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Scrivi, ti prego. Due righe sole, almeno, anche se l’animo è sconvolto e i nervi non tengono più. Ma ogni giorno. A denti stretti, magari delle cretinate senza senso, ma scrivi. Scrivere è una delle più ridicole e patetiche nostre illusioni. Crediamo di fare cosa importante tracciando delle contorte linee nere sopra la carta bianca. Comunque questo è il tuo mestiere che non ti sei scelto tu ma ti è venuto dalla sorte, solo questa è la porta da cui, se mai, potrai trovare scampo. Scrivi, scrivi. Alla fine, fra tonnellate di carta da buttare via, una riga si potrà salvare. (Forse).
Dino Buzzati
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Una foto che per me ha un valore speciale se non fosse altro per quei piedini che raccontano giá molto da soli :)
Immaginatevi una sala abbastanza grande illuminata da alcune finestre, ma la maggior parte dei monaci si trovano in una condizione di luce difficile. Sono seduti su piccole panche messe a ferro di cavallo.
Siamo nel tardo pomeriggio e i bambini si trovano tutti insieme, dopo le lezioni, per cantare le preghiere ad ALTA voce. Sono circa una trentina in un'etá compresa fra i 4 (!!!) e i 10-12 anni.
Ci sediamo in mezzo a loro per quasi un'ora e gli insegnanti ci offrono anche del thé e dei dolci tibetani.
Veniamo avvolti da una cantilena potente e in qualche maniera ipnotizzante creata dalle loro voci cariche di un'energia incredibile con la quale continuano imperterriti a recitare le preghiere per tutto il tempo della nostra permanenza.
Ho fatto molti scatti in questa occasione e col tempo ve li mosteró :)
« Ti prego dunque di adoperarti affinché questo soggetto sia il più possibile originale e accattivante nei confronti di un pubblico sempre teso a cercare in argomenti inusuali un confine alla propria moralità »
(nella lettera di Giuseppe Verdi a Francesco Maria Piave sulla trama della Traviata)
Ci sarà davvero un "mattino"?
C'è una cosa come il "Giorno"?
Potrei vederlo dai monti
Se fossi alta come loro?
Ha piedi simili a Ninfee?
Ha penne come un Uccello?
Proviene da famose regioni
Di cui non ho mai udito?
Oh qualche Studioso! Oh qualche Marinaio!
Oh qualche Sapiente dai cieli!
Vi prego di dire alla piccola Pellegrina
Dove si trova il luogo chiamato "mattino"!
Emily Dickinson
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
"Cerchiamo sempre un "mattino", un risveglio che porti luce e rinascita, ma quasi sempre la nostra ricerca non ha effetto e ci chiediamo allora se quel mattino esiste davvero e, magari, se siamo noi a non saperlo vedere, perché non riusciamo a spingere lo sguardo al di là di ciò che lo nasconde."
Nota di Giuseppe Ierolli dal sito: www.emilydickinson.it/j0101-0150.html
La CEI ha chiarito con proprio Decreto che sono sospese tutte le Celebrazioni sull'intero territorio nazionale.
Sono vicina (a distanza di sicurezza) agli amici del Veneto, della Lombardia, del Piemonte e di tutte le provincie che sono state individuate come zona rossa.
Sono momenti difficili per tutti, per chi è considerato "appestato" e per chi teme di essere contagiato. Il panico dilaga anche in zone al momento esenti... Buonsenso, giudizio e sangue freddo... speriamo...
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9° MOSTRA PERSONALE-VOCI DI DONNE IN CAMMINO
Il fenomeno migratorio, da sempre è stato un agente fondamentale del processo di trasformazione del mondo.
Ciascuno porta con sé il proprio bagaglio culturale, la propria storia, la lingua, i costumi, le abitudini…le proprie paure determinate anche dalle distanze, dalla lontananza dei propri cari, dal timore di perdere la propria identità.
C’è questo senso di estraneità in chi arriva e in chi sta, quell’essere stranieri che accomuna.
Ho scelto di raccontare attraverso le voci delle donne e ho aggiunto sul colore una velatura rosa come linguaggio al femminile che accomuna e integra.
