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CERASTIUM SUPRAMONTANUM Arrigoni
PEVERINA DELLA SARDEGNA
Caryophyllaceae.Pianta erbacea perenne composta da numerosi fusti ricoperti da una peluria bianca e portanti piccole foglie di forma ovale. La fioritura avviene tra aprile e giugno, i fiori prodotti sono grandi, di colore bianco con delle striature verdi, il frutto è una capsula che racchiude numerosi piccoli semi.
Questa specie è presente esclusivamente in Sardegna dove vive sul Monte Albo di Lula e sui rilievi calcarei del Supramonte.
Curiosità: in Sardegna è presente un'altra peverina endemica: il Cerastium palustre Moris. Si tratta di una pianta erbacea, a ciclo annuale, più esile, che vive su suoli umidi in poche stazioni della Sardegna centrale .
Dal sito di botanica a cura di MG ...................mg languana
...si fa sera,
il buio ti avvolge e il freddo si impossessa di te, ti senti stanco, sperduto, affranto...
...ma poi,
il calore di un fuoco amico, l'abbraccio di un riparo fidato...
...e di colpo,
il timore dell'oscurità svanisce.
(anonimo)
22 giugno – 01 luglio 2018
Cala Gonone, Dorgali (NU), Supramonte, Sardegna
Ci sono luoghi che ti rimangono nel cuore, in cui ti senti un po’ a casa, dove ci sono amici cari che, anche se non vedi da tanto tempo, sono sempre pronti a farsi in quattro per accoglierti al meglio.
Il Supramonte è uno di quei luoghi, pur essendo aspro e selvaggio ha tutto quello che uno speleologo e un amante della natura può desiderare: grotte immense e stupende, canyon profondissimi, pareti rocciose da capogiro, montagne e mare, storia e tradizione, insomma un piccolo paradiso naturalistico.
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Sala dell'obelisco, Grotta di Su Crapargiu, Codula di Luna, Urzulei
P.S. Cocciula la mia è più figa ahahahahahahahahaha =PP
Versione GRANDE: farm4.static.flickr.com/3646/3357709555_227653c506_b.jpg
Qui il ritmo del tempo sembra più lento che altrove..
Baunei è un comune italiano di 3.736 abitanti della provincia dell'Ogliastra in Sardegna.
Tra le diverse ipotesi sul toponimo Baunei, una suppone che derivi da una voce affine al greco "bainos", ossia una fornace per la fusione dei metalli o per cuocere le tipiche rocce calcaree fino a ottenere calce.
Il territorio di Baunei, punteggiato quasi ovunque da rocce calcaree, si distende nel tratto centro-orientale della Sardegna, nella provincia dell'Ogliastra, un'area di cui rappresenta storicamente e geograficamente il confine a nord, a ridosso di Codula Elune, un'area intatta che sfocia nell'omonima cala, più nota ai turisti come Cala Luna.
L'agglomerato più importante di Baunei si allunga su un costone calcareo esposto a Sud-Ovest, suddiviso dalla S.S. 125 (la cosiddetta "Orientale Sarda") che lo connette al quartiere di Monte Colcau. A una distanza di 8 km si affaccia sul Golfo di Arbatax la frazione di Santa Maria Navarrese, confinante con il borgo di Tancau sul Mare, frazione di Lotzorai.
Anche se Baunei si apre sempre di più a valorizzare turisticamente le sue coste, rimane il netto profilo montano del borgo principale, segnato dall'essere stato per secoli un paese di pastori e caprai. Nel particolare e ripido centro storico spicca la chiesa parrocchiale dedicata a San Nicola di Bari, il cui impianto seicentesco è stato rimaneggiato nel corso del XX secolo. La chiesa è caratterizzata da una copertura a cupola e da un portale ornato, separato dal corpo centrale con funzioni di finta facciata.
Una scoscesa strada asfaltata lunga 4 km si distacca dalla SS 125 e raggiunge Pedra Longa, un pinnacolo aguzzo di roccia calcarea di 128 m che si erge come una guglia direttamente dal mare. Dietro di esso spiccano le cime dei monti Argennas (711 m), Giradili (757 m), Ginnirco (811 m), che si affacciano ripidissimamente sul Mar Tirreno.
