli afrocubani.

Con l'avvento della massiccia produzione di tabacco,

cotone e canna da zucchero, le braccia,

in epoca preindustriale, non bastavano mai...

Ed ecco comparire, la piaga dello schiavismo,

il più bieco e crudele, che si possa conoscere.

 

La storia, la sapete tutti, ed è zeppa di dolore...

Quel dolore che ora,

sembra non affiorare,

sul sorridente volto di questa bella ragazza.

Il suo nome, era tutto un programma...

ESPERANZA...

 

Così la madre la chiamò, in ricordo dei nonni suoi,

che morirono di stenti e percosse,

sui campi assolati dell'isola.

L'augurio, era, appunto, la speranza che questo,

non accadesse mai più....

 

Il volto, così luminoso, si velò di pacata tristezza...

Poi, la voce, come un sussurrar alla luna...

Mi raccontò una storia, così commovente,

che non riuscii a trattenere le lacrime...

 

Nelle notti lontane di Cuba, tra gli schiavi,

un solo pensiero... l'Africa...

E la sua savana sconfinata...

Dove, le anime degli avi,

vagavano libere da ogni costrizione...

Nessuna catena, a cingere le caviglie...

Tra le piantagioni la pietà, non albergava per niente,

i corpi dei morti, straziati e offesi,

venivano seppelliti in fretta e furia...

Non c'era tempo per le lacrime... ne per i ricordi...

Lentamente, quel dolore, divenne un canto che cominciò a volare tra i campi...

Permeando l'aria di dolcissime melodie.

Più che un canto, sembrava un lamento... languido... soave... struggente...

Gli schiavi, lo intonavano nella loro lingua madre,

in ricordo dell'amata terra.

E le giornate... sembravano meno faticose...

 

Uno stralcio da un testo, più o meno, diceva così:

 

" o dolce luna, cullami nelle tue notti argentate, così che la mia anima, possa addormentarsi serena..."

 

Esperanza, prima di andare... concludendo mi confessò:

 

" La mia anima è in Africa... è laggiù che voglio andare...

Prima o poi.

 

Come... non augurarglielo...

  

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© La foto è di esclusiva proprietà dell'autore Stefano Paradossi che ne detiene i diritti e ne vieta qualsiasi utilizzo da parte di terzi.

 

© The photo is of exclusive property of the author Stefano Paradossi who owns the rights and prohibits any use by third parties.

 

At sunset here, where the last cultivated fields share immense natural spaces with an intact and multiform spontaneous vegetation.

Here along the ridge between two valleys, a procession of low clouds travels east-southeast, towards the Ligurian Sea, while at high altitude the winds play with the clouds, drawing a beautiful sky.

 

Qui gli ultimi campi coltivati condividono spazi naturali immensi con una natura intatta e multiforme sotto l'aspetto vegetale.

Qui lungo il crinale tra Valtrebbia e Valnure, una processione di nuvole basse viaggia in direzione Est Sud Est, verso il mar Ligure, mentre in alta quota i venti giocano con le nuvole, disegnando un cielo bellissimo.

 

Enlarged view

  

All rights reserved © Nick Outdoor Photography

Noon multiformat pinhole camera. Fomapan 200 Creative. Rodinal 1:50. GIMP, NIK

ZeroImage Zero 618B Infinite Multi-Format Pinhole Camera | Fujifilm ACROS 100 B&W

Noon Pinhole 612 Multiformat.

Multiple exposures.

Fuji Neopan Acros 100.

Rodinal.

La statua di Niccolò Paganini ( Genova, 1872 ). Violinista e compositore, uno dei più importanti della musica romantica.

Dalle porte del Teatro Carlo Felice si diffondevano le note di Beethoven e Tchaikovsky in un concerto, 'Eroi e imperatori', diretto da Daniel Oren

 

Se la musica è l'alimento dell'amore, seguitate a suonare, datemene senza risparmio..

Oh, spirito d'amore, sei vivo e fresco!

Così multiforme si presenta amore da essere lui solo il trionfo della fantasia

 

William Shakespeare

Twelfth night

 

If music be the food of life, play on...

 

Genova

 

Let the music keep playing

All rights reserved - copyright © Stefano Scarselli

 

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Una delle attrazioni turistiche più curiose ed affascinanti di Vienna è la casa "Hundertwasserhaus" costruita dall'architetto e pittore austriaco Friedensreich Hundertwasser.

 

E' nata come casa “popolare” per 50 famiglie povere delle capitale austriaca. Per queste famiglie l’architetto ha voluto creare un ambiente che fosse come la vita, non lineare, non razionale, colorata e multiforme, qualcosa di molto diverso dallo stile classico della Vienna imperiale

 

Ad oggi la struttura è interamente gestita dal comune di Vienna che mette in affitto i 50 interni al prezzo di 5 euro al metro quadro. Il comune, previ controlli, verifica la reale necessità della famiglia e predilige quei nuclei in cui è presente un individuo particolarmente interessato ed attivo nel mondo artistico contemporaneo.

 

All rights reserved - copyright © Stefano Scarselli

La Palma

 

Pinhole Zero 612 F Multiformat

Fuji Superia 400

Scan vom Negativ mit Braun FS120

La Palma

 

Pinhole Zero 612 F Multiformat

Fuji Superia 400

Scan vom Negativ mit Braun FS120

Noon Pinhole 612 Multiformat.

Multiple exposures.

Fuji Neopan Acros 100.

Rodinal.

Sidney Lanier, Georgia poet, 1842-1881

 

The Marshes of Glynn, as seen from Jekyll Island.

 

"The Marshes of Glynn" is one of Sidney Lanier's poems featured in Hymns of the Marshes, an unfinished set of lyrical nature poems that describe the open salt marshes of Glynn County in coastal Georgia."

 

Excerpt from the poem...

 

" GLOOMS of the live-oaks, beautiful-braided and woven With intricate shades of the vines that myriad-cloven Clamber the forks of the multiform boughs,—

Emerald twilights,— Virginal shy lights,* *Wrought of the leaves to allure to the whisper of vows,

When lovers pace timidly down through the green colonnades Of the dim sweet woods, of the dear dark woods, Of the heavenly woods and glades, That run to the radiant marginal sand-beach within. "

Un'immagine festosa per augurare a tutti una Serena Domenica! - Il Cassaro- Palermo

 

Scatto effettuato i primi di Giugno in occasione della Manifestazione "Una Marina di Libri" che in otto edizioni è diventato il maggiore appuntamento letterario della regione e del Sud Italia, ha conquistato un posto centrale nel panorama culturale italiano e ha consolidato la sua posizione tra le fiere dedicate al mondo del libro e soprattutto nel cuore del pubblico.

La rassegna ha ospitato, negli anni, migliaia di visitatori – 30.000 nell’ultima edizione – più di 130 case editrici da tutta Italia, scrittori nazionali e internazionali, musicisti, artisti e operatori culturali di grande fama, per una vera e propria festa della lettura e della parola.

