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POLITTICO DI VITTORE CRIVELLI

 

Il polittico di Vittore Crivelli fu commissionato dal Priore degli Agostiniani e realizzato per la chiesa di S. Agostino negli anni ottanta del Quattrocento; fino al 1900 fu attribuito al fratello Carlo e soltanto in seguito fu Rushforth a rivendicarne la paternitร  a Vittore. Esso รจ composto da 25 figure, 12 grandi e 13 piccole (nella predella) e realizzato con tecnica a tempera su tavole di olmo con gusto tardo-gotico e citazioni bizantine, sintomo dellโ€™influsso subito dai Crivelli nel loro soggiorno a Zara, in Dalmazia; รจ di grandi dimensioni: m. 2,37 di altezza e m. 2,50 di larghezza. Il concetto guida dellโ€™opera si espleta attraverso i molteplici tessuti simbolici: il peccato originale (la mela e la pera poste allโ€™altezza della testa della Madonna) esige la Redenzione dellโ€™umanitร ; Maria, strumento privo del peccato originale perchรฉ concepita Immacolata, dร  alla luce il Redentore (Divino Bambino seduto sulle ginocchia nellโ€™atto di impartire la trina benedizione) che salva lโ€™umanitร  con la sua passione, morte e risurrezione (pannello centrale in alto sul tabernacolo). Il Cristo versa ancora dal costato del sangue, raccolto in basso a sinistra in un calice; alle sue spalle il cencio di porpora, simbolo di passione e cinto sulla vita il sudario del sepolcro, indice di risurrezione. Ai lati del pannello due angeli che annunziano allโ€™umanitร  redenta lโ€™avvenuta sconfitta della morte ad opera del Risorto. Nel registro inferiore, da sinistra verso destra, sono rappresentati i seguenti santi: S. Giovanni Battista, abbigliato in qualitร  di abitante del deserto e riconosciuto come Precursore dellโ€™Unto (cartiglio che pende dalla croce astile con su scritto โ€œEcce Agnus Deiโ€; S. Pietro con le vesti di primo Pontefice e la tiara sul capo (cappello dei Pontefici oggi non piรน utilizzato); S. Paolo, Apostolo delle Genti e primo evangelizzatore (libro delle Scritture in mano), con la spada, segno tangibile del martirio subito per decapitazione; S. Agostino, Padre della Chiesa (col tempio in mano) e abbigliato come vescovo di Ippona (munito di mitria, pastorale e piviale) nonchรฉ come fondatore dellโ€™Ordine Agostiniano (saio e bavero scuro). Nel registro superiore, da sinistra verso destra, sono invece effigiati, nellโ€™ordine: S. Sebastiano, legato alla colonna e trafitto dalle frecce, martirizzato durante le persecuzioni dellโ€™Imperatore Diocleziano; S. Girolamo, abbigliato con abiti cardinalizi, sebbene non fu mai cardinale ma semplice segretario di Papa Damaso (IV secolo), Dottore della Chiesa anchโ€™egli (col tempio in mano come S. Agostino) e redattore della Vulgata (I edizione della Bibbia in latino, tradotta dal greco); S. Nicola da Tolentino, appartenente allโ€™ordine degli Eremitani di S. Agostino, veste lโ€™abito nero proprio dellโ€™ordine, ha in una mano il libro della Regola e nellโ€™altra il sole, simbolo legato ad una leggenda della vita del santo; S. Caterina dโ€™Alessandria (II-III secolo) regge la palma, simbolo del martirio, e con lโ€™altra mano la ruota dentata con la quale fu martirizzata. Nella predella, oggi mutila di quattro formelle, il Cristo Risorto, col vessillo crocifero, tra i Dodici Apostoli; le quattro formelle mancanti non furono mai ritrovate dopo il furto dellโ€™intera opera avvenuto il 12 febbraio del 1972: il 12 marzo dello stesso anno, infatti, le restanti tavole furono fortunatamente ritrovate in una chiesa abbandonata, nei pressi del cimitero di Cupra Marittima, e grazie ad un attento restauro il polittico fu ricomposto.

 

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

Foto por Cortesia de Josรฉ Prieto

 

La Iglesia de Santa Marรญa de la Asunciรณn de Guadalcanal responde en parte a la corriente mudรฉjar propia de la รฉpoca de su construcciรณn y a la tendencia que se siguiรณ en esta zona de la Sierra Norte sevillana, en la que el gรณtico de los vencedores y el almohade de los vencidos se unieron dando lugar a nuevas fรณrmulas arquitectรณnicas.

 

Se trata de un templo de planta basilical y tres naves, que primitivamente estuvieron cubiertas con armadura de madera, siendo la central de cabecera poligonal y las laterales de cabeceras planas, en cuya parte superior una de ellas conserva un รณculo de cinco lรณbulos.

