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La ‘Valle delle Rocce’ è uno dei più maestosi punti sulla Terra maggiormente fotografati dai turisti, inserito in campagne pubblicitarie, depliant turistici e copertine.
La ‘Valle delle Rocce’ è uno dei più maestosi punti sulla Terra maggiormente fotografati dai turisti, inserito in campagne pubblicitarie, depliant turistici e copertine.
" ... Zanzibar ...
il suo respiro sono le maree ... in poche ore grazie a questo ritmico cambiamento del mare muta il paesaggio, i colori, i suoni e i profumi e la gente che popola le sue spiagge...
Si legge spesso sui depliant dei turisti che le maree sono un aspetto negativo della vacanza su quest'isola: niente di più sbagliato.
Zanzibar non esisterebbe senza il ritmo del suo mare.
In pochi minuti lo vedrete ritrarsi sino alla lontana barriera corallina mettendo a nudo tutte le sue meraviglie: madrepore, conchiglie, pesciolini colorati rimasti intrappolati in meravigliose e turchesi pozze d'acqua simili a Jacuzzi naturali dove potrete fare il bagno ...
Durante la bassa marea i pescatori su primordiali piroghe di legno di mangrovia vanno a pesca dentro la barriera corallina in cerca di polipi ..."
La spiaggia di Pwani al tramonto con la bassa marea - Zanzibar - Tanzania
Considerato un enorme museo all'aperto, l'Orto Botanico è tre le più importanti istituzioni accademiche italiane.
Fu impiantato nel 1789 e inagurato nel 1795. Gli oltre duecento anni di attività gli hanno consentito anche lo studio e la diffusione, in Sicilia, in Europra, e in tutto il bacino del Mediterraneo di innumerevoli specie vegetali, molte originarie delle regioni tropicali e subtropicali.
La peculiarità di questo Orto è, oggi, rappresentata dalla grande varietà di piante ospitate che ne fanno un luogo ricchissimo di espressioni di flore diverse. La biodiversità è caratterizzata da quasi 200 differenti famiglie di cui le più ricche di specie sono Faboceae, Arecaceae, Zamiaceae, Cactaceae e Rutaceae.
L'Orto si differenzia da un qualsiasi giardino perchè le sue collezioni, oltre ad essere disposte secondo canoni estetici, sono identificate scientificamente e ordinate secondo settori e ordinamenti tassonomici ed ecologici (dal depliant dell'Orto Botanico).
Grazie a tutti! Un affettuoso saluto
Nancray (Doubs) - Musée des Maisons comtoises - Maison du Sundgau
Maison Joncherey, Territoire de Belfort, XVIIIe
fr.wikipedia.org/wiki/Maisons_comtoises_de_Nancray
www.maisons-comtoises.org/uploads/pdf/depliants/planmusee...
Nancray (Doubs) - Musée des Maisons comtoises - Caborde des plaines et basses vallées du Doubs et de l'Ognon
Caborde, Besançon, Les Tilleroyes (Doubs), XIXe
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Louis-Thibaud Chambon – Photographie
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a snail among supermarket flyers ;-)
For Smile on Saturday
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All rights reserved - Copyright © fotomie2009 - Nora Caracci
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Sai cosa non ho mai sopportato?Le sale d’attesa…Non mi sono mai piaciute, la maggior parte sono asettiche, sedie che circondano il perimetro, un tavolino al centro, oppure più di uno infilato tra qualche sedie, sulla superficie riviste ormai vecchie e rovinate e qualche depliant informativo…..le ho sempre detestate, spesso inizio a muovere il piede a ritmo incostante per l’attesa snervante….e tu, tu mi ci hai ficcata in una di queste stanze, ad aspettare…aspettare aspettare…ma non ho un numero che mi avvicina al termine dell’attesa, posso solo sperare di essere chiamata il prima possibile…ma nel frattempo è solo una tortura e rischio di rimanere chiusa in una scatola…
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Solo commenti personali. Cortesemente non postate immagini di qualunque tipo, verranno rimosse!!! Niente inviti o immagini di gruppi.Grazie
Only personal comments. Please don't post pictures of any kind, will be removed!!! No groups invites or images, thanks.