Grazie all'esposizione e all'altitudine di 480 m, Baunei si sporge sull'Ogliastra contemplando un anfiteatro di colline e montagne su cui si stagliano le vette più alte del Gennargentu.
Quasi tutto l'esteso territorio comunale, 216 km², si sviluppa oltre i 400 m di altitudine, ed è solcato da valli profonde e strette, le codule, tracce di torrenti che sfociano sul Mar Tirreno punteggiando estese e ripidissime pareti calcaree, tra falesie, calette, rupi, doline, canyon e valli carsiche. Nell'altopiano di Golgo si apre "Su Sterru", la voragine carsica più profonda d'Europa, nei cui pressi si trovano le antiche pozze denominate "As Piscinas" e la chiesa campestre dedicata a San Pietro.
In rapporto a questo territorio non particolarmente fertile, Baunei ha sempre bilanciato la sua economia fra terreni di proprietà comunale e terreni di proprietà privata, mantenendo pressoché incontaminati quasi 40 km di costa e un entroterra originale: tra zone dipinte di blu e di verde, è uno dei tratti più belli, aspri e selvaggi del litorale italiano, con qualità naturalistiche uniche nel Mar Mediterraneo.
Il patrimonio faunistico e naturalistico è al centro di sentieri per il trekking, spesso non tracciati con segnavia, che richiedono un cauto approccio, dovuto alla conformazione e l'estensione del territorio stesso; la cosa ha fatto sì che oggi possiamo godere di paesaggi intatti, antichi e immutati. Fortunatamente le guide specializzate accompagnano ogni anno migliaia di esploratori attratti dai paesaggi aspri e dalla presenza di 120 insediamenti risalenti alla civiltà nuragica, 20 tombe dei giganti, 5 templi d'adorazione, e altre opere megalitiche antichissime.
Le poche spiagge si raggiungono via terra attraverso mulattiere oppure via mare lungo tratti di costa incantevoli. Le più note sono Cala Elune (o Cala Luna), Cala Sisine, Cala Biriala, Cala Mariolu (in sardo viene chiamata "Ispuligedenie o Ispuligiadenie", cioè Spulciata di neve) e Cala Goloritzé.
La flora deriva dalla foresta primaria mediterranea. Predomina la macchia mediterranea, con esemplari di leccio che contano diversi secoli di vita. Diffuso è il ginepro, soprattutto nell'antica e intricata boscaglia che ricopre il Capo di Monte Santo.
La fauna è contraddistinta da alcune specie rare, incluse alcune riportate nella "Red List" dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura poiché a rischio di estinzione. Sino a qualche decennio fa veniva spesso avvistata la foca monaca; ora questo accade raramente, pare si sia ridotta a pochi esemplari. La costa fa parte degli areali del gabbiano corso, che nidifica solo in ambienti particolarmente intatti. Nidifica inoltre il falco della regina (Falco Eleonorae), che in questo territorio ha la sua colonia mediterranea più popolosa. Sono altresì presenti l'aquila reale, il muflone, l'astore, il falco pellegrino, l'aquila del Bonelli.
Anche l'ecosistema marino non risente particolarmente del modesto inquinamento derivante dagli abitati di Santa Maria Navarrese e della frazione di Dorgali, Cala Gonone. Le praterie sottomarine di fanerogame e posidonia oceanica si sviluppano estesamente per tutto l'arco del litorale a profondità non raggiunte in altri siti dalle specie, grazie alla qualità ambientale.
it.wikipedia.org/wiki/Baunei#Golgo.2C_lo_Scultone_e_i_fum...
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Versione più grande
Salto da 75 metri attrezzato da Orso Capo (Gianluca Piras).
Supramonte di Oliena : codula esplorata ed attrezzata il 14/12/2008 da Gianluca Piras composta da 5 salti
1° salto 30 metri
2° salto circa 15 metri
3° salto 75 metri
4° salto 5 metri
5° salto 15 metri
22 giugno – 01 luglio 2018
Cala Gonone, Dorgali (NU), Supramonte, Sardegna
Ci sono luoghi che ti rimangono nel cuore, in cui ti senti un po’ a casa, dove ci sono amici cari che, anche se non vedi da tanto tempo, sono sempre pronti a farsi in quattro per accoglierti al meglio.
