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La notte fra il 13 ed il 14 Agosto pellegrini provenienti da tutto l’Agro Nocerino Sarnese e dai Paesi vesuviani si recano al santuario di Materdomini con carri Mariani intonando antichi canti popolari in onore della Madonna. E’ l’inizio della festa dell’Assunta, che andrà avanti fino alla sera del 15 Agosto, mischiando fede e tradizione, accompagnata dal suono delle tammorre e dall’immancabile “palatella con la ‘mpupata”, un piccolo sfilatino con melanzane sott’olio e aceto ed acciughe sotto sale.
La Crocifissione del transetto destro è un affresco di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nella basilica superiore di San Francesco di Assisi. La scena è accoppiata simmetricamente alla Crocifissione del transetto sinistro, dall'altro lato.
La datazione degli affreschi di Cimabue è piuttosto discorde, sebbene negli studi più recenti si sia assestata a un periodo tra il 1277, anno dell'elezione al soglio pontificio di Niccolò III e il 1283 circa. La zona del transetto sinistro è decorata dalle Storie apocalittiche.
Gli affreschi di Cimabue sono in generale in condizioni mediocri o pessime. Non fa eccezione questa Crocifissione, che oggi si presenta con la zona inferiore quasi del tutto scomparsa e con i colori spesso invertiti in negativo, per l'ossidazione della biacca dei colori chiari, diventati oggi scuri.
Thode, Berenson e poi Nicholson l'assegnarono interamente a Cimabue, mentre negli anni sessanta fu riferita interamente alla bottega, ispirata dal maestro già partito. Coletti addirittura ipotizzò che l'opera fosse stata eseguita dai seguaci del maestro privi di guida, capaci ormai solo di rimaneggiare il cartone dell'altra crocifissione. In ogni caso tali valutazioni sono rese molto difficili dalle precarie coindizioni dell'opera.
Analogamente all'altra crocifissione, Cristo si erge sulla croce al centro del dipinto, inarcato verso sinistra, con il perizoma che anche in questo caso vola verso destra con una lunga coda. La metà superiore, celeste, è affollata d'angeli che manifestano tutto il loro dolore, volando in cerchio attorno al braccio breve della croce, coprendosi il viso piangente, alzando le mani al cielo, e raccogliendo pietosamente il sangue di Gesù con delle ciotole. Cristo appare qui giù morto o nell'ultimo sussulto, con la testa ormai reclinata sulla spalla, lo sguardo rude e amaro
Nella metà inferiore, terrestre, si ripete la triangolazione delle figure attorno alla croce, ma è più statica dell'altra scena. I lati sono costituiti dai due soldati che lo stanno per trafiggere con la lancia (Longino) e che gli offrono la spugna imbevuta di aceto ("Stefanon").
A sinistra, al vertice di una piramide di astanti, la scena dello svenimento di Maria, sorretta dalle pie donne (o da un illeggibile Giovanni), che non può resistere alla visione del disprezzo mostrato verso il figlio morto o moribondo; a destra altri astanti, tra cui un uomo che leva un braccio verso Cristo: egli è la figura che secondo Matteo esclamò: "vere iste Filius Dei erat" ("veramente costui era Figlio di Dio", Mt 27, 54).
Cipollaccio col fiocco (Leopoldia comosa)
... il bulbo del cipollaccio è molto apprezzato in cucina in quasi tutte le regioni del centro-sud, soprattutto in Puglia dove la raccolta indiscriminata ne aveva fortemente ridotto la presenza.
Alta Via "Golfo dell'Isola" (AVGI), un itinerario di 25 km, sul crinale affacciato sul mare, che unisce i quattro Comuni di Bergeggi, Spotorno, Vezzi Portio e Noli. Savona, Liguria, Italia. Sulle colline intorno al primitivo Burgum di Noli, verso la fine del primo millennio furono costruite tre chiese oggi ricordate come S. Lazzaro, Santa Margherita e S. Michele. Le ragioni della loro posizione in zone periferiche sono ignote. La spiegazione potrebbe consistere nel fatto che, in seguito alle scorrerie saracene del X secolo, a Noli, come in tutta la riviera, gli abitanti cercassero scampo sulle colline lontano dal mare. Gli edifici del Lazzaretto e della Chiesa di S. Lazzaro sono purtroppo in stato di particolare rovina, con l'abside della chiesetta gravemente danneggiata e pericolante. La chiesa, di modeste dimensioni, aveva una sola navata absidata, eseguita in pietra locale, con volta a botte, priva (per quanto ne sappiamo) del campanile. Del Lazzaretto rimane una piccola 'stanza' ancora intatta, probabile locale di isolamento. In mancanza di orientamenti chiaramente significativi, si ritiene che S. Lazzaro di Noli sia stata più probabilmente costruita unicamente in funzione della morfologia del suolo e con l'abside rivolta al mare e l'ingresso rivolto a monte.