Ho ascoltato il loro disagio per il lavoro, per la casa e per le solitudini.
Ho ascoltato i loro bisogni di serenità con la ricerca di aggregazione, del ricongiungimento con la propria famiglia e del diritto ad essere madri.
Donne diverse per le culture e per le storie che portano con sé ma uguali nei bisogni come linguaggio universale.
Si può arrivare all’integrazione mantenendo le rispettive differenze ed è proprio la memoria di quelle culture che darà sicurezza e aiuterà a costruire il nuovo patrimonio culturale comune.
Si potranno disegnare nuovi paesaggi impregnati di vecchie e nuove storie e le storie ricche di vecchi e nuovi personaggi, di amore per le proprie terre, di riflessioni sulla nuova vita: il nostro presente nei nuovi incontri.
E’ importante mostrare apertura alla conoscenza senza timore di annullare ciascuno le proprie identità.
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La mostra inizia con l'arrivo delle donne e il confronto con le loro aspettative. Arrivano i primi sconforti nella ricerca del lavoro e poi della casa. Molte volte ci si accontenta, si convive in modo provvisorio e con disagi. Sembra che il tempo vada a rilento ma non la propria speranza. E' dura iniziare.
21/11/2015...h.00.58
ist unter der Nummer 88000 auf dem Weg von Stargard Szcz. nach Czarne. Das alles fand im Rahmen einer Fotosonderfahrt aufgrund des Abschieds der Baureihe SU45 statt. Es war eine wirklich gelungene Veranstaltung - 09.04.16
Jedes Jahr aufs neue zog das Woodstock Festival in Kostrzyn nicht nur viele Musikbegeisterte ins Land, nein auch die Eisenbahnfreunde kamen in Scharen.
Denn wo sonst nur Triebwagen unterwegs waren, fuhren nun wieder Lokbespannte Züge auf der legendären Ostbahn.
So wie der mit Doppelstockeinzelwagen gebildete 88348 auf der Fahrt von Kostrzyn nach Krzyz - 03.08.14
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( a mio padre, in memoriam )
Ci ho ripensato spesso. Di sicuro
ha cominciato a morire di domenica.
Domenica mattina. Non so dire
se ne fosse consapevole.
Noi eravamo lì con i bambini
ma i finestroni troppo alti
per farglieli vedere con quella poca luce.
Abbiamo un po’ pregato. Io
non ho fatto altro
che raccontargli che l’Italia
aveva battuto l’Argentina. Ma lui niente.
Perfino lui che ci teneva,
come se non sentisse.
Non vedeva? Non lo sapremo mai.
Del resto, a uno che moriva,
cosa cambiava anche se l’Italia
vince il Campionato.
da 'Un po' di luce' P.L. 2006
Na de hoogtepunten in Fieberbrunn passeerde er in Preg wederom een absoluut hoogtepunt van onze rondreis. Zoals bij de vorige foto werd beschreven was dit de reden dat we hierheen waren gereden. We zouden deze avond overnachten in Villach, dus via Preg rijden is een flinke omweg. Gysev 182 570 en Lokomotion 189 904 passeren op de Rudolfsbahn met graantrein 48171 uit Sopron naar Verona ter hoogte van Preg op 20 februari 2016.
Infinite preghiere, infinito dolore ha accolto questo antico Muro del Pianto, ultima vestigia del grandioso Palazzo di Re Salomone, figlio del Patriarca Davide.
Il mio cuore è diviso tra l'amore per questo martoriato popolo, la sua raffinata cultura, la sua grande storia religiosa, e l'amore e la compassione per il popolo Palestinese che si è visto depredare tanta parte della sua terra, e si trova a contendere con un avversario infinitamente più ricco e potente!
Die gute alte Ostbahn bildete auch zum Woodstock Festival 2014 einen tollen Rahmen für die eingesetzten Sonderzüge.
Denn normalerweise werden die Zugfahrten aus Krzyz nach Kostrzyn und zurück mit Triebwagen bedient.