Il Supramonte è uno di quei luoghi, pur essendo aspro e selvaggio ha tutto quello che uno speleologo e un amante della natura può desiderare: grotte immense e stupende, canyon profondissimi, pareti rocciose da capogiro, montagne e mare, storia e tradizione, insomma un piccolo paradiso naturalistico.
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A volte mette un po' di malinconia, porta a fare un po' d'ordine dentro sè stessi, come un cambio di stagione negli armadi.
A volte però sembra un'opera d'arte.
Verso Monte Andau, una delle più suggestive pareti della Codula Illune (Supramonte Urzulei, Sardegna).
Chiamato anche Cuile Berritta. Pur avendo subito numerose modifiche che ne hanno snaturato l'antico stile, tutt'ora resta un bellissimo cuile. Vicino a questo esiste un secondo cuile purtroppo ridotto in pessime condizioni. L'insediamento pastorale era costituito anche da altre capanne, omai ridotte a macerie irriconoscibili. Vicino a questo pinnettu si apre una piccola voragine comunicante con la sottostante Grotta di Buchi Arta, il cui ampio ingresso si apre sulla destra di Ghiroe Majore.
"Cercate di capire il nostro passato, fate domande sulle antiche pietre, sulla gente che le ha costruite e non capite il loro mistero. Bene adesso vi dico una cosa: siamo noi quel passato. Dovete capire noi prima di capire loro".
A memoria ricordo di aver letto qualcosa del genere. Erano le parole di un vecchio saggio dell'isola di Pasqua a un archeologo.
Domenica ho fatto una piccola escursione primaverile con amici.
Un posto remoto del Supramonte di Dorgali. Una cresta talmente inaccessibile da rendere necessarie corde e imbracature per poterla "violare". Almeno per noi "civili" poco avvezzi a quello che per qualcuno era come fare le scale di casa. Più o meno 3000 anni fa. Ebbene, su quel "monticheddu", proteso su 150 metri di vuoto, il popolo dei nostri antenati dell'età del ferro sorvegliava la principale via d'accesso dalla Codula di luna ai Supramontes. L'unica barriera che impediva al nemico saraceno di passare indisturbato per "bacu Sarachinu", e fare razzia delle piccole comunità disseminate per i pascoli di Ghivine e Suttaterra.
Monticheddu as campaneddas, dove forse il nome è una dedica al rintocco delle campanelle d'allarme, dove la vita si consumava in pochi metri quadri, una decina di capanne appoggiate sul nudo calcare. Vedette sacre, dalla cui attenzione dipendevano le sorti di più comunità. Guardavo quei pezzi di ginepro, ancora appoggiati in alcuni punti per aiutare la risalita, e pensavo che probabilmente erano gli stessi usati da loro, dalle vedette sacre.
In cima le capanne, casa, tempio, dispensa, tutto in pochi metri quadri. Il ritmo di una vita da eremiti, la paura dei fulmini, venerati e temuti, le notti fredde ad ascoltare rumori in mezzo al vento.
Il grido e la vista dell'aquila ad aiutarti, e quella roccia, quasi un totem, a segnare l'accesso alla via.
Un totem a forma di becco d'aquila.
Si ha bisogno di capirsi... a volte. Si ha bisogno di trovare radici. E vedendo certi luoghi il senso di continuità con ciò che si è stati ci pervade, ed un sorriso, sardonico, ti disegna il volto. Il disegno di ciò che è stato, di ciò che è e di ciò che sarà appare veloce;
un barlume di consapevolezza, rapido a scappare come il soffio del vento. E resta la sensazione che passavamo sulla terra leggeri e che siamo sempre lì, appesi alla roccia de sas campaneddas, ad aspettare il saraceno e venerare i fulmini.
A. Spanu
Codula di Luna, momenti di ristoro in attesa dell'uscita degli speleosub dal sifone di Su Molente (Supramonte, Sardegna).
Il silenzio della preparazione e il momento dell'immersione sono stati davvero emozionanti.
22 giugno – 01 luglio 2018
Cala Gonone, Dorgali (NU), Supramonte, Sardegna
Ci sono luoghi che ti rimangono nel cuore, in cui ti senti un po’ a casa, dove ci sono amici cari che, anche se non vedi da tanto tempo, sono sempre pronti a farsi in quattro per accoglierti al meglio.
