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Il rifulgente disco solare si è ormai inabissato sull'orizzonte di ponente della Laguna nord di Venezia. Rimane il riverbero arancione, che sprofondando nelle acque immobili incontra il blu profondo. Tutto è silenzio, ma una esile falce di luna brilla nell'indaco e sembra veleggiare verso le sconfinate immensità del cosmo; lei, è l'immobile protagonista della poesia di un tramonto ..... ..

Muscari è un genere di piante della famiglia delle Liliaceae (Asparagaceae secondo la classificazione APG[1]), comprendente parecchie specie bulbose e numerose varietà con infiorescenze, disposte in spighe o racemi, tra l'azzurro e l'indaco. Tutte hanno in comune il bulbo tunicato e le foglie strette e lunghe fino a 30cm.

Il nome di Muscari venne attribuito da C. Clusius, per il tenue profumo somigliante a quello del muschio di alcune varietà.

L'incontro documentato dalla foto non era previsto dal Sistema Naturale, per una ragione semplicissima: le due specie s'erano evolute su due placche continentali diverse e non comunicanti. Grazie al travaso di organismi messo in atto dall'uomo, però, la Vanessa europea e il Falso indaco americano, si sono incontrati. E a quanto sembra l'incontro è stato di reciproco gradimento ..... ..

La genziana, con la sua splendida corolla imbutiforme di colore indaco, ha realizzato inconsapevolmente un simpatico orologio solare. La sua ombra, quando il sole inonda la prateria montana, si proietta infatti sul sasso calcareo che le sta accanto. Il suo profilo d'ombra dunque gira per l'intera giornata, a segnare il percorso del sole e, soprattutto, a tenere compagnia alla genziana e a ricordarle che le ore fuggono in fretta e che i tempi della stagione vegetativa della montagna sono brevi ..... ..

Il raponzolo orbiculare fiorisce da giugno ad agosto formando capolini globosi di colore azzurro indaco. E' una specie frequente nelle schiarite e nei luoghi erbosi dell'orizzonte collinare e montano.

 

Lividi vividi

nel cielo

si espandono

multicolori

catturando il nostro sguardo

dentro sfumature d' oro

e di indaco

nell' immensità

dell' azzurro 🍂🌺🍃

Marta🌹

  

Vivid bruises

in the sky

they expand

multicolored

catching our look

in shades of gold

and indigo

in the immensity

of blue🍃🍁🍂

Marta🌹

Amo l'autunno.

Con i suoi toni caldi, gialli, marroni e rossi. Con la voglia di rannicchiarsi ancora un poco sotto il piumino (oddio, per una mattiniera come me è cosa strana, questa), di godersi il tepore del camino acceso con un libro sulle ginocchia e i calzini azzurro cielo (ne ho di tutte le varietà di azzurro, dal più chiaro fino al quasi indaco) ai piedi.

Adoro l'odore dell'aria frizzantina del mattino presto, quel cielo di un azzurro purissimo, quell'odore di legna e castagne e vaniglia e arancia....

Ros Maris, Rugiada di mare... l'antico nome dato dai Romani a questa pianta, tipica della Liguria, in riferimento al colore lilla-indaco dei piccoli fiori, che ricorda il colore del mare.

Ha un profumo pieno di sfumature, che risveglia la mente, note fresche e sottili, dolci e decise..

Le sue proprietà benefiche , per il corpo e per la mente, sono numerose

 

Sentiero per Lerici, Liguria

 

The path with the rosemary scent

Achiote, cioccolata, pepe, garofano, cumino, anice, caffè, curry, matè, wilkaparu, cannella, e noce moscata formano, con altre sostanze cotte e macinate, la materia di questa installazione multi-sensoriale fatta con polvere di colori splendenti. Terracotta, indaco, rosso, verde, bianco, giallo, carne, rosa, fucsia, viola, arancione, ocra, azzurro sono contenuti in 88 recipienti d’argilla rotondi e identici che si elevano in piccoli tumuli conici.

Con una linea indaco all'orizzonte.

E per riprenderlo, appena arrivata, non mi ero ancora tolta il vestito, pensando che intanto le onde erano basse. Volevo far presto perché con le nuvole le luci cambiano in fretta.

Quando un'onda dispettosa, più alta delle altre, mi ha bagnato fino alla vita.... Poco male, per fortuna d'estate i vestiti sono leggeri e asciugano presto

 

Genova Voltri

 

It was really a nice blue

Muscari (Muscari neglectum) -Primavera/Inizio Estate- Il Muscari è una pianta della famiglia delle Liliaceae o Asparagaceae. Il nome comprende parecchie specie bulbose e varietà con infiorescenze a spiga, solitamente tra l'azzurro e l'indaco. Tutte hanno in comune il bulbo sotterraneo tunicato e le foglie strette e lunghe fino a 30cm.