Regelmäßig wurde zu dem großen Musikfestival dann auf Lokbespannte Garnituren zurück gegriffen. Schließlich kamen 750.000 Besucher und diese mussten irgendwie auch an- und abreisen.
Hier kommt die recht rustikal wirkende SU45 mit ihrer BiPa-Einheit als 88360 aus Krzyz kurz zum Halt und setzt ihre Fahrt Richtung Festival fort - 02.08.14
Op maandag 25 maart besloot ik plotseling naar Polen te gaan. Reden hiervoor was de inzet van een oude Polregio SU42 met 1 Bohun rijtuig. Deze trein rijdt tijdelijk in een vaste omloop tussen Kostrzyn nad Odrą en Krzyż Wielkopolski. Op deze dubbelsporige spoorlijn (Ostbahn) rijden normaal naast de TLK enkel diesel treinstellen, door een aantal kapotte DMU’s rijdt nu echter tijdelijk deze trein op de Ostbahn.
Na een foto van de Freightliner in Witnica nam ik de stoptrein met SU42 waarvan ik eerst nog een foto maakte naar Strzelce Krajeńskie Wschód. Eigenlijk ligt dit station in de plaats Zwierzyn. Na een bezoek aan de supermarkt kon het wachten op de terugrit beginnen. Het station Strzelce Krajeńskie Wschód is een gek station, een super modern stationsgebouw met allerlei glas, het perron is van zand en het hele station is klassiek beveiligd.
Om 12:52 rijdt Polregio SU42 620 001 met 1 Bohun als trein R 80387 naar Kostrzyn nad Odrą het station van Strzelce Krajeńskie Wschód binnen.
am westlichen Einfahrtsignal mit dem Fotosonderzug 88000 zwischen Stargard Szcz. und Czarne - 09.04.16
Aus Bialystok kommend erreicht der altbau Kibel den nächsten Halt. Passender hätte es in diesem Umfeld kaum sein können wie ich finde.
Nach dem kurzen Fahrgastwechsel setzt der Triebwagen seine Fahrt als R 10205 nach Kuźnica Białostocka fort - 17.06.20
Parlami, ti prego non andare NO
non penso di poterti reggere
Prenditi il diritto di sorprenderti
è proprio me che aiuti a non cadere quì
MERRY CHRISTMAS
Ho l'universo in fiamme che mi lacera
le gambe e non c'è da ridere
Ho il cuore in gola ed è quasi Natale ma
con tutta quella gente resto qua
MERRY CHRISTMAS
Parlami, parlami molto di quello che vuoi
Chiedimi, chiedimi cento volte come mai
Che forse è il dubbio di me se non mi trovo più?
Ma non mi ridere e non mi trascinare, no...NO!
(Marlene kuntz- merry x-mas)
Zum nahendem Abschied der Baureihe SU45 wurde eine schöne Fotosonderfahrt von Stargard nach Czarne organisert. Unter der Nummer 88000 ging es mit vielen Fotohalten ans Ziel dieser super vorbereiteten Fahrt - 09.04.16
Cacha-Pregos
Ilha de Itaparica
Bahia
Brasil
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VI INVIO I MIEI SALUTI SALATI
… dal mare … momenti emozionanti….vissuti con passione ed eccitazione tra scogliere, spiagge e cale di sabbia soffice, nelle acque azzurre o verdi, tra la gente o in solitudine.
C’è stato un tempo in cui i saluti, in qualsiasi momento dell’anno, venivano scritti sulle cartoline.
Le mitiche cartoline, appartengono ormai alla storia.
Fino a qualche decennio fa, specie d’estate, le cartoline erano un passaggio obbligatorio.
Trovare le cartoline, scriverle e poi, naturalmente, spedirle, rappresentava un momento fondamentale delle nostre vacanze e poco importava dove le trascorressimo.
Paesello sconosciuto, località marina o città d’arte, non c’era luogo che non prevedesse il rito della cartolina illustrata che, ad ogni estate, si perpetuava con le stesse identiche modalità.
Prima si stilava la lista di persone a cui mandarle, poi c’era la scelta della cartolina, un’operazione per nulla semplice.
