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MAR Museo d'Arte Ravenna
Via di Roma, Ravenna
Dal 9 ottobre al 10 novembre 2009
Dave McKean, Peter Kuper,
Paolo Bacilieri e Gianluca Costantini
Venerdì 9 e sabato 10 ottobre 2009 Ravenna ospita la quinta edizione di Komikazen – Festival internazionale del fumetto di realtà, a cura dell’Associazione culturale Mirada.
Il Festival è realizzato nell’ambito delle iniziative del GAER Emilia Romagna (network regionali del GAI – Giovani Artisti Italiani) e di Italia Creativa.
La tendenza autobiografica, memorialistica, storica e di reportage del reale è sempre stata presente in molti dei grandi maestri dell’arte sequenziale. È proprio questo l’aspetto del fumetto che il Festival Komikazen prende in considerazione. In questa edizione in particolare sono presentate soprattutto storie che nascono da una tensione individuale, dalla ricerca e dalla sperimentazione.
Sei gli autori ospiti della quinta edizione di Komikazen, protagonisti di workshop e incontri insieme ad autorevoli rappresentanti dell’ambito culturale nazionale e presenti a Ravenna con le tavole originali di alcuni dei loro lavori più significativi, in mostra per un mese (fino al 8 novembre 2009) in vari luoghi della città.
Ospite d’onore il disegnatore inglese Dave McKean, che al MAR, Museo d’arte della città, espone La comica tragedia o la tragica commedia di Mr Punch, lavoro sul diabolico personaggio Mr Punch, antieroe mutuato dalla Commedia dell’Arte, la cui storia si intreccia a ricordi d’infanzia del protagonista e narratore della storia. McKean, illustratore, designer, fotografo e perfino musicista è stato definito “un vulcano” per la creatività visionaria, che caratterizza tutta la sua opera: fumetti, lungometraggi e albi illustrati.
Fumetto di realtà nel senso più classico è invece quello delle opere dell’americano Peter Kuper, altra importante presenza del Festival, che a Ravenna espone le tavole di due suoi lavori: La giungla, e la sua ultima creazione Diario de Oaxaca.
La realtà del fumetto nazionale dell’ultima generazione di disegnatori è rappresentata da Paolo Bacilieri, con le tavole della storia dell’omicida Pietro Maso, vicenda rimasta impressa nella memoria di chi ha vissuto consapevolmente gli anni ’80; Gianluca Costantini, artista ravennate che si è contraddistinto negli ultimi anni per un fumetto dalle tematiche di interesse politico nazionale e internazionale e che presenta due mostre una sulla storia tragica della guerra di liberazione algerina, e l’altra dal titolo Opus quotidianum in cui sono esposte sue tavole di argomento politico scomposte e ricostruite in mosaico da Koko Mosaico; e Davide Toffolo che si confronta con lo scrittore più eclettico della nostra cultura contemporanea: Pier Paolo Pasolini.
Venerdì 9 ottobre (ore 10.00 – 13.00 e 14.00 - 17.30) presso il Teatro Rasi (Via di Roma, 39) il Festival si apre con il workshop per disegnatori e appassionati dell’intellettuale e disegnatore americano Peter Kuper. Newyorkese d’adozione, Kuper nasce nel 1958 ed è noto soprattutto per il carattere politico delle sue pubblicazioni. Illustrazioni di Kuper sono apparse su numerose riviste e quotidiani statunitensi, tra i quali «The New Yorker», «Time», «The Washington Post» e «The Progressive». Tra le sue graphic novel più famose, un adattamento di The Jungle di Upton Sinclair (lavoro esposto a Ravenna) e Comics-Strips, cronistoria del suo viaggio di otto mesi in Africa e nel Sud-Est asiatico (iscrizione obbligatoria a info@mirada.it).
Sabato 10 ottobre dalle 9.30 al Teatro Rasi incontro dal titolo Supermaso attitude e gli eredi: storie dal vero con il disegnatore Paolo Bacilieri e lo scrittore e saggista veneto Gianfranco Bettin, che nel ’92 pubblicò per Feltrinelli L’erede. Pietro Maso, una storia dal vero.
Veneto anche Bacilieri, nasce a Verona nel 1965, diplomatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, lavora nel mondo dei comics dal 1982. Autore eclettico, sintetizza nella sua cifra personale il bagaglio di immagini del fumetto seriale e le soluzioni più azzardate dei comics underground.
Tra le sue opere: Barokko (1988-1995, Black Velvet), Durasagra (1994, Black Velvet), The Supermaso Attitude (Phoenix, 1996), alcuni albi delle serie Napoleone e Jan Dix (Sergio Bonelli Editore, 1999-2008), Zeno Porno (Kappa edizioni, 2005) e La magnifica desolazione (Kappa edizioni, 2007).
Alle 11.30 incontro con il disegnatore Peter Kuper che parla di Oaxaca: raccontare il Messico. Nel 2006 Kuper si trasferì per un periodo da New York a Oaxaca in Messico con la famiglia, per sfuggire alla metropoli caotica alla ricerca di un’oasi di pace, ma come scrive lui, Diario di Oaxaca è il risultato del trovarsi nel posto giusto al momento sbagliato. Infatti Oaxaca, cittadina solitamente tranquilla, fu teatro di violenti scontri tra le forze di polizia del Governo e gli scioperanti, in particolare insegnanti, che chiedevano maggiori garanzie e aumenti di stipendio.
Nel pomeriggio alle 15.30 appuntamento con Dave McKean, presentato da Paul Gravett, giornalista inglese e direttore del Festival di fumetto londinese Comica.
McKean nasce in Inghilterra nel 1963. I suoi lavori sono caratterizzati dalla commistione di varie tecniche quali disegno tradizionale, fotografia, collage, scultura e computer grafica. La sua carriera ha inizio con un fallimento: nel 1986 si reca a New York per un colloquio di lavoro come disegnatore di fumetti, che non ha esito positivo; tuttavia in quell'occasione incontra lo scrittore di testi, anche lui inglese, Neil Gaiman, con cui stabilirà un sodalizio che ancora continua. Gaiman lo coinvolge nella lavorazione di una breve graphic novel, Violent Cases pubblicata nel 1987. Nel 1988 pubblicano insieme il capolavoro Black Orchid. Tra il 1990 e il 1996 Dave McKean scrive e disegna il suo capolavoro: Cages (pubblicato in Italia da Macchia Nera nel 1999), una graphic novel sul tema dell’ispirazione e della creatività artistica, disegnata con uno stile molto scarno che ricorda le opere di José Muñoz e Lorenzo Mattotti.
Dalla collaborazione con Neil Gaiman nascono anche le graphic novel Signal to Noise nel 1992, la storia di un regista moribondo e del suo ipotetico ultimo film, Mr Punch e i libri illustrati per bambini The day I swapped my dad for two goldfish (1997 - In Italia: "Il giorno che scambiai mio padre per 2 pesci rossi" ed. Macchia nera, 2000) e Wolves in the wall (2003 - In Italia: "I lupi nei muri"ed. Mondadori, 2003). Ha inoltre illustrato, sempre con Gaiman, il libro Coraline (2002 - In Italia: "Coraline" - ed. Mondadori, 2003).
Durante la sua carriera, McKean ha realizzato anche numerose copertine di CD per artisti internazionali, copertine di libri, illustrazioni per The New Yorker, e contribuito alla realizzazione di pubblicità e piccole clip promozionali. Ha inoltre pubblicato due libri di fotografie.
Nel 2005 ha realizzato il suo primo lungometraggio, MirrorMask. La sceneggiatura scritta ancora in collaborazione con Gaiman prende vita sullo schermo con l'ausilio di tecniche miste, un incrocio tra ripresa dal vivo, animazione digitale e stop-motion.
Alle 19 presso il MAR, Museo d’arte della città (Via di Roma, 13), nell’ambito delle manifestazioni per la Notte d’oro di Ravenna, inaugurazione della mostra L’ombra di Peter Pan con le tavole originali di Dave McKean, Peter Kuper, Paolo Bacilieri e Gianluca Costantini.
La mostra di McKean si compone in gran parte di tavole tratte dal suo lavoro con Gaiman su Mr Punch, in cui l'affiatata coppia di artisti propone una summa dei rispettivi stili e modi di affrontare l'arte grafica. Gaiman presenta al pubblico i personaggi di Mr. Punch, il chiassoso e popolare burattino anglosassone derivato da Pulcinella, e Judy, la sua compagna, e crea una raffinata storia nella storia, una favola oscura che mescola l'infantile innocenza con l'oscurità degli adulti. In perfetta armonia con dialoghi e didascalie, McKean accompagna ogni pensiero di Gaiman con sofisticate immagini che superano il canonico concetto di vignetta e fumetto e fondono insieme abilità fotografica, gusto per la sperimentazione e puro disegno. Saranno inoltre esposte numerose tavole originali tratte da uno dei suoi lavori più noti Cages, una graphic novel scritta e disegnata da lui stesso sul duro mestiere dell’artista, che ha al centro il tema dell’ispirazione e della creatività, e con i testi dell’inseparabile Gaiman Signal to noise, la storia di un regista moribondo e del suo ipotetico ultimo film.
In occasione dell’inaugurazione della mostra di Mckean è allestito di fronte alle tavole del maestro inglese, uno spettacolo dal titolo Omaggio al Punch di Dave Mckean, un intervento burattinesco del poliedrico burattinaio Luca Ronga, vincitore nel 2009 del premio Eolo Awards per il miglior Teatro di Figura in Italia. Ronga, nel suo breve intervento, ricrea l’atmosfera dei teatrini ambulanti esistenti fin dal ‘600 della tradizione del Mr Punch-Pulcinella, ricostruendo dentro lo spazio del MAR un vero e proprio teatro dei burattini con tanto di struttura in legno e pizzi, una “guarattella”, e usando la “pivetta”, antico strumento creato per dotare Pulcinella della sua tipica voce dal suono a chioccia.
Nell’esposizione di Kuper (50 tavole) sono insieme Diario di Oaxaca e La giungla, il romanzo più importante e di successo di Upton Sinclair; una denuncia delle misere condizioni di vita degli immigrati, costretti a lavorare in situazioni pericolose e anti-igieniche nelle fabbriche di inscatolamento del cibo confezionato. La potenza immaginifica delle illustrazioni di Kuper cattura l’intensità del romanzo di Sinclair, in un audace contrappunto fra testo e disegno.
Paolo Bacilieri espone 20 tavole del suo lavoro del 1996 The Supermaso Attitude, sulla terribile vicenda di Pietro Maso, che nel ’91 a 19 anni organizzò l’assassinio dei suoi genitori con la collaborazione di due amici, per acquisirne l’eredità. Un’opera che al momento della sua uscita, non passò sicuramente inosservata, per la tematica scottante, affrontata con toni ai limiti del grottesco e per il suo essere in controtendenza rispetto all’imperversare, in quegli anni, di manga e supereroi. Bacilieri si è documentato a lungo sugli atti processuali con l'aiuto dello psichiatra Vittorino Andreoli, anche lui personaggio del fumetto, ma il risultato artistico è tutt'altro che realistico e la sottile ironia del disegnatore affiora in tutte le pagine, nonostante la drammaticità della storia.
Gianluca Costantini, artista visivo e disegnatore di fumetti, vive e lavora a Ravenna. Come illustratore e autore di fumetti, pubblica su numerose riviste e quotidiani italiani fra cui "Il Nuovo Male", "Blue", "Il Manifesto", "Internazionale", e stranieri "Babel" (Grecia), "Kuhinja" (Serbia) e "WarWorldIII" (U.S.A.). Dal 2002 è direttore della rivista italiana di fumetti "inguineMAH!gazine" e cura diverse pubblicazioni di graphic novelist internazionali. A partire dai primi anni Novanta espone in numerose mostre collettive in tutta Europa; nei festivals di fumetto internazionali come Lucca Comics, Stribburger e Angouleme, in manifestazioni artistiche come la Biennale dei Giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo o in gallerie private italiane. Alcune delle ultime mostre personali sono state Political Comics (Atene, 2006), Banda desenhada politica (Lisbona, 2006), Sangue in Algeria (Perugia, 2008) e Channeldraw (Belgrado, 2008).
A Komikazen espone le 20 tavole di Sangue d’Algeria, un lavoro sulla guerra di liberazione algerina dal colonialismo francese, svoltasi dal 1954 al ‘62. In poche tavole, in cui il testo delle didascalie è parte integrante del disegno stesso, Costantini mette in scena con abilità la volontà di mostrare tutti gli aspetti della Guerra d’Algeria, senza aver la pretesa di creare un documento storico, ma incitando a leggere la storia diversamente, a prendere coscienza di una storia occultata dai francesi e dagli stessi algerini. La mostra è stata prodotto dalla Galleria Miomao di Perugia ed è stata esposta al Salon du Dessin Contemporain di Parigi nel marzo 2009.
Dave Mckean
(Maidenhead , 29 dicembre 1963)
rtista poliedrico, è disegnatore, illustratore, regista e fotografo, oltreché musicista. Ha messo a punto, grazie all’utilizzo di tecniche miste spaesanti, uno stile inconfondibile e allo stesso tempo imitatissimo.
La sua produzione è potente e unica, eppure in continua evoluzione. Considerato il guru dalla generazione Photoshop negli anni ’90, continua ad avere questo ruolo di apripista nell’universo dell’animazione digitale.
Eppure la sua carriera iniziò con un fallimento: giunto nell’86 a New York per un colloquio, il lavoro gli venne rifiutato. in compenso conobbe Neil Gaiman con il quale continua ad avere un sodalizio incorruttibile.
Insieme realizzano Violent Cases (1987) e l’indimenticabile Black Orchid nell’anno successivo. Il 1989 vede ancora la coppia autoriale al lavoro nella serie culto di Sandman, di cui egli cura il progetto grafico. Sempre per la DC Comics disegna Arkham Asylum, una storia di Batman sui testi dell’altro ragazzo terribile di questa straordinaria stagione inglese, Grant Morrison.
Negli anni ’90 realizza invece il suo capolavoro, l’unica opera di cui cura sia disegno che sceneggiatura, Cages. Realizzata in dieci numeri, è un romanzo che è anche un trattato sull’arte, la creatività e gli usi e abusi della tecnica. Lo stile che va da disegni che ricordano Egon Schiele., a interventi su fotografie, silografie quasi astratte, fino a dipinti in quadricromia e collage, ha un effetto straniante. L’approccio filosofico al disegno costituisce sicuramente l’aspetto più innovativo di questo ampio progetto.
Signal to Noise, del 1992 e Mr Punch del 1994 sono altri risultati del rapporto duraturo con Gaiman: quest’ultimo fa parte della tradizione del teatro di figura inglese del ‘600 ed è il risultato contaminato della figura tradizionale napoletana di Pulcinella (originariamente in inglese punchiniello). Si tratta di un classico trickster, che come la figura napoletana, ha aspetti molesti, dissacratori e liberatori. La versione illustrata da McKean rende un tributo malinconico a questo personaggio seguendo l’unico testo di cui Gaiman ha detto di essere veramente fiero. Oltre ad affrontare la paura e la morte la storia è un’epica del ricordo: “il pensiero della memoria non è né dritto né sicuro, e noi lo intraprendiamo a nostro rischio. E’ più facile fare brevi viaggi nel passato, ricordare in miniatura, costruire piccole recite di marionette nella nostra testa”.
Sempre per l’infanzia, con Gaiman ha illustrato The day I swapped my dad for two goldfish (1997 – In Italia: Il giorno che scambiai mio padre per 2 pesci rossi, Macchia nera, 2000) e Wolves in the wall (2003 – In Italia: I lupi nei muri, Mondadori, 2003). Ha inoltre illustrato, sempre per Neil Gaiman, il romanzo Coraline (2002) da cui è stato tratto recentemente un film.
Molto importante è inoltre la sua collaborazione con musicisti per copertine di CD o di libri. Come fotografo ha realizzato due libri A Small Book of Black and White Lies (1995 – In Italia: Un libretto di bugie bianche e nere, Macchia nera, 2000) e Option: click (1998 – In Italia: Opzione: click,Macchia nera, 2000);
Nel 2005 ha realizzato il suo primo lungometraggio, MirrorMask. La sceneggiatura scritta in collaborazione con l’amico Neil Gaiman prende vita sullo schermo con l’ausilio di tecniche miste, un incrocio tra ripresa dal vivo, animazione digitale e stop-motion. Al momento sta lavorando su un nuovo lungometraggio che prevede l’utilizzo sia di animazione che di ripresa filmica su un tema caro sia a lui che Gaiman, ovvero tra mondo reale ed immaginario.
Peter Kuper
(Summit – New Jersey, 22 settembre 1958)
Kuper è uno dei nomi fondamentali della scena impegnata e visualmente militante degli Stati Uniti. Ha conosciuto Seth Tobocman, con cui ha fondato la rivista World War III Illustrated, all’università a New York alla fine degli anni ‘70. Negli stessi anni è stato assistente di studio di Chaykin.
La rivista WW III esce dal 1979 e costituisce un luogo non solo di pensiero, ma anche di intersezione tra azione politica e rappresentazione, quasi unico al mondo. Gli illustratori e i disegnatori che partecipano alla rivista creano figure che poi vengono usate per manifesti dalla Turchia al Marocco alla Francia e via dicendo. Una sorta di comunità internazionale visiva.
Il lavoro che lo ha reso maggiormente famoso negli USA e all’estero è la sua versione SPY VS SPY apparso sulla rivista MAD. Kuper ha continuato la storia creata da Prohias e passata da varie mani senza soluzione di continuità dal 1997.
Accanito viaggiatore, ha attraversato l’America Latina e ha visitato Europa, Africa, Asia Medio Oriente: questa sua propensione all’andare è testimoniata dal libro uscito nel 1992 ComicsTrips: A Journal of Travels Through Africa and Southeast Asia.
Collabora inoltre regolarmente con Time, Newsweek, The New York Times come illustratore.