Nancray (Doubs) - Musée des Maisons comtoises - Hébergeage de la Bresse Jurassienne
Hébergeage, Chapelle-Voland (Jura), non daté
fr.wikipedia.org/wiki/Maisons_comtoises_de_Nancray
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Nancray (Doubs) - Musée des Maisons comtoises - Maison du Sundgau
Ferme Boron, Territoire de Belfort, XVIIIe
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PS: Mi scuso con gli amici e i visitatori, ma sono costretta a venirvi a trovare solo un po' per volta ...
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Stupendous Hill.
Ontluikende tonen krachtige blues zwemmende lachende vissen wegen diepe oude wijsheden verwarringen scherpe kantjes sentimentele passies hoge tonen,
hypothèses sculpturales se dépliant teintes visions métaphysiques réalité objective rêves silencieux buissons hurlants au milieu d'individus esprits vides,
非存在啟蒙自我風景簡單的雲彩山脊線條交叉的精神理解可接受的詩意語言,
неформальные новшества, отражающие неотразимую завораживающую бурную неповторимую эпоху подземных нот, многослойные секреты природы, пение птиц, трепещущие,
נזיר צללים אדום הר מרוחק משורר חסר מנוחה נסחף תמונות חושך אריתמי דמדומים מתקרב טבל זורחת,
深遠な現象、霊魂、天使、曖昧さを愛する、翻訳、伝説の物語、新しい道、険しい成果、効果的なスキル、茂みを捕らえる.
Steve.D.Hammond.
Nancray (Doubs) - Musée des Maisons comtoises - Maison du Sundgau
Maison Joncherey, Territoire de Belfort, XVIIIe
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Nancray (Doubs) - Musée des Maisons comtoises - Ferme des plateaux moyens du Doubs (accueil)
Ferme, Villers-sous-Montrond
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Nancray (Doubs) - Musée des Maisons comtoises - Ferme des Vosges-Saônoises
Ferme, La Proiselière (Haute-Saône), 1761
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explore highest position: 366 on Tuesday, May 20, 2008
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... titolo banale ... ma non mi viene in mente nient'altro!!!
forse perchè è ora che vada a dormire ... :)))
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Nancray (Doubs) - Musée des Maisons comtoises - Caborde des plaines et basses vallées du Doubs et de l'Ognon
Caborde, Besançon, Les Tilleroyes (Doubs), XIXe
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click to activate the icon of slideshow: the small triangle inscribed in the small rectangle, at the top right, in the photostream;
or…. Press the “L” button to zoom in the image;
clicca sulla piccola icona per attivare lo slideshow: sulla facciata principale del photostream, in alto a destra c'è un piccolo rettangolo (rappresenta il monitor) con dentro un piccolo triangolo nero;
oppure…. premi il tasto “L” per ingrandire l'immagine;
www.worldphoto.org/sony-world-photography-awards/winners-...
www.fotografidigitali.it/gallery/2726/opere-italiane-segn...
