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Oltre il solco liquido del fiume ci sono le montagne. I monti innevati della Carnia, che si ergono, all'orizzonte come una frontiera naturale. Ecco allora che la fantasia dell'osservatore umano può volare e perdersi verso quel regno dell'immaginario come verso l'infinito leopardiano. Ed ecco che il fiume diviene la barriera che ci separa dai sogni e in cui naufragare ..... ..

MONTARRENTI, Siena.

Su uno sprone della Montagnola senese, ai margini sud occidentali, ad un altitudine di 344 metri, si ergono gli imponenti resti di un importante insediamento fortificato che caratterizzano fortemente il paesaggio circostante. Si tratta dei resti del castello di Montarrenti.

Vuoi saperne di più? Clicca qui:

www.provincia.siena.it/index.php/La-provincia/Beni-Storic...

it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Montarrenti

www.fototoscana.it/mostra-flash.asp?nomeflash=c004

Grazie per la visita, ma Montarenti merita anche di più...!

E già che ci siamo, buon San Valentino a tutte le donne di Flickr!

Gli Spalti di Toro si ergono sull'orizzonte meridionale del Cadore come una muraglia dirupata e invalicabile. I loro profili aspri ispirano timore e leggende tra gli uomini. Ancor più se essi emergono da veli di nuvole basse, impigliati sui colli boscosi che precedono le muraglie dolomitiche ..... ..

A vederlo così, dal fondovalle, il gigante dolomitico Pelmo sembra una fortezza inespugnabile. I suoi bastioni si ergono in tutta la loro maestosa verticalità e questa stessa, coniugata con le ciclopiche dimensioni e con la forza di gravità, sembra scoraggiare qualsiasi tentativo di conquista da parte di qualsiasi specie di animale vertebrato, sia esso una lucertola o una scimmia. In realtà, il primate umano è stato il solo a tentare con successo la scalata alla vetta ..... ..

Gli orizzonti invernali della Laguna nord di Venezia, sono di leggendaria bellezza. Oltre i veli di nebbie azzurre che offuscano gli strati bassi, si ergono infatti le imponenti scenografie innevate delle Prealpi Carniche e delle Dolomiti di Belluno. Anche per questo, la Laguna di Lio Piccolo, minuscola borgata perduta tra acque e barene, è tra le più belle del mondo ..... ..

Al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo, sul versante nord, si ergono le montagne del Tirolo meridionale. Fantastiche architetture di Dolomia, che come i Cadini del versante opposto sembrano incorniciare le tre Regine. L'insieme che così nasce esprime una delle geografie dolomitiche in assoluto più affascinanti, in cui queste montagne speciali sembrano celebrare se stesse con arditi monumenti ..... ..

Sul versante nord del Vallon Popera, sulle Dolomiti del Comelico, si ergono bastioni e torri litici che offrono la percezione di un passaggio segreto. Un passaggio tra valli con lingua e cultura diversa, tra Veneto e Sud Tirolo. In realtà, entrando nelle strette gole interposte tra i giganti, si scopre poi che il versante roccioso precipita senza la possibilità di continuare ..... ..

L'autunno possiede una luce speciale e questa ha il potere di far risplendere il paesaggio. In montagna, sulle Alpi calcaree dell'estremità orientale del sistema, le grandi pareti s'ergono maestose e imponenti. A farle rifulgere, in questa magica stagione, è lo speciale complemento costituito dalla foresta. I suoi colori fasciano le vette di toni cromatici inusuali, che ne fanno risaltare la scabra nudità ..... ..

I Cinesi se la sono costruita; i Veneti, invece, se la sono trovata in dono dalla geografia di una regione che è sintesi bio-ecologica dell'intero Continente europeo. La loro "Grande Muraglia" è quella delle Dolomiti di Feltre e Belluno, che si ergono sugli orizzonti della Laguna come una barriera invalicabile. Una scenografia d'orizzonte di fascino indescrivibile, che alimenta i sogni e le leggende ..... ..

Osservando l'orizzonte settentrionale dal litorale di Caorle, nel golfo di Venezia, lo sguardo coglie la barriera imponente delle Alpi Giulie. Nei mesi invernali, quando la palude si macera nei toni cromatici del bruno e dell'ocra, i candidi bastioni alpini si ergono come un miraggio. E nelle giornate di leggera foschia esse appaiono evanescenti, quasi sorgessero da un racconto di favola ..... ..