Ciò potrebbe essere connesso con la sua funzione più modestamente 'pratica' di cappella del Lazzaretto, per il conforto spirituale degli internati.
La Peste
La peste costituiva un flagello di cui non erano note le cause e neppure le cure. Oltre all'isolamento dei casi infetti nei Lazzaretti, una soluzione poteva essere la fuga, ma per chi rimaneva c'era poco da fare, se non ricorrere ai rimedi del tempo. Poiché si riteneva che l'infezione si contraesse respirando aria insalubre, umida, calda, maleodorante, si pensava che i profumi intensi contrastassero il morbo. I medici, oltre a somministrare purganti, effettuare salassi, tagliare bubboni infetti, consigliavano preparati molto fantasiosi - talora alquanto tossici - e raccomandavano di bruciare legni aromatici nelle stanze degli ammalati. "...Era noto un antidoto alla peste, la cui ricetta fu estorta con la tortura ad un untore, il quale fu poi impiccato: ...prendere cera nuova once tre, olio d'oliva once due, olio di Hellera, olio di sasso, olio di Aneto, orbaghe di lauro peste, salvia, rosmarino, once mezza per ciascuno, un poco di aceto. Si faceva bollire il tutto riducendolo a una pasta con la quale si ungevano le narici, le tempie, i polsi e le piante dei piedi, dopo aver mangiato cipolle, aglio e bevuto aceto..."
Gesù sta morendo sulla croce.
È stato tradito, abbandonato da tutti i suoi amici , si sente abbandonato anche da Dio, nella sua straziante e ingiusta sofferenza del corpo e dell'anima.
Non tutti gli Evangelisti concordano sulle sue ultime parole.
C'è l'accettazione del suo destino, parole di perdono : ' Padre perdona loro , perché non sanno quello che fanno..'
Anche se soffre orrendamente, uomo come noi, i suoi ultimi pensieri sono per gli altri : affida l'umanità alla Madre e promette il Paradiso ( confermando un Al di là dopo la morte) a un ladrone condannato, pentitosi all' ultimo momento.
Poi aggiunge, prima di morire :' Ho sete...'
Gli porgono dell'aceto su una spugna.
Ma Gesù, solo sulla croce , ha soprattutto sete di noi, del nostro amore
Questa è una foto di qualche anno fa. È del bel crocifisso del Maragliano ( 1664 ) nella chiesa dell'Ospedale di San Martino.
L'ho fotografato molte volte : tutte le volte che ho qualche visita passo nella chiesa e lo guardo.
Ha gli occhi chiusi, ma , nel silenzio della chiesa, si riesce a sentire il suo sguardo dolcissimo
I'm thirsty...
Complitely abandoned, He's thirsty not only of water, but also of our Love
La Fumaria (Fumaria officinalis L.), nota anche con il nome di erba acetosa o fumosterno, è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Papaveraceae.
La Fumaria è un'erba infestante e cresce ovunque (prati, campi, strade, in pianura ed in collina). Predilige le zone dove il terreno è smosso e fertile.
Viene usata in fitoterapia ad uso interno per le sue proprietà: epatoprotettrici, depurative, diuretiche, eupeptiche e spasmolitiche.
I principi attivi caratterizzanti la Fumaria sono: alcaloidi isochinolici (adlumiceina, adlumidiceina, coptisina, corytuberina, cryptopina, fumaricina, fumarilina, fumaritina, palmitina, parfumina, protopina, sinactina, stilopina, N-metilstilopina), flavonoidi (isoquercetina e rutina), acidi organici (acido citrico, acido cumarico, acido ferulico, acido fumarico, acido malico, acido 3-idrossibenzoico, acido protocatecuico, acido caffeico), principi amari, mucillagini, vitamine e sali minerali.
Sorry, to me is very difficult to visit people that always only leave a fav without commenting...
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romastreetfood.blogspot.com/2009/07/interviste.html
L'ospite di oggi non è solo un artista a 360°, sa fare tutto e sa farlo bene, ma è soprattutto una persona sensibile e generosa (e sembra che ci sappia fare anche in cucina), originale in tutto quello che fa: potete dargli un appuntamento dall'altra parte del mondo e lui ci arriverà a cavallo di una biciletta e con una carpa tagliata a pezzi sottobraccio, il nome è tutto un programma: #.
1) chi è #?