Nei paesini più sperduti, trovare delle cartoline decenti rappresentava un’impresa, anche perché il rischio di mandare ogni anno le stesse era molto alto. Gli scorci riprodotti sulle cartoline impilate nei raccoglitori della tabaccheria, erano proprio pochi. Insomma se si era fortunati quattro, cinque tipi, non di più.
Se ci trovavamo al mare, vista la maggiore offerta, era decisamente più semplice. In questi casi ci si poteva sbizzarrire fra mare e spiagge.
Terminata la fase dell’acquisto delle cartoline, a cui contestualmente era legato quello dei famigerati francobolli, ecco arrivare il momento della scrittura.
Scrivere una cartolina non era una cosa da poco.
Dopo averle acquistate e scritte, arrivava il momento cruciale della spedizione.
Ovviamente prima di imbucarle nelle mitiche buche delle lettere, (quelle rosse con la doppia fessura “per la città” e “per tutte le altre destinazioni”), c’era da attaccare i francobolli.
Si trattava di rettangolini di carta, con una delle due facce variamente istoriata, da collocare generalmente in alto a destra, nell’apposito riquadro.
I francobolli nel pleistocene si leccavano, visto che quelli adesivi erano ancora un miraggio.
Oggi di cartoline non se ne spediscono quasi più, anzi a malapena se ne trovano o si ricercano.
Pino Daniele - Chi tene 'o mare
"Quando vuole pregare
lei va alla piscina comunale
mette la cuffia e gli occhialini
entra nell’acqua ma non è capace
di domandare, o forse non ci crede.
Allora fa una bracciata e dice
eccomi, poi ne fa un’altra
e ancora eccomi. Eccomi dice
ad ogni bracciata. Eccomi a te
che sei acqua e cloro…
E nello spogliatoio, dopo, alla fine
prova sempre una gioia –
quasi l’avessero esaudita,
di qualche cosa che non ha chiesto
che non sapeva.
Che mai saprà
cos’era.
Mariangela Gualtieri
Pregherei, pregherei se mi sentisse lui
Chiederei, chiederei che ne sarà di noi…
Scialpi_Pregherei
Chiesa di Santa Barbara e Sant’Anna, Sedini, Sassari, Sardegna, Italia
( Monti Lessini.) La Valpolicella e i suoi pregiati vigneti. all'orizzonte si vede il lago di Garda.
Nadat we in Preg de Gysev / Lokomotion graantrein hadden gefotografeerd mistten we nog de Siemens-reclameloc van de ÖBB, niks aan te doen.. Vervolgens werd begonnen aan de reis naar Villach. Onderweg zagen we de graantrein nog een paar keer rijden, waarbij we 'm zelfs in konden halen omdat de trein niet zo snel reed. Nadat op de kaart duidelijk werd dat de trein nog een flink stuk om moest rijden in vergelijk met ons richting Villach werd alsnog besloten de trein bij het viaduct in St. Veit an der Glann nog eens op te wachten. De zon was helaas net in de dikke sluiers gezakt, maar het lag nou eenmaal toch op de route. Ruim anderhalf uur na de foto in Preg passeert graantrein 48171 uit Sopron naar Verona ons dus nog eens. Dit keer met alleen de Lokomotion 189 904 voorop. De Gysev Taurus schijnt in Mariahof/St. Lambrecht te zijn achtergebleven. St. Veit an der Glann, 20 februari 2016
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Chiedo scusa a coloro che mettono tanti fav ma non riesco a ricambiare per tutti quei favorita che si mettono sulle mie foto,
nella fine anno 2019, ho preso degli impegni e devo lavorare su alcuni progetti fotografici e progetto lettura e cinema, quindi sarò un pò meno presente su FLICKR ma ci sarò. Grazie per la pazienza
ti prego scrivimi
ti prego accoglimi
rivolgimi lo sguardo
puoi pensarmi come un verme
puoi sentirmi più lontano di una stella
ma adesso ti chiedo di guardarmi
di aprire la tua voce
di muoverla come si muove il vento
ti prego dimmi una parola
in nome del silenzio in cui saremo
non conta più nulla ciò che vogliamo
non conta la gioia e lo sgomento
se non preghiamo se non sentiamo
che ogni attimo è un testamento
Franco Arminio, Resteranno i canti
ist als R 10549 auf der Fahrt nach Białystok. Der Anfang der 2000er von ZNTK Poznań gebaute Triebwagen ist auf der KBS 543 unterwegs - 16.06.20
Een van de voornaamste reden om naar Polen af te reizen is de inzet van SU42 locomotieven op de Ostbahn. In de afgelopen jaren is de inzet steeds verder afgenomen en vervangen voor moderne dieseltreinstellen. Sinds dit jaar worden er slechts twee rijvaardige locs planmatig ingezet op de lijn tussen Krzyż en Chojnice (tijdelijk ingekort tot Lipka vanwege werkzaamheden). Op 30 maart maakte alleen de SU42-502 als enige locomotief zijn ritjes over het dieseltraject. Ter hoogte van station Trzcianka is de SU42 met een dubbeldekkers rijtuig onderweg als trein 58325 richting Krzyż.