La sua produzione di graphic novel è piuttosto ampia, in particolare oltre a Stripped – An Unauthorized Autobiography, Mind’s Eye, The System, si è cimentato anche con la versione grafica dei racconti di Kafka dal titolo Give It Up! (tr. it. Lascia stare!E altri racconti brevi, Hazard) ma anche del capolavoro kafkiano The Metamorphosis (tr. it. La metamorfosi, Guanda 2008), oltre all’adattamento di The Jungle di Upton Sinclair (tr. it. La giungla, 001 edizioni) e Sticks and Stones, un romanzo grafico senza parole sull’ascesa e deglino degli imperi che ha ricevuto la medaglia d’oro nel 2004 dalla Society of Illustrators americana. Il tema del narrare senza parole è trasversale nella produzione di Kuper: anche in The System la narrazione delle vite intrecciate di una ragazza madre, di un serial killer, di un anziano poliziotto e altri personaggi senza nome avviene mostrando esclusivamente azioni e reazioni in una città che parla solo attraverso i titoli di giornale e in cui ognuno è assolutamente inconsapevole degli effetti che le proprie azioni hanno sulla vita altrui.
Il più recente Stop Forgetting to Remember racconta elementi autobiografici come la nascita della figlia, l’11 settembre e altre personali vicissitudini del decennio 1995-2005.
La sua permanenza nel 2006 a Oaxaca in Messico, dovuta a ragioni strettamente personali, lo ha portato ad essere testimone e narratore delle rivolte degli insegnati e dei riot scoppiati nella città messicana.
Coniuga all’attività di disegnatore anche la docenza. Dal 1986 infatti he tenuto regolari corsi di fumetto e illustrazione alla School of Visual Arts e ora anche alla Parsons di New York. È inoltre l’art director di INX, un’agenzia ora sito che dagli anni ‘80 mette a disposizione delle testate editoriali illustrazioni di tipo politico.
Nel 2004 è stato sottoposto a giudizio a seguito dell’ispezione della polizia doganale di un pacco che conteneva la rivista slovena Stripburger, dove compariva la parodia di Kuper di Richie Rich intitolata Richie Bush. Dopo che i legali fecero notare che la parodia non è pirateria, gli agenti doganali decisero di non procedere oltre.
Paolo Bacilieri
(Verona, 23 febbraio 1965)
Bacilieri, che ha studiato all’Accademia di Bologna e vive a Milano, è un fagocitatore di immaginario, che risputa su carta visualizzandone le più oscure ambiguità.
Le sue prime esperienze professionali sono legate a Milo Manara, con il quale collabora nei primi anni di apprendistato a Russi. Storia dei popoli a fumetti (testi di Enzo Biagi), Mondadori.
La sua prima storia, pubblicata nel 1986 in Francia da Casterman sulla celebre rivista «A Suivre» e in Italia su «Corto Maltese», è Il tesoro degli Imbala su testi di Franco Mescola. Farà seguito l’incursione nell’erotismo venato di umorismo di Una storia del cazzo, prima apparsa sulla rivista«Blue» e in seguito raccolta in volume da Blue Press.
Influenzato nei primi anni dal segno manariano, mostra la propria personale espressività grafica con il primo episodio della serie Barokko, pubblicato per Casterman in Francia e poi in Italia sulle pagine di «Comic Art». Bacilieri alternerà sempre nella propria produzione la disponibilità alla serialità, che non si trasforma mai nell’asservimento al segno e allo stile di altri ma porta sempre una ventata di nuovo, e la realizzazione di storie autoriali di suo pugno.
Nel 1994 realizza per le edizioni R&R il volume Durasagra – Venezia über alles in cui rivisita, sullo sfondo di una Venezia preda di turisti e deliri grafici, la triade Zanardi-Colasanti-Petrilli, personaggi eccellenti di uno dei numi tutelari dell’autore, Andrea Pazienza. Con Durasagra darà ulteriore dimostrazione dell’evoluzione del suo segno, in una ricerca stilistica indirizzata anche allo studio delle forme dell’arte rinascimentale, oltre a palesare la perfetta assimilazione dell’eredità spirituale del fumetto degli anni Ottanta. Nel 1995 farà ritorno alla rivista «Blue» con la serie Phonx, a cui seguirà l’anno dopo The Supermaso attitude (Phoenix, ristampa sul inguinemah!2008), ispirato a crudi e sanguinari fatti di cronaca della provincia veronese del 1991. La storia comparve nel 1996: il clima italiano era gelido per i fumetti. Le riviste d’autore erano al crepuscolo e i supereroi e i manga avevano conquistato il mondo editoriale. Alcuni quotidiani lo recensirono scandalizzati, leggendolo come una celebrazione criminale. L’interpretazione visiva del putrido che si nasconde anche nella provincia apparentemente perfetta del veneto non è decodificata. Maso che uccide con la tuta della Fiat come un vendicatore di nessuna pena, i dialoghi tra personaggi che discutono ex post l’accaduto, rappresentati come boccette di profumo costoso da uomo oppure il giudice in versione l’uomo pietra, non è interpretato all’epoca come capacità di sintesi, di un’analisi che semplicemente non usa le parole ma le immagini per raccontare più in profondità quanto stava avvenendo, non solo quanto già accaduto, nella nostra Italia. Un raccontare l’accaduto che non si ferma all’apparenza, ma che attraverso l’uso disvelatore del disegno ci mostra quanto non appare.
Nel 1997 appare sempre su «Blue» la serie Zeno Porno, succedutesi poi su «Mondo Naif», raccolte in volume dalla Kappa nel 2005. Zeno è uno sceneggiatore di fumetti Disney ed ex agente segreto della C.I.A., protagonista disilluso di avventure surreali, bizzarre e oniriche, nelle quali non è difficile cogliere elementi autobiografici dell’autore. Bacilieri si nutre da sempre dei gerghi delle controculture. La saga di Zeno prosegue poi con La magnifica desolazione, pubblicato nel 2007 sempre da Kappa
Nel 1999 fa il suo ingresso in casa Bonelli come disegnatore e, subito dopo, sceneggiatore della serie Napoleone. Sulla testata creata da Carlo Ambrosini il segno di Bacilieri incredibilmente non si comprime o contiene e, in aperta violazione con i canoni non scritti della casa editrice milanese, espande formati e numeri di vignette per tavola. Le sporcature a cui si erano abituati i lettori scompaiono, rilasciando sulla tavola come effetto “ultimo non ultimo” un amalgama di segni e disegni unitario e compatto ma perfettamente leggibile. In seguito ha illustrato, in collaborazione con Franco Busatta, Patty Paradise e Scusa Sadik, hai visto Diabolik? (Punto Zero), mentre le Edizioni Hazard gli hanno reso omaggio con The making of Napoleone.
La raccolta di disegni ispirati alla musica Canzoni in A4 è stato invece commissionato dalla galleria Miomao di Perugia e stampato da Kappa nel 2008.
Gianluca Costantini
(Ravenna, 19 dicembre 1971)
Mosaicista di formazione, si è dilpomato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna in Decorazione: proprio l’aspetto fortemente decorativo, che riprende la bidimensionalità del mosaico bizantino e l’ambientazione notturna delle scene, costituisce la sua prima cifra stilistica.
Comincia a pubblicare nel 1993 su Schizzo dove compare una storia scritta da Scianamé, L’ultimo appuntamento. Nell’anno successivo compaiono sue illustrazioni su Il Manifesto e Neural, nonché altre due storie brevi sulla rivista allora edita dall’Arci. Da allora sue illustrazioni sono apparse in numerosissime pubblicazioni editoriali, copertine di libri, produzioni musicali e materiali editoriali. Nel 1995 inizia la collaborazione con lo sceneggiatore Giovanni Barbieri, con la storia breve Probabilità. Nel 1996 inaugura la collana Schizzo presenta, del Centro Fumetto Andrea Pazienza, con Animalingua. Il suo mondo è popolato di figure arcane, simbologie tratte con sciamanica casualità dalla tradizione giapponese, russa, da uccelli mitologici e da frasi evocative. Nel 1998 vince proprio per il fumetto il premio Guercino. Alterna alla propria produzione, che si muove sempre nei confini labili di arte contemporanea, fumetto e illustrazione, iniziative culturali ed editoriali. Nel 2001 fonda il collettivo inguine, inizialmente un sito di sperimentazione del fumetto in internet. La sperimentazione è subito accolta con grande attenzione proprio dal mondo dell’arte contemporanea e inguine.net viene presentato in numerose mostre, tra cui la Biennale dei Giovani Artisti di Sarajevo del 2001 e vince tra gli altri il Premio Palinsesto nel 2004. Ma è nel 2006, con la pubblicazione del diario autobiografico Vorrei incontrarti (Fernandel edizioni) che il suo stile acquista un carattere più asciutto. L’aspetto fortemente decorativo e quasi orientale, lascia spazio ad un segno a linea chiara, in cui è lasciata alla scrittura la veste di decorazione. Un segno più gestuale e innocente, che apre le porte ad un mutamento anche nelle modalità di realizzazione delle tavole stesse. Il libro successivo, Diario di un qualunquista (Fernandel edizioni, 2007) raccoglie i disegni realizzati in tempo reale seguendo sulla rete gli eventi del mondo, raccogliendo con modalità di cut up immagini e parole di notizie magari passate velocemente in secondo piano, ma che sono effettivamente accadute e il cui spessore reclama una narrazione. Sempre nel 2007 pubblica, su testo di Carnoli – Colombari, Ultimo, Storia di ordinaria guerra civile.Un libro che ripercorre con taglio fiction la misteriosa uccisione di Arpinati, gerarca bolognese, dopo la liberazione. Il suo stile si libera, per modellarsi sulla base delle necessità narrative e la forma si adatta al contenuto, mostrando una molteplicità camaleontica di utilizzo delle tecniche e del segno. Nel 2008 per la comma 22 esce L’ammaestratore di Istanbul, su testo di Elettra Stamboulis, diario di viaggio della coppia ad Istanbul sulle tracce dell’intellettuale e pittore ottomano Osman Hamdi. Nel 2009 è uscito invece Officina del Macello (Edizioni del Vento), sulla decimazione di S. Maria La Longa nella Prima Guerra Mondiale, il più grave episodio di rivolta e di uccisioni sommarie di cui abbiamo testimonianza nella Grande Guerra. Il progetto Sangue in Algeria è stato invece realizzato per la galleria di fumetto contemporaneo di Perugia Miomao ed è stato esposto al Salon du Dessin di Parigi nel marzo 2009. Le sue storie sono apparse in moltissime pubblicazioni all’estero, in particolare del circuito alternativo, tra cui Stripburger (Slovenia), Laikku (Finlandia), Babel (Grecia), World War III (Usa).
MAR Museo d'Arte Ravenna
Via di Roma, Ravenna
Dal 9 ottobre al 10 novembre 2009
Dave McKean, Peter Kuper,
Paolo Bacilieri e Gianluca Costantini
Venerdì 9 e sabato 10 ottobre 2009 Ravenna ospita la quinta edizione di Komikazen – Festival internazionale del fumetto di realtà, a cura dell’Associazione culturale Mirada.
Il Festival è realizzato nell’ambito delle iniziative del GAER Emilia Romagna (network regionali del GAI – Giovani Artisti Italiani) e di Italia Creativa.
La tendenza autobiografica, memorialistica, storica e di reportage del reale è sempre stata presente in molti dei grandi maestri dell’arte sequenziale. È proprio questo l’aspetto del fumetto che il Festival Komikazen prende in considerazione. In questa edizione in particolare sono presentate soprattutto storie che nascono da una tensione individuale, dalla ricerca e dalla sperimentazione.
Sei gli autori ospiti della quinta edizione di Komikazen, protagonisti di workshop e incontri insieme ad autorevoli rappresentanti dell’ambito culturale nazionale e presenti a Ravenna con le tavole originali di alcuni dei loro lavori più significativi, in mostra per un mese (fino al 8 novembre 2009) in vari luoghi della città.
Ospite d’onore il disegnatore inglese Dave McKean, che al MAR, Museo d’arte della città, espone La comica tragedia o la tragica commedia di Mr Punch, lavoro sul diabolico personaggio Mr Punch, antieroe mutuato dalla Commedia dell’Arte, la cui storia si intreccia a ricordi d’infanzia del protagonista e narratore della storia. McKean, illustratore, designer, fotografo e perfino musicista è stato definito “un vulcano” per la creatività visionaria, che caratterizza tutta la sua opera: fumetti, lungometraggi e albi illustrati.
Fumetto di realtà nel senso più classico è invece quello delle opere dell’americano Peter Kuper, altra importante presenza del Festival, che a Ravenna espone le tavole di due suoi lavori: La giungla, e la sua ultima creazione Diario de Oaxaca.
La realtà del fumetto nazionale dell’ultima generazione di disegnatori è rappresentata da Paolo Bacilieri, con le tavole della storia dell’omicida Pietro Maso, vicenda rimasta impressa nella memoria di chi ha vissuto consapevolmente gli anni ’80; Gianluca Costantini, artista ravennate che si è contraddistinto negli ultimi anni per un fumetto dalle tematiche di interesse politico nazionale e internazionale e che presenta due mostre una sulla storia tragica della guerra di liberazione algerina, e l’altra dal titolo Opus quotidianum in cui sono esposte sue tavole di argomento politico scomposte e ricostruite in mosaico da Koko Mosaico; e Davide Toffolo che si confronta con lo scrittore più eclettico della nostra cultura contemporanea: Pier Paolo Pasolini.
Venerdì 9 ottobre (ore 10.00 – 13.00 e 14.00 - 17.30) presso il Teatro Rasi (Via di Roma, 39) il Festival si apre con il workshop per disegnatori e appassionati dell’intellettuale e disegnatore americano Peter Kuper. Newyorkese d’adozione, Kuper nasce nel 1958 ed è noto soprattutto per il carattere politico delle sue pubblicazioni. Illustrazioni di Kuper sono apparse su numerose riviste e quotidiani statunitensi, tra i quali «The New Yorker», «Time», «The Washington Post» e «The Progressive». Tra le sue graphic novel più famose, un adattamento di The Jungle di Upton Sinclair (lavoro esposto a Ravenna) e Comics-Strips, cronistoria del suo viaggio di otto mesi in Africa e nel Sud-Est asiatico (iscrizione obbligatoria a info@mirada.it).
Sabato 10 ottobre dalle 9.30 al Teatro Rasi incontro dal titolo Supermaso attitude e gli eredi: storie dal vero con il disegnatore Paolo Bacilieri e lo scrittore e saggista veneto Gianfranco Bettin, che nel ’92 pubblicò per Feltrinelli L’erede. Pietro Maso, una storia dal vero.
Veneto anche Bacilieri, nasce a Verona nel 1965, diplomatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, lavora nel mondo dei comics dal 1982. Autore eclettico, sintetizza nella sua cifra personale il bagaglio di immagini del fumetto seriale e le soluzioni più azzardate dei comics underground.
Tra le sue opere: Barokko (1988-1995, Black Velvet), Durasagra (1994, Black Velvet), The Supermaso Attitude (Phoenix, 1996), alcuni albi delle serie Napoleone e Jan Dix (Sergio Bonelli Editore, 1999-2008), Zeno Porno (Kappa edizioni, 2005) e La magnifica desolazione (Kappa edizioni, 2007).
Alle 11.30 incontro con il disegnatore Peter Kuper che parla di Oaxaca: raccontare il Messico. Nel 2006 Kuper si trasferì per un periodo da New York a Oaxaca in Messico con la famiglia, per sfuggire alla metropoli caotica alla ricerca di un’oasi di pace, ma come scrive lui, Diario di Oaxaca è il risultato del trovarsi nel posto giusto al momento sbagliato. Infatti Oaxaca, cittadina solitamente tranquilla, fu teatro di violenti scontri tra le forze di polizia del Governo e gli scioperanti, in particolare insegnanti, che chiedevano maggiori garanzie e aumenti di stipendio.
Nel pomeriggio alle 15.30 appuntamento con Dave McKean, presentato da Paul Gravett, giornalista inglese e direttore del Festival di fumetto londinese Comica.
McKean nasce in Inghilterra nel 1963. I suoi lavori sono caratterizzati dalla commistione di varie tecniche quali disegno tradizionale, fotografia, collage, scultura e computer grafica. La sua carriera ha inizio con un fallimento: nel 1986 si reca a New York per un colloquio di lavoro come disegnatore di fumetti, che non ha esito positivo; tuttavia in quell'occasione incontra lo scrittore di testi, anche lui inglese, Neil Gaiman, con cui stabilirà un sodalizio che ancora continua. Gaiman lo coinvolge nella lavorazione di una breve graphic novel, Violent Cases pubblicata nel 1987. Nel 1988 pubblicano insieme il capolavoro Black Orchid. Tra il 1990 e il 1996 Dave McKean scrive e disegna il suo capolavoro: Cages (pubblicato in Italia da Macchia Nera nel 1999), una graphic novel sul tema dell’ispirazione e della creatività artistica, disegnata con uno stile molto scarno che ricorda le opere di José Muñoz e Lorenzo Mattotti.
Dalla collaborazione con Neil Gaiman nascono anche le graphic novel Signal to Noise nel 1992, la storia di un regista moribondo e del suo ipotetico ultimo film, Mr Punch e i libri illustrati per bambini The day I swapped my dad for two goldfish (1997 - In Italia: "Il giorno che scambiai mio padre per 2 pesci rossi" ed. Macchia nera, 2000) e Wolves in the wall (2003 - In Italia: "I lupi nei muri"ed. Mondadori, 2003). Ha inoltre illustrato, sempre con Gaiman, il libro Coraline (2002 - In Italia: "Coraline" - ed. Mondadori, 2003).
Durante la sua carriera, McKean ha realizzato anche numerose copertine di CD per artisti internazionali, copertine di libri, illustrazioni per The New Yorker, e contribuito alla realizzazione di pubblicità e piccole clip promozionali. Ha inoltre pubblicato due libri di fotografie.
Nel 2005 ha realizzato il suo primo lungometraggio, MirrorMask. La sceneggiatura scritta ancora in collaborazione con Gaiman prende vita sullo schermo con l'ausilio di tecniche miste, un incrocio tra ripresa dal vivo, animazione digitale e stop-motion.
Alle 19 presso il MAR, Museo d’arte della città (Via di Roma, 13), nell’ambito delle manifestazioni per la Notte d’oro di Ravenna, inaugurazione della mostra L’ombra di Peter Pan con le tavole originali di Dave McKean, Peter Kuper, Paolo Bacilieri e Gianluca Costantini.