# è un ragazzo a cui piace disegnare,colorare, dipingere, ritagliare, incollare, assemblare,fare: www.myspace.com@ticcilorenzo
2) cosa significa per te la strada?
fino all'età di 14/15 anni ho vissuto nella bambagia ero il pupo di casa,iperprotetto dai miei genitori. la mia vita era casa-scuola-sport-casa ,dopo estenuanti lotte con i miei ho comprato lo skate. La loro riluttanza per lo skate stava naturalmente nel fatto che skateare mi avrebbe portato a stare molto tempo solo per la strada.... e così fu! piano piano abbandonai lo sport e diventai l'allegro # di oggi.
Tutta questa inutile premessa sulle mie turbe adolescenziali, è per dire che la vita nella città porta la gente all'isolamento,a stare chiusi in casa e a considerare "il fuori" come un posto insidioso (forse è anche per quello che alcuni posti sono insidiosi). Per me la strada è un posto dove bisogna stare il più possibile, esploriamo le nostre città, tantissime cose interessanti accadono per strada.
3) qual'è il tuo rapporto con la città di Roma?
Le voglio bene come una madre, però mi sta anche un po sulle palle.
4) spiegaci un pò perchè perdi il tuo tempo ad attaccare pezzi di pesce per strada?
condivido cultura.
5) qual'è il tuo rapporto con il cibo?
adesso disordinato. Mi piace tantissimo mangiare e cucinare, ma la routine rende tutto noioso e faticoso, quindi in periodi impegnati mangio quando posso, dove trovo.
6) situazione tipo "ti trovi a Roma e tra un poster e l'altro ti viene una fame chimica" dove vai a rifuggiarti per mangiare o bere qualcosa di buono?"
Se sono in giro con la bici verso sera il fast food greco kalapà al pigneto rientra sempre nel mio itinerario.
Vicino casa mia,incrocio tra via di centocelle e via dell'aereoporto,consiglio la cornetteria punjabi aperta tutto il giorno e tutta la notte, i cornetti e la pasticeria sono di discreta qualità e comunque sempre freschi,inoltre il prezzo( 60 centesimi per i tutti i tipi di cornetti) nn è indifferente(ottimo per vera fame tossica).
Per la pizza al taglio, se siete nel centro storico dovete andare da remo, tra piazza della Minerva e piazza del Colleggio Romano, dovete chiedere la "mozza" (pizza con la mozzarella) con l'aggiunta di salsa "para" (paradiso), per me la più buona di Roma, con 3 euro vi portate via un quadrato grande come una margherita,ma attenzione Remo nn ve la piega al massimo ve la divide in 2 pezzi quindi se volete evitare di girare con lenzuoli di pizza tra le mani nn esagerate.
Se invece avete voglia di un drink un caffè a qualunque ora del giorno e della notte c'è il chioschetto bar "Mamma Roma". il bar è situato nel cuore del quartiere ,dove è stato girato il celebre e omonimo film di Pasolini,praticamente sotto casa mia, ed è gestito da una vecchietta con il grembiule di pizzo sulla quale si narrano svariate leggende,tsi dice sia la vera Mamma Roma ( la protagonista del film), oppure un ciborg visto che praticamente vive nel chioschetto. la potete trovare alle 4 di notte ,appoggiata con i gomiti al bancone, mentre dorme...attenzione! svegliare con cura.
7) e se invece ti trovi in un altra città?
vado a tentativi, se ho fame va bene qualunque cosa.
8) dacci un paio di validi motivi per abbandonare la macchina e girare solo con la bici come fai tu
Ci sono tanti motivi per il quale giro maggiormente con la bicicletta.Elencherò quelli che per me sono più significativi evitando paternali ecologiche e buchi dell ozono.
1-Roma per quanto possa sembrare grande è in realtà una città molto piccola che però ha delle zone molto tortuose e lente da attraversare con la macchina (ad esempio il centro storico, la zona termini e il tevere)per cui con la bici arrivo semplicemente prima, magari sudato ma meno stressato.
2-viaggiare dentro delle scatole su ruote è brutto !nn senti i rumori della città,il vento, le puzze, insomma sei troppo alienato dall'ambiente esterno e tutto ciò che succede sui marciapiedi o sui balconi diventa invisibile. Paradossalmente con la macchina mi godo di meno il viaggio (apparte quando piove e fa freddo).In generale sono comunque più di buon umore con la bici.
3-la bicicletta è un mezzo con il quale sei veramente libero! libero da vincoli economici (benzina, bollo ,assicurazioni... meccanico!),
libero da vincoli legali (il contromano e i semafori rossi sono la normalità ,in più ti puoi regalare anche qualche sfizio, tipo salutare i vigili al lato della strada mentre fai un'infrazione).
