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A foggy morning to brighten up the day, have a wonderful Friday,, friends.

#2 of Austrian mountainscapes

Gorgeous and beautiful English Country Side - Poole, Lake District

My last post was my favorite road in Wyoming ... here is what awaits you at the end of that road!

 

THANKS Friends.

 

... o delle tre Cime ?

  

ho giocato un pò con tre scatti ...

buon inizio di settimana !

Monument Valley, Utah

Taurus mountains

View from Antalya

Dyrdalsvatnet & Hausdalshorga , Bergen Norway Jun 29 2021

Hautes-Alpes, France

 

* * * PLEASE NO BANNERS, NO AWARDS, JUST MEANINGFUL COMMENTS * * *

 

Don’t use this image without my explicit permission

© All rights reserved

Majestic and awe imposing mountains in Iceland

Have no idea where we are but we need to petrol and some sweeties to kick up the start of next journey into the wilderness

Nuttermere, Lake District

I didn't have only crappy weather in Iceland. On my first day the unexpected happened. For the whole day it was fantastic, and what happens then can easily be seen in this shot.

Nature turns into the most fantastic miracle on earth. Let's hope our grandchildren still can enjoy this!

Mountains in the North Cascade range south of Mt. Baker in Washington state as seen from Abbotsford B.C.

Autumn leaves, shower like gold, as the winds of change, signaling the days of autumn, like rainbows):

 

On one of my many mountain hikes this autumn, I explored this incredibly beautiful area, which is rightly part of UNESCO's World Heritage list in Norway. I have rarely seen such a beautiful and untouched natural landscape.

Fana, Bergen Norway Nov 23 2022.View from Ulvursfjellet

Breathtaking Tateyama mountains Alps, Japan

Local Mountains in their winters finest.

A short intermezzo from my Central Asia trip. I still have so many Lofoten (and Iceland pictures that I want to share.

 

This shot was taken on one of the two days I had extremely good weather, and then every part of the landscape is stunning. Lofoten is truly a wonderful destination.

 

Sveningen , Bjørnafjorden, Norway Jun 02 2023

The Tukituki River winding its way through the valley and past Te Mata Peak on an early Spring morning.

There is something about this building from this angle which means I cannot simply pass by without capturing. This was my second photograph of this structure on this walk, and as the light flowed down the valley I was stunned by the colours it brought forth from the landscape. Where last time all was mist and haze, today some light managed to breach the clouds above and light the place with a warm but fleeting pool of sun.

As we hiked along a trail in Glacier National Park in Montana, USA, the bare tree trunks from a past wildfire seemed to stress the beauty of the mountains.

A view, that you hardly can discribe, the journey across the Lofoten Islands in Norway. Behind every curve a new breathtakingly view on Fjords ore snowcovered mountainscapes is opening. Fascinating.

 

Ein Anblick, den man nur schwer in Worte fassen kann, die Fahrt über die Lofoten in Norwegen. Hinter jeder Kurve eröffnet sich ein neuer atemberaubender Anblick von Fjorden oder Schneebedeckten Berglandschaften. Faszinierend.

 

www.shoot-to-catch.de

fljotsdalur, Iceland

A small valley in the east of Iceland, formed by Lake lagarfljot

To see more photos of this place, pls click the link

cattanblog.wordpress.com/2015/06/04/fljotsdalur-iceland/

The Pyrenees

is a mountain range straddling the border of France and Spain.

@Wikipedia

Partito ad esplorare il regno di mio padre, di giorno in giorno vado allontanandomi dalla città e le notizie che mi giungono si fanno sempre più rare. Ho cominciato il viaggio poco più che trentenne e più di otto anni sono passati, esattamente otto anni, sei mesi e quindici giorni di ininterrotto cammino. Credevo, alla partenza, che in poche settimane avrei facilmente raggiunto i confini del regno, invece ho continuato ad incontrare sempre nuove genti e paesi; e dovunque uomini che parlavano la mia stessa lingua, che dicevano di essere sudditi miei.

 

Penso talora che la bussola del mio geografo sia impazzita e che, credendo di procedere sempre verso il meridione, noi in realtà siamo forse andati girando su noi stessi, senza mai aumentare la distanza che ci separa dalla capitale; questo potrebbe spiegare il motivo per cui ancora non siamo giunti all’estrema frontiera.

 

Ma più sovente mi tormenta il dubbio che questo confine non esista, che il regno si estenda senza limite alcuno e che, per quanto io avanzi, mai potrò arrivare alla fine.

 

Mi misi in viaggio che avevo già più di trent’anni, troppo tardi forse. Gli amici, i familiari stessi, deridevano il mio progetto come inutile dispendio degli anni migliori della vita. Pochi in realtà dei miei fedeli acconsentirono a partire.

 

Sebbene spensierato - ben più di quanto sia ora! – mi preoccupai di poter comunicare, durante il viaggio, con i miei cari, e fra i cavalieri della scorta scelsi i sette migliori, che mi servissero da messaggeri.