…………………………………………………………………
11 years have passed since I was last in the Sicilian town of Alcara Li Fusi, for me it is easy to know, I just need to see when I took the photographs of the double and contemporary anniversary held in Alcara Li Fusi, photographs that I have posted at the time on Flickr, they are two holidays that are celebrated on the same day of June 24, both holidays proceed together and parallel without ever mixing with each other, one dates back to an ancient pagan rite, the other is a purely religious occasion, probably in the past the Church tried to suppress the pagan rite by superimposing the cult for San Giovanni, but in fact this fortunately did not happen, so that in the early afternoon until the early evening we witness the procession for San Giovanni, while with the late evening arrival we witness the pagan rite of “Muzzuni”: the photographs that I present here try to describe what I saw in Alcara Li Fusi on June 24th. The "feast of Muzzuni" originates from an ancient pagan rite, on the brochures we read that this is the oldest popular festival in Italy, with characteristics that seem to originate from the Hellenic civilization, enclosing ancient rites from the peasant world, as a rite propitiatory turned towards the fertility of the earth, in a broad sense it is aimed at love, nature, rebirth (U 'Muzzuni others is only a phallic symbol); the term "Muzzuni" which would seem to have similarities "with the severed head" of St. John the Baptist, actually comes either from the "neckless jug" or refers to the mowed and collected wheat in bundles called "mazzuna"; this propitiatory rite that has come down to us, is of Greek and profane origin, it was imported by the ancient peoples who arrived in Sicily and from the Minor States of Greece: these peoples venerated rural divinities, among these Demeter (of the Earth), Kore (of Vegetation), Aphrodite (of Love), Adonis (of Fertility), and Dionysus (of Euphoria), these populations maintained these cults in the territories they colonized, and this is how their survival in Alcara Li Fusi is explained ; in the streets that cross the town small altars are prepared, on them will be placed "U 'Muzzuni" which is therefore a jug with a stub neck, from which ears of corn and carnations emerge, covered with a silk scarf and adorned with gold which belong to the families of the neighborhood, the walls of these altars are adorned with typical carpets woven with a pedal loom (the Pizzare), on the Pizza plates are placed with the "Laureddi", which are stalks of wheat sprouted in the dark; this "the pagan component", then there is the "Christian component", dedicated to the beheaded martyr Saint, St. John the Baptist.
Sono passati ben 11 anni da quando sono stato l’ultima volta nel paese siciliano di Alcara Li Fusi, per me è facile saperlo, mi basta vedere quando feci le fotografie della doppia e contemporanea ricorrenza che si tiene ad Alcara Li Fusi, fotografie che ho postato a suo tempo su Flickr, sono due feste che si celebrano lo stesso giorno del 24 giugno, entrambe le feste procedono insieme e parallele senza mai mischiarsi tra loro, una risale ad un antichissimo rito pagano, l’altra è una ricorrenza prettamente religiosa, probabilmente in passato la Chiesa ha tentato di sopprimere il rito di origine pagana sovrapponendovi il culto per San Giovanni, però nei fatti questo fortunatamente non è avvenuto, cosicché nel primo pomeriggio fino ad inizio sera si assiste alla processione per San Giovanni, mentre con l’arrivo della sera inoltrata inoltrata si assiste al rito pagano del “Muzzuni”: le fotografie che qui presento cercano di descrivere quanto ho visto ad Alcara Li Fusi il 24 giugno. La “festa del Muzzuni” origina da un antico rito pagano, sui depliants si legge che questa è la festa popolare più antica d’Italia, con caratteristiche che sembrano originare dalla civiltà ellenica, racchiudendo in se antichi riti provenienti dal mondo contadino, come rito propiziatorio rivolto verso la fertilità della terra, in senso lato esso è rivolto all’amore, alla natura, alla rinascita (U’ Muzzuni altri non è che un simbolo fallico); il termine “Muzzuni” che sembrerebbe avere delle analogie “con la testa mozzata” di San Giovanni Battista, in realtà proviene o dalla “brocca priva di collo” oppure fa riferimento al grano falciato e raccolto in fasci detti “mazzuna”; questo rito propiziatorio che è giunto fino a noi, è di origine greca e profana, esso è stato importato dagli antichi popoli giunti in Sicilia e provenienti dagli Stati Minori della Grecia: questi popoli veneravano divinità agresti, tra questi Demetra (della Terra), Kore (della Vegetazione), Afrodite (dell’Amore), Adone (della Fertilità), e Dioniso (dell’Euforia), tali popolazioni mantennero tali culti nei territori da essi colonizzati, ed è così che si spiega la loro sopravvivenza ad Alcara Li Fusi; nelle stradine che attraversano il paese vengono preparati piccoli altari, su di essi verrà messo “U’ Muzzuni” che quindi è una brocca col collo mozzo, dal quale fuoriescono spighe di grano e garofani, rivestita con un foulard di seta ed adornata con gli ori che appartengono alle famiglie del quartiere, le pareti di questi altari sono adornate con dei tipici tappeti tessuti col telaio a pedale (le Pizzare), sulle Pizzare vengono poggiati i piatti con i “Laureddi”, che sono steli di grano germogliati al buio; questa “la componente pagana”, poi c’è la “componete cristiana”, dedicata al Santo martire decapitato, San Giovanni Battista.