 

La iglesia se levanta sobre parte de la antigua muralla defensiva de la poblaciรณn, y de ahรญ la extraรฑa orientaciรณn de su fachada Norte, y el arco de herradura que describe la puerta de la Sacristรญa.

 

En su interior presenta arcos transversales, siendo apuntados los del centro, descansando รฉstos sobre pilares cruciformes, que, salvo el alicatado de la parte inferior, no ha sufrido modificaciรณn alguna. Como suele ocurrir en las iglesias gรณtico-mudรฉjares de la zona, es en el presbiterio donde predomina el estilo gรณtico, pues se cubre con bรณveda de crucerรญa octogonal u ochavada, con un tramo previo sexpartito mediante un nervio central en espinazo decorado con dientes de sierra.

 

Pertenecen tambiรฉn, a este perรญodo constructivo los capiteles de los baquetones en forma de tronco de pirรกmide invertida con figuras de gran tosquedad; un decorado de estrellas prรณximo a la escalera del coro y algunos ventanales, destacando el que se encuentra oculto por el Retablo Mayor y el que hay al lado de la Epรญstola, formado por un รณculo central y dos arcos unidos por un parteluz.

 

La iglesia estuvo en un principio aislada y no adosada a la manzana, como hoy se encuentra; asรญ lo demuestran unas pequeรฑas ventanas con arcos de herradura que advertimos en dependencias del lado de la Epรญstola y que debieron corresponder a la fachada Sur. Una interesante portada, de esplรฉndida composiciรณn, en la que persisten numerosos elementos del goticismo decadente, da acceso a este templo. Muy importante es tambiรฉn su torre, de base rectangular, alta y robusta, que se sitรบa a los pies de la nave izquierda, levantรกndose sobre la primitiva muralla almohade.

 

La pila bautismal es mudรฉjar, con decoraciรณn de arcos de herradura apuntados, del siglo XIV.

 

A principio del siglo XVI se levanta el frontal del altar mayor, a base de azulejos de cuenca del tipo de bordados y reflejos dorados y azules. De traza gรณtica son la bรณveda y la reja de la Capilla del Sagrario. Poco despuรฉs se realizan la bรณveda rebajada y casetonada de la Capilla del Cristo Amarrado y la oval del testero de La Milagrosa, ambas renacentistas. De la misma รฉpoca y estilo son las rejas que comunican estas capillas con el presbiterio, compuestas por dos cuerpos de balaustres y barrotes entorchados con rica cresterรญa y cruz; รกngeles, grifos y otros elementos decorativos, semejantes a los que separan ambas naves colaterales y a la que -aunque algo mรกs simplificada- se halla en la Capilla de Nuestro Padre Jesรบs Nazareno.

 

En el lado de la Epรญstola de la capilla mayor existe una puerta que sale a la sacristรญa rematada por un frontรณn semicircular, en cuyo friso una inscripciรณn nos informa que "ESTA SACRISTรA SE HIZO SIENDO MAYORDOMO FRANCISCO XIMENEZ SOTOMAYOR, REGIDOR PERPETUO. LA GLORIA SEA A DIOS". Y en la misma รฉpoca se ejecutรณ asimismo el frontal del lado opuesto de este altar, a base de azulejos planos con motivos florales, en cuyo centro se halla una gran cartera con un escudo cardenalicio.

 

Uno de los mรกs remotos vestigios sepulcrales se encuentra en el muro de la nave del Evangelio, junto a la verja de la Capilla de La Milagrosa, consistente en una lรกpida de caracteres monacales y cenefa gรณtica, que reza:

 

AQI JAZ LOURENร‡O MORIS CLERICO SERVUS D DIOS NATURAL DE ESENABRIA E FINO EL POSTREMERO DIA DE N OVEMBRO E DE MCCC VI ANNOS REQISCAT I PACE

 

El รบnico resto romano de que se tiene constancia en la poblaciรณn se halla a la entrada de este templo. Se trata de un capitel compuesto, de mรกrmol blanco, ahuecado para servir de pila de agua bendita.

 

Entre sus bienes muebles, existen numerosos elementos de orfebrerรญa de valor en esta iglesia, como son:

 

* Un ostensorio de plata dorada y cincelada, formado por una base lobulada decorada con relieves de bustos de guerreros que soportan un templete de dos cuerpos, fechable en el รบltimo tercio del siglo XVI.

 

* Ostensorio de plata repujada y dorada, de estilo imperio, fechable hacia 1800.

 

* Cruz parroquial de plata cincelada y dorada. Nudo de forma arquitectรณnica decorado con figuras de los evangelistas y en la cruz relieves de la Asunciรณn de la Virgen, San Pedro, San Pablo, Santa Catalina, San Lorenzo, Santiago y Marรญa Magdalena. Es fechable hacia 1600.