La mostra di McKean si compone in gran parte di tavole tratte dal suo lavoro con Gaiman su Mr Punch, in cui l'affiatata coppia di artisti propone una summa dei rispettivi stili e modi di affrontare l'arte grafica. Gaiman presenta al pubblico i personaggi di Mr. Punch, il chiassoso e popolare burattino anglosassone derivato da Pulcinella, e Judy, la sua compagna, e crea una raffinata storia nella storia, una favola oscura che mescola l'infantile innocenza con l'oscurità degli adulti. In perfetta armonia con dialoghi e didascalie, McKean accompagna ogni pensiero di Gaiman con sofisticate immagini che superano il canonico concetto di vignetta e fumetto e fondono insieme abilità fotografica, gusto per la sperimentazione e puro disegno. Saranno inoltre esposte numerose tavole originali tratte da uno dei suoi lavori più noti Cages, una graphic novel scritta e disegnata da lui stesso sul duro mestiere dell’artista, che ha al centro il tema dell’ispirazione e della creatività, e con i testi dell’inseparabile Gaiman Signal to noise, la storia di un regista moribondo e del suo ipotetico ultimo film.
In occasione dell’inaugurazione della mostra di Mckean è allestito di fronte alle tavole del maestro inglese, uno spettacolo dal titolo Omaggio al Punch di Dave Mckean, un intervento burattinesco del poliedrico burattinaio Luca Ronga, vincitore nel 2009 del premio Eolo Awards per il miglior Teatro di Figura in Italia. Ronga, nel suo breve intervento, ricrea l’atmosfera dei teatrini ambulanti esistenti fin dal ‘600 della tradizione del Mr Punch-Pulcinella, ricostruendo dentro lo spazio del MAR un vero e proprio teatro dei burattini con tanto di struttura in legno e pizzi, una “guarattella”, e usando la “pivetta”, antico strumento creato per dotare Pulcinella della sua tipica voce dal suono a chioccia.
Nell’esposizione di Kuper (50 tavole) sono insieme Diario di Oaxaca e La giungla, il romanzo più importante e di successo di Upton Sinclair; una denuncia delle misere condizioni di vita degli immigrati, costretti a lavorare in situazioni pericolose e anti-igieniche nelle fabbriche di inscatolamento del cibo confezionato. La potenza immaginifica delle illustrazioni di Kuper cattura l’intensità del romanzo di Sinclair, in un audace contrappunto fra testo e disegno.
Paolo Bacilieri espone 20 tavole del suo lavoro del 1996 The Supermaso Attitude, sulla terribile vicenda di Pietro Maso, che nel ’91 a 19 anni organizzò l’assassinio dei suoi genitori con la collaborazione di due amici, per acquisirne l’eredità. Un’opera che al momento della sua uscita, non passò sicuramente inosservata, per la tematica scottante, affrontata con toni ai limiti del grottesco e per il suo essere in controtendenza rispetto all’imperversare, in quegli anni, di manga e supereroi. Bacilieri si è documentato a lungo sugli atti processuali con l'aiuto dello psichiatra Vittorino Andreoli, anche lui personaggio del fumetto, ma il risultato artistico è tutt'altro che realistico e la sottile ironia del disegnatore affiora in tutte le pagine, nonostante la drammaticità della storia.
Gianluca Costantini, artista visivo e disegnatore di fumetti, vive e lavora a Ravenna. Come illustratore e autore di fumetti, pubblica su numerose riviste e quotidiani italiani fra cui "Il Nuovo Male", "Blue", "Il Manifesto", "Internazionale", e stranieri "Babel" (Grecia), "Kuhinja" (Serbia) e "WarWorldIII" (U.S.A.). Dal 2002 è direttore della rivista italiana di fumetti "inguineMAH!gazine" e cura diverse pubblicazioni di graphic novelist internazionali. A partire dai primi anni Novanta espone in numerose mostre collettive in tutta Europa; nei festivals di fumetto internazionali come Lucca Comics, Stribburger e Angouleme, in manifestazioni artistiche come la Biennale dei Giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo o in gallerie private italiane. Alcune delle ultime mostre personali sono state Political Comics (Atene, 2006), Banda desenhada politica (Lisbona, 2006), Sangue in Algeria (Perugia, 2008) e Channeldraw (Belgrado, 2008).
A Komikazen espone le 20 tavole di Sangue d’Algeria, un lavoro sulla guerra di liberazione algerina dal colonialismo francese, svoltasi dal 1954 al ‘62. In poche tavole, in cui il testo delle didascalie è parte integrante del disegno stesso, Costantini mette in scena con abilità la volontà di mostrare tutti gli aspetti della Guerra d’Algeria, senza aver la pretesa di creare un documento storico, ma incitando a leggere la storia diversamente, a prendere coscienza di una storia occultata dai francesi e dagli stessi algerini. La mostra è stata prodotto dalla Galleria Miomao di Perugia ed è stata esposta al Salon du Dessin Contemporain di Parigi nel marzo 2009.
Dave Mckean
(Maidenhead , 29 dicembre 1963)
rtista poliedrico, è disegnatore, illustratore, regista e fotografo, oltreché musicista. Ha messo a punto, grazie all’utilizzo di tecniche miste spaesanti, uno stile inconfondibile e allo stesso tempo imitatissimo.
La sua produzione è potente e unica, eppure in continua evoluzione. Considerato il guru dalla generazione Photoshop negli anni ’90, continua ad avere questo ruolo di apripista nell’universo dell’animazione digitale.
Eppure la sua carriera iniziò con un fallimento: giunto nell’86 a New York per un colloquio, il lavoro gli venne rifiutato. in compenso conobbe Neil Gaiman con il quale continua ad avere un sodalizio incorruttibile.
Insieme realizzano Violent Cases (1987) e l’indimenticabile Black Orchid nell’anno successivo. Il 1989 vede ancora la coppia autoriale al lavoro nella serie culto di Sandman, di cui egli cura il progetto grafico. Sempre per la DC Comics disegna Arkham Asylum, una storia di Batman sui testi dell’altro ragazzo terribile di questa straordinaria stagione inglese, Grant Morrison.
Negli anni ’90 realizza invece il suo capolavoro, l’unica opera di cui cura sia disegno che sceneggiatura, Cages. Realizzata in dieci numeri, è un romanzo che è anche un trattato sull’arte, la creatività e gli usi e abusi della tecnica. Lo stile che va da disegni che ricordano Egon Schiele., a interventi su fotografie, silografie quasi astratte, fino a dipinti in quadricromia e collage, ha un effetto straniante. L’approccio filosofico al disegno costituisce sicuramente l’aspetto più innovativo di questo ampio progetto.
Signal to Noise, del 1992 e Mr Punch del 1994 sono altri risultati del rapporto duraturo con Gaiman: quest’ultimo fa parte della tradizione del teatro di figura inglese del ‘600 ed è il risultato contaminato della figura tradizionale napoletana di Pulcinella (originariamente in inglese punchiniello). Si tratta di un classico trickster, che come la figura napoletana, ha aspetti molesti, dissacratori e liberatori. La versione illustrata da McKean rende un tributo malinconico a questo personaggio seguendo l’unico testo di cui Gaiman ha detto di essere veramente fiero. Oltre ad affrontare la paura e la morte la storia è un’epica del ricordo: “il pensiero della memoria non è né dritto né sicuro, e noi lo intraprendiamo a nostro rischio. E’ più facile fare brevi viaggi nel passato, ricordare in miniatura, costruire piccole recite di marionette nella nostra testa”.
Sempre per l’infanzia, con Gaiman ha illustrato The day I swapped my dad for two goldfish (1997 – In Italia: Il giorno che scambiai mio padre per 2 pesci rossi, Macchia nera, 2000) e Wolves in the wall (2003 – In Italia: I lupi nei muri, Mondadori, 2003). Ha inoltre illustrato, sempre per Neil Gaiman, il romanzo Coraline (2002) da cui è stato tratto recentemente un film.
Molto importante è inoltre la sua collaborazione con musicisti per copertine di CD o di libri. Come fotografo ha realizzato due libri A Small Book of Black and White Lies (1995 – In Italia: Un libretto di bugie bianche e nere, Macchia nera, 2000) e Option: click (1998 – In Italia: Opzione: click,Macchia nera, 2000);
Nel 2005 ha realizzato il suo primo lungometraggio, MirrorMask. La sceneggiatura scritta in collaborazione con l’amico Neil Gaiman prende vita sullo schermo con l’ausilio di tecniche miste, un incrocio tra ripresa dal vivo, animazione digitale e stop-motion. Al momento sta lavorando su un nuovo lungometraggio che prevede l’utilizzo sia di animazione che di ripresa filmica su un tema caro sia a lui che Gaiman, ovvero tra mondo reale ed immaginario.
Peter Kuper
(Summit – New Jersey, 22 settembre 1958)
Kuper è uno dei nomi fondamentali della scena impegnata e visualmente militante degli Stati Uniti. Ha conosciuto Seth Tobocman, con cui ha fondato la rivista World War III Illustrated, all’università a New York alla fine degli anni ‘70. Negli stessi anni è stato assistente di studio di Chaykin.
La rivista WW III esce dal 1979 e costituisce un luogo non solo di pensiero, ma anche di intersezione tra azione politica e rappresentazione, quasi unico al mondo. Gli illustratori e i disegnatori che partecipano alla rivista creano figure che poi vengono usate per manifesti dalla Turchia al Marocco alla Francia e via dicendo. Una sorta di comunità internazionale visiva.
Il lavoro che lo ha reso maggiormente famoso negli USA e all’estero è la sua versione SPY VS SPY apparso sulla rivista MAD. Kuper ha continuato la storia creata da Prohias e passata da varie mani senza soluzione di continuità dal 1997.
Accanito viaggiatore, ha attraversato l’America Latina e ha visitato Europa, Africa, Asia Medio Oriente: questa sua propensione all’andare è testimoniata dal libro uscito nel 1992 ComicsTrips: A Journal of Travels Through Africa and Southeast Asia.
Collabora inoltre regolarmente con Time, Newsweek, The New York Times come illustratore.
La sua produzione di graphic novel è piuttosto ampia, in particolare oltre a Stripped – An Unauthorized Autobiography, Mind’s Eye, The System, si è cimentato anche con la versione grafica dei racconti di Kafka dal titolo Give It Up! (tr. it. Lascia stare!E altri racconti brevi, Hazard) ma anche del capolavoro kafkiano The Metamorphosis (tr. it. La metamorfosi, Guanda 2008), oltre all’adattamento di The Jungle di Upton Sinclair (tr. it. La giungla, 001 edizioni) e Sticks and Stones, un romanzo grafico senza parole sull’ascesa e deglino degli imperi che ha ricevuto la medaglia d’oro nel 2004 dalla Society of Illustrators americana. Il tema del narrare senza parole è trasversale nella produzione di Kuper: anche in The System la narrazione delle vite intrecciate di una ragazza madre, di un serial killer, di un anziano poliziotto e altri personaggi senza nome avviene mostrando esclusivamente azioni e reazioni in una città che parla solo attraverso i titoli di giornale e in cui ognuno è assolutamente inconsapevole degli effetti che le proprie azioni hanno sulla vita altrui.
Il più recente Stop Forgetting to Remember racconta elementi autobiografici come la nascita della figlia, l’11 settembre e altre personali vicissitudini del decennio 1995-2005.
La sua permanenza nel 2006 a Oaxaca in Messico, dovuta a ragioni strettamente personali, lo ha portato ad essere testimone e narratore delle rivolte degli insegnati e dei riot scoppiati nella città messicana.
Coniuga all’attività di disegnatore anche la docenza. Dal 1986 infatti he tenuto regolari corsi di fumetto e illustrazione alla School of Visual Arts e ora anche alla Parsons di New York. È inoltre l’art director di INX, un’agenzia ora sito che dagli anni ‘80 mette a disposizione delle testate editoriali illustrazioni di tipo politico.
Nel 2004 è stato sottoposto a giudizio a seguito dell’ispezione della polizia doganale di un pacco che conteneva la rivista slovena Stripburger, dove compariva la parodia di Kuper di Richie Rich intitolata Richie Bush. Dopo che i legali fecero notare che la parodia non è pirateria, gli agenti doganali decisero di non procedere oltre.
Paolo Bacilieri
(Verona, 23 febbraio 1965)
Bacilieri, che ha studiato all’Accademia di Bologna e vive a Milano, è un fagocitatore di immaginario, che risputa su carta visualizzandone le più oscure ambiguità.
Le sue prime esperienze professionali sono legate a Milo Manara, con il quale collabora nei primi anni di apprendistato a Russi. Storia dei popoli a fumetti (testi di Enzo Biagi), Mondadori.
La sua prima storia, pubblicata nel 1986 in Francia da Casterman sulla celebre rivista «A Suivre» e in Italia su «Corto Maltese», è Il tesoro degli Imbala su testi di Franco Mescola. Farà seguito l’incursione nell’erotismo venato di umorismo di Una storia del cazzo, prima apparsa sulla rivista«Blue» e in seguito raccolta in volume da Blue Press.
Influenzato nei primi anni dal segno manariano, mostra la propria personale espressività grafica con il primo episodio della serie Barokko, pubblicato per Casterman in Francia e poi in Italia sulle pagine di «Comic Art». Bacilieri alternerà sempre nella propria produzione la disponibilità alla serialità, che non si trasforma mai nell’asservimento al segno e allo stile di altri ma porta sempre una ventata di nuovo, e la realizzazione di storie autoriali di suo pugno.
Nel 1994 realizza per le edizioni R&R il volume Durasagra – Venezia über alles in cui rivisita, sullo sfondo di una Venezia preda di turisti e deliri grafici, la triade Zanardi-Colasanti-Petrilli, personaggi eccellenti di uno dei numi tutelari dell’autore, Andrea Pazienza. Con Durasagra darà ulteriore dimostrazione dell’evoluzione del suo segno, in una ricerca stilistica indirizzata anche allo studio delle forme dell’arte rinascimentale, oltre a palesare la perfetta assimilazione dell’eredità spirituale del fumetto degli anni Ottanta. Nel 1995 farà ritorno alla rivista «Blue» con la serie Phonx, a cui seguirà l’anno dopo The Supermaso attitude (Phoenix, ristampa sul inguinemah!2008), ispirato a crudi e sanguinari fatti di cronaca della provincia veronese del 1991. La storia comparve nel 1996: il clima italiano era gelido per i fumetti. Le riviste d’autore erano al crepuscolo e i supereroi e i manga avevano conquistato il mondo editoriale. Alcuni quotidiani lo recensirono scandalizzati, leggendolo come una celebrazione criminale. L’interpretazione visiva del putrido che si nasconde anche nella provincia apparentemente perfetta del veneto non è decodificata. Maso che uccide con la tuta della Fiat come un vendicatore di nessuna pena, i dialoghi tra personaggi che discutono ex post l’accaduto, rappresentati come boccette di profumo costoso da uomo oppure il giudice in versione l’uomo pietra, non è interpretato all’epoca come capacità di sintesi, di un’analisi che semplicemente non usa le parole ma le immagini per raccontare più in profondità quanto stava avvenendo, non solo quanto già accaduto, nella nostra Italia. Un raccontare l’accaduto che non si ferma all’apparenza, ma che attraverso l’uso disvelatore del disegno ci mostra quanto non appare.
Nel 1997 appare sempre su «Blue» la serie Zeno Porno, succedutesi poi su «Mondo Naif», raccolte in volume dalla Kappa nel 2005. Zeno è uno sceneggiatore di fumetti Disney ed ex agente segreto della C.I.A., protagonista disilluso di avventure surreali, bizzarre e oniriche, nelle quali non è difficile cogliere elementi autobiografici dell’autore. Bacilieri si nutre da sempre dei gerghi delle controculture. La saga di Zeno prosegue poi con La magnifica desolazione, pubblicato nel 2007 sempre da Kappa
Nel 1999 fa il suo ingresso in casa Bonelli come disegnatore e, subito dopo, sceneggiatore della serie Napoleone. Sulla testata creata da Carlo Ambrosini il segno di Bacilieri incredibilmente non si comprime o contiene e, in aperta violazione con i canoni non scritti della casa editrice milanese, espande formati e numeri di vignette per tavola. Le sporcature a cui si erano abituati i lettori scompaiono, rilasciando sulla tavola come effetto “ultimo non ultimo” un amalgama di segni e disegni unitario e compatto ma perfettamente leggibile. In seguito ha illustrato, in collaborazione con Franco Busatta, Patty Paradise e Scusa Sadik, hai visto Diabolik? (Punto Zero), mentre le Edizioni Hazard gli hanno reso omaggio con The making of Napoleone.
La raccolta di disegni ispirati alla musica Canzoni in A4 è stato invece commissionato dalla galleria Miomao di Perugia e stampato da Kappa nel 2008.
Gianluca Costantini
(Ravenna, 19 dicembre 1971)
Mosaicista di formazione, si è dilpomato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna in Decorazione: proprio l’aspetto fortemente decorativo, che riprende la bidimensionalità del mosaico bizantino e l’ambientazione notturna delle scene, costituisce la sua prima cifra stilistica.