Canadian Rocky Mountains, Jasper National Park, Alberta, Canada
The Viewpoint is along the Icefields Parkway, about 5 km south of Abathasca Falls. It overlooks the Athabasca River & among other peaks, Mount Fryatt. We did not see any goats when we visited this site one afternoon in August.
www.flickr.com/photos/bluemt/50551493233/in/photolist-2kY...
en.wikipedia.org/wiki/Athabasca_River
www.pc.gc.ca/en/pn-np/ab/jasper/visit/depliants-brochures
Fuji X-T20. Fuji XF 10-24mm f/4 R OIS. 13mm, f/4, 1/3200 sec, ISO 400.
quando sta per arrivare il temporale al tramonto, ci sono dei colori incredibili!
... questa sera sono stata fortunata ... :)))
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SECONDO ME RENDE MEGLIO IN GRANDE.
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da guardare ascoltando www.youtube.com/watch?v=pHrVG06U5MA&feature=related
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Questa foto della Cresta di Rochefort, magnifica cavalcata alpina che collega, sul filo dei "quattromila", il Dente del Gigante alle Grandes Jorasses nel gruppo del Monte Bianco, è stata scattata tanti anni fa (quaranta? cinquanta?) dalla guida alpina Fausto Lorenzi. Mettendo ordine tra le mie carte dopo un trasloco, ne ho trovato una copia cartacea (che era stata utilizzata come depliant pubblicitario da una ditta di materiale da escursionismo). L'ho recuperata con lo scanner e ripulita, per come ne sono stato capace, con Photoshop.
This photo of the Rochefort Ridge, a magnificent alpine ride that connects, on the edge of the "four thousand", the Dente del Gigante to the Grandes Jorasses in the Mont Blanc range, was taken many years ago (forty? fifty?) by the mountain guide Fausto Lorenzi . Sorting through my papers after a house move, I found a paper copy of this photo (which had been used as an advertising brochure by a hiking gear company). I recovered it with the scanner and cleaned up, as far as I was able, with Photoshop.
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ex stazione della ferrovia elettrica voghera - varzi, recentemente recuperata in modo intelligente ed elegante, ospita bottega, ristorante e locanda... da vedere! :)
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Nancray (Doubs) - Musée des Maisons comtoises - Chalet du Haut-Doubs
Fruitière à comté, Chaux-de-Gilley, XIXe
fr.wikipedia.org/wiki/Maisons_comtoises_de_Nancray
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i temporali del maggio 2008
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scattata dalla finestra dello studio.
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Nancray (Doubs) - Musée des Maisons comtoises - Chapelle des premiers plateaux du Doubs
Chapelle, Bouclans (Doubs), 1889
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Nancray (Doubs) - Musée des Maisons comtoises - Ferme des Vosges-Saônoises
Ferme, La Proiselière (Haute-Saône), 1761
fr.wikipedia.org/wiki/Maisons_comtoises_de_Nancray
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La mora aveva scelto l'hotel Meandros perché il dépliant diceva che si trovava a due passi dalla spiaggia di sabbia dove le tartarughe depositano le uova. Così al mattino siamo andati alla ricerca di quei simpatici rettili. Però i due passi in realtà sono stati due chilometri e la mora s'è presa un'insolazione alle spalle. Il giorno dopo lei sonnecchiava sotto l'ombrellone quando la vicina di sdraio m' invitava nella sua cabina dove diceva di avere una crema che fa miracoli per le scottature. Felice di poter alleviare i dolori della morosa, io ci sono andato, ma poi lei s'è incavolata un'altra volta!