Il Supramonte è uno di quei luoghi, pur essendo aspro e selvaggio ha tutto quello che uno speleologo e un amante della natura può desiderare: grotte immense e stupende, canyon profondissimi, pareti rocciose da capogiro, montagne e mare, storia e tradizione, insomma un piccolo paradiso naturalistico.
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Lavoro di squadra. Una volta ogni tanto, gli speleologi di tutta l'Isola si danno appuntamento per tentare imprese che hanno dell'incredibile... Certo che pensare a 70 km di grotta sembra un'idiozia... eppure, in tanti eravamo là.
Attesa degli speleosub, fuori dalla grotta di Su Molente (Ogliastra, Sardegna).
Il massiccio calcareo del Supramonte visto dalle pareti di Costa 'e Monte (Urzulei); la profonda valle del Flumineddu è lo spartiacque naturale tra il Supramonte di Urzulei (in primo piano) e di Orgosolo (in secondo piano); il Flumineddu riceve dalla sinistra il rio Titione ed Iscra Olidanesa e sulla destra la codula Orbisi, si continua verso valle nella gola di Gorropu in territorio di Dorgali.
Sardinia, the karst region of Supramonte.
Ecco l'abigliamento tipo di un "picciocu de crobi", cioè di uno di quei ragazzini monelli che un tempo venivano sfruttati dai grandi per fare certi tipi di lavori ... di scavo.
Chi ha rifatto il sentiero lungo la Codula di Luna, si è sbizzarrito con un curioso passaggio...
(Codula di Luna, Supramonte Urzulei, Sardegna)
E proviamo, vàh...!
L'incertezza della percorribilità dei passaggi crea uno scetticisio generale, soprattutto perchè, nel dubbio, ci son da fare 500 metri di pietraia, sotto il sole di un febbraio che sembra giugno (anche le cicale! c c c c c c c c c c c c...)... Ma poi la fatica viene ripagata da uno sbalordito "Siii paaassa?!?!?!" =) =) ... Bellissima giornata, ricca di soddisfazioni!! Grande Ci'!!
Su Passu Malu 'e Orrodulè (Supramonte Baunei, Sardegna).
[Per i protagonisti "S'Iscala 'e sa Sedda 'e Orrodulè]
In alto tra le aspre pareti della Codula di Luna, dentro comodi grottoni quasi inaccessibili ci sono tracce di antichi villaggi abbandonati chissa quando e sui quali probabilmente, non sono mai stati fatti studi archeologici.....
Mosaico ottenuto da due foto
22 giugno – 01 luglio 2018
Cala Gonone, Dorgali (NU), Supramonte, Sardegna
Ci sono luoghi che ti rimangono nel cuore, in cui ti senti un po’ a casa, dove ci sono amici cari che, anche se non vedi da tanto tempo, sono sempre pronti a farsi in quattro per accoglierti al meglio.
Il Supramonte è uno di quei luoghi, pur essendo aspro e selvaggio ha tutto quello che uno speleologo e un amante della natura può desiderare: grotte immense e stupende, canyon profondissimi, pareti rocciose da capogiro, montagne e mare, storia e tradizione, insomma un piccolo paradiso naturalistico.
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Attacchiamo il sentiero che da Cala Fuili porta a Cala Luna, e con non poche perplessità, decidiamo di abbandonarlo nel momento in cui ci sembra che rispecchi le scarne indicazioni della guida. Ma siii...! Sembra si vada, ma ad un certo punto eccoci infrascati come solo gli speleo sanno fare! Le ferite di guerra non mancheranno neanche stavolta.
E' un'ora che sirboniamo ("cinghialiamo", per gli alloctoni), ed a un certo punto azzardo il suggerimento di tenere d'occhio l'orario, in modo tale da poter decidere in tempo di tornare indietro. Noto uno strano sguardo scambiato dagli altri due, che potei descrivere con un "noncipensarenemmenoenondirlomaipiù!" ... Le ore di luce sono ancora tante, in relazione a quello che vorremmo fare, dunque mi rassegno e continuo a prender quota, fortunatamente senza più litigare con i rovi di poco prima.
Ci sparpagliamo per cercare qualche labile traccia, e con l'aiuto di carta, libro e bussola, dopo aver individuato degli utilissimi punti di riferimento ("tòòh, guarda! Un nuraghe!!) decidiamo di mollare la ricerca di un sentiero, limitandoci a seguire semplicemente la direzione e la quota giusta.