Un uomo prega nel Duomo di Catania la sera del Venerdì Santo, davanti ad un Sepolcro.
Oggi, prima domenica dopo Pasqua, la domenica in albis, si ricorda la Misericordia divina.
L' Amore ci circonda. Non necessariamente possiamo trovarlo in una chiesa. Ci circonda con l'incomparabile bellezza della Natura che ci è stata donata, in tutti gli atti di sincero amore che possiamo trovare nella vita, che ci sono, ma fanno meno clamore del male.
Per i credenti Cristo appare agli Apostoli dopo la sua morte in croce.
Appare a porte chiuse in mezzo a loro . Perché lui c'è sempre con noi, ma siamo noi che sbarriamo le porte del nostro cuore, con la nostra incredulità, menefreghismo, cattiveria.
Non porta parole di rimprovero per essere stato abbandonato al suo terribile destino, ma parole di pace.
'La Pace sia con voi...'
E dona il suo Spirito, che è spirito d'amore, a chi gli apre il cuore.
Abbiamo tanto bisogno di questa pace. Nel nostro cuore tormentato, nel mondo.
Un mondo che ci è stato donato così bello, e che stiamo distruggendo con crudeltà, egoismo ed incoscienza.
Catania, Cattedrale di Sant'Agata, piazza dei Miracoli
Sunday of the Divine Love
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Una leggenda fa risalire a San Benedetto l’apertura dei ricci. Per ascoltare le preghiere delle popolazioni che volevano sfamarsi con le castagne, il santo le benedì. Queste si aprirono immediatamente, ricordando con la loro apertura il segno della Croce.
Dalla leggenda alla tradizione - Frutto tipicamente autunnale, la castagna prende il suo nome da quello di un’antica città della Tessaglia, regione settentrionale della Grecia, che sorgeva al centro di estesi boschi di castagneti. Fu importata in Italia dai Romani che l'apprezzavano e la celebravano nelle loro poesie.
Sana e nutriente, la castagna è stata in passato un alimento essenziale del popolo, tanto da guadagnarsi l'appellativo di "pane dei poveri".
Nel 1770, la castagna, da alimento umile e contadino, approda sulle tavole dei nobili in una veste più esclusiva, come “marron glacè”, diventando così un dolce ricercato ed apprezzato.
Sempre nel '700, a Parigi, dilaga una sorta di cioccolata inventata dal farmacista Bonneau, preparata con cacao e farina di castagne essiccate in parti eguali: questa preparazione incontrerà notevole successo tra la popolazione e dimostrerà ancora una volta la grande versatilità delle castagne.
Le castagne come alimento - Grazie al loro ottimo contenuto in carboidrati complessi, le castagne (protagoniste del bel quadro d'apertura della pittrice Fiorenza Righetti) sono un vero e proprio alimento base, in grado di sostituire i più pregiati cereali. Non a caso lo storico greco Senofonte, vissuto tra il 430 ed il 355 a.C, definì il maestoso castagno (pianta che può raggiungere i trenta metri d'altezza) albero del pane.