Con il suo ampio ventaglio di eventi – dibattiti, reading, presentazioni, concerti, letture animate per i più piccoli, laboratori didattici e ludici, proiezioni, anteprime – dedicati a tutti i tipi di pubblico, dai bambini – con un programma junior interamente dedicato a loro – agli universitari, per i quali sono pensati i workshop mattutini, dai giovani agli adulti, dai cinefili agli esperti di musica, il festival è riuscito nell’intento di offrire una proposta culturale quanto più possibile varia e multiforme, ma soprattutto vicina ai gusti e alle esigenze di tutti.

Perché Una marina di libri?

perché siamo convinti che i libri aiutino a vivere meglio;

perché la lettura può essere appagante e divertente, se le proposte culturali sono innovative e originali;

perché un uomo che legge ne vale due;

perché leggere vuol dire viaggiare con la mente, scoprire mondi nuovi, vivere vite diverse dalla propria;

perché Mantova, Pordenone, Milano, Torino, Roma, Bologna, Modena dimostrano che l’interesse per i festival letterari è in continuo aumento;

perché vogliamo diventare il terzo polo del libro in Italia, dopo Torino e Roma;

perché Palermo è una piazza di grande fascino e attrattiva per autori e realtà editoriali nazionali;

perché la cultura può essere volano dell’economia del territorio;

perché un evento di alto profilo culturale con risonanza nazionale incrementa i flussi turistici.(da letteratutidenews)

 

Grazie a tutti per la vostra gentilezza! Un caro saluto

Noon Pinhole 612 Multiformat.

Multiple exposures.

Fuji Neopan Acros 100.

Rodinal.

*

* (s3 P) (xy w Y) (Zo) (BNy7) (Pfos)

 

"...No comprendo a los ríos. Con prisa errante pasan

desde la fuente al mar, en ocio atareado,

llenos de su importancia, bien fabril o agrícola;

la fuente, que es promesa, el mar sólo la cumple,

el multiforme mar, incierto y sempiterno..."

 

(LUIS CERNUDA. Como quien espera el alba.)

L'orgue est un instrument à vent multiforme dont la caractéristique est de produire les sons à l’aide d’ensembles de tuyaux sonores accordés suivant une gamme définie et alimentés par une soufflerie.

I marvel at the proclivity of shorebirds, none more than the Brown Pelican, traveling innately through all states of matter, whether air, water, or over earth. They can soar at great heights but just as easily glide just inches above the ocean’s surface and, without as much as a wingbeat, use air currents to glide up over a wave and drop back behind it. From loftiness they dive, with a splash, into the sea to capture a fish below the surface, easily crossing boundaries insurmountable by the multiform minions. In wildlife photography there is a general premise that subjects in a photo should not cross boundaries- like horizons. In the case of the pelican it is a tenet seemingly at best misplaced for this majesty of crossing boundaries. #BrownPelican #Sunrise

 

Non si conosce l’originaria collocazione della tavola, che pervenne in Galleria nel 1995 a seguito dell’acquisto da parte del Ministero dalla casa d’aste Finarte di Milano. Già attribuito a Simone Martini, il dipinto nel 1909 passò dalla collezione Ferroni a quella Tavazzi, per essere venduto presso la Galleria Sangiorgi. Nel 1982 riapparve ad un’asta Sotheby’s e nel 1995 venne presentato dalla casa d’aste Finarte di Milano per poi essere acquistato dal Ministero per i Beni Culturali. Parte di un perduto polittico, la tavola si caratterizza per l’attenzione rivolta alla pittura senese e tardogiottesca, tratto tipico della produzione artistica dell’Umbria meridionale alla fine del Trecento. Il Maestro della Dormitio di Terni, a cui è attribuita l’opera, prende il nome da un affresco con la Dormitio Virginis nella chiesa di san Pietro a Terni. Tra gli ultimi due decenni del XIV secolo e i primi anni del Quattrocento, divenne uno dei protagonisti indiscussi del linguaggio affermatosi nel Ducato di Spoleto dove elementi tratti dalla tradizione locale (Ugolino di Prete Ilario, Cola Petruccioli, Giovanni di Corraduccio) e dai grandi esempi martiniani e giotteschi, vennero rielaborati alla luce del più moderno stile tardogotico; quest'ultimo contributo fa il punto sulla storia attributiva, a partire da Zeri che fu il primo ad accorpare attorno alla figura del Maestro un nutrito di opere caratterizzate da un linguaggio multiforme, allargandolo ad "apporti molteplici, che vanno dalla pittura di area adriatica a quella senese" visti però attraverso l'interpretazione dei pittori della "grande stagione orvietana. Sono state proposte diverse possibili identificazioni dell'anonimo pittore: Francesco di Antonio da Ancona o Domenico da Miranda. L'area molto ampia di azione dell'artista coincide con l'ampio arco cronologico di attività che viene definito a partire dal 1369 (se si riconosce nel Maestro il nome di Domenico da Miranda, documentato in quell'anno presso il papa Urbano V) sino ai primi anni del XV secolo, periodo in cui ricadrebbe la tavola della Galleria vicina per le "figure esili, i profili affilati, le minute decorazioni" a un affresco pressoché sconosciuto del coro della chiesa di Santa Caterina delle Vergini a Foligno raffigurante Santa Caterina d'Alessandria, considerata tra le ultime opere del Maestro.

World is varicolored, dissimilar, diversified, mottled, multicolored, multiform....

we have our own color in this colorful world! :))

Magmatic rocks lie on high meadows that were once millions of years ago, an ocean disappeared as land uplift created mountains all over the planet.

An ambiance incredible in its multiform beauty.

Merge of two photos.

 

Massi neri e foglie gialle

Pietre magmatiche giacciono su alti prati appenninici che milioni di anni fa erano sul fondo di un oceano, poi sparito per il sollevamento geologico della crosta terrestre.

Un ambiente incredibile nella sua multiforme bellezza.

Combinazione di due foto.