Valle a capire le donne :((
***
Here you have a view of the long beach of Zakynthos where I spent my last vacation
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casa della periferia di torrazza coste - pv.
il cielo è quello di uno dei tanti temporali che hanno contraddistinto la primavera del 2008, con cieli di colori incredibili ...
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Recarsi all’abbazia di Sant’Alberto è come fare un viaggio nel tempo.
L'Abbazia sorge in un grande bosco di faggi e di castagni, sulle colline dell'Oltrepò, lontano da ogni centro abitato e dal rumore. Secondo la tradizione è stata fondata dal monaco Alberto nell'XI secolo. Ancora oggi il luogo crea un'intensa suggestione. Il complesso si compone di tre chiesette, connesse fra loro e comunicanti edificate in età successive, con affreschi del ‘400 e bellissimi capitelli. Accanto vi sono un torrione quadrato con una campana, che reca la data del 1453, e un piccolo chiostro.
Per saperne di più sull'abbazia di Sant'Alberto di Butrio:
www.flickr.com/photos/ehvvivi/383032517/
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33°
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poi ve ne parlo più dettagliatamente ... comunque questa gelateria artigianale è a rivanazzano... :)
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Nancray (Doubs) - Musée des Maisons comtoises - Ferme des plateaux moyens du Doubs
Ferme, Magny-Châtelard (Doubs), 1703
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correva la calda e asciutta estate del 2007 ...
la cappella della madonna della neve, a livelli, la si incontra sulla ripida e stretta strada che da ponte crenna sale a livelli. se ne sta lì da sola sulla costa, appena prima del piccolo abitato ... a livelli non c'è niente, nemmeno un negozio. mi ricordo che negli anni '70, da bambina, ho passato qualche giorno a livelli. c'era un piccolo bar - spaccio con annesso un locale nel quale la sera si andavano a ballare i balli popolari. la musica era fornita da un mangiadischi ... esistono ancora? io non ero capace di ballare, ma mi piaceva tantissimo, e passavo le serate aspettando che le "ragazze" capaci andassero a dormire, così poi, finalmente, potevo fare due balli anch'io!!! (quando le altre andavano a dormire, meglio che niente, finalmente, chiedevano anche a me di ballare ... :)))
quando la guardo in grande, questa foto, sento ancora il caldo umido e afoso di quel giorno ...
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Martedì 23 dicembre 2008
Al Ristorante Selvatico di Rivanazzano si rinnova il rito della “cena delle sette cene”, una tradizione presente nell’Oltrepò Pavese fin dal medioevo, tramandata solo oralmente e ricostruita da Piera Spalla Selvatico nel 1987.
Menù
Insâlàtâ âd bidràv, püvrón e inciùd - Insalata di barbabietole, peperoni e acciughe
Turtâ d’sücâ - Torta di zucca
Sigùl cul pen - Cipolle ripiene
Fas dâ Bâmbén cun l’âjà - Fasce del Bambino con l’agliata
Mârlüs cun l’üvâtâ - Merluzzo con l’uvetta
Furmâgiâtâ cun mustàrdâ - Formaggetta con mostarda
Per giâsö cöt cun i câstégn - Pere ghiacciolo cotte con le castagne
Per la cena dell’antivigilia di Natale si usava preparare un pasto “di magro” ma molto abbondante, composto di sette portate, anche per affrontare il digiuno del giorno seguente. Inoltre i contadini, che avevano ogni giorno problemi di sopravvivenza, sfruttavano l’evento per rimpinzarsi. Gli ingredienti erano poveri e legati al territorio e alla natura, come pane, noci, aglio e cipolle.