 

Credevo, inconsapevole, che averne sette fosse addirittura un’esagerazione. Con l’andar del tempo mi accorsi al contrario che erano ridicolmente pochi; e si che nessuno di essi è mai caduto malato, né è incappato nei briganti, né ha sfiancato le cavalcature. Tutti e sette mi hanno servito con una tenacia e una devozione che difficilmente riuscirò mai a ricompensare.

 

Per distinguerli facilmente imposi loro nomi con le iniziali alfabeticamente progressive: Alessandro, Bartolomeo, Caio, Domenico, Ettore, Federico, Gregorio.

 

Non uso alla lontananza dalla mia casa, vi spedii il primo, Alessandro, fin dalla sera del mio secondo giorno di viaggio, quando avevamo percorso già un’ottantina di leghe.

 

La sera dopo, per assicurarmi la continuità delle comunicazioni, inviai il secondo, poi il terzo, poi il quarto, consecutivamente, fino all’ottava sera di viaggio, in cui partì Gregorio. Il primo non era ancora tornato.

 

Ci raggiunse la decima sera, mentre stavamo disponendo il campo per la notte, in una valle disabitata. Seppi da Alessandro che la sua rapidità era stata inferiore al previsto; avevo pensato che, procedendo isolato, in sella a un ottimo destriero, egli potesse percorrere, nel medesimo tempo, una distanza due volte la nostra; invece aveva potuto solamente una volta e mezza; in una giornata, mentre noi avanzavamo di quaranta leghe, lui ne divorava sessanta, ma non di più.

 

Così fu degli altri. Bartolomeo, partito per la città alla terza sera di viaggio, ci raggiunse alla quindicesima; Caio, partito alla quarta, alla ventesima solo fu di ritorno. Ben presto constatai che bastava moltiplicare per cinque i giorni fin lì impiegati per sapere quando il messaggero ci avrebbe ripresi.

 

Allontanandoci sempre più dalla capitale, l’itinerario dei messi si faceva ogni volta più lungo. Dopo cinquanta giorni di cammino, l’intervallo fra un arrivo e l’altro dei messaggeri cominciò a spaziarsi sensibilmente; mentre prima me ne vedevo arrivare al campo uno ogni cinque giorni, questo intervallo divenne di venticinque; la voce della mia città diveniva in tal modo sempre più fioca; intere settimane passavano senza che io ne avessi alcuna notizia.

 

Trascorsi che furono sei mesi - già avevamo varcato i monti Fasani - l’intervallo fra un arrivo e l’altro dei messaggeri aumentò a ben quattro mesi. Essi mi recavano oramai notizie lontane; le buste mi giungevano gualcite, talora con macchie di umido per le notti trascorse all’addiaccio da chi me le portava.

 

Procedemmo ancora. Invano cercavo di persuadermi che le nuvole trascorrenti sopra di me fossero uguali a quelle della mia fanciullezza, che il cielo della città lontana non fosse diverso dalla cupola azzurra che mi sovrastava, che l’aria fosse la stessa, uguale il soffio del vento, identiche le voci degli uccelli. Le nuvole, il cielo, l’aria, i venti, gli uccelli, mi apparivano in verità cose nuove e diverse; e io mi sentivo straniero.

 

Avanti, avanti! Vagabondi incontrati per le pianure mi dicevano che i confini non erano lontani. Io incitavo i miei uomini a non posare, spegnevo gli accenti scoraggiati che si facevano sulle loro labbra. Erano già passati quattro anni dalla mia partenza; che lunga fatica. La capitale, la mia casa, mio padre, si erano fatti stranamente remoti, quasi non ci credevo. Ben venti mesi di silenzio e di solitudine intercorrevano ora fra le successive comparse dei messaggeri. Mi portavano curiose lettere ingiallite dal tempo, e in esse trovavo nomi dimenticati, modi di dire a me insoliti, sentimenti che non riuscivo a capire. Il mattino successivo, dopo una sola notte di riposo, mentre noi ci rimettevamo in cammino il messo ripartiva nella direzione opposta, recando alla città le lettere che da parecchio tempo io avevo apprestate.

 

Ma otto anni e mezzo sono trascorsi. Stasera cenavo da solo nella mia tenda quando è entrato Domenico, che riusciva ancora a sorridere benché stravolto dalla fatica. Da quasi sette anni non lo rivedevo. Per tutto questo periodo lunghissimo egli non aveva fatto che correre, attraverso praterie, boschi e deserti, cambiando chissà quante volte cavalcatura, per portarmi quel pacco di buste che finora non ho avuto voglia di aprire. Egli è già andato a dormire e ripartirà domani stesso all’alba.

 

Ripartirà per l’ultima volta. Sul taccuino ho calcolato che, se tutto andrà bene, io continuando il cammino come ho fatto finora e lui il suo, non potrò rivedere Domenico che fra trentaquattro anni. Io allora ne avrò settantadue. Ma comincio a sentirmi stanco ed è probabile che la morte mi coglierà prima. Così non lo potrò mai più rivedere.