Sulle distese di canneto delle Valli di Caorle, in cui Ernest Hemingway cacciava i germani reali, si ergono monti pallidi e maestosi. Sono le Prealpi Carniche, selvagge e misteriose, che fanno da coreografia ai misteri delle paludi costiere, in cui la Natura tenta di difendere uno dei suoi ultimi avamposti dalla invadenti bramosie degli umani ..... ..

Bohinj - Il ponte sul lago

 

Il lago di Bohinj si trova nel cuore del Parco nazionale del Triglav, uno dei parchi nazionali più antichi d’ Europa, è il più grande lago naturale sloveno, sopra il quale si ergono le malghe incontaminate e le vette alpine.

 

Fonte Slovenia.info

Luci ed ombre ad Acquasparta (Terni), comune inserito a pieno titolo nella lista dei borghi più belli d'Italia. Senza nulla togliere a un luogo bello e accogliente mi chiedo come vengono stilate certe classifiche. In una nazione dove troppi individui si ergono a giudici, senza avere adeguate competenze, ci sono luoghi meravigliosi che purtroppo non vengono valorizzati come meriterebbero.

  

"Spesso commette ingiustizia non solo colui che fa qualcosa, ma anche colui che non la fa"

 

(Marco Aurelio)

  

La Collina delle Croci (in lituano Kryžių Kalnas) è un luogo di pellegrinaggio e una meta turistica che si trova nei pressi della città lituana di Šiauliai, lungo la strada E77 che collega Kaliningrad a Riga.

Si tratta di una piccola altura su cui si ergono migliaia di croci, piantate per devozione dai pellegrini secondo una tradizione popolare che dura da alcuni secoli, ma che ha preso un enorme impulso nella seconda metà del XX secolo come simbolo dell'identità nazionale lituana. Nel 1900 c'erano soltanto 130 croci sulla collina.

Durante l'epoca sovietica, per tre volte le croci della collina furono completamente abbattute con le ruspe per disposizione del regime comunista, ma ogni volta ricomparivano sempre più numerose. Oggi si contano più di 400.000 croci di ogni dimensione, foggia e materiale, da piccole croci in plastica fabbricate in serie a croci artistiche monumentali.(Da Wikipedia)

Esiste un mondo, nelle altitudini dolomitiche, da cui la vita sembra esclusa. E' l'universo lunare della maggiori vette, formato da rocce incise dallo scalpello del tempo, che si ergono, in purezza, su orizzonti celesti infiniti. E' soltanto apparenza, ma la retorica degli uomini che scalano le vette, vuole che siano soltanto loro a rappresentare la vita sulle cuspidi che sfiorano il cielo. Comunque sia gli scenari dei bastioni e delle vette sono severi e puri, come pochi altri luoghi ..... ..

La Riserva naturale dei Ciciu del Villar è una riserva regionale del Piemonte, che si trova in località Costa Pragamonti, nei pressi dell'abitato del comune di Villar San Costanzo tra Busca e Dronero in provincia di Cuneo.

La riserva è nata per proteggere un fenomeno di erosione molto particolare: le "colonne di erosione" (anche chiamate "piramidi di terra", o "Ciciu 'd pera"), che si ergono ai piedi del massiccio del monte San Bernardo. Queste formazioni sono sculture morfologiche naturali, con una tipica forma di funghi, il cui cappello è costituito da un masso erratico (anche di notevoli dimensioni) ed il cui gambo è costituito da terra e pietrisco. In quest'area queste colonne di erosione prendono il nome popolare di ciciu, parola piemontese che significa pupazzo, fantoccio.

Nei paesaggi di bonifica della bassa pianura del Veneto Orientale, in cui folte cortine di canna palustre decorano le sponde dei corsi d'acqua, le Prealpi Carniche s'ergono all'orizzonte di Tramontana come giganti. Montagne azzurre incappucciate di neve, che raccolgono sogni di evasione dalle nebbie del piano e imprigionano desideri di esplorazione mai sopiti ..... ..

Energie (altgr. ἐν en „innen“ und ἔργον ergon „Wirken“) ist eine fundamentale physikalische Größe, die in allen Teilgebieten der Physik sowie in der Technik, Chemie, Biologie und der Wirtschaft eine zentrale Rolle spielt. Wikipedia

Ha origini antichissime, è già citato nel 1.300. E' stato restaurato nella seconda metà del '700 con l'inserimento di chiavi in ferro per consolidarne la struttura, mantenuta comunque identica a quella originaria. Sul culmine del ponte si ergono due cappelle votive contrapposte. In una è raffigurato S.Giovanni Namapuceno, nell'altra il trasporto della Santa Croce nella cittadina spagnola di Bellpuig.