Questa cena celava un codice dov’erano mescolati gastronomia, religiosità e ritualità della tradizione: sette erano le portate che componevano il menù, come i peccati capitali, i giorni della creazione e le ore di luce in inverno. La cena riprendeva anche l’antico rito dei saturnali, che festeggiavano la fine della fase discendente del sole sull’orizzonte e l’inizio di quella ascendente, culminante con il solstizio d’estate.
Ogni piatto o ingrediente legato a questo momento conviviale acquistava un immenso potere che lo trasformava in strumento terapeutico valido per tutto l’anno; tutto era carico di magia e significato.
Ad esempio il pane diveniva oggetto di grande attenzione grazie alla leggenda, tramandata per secoli in conventi e monasteri, secondo la quale Gesù Bambino venne nascosto in un contenitore con della pasta di pane in un momento di pericolo durante la fuga in Egitto. In quei tempi gli ebrei preparavano il pane senza lievito, ma quella pasta lievitò fino ad avvolgere e nascondere il Bambino. Da qui la considerazione quasi sacra del processo di lievitazione. Si aveva, infatti, una cura speciale per conservare “âl cârsént”, l’unico modo per poter fare il pane la volta successiva.
In occasione della “cena delle sette cene” il capo famiglia deponeva sulla tavola un grosso miccone, contraddistinto da un bastoncino, e a fine pasto ne distribuiva dei pezzetti allo scopo di preservare dalle malattie. Il pane avanzato veniva tenuto da parte fino a Sant’Antonio (17 gennaio) per darne dei bocconi agli animali della stalla, così che anche la loro salute ne fosse protetta per tutto l’anno. La sacralità del pane era data anche dal segno di croce tracciato con la lama del coltello sull’impasto prima della lievitazione.
Altro piatto ricco di simbologia era la torta di zucca, che, con il suo colore, rappresentava il sole, che sembrava essersi materializzato nella zucca stessa per renderla ricca di energia e capace di nutrire non solo il corpo.
L’aglio e la cipolla, che avevano lo scopo di allontanare gli spiriti malefici, erano presenti nell’insalata di barbabietole e peperoni, nelle cipolle ripiene e nel sugo dell’”âjà” (agliata) che veniva usato per condire le tagliatelle, tagliate larghe per poterle chiamare “fasce del Bambino”.
Le noci, ingredienti di base del sugo, indicavano prosperità e fecondità, mentre l’uvetta, presente nel merluzzo, era simbolo di abbondanza e rendeva importante un piatto povero.
Questa cena di magro, di tipo monacale per non avere rimorsi, era dunque un intreccio di simbologie pagane ed era preparata all’antivigilia di Natale.
Per informazioni e prenotazioni:
RISTORANTE SELVATICO - via Silvio Pellico, 19 – Rivanazzano - telefono 0383 944720.
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A la fin des années 1920, Paul Cavrois (1890-1965), propriétaire d’usines textiles pour la filature, le tissage et la teinture de coton et de laine à Roubaix, souhaite construire une grande maison familiale moderne pour ses sept enfants et le personnel de service sur des terrains situés à Croix, dans le quartier alors campagnard de Beaumont.
En faisant appel à l'architecte franco-belge Robert Mallet-Stevens, il affiche ainsi sa volonté de se démarquer des constructions traditionnelles de la région.
Les premiers dessins sont dressés en 1929. L’année suivante, Mallet-Stevens emmène Paul Cavrois et son fils en Hollande découvrir l’hôtel de ville d’Hilversum conçu par Willem Dudok. Paul Cavrois lui donne alors son accord pour travailler dans l’esprit moderniste et géométrique de ce bâtiment et accepte que les façades soient couvertes de briques de parement jaunes spécialement fabriquées pour la villa.
L’architecte ayant obtenu les pleins pouvoirs sur le projet, il peut, pour la première fois dans sa carrière, s’occuper de la réalisation dans ses moindres détails. La villa est conçue comme une œuvre d’art totale et représente l’aboutissement de ses préoccupations tant esthétiques que techniques.