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La leggenda della ninfa del Lago di Carezza

Molti anni fa nel lago di Carezza viveva una ninfa di particolare bellezza che con il suo canto melodioso deliziava tutti i viandanti che salivano al passo di Costalunga

 

Un giorno anche lo stregone di Masaré la sentì cantare e si innamorò della ninfa. Egli usò tutti i suoi poteri per conquistare la fatina del lago senza riuscirvi.

 

Così lo stregone chiese aiuto alla strega Langwerda che gli consigliò di travestirsi da venditore di gioelli, di stendere un arcobaleno dal Catinaccio al Latemar e di recarsi quindi al Lago di Carezza per attirare la ninfa e portarla con sé.

 

Così fece: stese il più bell’arcobaleno mai visto sino ad allora tra le due montagne e si recò al lago, ma dimenticò di travestirsi. La ninfa rimase stupita di fronte all’arcobaleno colorato di gemme preziose. Ma ben presto si accorse della presenza del mago e si immerse nuovamente nelle acque del lago. Allora non fu più vista da nessuno.

 

Lo stregone, distrutto dalle pene d’amore, strappò l’arcobaleno dal cielo, lo distrusse in mille pezzi e lo gettò nel lago. Questa è la ragione perché ancora oggi il lago di Carezza risplende tutti gli stupendi colori dell’arcobaleno, dall’azzurro al verde, dal rosso all’indaco, dal giallo all’oro.

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Per colori primari si intendono il giallo, il ciano ed il magenta , colori non ottenibili dalla mescolanza degli altri colori della gamma cromatica dello spettro solare. comunemente riferito alla classificazione dei colori dello spettro solare scoperti da Newton: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto. Ogni colore comprende tutte le sue gradazioni intermedie, ma la suddivisione dello spettro solare in sette è convenzionale e fa riferimento a motivazioni filosofiche, in particolare alla correlazione con le 7 note musicali, i giorni della settimana o i pianeti conosciuti allora.

 

Amorpha fruticosa L.

Nome comune: Indaco bastardo

Genere: Amorpha

Famiglia:Fabaceae

Nel parco fluviale Lungoreno...

DOUBLE RAINBOW.

  

Gli arcobaleni si formano quando i raggi del Sole attraversano la miriade di goccioline d'acqua sospese nell'aria dopo un temporale (o vicino a una cascata) e appaiono come uno spettro di luce quasi continua, con le tradizionali "sette bande" colorate.

Due persone non vedono mai lo stesso arcobaleno. Neanche assistendo allo stesso spettacolo fianco a fianco voi e la vostra dolce metà osserverete il medesimo fenomeno. In primo luogo, perché le gocce d'acqua che lo generano sono in costante movimento; poi, perché l'arcobaleno è un arco di cerchio il cui centro si trova sulla linea ipotetica che congiunge il Sole agli occhi dell'osservatore. E gli occhi di due persone non possono occupare la stessa posizione nello stesso momento.

Non potrai mai distinguere tutti i colori di un arcobaleno. Anche se la teoria "classica" prevede solo 7 colori (rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto) ogni arcobaleno è di fatto costituito da uno spettro continuo di colori. I nostri occhi ne potrebbero percepire circa un milione, ma tutte queste sfumature si fondono in 7 colori principali quando ne vediamo uno.

 

Immagine realizzata questo pomeriggio 13/03/2018 alle ore 17.26

  

Fotocomposizione di 38 immagini realizzate con lo smartphone SAMSUNG NOTE 4

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le concerie sono uno dei migliori esempi di come alcune parti del Marocco siano ancora strettamente legate a pratiche sviluppate in epoca medievale.

il pellame marocchino,e più specificamente quello prodotto a Fès, è apprezzato da secoli ed è ritenuto tra i migliori del mondo.

non a caso, quel tipo di cuoio realizzato con morbida pelle di capra e usato soprattutto per le copertine dei libri, si chiama semplicemente " marocchino ".

il Marocco vanta una millenaria tradizione nella concia delle pelli e, dall' età medievale a oggi, le tecniche non sono cambiate di molto.

le pelli sono ancora trasportate a dorso d' asino lungo le anguste stradine fino alle vasche di tintura costruite secondo un modello immutato nel tempo, se non per il rivestimento in moderne piastrelle di ceramica.