 

* Copรณn de plata dorada con decoraciรณn de gallones y punteado en la copa de temas vegetales, del primer cuarto de siglo XVII.

 

* Copรณn de plata dorada con gallones y astil torneado del siglo XVIII. Lleva el punzรณn de la ciudad de Mรฉxico.

 

* Hostiario de plata en forma de caja circular cubierta por tapa cรณnica de gallones, decorado con una inscripciรณn en caracteres gรณticos que dice "Pange Lingua" y una banda calada gรณtica en la base. Fechable en el segundo cuarto del siglo XVI.

 

* Cรกliz de plata cincelada y dorada con decoraciรณn manierista de cintas planas, carteras y querubes, del รบltimo cuarto del siglo XVI.

* Cรกliz de plata lisa fechable en la primera mitad del siglo XVII.

* Cรกliz de plata repujada y dorada con decoraciรณn de fines del rococรณ, de hacia 1800, con los punzones Luque/Martรญnez y la marca de Cรณrdoba.

* Portapaz de metal dorado con un relieve de la Resurrecciรณn. Fechable hacia 1600.

* Dos navetas de plata repujada con decoraciรณn de estilo imperio de principios del siglo XIX, con la marca de Sevilla y el punzรณn de Flores.

* Naveta de plata repujada con decoraciรณn de fines del rococรณ, fechable en los รบltimos aรฑos del siglo XVIII.

* Vaso de รณleos de plata grabada con decoraciรณn de cintas planas y carteras, fechable a finales del siglo XVI. Crismeras de plata lisa, de principios del siglo XVII.

* Lรกmpara de plata repujada de estilo imperio, de principios del siglo XIX.

* Incensario de plata repujada de estilo imperio, de hacia 1800.

* Dos ciriales de plata de principios del siglo XIX.

 

Esta iglesia de Santa Marรญa la Mayor o de la Asunciรณn es Filial Perpetua de la Basรญlica Patriarcal Liberiana de Roma.

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

Estela discoidal funeraria, incompleta, con una inscripciรณn en lengua y escritura celtibรฉrica occidental que se transcribe como "kaabaarinos" un nominativo singular masculino, que serรญa el nombre del difunto. En el disco se representa un jinete a la derecha. Tiene el torso frontal y lleva en la mano derecha una lanza o astil que lleva ensartado un escudo circular (caetra) por la empuรฑadura y que cerca de la punta lleva lo que podrรญa ser una hoja de hacha o un estandarte (se trata de una forma trapezoidal alargada). Sobre el cuello del caballo se dibuja un gran escudo circular, en el que se aprecia el umbo y que podrรญa estar sujetando el jinete con su brazo izquierdo. Bajo la cabeza del caballlo otros tres escudos circulares pequeรฑos. Los escudos se supone representan a los guerreros vencidos por el difunto. Entre las patas del caballo se encuentra la inscripciรณn celtibรฉrica.

Originariamente serรญa una estela funeraria de cabeza discoidal, forma usual de las estelas del momento de romanizaciรณn en รกreas septentrionales de la Penรญnsula ibรฉrica. Posteriormente, fue reutilizada en un edificio romano de la parte alta de la ciudad romana de Clunia, donde segรบn informe enviado por Naval Ayerbe a la Real Academia de la Historia en 1907, habrรญa sido descubierta junto a otras cuatro estelas, una lisa y las demรกs decoradas, aunque solo fueron empleadas como sillares. Segรบn este mismo informe, su descubridor es quien la habrรญa escuadrado para llevarla a su hogar y a quien luego se la comprarรญa el citado correspondiente de la RAH.

Otras descripciones antiguas, como la de Loperrรกez seรฑalan que en 1774 se encontraron unas estelas similares con epigrafรญa celtibรฉrica en la muralla, lugar donde tambiรฉn se hallaron otras en las excavaciones llevadas a cabo por Palol en 1962.

 

MUSEO ARQUEOLร“GICO NACIONAL (Madrid)

Foto por Cortesia de Josรฉ Prieto

 

La Iglesia de Santa Marรญa de la Asunciรณn de Guadalcanal responde en parte a la corriente mudรฉjar propia de la รฉpoca de su construcciรณn y a la tendencia que se siguiรณ en esta zona de la Sierra Norte sevillana, en la que el gรณtico de los vencedores y el almohade de los vencidos se unieron dando lugar a nuevas fรณrmulas arquitectรณnicas.

 

Se trata de un templo de planta basilical y tres naves, que primitivamente estuvieron cubiertas con armadura de madera, siendo la central de cabecera poligonal y las laterales de cabeceras planas, en cuya parte superior una de ellas conserva un รณculo de cinco lรณbulos.

 

La iglesia se levanta sobre parte de la antigua muralla defensiva de la poblaciรณn, y de ahรญ la extraรฑa orientaciรณn de su fachada Norte, y el arco de herradura que describe la puerta de la Sacristรญa.