Comincia a pubblicare nel 1993 su Schizzo dove compare una storia scritta da Scianamé, L’ultimo appuntamento. Nell’anno successivo compaiono sue illustrazioni su Il Manifesto e Neural, nonché altre due storie brevi sulla rivista allora edita dall’Arci. Da allora sue illustrazioni sono apparse in numerosissime pubblicazioni editoriali, copertine di libri, produzioni musicali e materiali editoriali. Nel 1995 inizia la collaborazione con lo sceneggiatore Giovanni Barbieri, con la storia breve Probabilità. Nel 1996 inaugura la collana Schizzo presenta, del Centro Fumetto Andrea Pazienza, con Animalingua. Il suo mondo è popolato di figure arcane, simbologie tratte con sciamanica casualità dalla tradizione giapponese, russa, da uccelli mitologici e da frasi evocative. Nel 1998 vince proprio per il fumetto il premio Guercino. Alterna alla propria produzione, che si muove sempre nei confini labili di arte contemporanea, fumetto e illustrazione, iniziative culturali ed editoriali. Nel 2001 fonda il collettivo inguine, inizialmente un sito di sperimentazione del fumetto in internet. La sperimentazione è subito accolta con grande attenzione proprio dal mondo dell’arte contemporanea e inguine.net viene presentato in numerose mostre, tra cui la Biennale dei Giovani Artisti di Sarajevo del 2001 e vince tra gli altri il Premio Palinsesto nel 2004. Ma è nel 2006, con la pubblicazione del diario autobiografico Vorrei incontrarti (Fernandel edizioni) che il suo stile acquista un carattere più asciutto. L’aspetto fortemente decorativo e quasi orientale, lascia spazio ad un segno a linea chiara, in cui è lasciata alla scrittura la veste di decorazione. Un segno più gestuale e innocente, che apre le porte ad un mutamento anche nelle modalità di realizzazione delle tavole stesse. Il libro successivo, Diario di un qualunquista (Fernandel edizioni, 2007) raccoglie i disegni realizzati in tempo reale seguendo sulla rete gli eventi del mondo, raccogliendo con modalità di cut up immagini e parole di notizie magari passate velocemente in secondo piano, ma che sono effettivamente accadute e il cui spessore reclama una narrazione. Sempre nel 2007 pubblica, su testo di Carnoli – Colombari, Ultimo, Storia di ordinaria guerra civile.Un libro che ripercorre con taglio fiction la misteriosa uccisione di Arpinati, gerarca bolognese, dopo la liberazione. Il suo stile si libera, per modellarsi sulla base delle necessità narrative e la forma si adatta al contenuto, mostrando una molteplicità camaleontica di utilizzo delle tecniche e del segno. Nel 2008 per la comma 22 esce L’ammaestratore di Istanbul, su testo di Elettra Stamboulis, diario di viaggio della coppia ad Istanbul sulle tracce dell’intellettuale e pittore ottomano Osman Hamdi. Nel 2009 è uscito invece Officina del Macello (Edizioni del Vento), sulla decimazione di S. Maria La Longa nella Prima Guerra Mondiale, il più grave episodio di rivolta e di uccisioni sommarie di cui abbiamo testimonianza nella Grande Guerra. Il progetto Sangue in Algeria è stato invece realizzato per la galleria di fumetto contemporaneo di Perugia Miomao ed è stato esposto al Salon du Dessin di Parigi nel marzo 2009. Le sue storie sono apparse in moltissime pubblicazioni all’estero, in particolare del circuito alternativo, tra cui Stripburger (Slovenia), Laikku (Finlandia), Babel (Grecia), World War III (Usa).
Relato de viagem
LENÇOIS MARANHENSES E SÃO LUÍS
Iniciamos nossa viagem, Eu (Adriano) e meu amigo (Glauco) no dia oito de julho de 2011, onde tomamos o vôo da Gol às 10:50 h com destino a São Luís, com conexão em Brasília. Nosso horário de chegada em São Luís foi às 16:00 horas, onde desembarcamos em um aeroporto improvisado, que mais parecia um circo do que um aeroporto propriamente dito, visto que o terminal estava interditado, pois o teto ameaçava ruir. Já na chegada, comprovamos o que tanto é falado na imprensa escrita e falada sobre a família Sarney e a degradação do estado do Maranhão.
Nós antes de partirmos para esta viagem-aventura, procuramos informações sobre os horários de ônibus de São Luís para Barreirinhas, e vimos que somente havia ônibus no horário das 19:00 horas saindo do terminal rodoviário visto que chegamos as 16:00 horas.
Assim que desembarcamos procurei saber com os presentes no aeroporto sobre como fazer para pegar uma van com destino a Barreirinhas e não fui feliz em obter informações de taxistas e militares ali presente, tentei andar no entorno do aeroporto e desisti da idéia, visto que este fica num local meio ermo e julguei ser perigoso.
Contratamos um serviço de taxi para que nos levasse até a rodoviária pelo valor de R$20 reais. Assim que entramos no taxi, perguntei ao motorista sobre transportes alternativos para Barreirinhas e o mesmo nos informou que ali próximo havia um local para que este fosse tomado. O taxi não andou nem 2 km e estávamos no ponto das vans e assim que o taxi parou veio um cara malucão, descalço e sem camisa que já foi abrindo a porta e descarregando nossas bagagens para que tomássemos a van. Ficamos muito assustados, pensamos que fossemos ser assaltado, e pedi ao motorista para não nos deixar ali até que estivéssemos dentro da van. Havia somente uma vaga na van e então desistimos, pois o lugar é sinistro, tem a cooperativa das vans e mais um tanto de clandestinos. Entramos no taxi novamente e assim que entramos surgiu uma nova van com vagas. Neste caso entramos e o loucão colocou nossas bagagens e partimos rumo Barreirinhas, numa viagem que durou aproximadamente três horas e dez minutos a um preço de R$30,00 por pessoa. Ganhamos 3 horas nesta baldeação, além de interagir com os moradores locais que nos falaram sobre a cultura da região, costumes, etc.
Na estrada rumo a Barreirinhas, pudemos observar muita pobreza, com casas de pau a pique e sem energia e também muitos animais e quebra molas na pista, mas o asfalto estava em ótimo estado.
Chegamos em Barreirinhas por volta das 19:30 horas, onde nos hospedamos na pousada da Deusa ( Rua Major Gallas, 08 – Centro – Barreirinhas – MA – CEP: 65590-000. Algumas fotos da pousada:
www.flickr.com/photos/viajaminas/5974073707/in/set-721576... ), onde pegamos um quarto com ar condicionado, banheiro e TV. O local é muito agradável, muito limpo e a dona uma pessoa excepcional. Também estava incluso na diária o café da manhã que era excelente. Pagamos o valor da diária de R$70,00 para duas pessoas, preço excelente! Nesta mesma noite fomos aos bares e restaurantes na avenida beira rio (margens do rio Preguiça), onde comemos um delicioso camarão acompanhado de uma cerveja estupidamente gelada. A pousada em que ficamos fica a uns 300 ou 400 metros desta avenida agradável. A cidade de Barreirinhas tem uma boa infra-estrutura para o turismo, um povo hospitaleiro, pousadas, hotéis, restaurantes, etc. Na própria pousada marcamos com a Deusa (Deusa é o nome da dona da pousada) o passeio do dia 09 de julho rumo a lagoa Azul pelo valor de R40,00 por pessoa, visto que os lençóis se situam longe da cidade e somente se chega por meio de veículos traçados 4x4, pois as trilhas são caminhos de areia com vegetação de capoeira, muitos baques, travessia de terrenos alagados, etc., além de que quem senta nas laterais dos veículos ter que se desviar dos galhos que ficam a margem da trilha.
É interessante ressaltar que os passeios que partem de Barreirinhas rumo aos passeios pelo parque tem dois horários de saída, às 8:30 horas com chegada em Barreirinhas às 13:30 horas e saída às 13:30 com chegada em Barreirinhas às 18:30 horas. Todas as agências padronizam estes horários para que o mesmo carro possa levar dois grupos de turistas por dia. No passeio do dia 09 fomos às 8:30 horas, mas saímos um pouco mais tarde devido a uma chuva muito forte que caiu na hora da saída e que passou após uns 20 minutos. É importante levar água, lanche, etc. pois nos lençóis não há estrutura alguma de apoio ao turista.
No sábado dia 09, antes de partirmos no passeio visitamos a feira local, onde são vendidos peixes de água doce e salgada, camarões, verduras, frutas, carne de sol, farinha de mandioca, etc. A cidade fica muito movimentada, com senhoras comprando a mistura do dia a dia, o comércio vendendo suas mercadorias, etc. Conhecer a feira livre de uma região é conhecer a cultura local e seus costumes. É essencial quando se quer realmente conhecer os costumes de uma região.
Depois de enfrentar trilhas com muita areia, baques, travessia de locais alagados que às vezes a água chegava ao piso da caminhonete da marca Toyota, chegamos aos lençóis. Iniciamos uma caminhada com o tempo limpo, céu azul, muito sol e areia branca e fina como sal onde nos deparamos primeiramente com a lagoa da preguiça e na sequência lagoa Azul e mais adiante a Lagoa do peixe. Muitos dos que fizeram a caminhada conosco não quiseram caminhar até a lagoa do peixe, que dura uns 15 a 20 minutos, recomendo a todos que façam esta caminhada pois a paisagem é exuberante, onde podemos observar o que realmente são os lençóis. As águas são translúcidas, límpida e o contraste com o céu e a luz do sol faz com que a mesma tenha tons que vão do azul celeste ao verde esmeralda, cercadas por dunas de areia branca que tem diversos contornos, um verdadeiro espetáculo da natureza ( www.flickr.com/photos/viajaminas/sets/72157627163677355/ ). Nestas lagoas existem uns peixinhos pequenos que as habitam e que morrem na época da seca (outubro a fevereiro), visto que a maioria das lagoas seca. Voltamos a Barreirinhas onde chegamos por volta das 14:30 horas, onde descançamos um pouco e depois saímos para bater perna pela cidade.
Contratamos com a Deusa o passeio para o dia 10 de julho, rumo a Lagoa Bonita pelo valor de R$40,00 reais com saída às 13:30 horas. Na manhã deste dia ficamos passeando nas lojinhas de artesanato local, lojas, etc. até a hora do passeio. Recomendamos a todos que forem fazer o passeio rumo a Lagoa Bonita que saiam à tarde, visto que a paisagem é excepcional e o pôr-do-sol espetacular nesta duna alta que dá uma visão do que realmente são os Lençóis Maranhenses. Lembro que todos tem que subir por uma duna íngreme, para que atinjam os lençóis e a lagoa Bonita, não precisando de se preocupar, pois há uma corda para que menos preparados se apóiem na subida. SE TIVEREM QUE OPTAR POR UM DOS 2 PASSEIOS SUGIRO ESSE ULTIMO!
Chegamos à noite em Barreirinhas e já contratamos com a Deusa um passeio de barco durante todo o dia pelo rio Preguiças pelo valor de R$50,00 por pessoa. Saímos às 8:00 horas com o barqueiro sobrinho da Deusa juntamente com mais 4 pessoas. O rio Preguiças é maravilhoso, com diversos igarapés, margens arborizadas com diversas espécies inclusive Buritizeiros, Açaizeiro, etc., um rio largo, águas cor de coca-cola, com muitos peixes que são a base de sustentação de várias famílias de moradores da região. Na região de Barreirinhas o rio é de água doce, alguns quilômetros em sentido ao oceano, inicia-se as águas salobras com vegetação de mangue. Nossa primeira parada foi em Vassouras, onde se situa os pequenos lençóis. Há um barzinho feito com palhas de palmeiras e uma família imensa de macacos pregos que vem pegar bananas em nossa mão. Caminhamos um pouco pelos pequenos lençóis onde observamos que a areia é avermelhada em comparação com os grandes Lençóis. A paisagem das dunas nas margens do rio Preguiças é espetacular onde se contrasta o verde das matas do outro lado do rio com a areia da margem em que ficamos, além das lagoas que se formaram entre estas dunas.
Após uma parada de aproximadamente 40 minutos partimos rumo a comunidade de Mandacaru, que é uma comunidade de pescadores e onde se situa o farol Preguiças. Existem várias casas de pescadores, lojinhas de artesanatos onde presenciamos senhoras trançando as palhas do buriti para confecção das peças artesanais. Subimos no Farol preguiças (ufa, aja fôlego e pernas) e pudemos observar a grandiosidade daquela região, de onde tivemos a visão do encontro do rio Preguiças com o mar, Caburé, Atins e parte dos lençóis.
Na saída do Farol encontramos com o Sr. Celico, responsável pela manutenção do farol. O mesmo nos disse que aprendeu a profissão com seu pai e que já está quase se aposentando e que ama o que faz.
Dando continuidade ao passeio fomos rumo a Caburé onde chegamos às 11:30horas e ficamos toda a tarde onde pudemos optar em banhar no rio Preguiças ou no mar. Comemos no almoço um escabeche de peixe maravilhoso, com arroz, feijão e farofa. Após o almoço pudemos descançar em uma das diversas redes disponíveis para os clientes do restaurante. Vimos o tempo passar de barriga cheia e para o ar. Saímos de Caburé com destino a Barreirinhas às 16 horas.
Procuramos nos informar previamente sobre qual o melhor horário para nos deslocarmos de Barreirinhas rumo a comunidade de Sangue que fica a margens da BR para que tomássemos o transporte 4x4 rumo a cidade de Santo Amaro do Maranhão. Fomos informados que teríamos que pegar o ônibus Cisne Branco às 6:00 horas da manhã, onde chegaríamos a Sangue às 7:15 horas, pelo valor de R$5,00 por pessoa, pois caso fossemos no horário das 9 horas, seria provável que não conseguiríamos transporte para Santo Amaro. Fizemos o que nos foi recomendado no dia 12 de julho e chegando a Sangue vimos que havia somente uma Toyota que já estava esperando passageiros que vinham de van de São Luís e que não sabia se haveria lugar para nós. Perguntamos quando poderia surgir a próxima condução e nos foi informado que somente no final da tarde, isto se houvesse algum condutor de Santo Amaro que fosse levar passageiro a Sangue. Ficamos preocupados em sobrar naquele bar beira de estrada. Por sorte, o dono do transporte conseguiu dois lugares para nós, onde não conseguimos entender como se encaixou tantas malas, mercadorias, etc. naquele meio de transporte. Ao todo, incluindo o motorista e a cabine a Toyota transportou 19 pessoas, incluindo crianças. Recomendamos a todos que desejam conhecer Santo Amaro que cheguem o mais cedo possível em Sangue, pois os meios de transporte que vão para Santo Amaro saem entre 06:40 às 7:00 horas da manhã, pois encontramos alguns turistas que chegaram às 8:30 horas e ficaram aguardando transporte até as 16 horas, com risco de não aparecer. Levem repelente a Sangue, pois há uns mosquitinhos que acabam com a perna dos turistas. O bicho ataca mesmo.
A viagem de Sangue a Santo Amaro ficou em R$15,00 reais por pessoa, e durou pouco mais de 2 horas para rodarmos por volta de 35 km em estrada de areia, cheia de altos e baixos. Vale a pena o sacrifício, pois os lençóis do lado da cidade de Santo Amaro do Maranhão são espetaculares, pois não há a presença de muitos turistas e você se sente no paraíso perdido. A cidade de Santo Amaro está iniciando sua estruturação para recepção aos turistas, pois é uma cidade pequena. Ficamos na pousada Encanto dos Lençóis ( www.flickr.com/photos/viajaminas/5974585874/in/set-721576... ) onde pagamos a diária de R$70,00 para duas pessoas, em quarto com TV, ar condicionado, ventilador e banheiro, com direito a café da manhã. A sra. Isabel é muito simpática e nos acolheu muito bem, marcando até nossa viagem de volta a São Luís. A pousada é nova e foi inaugurada em fevereiro de 2011. Chegamos a Santo Amaro às 10:00 horas e fomos almoçar e descansar um pouco, visto que acordamos às 5:00 horas para pegar o ônibus de Barreirinhas a Sangue. Almoçamos no restaurante do Fábio que fica em frente ao Centro de Artesanato, atrás da igreja matriz da cidade. O almoço foi espetacular, com um baião de dois, camarão frito ao alho e óleo, farofa e salada e uma cerveja estupendamente gelada. O preço melhor ainda, R$ 20,00 para 2 pessoas
A tarde decidimos caminhar até a lagoa da Gaivota, os guias locais não nos recomendaram ir sem acompanhamento, pois era arriscado se perder, mas fomos assim mesmo. Não há perigo de se perder pois seguimos beirando os lençóis e depois seguimos os rastros dos carros 4x4 e chegamos a lagoa da gaivota que é maravilhosa! Imensa e sem a presença de muitos turistas como é o caso de Barreirinhas (muitas das lagoas aqui em Santo Amaro são literalmente desertas). A caminhada de ida durou 1:30 horas, mas valeu a pena. Levem água, alimentos e muito protetor solar. Voltamos a cidade onde descansamos e saímos para comer uns petiscos com cerveja (bar do Fábio sempre). Valeu a pena nos sacrificarmos para chegarmos a Santo Amaro, pois se trata de um lugarejo isolado e a natureza muito preservada, quase intocada. É importante também informar para quem se desloca até este pequeno município que não há agências bancárias, somente um terminal do Bradesco, e uma casa lotérica que se pode fazer saques, mas fomos informados que quase sempre fica sem dinheiro no caixa. Ao lado deste município tem um rio maravilhoso para se banhar, com água doce e águas límpidas cor de coca-cola.
No dia seguinte, dia 13 de julho, nos juntamos a outros turistas para fecharmos um passeio rumo a comunidade Betânia que fica ao lado dos Lençóis. Foi uma experiência única, visto que nosso amigo Cláudio juntamente com sua namorada Maíra estava realizando um trabalho de doutorado junto aos moradores locais sobre a influência do parque nacional na vida daquela comunidade que já estava ali há anos e agora se situa dentro do parque. Existem uma série de restrições e ouvimos dos moradores locais uma série de reclamações, visto que agora não podem cultivar na área do parque para que se venda o excedente. São famílias simples, muito humildes, mas de um coração sem igual. Por este experiência vimos quão diverso é nosso país, enquanto às vezes reclamamos que estamos comendo muito frango, tinha famílias que somente tinha farinha e feijão para a alimentação diária. Para se chegar a esta comunidade passamos por dentro do parque e foi maravilhoso o passeio, onde observamos dunas e lagoas intocadas, gaivotas e muitos animais como jegue, gado e cabras que adentram os lençóis para comer alguma vegetação que se desponta nas baixadas. Almoçamos uma galinha caipira muito bem preparada por uma senhora da comunidade e foi maravilhosa a experiência. O passeio sai por R$30,00/pessoa.