i conciatori sono tuttora organizzati in corporazioni di stampo medievale, dove il lavoro si trasmette in genere di padre in figlio.

purtroppo anche le condizioni lavorative, igieniche e di sicurezza sono rimaste ferme a secoli fa e i problemi di salute fra i lavoratori, che stanno tutto il giorno immersi fino alle ginocchia nelle sostanze chimiche, sono frequenti.

le concerie sviluppano odori nauseabondi, per poter resistere al fetore, i turisti in visita vengono riforniti di foglie di menta da tenere vicino al naso.

tra gli ingredienti principali utilizzati nella concia rientrano gli escrementi di piccione e l' urina di mucca, mescolati con la cenere, ma ci sono anche sostanze più " delicate " come indaco, zafferano e papavero, usate come coloranti

“Davanti a una scarpiera la diversificazione dei sessi esplode in tutta la sua evidenza. E le sfumature che distinguono un Grey da un Gigio sono infinite. Il pover’uomo non può capire che, per esempio, se una dice «stivali», dice contemporaneamente: con tacco alto, con tacco basso, con la zeppa, a tronchetto, sopra il ginocchio, sportivi, eleganti, classici, trendy, e poi declina tutto questo per almeno una decina di colori e di materiali diversi. Per lui esistono solo due tipi di stivali: quelli comodi e quelli da zoccola. E le ballerine? Chi glielo va a spiegare, al Gigio, che di ballerine ce ne vogliono minimo minimo un paio per ogni colore dell’arcobaleno? E come coinvolgerlo in quell’estasi artistica che ci prende quando le rimiriamo tutte insieme, rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto?”

ti sveglierai nell'indaco del mattino

quando la luce ha un piede sulla terra e l'altro in mare

[f. de andrè]

 

grazie Sara

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Muscari è un genere di piante della famiglia delle Liliaceae, comprendente parecchie specie bulbose e numerose varietà con infiorescenze, disposte in spighe o racemi, tra l'azzurro e l'indaco.

Ci sono certi tramonti in cui appaiono davvero tutte le sfumature di rosso, arancio, viola, indaco, azzurro..

Momenti rari, di grande bellezza

 

Buona giornata

 

#colli #euganei #vendevolo #venda #monte #hills #tramonto #sunset #nebbia #haze #strati #layers #cielo #sky

Farfalla. ( Vanessa atalanta )

 

Questa grande farfalla si riconosce dal vivace motivo color marrone scuro, bianco e arancione, con due piccole macchie indaco, delle sue ali, che raggiungono l'apertura media di 45–50 mm. L'adulto di questa specie vive per circa undici mesi.

 

!!!!!!!!!!!!

  

.................................

dove l'indaco prende potere,

e pensieri rossi

a circondarmi la mente

di domande e risposte senza fatica,

e le mani per dirmi

che sentono e toccano

chiavi

già mie, di una porta già aperta

dove l'atrio che si intravede

è di un pavimento lucido

e scale da salire bianche

da scrivere... .........

un tappeto amaranto

sente i miei tacchi prima di

fare rumore nella

mia porta,

apro

sono a casa,

è domenica, è nuvolo, forse pioverà...

e ripenso all'atrio

alle scale bianche...

e i rossi pensieri

sono veri!

© 2020 Massimo Feliziani - All rights reserved. Use without permission is illegal. Tutti i diritti riservati. L'uso senza il consenso dell'autore è illegale.

 

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www.flickr.com/photos/f_m/49781142616/in/photostream/ligh... + F11

Una delle tante leggende sull'arcobaleno:

 

"Tanto tempo fa i colori fecero una lite furibonda, perchè tutti si proclamavano il migliore in assoluto, il più importante, il più utile, il favorito.

 

Il VERDE disse: " Chiaramente sono io il più importante, sono il segno della vita e della speranza e sono stato scelto dall'erba, dagli alberi, dalle piante.

Senza di me tutti gli animali morirebbero.

Guardatevi intorno nella campagna e vedrete che io sono in maggioranza..."

 

Il BLU lo interruppe: "Tu pensi solo alla terra, ma non consideri il cielo ed il mare!! L'acqua é la base della vita che viene giù dalle nuvole nel profondo del mare.

Il cielo dà spazio, pace e serenità. Senza di me voi non sareste niente..."

 

Il GIALLO : "Voi siete tutti così seri! Io porto sorriso, gioia e caldo nel mondo. Il sole è giallo, la luna è gialla, le stelle sono gialle. Quando fioriscono i girasoli, il mondo intero sembra sorridere.