 

Full Size panorama

 

All rights reserved © Nick Outdoor Photography

2023 05 04 1D0A8618-R5

Ophrys fuciflora

Late Spider Orchid

Ces orchidées sont multiformes principalement le labelle

........Cependant, dans l’expansion de sa joie, la Lune remplissait toute la chambre comme une atmosphère phosphorique, comme un poison lumineux ; et toute cette lumière vivante pensait et disait : « Tu subiras éternellement l’influence de mon baiser. Tu seras belle à ma manière. Tu aimeras ce que j’aime et ce qui m’aime : l’eau, les nuages, le silence et la nuit ; la mer immense et verte ; l’eau uniforme et multiforme ; le lieu où tu ne seras pas ; l’amant que tu ne connaîtras pas ; les fleurs monstrueuses ; les parfums qui font délirer ; les chats qui se pâment sur les pianos et qui gémissent comme les femmes, d’une voix rauque et douce!.... [Les Bienfaites de la Lune - Charles Baudelaire]

La Palma

 

Pinhole Zero 612 F Multiformat

Fuji Superia 400

Scan vom Negativ mit Braun FS120

Pinhole Zero 612 F Multiformat

Fuji 100 Acros in Kodak D-76

Print auf Agfa MCC

Eisenblautonung MT7

China ink & watercolors on paper, 1993

(32.5 x 48 cm / 12.8 x 18.9 in)

 

Alexandre was an illegal immigrant, he worked in the docks of a big city as longshoreman. A private detective, Patrick Raftery, took him as a help. The day the detective was killed, leaving his six years old daughter in Alexsandre’s care, he found himself in a gigantic plot, monsters, serial killers, dealers and a secret laboratories, gangs and corrupted politicians. Confused and full of phobias he faced a multiform entity. Alexandre wasn't the hero, he wasn't prepared for all this... it's better not EVER to be a hero.

 

The main character of a comic book I made in 1993.

2023 05 04 1D0A8636-R5

Ophrys fuciflora

Late Spider Orchid

Ces orchidées sont multiformes principalement le labelle

Basilica di San Nicola, Bari

Questo capolavoro del romanico pugliese fu costruito dal 1087 al 1125 per riporre le ossa del Santo vescovo. La struttura, edificata in età normanna, si appoggia al preesistente palazzo bizantino del Catapano (governatore bizantino), e raccoglie numerosi materiali di spoglio. La chiesa ha una pianta a croce latina, è caratterizzata da un ampio transetto, due poderose torri in facciata e profondi arconi sul lato meridionale a cui si sovrappone la galleria dell'esaforato. Sotto la chiesa principale vi è la cripta (davvero da non perdere), con una selva di colonne con capitelli multiformi e la tomba di San Nicola. Qui si celebra secondo il rito greco, trovarsi mentre un sacerdote legge (canta) la liturgia è qualcosa di straordinario. Nella chiesa superiore vi sono splendidi mosaici pavimentali, un trono vescovile di superba fattura, un soffitto ligneo dipinto nel Seicento da Carlo Rosa e, in una saletta, il tesoro. All'esterno c'è ancora una ricca fioritura di sculture, alcune estremamente originali come la sfinge che sovrasta il portale principale.

 

This masterpiece of the Romanesque of Puglia had been built since 1087 to 1125 to put back the bones of the Saint bishop. The structure, built in Norman age, it supports him to the preexisting Byzantine building of the Catapano (Byzantine governor), and it picks up numerous materials of bare. The church has a plant to Latin cross, it is characterized by an ample "transetto", two mighty towers in façade and depths arch on the southern side to which overlaps the gallery of the "esaforato". Under the principal church there is the crypt (indeed not to lose), with a forest of columns with multiform capitals and the grave of St. Nicola. Here it is celebrated according to the Greek rite, to be in while a priest reads (he sings) the liturgy is something of extraordinary. In the superior church there are splendid mosaics pave them, an Episcopalian throne of superb invoice, a ceiling wooden painting in Six hundred from Charles Rosa and, in a hall, the treasure. To the outside there is still a rich flowering of sculptures, some extremely original ones as the sphinx that overhangs the principal portal.

Created with fd's Flickr Toys.

Altri particolari: Ciborio, Portale principale

 

In sintesi, l'eclettico è chi ha un ingegno multiforme e vivace, e che, nonostante rivolga la propria attenzione e il proprio interesse in molte direzioni, non ha mai la superficialità del capriccioso e del mutevole - tendendo invece, con la sua composita ricerca, ad un disegno unitario armonico.

see my album galicia: vimeo.com/295219198

 

El cabo Ortegal

es un cabo situado en la costa atlántica española, dentro del municipio de Cariño, en la provincia de La Coruña, comunidad autónoma de Galicia.

El cabo Ortegal es el segundo cabo más septentrional de la península Ibérica, solo superado por el cabo de la Estaca de Bares.

 

Forma parte de la ría de Ortigueira, uno de los estuarios más importantes del norte de España. La localidad más próxima es Cariño, puerto pesquero de importancia y lugar desde el que dirigirse a visitar el cabo Ortegal y su faro. Para ello, desde el centro de la villa, se asciende entre casas multiformes y multicolores. La carrera gana altitud a medida que se aleja de la villa y discurre paralela al mar. A la derecha se extiende la ría de Ortigueira con sus tramos acantilados. Los más altos de la Europa continental.

 

Cape Ortegal

is a cape located on the Spanish Atlantic coast, within the municipality of Cariño, in the province of La Coruña, autonomous community of Galicia.

Cape Ortegal is the second northernmost point of the Iberian Peninsula, surpassed only by the Cape of the Stake of Bars.

 

It is part of the estuary of Ortigueira, one of the most important estuaries in northern Spain. The nearest town is Cariño, important fishing port and place to go to visit Cape Ortegal and its lighthouse. To do this, from the center of the village, you climb between multi-colored and multi-colored houses. The race gains altitude as it moves away from the village and runs parallel to the sea. To the right extends the estuary of Ortigueira with its cliff sections. The highest in continental Europe.

Fotografia Tomada desde el Cerro del Obispado

SAN LUIS GONZÁGA

Construida desde el año 1898 hasta el año 1923 y ubicada donde anteriormente se encontraba el Seminario de Monterrey, en la calle Hidalgo esquina con Av. Cuauhtémoc. Construcción de bellísima arquitectura neogótica en donde la decoración interior exhibe multiformes molduras doradas que enmarcan los muros que maravillan a todos sus visitantes.

  

BASÍLICA LA PURÍSIMA CONCEPCIÓN DE MARÍA

La construcción de esta iglesia data desde 1719, cuando era solo una pequeña capilla. El 19 de mayo de 1942 comienza la última reconstrucción de este templo y finaliza el 14 de febrero de 1946. El templo es obra de Enrique de la Mora que gana el Premio Nacional de Arquitectura con el proyecto de construcción del templo. Se encuentra en la calle Serafín Peña esquina con Hidalgo, frente a la plaza La Purísima. La construcción de la fachada es de corte moderno y en su interior destacan sus piezas de arte sacro, así como sus vitrales.

Pinhole Zero 612 F Multiformat

Fuji 100 Acros in Kodak D-76

Print auf Agfa MCC

Eisenblautonung MT7

"Multiform gear"

2023 05 04 1D0A8684-R5

Ophrys fuciflora

Late Spider Orchid

Ces orchidées sont multiformes principalement le labelle

  

La Palma

 

Pinhole Zero 612 F Multiformat

Fuji Superia 400

Scan vom Negativ mit Braun FS120

"Setas en el bosque"

 

Llegando el otoño

nacen en el bosque

los hongos de especies

multiformes.

Sinfonía

de alegres colores,

bajo la sombría

capa de espesores:

blancas, amarillas,

naranjas, violetas,

sencillas y orondas,

crecen las setas.