No dia 14 de julho, último dia em Santo Amaro, fomos até a comunidade Queimada dos Britos que se situa no centro dos lençóis e se trata de um oásis no centro de uma imensidão de areia. Passamos pela lagoa da Gaivota, Lagoa Emendada (maravilhosa e gigante, pois se trata de várias lagoas unidas) e outras. Naquela comunidade que nem possuía energia elétrica, pudemos conversar com os moradores locais, seu modo de vida, pesca e coisas afim. Uma família nos acolheu muito bem e preparou nosso almoço, mais uma galinha caipira, maravilhosa, muito saborosa. O local é isolado e preservado. No fim do dia voltamos até a lagoa da Gaivota para vermos o por do sol. A noite nossa turma da aventura nos reunimos no restaurante do Fábio que fica ao lado do centro de artesanato para tomarmos uma cerveja, comer uns petiscos e fazer o balanço deste dia tão bem aproveitado.
Para nos deslocarmos até São Luís, dona Isabel marcou junto a um dono de van dois lugares para sairmos às 3:20 da manhã do dia 15 de julho. Lembro a todos que o horário de saída é bem cedo mesmo, tem dias que tem saídas à tarde. Chegamos a comunidade de Sangue às margens da BR às 06:20 horas, pois houve um atraso ao pegar os passageiros em Santo Amaro do Maranhão. Chegando lá, a van já estava esperando para irmos a São Luís. O valor da Toyota e Van ficou por R$40,00. Chegamos às 10:30 horas em São Luis, onde ficamos na pousada colonial (http://www.flickr.com/photos/viajaminas/5974668570/in/set-72157627160096791/ Rua Afonso Pena, 112 - São Luís - MA, CEP: 65010-030
Centro Histórico (98) 3232-2834 / 3232-1258), onde a van nos deixou na porta, pois o sistema de van deixa onde o passageiro for ficar pelo preço descrito acima. A pousada é muito boa, situada no centro histórico, mas nos decepcionamos com a capital, visto que se encontra em estado de abandono o centro histórico, com casarões desabando e mal conservados. A cidade tem um patrimônio histórico enorme mas que infelizmente esta sendo destruído pela administração da família Sarney. Presenciamos numa fonte famosa (que deveria ser um dos cartões postais da cidade), moradores de rua se banhando, a pintura da fonte parece que foi feita por crianças de tão mal pintada que foi. É uma lástima ver um patrimônio da Unesco tão bonito em total estado de abandono, por falta de apoio e vontade de políticos como Roseana (governadora) e o prefeito daquela capital. O presidente da câmara dos deputados, José Sarney, se diz tão influente na política, por que não investe na reforma de casarões presentes naquele centro histórico? Será que a cobiça não deixa sobrar um pouquinho de dinheiro para investir em sua própria cidade? É triste o que presenciamos. Somente próximo o mercado das Tuias é que o patrimônio encontra-se em “melhor” estado de conservação. À noite, fomos próximo ao mercado das Tuias onde tem vários barzinhos com música ao vivo, com mesas na calçada, mas não tivemos 1 minuto de sossego, de tantos pedintes que a todo momento batia em nossa mesa. No centro histórico existem muitos moradores de rua, usuários de craque, e outros que importunam a todo o momento, sem falar na insegurança que toma conta do centro histórico a partir das 21 ou 22 horas, visto que as ruas ficam quase desertas e há muito roubo. Para ser sincero, em São Luís foi uma decepção, ao ver uma cidade que era para ser tão bonita num estado de total abandono por parte dos governantes na esfera estadual e municipal. Também presenciamos que o museu do palácio dos leões estava fechado no dia 15 de julho, sexta-feira, devido ao casamento da filha da Roseana Sarney que iria realizar a festa do casamento naquele prédio que fica ao lado de sua morada. Um absurdo para nós que viemos de longe (MG) para conhecer um museu interessante. No dia seguinte, fomos a praia do Calhau, local onde há boas residências, lojas, e muitas barracas de praia. A cor da água do mar não é a mais clara, visto que existem vários rios que deságuam na capital. À tarde fomos ao shopping São Luís, onde andamos nas lojas e fomos a praça de alimentação fazer um lanche. À noite fomos ao centro Festejar, localizado na lagoa da Jança, onde presenciamos a tradição local, a dança do boi bumbá com apresentação de diversos grupos com músicas de boi de matraca e boi de orquestra. É mais tradicional o boi de matraca, é muito bonita a tradição e sentimos orgulho por sermos brasileiros e fazermos parte de uma população tão rica em costumes e danças, mas ao mesmo tempo triste por vermos um povo tão pacato que não exige a presença dos poderes públicos na melhoria das condições das cidades em que fazem parte (ex. São Luís). Havia muitas barracas com comidas típicas maranhenses e bebidas (Guaraná de Jesus). Valeu a pena a visita ao Vale Festejar, onde chegamos às 21 horas e saímos às 2:30 horas do dia 16 de julho. Esse espetáculo do Boi foi o que salvou nossa vista a São Luis. É realmente muito bonito a festa do boi (eu, Glauco, quase não fui porque estava tão decepcionado com a cidade que achei que seria péssimo, mas estava muuuito enganado visto que é muito legal a festa e a meu ver, foi sem duvida o que de mais bonito vi em são Luis). No dia 16 de julho andamos um pouco no centro histórico que se encontra vazio aos domingos (recomendamos visitar nos dias de semana ou aos sábados) e a tarde partimos de volta às Minas Gerais, terra do bom café, queijo e claro, do pão de queijo.
MAR Museo d'Arte Ravenna
Via di Roma, Ravenna
Dal 9 ottobre al 10 novembre 2009
Dave McKean, Peter Kuper,
Paolo Bacilieri e Gianluca Costantini
Venerdì 9 e sabato 10 ottobre 2009 Ravenna ospita la quinta edizione di Komikazen – Festival internazionale del fumetto di realtà, a cura dell’Associazione culturale Mirada.
Il Festival è realizzato nell’ambito delle iniziative del GAER Emilia Romagna (network regionali del GAI – Giovani Artisti Italiani) e di Italia Creativa.
La tendenza autobiografica, memorialistica, storica e di reportage del reale è sempre stata presente in molti dei grandi maestri dell’arte sequenziale. È proprio questo l’aspetto del fumetto che il Festival Komikazen prende in considerazione. In questa edizione in particolare sono presentate soprattutto storie che nascono da una tensione individuale, dalla ricerca e dalla sperimentazione.
Sei gli autori ospiti della quinta edizione di Komikazen, protagonisti di workshop e incontri insieme ad autorevoli rappresentanti dell’ambito culturale nazionale e presenti a Ravenna con le tavole originali di alcuni dei loro lavori più significativi, in mostra per un mese (fino al 8 novembre 2009) in vari luoghi della città.
Ospite d’onore il disegnatore inglese Dave McKean, che al MAR, Museo d’arte della città, espone La comica tragedia o la tragica commedia di Mr Punch, lavoro sul diabolico personaggio Mr Punch, antieroe mutuato dalla Commedia dell’Arte, la cui storia si intreccia a ricordi d’infanzia del protagonista e narratore della storia. McKean, illustratore, designer, fotografo e perfino musicista è stato definito “un vulcano” per la creatività visionaria, che caratterizza tutta la sua opera: fumetti, lungometraggi e albi illustrati.
Fumetto di realtà nel senso più classico è invece quello delle opere dell’americano Peter Kuper, altra importante presenza del Festival, che a Ravenna espone le tavole di due suoi lavori: La giungla, e la sua ultima creazione Diario de Oaxaca.
La realtà del fumetto nazionale dell’ultima generazione di disegnatori è rappresentata da Paolo Bacilieri, con le tavole della storia dell’omicida Pietro Maso, vicenda rimasta impressa nella memoria di chi ha vissuto consapevolmente gli anni ’80; Gianluca Costantini, artista ravennate che si è contraddistinto negli ultimi anni per un fumetto dalle tematiche di interesse politico nazionale e internazionale e che presenta due mostre una sulla storia tragica della guerra di liberazione algerina, e l’altra dal titolo Opus quotidianum in cui sono esposte sue tavole di argomento politico scomposte e ricostruite in mosaico da Koko Mosaico; e Davide Toffolo che si confronta con lo scrittore più eclettico della nostra cultura contemporanea: Pier Paolo Pasolini.
Venerdì 9 ottobre (ore 10.00 – 13.00 e 14.00 - 17.30) presso il Teatro Rasi (Via di Roma, 39) il Festival si apre con il workshop per disegnatori e appassionati dell’intellettuale e disegnatore americano Peter Kuper. Newyorkese d’adozione, Kuper nasce nel 1958 ed è noto soprattutto per il carattere politico delle sue pubblicazioni. Illustrazioni di Kuper sono apparse su numerose riviste e quotidiani statunitensi, tra i quali «The New Yorker», «Time», «The Washington Post» e «The Progressive». Tra le sue graphic novel più famose, un adattamento di The Jungle di Upton Sinclair (lavoro esposto a Ravenna) e Comics-Strips, cronistoria del suo viaggio di otto mesi in Africa e nel Sud-Est asiatico (iscrizione obbligatoria a info@mirada.it).
Sabato 10 ottobre dalle 9.30 al Teatro Rasi incontro dal titolo Supermaso attitude e gli eredi: storie dal vero con il disegnatore Paolo Bacilieri e lo scrittore e saggista veneto Gianfranco Bettin, che nel ’92 pubblicò per Feltrinelli L’erede. Pietro Maso, una storia dal vero.
Veneto anche Bacilieri, nasce a Verona nel 1965, diplomatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, lavora nel mondo dei comics dal 1982. Autore eclettico, sintetizza nella sua cifra personale il bagaglio di immagini del fumetto seriale e le soluzioni più azzardate dei comics underground.
Tra le sue opere: Barokko (1988-1995, Black Velvet), Durasagra (1994, Black Velvet), The Supermaso Attitude (Phoenix, 1996), alcuni albi delle serie Napoleone e Jan Dix (Sergio Bonelli Editore, 1999-2008), Zeno Porno (Kappa edizioni, 2005) e La magnifica desolazione (Kappa edizioni, 2007).
Alle 11.30 incontro con il disegnatore Peter Kuper che parla di Oaxaca: raccontare il Messico. Nel 2006 Kuper si trasferì per un periodo da New York a Oaxaca in Messico con la famiglia, per sfuggire alla metropoli caotica alla ricerca di un’oasi di pace, ma come scrive lui, Diario di Oaxaca è il risultato del trovarsi nel posto giusto al momento sbagliato. Infatti Oaxaca, cittadina solitamente tranquilla, fu teatro di violenti scontri tra le forze di polizia del Governo e gli scioperanti, in particolare insegnanti, che chiedevano maggiori garanzie e aumenti di stipendio.
Nel pomeriggio alle 15.30 appuntamento con Dave McKean, presentato da Paul Gravett, giornalista inglese e direttore del Festival di fumetto londinese Comica.
McKean nasce in Inghilterra nel 1963. I suoi lavori sono caratterizzati dalla commistione di varie tecniche quali disegno tradizionale, fotografia, collage, scultura e computer grafica. La sua carriera ha inizio con un fallimento: nel 1986 si reca a New York per un colloquio di lavoro come disegnatore di fumetti, che non ha esito positivo; tuttavia in quell'occasione incontra lo scrittore di testi, anche lui inglese, Neil Gaiman, con cui stabilirà un sodalizio che ancora continua. Gaiman lo coinvolge nella lavorazione di una breve graphic novel, Violent Cases pubblicata nel 1987. Nel 1988 pubblicano insieme il capolavoro Black Orchid. Tra il 1990 e il 1996 Dave McKean scrive e disegna il suo capolavoro: Cages (pubblicato in Italia da Macchia Nera nel 1999), una graphic novel sul tema dell’ispirazione e della creatività artistica, disegnata con uno stile molto scarno che ricorda le opere di José Muñoz e Lorenzo Mattotti.
Dalla collaborazione con Neil Gaiman nascono anche le graphic novel Signal to Noise nel 1992, la storia di un regista moribondo e del suo ipotetico ultimo film, Mr Punch e i libri illustrati per bambini The day I swapped my dad for two goldfish (1997 - In Italia: "Il giorno che scambiai mio padre per 2 pesci rossi" ed. Macchia nera, 2000) e Wolves in the wall (2003 - In Italia: "I lupi nei muri"ed. Mondadori, 2003). Ha inoltre illustrato, sempre con Gaiman, il libro Coraline (2002 - In Italia: "Coraline" - ed. Mondadori, 2003).
Durante la sua carriera, McKean ha realizzato anche numerose copertine di CD per artisti internazionali, copertine di libri, illustrazioni per The New Yorker, e contribuito alla realizzazione di pubblicità e piccole clip promozionali. Ha inoltre pubblicato due libri di fotografie.
Nel 2005 ha realizzato il suo primo lungometraggio, MirrorMask. La sceneggiatura scritta ancora in collaborazione con Gaiman prende vita sullo schermo con l'ausilio di tecniche miste, un incrocio tra ripresa dal vivo, animazione digitale e stop-motion.
Alle 19 presso il MAR, Museo d’arte della città (Via di Roma, 13), nell’ambito delle manifestazioni per la Notte d’oro di Ravenna, inaugurazione della mostra L’ombra di Peter Pan con le tavole originali di Dave McKean, Peter Kuper, Paolo Bacilieri e Gianluca Costantini.
La mostra di McKean si compone in gran parte di tavole tratte dal suo lavoro con Gaiman su Mr Punch, in cui l'affiatata coppia di artisti propone una summa dei rispettivi stili e modi di affrontare l'arte grafica. Gaiman presenta al pubblico i personaggi di Mr. Punch, il chiassoso e popolare burattino anglosassone derivato da Pulcinella, e Judy, la sua compagna, e crea una raffinata storia nella storia, una favola oscura che mescola l'infantile innocenza con l'oscurità degli adulti. In perfetta armonia con dialoghi e didascalie, McKean accompagna ogni pensiero di Gaiman con sofisticate immagini che superano il canonico concetto di vignetta e fumetto e fondono insieme abilità fotografica, gusto per la sperimentazione e puro disegno. Saranno inoltre esposte numerose tavole originali tratte da uno dei suoi lavori più noti Cages, una graphic novel scritta e disegnata da lui stesso sul duro mestiere dell’artista, che ha al centro il tema dell’ispirazione e della creatività, e con i testi dell’inseparabile Gaiman Signal to noise, la storia di un regista moribondo e del suo ipotetico ultimo film.
In occasione dell’inaugurazione della mostra di Mckean è allestito di fronte alle tavole del maestro inglese, uno spettacolo dal titolo Omaggio al Punch di Dave Mckean, un intervento burattinesco del poliedrico burattinaio Luca Ronga, vincitore nel 2009 del premio Eolo Awards per il miglior Teatro di Figura in Italia. Ronga, nel suo breve intervento, ricrea l’atmosfera dei teatrini ambulanti esistenti fin dal ‘600 della tradizione del Mr Punch-Pulcinella, ricostruendo dentro lo spazio del MAR un vero e proprio teatro dei burattini con tanto di struttura in legno e pizzi, una “guarattella”, e usando la “pivetta”, antico strumento creato per dotare Pulcinella della sua tipica voce dal suono a chioccia.
Nell’esposizione di Kuper (50 tavole) sono insieme Diario di Oaxaca e La giungla, il romanzo più importante e di successo di Upton Sinclair; una denuncia delle misere condizioni di vita degli immigrati, costretti a lavorare in situazioni pericolose e anti-igieniche nelle fabbriche di inscatolamento del cibo confezionato. La potenza immaginifica delle illustrazioni di Kuper cattura l’intensità del romanzo di Sinclair, in un audace contrappunto fra testo e disegno.
Paolo Bacilieri espone 20 tavole del suo lavoro del 1996 The Supermaso Attitude, sulla terribile vicenda di Pietro Maso, che nel ’91 a 19 anni organizzò l’assassinio dei suoi genitori con la collaborazione di due amici, per acquisirne l’eredità. Un’opera che al momento della sua uscita, non passò sicuramente inosservata, per la tematica scottante, affrontata con toni ai limiti del grottesco e per il suo essere in controtendenza rispetto all’imperversare, in quegli anni, di manga e supereroi. Bacilieri si è documentato a lungo sugli atti processuali con l'aiuto dello psichiatra Vittorino Andreoli, anche lui personaggio del fumetto, ma il risultato artistico è tutt'altro che realistico e la sottile ironia del disegnatore affiora in tutte le pagine, nonostante la drammaticità della storia.
Gianluca Costantini, artista visivo e disegnatore di fumetti, vive e lavora a Ravenna. Come illustratore e autore di fumetti, pubblica su numerose riviste e quotidiani italiani fra cui "Il Nuovo Male", "Blue", "Il Manifesto", "Internazionale", e stranieri "Babel" (Grecia), "Kuhinja" (Serbia) e "WarWorldIII" (U.S.A.). Dal 2002 è direttore della rivista italiana di fumetti "inguineMAH!gazine" e cura diverse pubblicazioni di graphic novelist internazionali. A partire dai primi anni Novanta espone in numerose mostre collettive in tutta Europa; nei festivals di fumetto internazionali come Lucca Comics, Stribburger e Angouleme, in manifestazioni artistiche come la Biennale dei Giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo o in gallerie private italiane. Alcune delle ultime mostre personali sono state Political Comics (Atene, 2006), Banda desenhada politica (Lisbona, 2006), Sangue in Algeria (Perugia, 2008) e Channeldraw (Belgrado, 2008).
A Komikazen espone le 20 tavole di Sangue d’Algeria, un lavoro sulla guerra di liberazione algerina dal colonialismo francese, svoltasi dal 1954 al ‘62. In poche tavole, in cui il testo delle didascalie è parte integrante del disegno stesso, Costantini mette in scena con abilità la volontà di mostrare tutti gli aspetti della Guerra d’Algeria, senza aver la pretesa di creare un documento storico, ma incitando a leggere la storia diversamente, a prendere coscienza di una storia occultata dai francesi e dagli stessi algerini. La mostra è stata prodotto dalla Galleria Miomao di Perugia ed è stata esposta al Salon du Dessin Contemporain di Parigi nel marzo 2009.
Dave Mckean
(Maidenhead , 29 dicembre 1963)
rtista poliedrico, è disegnatore, illustratore, regista e fotografo, oltreché musicista. Ha messo a punto, grazie all’utilizzo di tecniche miste spaesanti, uno stile inconfondibile e allo stesso tempo imitatissimo.