Aggiriamo un cucuzzolo (q.309 non me lo dimenticherò mai più!) e ci troviamo finalmente nella mulattiera indicata dalla guida!! Yèèèè... ma vuoi vedere che riusciamo veramente anche a fare la gola?? Sono le 14, e una volta certi di essere sulla giusta traccia ci fermiamo a mangiare un boccone, senza accorgerci che sarebbe bastato aspettare dieci minuti per mangiare niente e popò di meno cheeee.... in CODULA FUILIIII!!!!!!!
To be continued...
Capita di dover scavare in mezzo all'acqua e di ritrovarsi a battere i denti dal freddo. Ognuno affronta il problema in maniera diversa ...
22 giugno – 01 luglio 2018
Cala Gonone, Dorgali (NU), Supramonte, Sardegna
Ci sono luoghi che ti rimangono nel cuore, in cui ti senti un po’ a casa, dove ci sono amici cari che, anche se non vedi da tanto tempo, sono sempre pronti a farsi in quattro per accoglierti al meglio.
Il Supramonte è uno di quei luoghi, pur essendo aspro e selvaggio ha tutto quello che uno speleologo e un amante della natura può desiderare: grotte immense e stupende, canyon profondissimi, pareti rocciose da capogiro, montagne e mare, storia e tradizione, insomma un piccolo paradiso naturalistico.
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By Delupo e Amazzone.
Prove notturne in Codula di Luna.
Un fiume scorre in superficie ed un fiume scorre nascosto.... www.flickr.com/photos/delupo77/2242102927/
Avete presente quei giorni in cui non hai voglia di fare nulla? Quelli in cui ti domandi perchè sei in piedi e non disteso in riva? Ecco questa foto è stata scattata in uno di quei giorni, dopo una notte insonne e con la consapevolezza di avere poca voglia di infilarsi in grotta ma tanto bisogno di prendere aria.
22 giugno – 01 luglio 2018
Cala Gonone, Dorgali (NU), Supramonte, Sardegna
Ci sono luoghi che ti rimangono nel cuore, in cui ti senti un po’ a casa, dove ci sono amici cari che, anche se non vedi da tanto tempo, sono sempre pronti a farsi in quattro per accoglierti al meglio.
Il Supramonte è uno di quei luoghi, pur essendo aspro e selvaggio ha tutto quello che uno speleologo e un amante della natura può desiderare: grotte immense e stupende, canyon profondissimi, pareti rocciose da capogiro, montagne e mare, storia e tradizione, insomma un piccolo paradiso naturalistico.
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Cala Gonone è una frazione del comune di Dorgali in provincia di Nuoro (Sardegna), da cui dista 9 Chilometri. Località frequentata già in epoca nuragica, il centro nasce come villaggio fondato da una colonia di pescatori ponzesi all'inizio del XX secolo e si sviluppa soprattutto nella seconda metà del '900 come importante centro turistico e balneare. Le splendide cale del golfo sono talora raggiungibili via mare o, più lungamente, tramite i sentieri dell'hinterland. Tra le Cale più note si ricordano Cala Luna (interessata nella seconda metà di dicembre 2004 da una potente mareggiata che ha devastato lo splendido tombolo bianco tra il mare e la codula) e Cala Fuili.
Famosa e splendida la Grotta del Bue Marino, che partendo dalla costa entra nella montagna per diversi chilometri. Qui si rifugiava la foca monaca (oggi data per estinta in questa zona).
S'Istrada 'e Su Portellu nota anche come Cengia Sennoscai, Monte Cucuttos, Urzulei, sardegna, Italy.
22 giugno – 01 luglio 2018
Cala Gonone, Dorgali (NU), Supramonte, Sardegna
Ci sono luoghi che ti rimangono nel cuore, in cui ti senti un po’ a casa, dove ci sono amici cari che, anche se non vedi da tanto tempo, sono sempre pronti a farsi in quattro per accoglierti al meglio.
Il Supramonte è uno di quei luoghi, pur essendo aspro e selvaggio ha tutto quello che uno speleologo e un amante della natura può desiderare: grotte immense e stupende, canyon profondissimi, pareti rocciose da capogiro, montagne e mare, storia e tradizione, insomma un piccolo paradiso naturalistico.
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