Claude Monet. 1840-1924. Paris.

Nymphéas. Water-Lilies. 1915.

Munich . Neue Pinakothek

 

Après un petit échantillon de peintures de l'école classique-académique ( cf Peintres Cabanel et Peintres Bouguereau) il est intéressant de présenter quelques-uns de leurs principaux adversaires : Edouard Manet, deux impressionnistes (Claude Monet, Berthe Morizot) et un réaliste comme Gustave Courbet. L'art des impressionnistes est idéologique mais de manière très indirecte et non évidente quant à leurs sujets. C'est par le style "tachiste", esquissé, qu'ils sont un défi majeur aux Classiques (Thomas Couture, Girodet-Trioson) et à toute la peinture ancienne. Manet et Courbet ont par contre pratiqué une peinture clairement idéologique et politique qui était une remise en cause explicite de l'art ancien, classique dans sa substance (Giorgione, Titien, Velasquez, François Boucher).

 

After a small sample of paintings from the classical-academic school (see Cabanel and Bouguereau Painters) it is interesting to present some of their main opponents: Edouard Manet, two impressionists (Claude Monet, Berthe Morizot) and a realist like Gustave Courbet. The art of the impressionists is ideological but in a very indirect way and not obvious for their subjects. It is through the "tachist" style, sketched, that they are a major challenge to the Classics (Thomas Couture, Girodet-Trioson) and to all ancient painting. Manet and Courbet, on the other hand, practiced a clearly ideological and political painting that was an explicit challenge to ancient art, classical in substance (Giorgione, Titian, Velasquez, François Boucher).

 

LA RUPTURE IMPRESSIONNISTE-MODERNISTE

  

On pourrait être tenté de considérer les Impressionnistes comme les premiers « modernes » parce qu’ils ont défié certains principes essentiels enseignés dans les Académies. Mais les impressionnistes continuaient à admettre les idées traditionnelles sur le véritable but de l’art depuis la Renaissance : représenter la nature telle qu’elle nous apparaît. Ils ne mettaient pas en cause l’objectif de fond. On peu même constater que c’est seulement avec l’impressionnisme que la conquête de la représentation de la nature est enfin complète et que le monde réel est saisi sous tous ses aspects.

Ernst GOMBRICH Histoire de l'Art.

  

La rupture impressionniste est double :

1° Quant au style

2° Quant au fond, à la substance, aux thèmes de la peinture.

 

1° Le Style

L'impressionnisme n'a pas été facilement accepté en France. Les techniques impressionnistes, l'esquisse et le tachisme, heurtaient les habitudes antérieures.

L'esquisse a toujours existée. Elle permettait de conclure un contrat avec les commanditaires en leur donnant une idée du tableau, et de la manière dont le peintre envisageait de traiter le sujet. L'esquisse était nécessaire pour avoir le droit de se présenter à l'Académie. Mais les commanditaires exigeaient, au final, une oeuvre achevée, au dessin rigoureux, fini, précis. Un peintre n'était pas reçu à l'Académie sur une esquisse. Il pouvait seulement justifier sa candidature.

L'impressionnisme prenait le contre-pied de cette esthétique classique en faisant de l'esquisse et du tachisme un système.

D'un point de vue classique un tableau impressionniste n'est pas achevé.

Les impressionnistes, systématisaient l'Art du Flou.

Parmi les techniques développées au cours du 19è siècle l'Esquisse a été une des meilleures expressions de l'Art du Flou.

L'Art du Flou a été pratiqué de manière géniale par Léonard de Vinci. Le "Sfumato" est, dans le cadre d'une peinture très figurative et parfaitement finie, comme la Joconde, les Vierges au rocher, ou Saint Jean Baptiste, une ébauche d'art du flou.

L'Esquisse a été dans l'histoire de la peinture un projet, une étude préparatoire, qui permettait à l'artiste de s'assurer de la cohérence et de l'équilibre de son tableau fini. Dans ce cas, le plus souvent, le flou n'est qu'une approximation, un brouillon, le témoin d'un art incomplet qui demande à être achevé.

Mais de nombreux artistes, au cours des siècles passés, ont parfaitement compris que l'esquisse pouvait, parfois, exceptionnellement, être une oeuvre achevée.

C'est à dire une oeuvre dont une grande majorité de spectateurs, experts ou non, ressentaient impérieusement que RIEN ne devait lui être ajoutée. Ce n'est pas une définition mathématique, mais c'est la meilleure.

L'esquisse n'est une oeuvre achevée que lorsqu'elle est créatrice d'une atmosphère singulière, particulièrement suggestive, porteuse d'une poésie qui lui est propre, unique. Quand il apparaît de manière évidente que plus de précision dans le dessin fermerait les portes à l'imaginaire, au mystère, et détruirait un équilibre subtile entre le rêve et la réalité.

Le dessin trop précis peut en effet fermer les portes à l'imaginaire, alors que le flou qui caractérise l'esquisse peut les ouvrir. Les photographes le savent bien aussi : Le flou peut être simplement flou, mais il peut aussi être une invitation à ressentir un mystère et à participer à une énigme. Le spectateur est invité à meubler par son imagination le flou qui lui est proposé.

Mais c'est une alchimie dont seuls les grands artistes, peuvent, exceptionnellement, pénétrer le secret.

Le grand maître de cette technique, et celui qui, le plus précocement, l'a poussé le plus loin, a été William Turner (1775-1851).

Delacroix a été aussi, un peu après Turner, un des grands précurseurs de l'art de l'esquisse, et comme lui de l'Art Moderne. Par exemple dans la "mort de Sadarnapale" mais aussi dans bien d'autres tableaux. Mais Delacroix est aussi un exemple des limites de cette technique. Toutes les techniques rencontrent, à un moment ou à un autre, leurs limites.

L'Art de l'esquisse est redoutablement difficile, car il ne suffit pas de dessiner schématiquement un sujet pour faire une belle oeuvre. De même qu'en photographie de nos jours, il ne suffit pas de dessiner et de peindre flou pour créer une oeuvre d'art.

Le flou peut n'être qu'une approximation, bâclée, dont finalement la valeur marchande ne tient qu'à la signature d'un grand nom, et surtout à un marché dont les buts ne sont aucunement artistiques. Le marché n'a qu'un but : vendre le plus cher possible, même ce qui ne vaut rien, surtout ce qui ne vaut rien. Car le profit est plus grand.