La sua produzione è potente e unica, eppure in continua evoluzione. Considerato il guru dalla generazione Photoshop negli anni ’90, continua ad avere questo ruolo di apripista nell’universo dell’animazione digitale.
Eppure la sua carriera iniziò con un fallimento: giunto nell’86 a New York per un colloquio, il lavoro gli venne rifiutato. in compenso conobbe Neil Gaiman con il quale continua ad avere un sodalizio incorruttibile.
Insieme realizzano Violent Cases (1987) e l’indimenticabile Black Orchid nell’anno successivo. Il 1989 vede ancora la coppia autoriale al lavoro nella serie culto di Sandman, di cui egli cura il progetto grafico. Sempre per la DC Comics disegna Arkham Asylum, una storia di Batman sui testi dell’altro ragazzo terribile di questa straordinaria stagione inglese, Grant Morrison.
Negli anni ’90 realizza invece il suo capolavoro, l’unica opera di cui cura sia disegno che sceneggiatura, Cages. Realizzata in dieci numeri, è un romanzo che è anche un trattato sull’arte, la creatività e gli usi e abusi della tecnica. Lo stile che va da disegni che ricordano Egon Schiele., a interventi su fotografie, silografie quasi astratte, fino a dipinti in quadricromia e collage, ha un effetto straniante. L’approccio filosofico al disegno costituisce sicuramente l’aspetto più innovativo di questo ampio progetto.
Signal to Noise, del 1992 e Mr Punch del 1994 sono altri risultati del rapporto duraturo con Gaiman: quest’ultimo fa parte della tradizione del teatro di figura inglese del ‘600 ed è il risultato contaminato della figura tradizionale napoletana di Pulcinella (originariamente in inglese punchiniello). Si tratta di un classico trickster, che come la figura napoletana, ha aspetti molesti, dissacratori e liberatori. La versione illustrata da McKean rende un tributo malinconico a questo personaggio seguendo l’unico testo di cui Gaiman ha detto di essere veramente fiero. Oltre ad affrontare la paura e la morte la storia è un’epica del ricordo: “il pensiero della memoria non è né dritto né sicuro, e noi lo intraprendiamo a nostro rischio. E’ più facile fare brevi viaggi nel passato, ricordare in miniatura, costruire piccole recite di marionette nella nostra testa”.
Sempre per l’infanzia, con Gaiman ha illustrato The day I swapped my dad for two goldfish (1997 – In Italia: Il giorno che scambiai mio padre per 2 pesci rossi, Macchia nera, 2000) e Wolves in the wall (2003 – In Italia: I lupi nei muri, Mondadori, 2003). Ha inoltre illustrato, sempre per Neil Gaiman, il romanzo Coraline (2002) da cui è stato tratto recentemente un film.
Molto importante è inoltre la sua collaborazione con musicisti per copertine di CD o di libri. Come fotografo ha realizzato due libri A Small Book of Black and White Lies (1995 – In Italia: Un libretto di bugie bianche e nere, Macchia nera, 2000) e Option: click (1998 – In Italia: Opzione: click,Macchia nera, 2000);
Nel 2005 ha realizzato il suo primo lungometraggio, MirrorMask. La sceneggiatura scritta in collaborazione con l’amico Neil Gaiman prende vita sullo schermo con l’ausilio di tecniche miste, un incrocio tra ripresa dal vivo, animazione digitale e stop-motion. Al momento sta lavorando su un nuovo lungometraggio che prevede l’utilizzo sia di animazione che di ripresa filmica su un tema caro sia a lui che Gaiman, ovvero tra mondo reale ed immaginario.
Peter Kuper
(Summit – New Jersey, 22 settembre 1958)
Kuper è uno dei nomi fondamentali della scena impegnata e visualmente militante degli Stati Uniti. Ha conosciuto Seth Tobocman, con cui ha fondato la rivista World War III Illustrated, all’università a New York alla fine degli anni ‘70. Negli stessi anni è stato assistente di studio di Chaykin.
La rivista WW III esce dal 1979 e costituisce un luogo non solo di pensiero, ma anche di intersezione tra azione politica e rappresentazione, quasi unico al mondo. Gli illustratori e i disegnatori che partecipano alla rivista creano figure che poi vengono usate per manifesti dalla Turchia al Marocco alla Francia e via dicendo. Una sorta di comunità internazionale visiva.
Il lavoro che lo ha reso maggiormente famoso negli USA e all’estero è la sua versione SPY VS SPY apparso sulla rivista MAD. Kuper ha continuato la storia creata da Prohias e passata da varie mani senza soluzione di continuità dal 1997.
Accanito viaggiatore, ha attraversato l’America Latina e ha visitato Europa, Africa, Asia Medio Oriente: questa sua propensione all’andare è testimoniata dal libro uscito nel 1992 ComicsTrips: A Journal of Travels Through Africa and Southeast Asia.
Collabora inoltre regolarmente con Time, Newsweek, The New York Times come illustratore.
La sua produzione di graphic novel è piuttosto ampia, in particolare oltre a Stripped – An Unauthorized Autobiography, Mind’s Eye, The System, si è cimentato anche con la versione grafica dei racconti di Kafka dal titolo Give It Up! (tr. it. Lascia stare!E altri racconti brevi, Hazard) ma anche del capolavoro kafkiano The Metamorphosis (tr. it. La metamorfosi, Guanda 2008), oltre all’adattamento di The Jungle di Upton Sinclair (tr. it. La giungla, 001 edizioni) e Sticks and Stones, un romanzo grafico senza parole sull’ascesa e deglino degli imperi che ha ricevuto la medaglia d’oro nel 2004 dalla Society of Illustrators americana. Il tema del narrare senza parole è trasversale nella produzione di Kuper: anche in The System la narrazione delle vite intrecciate di una ragazza madre, di un serial killer, di un anziano poliziotto e altri personaggi senza nome avviene mostrando esclusivamente azioni e reazioni in una città che parla solo attraverso i titoli di giornale e in cui ognuno è assolutamente inconsapevole degli effetti che le proprie azioni hanno sulla vita altrui.
Il più recente Stop Forgetting to Remember racconta elementi autobiografici come la nascita della figlia, l’11 settembre e altre personali vicissitudini del decennio 1995-2005.
La sua permanenza nel 2006 a Oaxaca in Messico, dovuta a ragioni strettamente personali, lo ha portato ad essere testimone e narratore delle rivolte degli insegnati e dei riot scoppiati nella città messicana.
Coniuga all’attività di disegnatore anche la docenza. Dal 1986 infatti he tenuto regolari corsi di fumetto e illustrazione alla School of Visual Arts e ora anche alla Parsons di New York. È inoltre l’art director di INX, un’agenzia ora sito che dagli anni ‘80 mette a disposizione delle testate editoriali illustrazioni di tipo politico.
Nel 2004 è stato sottoposto a giudizio a seguito dell’ispezione della polizia doganale di un pacco che conteneva la rivista slovena Stripburger, dove compariva la parodia di Kuper di Richie Rich intitolata Richie Bush. Dopo che i legali fecero notare che la parodia non è pirateria, gli agenti doganali decisero di non procedere oltre.
Paolo Bacilieri
(Verona, 23 febbraio 1965)
Bacilieri, che ha studiato all’Accademia di Bologna e vive a Milano, è un fagocitatore di immaginario, che risputa su carta visualizzandone le più oscure ambiguità.
Le sue prime esperienze professionali sono legate a Milo Manara, con il quale collabora nei primi anni di apprendistato a Russi. Storia dei popoli a fumetti (testi di Enzo Biagi), Mondadori.
La sua prima storia, pubblicata nel 1986 in Francia da Casterman sulla celebre rivista «A Suivre» e in Italia su «Corto Maltese», è Il tesoro degli Imbala su testi di Franco Mescola. Farà seguito l’incursione nell’erotismo venato di umorismo di Una storia del cazzo, prima apparsa sulla rivista«Blue» e in seguito raccolta in volume da Blue Press.
Influenzato nei primi anni dal segno manariano, mostra la propria personale espressività grafica con il primo episodio della serie Barokko, pubblicato per Casterman in Francia e poi in Italia sulle pagine di «Comic Art». Bacilieri alternerà sempre nella propria produzione la disponibilità alla serialità, che non si trasforma mai nell’asservimento al segno e allo stile di altri ma porta sempre una ventata di nuovo, e la realizzazione di storie autoriali di suo pugno.
Nel 1994 realizza per le edizioni R&R il volume Durasagra – Venezia über alles in cui rivisita, sullo sfondo di una Venezia preda di turisti e deliri grafici, la triade Zanardi-Colasanti-Petrilli, personaggi eccellenti di uno dei numi tutelari dell’autore, Andrea Pazienza. Con Durasagra darà ulteriore dimostrazione dell’evoluzione del suo segno, in una ricerca stilistica indirizzata anche allo studio delle forme dell’arte rinascimentale, oltre a palesare la perfetta assimilazione dell’eredità spirituale del fumetto degli anni Ottanta. Nel 1995 farà ritorno alla rivista «Blue» con la serie Phonx, a cui seguirà l’anno dopo The Supermaso attitude (Phoenix, ristampa sul inguinemah!2008), ispirato a crudi e sanguinari fatti di cronaca della provincia veronese del 1991. La storia comparve nel 1996: il clima italiano era gelido per i fumetti. Le riviste d’autore erano al crepuscolo e i supereroi e i manga avevano conquistato il mondo editoriale. Alcuni quotidiani lo recensirono scandalizzati, leggendolo come una celebrazione criminale. L’interpretazione visiva del putrido che si nasconde anche nella provincia apparentemente perfetta del veneto non è decodificata. Maso che uccide con la tuta della Fiat come un vendicatore di nessuna pena, i dialoghi tra personaggi che discutono ex post l’accaduto, rappresentati come boccette di profumo costoso da uomo oppure il giudice in versione l’uomo pietra, non è interpretato all’epoca come capacità di sintesi, di un’analisi che semplicemente non usa le parole ma le immagini per raccontare più in profondità quanto stava avvenendo, non solo quanto già accaduto, nella nostra Italia. Un raccontare l’accaduto che non si ferma all’apparenza, ma che attraverso l’uso disvelatore del disegno ci mostra quanto non appare.
Nel 1997 appare sempre su «Blue» la serie Zeno Porno, succedutesi poi su «Mondo Naif», raccolte in volume dalla Kappa nel 2005. Zeno è uno sceneggiatore di fumetti Disney ed ex agente segreto della C.I.A., protagonista disilluso di avventure surreali, bizzarre e oniriche, nelle quali non è difficile cogliere elementi autobiografici dell’autore. Bacilieri si nutre da sempre dei gerghi delle controculture. La saga di Zeno prosegue poi con La magnifica desolazione, pubblicato nel 2007 sempre da Kappa
Nel 1999 fa il suo ingresso in casa Bonelli come disegnatore e, subito dopo, sceneggiatore della serie Napoleone. Sulla testata creata da Carlo Ambrosini il segno di Bacilieri incredibilmente non si comprime o contiene e, in aperta violazione con i canoni non scritti della casa editrice milanese, espande formati e numeri di vignette per tavola. Le sporcature a cui si erano abituati i lettori scompaiono, rilasciando sulla tavola come effetto “ultimo non ultimo” un amalgama di segni e disegni unitario e compatto ma perfettamente leggibile. In seguito ha illustrato, in collaborazione con Franco Busatta, Patty Paradise e Scusa Sadik, hai visto Diabolik? (Punto Zero), mentre le Edizioni Hazard gli hanno reso omaggio con The making of Napoleone.
La raccolta di disegni ispirati alla musica Canzoni in A4 è stato invece commissionato dalla galleria Miomao di Perugia e stampato da Kappa nel 2008.
Gianluca Costantini
(Ravenna, 19 dicembre 1971)
Mosaicista di formazione, si è dilpomato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna in Decorazione: proprio l’aspetto fortemente decorativo, che riprende la bidimensionalità del mosaico bizantino e l’ambientazione notturna delle scene, costituisce la sua prima cifra stilistica.
Comincia a pubblicare nel 1993 su Schizzo dove compare una storia scritta da Scianamé, L’ultimo appuntamento. Nell’anno successivo compaiono sue illustrazioni su Il Manifesto e Neural, nonché altre due storie brevi sulla rivista allora edita dall’Arci. Da allora sue illustrazioni sono apparse in numerosissime pubblicazioni editoriali, copertine di libri, produzioni musicali e materiali editoriali. Nel 1995 inizia la collaborazione con lo sceneggiatore Giovanni Barbieri, con la storia breve Probabilità. Nel 1996 inaugura la collana Schizzo presenta, del Centro Fumetto Andrea Pazienza, con Animalingua. Il suo mondo è popolato di figure arcane, simbologie tratte con sciamanica casualità dalla tradizione giapponese, russa, da uccelli mitologici e da frasi evocative. Nel 1998 vince proprio per il fumetto il premio Guercino. Alterna alla propria produzione, che si muove sempre nei confini labili di arte contemporanea, fumetto e illustrazione, iniziative culturali ed editoriali. Nel 2001 fonda il collettivo inguine, inizialmente un sito di sperimentazione del fumetto in internet. La sperimentazione è subito accolta con grande attenzione proprio dal mondo dell’arte contemporanea e inguine.net viene presentato in numerose mostre, tra cui la Biennale dei Giovani Artisti di Sarajevo del 2001 e vince tra gli altri il Premio Palinsesto nel 2004. Ma è nel 2006, con la pubblicazione del diario autobiografico Vorrei incontrarti (Fernandel edizioni) che il suo stile acquista un carattere più asciutto. L’aspetto fortemente decorativo e quasi orientale, lascia spazio ad un segno a linea chiara, in cui è lasciata alla scrittura la veste di decorazione. Un segno più gestuale e innocente, che apre le porte ad un mutamento anche nelle modalità di realizzazione delle tavole stesse. Il libro successivo, Diario di un qualunquista (Fernandel edizioni, 2007) raccoglie i disegni realizzati in tempo reale seguendo sulla rete gli eventi del mondo, raccogliendo con modalità di cut up immagini e parole di notizie magari passate velocemente in secondo piano, ma che sono effettivamente accadute e il cui spessore reclama una narrazione. Sempre nel 2007 pubblica, su testo di Carnoli – Colombari, Ultimo, Storia di ordinaria guerra civile.Un libro che ripercorre con taglio fiction la misteriosa uccisione di Arpinati, gerarca bolognese, dopo la liberazione. Il suo stile si libera, per modellarsi sulla base delle necessità narrative e la forma si adatta al contenuto, mostrando una molteplicità camaleontica di utilizzo delle tecniche e del segno. Nel 2008 per la comma 22 esce L’ammaestratore di Istanbul, su testo di Elettra Stamboulis, diario di viaggio della coppia ad Istanbul sulle tracce dell’intellettuale e pittore ottomano Osman Hamdi. Nel 2009 è uscito invece Officina del Macello (Edizioni del Vento), sulla decimazione di S. Maria La Longa nella Prima Guerra Mondiale, il più grave episodio di rivolta e di uccisioni sommarie di cui abbiamo testimonianza nella Grande Guerra. Il progetto Sangue in Algeria è stato invece realizzato per la galleria di fumetto contemporaneo di Perugia Miomao ed è stato esposto al Salon du Dessin di Parigi nel marzo 2009. Le sue storie sono apparse in moltissime pubblicazioni all’estero, in particolare del circuito alternativo, tra cui Stripburger (Slovenia), Laikku (Finlandia), Babel (Grecia), World War III (Usa).
SUBJECT 3 giorni di fumetto, animazione e grafica
Bologna, 20/21/22 febbraio
SPAZIO CAPODILUCCA via Capo di Lucca 12, Bologna
LA PILLOLA, Via Mascarella, 37, Bologna
LIBRERIA MODO, Via Mascarella 24/b, Bologna
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Venerdi 20 febbraio, dalle 17, inaugura all’interno dello spazio espositivo CAPODILUCCA (via Capo di Lucca 12, Bologna) la mostra delle opere originali di Paolo Bacilieri, Gianluca Costantini, Angelo Mennillo, Eugenia Monti, Paolo Parisi, Enciclopedia Magazine, Pornografica e, per la prima volta a Bologna, le vignette di Naji Al-Ali, disegnatore palestinese, creatore del personaggio Handala, il piccolo bambino palestinese con le spalle voltate allo spettatore che in moltissimi paesi arabi è una sorta di mascotte venduta in ogni spaccio.
La mostra rimarrà aperta venerdi, sabato e domenica dalle 17 alle 21. Ingresso grauito.
Alle 18 avrà luogo la proiezione di una selezione di corti animati che trattano con tecniche e uno sguardo non convenzionale il tema del conflitto e della guerra. Realizzati da alcuni dei più importanti maestri dell’animazione, come Norman MacLaren e Bruno Bozzetto, i cartoons della rassegna, curata e introdotta da Andrea Martignoni, offrono inoltre la possibilità di conoscere le tecniche utilizzate e scoprire le innumerevoli possibilità del racconto animato. Come in “God on our side” diMichal Pfeffer e Uri Kranot, in cui gli autori trattano il tema del conflitto israeliano - palestinese con disegni animati per i quali si sono ispirati a Guernica di Picasso, oppure come nell’ironico “Balablok” del maestro polacco Bretislav Pojar, dove un cubo e una palla non riconoscendosi come uguali e non avendo molti argomenti in comune decidono di attaccarsi... La battaglia sarà totale.
Al termine della proiezione, Andrea Martignoni incontra e presenta Saul Saguatti, autore bolognese di film animati, vincitore con “Basmati” nel 2006 del primo premio alla “Mostra Internazionale del Cinema Astratto”, Filippo Pirini, artista che spazia dal disegno alla scultura e autore del book-trailer animato dedicato al libro/mostra Pornografica, e Michela Donini e Roberto Paganelli dell’ Associazione Ottomani che presenteranno le attività ed i laboratori sul cinema di animazione dedicati ai ragazzi delle scuole.