 

En su interior presenta arcos transversales, siendo apuntados los del centro, descansando รฉstos sobre pilares cruciformes, que, salvo el alicatado de la parte inferior, no ha sufrido modificaciรณn alguna. Como suele ocurrir en las iglesias gรณtico-mudรฉjares de la zona, es en el presbiterio donde predomina el estilo gรณtico, pues se cubre con bรณveda de crucerรญa octogonal u ochavada, con un tramo previo sexpartito mediante un nervio central en espinazo decorado con dientes de sierra.

 

Pertenecen tambiรฉn, a este perรญodo constructivo los capiteles de los baquetones en forma de tronco de pirรกmide invertida con figuras de gran tosquedad; un decorado de estrellas prรณximo a la escalera del coro y algunos ventanales, destacando el que se encuentra oculto por el Retablo Mayor y el que hay al lado de la Epรญstola, formado por un รณculo central y dos arcos unidos por un parteluz.

 

La iglesia estuvo en un principio aislada y no adosada a la manzana, como hoy se encuentra; asรญ lo demuestran unas pequeรฑas ventanas con arcos de herradura que advertimos en dependencias del lado de la Epรญstola y que debieron corresponder a la fachada Sur. Una interesante portada, de esplรฉndida composiciรณn, en la que persisten numerosos elementos del goticismo decadente, da acceso a este templo. Muy importante es tambiรฉn su torre, de base rectangular, alta y robusta, que se sitรบa a los pies de la nave izquierda, levantรกndose sobre la primitiva muralla almohade.

 

La pila bautismal es mudรฉjar, con decoraciรณn de arcos de herradura apuntados, del siglo XIV.

 

A principio del siglo XVI se levanta el frontal del altar mayor, a base de azulejos de cuenca del tipo de bordados y reflejos dorados y azules. De traza gรณtica son la bรณveda y la reja de la Capilla del Sagrario. Poco despuรฉs se realizan la bรณveda rebajada y casetonada de la Capilla del Cristo Amarrado y la oval del testero de La Milagrosa, ambas renacentistas. De la misma รฉpoca y estilo son las rejas que comunican estas capillas con el presbiterio, compuestas por dos cuerpos de balaustres y barrotes entorchados con rica cresterรญa y cruz; รกngeles, grifos y otros elementos decorativos, semejantes a los que separan ambas naves colaterales y a la que -aunque algo mรกs simplificada- se halla en la Capilla de Nuestro Padre Jesรบs Nazareno.

 

En el lado de la Epรญstola de la capilla mayor existe una puerta que sale a la sacristรญa rematada por un frontรณn semicircular, en cuyo friso una inscripciรณn nos informa que "ESTA SACRISTรA SE HIZO SIENDO MAYORDOMO FRANCISCO XIMENEZ SOTOMAYOR, REGIDOR PERPETUO. LA GLORIA SEA A DIOS". Y en la misma รฉpoca se ejecutรณ asimismo el frontal del lado opuesto de este altar, a base de azulejos planos con motivos florales, en cuyo centro se halla una gran cartera con un escudo cardenalicio.

 

Uno de los mรกs remotos vestigios sepulcrales se encuentra en el muro de la nave del Evangelio, junto a la verja de la Capilla de La Milagrosa, consistente en una lรกpida de caracteres monacales y cenefa gรณtica, que reza:

 

AQI JAZ LOURENร‡O MORIS CLERICO SERVUS D DIOS NATURAL DE ESENABRIA E FINO EL POSTREMERO DIA DE N OVEMBRO E DE MCCC VI ANNOS REQISCAT I PACE

 

El รบnico resto romano de que se tiene constancia en la poblaciรณn se halla a la entrada de este templo. Se trata de un capitel compuesto, de mรกrmol blanco, ahuecado para servir de pila de agua bendita.

 

Entre sus bienes muebles, existen numerosos elementos de orfebrerรญa de valor en esta iglesia, como son:

 

* Un ostensorio de plata dorada y cincelada, formado por una base lobulada decorada con relieves de bustos de guerreros que soportan un templete de dos cuerpos, fechable en el รบltimo tercio del siglo XVI.

 

* Ostensorio de plata repujada y dorada, de estilo imperio, fechable hacia 1800.

 

* Cruz parroquial de plata cincelada y dorada. Nudo de forma arquitectรณnica decorado con figuras de los evangelistas y en la cruz relieves de la Asunciรณn de la Virgen, San Pedro, San Pablo, Santa Catalina, San Lorenzo, Santiago y Marรญa Magdalena. Es fechable hacia 1600.

 

* Copรณn de plata dorada con decoraciรณn de gallones y punteado en la copa de temas vegetales, del primer cuarto de siglo XVII.