 

La rupture impressionniste est importante, car elle met en évidence, après les prémices romantiques, la naissance d'une nouvelle esthétique, et d'une nouvelle liberté pour les artistes. Une esthétique et une liberté individualiste, inconnues jusqu'alors en Europe: celle de l'Art Moderne. C'est une double rupture: à la fois technique et idéologique. L'impressionnisme, techniquement, tourne le dos au bien dessiné. "Le dessin est la probité de l'art" disait Ingres. Il avait raison. Mais il y a toujours plusieurs raisons à la raison, et surtout à l'émotion artistique partagée. L'invention impressionniste du tachisme est scandaleuse, diabolique, pour l'Académie qui représente l'art classique: bien dessiné et bien peint. Bien peint c'est à dire bien fini : la touche du pinceau ne doit pas se voir. Idéologiquement l'Impressionnisme est un art anti-académique. L'Académie Française, parisienne, était la continuatrice de l'Art Monarchique d'Etat, celui de Louis XIII et de Louis XIV, mais pas seulement : La Première République, dite révolutionnaire, a été artistiquement le sommet du Néo-Classicisme avec Jean Louis David. La peinture française n'a jamais autant cultivé l'Antiquité Romaine et le classicisme que sous la Révolution, et sa suite directe le Premier Empire.

Ce n'est qu'après 1815 et la défaite militaire de la France républicaine et impériale, que l'Europe commence à entrer dans des temps nouveaux. Des temps nouveaux qu'annoncent les Romantiques français, mais aussi européens, notamment Germaniques. Des temps de liberté pour les artistes.

Pourquoi ?

Parce qu'aucune idéologie, aucune religion, sacrée ou profane, aucune anti-religion, ne règne en maître sur l'Europe. L'Europe du 19è vit dans un siècle d'attente, de concurrence et de transition idéologique. Artistiquement ce siècle sera extraordinairement créateur de Beau et de Sens, dans un esprit le renouvellement, mais sans renier le passé.

L'Académie Française, après 1815, voulait toujours perpétuer "la Grande Peinture", aux techniques du dessin irréprochables, et aux thèmes qui témoignaient de l'enracinement culturel de la France et de l'Europe dans l'Antiquité Chrétienne et Gréco-Romaine.

Les Impressionnistes remettent en question cette vision classique de l'art : Plus de dessin précis, plus aucun autre thème que le paysage rural ou urbain. Quelques portraits et quelques nus avec Renoir. Une peinture sans aucune préoccupation historique, philosophique, morale, religieuse. Une peinture de l'instant qui passe. Les Impressionnistes ne cultivent pas les grands mythes des civilisations humaines. Les Impressionnistes ignorent les grandes interrogations de l'humanité depuis le paléolithique : D'où venons nous, et où allons nous ? Toute la modernité contemporaine, sa fascination pour le présent et l'avenir, son indifférence au passé, est déjà présente chez les Impressionnistes. C'est en ce sens qu'ils sont "Modernes" et même déjà "Contemporain". Sauf le Laid et l'Absurde, le Non-Art Contemporain c'est pour plus tard : la deuxième moitié du 20è siècle.

La Modernité Impressionniste n'est pas une esthétique polémique de la Table Rase. Ce n'est pas une anti-esthétique. C'est ce que souligne exactement Ernst Gombrich dans son histoire de l'Art. C'est pourquoi elle plait aux peuples depuis son origine, et toujours actuellement. La peinture impressionniste ne remet pas en cause les fondements principaux de l'esthétique européenne depuis des millénaires : le Beau et le Sens. Ce sont des artistes issus du peuple, qui peignent selon leurs sentiments et leur bon plaisir. Ils se situent apparemment en dehors de toutes les écoles, cénacles, loges, académies, et autres institutions étatiques ou privées. Et c'est la raison de leur rapide succès populaire que l'on peut comparer à l'échec évident de l'art contemporain officiel auprès du public.

 

Il ne faut pas en effet exagérer les résistances à l'impressionnisme et surtout ne pas confondre, comme on le fait trop souvent, ces résistances avec la situation de l'art contemporain officiel qui s'est imposé dans les musées européens à partir des années 1950 et suivantes. A l'origine de l'impressionnisme sont des peintres populaires en rupture avec l'esthétique officielle prônée par l'Académie de peinture de Paris qui contrôlait notamment l'accès au Salon annuel. Cette résistance, et celle d'une certaine critique, a été tournée très vite avec les Salons des refusés, dès 1863, le dernier salon des refusés ayant eut lieu en 1886. En réalité la résistance des peintres de l'Académie a été brisée dès 1881. Les artistes impressionnistes français ont connu la célébrité de leur vivant et ont fait immédiatement école dans toute l'Europe. Aussi bien auprès des élites que des populations.

Absolument à l'opposé de l'impressionnisme à ses débuts, l'art contemporain est un art tout à fait officiel, faussement révolutionnaire, mais totalement académique, imposé par les élites idéologiques et politiques occidentales qui ont construit pour lui des musées particuliers conçus par les plus grands architectes du temps. La peinture contemporaine constitue effectivement un art en rupture totale avec l'art antérieur par sa consécration du laid et de l'absurde. Mais cette rupture n'a aucune origine populaire, c'est une "révolution" totalement organisée d'en haut par une poignée "d'éclairés" disposant du pouvoir, et de beaucoup d'argent. L'art contemporain a été dès son origine, aux Etats Unis entre les deux guerres, puis en Europe à partir de la seconde guerre mondiale un art au service des pouvoirs, et en rien un art populaire et résistant. Par contre ce sont les peuples qui ont déserté et continuent de déserter les salles d'art contemporain. Ce qui n'a jamais été le cas pour les impressionnistes. Manet a été célèbre dès le salon des Refusés de 1863.

Une comparaison entre la situation des impressionnistes avec celle des artistes de l'art des rues né dans le courant des années 1960, serait bien plus pertinente. Si on ne la fait pas, c'est une fois de plus la démonstration que l'art est un des hauts lieux de la manipulation idéologique et politique des peuples. Cela a été le cas en Europe de l'art catholique à l'époque médiévale, de l'art orthodoxe, des choix esthétiques des protestants, bien sûr de l'art baroque et classique, des arts communistes, nationaux-socialistes, et de l'art contemporain. La seule période où l'art européen a été multiforme et s'est inventé en dehors des idéologies et des cercles politiques au pouvoir c'est précisément la période de l'art moderne de 1850 à 1950. Parce qu'à cette époque il existait des idéologies concurrentes et qu'aucune ne disposait entièrement du pouvoir d'imposer l'art qui lui convenait. Et si notre époque connaît effectivement une peinture qui vit en dehors des cadres officiels, ou même en rupture avec eux, c'est dans l'art privé, l'art commercial et l'art des rues qu'il faut le chercher. Pas dans les collection permanentes des musées d'art contemporain.