In serata, dalle 20, il programma di SUBject prosegue in via Mascarella 27, presso la Galleria LA PILLOLA con la mostra/installazione di Alessandro Baronciani. A pochi passi da li, poi, presso la LIBRERIA MODO INFOSHOP, l'autore parlerà del suo nuovo libro “Quando tutto divento blu”, edito da Black Velvet: la storia di una ragazza che scende nelle profondità delle proprie paure, affrontata con un disegno che non rinuncia alla leggerezza del tratto per raccontare l'ansia della protagonista.
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Sabato 21 febbraio, alle 17,30 presso CAPODILUCCA aprono la serie di incontri dedicati ad autori e produzioni editoriali a fumetti, Angelo Mennillo e Eugenia Monti, che presentano rispettivamente “Strawberry” e “Mozziconi”, editidaEdizioni del Vento. Dario Morgante, direttore editoriale di PURPLE PRESS presenterà il catalogo e le prossime uscite della casa editrice romana, che annovera tra i suoi autori anche Miguel Ángel Martín, definito dalla rivista “TIME” uno dei migliori disegnatori europei.
Alle 18,30, Thar Lamri, intellettuale e scrittore algerino da molti anni residente in Italia, incontra Gianluca Costantini ed Elettra Stamboulis, autori per Comma 22 di “L'ammaestratore di Istanbul”, romanzo a fumetti sulla straordinaria figura di Osman Hamdi, intellettuale ottomano vissuto a cavallo di ‘800 e ‘900. Primo pittore che ritrasse con modi naturalistici le donne, Osman Hamdi fu il fondatore del Museo Archeologico di Istanbul, lo scopritore delle tombe regali di Sidone (tra cui quella considerata all’epoca di Alessandro Magno) e Nemrut Dagh, primo archeologo dal nome orientale ad essere accolto nella Società degli archeologi europei, fu anche l’ideatore della legge che protegge il patrimonio artistico turco. Negli ultimi anni della sua vita organizzò anche la prima Accademia d’Arte dell’impero ottomano, divenuta poi la Mimar Sinan. Eppure il suo nome non compare nei libri d’arte o di storia culturale dell’occidente.
Alle 19.30, Giovanni Mattioli (Kappa edizioni) e Cristina Maiocchi (Galleria Mio Mao), presentano “Canzoni in A4” di Paolo Bacilieri. L’autore della saga di Zeno Porno – i cui libri hanno vinto numerosi premi e che è riconosciuto come uno dei migliori autori di fumetto della sua generazione – raccoglie quasi duecento disegni in un libro; un insieme di ritratti, paesaggi, impressioni sul mondo e l’Italia di oggi, scanditi da altri disegni ispirati al mondo della musica e nati dalla fascinazione per una canzone o per il viso strambo di un cantante. Sara presente l'autore.
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Domenica 22 febbraio, dalle 17, negli spazi di CAPODILUCCA (via Capo di Lucca 12, Bologna), l'associazione Ciclostile propone TXT, la nuova tappa del progetto di scrittura visiva che nasce dalla collaborazione tra creativi e visual/graphic designer, scrittori, musicisti e finalizzato alla realizzazione di narrazioni visuali dove la parte di scrittura vera e propria si intreccia di continuo con l’illustrazione e le immagini in movimento. Il progetto è aperto ai contributi di visual designer ed artisti della parola ed è strutturato per percorsi paralleli pronti a subire improvvise deviazioni ed intersezioni.
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3 giorni di fumetti, animazione & grafica
Orari di apertura MOSTRA:
venerdi 20 feb: dalle 17 alle 21
sabato 21 feb: dalle 17 alle 21
domenica 22 feb: dalle 17 alle 21
Luoghi:
SPAZIO CAPODILUCCA via Capo di Lucca 12, Bologna
LA PILLOLA Via Mascarella, 37, Bologna
LIBRERIA MODO Via Mascarella 24/b, Bologna
Info e programma completo:
www.inguine.net | inguine@email.it
INFO su AUTORI & OSPITI
PAOLO BACILIERI (Verona, 23 febbraio 1965) è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e lavora nel mondo dei comics dal 1982. La sua storia d’esordio, pubblicata nel 1986 in Francia sulla rivista “A Suivre” e in Italia su Corto Maltese” è IL TESORO DEGLI IMBALA, con i testi del veneziano Franco Mescola. Tra i suoi lavori ricordiamo UNA STORIA DEL CAZZO, BAROKKO, DURASAGRA - VENEZIA UBER ALLES e THE SUPERMASO ATTITUDE. Dal 1999 collabora alla serie “Napoleone” per la Sergio Bonelli Editore. Per Kappa Edizioni ha pubblicato nel 2005 il volume ZENO PORNO, mentre continua a raccontare le nuove avventure di questo suo personaggio sulla rivista “Mondo Naif”.
ALESSANDRO BARONCIANI illustratore e fumettista, lavora a Milano e a Pesaro. Ha iniziato disegnando e spedendo storie a fumetti tramite posta alle persone che si abbonavano, un piccolo esperimento mai visto prima nel campo dell’editoria. Contemporaneamente, porta avanti anche l’attività musicale del suo gruppo hard-core, gli Altro. Ha pubblicato per Black Velvet Quando tutto diventò blu e Una storia a fumetti
L’ASSOCIAZIONE CULTURALE CICLOSTILE nasce come passaggio naturale ad anni di interventi specifici nell’ambito della comunicazione e delle arti visive, per strutturare e formalizzare una sintesi di esperienze, percorsi e proposte che, in modo trasversale, si sono portati avanti nel tempo, online ed offline, sia sul piano nazionale che internazionale. Progettare, condividere e promuovere sono le tre parole-chiave che stanno alla base di Ciclostile: relazione e costruzione, collaborazione-realizzazione-nuova messa in circolo, utilizzando lo strumento dell’open content come comune denominatore, per permettere di schematizzare e definire il nostro agire.
GIANLUCA COSTANTINI vive a Ravenna. Ha pubblicato per Fernandel Vorrei incontrarti (2005) e Diario di un qualunquista (2006), per le Edizioni del Vento ULTIMO Storie di ordinaria guerra civile (2007) e per Comma 22 L’ammaestratore di Istanbul (2008). Ha pubblicato dal 1998 numerose storie brevi ed esposto le proprie opere in mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
ANDREA MARTIGNONI musicista sperimentale dedicato all’animazione. E’ membro fondatore di “Laboratorio di Musica e Immagine” e “Ensemble Eva Kant” gruppi attivi dall’inizio degli anni novanta, con cui si è esibito in concerto in festivals e manifestazioni musicali in tutta Europa; ha partecipato a progetti di artisti di fama internazionale quali Fred Frith (”Pacifica” e “Graphic Scores”), Jon Rose (”Timetables”), Lawrence D. Butch Morris (”Conduction # 32″); ha realizzato colonne sonore per cortometraggi d’animazione e spettacoli teatrali in Italia e in Canada. Suoi articoli e saggi sono pubblicati su riviste specializzate in Italia e negli Stati Uniti oltre che all’interno di studi specifici pubblicati in Italia dall’Editore “Pendragon” e in Canada dalle edizioni “Les 400 coups”.
ANGELO MENNILLO Nato in Germania nel 1982, vive e lavora tra Rimini e Bologna. Nel 2002 viene selezionato da “R.A.M. – Mostre di artisti ravennati” nella sezione dedicata al fumetto. Ha pubblicato nelle raccolte No Words e No Comment per Luca Bonanno Editore, «InguineMAH!gazine» e «Inguine- MAH! 2008» illustrando testi di Elettra Stamboulis, Christian Del Monte e Boris Battaglia. Nel 2007 partecipa alla realizzazione di Guadalajara será la tumba del fascismo, uscita in Spagna per Edicions de Ponent. Nel 2007 è segnalato al festival Iceberg a Bologna in occasione del quale esporrà e pubblicherà Metamorphose. Nel 2008 è invitato a partecipare a “Futuro anteriore” all’interno del “Comicon” di Napoli, per il quale realizzerà una storia breve su testi di Edo Chieregato.
EUGENIA MONTI nata nel 1985 a San Marino, vive e lavora a Bologna. Dopo gli studi presso la sezione Fumetto ed illustrazione all’Accademia di Belle Arti, si segnala al pubblico degli addetti ai lavori vincendo il concorso «Iceberg» (2007) con la storia Aceto di semi di girasole, poi pubblicata nel numero speciale di «Inguine MAH!gazine» dedicato al concorso. In Mozziconi, pubblicato nel settebre 2008 per Edizioni del Vento, ha illustrato e reinterpretato a fumetti i racconti di Monica Nardozi.
NAJI AL-ALI (Palestina 1937 – Londra 1987) ha creato più di 40.000 vignette, pubblicate in moltissimi paesi arabi, rappresentando per la prima volta il ruolo del disegnatore non solo audace critico dei costumi sociali e privati, ma anche rivelatore dell’ipocrisia politica, impegnato poeta della matita per una soluzione politicamente giusta della causa del proprio popolo. Naji fu misteriosamente ucciso nell’estate del 1987 a Londra, dove si era rifugiato in esilio, ma la sua opera è ancora cultura per tutto il mondo arabo laico e critico.
ASSOCIAZIONE OTTOMANI, MICHELA DONINI e ROBERTO PAGANELLI
L’ Associazione culturale OTTOMANI propone percorsi ludico-formativi rivolti a bambini e ragazzi (dai 5 ai 18 anni), laboratori per fare e per raccontare con gli oggetti e le immagini. SassoPasso è, ad esempio, una attività-laboratorio studiata per fare giocare i bambini con i trucchi degli animatori cinematografici venendo in contatto con le tecnologie informatiche e multimediali. I giovani utenti attraverso un approccio ludico apprendono i segreti dell’animazione cinematografica realizzando un vero cartone animato.
Michela Donini: nasce a Modena del 1973. Specializzata in cinema d’animazione ha lavorato in progetti per la televisione, il web e la didattica presso il laboratorio Multilab del teatro “Testoni Ragazzi” di Bologna. Dal 1999 sviluppa esperienze di animazione con il teatro di figura e organizza laboratori per bambini di costruzione e messa in scena di burattini.
Roberto Paganelli: nasce a Bologna nel 1968. Laureato in discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo (Dams, Spettacolo - Cinema), è un esperto di progettazione e organizzazione di percorsi educativi. Realizza laboratori di educazione all’immagine e making di cinema e cartone animato. www.ottomanilaboratori.com
PAOLO PARISI, dopo essersi laureato al DAMS di Bologna, si autoproduce diversi fumetti, tra cui Ratti, Fame e Gli ultimi giorni del Pitbull, che lo portano a collaborare per DonnaBavosa Records&Comics e SelfComics. Pubblica i primi libri con la casa editrice BeccoGiallo (Chernobyl – Di cosa sono fatte le nuvole e Il caso Moro) e il Centro Fumetto Andrea Pazienza (Le cose nascoste), collabora alle antologie Fortezza Europa (Coniglio Editore) e Res-Istanze – Varianti a fumetti sulla resistenza (patrocinata dall’ANPI di Carpi) e alcune illustrazioni appaiono su “XL-Repubblica”. Espone a Bologna, Roma, San Benedetto del Tronto, Pisa, Padova, Napoli ed Erlangen. E’ appena uscito in libreria per Black Velvet Coltrane, l’appassionata biografia a fumetti John Coltrane, uno dei più importanti musicisti jazz, scandita e ritmata come un pezzo di free jazz.
PURPLE PRESS è una casa editrice e una società di servizi editoriali con sede a Roma. Purple Press produce idee, illustrazioni, libri d’artista, fumetti, traduzioni, collane editoriali, progetti grafici, narrativa, saggistica, manualistica e la “fiction non-fiction”. Nel catalogo propone: Ross Campbell, Alessio Spataro, Howard Chaykin, Miguel Ángel Martín.
FILIPPO PIRINI, nato nel 1984, è noto a Ravenna per la sua precocissima e discussa attività di writer con il nome di Sonosolo durante il Liceo. Filippo attualmente frequenta l’Accademia di Belle Arti di Bologna indirizzo scultura, interessandosi però anche a pittura, illustrazione, performance urbane-installazioni. Nel 2006 ha vinto il concorso RAM per la sezione di Pittura-Scultura. Nel 2007 ha ottenuto il premio speciale nella Selezione Regionale di Fumetto e ha esposto una scultura e relativo progetto-performance a “Komikazen”. Ha partecipato alla realizzazione del volume PORNOGRAFICA, per il quale ha realizzato il book trailer d’artista “1 2 3 trota”.
PORNOGRAFICA - explicit art è un libro dedicato al disegno erotico esplicito che raccoglie sedici autori appartenenti a diverso titolo all´ambito del fumetto, dell´illustrazione e del disegno. Nato in omaggio al primo anno di attività dell´omonimo blog - ideato dal giovane autore di fumetti Leonardo Guardigli - Pornografica explicit art è un libro scomponibile costruito da tre elementi: una copertina e due pieghevoli interni a sette ante, dalle dimensioni di un quaderno scolastico e dalla consistenza di un cartoncino da disegno. Nelle ventotto pagine a disposizione sono presentati lavori in bianco e nero e a colori secondo un´impaginazione dal ritmo spezzato in cui le diverse immagini di varie dimensioni e tagli si alternano in una veste grafica disinibita e spiazzante. Pornografica - explicit art rappresenta una piccola e preziosa antologia dell´immagine pornografica, un album erotico di immaginari contrastanti, fantasie, frasi e forme esplicite, un tributo all´espressione disinvolta e spregiudicata, a volte volgare altre semplicemente oscena, una sospensione del pudore e del pensiero in cui anche i titoli stessi dei disegni concorrono a definire le più diverse situazioni. Gli autori di Pornografica sono: Armin Barducci, Cesko, Gianluca Costantini, DePica, Leonardo Guardigli, Jaime Lascimmia, Angelo Mennillo, Minimalab, Marino Neri, Nicoz Balboa, Paper Resistance, Claudio Parentela, Filippo Pirini, Thomas Ray, SS-Sunda e Niccolò Storai.
GALLERIA MIOMAO - Arte contemporanea del Fumetto
La Galleria Miomao si trova nel centro storico di Perugia, a due passi dalla chiesa di S. Domenico. Propone mostre ed eventi dedicati al fumetto d’autore. Presso MioMao è in corso la mostra “Sotto le foglie” di Gabriella Giandelli. In precedenza hanno esposto presso la galleria Andrea Bruno, Marco Corona, Gianluca Costantini e Paolo Bacilieri.
SAUL SAGUATTI Performer regista e animatore sperimentale. Nato nel 1966 a San Giovanni in Persiceto, Bologna Italia. Diplomato al Liceo artistico nel 1984 e all’Accademia di belle arti di Bologna, nel 1988, frequentando contemporaneamente corsi di specializzazione su tecniche di animazione. Inizia l’attività con sperimentazione di grafica animata, coniugando stili vari, come esperienze in campo pittorico, sul fumetto e l’illustrazione, lavorando anche per il mercato televisivo con animazioni tradizionali su pellicola 35mm, animazioni computerizzate 2D, pupazzi animati e disegno diretto su pellicola. Altre contaminazioni arrivano con la regia di video clip, dove i girati tradizionali in video o pellicola si mischiano con attori e fondali, passando poi a esperienze di live media e performance video in tempo reale. Nel 2006 per il corto “Basmati”, è vincitore di Abstracta festival internazionale di cinema astratto.
ELETTRA STAMBOULIS vive a Ravenna. Ha organizzato le mostre in Italia di Marjane Satrapi, Joe Sacco e Aleksandar Zograf. E’ tra i curatori di “Komikazen Festival del fumetto di realtà”. Ha pubblicato per Comma 22 L’ammaestratore di Istanbul (2008).
INFO e PROGRAMMA
www.inguine.net | inguine@email.it
Music > Comet's trail Pix - Scarph Rec.
WebDesign Gianluca Costantini
Ravenna (9 e 10 ottobre 2009)
Komikazen
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FUMETTO DI REALTÀ
V edizione
A cura di Associazione Mirada
Le mostre proseguono fino all’8 novembre 2009
Venerdì 9 e sabato 10 ottobre 2009 Ravenna ospita la quinta edizione di Komikazen – Festival internazionale del fumetto di realtà, a cura dell’Associazione culturale Mirada.
Il Festival è realizzato nell’ambito delle iniziative del GAER Emilia Romagna (network regionali del GAI – Giovani Artisti Italiani) e di Italia Creativa.
La tendenza autobiografica, memorialistica, storica e di reportage del reale è sempre stata presente in molti dei grandi maestri dell’arte sequenziale. È proprio questo l’aspetto del fumetto che il Festival Komikazen prende in considerazione. In questa edizione in particolare sono presentate soprattutto storie che nascono da una tensione individuale, dalla ricerca e dalla sperimentazione.
Sei gli autori ospiti della quinta edizione di Komikazen, protagonisti di workshop e incontri insieme ad autorevoli rappresentanti dell’ambito culturale nazionale e presenti a Ravenna con le tavole originali di alcuni dei loro lavori più significativi, in mostra per un mese (fino al 8 novembre 2009) in vari luoghi della città.
Ospite d’onore il disegnatore inglese Dave McKean, che al MAR, Museo d’arte della città, espone La comica tragedia o la tragica commedia di Mr Punch, lavoro sul diabolico personaggio Mr Punch, antieroe mutuato dalla Commedia dell’Arte, la cui storia si intreccia a ricordi d’infanzia del protagonista e narratore della storia. McKean, illustratore, designer, fotografo e perfino musicista è stato definito “un vulcano” per la creatività visionaria, che caratterizza tutta la sua opera: fumetti, lungometraggi e albi illustrati.
Fumetto di realtà nel senso più classico è invece quello delle opere dell’americano Peter Kuper, altra importante presenza del Festival, che a Ravenna espone le tavole di due suoi lavori: La giungla, e la sua ultima creazione Diario de Oaxaca.
Il fumetto però non è solo disegno, ma anche testo e una storia che funziona si realizza solo dall’affiatata collaborazione della duplice penna di chi disegna e di chi scrive.
L’altro aspetto della graphic novel è ben rappresentato dall’ironia e dalla perizia dello scrittore argentino Carlos Trillo, che per anni ha redatto i testi per le storie di personaggi altrui. A Ravenna sono esposte tavole disegnate da alcuni dei nomi più importanti del fumetto internazionale, i cui testi sono stati prodotti dallo stesso Trillo. Ci saranno tavole originali tra gli altri di Alberto e Enrique Breccia e di Risso.