 

* Copรณn de plata dorada con gallones y astil torneado del siglo XVIII. Lleva el punzรณn de la ciudad de Mรฉxico.

 

* Hostiario de plata en forma de caja circular cubierta por tapa cรณnica de gallones, decorado con una inscripciรณn en caracteres gรณticos que dice "Pange Lingua" y una banda calada gรณtica en la base. Fechable en el segundo cuarto del siglo XVI.

 

* Cรกliz de plata cincelada y dorada con decoraciรณn manierista de cintas planas, carteras y querubes, del รบltimo cuarto del siglo XVI.

* Cรกliz de plata lisa fechable en la primera mitad del siglo XVII.

* Cรกliz de plata repujada y dorada con decoraciรณn de fines del rococรณ, de hacia 1800, con los punzones Luque/Martรญnez y la marca de Cรณrdoba.

* Portapaz de metal dorado con un relieve de la Resurrecciรณn. Fechable hacia 1600.

* Dos navetas de plata repujada con decoraciรณn de estilo imperio de principios del siglo XIX, con la marca de Sevilla y el punzรณn de Flores.

* Naveta de plata repujada con decoraciรณn de fines del rococรณ, fechable en los รบltimos aรฑos del siglo XVIII.

* Vaso de รณleos de plata grabada con decoraciรณn de cintas planas y carteras, fechable a finales del siglo XVI. Crismeras de plata lisa, de principios del siglo XVII.

* Lรกmpara de plata repujada de estilo imperio, de principios del siglo XIX.

* Incensario de plata repujada de estilo imperio, de hacia 1800.

* Dos ciriales de plata de principios del siglo XIX.

 

Esta iglesia de Santa Marรญa la Mayor o de la Asunciรณn es Filial Perpetua de la Basรญlica Patriarcal Liberiana de Roma.

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

Escultura del apรณstol Santiago, de autor anรณnimo, primera mitad del siglo XVIII, (72x190x66), procedente del Museo Nacional de Escultura de Valladolid

 

La representaciรณn de Santiago como peregrino es una iconografรญa nacida en el gรณtico y que llega hasta el barroco. Pero dirรญa que a mรกs barroquismo, menos devociรณn: al corazรณn llega mรกs fรกcilmente la sencillez romรกnica. La exquisitez y perfecciรณn de esta talla la hacen mรกs pieza de museo que de iglesia y bien estรก en el Nacional de Escultura. Porque quรฉ mejor maestra que Santa Teresa cuando ve la extrema pobreza de la primera fundaciรณn carmelita masculina en Duruelo y, sin embargo...: "Nunca se me olvidรณ una cruz pequeรฑa de palo que tenรญa para el agua bendita, que tenรญa en ella pegada una imagen de papel con un Cristo, que parecรญa ponรญa mรกs devociรณn que si fuera de cosa muy bien labrada".

 

Le hubiera gustado a la santa aquel poema de Leรณn Felipe:

 

Mรกs sencilla, mรกs sencilla.

Sin barroquismos,

sin aรฑadidos ni ornamentos.

Que se vean desnudos

los maderos,

desnudos

y decididamente rectos.

Los brazos en abrazo hacia la tierra,

el รกstil disparรกndose a los cielos.

Que no haya un solo adorno

que distraiga este gesto...

este equilibrio humano

de los dos mandamientos. (*)

Mรกs sencilla... mรกs sencilla...

Haz una cruz sencilla, carpintero.

 

LEร“N FELIPE, "Versos y oraciones de caminante"

www.antorcha.net/biblioteca_virtual/literatura/caminante/...

 

(*) Estos versos se incluirรกn de nuevo en el poemario pรณstumo "Puesto ya el pie en el estribo y otros poemas", retocados, como si el autor temiera no ser entendido. Asรญ, la estrofa final serรก:

 

Un รกstil disparรกndose a los cielos...

(amar a Dios sobre todas las cosas)

los brazos, en abrazo hacia la tierra

(amar al prรณjimo como a ti mismo)

La cruz estรก contenida ya en el Decรกlogo.

Y con los dos mandamientos (no son mรกs que dos)

con los mandamientos cruzados se hace la cruz...

 

NOTA.- La palabra "astil" es aguda en el diccionario de la RAE, pero el autor la acentรบa como grave.

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

Bharat Joshi, British Deputy High Commissioner in Chennai addressing the media. Also seen: T S Williams, Operations Manager, South India and Sri Lanka, UK Visas & Immigration (UKVI), Clare Astil, Entry Clearance Manager, UKVI and Vishal Jairath, Regional Head (South Asia), VFS Global at the inauguration of the new VFS Visa application Centre in Chennai Wednesday, 26 March 2014. Follow us on Twitter @UKinIndia.