 

2° La substance de la peinture européenne

 

La rupture impressionniste est cependant considérable sur un autre plan que celui du style : celui des thèmes, de la substance de la peinture européenne. Sans le proclamer ouvertement l'impressionnisme est par ses thèmes l'expression d'une idéologie toute nouvelle, celle du bonheur de l'instant présent. Cette idée d'un présent qui se suffit par lui-même, qui n'a plus besoin de s'enraciner dans le passé pour être justifié est une idée révolutionnaire : une idée Moderne. Les Impressionnistes ne proclament pas leur prétention à révolutionner et gouverner le monde, ils se contentent de placer leurs chevalets devant la Seine et de peindre la Nature comme il leur plait. Mais les idées qui inspirent les Impressionnistes vont effectivement régenter l'Europe après eux. Les Impressionnistes ne se proclament pas "la Lumière" (ou la Liberté) qui va éclairer la terre entière, mais de fait ils sont le point de départ d'un changement de civilisation à l'échelle de l'Europe et de l'Occident, avec l'ambition de gouverner le Monde. Une esthétique qui annonce toute une éthique et une culture nouvelle. Nouvelle c'est-à-dire autre, pas nécessairement meilleure. C'est ce qu'avaient parfaitement compris leurs adversaires classiques-académiques. L'opposition Ingres-Cabanel-Bouguereau-Jérôme d'une part, Delacroix-Manet-Courbet-Monet de l'autre est une opposition très profonde à propos des valeurs de la société européenne et occidentale à venir.

 

Avec l'impressionnisme le passé est dépassé. Sans intérêt. Tout l'art se concentre sur le moment présent, fugitif, immédiat. L'impressionnisme est un art sans mémoire, sans racines. Sans références culturelles historiques ou mythologiques. Et bien sûr sans références religieuses. La spiritualité de l'Impressionnisme est dans la seule observation attentive de la Nature. Giverny de Monet résume bien l'impressionnisme dans son ensemble. Sur ce plan de la thématique l'impressionnisme n'est pas une nouveauté : Il est un héritage idéologique de l'art calviniste protestant, naturaliste et réaliste, du siècle d'Or des Pays-Bas du Nord : le 17ᵉ. Le style change un peu, les coloris sont plus vifs, le tachisme et l'esquisse plus présents, mais c'est aussi une conséquence des nouvelles couleurs industrielles en tube qui notamment permettent aux peintres impressionnistes de peindre en extérieur et non plus en atelier.

Cette rupture en ce qui concerne les thèmes de la peinture, plus que la rupture stylistique, bien que les deux changements soient très liés, est un marqueur essentiel d'une nouvelle civilisation qui nait en Europe : la civilisation dite "Moderne". Cette appellation n'est pas usurpée : Elle correspond à des faits incontestables, elle signifie exactement que la société européenne privilégie les valeurs présentes et à venir. Les progrès de la science et des techniques qui se manifestent pleinement en Occident à partir de la seconde moitié du 19ᵉ siècle sont certainement les causes directes de cette évolution idéologique déterminante. Une évolution qui va concerner, plus ou moins selon les cultures, le monde entier au 20ᵉ siècle. Certes il devient de plus en évident à partir de la fin du 20ᵉ et au début du 21ᵉ siècle que c'est par une fausse interprétation de la science humaine débutante, une surestimation des bienfaits et une sous-estimation des conséquences néfastes des techniques, telles qu'elles sont mises en œuvre, que la nouvelle idéologie de la Modernité s'est imposée, et s'impose toujours, comme une véritable religion à vocation universelle.

Cette rupture quant à la substance de l'art, quant aux thèmes de la peinture, est révélatrice d'une nouvelle conception du monde. Elle permet de comprendre l'opposition totale qui s'installe en France dans les années 1850 s entre les Impressionnistes et les Réalistes (Courbet) d'une part, et les peintres classiques dit Académiques d'autre part. Une lutte idéologique dont les Impressionnistes et les Réalistes sortiront vainqueurs par KO, leurs adversaires se voyant très vite affublés par toute la critique unanime du qualificatif péjoratif et diffamatoire "d'art pompier" ou "d'art Kitch".

 

Les faits font toujours l'objet d'un jugement de valeur, positif, négatif ou dubitatif, mais les faits sont les faits, qu'il est toujours possible d'isoler des jugements : L'impressionnisme c'est l'annonce de la fin d'une culture et le commencement d'une autre. Cette mutation civilisationnelle qui s'opère dans toute l'Europe puis en Occident entre 1850 et 1950, mais dont les prémisses idéologiques remontent aux 17ᵉ et 18ᵉ siècles peut être rapprochée du changement profond des valeurs de la société européenne qui s'est produit durant les 3ᵉ 4ᵉ et 5ᵉ siècles avec le passage du polythéisme antique au monothéisme chrétien.

Cette rupture en substance, ce changement des valeurs dont témoigne la peinture européenne est en effet bien plus durable que les innovations stylistiques de l'art moderne. Le style tachiste des impressionnistes a duré longtemps, il est toujours actuel à certains niveaux de la société contemporaine, mais il n'est pas dominant dans l'art occidental contemporain.

Alors que "la peinture du présent", ou l'art abstrait, l'art sans racines culturelles historiques évidentes est une caractéristique absolue de l'art contemporain dans tout l'Occident : aussi bien au niveau de l'art officiel, institutionnel, étatique, qui se veut mondialiste, celui des musées, qu'au niveau des arts locaux, régionaux, nationaux, dans les galeries des marchands et des artistes, comme dans l'art des rues.

 

En réalité la rupture impressionniste est bien plus qu'esthétique, elle est de fond. En substance, c'est la rupture Moderniste : l'hymne au présent et la croyance dans un futur toujours meilleur qui remplace la confiance en la tradition. Aux impressionnistes il faut associer deux peintres contemporains et leurs émules : Edouard Manet et Gustave Courbet. Deux peintres plus clairement contestataires de l'art du passé, plus évidemment provocateurs, plus ouvertement politiques que les impressionnistes. Deux peintres qui ont proclamé leur opposition idéologique à l'art du passé et leur choix en faveur d'un art du présent.

Gustave Courbet est allé jusqu'à participer activement à la démolition de la Colonne Vendôme pendant la révolution parisienne dite de la "Commune". Ce pourquoi il a été condamné, emprisonné puis exilé. C'est une caractéristique de la France que les évolutions y prennent un caractère d'opposition idéologique très agressif. Toute cette évolution se lit cependant très clairement dans toute la peinture européenne depuis le 17è siècle néerlandais. Elle se lit très facilement au 19è siècle dans les pays germaniques, scandinaves, ou en Italie et en Espagne. Mais cette évolution se fait dans ces pays de manière plus feutrée, plus paisible, moins ouvertement conflictuelle qu'à Paris.

De même Paris va inspirer directement New-York et la seconde révolution culturelle de l'Art Ultra-Moderne, celle de l'Art Contemporain Officiel : l'art provocateur, laid et absurde. C'est un Français, Marcel Duchamp, qui est un des fondateurs exemplaires de l'Anti-Art Contemporain. C'est un fait, ce n'est pas un jugement de valeur: L'Art Contemporain Institutionnel proclame hautement, fièrement, sa légitimité à rejeter la beauté de ses finalités. Re: c'est un fait.