Senza di me non ci sarebbe allegria..."

 

L'ARANCIONE si fece largo: " Io sono il colore della salute e della forza.

Posso essere scarso, ma prezioso perché io servo per il bisogno della vita

umana, porto con me le più importanti vitamine. Pensate alle carote, zucche, arance, mango e papaia.

Io non sono presente tutto il tempo, ma quando riempio il cielo nell'alba e nel tramonto, la mia bellezza è così impressionante che nessuno pensa più ad uno solo di voi..."

 

Il ROSSO poco distante urlò: "Io sono il re di tutti voi, sono il colore del sangue ed il sangue è vita, è il colore del pericolo e del coraggio. Sono pronto a combattere per una causa, e metto il fuoco nel sangue, senza di me la terra sarebbe vuota come la luna. Sono il colore della passione, dell'amore, la rosa rossa, il papavero.."

 

Il PORPORA si alzò in tutta la sua altezza. Era molto alto e parlò con voce stentorea: " Io sono il colore dei regnanti e del potere. Re, capi e prelati hanno sempre scelto me perché sono il segno dell'autorità e della sapienza. Le persone non domandano... a me essi ascoltano ed obbediscono!..."

 

Infine parlò l'INDACO molto serenamente, ma con determinazione:

" Pensate a me, io sono il colore del silenzio, voi difficilmente mi notate, ma senza di me diventate tutti superficiali. Rappresento il pensiero e la riflessione, il crepuscolo e le acque profonde... Voi tutti avete bisogno di me per bilanciare e contrastare, per pregare ed inneggiare alla pace..."

E così i colori continuarono a discutere ognuno convinto di essere superiore agli altri.

 

Litigarono sempre più violentemente senza sentire ragioni.

 

Improvvisamente un lampo squarciò il cielo seguito da un rumore fortissimo.

Il tuono e la pioggia che seguì violenta li impaurì a tal punto che si strinsero tutti insieme per confortarsi....

Nel mezzo del clamore la PIOGGIA iniziò a parlare:

" Voi sciocchi colori litigate tra di voi e ognuno cerca di dominare gli altri...

Non sapete che ognuno di voi è stato fatto per un preciso scopo unico e differente?

Tenetevi per mano e venite con me"

Dopo che ebbero fatto pace, essi si presero tutti per mano.

La PIOGGIA continuò: "D'ora in poi, quando pioverà ognuno di voi si distenderà attraverso

il cielo in un grande arco di colori per ricordare che voi vivete tutti in pace.

     

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le concerie sono uno dei migliori esempi di come alcune parti del Marocco siano ancora strettamente legate a pratiche sviluppate in epoca medievale.

il pellame marocchino,e più specificamente quello prodotto a Fès, è apprezzato da secoli ed è ritenuto tra i migliori del mondo.

non a caso, quel tipo di cuoio realizzato con morbida pelle di capra e usato soprattutto per le copertine dei libri, si chiama semplicemente " marocchino ".

il Marocco vanta una millenaria tradizione nella concia delle pelli e, dall' età medievale a oggi, le tecniche non sono cambiate di molto.

le pelli sono ancora trasportate a dorso d' asino lungo le anguste stradine fino alle vasche di tintura costruite secondo un modello immutato nel tempo, se non per il rivestimento in moderne piastrelle di ceramica.

i conciatori sono tuttora organizzati in corporazioni di stampo medievale, dove il lavoro si trasmette in genere di padre in figlio.

purtroppo anche le condizioni lavorative, igieniche e di sicurezza sono rimaste ferme a secoli fa e i problemi di salute fra i lavoratori, che stanno tutto il giorno immersi fino alle ginocchia nelle sostanze chimiche, sono frequenti.

le concerie sviluppano odori nauseabondi, per poter resistere al fetore, i turisti in visita vengono riforniti di foglie di menta da tenere vicino al naso.

tra gli ingredienti principali utilizzati nella concia rientrano gli escrementi di piccione e l' urina di mucca, mescolati con la cenere, ma ci sono anche sostanze più " delicate " come indaco, zafferano e papavero, usate come coloranti

 

Forse.. ci vuole una seconda mano di bianco...

e poi dovrei dare quel color glicine.. un po' indaco, velato.. mmh.

Tutti i colori del viola, dell'indaco e dell'arancio, per questo tramonto di ghiaccio.

Non è malinconia questo sentire

che mi sorprende tra la scala e il cielo

a rimirare l'ardere di nuvole

nel crepuscolo indaco d’inverno.