Quando vedete la pubblicità di quella bella macchina sportiva,che corre spensierata sulla strada di montagna,sullo sfondo laghi azzurri,foreste,e libertà ,nn ci credete! il massimo che potrete concedervi sarà una sgasata alle 2 di notte sulla fettuccia di Terracina.
4-mi sono sempre chiesto perchè la maggior parte della superficie calpestabile di una città sia riservata alle macchine e non alle persone, io mi riprendo ciò che è anche mio con la bicicletta.
9) piccolo spazio pubblicità: hai un progetto o un qualcosa che vuoi promuovere?
personalmente ho ancora tutto in cantiere o ancora nella culla,però ci sono tanti progetti a cui sono affezionato e voglio promuovere:
le ciclofficine romane ,il forte ,la snia, lo strike,gli streetartisti romani e i writer (che sono ogniuno un progetto a se stante), e naturalmente quelli che smuovono le acque (tipo te).
10) lasciaci una dritta su qualcosa di buono da mangiare e/o da bere (un piatto, una ricetta o anche un posto dove andare)
il mio menù per l'intervista spazia tra tonalità di viola ,rosso/viola e diversi gradi di amarezza.
Primo:risotto al radicchio e gorgonzola
Secondo: straccetti di manzo appena saltati in padella con vino (rosso si lega meglio) .si possono aggiungere due foglioline di rughetta condite con aceto scuro,attenzione!scegliere solo le foglie verde chiaro.
Contorno:melanzane saltate in padella (sempre con il vino rosso,se volete...)
vino rosso :negroamaro o primitivo.
da consumarsi preferibilmente su piatti gialli ed in stati di umore compulsivamente felici.
foto: #
L'ECCELLENZA ITALIANA NEL MONDO.
Il prosciutto di San Daniele rappresenta uno degli elementi di orgoglio del Friuli Venezia Giulia e Aria di Festa sa coniugare l'attrazione di questo con una serie di proposte culturali e di intrattenimento che bene si sposano con l'offerta agroalimentare del territorio.
E' dal 1985 che si tiene la festa di quattro giorni “Aria di Festa” in cui si può degustare il prosciutto di San Daniele, che fa da autentico padrone di casa. I numeri di questa festa sono via via cresciuti fino a raggiungere livelli di tutto rispetto, meritando l’attenzione nazionale e facendo di questo appuntamento uno dei più rinomati e attesi d’Italia. Negli ultimi anni “Aria di Festa” si volge nell’ultimo fine settimana di giugno.
Il prosciutto di San Daniele vanta una storia e una tradizione molto antica. La conservazione di cosce di maiale, o porco domestico, è una tecnica che fu per prima sperimentata dai Celti. Questa popolazione per raggiungere tale scopo, utilizzava erbe aromatiche, aceto e l’affumicatura. In seguito svilupparono anche la tecnica del sale. I Celti vissero in tutto l’alto e medio Friuli dal 400 a.C. fino alla fondazione della romana Aquileia, nel 181 a.C.
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Preparazione dell'aglio sott'olio: una delizia per il palato e per l'alito!
Visto l'interesse di molti, aggiungo la ricetta che mi ha dato un'anziana vicina di casa e che si tramandano da generazione in generazione.
Aglio sott'olio
- scottare l'aglio in acqua, aceto e sale per circa due minuti
- lasciar raffreddare
- olio d'oliva q.b.
- basilico
- una foglia di salvia (facoltativo)
- erba cipollina
- una foglia di sedano verde
- prezzemolo
- timo (poco)
- maggiorana
- pepe verde e sale
- tritare tutto e aggiungere l'olio
Coprire l'aglio completamente con l'olio e le spezie.
Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. E sedutisi, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: "Questi è Gesù, il re dei Giudei". Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: "Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!". Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: "Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo. Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!". Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo. Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: "Elì, Elì, lemà sabactàni?", che significa: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?". Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: "Costui chiama Elia". E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. Gli altri dicevano: "Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!". E Gesù, emesso un alto grido, spirò.
(Mt 27, 33-50)
Via degli Aceti: un ripido vicolo, tra i più noti e caratteristici, che "taglia" la città vecchia lungo il lato Est
Cetara vecchia roccaforte araba e Borgo pescatori lungo la Costiera Amalfitana. Foto scattata ad un negativo su acetato presso il museo Villa Arbusto a Lacco Ameno d'Ischia (Napoli).
'Stasera, visto che ero da sola, avevo voglia di mangiare del sushi, stavo andando in crisi d'astinenza. Per accompagnarlo ho preparato riso lesso, una mini omelette e del riso fritto con salsa di soia e aceto balsamico.
Un po' inventato ma era tutto buonissimo! :9