Questo alimento si consumava e si consuma tuttora soprattutto arrostito (caldarrosta), candito e lesso (ballotta). Dalle castagne si ricava anche l'omonima farina, ingrediente base di molti dolci (castagnaccio), polente e del cosiddetto "pane d'albero", tipico di alcune zone della Francia.
Da un punto di vista nutrizionale, la castagna è un alimento di elevata qualità grazie, soprattutto, all'alta percentuale di amidi abbinata ad un discreto contenuto di grassi, proteine, sali minerali(soprattutto potassio, fosforo, zolfo, magnesio, calcio, ferro) e vitamine (C, B1, B2 e PP). Queste caratteristiche, unite all'ottima digeribilità, rendono la castagna un alimento ideale anche per gli sportivi.
Durante la cottura buona parte dell'amido si riduce in zuccheri semplici, conferendo alle castagne il tipico sapore dolciastro e rendendole controindicate a chi soffre di diabete.
Castagne "salutari" - Grazie al loro elevato valore nutritivo, nellafarmacopea popolare sono indicate in caso di avitaminosi, anemia e debilitazione. L'infuso ed il decotto, ricchi di tannini, sono utili in caso dibronchiti e diarrea. Grazie alla loro azione antisettica i gargarismi con l'infuso di foglie sono un ottimo rimedio contro infiammazioni di gola e bocca.
L'acqua di bollitura delle castagne costituisce un ottimo fertilizzante per le piante.
Come sceglierle, come pulirle - All'acquisto, la buccia deve presentarsi integra e lucida, senza spaccature. Al tatto una castagna fresca appare soda ed il suo guscio non cede se premuto con le dita.
Simili alle castagne, ma più pregiati, i marroni vantano dimensioni superiori ed una forma ovoidale più bombata ai lati, tendente al cuoriforme; la buccia, di colore marrone chiaro con venature scure ben marcate, è più sottile e racchiude un seme dolce di colore bianco avorio. Le castagne sono di dimensioni inferiori, con forma tondeggiante, piatta o emisferica a seconda della posizione assunta all'interno dell'infiorescenza spinosa che le contiene (riccio).
Nel caso questo contenga un'unica castagna si parla di marroni, quando se ne hanno tre si parla di castagne. Il riccio, che si apre in autunno a maturazione raggiunta, protegge il frutto dalle aggressioni degli insetti ed evita che i residui dei trattamenti chimici penetrino all'interno.
Le castagne sono coperte da una pellicina aderente che le riveste penetrando nella polpa. Tale pellicola, che nei marroni rimane all'esterno e risulta facile da rimuovere, dev'essere eliminata prima del consumo.
Più ostica risulta l'eliminazione della buccia: per facilitare tale operazione le castagne devono passare da un ambiente refrigerato a quello bollente della cottura, per poi essere nuovamente raffreddate con acqua fredda a preparazione ultimata. Se sottoposte a tale trattamento perdono facilmente anche la pellicina di rivestimento.
... e per finire, una bella filastrocca:
C’è un frutto rotondetto,
di farina ne ha un sacchetto,
se lo mangi non si lagna:
questo frutto è la castagna.
La castagna è proprio buona,
è lucente, un po’ birbona:
giù dal riccio schizza via:
se ti coglie, mamma mia!
La castagna in acqua cotta
prende il nome di ballotta;
arrostita e profumata
prende il nome di bruciata.
Se la macini è farina
dolce, fine, leggerina:
se la impasto cosa faccio?
Un fragrante castagnaccio!
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Su sfondo nero è meglio !
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©Giuli@naCastellengo
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"A maior solidão é a do ser que não ama. A maior solidão é a dor do ser que se ausenta, que se defende, que se fecha, que se recusa a participar da vida humana. A maior solidão é a do homem encerrado em si mesmo, no absoluto de si mesmo, o que não dá
a quem pede o que ele pode dar de amor, de amizade, de socorro. O maior solitáriio é o que tem medo de amar, o que tem medo de ferir e ferir-se... Semeia pedras do alto da sua fria e desolada torre."
Vinícius de Moraes
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