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

El รบltimo Aรฑo Santo Jacobeo del siglo XX se celebrรณ en 1999. Como sabรฉis, este hecho se produce cuando la fiesta de Santiago (25 de julio) coincide con un domingo. Esto ocurre con una cadencia de 6, 5, 6 y 11 aรฑos. Estamos ahora en el periodo mรกs largo: el รบltimo fue en 2010 y el prรณximo se celebrarรก en 2021.

 

Para conmemorar aquel รบltimo Aรฑo Santo del siglo, la orensana Cerรกmica Galos hizo una tirada, amplia pero limitada, de esta figura. No reproduce fielmente el original, no sรฉ por quรฉ, especialmente en la posiciรณn de las cabezas rompiendo el "diรกlogo" que mantienen, pero todos evocamos los ancianos que en el Pรณrtico de la Gloria tocan o afinan el 'organistrum' (*). Y es un delicado y bello recuerdo.

 

www.flickr.com/photos/adfinem/9016341735/in/set-721576339...

 

Sirva la foto para rellenar una de las lagunas que, sobre la cerรกmica gallega, hay en mi galerรญa. Me quedan aรบn deudas importantes...

 

(*) No se debe confundir este instrumento con la 'zanfona'. Aunque el principio es el mismo (rueda que al girar produce sonidos en su roce contra las cuerdas), la segunda es mรกs pequeรฑa y puede ser tocada por una sola persona (el organistrum alcanzaba los 2 m.).

Mientras el 'organistrum' se utilizรณ bรกsicamente en ambientes eclesiรกsticos, la 'zanfona' formรณ parte de los instrumentos populares. Una buena representaciรณn didรกctica sobre su uso es el cuadro de Georges La Tour que custodia el Museo del Prado, en el que vemos cรณmo la caja de resonancia se ha hecho mรกs grande y el astil queda prรกcticamente incorporado a su superficie.

cvc.cervantes.es/img/citas_claroscuro/pintura_francesa05.jpg

 

Torogoz | Eumomota superciliosa | Turquoise-browed Motmot

Ruinas de Tozumal | Chalchuapa (Departamento de Santa Ana) | El Salvador

 

Esta belleza la capturรฉ por casualidad. Andaba en un paseo cultural por las ruinas Mayas de Tazumal en El Salvador y me pasรณ muy cerca en un vuelo rasante, posando con su distintiva cola. En ese momento no contaba con los equipos adecuados (lentes y flashes) pero no querรญa dejar de compartir este ejemplar capturado merendando y a contraluz (no pude lograr nada mejor lamentablemente), nombrada ave nacional de El Salvador.

   

Descripciรณn (Fuente: Wikipedia):

El momoto ceja turquesa (Eumomota superciliosa) es una especie de ave coraciiforme de la familia Momotidae. Habita en Centroamรฉrica desde la Penรญnsula de Yucatรกn hasta Costa Rica. Es comรบn y no se considera amenazado de extinciรณn.

Esta hermosa ave de singular belleza y policromo plumaje es tradicionalmente reconocida desde los aรฑos 80 como el ave nacional de Nicaragua donde se le llama "guardabarranco", pero ningรบn decreto legislativo o ejecutivo lo ha oficializado como tal, a pesar de que los libros de texto oficiales asรญ lo mencionan. En El Salvador se le conoce como "torogoz" y tambiรฉn es su ave nacional.

 

Un rasgo muy llamativo y caracterรญstico es que de su cola sobresalen dos largas plumas con el raquis desnudo y largo y pluma ancha al final, simulando dos raquetas grandes, como las de muchos otros momotos, pero los astiles son mรกs largos. Muchas veces, sobre todo cuando estรกn alarmados, mueve su cola como un pรฉndulo de un lado a otro, de allรญ su apodo yucateco "pรกjaro reloj".

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

Aquired in 1979 by Astil&Jordan of Ratby, Leicestershire, this ex Nottingham, Leyland Atlantean, heads towards St Margarets Bus Station on a early morning Journey with a Plaxton, Ford coach from the same fleet provided as a duplicate vehicle.

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

Bharat Joshi, British Deputy High Commissioner in Chennai addressing the media. Also seen: T S Williams, Operations Manager, South India and Sri Lanka, UK Visas & Immigration (UKVI), Clare Astil, Entry Clearance Manager, UKVI and Vishal Jairath, Regional Head (South Asia), VFS Global at the inauguration of the new VFS Visa application Centre in Chennai Wednesday, 26 March 2014. Follow us on Twitter @UKinIndia.

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

Vishal Jairath, Regional Head (South Asia) VFS Global, Bharat Joshi, British Deputy High Commissioner in Chennai, Clare Astil, Entry Clearance Manager, UKVI and T S Williams, Operations Manager, South India and Sri Lanka, UK Visas & Immigration (UKVI) inaugurating the new VFS Visa Application Centre in Chennai Wednesday, 26 March 2014. Follow us on Twitter @UKinIndia.