  

THE IMPRESSIONIST-MODERNIST BREAK

 

One might be tempted to consider the Impressionists as the first "modern" because they challenged some of the essential principles taught in the Academies. But Impressionists continued to accept traditional ideas about the true purpose of art since the Renaissance: to represent nature as it appears to us. They did not question the substantive objective. We can even see that it is only with Impressionism that the conquest of the representation of nature is finally complete and that the real world is grasped in all its aspects.

Ernst GOMBRICH History of Art.

 

The impressionist break is twofold:

1° As for the style

2° As for the subject matter, the substance, the themes of the painting.

 

1° Style

The Impressionism was not easily accepted in France. The Impressionist techniques, the sketch and the tachism were contrary to previous habits. The sketch has always existed. He allowed to conclude a contract with sponsors. The sketch gave them an overview of the table, and how the painter was planning to address the issue. The sketch was necessary to have the right to appear at the Academy. But the sponsors demanded a finished work, a rigorous drawing, finished, accurate. A painter could not be admitted to the Academy of Painting on a simple sketch . The sketch could only justify his candidacy

The Impressionism was taking against the foot of this classic aesthetics by making the sketch and tachisme a system.

From a classical point of view an impressionist painting is not completed.

The Impressionists, systematized the Art of Blur.

 

Among the techniques developed during the 19th century, the sketch was one of the best expressions of the Art of Blur.

The Art of Blur has been practiced ingeniously by Leonardo da Vinci. The "Sfumato" is in the context of a very figurative and perfectly finished painting, like the Mona Lisa, the Virgin on the rock, or John the Baptist, a draft of art of blur..

The sketch was in the history of painting, a project, a preparatory study, which allowed the artist to ensure the coherence and balance of the finished table. In this case, usually, the blur is only an approximation, a preform, a draft, witnessed an incomplete art which needs to be completed.

But many artists, over the centuries, have understood perfectly that the sketch was sometimes, exceptionally, be a finished work.

That is to say a work, of which a large majority of spectators, experts or not, imperiously felt that NOTHING was to be added to it. This is not a mathematical definition, but this is the best.

The sketch is a finished work, only when it is creative, from a singular atmosphere, particularly suggestive, carrying a single poetry. When he appears, with evidence, that more precision in drawing, closes the doors to the imagination, to the mystery, and destroy a subtle balance between dream and reality.

 

The tto precise drawing can, in fact, close the doors to the imagination. While the blur, characteristic of the sketch, can open these doors. The photographers also know well: The blur can be simply fuzzy, but it can also be an invitation to feel a mystery and to participate in an enigma. The viewer is invited to furnish the blur proposed to him, through his imagination.

But it is an alchemy that only great artists have exceptionally found the secret.

The great master of this technique who the earliest, pushed him, foremost, was William Turner (1775-1851).

Delacroix was also a little after Turner, one of the major precursors of the art of the sketch and like him of Modern Art. For example in the "death of Sadarnapale" but also in many other paintings. But Delacroix is also an example of the limitations of this technique. All techniques meet, at one time or another, their limits.

The Art of the sketch is terribly difficult, because it is not enough to draw schematically a subject to make a beautiful work. It is not enough to draw and paint blur, or photographing blur, to create a work of art.

The Blur can only be an approximation, botched, whose market value stands only in the signature of a great name, and especially to a market, whose goals are in no way artistic. The market has only one goal: to sell the most expensive possible, even what is worthless, especially what is worthless. Because the profit is bigger.

 

The impressionistic rupture is important because it highlights, after the romantic beginnings, the birth of a new aesthetic, and a new freedom for the artists. An aesthetic and an freedom, individualistic, unknown until then in Europe: that of Modern Art. This is a double break: both technical and ideological. Impressionism, technically, turns its back on the well drawn. "Drawing is the probity of art," said Ingres. He was right. But there are always many reasons for the reason, and especially for shared artistic emotion. The impressionist invention of Tachism is scandalous, diabolical, for the Academy of Paris, which represents classical art: well drawn and well painted. Well painted and well finished: the touch of the brush should not be seen. Ideologically Impressionism is an anti-academic art. The French Academy of Paris, was the continuation of the State Monarchical Art, that of Louis XIII and Louis XIV, but not only: The First Republic, called Revolutionary, was artistically the summit of Neo-Classicism with John Louis David. French painting has never cultivated Roman antiquity and classicism as much as under the Revolution, and its direct continuation, the First Empire.

Only after 1815 and the military defeat of republican and imperial France, did Europe begin to enter new times. New times announced by the French Romantics, but also European, especially Germanic. Time of freedom for artists.

Why ?

 

Because no ideology, no religion, sacred or profane, no anti-religion, reigns supreme over Europe. Europe of the 19th lives in a century of waiting, competition and ideological transition. Artistically this century will be extraordinarily creator of Beau and Sens, in a renewal spirit, but without denying the past.

The French Academy, after 1815, still wanted to perpetuate "the Great Painting", to the irreproachable drawing techniques, and to the themes that testified to the cultural rooting of France and Europe in the Christian and Greco-Roman Antiquity .

The Impressionists question this classic vision of art: This is the end of the precise drawing, no other themes than the rural or urban landscape. Some portraits and some nudes with Renoir. A painting without any historical, philosophical, moral, religious concern. A painting of the moment that passes. The Impressionists do not cultivate the great myths of human civilizations. The Impressionists ignore the great questions of the humanity since the Paleolithic: Where do we come from, and where are we going? All contemporary modernity, its fascination for the present and the future, its indifference to the past, is already present among the Impressionists. It is in this sense that they are "Modern" and even already "Contemporary". Except the Laid and the Absurd, the contemporary non-art, is for later: the second half of the 20th century.

The impressionist Modernity is not a polemical aesthetic of the "Rase Table" (clean slate) . This is not an anti-aesthetic. This is exactly what Ernst Gombrich underlines in his Art history.

That is why Impressionnisme pleases peoples since its origin, and still today. Impressionist painting does not question the main foundations of European aesthetics for millennia: the Beautiful and the Meaning.

They are artists from the people, who paint according to their feelings and their good pleasure. They are apparently outside all schools, cenacles, lodges, academies, and other state or private institutions. And this is the reason for their rapid popular success, which can be compared to the obvious failure of official contemporary art with the public.

 

Indeed, the resistance to Impressionism should not be exaggerated and, above all, it should not be confused, as is too often the case, with the situation of official contemporary art which has been imposed in European museums from the years 1950 and onwards. At the origin of Impressionism are popular painters who broke with the official aesthetics of the Paris Academy of Painting, which controlled access to the annual Salon. This resistance, and that of a certain criticism, was bypassed very quickly with the salons of the refused, since 1863, the last salon of the refused having taken place in 1886. In reality the resistance of the painters of the Academy was broken as soon as 1881. French impressionist artists were famous during their lifetime and immediately influenced all European painting. Among both elites and populations.