À son achèvement, la villa étonne par sa hardiesse et sa modernité et son style rompt totalement avec celui des demeures de la même époque qui lui sont voisines. Le programme de cet édifice commandé en 1929 est clair : « air, lumière, travail, sports, hygiène, confort et économie ».
Dressée de façon théâtrale à l’aplomb du miroir d’eau, la villa domine le jardin par ses différents dénivelés et amplifie l’effet de perspective. À l’instar des châteaux classiques, le château moderne se pare d’un miroir d’eau pour refléter sa façade et par la même occasion, la magnifier parmi les arbres et végétations du parc.
Source: fr.wikipedia.org/wiki/Villa_Cavrois
et
et
dépliant mis à disposition sur place
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At the end of the 1920s, Paul Cavrois (1890-1965), owner of textile factories for spinning, weaving and dyeing cotton and wool in Roubaix, wanted to build a large modern family home for his seven children and the service personnel on a land located in Croix, in the then rural district of Beaumont.
By calling on the Franco-Belgian architect Robert Mallet-Stevens, he displayed his desire to stand out from the traditional constructions of the region.
The first drawings were drawn up in 1929. The following year, Mallet-Stevens took Paul Cavrois and his son to Holland to discover the Hilversum town hall designed by Willem Dudok. Paul Cavrois then gave his agreement to work in the modernist and geometric spirit of this building and accepted that the facades be covered with yellow bricks specially manufactured for the villa.
The architect having obtained full powers over the project, he could, for the first time in his career, take care of the implementation down to the smallest detail. The villa is designed as a total work of art and represents the culmination of both aesthetic and technical concerns.
When it was completed, the villa was astonishing in its boldness and modernity, and its style completely broke with that of the neighboring residences of the same period. The program for this building commissioned in 1929 is clear: “air, light, work, sports, hygiene, comfort and economy”.
Raised in a theatrical manner directly above the water mirror, the villa dominates the garden with its different elevations and amplifies the effect of perspective. Like classic castles, the modern castle is adorned with a water mirror to reflect its facade and at the same time, magnify it among the trees and vegetation of the park.
Source:
Compiled French text translated in English
and
leaflet available on site
Nancray (Doubs) - Musée des Maisons comtoises - Ferme des plateaux moyens du Doubs
Ferme, Magny-Châtelard (Doubs), 1703
fr.wikipedia.org/wiki/Maisons_comtoises_de_Nancray
www.maisons-comtoises.org/uploads/pdf/depliants/planmusee...
Ci sono paesaggi che diventano, loro malgrado, simboli di un luogo. Un vero e proprio marchio. Accade ad esempio in Toscana dove, in provincia di Siena, lungo la strada statale Cassia, dopo una curva compare all’improvviso la collina dei cipressi. E’ diventato emblema della terra di Siena, se non della toscanità in generale: ci hanno fatto cartoline, calendari, depliant, loghi. E’ stato perfino il protagonista assoluto di pubblicità e di film…
L’insieme di cipressi sembra finto per quanto è perfetto. Un accordo di colori e di immagini: la linea asciutta degli alberi si staglia contro campi di grano ora di un verde intenso che strugge il cuore ma che ben presto il sole caldo tramuterà in un mare di spighe d’oro, le nuvole pennellano il cielo, il massiccio dell’Amiata da lontano sorveglia la Val d’Orcia. Non è raro veder sbucare qualche fagiano o, soprattutto all’imbrunire, volpi e lepri.
La collina dei cipressi vi apparirà all’improvviso al km. 189, a metà strada tra San Quirico d’Orcia e Torrenieri. Ma ve ne accorgerete ben prima. Vedrete macchine parcheggiate alla “benemmeglio” lungo il ciglio della strada.
E non potrete non fare una sosta ed (almeno!) una foto anche voi.