Not long after buying an ex Leicester PD3, Astil & Jordan decided to buy another one but this time they went for a forward entrance example from the Southdown fleet. HCD 355E is about to leave St.Margarets bus station on a return journey to Ratby. Remember from travelling on this bus that it leaked water into the top deck whenever it encounted a heavy down pour.

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

Mate de plata fundida, batida y cincelada con aplicaciones de oro. De tipo de pie de caliz. Calabaza con motivos decorativos distribuรญdos en registros. Cabezas femeninas y motivos fitomorfos simรฉtricamente dispuestos. Gran soaje central divide el recipiente en 2 รกreas, la inferior decorada con roleos entrelazados. Astil y base con el mismo tratamiento. Platero: F. Calandro. Fines siglo XIX. Buenos Aires. Perteneciรณ al ex-preisdente del Uruguay, Gral. Mรกximo Santos.

COLECCION MUSEO DE ARTE POPULAR JOSE HERNANDEZ. del Gobierno de la

Ciudad Autรณnoma de Buenos Aires

Catรกlogo publiicado por el Instituto de Cooperaciรณn Iberoamericana. Madrid. Espaรฑa (1982)

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La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

Bharat Joshi, British Deputy High Commissioner in Chennai, Clare Astil, Entry Clearance Manager, UKVI and T S Williams, Operations Manager, South India and Sri Lanka, UK Visas & Immigration (UKVI) at the inauguration of the new VFS-Visa Application Centre in Chennai Wednesday, 26 March 2014. Follow us on Twitter @UKinIndia.

Clare Astil, Entry Clearance Manager, UKVI unveiling the plaque while Bharat Joshi, British Deputy High Commissioner in Chennai, T S Williams, Operations Manager, South India and Sri Lanka, UK Visas & Immigration (UKVI) and Vishal Jairath, Regional Head (South Asia), VFS Global looks on Wednesday, 26 March 2014. Follow us on Twitter @UKinIndia.

La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

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La chiesa di San Nicolao รจ il monumento in stile romanico piรน importante del Canton Ticino. L'edificazione della chiesa con un monastero benedettino soppresso nel secolo XV era giร  attestata nel 1202 (stante quanto si legge in una pergamena proveniente della Parrocchia di Chironico) e fu completata nel 1210. Nel 1298 la chiesa viene menzionata come pertinenza dell'ordine benedettino, dipendente direttamente dalla potente Abbazia di Fruttuaria, nel territorio di San Benigno Canavese. รˆ molto verosimile dunque che essa fungesse da chiesa di un attiguo convento del quale non rimane oggi alcuna traccia.

Giร  al momento della visita pastorale di san Carlo Borromeo nel 1570, del cenobio non si sapeva piรน di quanto venisse tramandato dalla voce popolare. L'edificio รจ databile al secondo decennio del secolo XII. Negli anni 1940-1945 fu eseguito un restauro diretto da Paolo Mariotta (1905-1971), nel corso del quale furono in particolare cancellati gli affreschi del 1587 nella cripta, demolito il soffitto ligneo piano del secolo XVIII, tamponata l'apertura settecentesca in facciata.

  

La Chiesa di San Nicolao

Si presenta come un edificio rettangolare in conci di granito regolarmente e accuratamente disposti, concluso da un coro quadrato e da un'abside semicircolare. Lo stile architettonico della chiesa, a navata unica, interpreta fedelmente i canoni del romanico lombardo.

La facciata, divisa in tre assi, presenta la tipica forma a capanna, con due alte lesene, unite in alto da arcate cieche binate, che inquadrano il portale ed archetti pensili che danno slancio all'edificio; il timpano presenta una bifora e una finestra cruciforme. Sulla facciata, il portale centrale รจ impreziosito da due leoni stilofori e da capitelli scolpiti.

Ambedue i portali ovest e sud hanno un architrave e archivolti graduati compresi in un arco cieco rialzato che a sud sviluppa un'edicola aggettante. In basso, sempre sulla facciata, trovano posto robuste sculture in pietra di forma zoomorfa e fantastica, tipici del gusto ispirato dai bestiari medievali .

Le decorazioni realizzate con conci di pietra che disegnano gli archetti pensili, corrono lungo tutta la chiesa, sulle pareti laterali e lungo l'abside semicircolare. Un secondo portale, che si apre nella parete sud, presenta anch'esso interessanti elementi scultorei, come le barbute teste virili ricavate nelle mensole decorative che sorreggono l'architrave. Nell'angolo nord-est della navata il campanile pensile della chiesa presenta, ai vari piani, la consueta successione di monofore nei primi due piani e bifore in quelli superiori ed รจ coperto da tetto a padiglione.