 

Fra trentaquattro anni (prima anzi, molto prima) Domenico scorgerà inaspettatamente i fuochi del mio accampamento e si domanderà perché mai nel frattempo, io abbia fatto così poco cammino. Come stasera. il buon messaggero entrerà nella mia tenda con le lettere ingiallite dagli anni, cariche di assurde notizie di un tempo già sepolto; ma si fermerà sulla soglia, vedendomi immobile disteso sul giaciglio, due soldati ai fianchi con letorce, morto.

 

Eppure, va, Domenico, e non dirmi che sono crudele! Porta, il mio ultimo saluto alla città dove io sono nato. Tu sei il superstite legame con il mondo che un tempo fu anche mio. I più recenti messaggi mi hanno fatto sapere che molte cose sono cambiate, che mio padre è morto che la Corona è passata a mio fratello maggiore, che mi considerano perduto, che hanno costruito alti palazzi di pietra là dove prima erano le querce sotto cui andavo solitamente a giocare. Ma è pur sempre la mia vecchia patria.

 

Tu sei l’ultimo legame con loro, Domenico. Il quinto messaggero, Ettore, che mi raggiungerà, Dio volendo, fra un anno e otto mesi, non potrà ripartire perché non farebbe più in tempo a tornare. Dopo di te il silenzio, o Domenico, a meno che finalmente io non trovi i sospirati confini. Ma quanto più procedo, più vado convincendomi che non esiste frontiera.

 

Non esiste, io sospetto, frontiera, almeno non nel senso che noi siamo abituati a pensare. Non ci sono muraglie di separazione, né valli divisorie, né montagne che chiudano il passo. Probabilmente varcherò il limite senza accorgermene neppure, e continuerò ad andare avanti, ignaro.

 

Per questo io intendo che Ettore e gli altri messi dopo di lui, quando mi avranno nuovamente raggiunto, non riprendano più la via della capitale ma partano innanzi a precedermi, affinché io possa sapere in antecedenza ciò che mi attende.

 

Un’ansia inconsueta da qualche tempo si accende in me alla sera, e non è più rimpianto delle gioie lasciate, come accadeva nei primi tempi del viaggio; piuttosto è l’impazienza di conoscere le terre ignote a cui mi dirigo.

 

Vado notando - e non l’ho confidato finora a nessuno - vado notando come di giorno in giorno, man mano che avanzo verso l’improbabile mèta, nel cielo irraggi una luce insolita quale mai mi è apparsa, neppure nei sogni; e come le piante, i monti, i fiumi che attraversiamo, sembrino fatti di una essenza diversa da quella nostrana e l’aria rechi presagi che non so dire.

 

Una speranza nuova mi trarrà domattina ancora più avanti, verso quelle montagne inesplorate che le ombre della notte stanno occultando. Ancora una volta io leverò il campo, mentre Domenico scomparirà all’orizzonte dalla parte opposta, per recare alla città lontanissima l’inutile mio messaggio.

 

Dino Buzzati, I sette messaggeri

That the earth writes upon the sky.. And this tree is special.. Thanks for your visit and comments, my friends):

From a trip to beautiful Canada earlier this year.

The beautiful aqua blue Swiftcurrent Lake is in the Many Glacier area of Glacier National Park, Montana, USA. These canoers had a wonderful day for it. The huge mountain is Mt. Gould.

Be like river. Be open. Flow...

Sei wie ein Fluss. Sei offen. Fließen...

Sea como un río. Estar abierto. Fluir...

Soyez comme la rivière. Être ouvert. Couler...

 

View from Ulriken , Bergen Norway Apr 23 2021

A late afternoon shot of the Golden Ears mountains taken yesterday afternoon,

Definitely one of my favourite subjects!

Aria Force, Cumbrian

The waterfall fall from under the bridge, it is a sight to behold.

Yellowstone National Park, Wyoming

Autumn leaves, shower like gold, as the winds of change, signaling the days of autumn, like rainbows):

 

On one of my many mountain hikes this autumn, I explored this incredibly beautiful area, which is rightly part of UNESCO's World Heritage list. I have rarely seen such a beautiful and untouched natural landscape.

The rugged foothills and surrounding environs of Pikes Peak, Colorado.

Every sunset brings the promise of a new dawn, my friends... When the sea fog creeps in on a late summer evening, you can experience memorable and magic moments in the Norwegian fjords... I hope you are safe and healthy!

 

Fjorde von Norwegen. Wenn sich an einem Spätsommerabend der Seenebel einschleicht, können Sie unvergessliche und magische Momente in den norwegischen Fjorden erleben... Ich hoffe, ihr seid sicher und gesund, meine Freunde):

 

Fiordos de Noruega. Cuando la niebla marina se cuela en una noche de finales de verano, puede experimentar momentos memorables y mágicos en los fiordos noruegos ... Espero que estén seguros y sanos, mis amigos):

 

Fjords de Norvège. Lorsque le brouillard marin s’installe un soir de fin d’été, vous pouvez vivre des moments mémorables et magiques dans les fjords norvégiens... J’espère que vous êtes en sécurité et en bonne santé, mes amis):

 

The day started misty but later the sun was out and temperature soaring up on the mountains peak.

Awe inspiring mountains - Iceland

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