Absolutely the opposite of early Impressionism, contemporary art is an entirely official, falsely revolutionary, but totally academic art imposed by Western ideological and political elites who have built for them special museums designed by the greatest architects of the time. Contemporary painting is indeed an art in complete rupture with the prior art by its consecration of milk and absurd. But this break has no popular origin, it is a "revolution" totally organized from above by a handful of "enlightened" people with power and a lot of money. Contemporary art has been afterwards the beginning, in the United States between the two wars, then in Europe after the second world war an art in the service of the powers, and in no way a popular and resistant art. On the other hand, it is the peoples who have deserted and continue to desert the rooms of contemporary art. Which has never been the case for the Impressionists. Manet was famous at the Salon des Refusés of 1863.

A comparison between the situation of the impressionists and that of the artists of the street art, born in the course of the 1960s, would be much more relevant. If we do not do it, it is once again the demonstration that art is one of the high places of the ideological and political manipulation of peoples. This was the case in Europe of medieval Catholic art, Orthodox art, aesthetic choices of Protestants, of course Baroque and Classical art, Communist arts, National Socialist arts and of the contemporary art. The only period when European art has been multiform and invented outside the ideologies and political circles in power is precisely the period of modern art from 1850 to 1950. Because at that time there existed competing ideologies and none of them had the power to impose the art that she wanted. And if our time actually knows a painting that lives outside official frameworks, or even breaks with them, it is rather in private art, commercial art and street art that we must look for it. Not in the permanent collections of Contemporary Art museums.

 

2° The substance of the painting

 

The impressionist break is however considerable on another level than that of style: that of the themes and substance of European painting. Without openly proclaiming it, Impressionism is through its themes the expression of a completely new ideology, that of the happiness of the present moment. This idea of a present that is self-sufficient by itself, that no longer needs to be rooted in the past to be justified is a revolutionary idea: a Modern idea. The Impressionists do not proclaim their claim to revolutionize and rule the world, they are content to place their easels in front of the Seine and paint Nature as they please. But the ideas that inspired the Impressionists would effectively rule Europe after them. The Impressionists do not proclaim themselves "the Light" (or Freedom) that will illuminate the whole earth, but in fact they are the starting point for a change of civilization on the scale of Europe and the West, with the ambition to rule the World. An aesthetic that heralds a whole new ethic and culture. New that is to say other, not necessarily better. This was perfectly understood by their classical-academic adversaries. The Ingres-Cabanel-Bouguereau-Jérôme opposition on the one hand, and Delacroix-Manet-Courbet-Monet on the other, is a very profound opposition concerning the values of the European and Western society to come.

 

With Impressionism, the past is outdated. Without interest. All art focuses on the present moment, fleeting, immediate. Impressionism is an art without memory, without roots. Without historical or mythological cultural references. And of course without religious references. The spirituality of Impressionism is in the only attentive observation of Nature. Giverny de Monet sums up Impressionism as a whole. On this thematic level Impressionism is not a novelty: It is an ideological heritage of the Protestant Calvinist, naturalist and realist art of the Golden Age of the Northern Netherlands: the 17ᵉ. The style changes a little, the colours are more vivid, the tachism and the sketch more present, but it is also a consequence of the new industrial tube colours which notably allow the impressionist painters to paint outdoors and no longer in the studio.

This break with regard to the themes of painting, more than the stylistic break, although the two changes are very linked, is an essential marker of a new civilization that is born in Europe: the so-called "Modern" civilization. This name is not usurped: It corresponds to indisputable facts, it means exactly that European society favors present and future values. The advances in science and technology which manifested themselves fully in the West from the second half of the 19th century are certainly the direct causes of this decisive ideological development. An evolution that will affect, more or less depending on the culture, the whole world in the 20ᵉ century. Certainly it becomes more and more evident from the end of the 20ᵉ and at the beginning of the 21ᵉ century that it is by a false interpretation of the beginnings human sciences, an overestimation of the benefits and an underestimation of the harmful consequences of techniques, such that they are implemented, that the new ideology of Modernity has imposed itself, and still imposes itself, as a true religion with a universal vocation.

This break in the substance of art, in the themes of painting, is indicative of a new conception of the world. It allows us to understand the total opposition that settled in France in the 1850s between the Impressionists and the Realists (Courbet) on the one hand, and the classical painters known as Academics on the other. An ideological struggle of which the Impressionists and the Realists came out victorious by a knockout, their adversaries very quickly being decked out by all the unanimous criticism of the derogatory and defamatory qualifier "firemen's art" or "Kitch art".

Facts are always the subject of a value judgment, positive, negative or questioning, but facts are facts, which can always be isolated from judgments : Impressionism is the announcement of the end of one culture and the beginning of another. This civilisational mutation which took place throughout Europe and then in the West between 1850 and 1950, but whose ideological premises go back to the 17ᵉ and 18ᵉ centuries, can be compared to the profound change in the values of European society which took place during the 3ᵉ 4ᵉ and 5ᵉ centuries with the passage from ancient polytheism to Christian monotheism.

This break in substance, this change in values to which European painting bears witness is indeed much more lasting than the stylistic innovations of modern art. The Tachist style of the Impressionists lasted a long time, it is still current at certain levels of contemporary society, but it is not dominant in contemporary Western art.

Whereas "painting of the present", or abstract art, art without obvious historical cultural roots is an absolute characteristic of contemporary art throughout the West: both at the level of official, institutional, state art, which is globalist, this of museums, and at the level of local, regional, national art, in the galleries of dealers and artists, as well as in street art.

 

In reality the impressionist break is much more than aesthetic, it is fundamental. In substance, it is the Modernist rupture: the hymn to the present and the belief in an ever better future that replaces the confidence in tradition. To the Impressionists we must associate two contemporary painters and their emulators: Edouard Manet and Gustave Courbet. Two painters more clearly opposed to the art of the past, more obviously provocative, more openly political than the Impressionists. Two painters who proclaimed their ideological opposition to the art of the past and their choice in favor of an art of the present.

Gustave Courbet went so far as to participate actively in the demolition of the Vendôme Column during the Parisian revolution known as the "Commune". For this he was condemned, imprisoned and then exiled. It is a characteristic of France that developments there take on a character of very aggressive ideological opposition. All this evolution can however be read very clearly in all European painting since the Dutch 17ᵉ century. It can be read very easily in the 19th century in Germanic, Scandinavian countries, or in Italy and Spain. But this evolution takes place in these countries in a more muffled, peaceful, less openly confrontational way than in Paris.

In the same way, Paris will directly inspire New York and the second cultural revolution of Ultra-Modern Art, that of Official Contemporary Art: provocative, ugly and absurd art. It is a Frenchman, Marcel Duchamp, who is one of the exemplary founders of the Contemporary Anti-Art. It is a fact, it is not a value judgment: Contemporary Institutional Art proudly proclaims its legitimacy to reject the beauty of its ends.

  

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