  

La cripta

L'interno della chiesa si presenta con un'unica navata, con soffitto del 1945 a capriate scoperte, che conduce al presbiterio posto in posizione alquanto sopraelevata, al quale si accede per mezzo di una settencentesca scala a due rampe (tracce dell'originale non sono state reperite durante il restauro). Al centro delle pareti laterali della navata sono visibili due semipilastri a sezione rettangolare che forse un tempo sostenevano un'arcata divisoria tra lo spazio dedicato ai fedeli e quello riservato ai monaci. L'aula presbiteriale ha forma quadrata e termina con l'abside semicircolare che prende luce da due monofore.

Al di sotto del presbiterio รจ subito visibile (stante una soluzione architettonica alquanto inconsueta nelle chiese romaniche) l'elegante cripta; ad essa si accede scendendo pochi gradini. รˆ divisa in tre piccole navate mediante otto colonne e semicolonne addossate con capitelli riccamente scolpiti, tutti diversi tra loro, che ripropongono, nella varietร  dei motivi vegetali, geometrici e zoomorfi (leoni, lepri, capre,...): la suggestione del simbolismo medievale.

Subito dopo l'ingresso, a sinistra, รจ posta una preziosa vasca battesimale romanica del XII secolo, proveniente dalla vicina chiesa parrocchiale di San Michele, usata a lungo come fontana nel villaggio. Si tratta di una vasca di inconsueta forma esagonale ricavata da un blocco unico di pietra, decorata con bassorilievi con simboli legati al sacramento del battesimo. Essa presenta colonnine variamente sagomate sugli spigoli e bassorilevi con animali simbolici sui quattro lati, una croce astile e nove rosette.

  

Gli affreschi dell'abside

La chiesa รจ ornata al suo interno da interessanti cicli di affreschi. Sulla parete sinistra della navata si trovano frammenti di dipinti romanici (XIII secolo(?) tra i quali รจ ancora ben riconoscibile una Ultima Cena.

Sulla parete sud: resti di una teoria di Santi di cui rimangono solo le figure di un monaco e di un Santo vescovo, e un San Cristoforo.

L'abside รจ interamente ricoperta da affreschi tardogotici datati (1478) e firmati da Nicolao da Seregno, artista soprattutto attivo nel Canton Ticino, che si attarda su un linguaggio pittorico ancora di gusto marcatamente gotico. Gli affreschi in questione hanno ritrovato piena leggibilitร  dopo un accurato restauro che ne ha restituito la brillantezza dei colori.

Iniziando dal catino absidale, troviamo il Cristo in maestร  posto in una mandorla di luce ed attorniato dai simboli degli Evangelisti in Tetramorfo. Nella fascia inferiore troviamo la raffigurazione di una serie di Santi che dovevano essere particolarmente cari alla religiositร  popolare. Da sinistra verso destra sono riconoscibili San Gottardo di Hildesheim Vescovo, San Vittore, San Pietro apostolo (ritratto come primo pontefice), San Nicola di Bari (con a fianco i tre bambini posti nella tinozza sulla quale il Santo compรฌ il suo celebre miracolo); troviamo poi, dopo la monofora centrale, una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, e poi ancora, dopo una seconda monofora, le figure di Santa Margherita e Santa Maria Maddalena.

Colpisce l'attenzione, sopra la monofora centrale, un'inconsueta raffigurazione della Trinitร . Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons o Trivultus (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.

Ai lati del coro troviamo altri affreschi eseguiti anch'essi da Nicolao da Seregno: una Nativitร  sull'altare, un Santo Vescovo (verosimilmente San Nicola di Bari), una elegante Madonna in trono, e l'Agnello di Dio sulla volta del coro.

  

Los momรณtidos (Momotidae), conocidos vulgarmente como momotos, barranqueros o guardabarrancos, son una familia de aves tropicales del orden de los coraciiformes, orden que incluye tambiรฉn a los martines pescadores, los abejarucos y las carracas.

 

Caracterรญsticas

Son pรกjaros de tamaรฑo mediano de las selvas densas. Se encuentran sรณlo en la zona tropical del Nuevo Mundo (aunque se ha descubierto un fรณsil en Suiza). Estas aves tienen el plumaje blando y la cola larga, que mueven de lado a lado. En todas las especies menos las dos primeras en la lista de abajo, las plumas centrales de la cola (que son las mรกs largas) tienen una parte del astil desnudo, asรญ que se parecen a una raqueta.

 

Historia natural

Los momotos se alimentan de presas pequeรฑas como insectos y lagartijas, y tambiรฉn de frutas. Como la mayorรญa de los Coraciiformes, anidan en tรบneles en las lomas, poniendo aproximadamente cuatro huevos.

El ave nacional de Nicaragua es el guardabarranco o momoto ceja turquesa (Eumomota superciliosa). La misma especie es tambiรฉn el ave nacional de El Salvador, donde se le conoce como "torogoz"; fue declarada asรญ por la Asamblea Legislativa el 21 de octubre de 1999.

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