La realtà del fumetto nazionale dell’ultima generazione di disegnatori è rappresentata da Paolo Bacilieri, con le tavole della storia dell’omicida Pietro Maso, vicenda rimasta impressa nella memoria di chi ha vissuto consapevolmente gli anni ’80; Gianluca Costantini, artista ravennate che si è contraddistinto negli ultimi anni per un fumetto dalle tematiche di interesse politico nazionale e internazionale e che presenta due mostre una sulla storia tragica della guerra di liberazione algerina, e l’altra dal titolo Opus quotidianum in cui sono esposte sue tavole di argomento politico scomposte e ricostruite in mosaico da Koko Mosaico; e Davide Toffolo che si confronta con lo scrittore più eclettico della nostra cultura contemporanea: Pier Paolo Pasolini.
Venerdì 9 ottobre (ore 10.00 – 13.00 e 14.00 - 17.30) presso il Teatro Rasi (Via di Roma, 39) il Festival si apre con il workshop per disegnatori e appassionati dell’intellettuale e disegnatore americano Peter Kuper. Newyorkese d’adozione, Kuper nasce nel 1958 ed è noto soprattutto per il carattere politico delle sue pubblicazioni. Illustrazioni di Kuper sono apparse su numerose riviste e quotidiani statunitensi, tra i quali «The New Yorker», «Time», «The Washington Post» e «The Progressive». Tra le sue graphic novel più famose, un adattamento di The Jungle di Upton Sinclair (lavoro esposto a Ravenna) e Comics-Strips, cronistoria del suo viaggio di otto mesi in Africa e nel Sud-Est asiatico (iscrizione obbligatoria a info@mirada.it).
Alle ore 18.00 presso lo Spazio Politiche Giovanili (via D’Azeglio, 2) si inaugurano le prime due mostre del Festival: le tavole Selezionati per Komikazen dei giovani autori scelti dal concorso che il Festival ha indetto nel 2009 e che prevede la pubblicazione del libro del vincitore nell’edizione 2010: la selezione regionale ha già prodotto il libro di Leonardo Guardigli Mecnavi (vincitore 2007) e presenterà il libro della vincitrice dell’edizione 2008 Marina Girardi edito da Comma 22.
Saranno inoltre esposte nel medesimo spazio le tavole curate nella parte testuale da Carlos Trillo nella mostra da titolo Arai buona dall’Argentina: 100 tavole originali su sceneggiatura di Carlos Trillo.
Sceneggiatore di Alberto ed Enrique Breccia, ha collaborato con numerosi autori, tra cui Risso. Trillo è uno dei più importanti sceneggiatori di fumetti latinoamericani ed uno degli autori di testi storici a livello internazionale. Fa parte di quella meravigliosa stagione del fumetto argentino che ha visto come protagonisti disegnatori come Breccia, ma ha anche dato le ali a Hugo Pratt.
Alle 19.00 la presentazione del libro Kurden People, edito da Comma 22, della giovane fumettista Marina Girardi, (vincitrice edizione 2008) sulla storia dei curdi: al porto di Patrasso, sotto un torrido sole estivo, si incrociano la rotta di Sonia, che, sola col suo zaino è di ritorno da una vacanza a Creta, e quelle dei ragazzi kurdi in fuga dalle persecuzioni che subiscono nei loro paesi.
Nata a Belluno, Marina Girardi ha frequentato il corso di Illustrazione e Fumetto all’Accademia di Bologna e ha deciso di dedicarsi al fumetto dopo aver partecipato al seminario organizzato da associazione Mirada con Marjane Satrapi nel 2003.
La serata si conclude alle ore 21.00 al Teatro Rasi con l’inaugurazione della mostra Intervista a Pasolini di Davide Toffolo, Pasolini a Ravenna, che viene presentata dallo stesso Toffolo e dal registra teatrale Marco Martinelli regista e direttore artistico di Ravenna Teatro. Nell’incontro si ricordano le origini di Pasolini: suo padre era un ravennate, della nobile famiglia Pasolini Dall’Onda, un elemento biografico che la città di Ravenna sembra avere dimenticato o rimosso.
Toffolo nasce a Pordenone nel 1965 ed è autore di fumetti, oltre che cantante e chitarrista italiano, componente del noto gruppo Tre allegri ragazzi morti. È diplomato in Disegno Anatomico all'Università di Bologna, dove ha frequentato la scuola di fumetto Zio Feininger di Andrea Pazienza e Lorenzo Mattotti. Uno dei suoi temi prediletti è l'adolescenza con le sue difficoltà e i suoi conflitti. Tra i suoi ispiratori ci sono Pasolini, Ettore Petrolini, Federico Fellini e Tim Burton.
A Ravenna sono esposte le tavole originali del suo libro Pasolini. Il rapporto sofferto, dolente, ricco e profondo con un'icona culturale del Ventesimo Secolo. Pasolini riletto da Toffolo in un impossibile dialogo tra autori di diverse generazioni. Romanzo grafico, a cavallo tra cronaca e diario di viaggio, sugli scritti e le dichiarazioni di un intellettuale scomodo che ancora oggi, a trent'anni dalla morte, si rifiuta di aderire a categorie predefinite.
Sabato 10 ottobre dalle 9.30 al Teatro Rasi incontro dal titolo Supermaso attitude e gli eredi: storie dal vero con il disegnatore Paolo Bacilieri e lo scrittore e saggista veneto Gianfranco Bettin, che nel ’92 pubblicò per Feltrinelli L’erede. Pietro Maso, una storia dal vero.
Veneto anche Bacilieri, nasce a Verona nel 1965, diplomatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, lavora nel mondo dei comics dal 1982. Autore eclettico, sintetizza nella sua cifra personale il bagaglio di immagini del fumetto seriale e le soluzioni più azzardate dei comics underground.
Tra le sue opere: Barokko (1988-1995, Black Velvet), Durasagra (1994, Black Velvet), The Supermaso Attitude (Phoenix, 1996), alcuni albi delle serie Napoleone e Jan Dix (Sergio Bonelli Editore, 1999-2008), Zeno Porno (Kappa edizioni, 2005) e La magnifica desolazione (Kappa edizioni, 2007).
Alle 11.30 incontro con il disegnatore Peter Kuper che parla di Oaxaca: raccontare il Messico. Nel 2006 Kuper si trasferì per un periodo da New York a Oaxaca in Messico con la famiglia, per sfuggire alla metropoli caotica alla ricerca di un’oasi di pace, ma come scrive lui, Diario di Oaxaca è il risultato del trovarsi nel posto giusto al momento sbagliato. Infatti Oaxaca, cittadina solitamente tranquilla, fu teatro di violenti scontri tra le forze di polizia del Governo e gli scioperanti, in particolare insegnanti, che chiedevano maggiori garanzie e aumenti di stipendio.
Nel pomeriggio alle 15.30 appuntamento con Dave McKean, presentato da Paul Gravett, giornalista inglese e direttore del Festival di fumetto londinese Comica.
McKean nasce in Inghilterra nel 1963. I suoi lavori sono caratterizzati dalla commistione di varie tecniche quali disegno tradizionale, fotografia, collage, scultura e computer grafica. La sua carriera ha inizio con un fallimento: nel 1986 si reca a New York per un colloquio di lavoro come disegnatore di fumetti, che non ha esito positivo; tuttavia in quell'occasione incontra lo scrittore di testi, anche lui inglese, Neil Gaiman, con cui stabilirà un sodalizio che ancora continua. Gaiman lo coinvolge nella lavorazione di una breve graphic novel, Violent Cases pubblicata nel 1987. Nel 1988 pubblicano insieme il capolavoro Black Orchid. Tra il 1990 e il 1996 Dave McKean scrive e disegna il suo capolavoro: Cages (pubblicato in Italia da Macchia Nera nel 1999), una graphic novel sul tema dell’ispirazione e della creatività artistica, disegnata con uno stile molto scarno che ricorda le opere di José Muñoz e Lorenzo Mattotti.
Dalla collaborazione con Neil Gaiman nascono anche le graphic novel Signal to Noise nel 1992, la storia di un regista moribondo e del suo ipotetico ultimo film, Mr Punch e i libri illustrati per bambini The day I swapped my dad for two goldfish (1997 - In Italia: "Il giorno che scambiai mio padre per 2 pesci rossi" ed. Macchia nera, 2000) e Wolves in the wall (2003 - In Italia: "I lupi nei muri"ed. Mondadori, 2003). Ha inoltre illustrato, sempre con Gaiman, il libro Coraline (2002 - In Italia: "Coraline" - ed. Mondadori, 2003).
Durante la sua carriera, McKean ha realizzato anche numerose copertine di CD per artisti internazionali, copertine di libri, illustrazioni per The New Yorker, e contribuito alla realizzazione di pubblicità e piccole clip promozionali. Ha inoltre pubblicato due libri di fotografie.
Nel 2005 ha realizzato il suo primo lungometraggio, MirrorMask. La sceneggiatura scritta ancora in collaborazione con Gaiman prende vita sullo schermo con l'ausilio di tecniche miste, un incrocio tra ripresa dal vivo, animazione digitale e stop-motion.
Alle 17.30 incontro con Carlos Trillo. Carlos Trillo nasce a Buenos Aires nel 1943, nel 1975 comincia a scrivere sceneggiature di fumetti per i disegni di Alberto Breccia e del figlio Enrique; assieme ad Horacio Altuna è il creatore della popolare striscia comica Loco Chávez, che è apparsa per più di dieci anni ogni giorno sul quotidiano Clarín. Trillo, tuttora uno dei più prolifici scrittori di fumetti argentini, è uno scrittore che non pensa per frasi o periodi, ma per azioni e sequenze, adattando la sua solida struttura narrativa al disegnatore con cui sta lavorando, dimostrando così una grande capacità di collaborazione.
Alle 19 presso il MAR, Museo d’arte della città (Via di Roma, 13), nell’ambito delle manifestazioni per la Notte d’oro di Ravenna, inaugurazione della mostra L’ombra di Peter Pan con le tavole originali di Dave McKean, Peter Kuper, Paolo Bacilieri e Gianluca Costantini.
La mostra di McKean si compone in gran parte di tavole tratte dal suo lavoro con Gaiman su Mr Punch, in cui l'affiatata coppia di artisti propone una summa dei rispettivi stili e modi di affrontare l'arte grafica. Gaiman presenta al pubblico i personaggi di Mr. Punch, il chiassoso e popolare burattino anglosassone derivato da Pulcinella, e Judy, la sua compagna, e crea una raffinata storia nella storia, una favola oscura che mescola l'infantile innocenza con l'oscurità degli adulti. In perfetta armonia con dialoghi e didascalie, McKean accompagna ogni pensiero di Gaiman con sofisticate immagini che superano il canonico concetto di vignetta e fumetto e fondono insieme abilità fotografica, gusto per la sperimentazione e puro disegno. Saranno inoltre esposte numerose tavole originali tratte da uno dei suoi lavori più noti Cages, una graphic novel scritta e disegnata da lui stesso sul duro mestiere dell’artista, che ha al centro il tema dell’ispirazione e della creatività, e con i testi dell’inseparabile Gaiman Signal to noise, la storia di un regista moribondo e del suo ipotetico ultimo film.
In occasione dell’inaugurazione della mostra di Mckean è allestito di fronte alle tavole del maestro inglese, uno spettacolo dal titolo Omaggio al Punch di Dave Mckean, un intervento burattinesco del poliedrico burattinaio Luca Ronga, vincitore nel 2009 del premio Eolo Awards per il miglior Teatro di Figura in Italia. Ronga, nel suo breve intervento, ricrea l’atmosfera dei teatrini ambulanti esistenti fin dal ‘600 della tradizione del Mr Punch-Pulcinella, ricostruendo dentro lo spazio del MAR un vero e proprio teatro dei burattini con tanto di struttura in legno e pizzi, una “guarattella”, e usando la “pivetta”, antico strumento creato per dotare Pulcinella della sua tipica voce dal suono a chioccia.
Nell’esposizione di Kuper (50 tavole) sono insieme Diario di Oaxaca e La giungla, il romanzo più importante e di successo di Upton Sinclair; una denuncia delle misere condizioni di vita degli immigrati, costretti a lavorare in situazioni pericolose e anti-igieniche nelle fabbriche di inscatolamento del cibo confezionato. La potenza immaginifica delle illustrazioni di Kuper cattura l’intensità del romanzo di Sinclair, in un audace contrappunto fra testo e disegno.
Paolo Bacilieri espone 20 tavole del suo lavoro del 1996 The Supermaso Attitude, sulla terribile vicenda di Pietro Maso, che nel ’91 a 19 anni organizzò l’assassinio dei suoi genitori con la collaborazione di due amici, per acquisirne l’eredità. Un’opera che al momento della sua uscita, non passò sicuramente inosservata, per la tematica scottante, affrontata con toni ai limiti del grottesco e per il suo essere in controtendenza rispetto all’imperversare, in quegli anni, di manga e supereroi. Bacilieri si è documentato a lungo sugli atti processuali con l'aiuto dello psichiatra Vittorino Andreoli, anche lui personaggio del fumetto, ma il risultato artistico è tutt'altro che realistico e la sottile ironia del disegnatore affiora in tutte le pagine, nonostante la drammaticità della storia.
Gianluca Costantini, artista visivo e disegnatore di fumetti, vive e lavora a Ravenna. Come illustratore e autore di fumetti, pubblica su numerose riviste e quotidiani italiani fra cui "Il Nuovo Male", "Blue", "Il Manifesto", "Internazionale", e stranieri "Babel" (Grecia), "Kuhinja" (Serbia) e "WarWorldIII" (U.S.A.). Dal 2002 è direttore della rivista italiana di fumetti "inguineMAH!gazine" e cura diverse pubblicazioni di graphic novelist internazionali. A partire dai primi anni Novanta espone in numerose mostre collettive in tutta Europa; nei festivals di fumetto internazionali come Lucca Comics, Stribburger e Angouleme, in manifestazioni artistiche come la Biennale dei Giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo o in gallerie private italiane. Alcune delle ultime mostre personali sono state Political Comics (Atene, 2006), Banda desenhada politica (Lisbona, 2006), Sangue in Algeria (Perugia, 2008) e Channeldraw (Belgrado, 2008).
A Komikazen espone le 20 tavole di Sangue d’Algeria, un lavoro sulla guerra di liberazione algerina dal colonialismo francese, svoltasi dal 1954 al ‘62. In poche tavole, in cui il testo delle didascalie è parte integrante del disegno stesso, Costantini mette in scena con abilità la volontà di mostrare tutti gli aspetti della Guerra d’Algeria, senza aver la pretesa di creare un documento storico, ma incitando a leggere la storia diversamente, a prendere coscienza di una storia occultata dai francesi e dagli stessi algerini. La mostra è stata prodotto dalla Galleria Miomao di Perugia ed è stata esposta al Salon du Dessin Contemporain di Parigi nel marzo 2009.
Alle 22.30 presso la Libreria Mirada (Via Mazzini, 83) inaugurazione della mostra Opus quotidianum di Gianluca Costantini in cui alcuni suoi lavori a carattere politico sono state scomposti e ricostruiti con la tecnica del mosaico dallo studio Koko mosaico di Ravenna.
Opus quotidianum – ripredendo il termine opus tipico di alcune tradizionali tecniche del mosaico - allude all'opera quotidiana di ricerca sul tradimento delle immagini riportate dai media, che ha impegnato Costantini da diversi anni. Le tavole dell’artista sono state poi tradotte in mosaico in una forma contemporanea e pop dallo studio Koko di Ravenna. Tutti i cartoni difatti sono tratti da immagini di "quotidiani" di vario genere, interpretati dalla linea sapiente del disegnatore ravennate.
La mostra fa parte inoltre del fitto calendario di Ravennamosaico, prima biennale del mosaico della città romagnola, e costituisce un punto di snodo tra nona arte e arte musiva. Un incontro peraltro piuttosto fruttuoso, visto che molte delle opere di artisti che si sono cimentati con questo medium hanno proprio un carattere pop e fumettistico. D’altro canto lo stesso Costantini si è diplomato all’Istituto D’Arte per il Mosaico Severini di Ravenna, che proprio quest’anno ha celebrato i suoi primi 50 anni.
Alle 24.00 il Festival si chiude con la performance musicale del gruppo Ponte Radio.
L’Associazione Mirada (Mirada significa sguardo in spagnolo: risuona in questa parola la radice latina di miror, che significa anche stupirsi) nasce nel 1997, ma negli anni ha cambiato forma e sostanza. Da un’attenzione centrata soprattutto all’allestimento e alla creazione di percorsi museali ed espositivi, passa ad occuparsi di progettazione curatoriale, soprattutto nell’ambito del fumetto e dei giovani artisti.
Dal 2000 lavora in convenzione con il Comune di Ravenna, per il quale cura in toto le attività relative al GAI Giovani Artisti Italiani, occupandosi del concorso, delle mostre e della promozione dei giovani artisti del territorio.
Questa convenzione ha permesso di costituire un database di oltre 100 nominativi di artisti della Provincia di Ravenna, che hanno partecipato negli anni al concorso RAM: molte gallerie di tutta Italia, ma anche aziende private come Hera, hanno usufruito in questi anni del materiale raccolto dall’Associazione per realizzare iniziative espositive o per contattare gli artisti. Il concorso si è caratterizzato anche come momento per proporre progetti espositivi di autori giovani, ma già affermati: in questo senso sono stati proposti i lavori di Chiara Dynys, Joe Sacco, Marjane Satrapi, Aleksandar Zograf e molti altri. Le mostre in seguito sono state presentate in Italia e all’estero. La particolare attenzione suscitata dalle mostre di autori di fumetto hanno portato l’associazione a lavorare in questo settore con maggiore rigore e continuità, portando alla fine alla nascita nel 2005 del festival Komikazen 1° festival internazionale del fumetto di realtà. Mirada peraltro non collabora solo con istituzioni pubbliche, ma anche con singoli o privati. Guardare in questo senso è inteso come diversa modalità di narrare una storia: questo è l’obiettivo fondamentale della progettazione di Mirada.
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