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Quando togliamo qualcosa alla terra, dobbiamo anche restituirle qualcosa. Noi e la Terra dovremmo essere compagni con uguali diritti. Quello che noi rendiamo alla Terra puo' essere una cosa cosi' semplice e allo stesso tempo così difficile come il rispetto. (Jimmie Begay - Indiano Navajo
Nancray (Doubs) - Musée des Maisons comtoises - Ferme du Haut-Doubs
Maison pastorale, dite maison du montagnon, Les Arces de Morteau, 1784
fr.wikipedia.org/wiki/Maisons_comtoises_de_Nancray
www.maisons-comtoises.org/uploads/pdf/depliants/planmusee...
depliant 3ante vetrate artistiche rilegate a Tiffany con linee moderne
Artistic glass
Tiffany
Glass foor doors
Murano Venezia glass
Murrine
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porta
porte
vetrata artistica
vetrate artistiche
vetrata temperata
vetrate temperate
stained glass ステンドグラス Vitraux 彩色玻璃 farvet glas vitrāžas glasramen витражное стекло цветное стекло vidrieras glasmålningar Glasmalerei
Artistic glass Tiffany Glass foor doors Murano Venezia glass Murrine Blowing glass vetrata vetrate porta porte puerta vidrio Glastür und Glas-Schiebe-Türen glasdörr och skjutbara glasdörrarДвери стеклянные двери стеклянные двери 门 港口 玻璃 窗口 ドア ポート ガラス 窓
La Vero s.n.c. crea vetrate artistiche rilegate esclusivamente a Tiffany o a piombo .
In entrambe le tecniche il vetro viene tagliato, sagomato e rilegato interamente a mano.
La rilegatura Tiffany consiste in una saldatura di stagno, anch’essa eseguita manualmente lungo i vari pezzi di vetro che compongono la vetrata. Lo stagno ha quindi la funzione di saldare ciascun elemento della vetrata lungo tutta la sua superficie.
Ogni vetrata può contenere elementi prodotti a Murano, sono pezzi fatti a mano, generalmente soffiati a bocca che vanno ad impreziosirla in maniera particolare ed elegante;sono i rui di murrine, i rui semplici, le filigrane e le murrine.
La tipologia ed il numero di elementi inseribili nelle vetrate influisce in maniera predominante nella determinazione del prezzo di queste.
Explore Highest position: 418 on Saturday, February 14, 2009
30°
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Questa foto partecipa ALL’ITALIAN LIFESTYLE – mese di Dicembre 2011
Alla fine di ogni mese Fotografia Reflex e Getty Images Italia selezioneranno i lavori più significativi e ritenuti più aderenti al tema dal punto di vista dell'originalità del progetto e della qualità complessiva.
On Dec 23rd I opened my first exhibition "LomoFab".
This one pic is not on exhibition, but it works as an excuse.
You can see here and comment the set I have made with all the photos on show, but of course seeing 11 50cmX70cm panels makes a different impact...
Info:
the exhibition is held at the Fabrik, a private men-only club where you have access only if you own a Arcigay/Unocard card.
At the bottom of this page you can find infos on how you can get in; here inofs on how to get there; here the pdf dépliant of the exhibition...
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Il 23 dicembre è iniziata la mia prima mostra, intitolata "LomoFab".
Questa foto non c'è, ma fa da scusa.
Ho preparato un set apposito in cui si possono vedere tutte le foto della mostra, ma ovviamente 11 pannelli 50x70 visti dal vivo rendono in modo più interessante...
Info:
la mostra si svolge al Fabrik, che è un club *privato* per soli uomini e in cui si entra solo se in possesso di tessera Arcigay/Unocard (eh, che ci volete fare...).
In questa pagina, in fondo, trovate le info; in questa pagina trovate le indicazione per arrivarci; qui invece un pdf di presentazione...
Nancray (Doubs) - Musée des Maisons comtoises - Caborde des plaines et basses vallées du Doubs et de l'Ognon
Caborde, Besançon, Les Tilleroyes (Doubs), XIXe
fr.wikipedia.org/wiki/Maisons_comtoises_de_Nancray
www.maisons-comtoises.org/uploads/pdf/depliants/planmusee...