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Graphs by;- Ella Wilson

Urban decay at wimbledon park.

mongoose function call use graph

Lomo Oktomat

 

Fuji Neopan 400

A graph on a wall of a skate park in the center of Grenoble

dailyshoot.com/assignments/396

Find a repeating pattern today and make a photograph of it.

 

www.camaelon.com

Mainly a passing interest ... I found a link to this resource on a random page I was viewing. The map is an interesting technique and makes a pretty picture, but lacks a certain amount of functionality. The colored dots have structural meaning as far as the page itself is concerned, however I would more appreciate it if it mapped links to favorites and other's favorites back to my page. Now that would be interesting.

 

Courtesy of: http://www.aharef.info/static/htmlgraph/

China Graph, found an old school text book to fill up.

 

Blog Post: alekadzie.blogspot.com/2011/06/china-graph-old-high-schoo...

pentacon 35-70 on olympus e-pl1

ranger rx to right of camera

After @__kb went through and sorted out a bunch of repeated mistakes in whitespace and comments!

20 "x 29.25 "x 2". Mixed media on wood. Including but not limited to beeswax, oil, ink and paper.

Results of an IssueCrawler crawl seeded with recent (last 30 days) blog posts referencing "WorkChoices", listed as having "some authority" on Technorati. Node size plotted according to nodes' number of inlinks. See http://snurb.info/node/652 for more information.

Another graph that isn't done justice by the photo, Owen has created a very clear graph that shows the number of cyclists in summer, against the number of snowboarders in winter. It still needs a little work but it has some very neat details and good clear ideas.

Light-Graph, 2017

 

Fotografia informale

  

La parola fotografia deriva dall’unione di due parole greche luce (phôs) e grafia (graphis) che unite significano “scrivere/disegnare con la luce".

Il progetto nasce nel 2013 con la serie “Signs and Spots”. Si basa sullo studio del segno grafico, dall’incisione calcografica alla serigrafia, dalla pittura allo schizzo a carboncino, e degli eventuali metodi e mezzi per la riproduzione digitale di tali segni e tecniche. L’obiettivo di tale progetto è dunque quello di rimediare vecchie e nuove tecniche seguendo la teoria sociologica di Bolter e Grusin. I due autori parlano di “doppia logica della rimediazione”, proponendo da un lato la logica dell’immediatezza e dall’altro quella dell’ipermediazione. Con immediatezza gli autori intendono quelle pratiche mediali accomunate dalla “convinzione che esista un punto di contatto tra il medium e ciò che viene rappresentato”. Nella prospettiva di Leon Battista Alberti la logica dell’immediatezza si esprime tramite “la finestra” definita dalla cornice, attraverso la quale si può guardare la realtà, quale essa è; l’unica condizione posta è che non si guardi la cornice e che l’operazione artistica sia fedele imitatrice della natura. “Se la logica dell’immediatezza porta a cancellare o a rendere automatico l’atto di rappresentazione, la logica dell’ipermediazione riconosce l’esistenza di atti di rappresentazione multipli e li rende visibili” (Bolter e Grusin). L’ipermediazione ci spinge a guardare la cornice e l’atto di mediazione, non pretendendo di soddisfare il nostro desiderio di immediatezza, ma cercando di “riprodurre la ricchezza sensoriale dell’esperienza umana” . Immediatezza significa trasparenza e autenticità dell’esperienza (della realtà reale), ipermediazione invece significa opacità e autenticità dell’esperienza (della realtà mediale).

Con i media digitali, le due logiche agiscono e reagiscono contemporaneamente.

Bolter e Grusin propongono una dinamica complessa al punto da contenere al proprio interno la rimediazione dei vecchi media da parte dei nuovi, e viceversa.

L’artista basandosi su tale teoria, conduce il suo esperimento attraverso l’utilizzo della fotocamera digitale, giungendo al suo obiettivo.

 

Difatti in questa nuova serie “Light-Graph”, come nella serie precedente, i segni creano un’illusione, una confusione tra ciò che rappresentano e ciò che sono realmente. Sembra di osservare dei dipinti, delle pennellate di colore su tela, delle incisioni, tutto tranne che fotografie digitali.

 

Signs and Spots | flic.kr/s/aHskeZZSsD

 

Light-Graph, 2017

 

Fotografia informale

  

La parola fotografia deriva dall’unione di due parole greche luce (phôs) e grafia (graphis) che unite significano “scrivere/disegnare con la luce".

Il progetto nasce nel 2013 con la serie “Signs and Spots”. Si basa sullo studio del segno grafico, dall’incisione calcografica alla serigrafia, dalla pittura allo schizzo a carboncino, e degli eventuali metodi e mezzi per la riproduzione digitale di tali segni e tecniche. L’obiettivo di tale progetto è dunque quello di rimediare vecchie e nuove tecniche seguendo la teoria sociologica di Bolter e Grusin. I due autori parlano di “doppia logica della rimediazione”, proponendo da un lato la logica dell’immediatezza e dall’altro quella dell’ipermediazione. Con immediatezza gli autori intendono quelle pratiche mediali accomunate dalla “convinzione che esista un punto di contatto tra il medium e ciò che viene rappresentato”. Nella prospettiva di Leon Battista Alberti la logica dell’immediatezza si esprime tramite “la finestra” definita dalla cornice, attraverso la quale si può guardare la realtà, quale essa è; l’unica condizione posta è che non si guardi la cornice e che l’operazione artistica sia fedele imitatrice della natura. “Se la logica dell’immediatezza porta a cancellare o a rendere automatico l’atto di rappresentazione, la logica dell’ipermediazione riconosce l’esistenza di atti di rappresentazione multipli e li rende visibili” (Bolter e Grusin). L’ipermediazione ci spinge a guardare la cornice e l’atto di mediazione, non pretendendo di soddisfare il nostro desiderio di immediatezza, ma cercando di “riprodurre la ricchezza sensoriale dell’esperienza umana” . Immediatezza significa trasparenza e autenticità dell’esperienza (della realtà reale), ipermediazione invece significa opacità e autenticità dell’esperienza (della realtà mediale).

Con i media digitali, le due logiche agiscono e reagiscono contemporaneamente.

Bolter e Grusin propongono una dinamica complessa al punto da contenere al proprio interno la rimediazione dei vecchi media da parte dei nuovi, e viceversa.

L’artista basandosi su tale teoria, conduce il suo esperimento attraverso l’utilizzo della fotocamera digitale, giungendo al suo obiettivo.

 

Difatti in questa nuova serie “Light-Graph”, come nella serie precedente, i segni creano un’illusione, una confusione tra ciò che rappresentano e ciò che sono realmente. Sembra di osservare dei dipinti, delle pennellate di colore su tela, delle incisioni, tutto tranne che fotografie digitali.

 

Signs and Spots | flic.kr/s/aHskeZZSsD

 

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