È una dolcezza triste, una promessa

che forse non sarà mai mantenuta

- come talvolta appare la speranza

quando si veste ancora di illusione.

 

D.R.

 

E' quasi buio, solo la neve rischiara il paesaggio scuro

il pennello si e' intriso di indaco di nebbia di freddo e di vento.

Volevo dare la percezione

dell'inverno ghiacciato ed inclemente, del ghiaccio che gela i piedi ,del vento gelido che intorpidisce le mani e sferza il viso. Allora ecco il dolce pensiero della propria casa, ritornare con passo veloce, buttare via le angosce, e chiudere fuori della porta

la sensazione dell'umidita' e del freddo che attanaglia.

Un dolce fuoco riscalda

la persona ed il cuore

teresa.

 

è un genere di piante della famiglia delle Liliaceae (Hyacinthaceae secondo la classificazione APG), comprendente parecchie specie bulbose e numerose varietà con infiorescenze, disposte in spighe o racemi, tra l'azzurro e l'indaco. Tutte hanno in comune il bulbo tunicato e le foglie strette e lunghe fino a 30cm.

Il nome di Muscari, venne attribuito da C. Clusius, per il tenue profumo somigliante a quello del muschio di alcune varietà.

Tra i nomi volgari coi quali son note le varietà presenti in Italia, ricordiamo: lampascione, muschino, pan del cucco, pentolino.

  

www.lookfordiagnosis.com

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Con questo freddo polare di questi giorni molti uccelli insettivori muoiono e le dispense naturali dei granivori sono ormai finite. Ho visto questi uccelli insieme alle cincie, ai fringuelli, verdoni e altri affamati in cerca di cibo e ho cercato di dare loro un pò di sollievo con dei semi.

3K

www.flickr.com/photos/89607685@N06/40539550601/sizes/o/

centro storico di sanfelice circeo visto dall'allto. Sullo sfondo un mare dalle mille tonalità di blu e un cielo tappezzato di nuvole viola e indaco

Papaveri e fiordalisi

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"Le mani secondo Tina Modotti rappresentano la creazione, plasmano la materia

trasmettendole lo spirito dell' essere umano"

 

Io già ti conoscevo Tina Modotti,

il tuo prezioso nome, la tua grazia,

l'esile, dolcissima presenza,

molto prima di incontrarti...

Rafael Alberti

 

tratto da "Tina" di Pino Cacucci (biografia romanzo di Tina Modotti)

 

L’aria cupa nei circoli del vento, e il brulichio dei miei capelli che si modula come per

 

mille mani .

 

La riviera da lungi fiocca in bianche strisce e sulle barriere metalliche del mare

 

fiorisce l’aloè .

 

Ne sento lo stormire, e le parole degli albatri si fanno candidi pois nell’indaco

 

smerigliato del marezzo.

 

È ancora un tuono confuso – mi sorprende nella negra profondità l’oro suo fulvo - ed

 

un vortice ed un lento scivolare. Questa cosa che dicono l’assenza. E l’eternità mi

 

ruberà anche la parola che non ho detto.

 

Sono caduti i pomi del susino, languiscono nel bruno sole; ogni tanto uno spaurito

 

merlo ne tenta le polpe. L’edera ricopre le rogge cancellate. E non mi inganna più

 

l’ora vespertina, nel trasognare i campi dove pallido nel filare qualche pampino brilla.

 

Qualche siringa di glicine vagheggia nell’arsura. L’erba folta è giallastra,

 

le gemme dense del leccio e il pino reciso.

 

Mi specchio ancora nello specchio rotto . Cos’è mai l’Io, se non il fumoso

 

simulacro dell’apparire ?

 

A nonno

M

 

Nonno, l'argento della tua canizie

 

rifulge nella luce dei sentieri:

 

passi tra i fichi, tra i susini e i peri

 

con nelle mani un cesto di primizie:

 

«Le piogge di Settembre già propizie

 

gonfian sul ramo fichi bianchi e neri,

 

susine claudie... A chi lavori e speri

 

Gesù concede tutte le delizie!».

 

Dopo vent'anni, oggi, nel salotto

 

rivivo col profumo di mentastro

 

e di cotogna tutto ciò che fu.

 

Mi specchio ancora nello specchio rotto,

 

rivedo i finti frutti d'alabastro...

 

Ma tu sei morto e non c'è più Gesù.

GGG

 

www.flickr.com/photos/13698650@N08/2354878734/

Arcobaleno: rosso, giallo, arancione, verde, azzurro, indaco e violetto.

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