Lithuania

Si tratta di una piccola altura In Lituania , su cui si ergono oltre quattrocentomila croci, piantate per devozione dai pellegrini secondo una tradizione popolare che dura da alcuni secoli.si percepisce la sacralità del luogo ( non è un cimitero )

ancora uno scatto di questo stupendo lago alpino, uno specchio d'acqua limpida e scura circondato da larici e abeti che si ergono tra massi granitici ricoperti da cespugli di rododendri...

I Gioielli di Tufo in Maremma: Pitigliano, Sorano e Sovana.

 

Non lontani dalla laguna di Orbetello e dal mare, tra le valli boscose e profondi canyon, piccoli borghi si ergono, in apparente equilibrio precario, su alte rupi: le Città del Tufo, nello splendido contesto della Maremma a sud di Grosseto, piccoli e splendenti gioielli di Toscana.

Un romantico weekend nel "triangolo magico della Maremma" in Toscana

 

PITIGLIANO

La visita in questa parte di Maremma non può che partire da Pitigliano. Conosciuta anche come la Piccola Gerusalemme per la storica presenza di una comunità ebraica, Pitigliano è un borgo costruito su una gigantesca rocca di tufo, di origini etrusche e con forti testimonianze dell'epoca medievale.

 

Pitigliano incanta ancor prima di arrivarci, percorrendo la strada che viene dal mare, ad una delle ultime curve si presenterà davanti a vostri occhi uno spettacolo unico al mondo: un alto sperone tufaceo e le case che si confondo con la roccia in un perfetto equilibrio tra uomo e natura.

 

Entrate, a piedi, nel borgo passando sotto al doppio arco dell'acquedotto mediceo e perdetevi per i vicoli del paese, scopritene gli angoli assolati, le piazzette deserte, osservate le massaie che "sull'uscio" di casa chiacchierano con la vicina. Lasciatevi affascinare dalla meraviglia del panorama che si apre dall'alto della rupe, fatevi coinvolgere dalla misteriosa e romantica atmosfera che si respira qui. Meritano una visita il Duomo, la Chiesa di Sant'Antonio e la Sinagoga.

 

Fermatevi ad assaporare la superba cucina locale e aspettate qui il tramonto per vedere il sole che infiamma il borgo e poi il lento arrivare delle luci della sera, la tremolante luce dei lampioni che illumina il dedalo dei vicoli e rende tutto ancor più incantato.

  

Verso il tramonto sulle sponde del fantastico Lago di Volaia dove si ergono i magnifici paretoni calcarei del massiccio del Monte Coglians...

Bruges, Rozenhoedkaai - Da questo lungofiume è possibile ammirare Bruges in tutto il suo splendore; nelle vicinanze si ergono la graziosa casa dei Conciatori (Huidenvettershuis), del 1630, e una casa con torrette.

A sinistra, maestosa e austera, si staglia l'imponente torre campanaria.

 

Fonti: viaggimichelin.il

Questa pittoresca caverna naturale e il suo sistema circostante di grotte rispecchia i colori fosforescenti della flora sottomarina. La Grotta Azzurra (Blue Grotto) si trova vicino a "Wied iz-Zurrieq" a sud del villaggio di Qrendi. Lo scenario circostante è veramente mozzafiato .Le scogliere si ergono dal profondo blu del mare Mediterraneo e la schiuma delle onde che si infrange sulla roccia è di indescrivibile bellezza.

Se dimentichiamo le nostre leggende, temo che dovremo chiudere una porta importante all’immaginazione.

 

James Christensen

 

In passato vi erano molte leggende su questi improvvisi scogli di lava che si ergono sul mare...

alle volte erano mostri pietrificati da qualche potente divinità, altre volte dei massi scagliati in mare da creature gigantesche, come i ciclopi, per sgominare navi ed eserciti.

La verità è che si tratta certamente di fenomeni grandiosi, in cui l'energia custodita nelle viscere della terra, prorompe dai vulcani e plasma, in modo bizzarro, il territorio circostante.

 

Pantelleria, faraglione di Tracino,

foto dal mio archivio

Buona giornata

 

#scoglio #rock #lava #vulcano #volcanoes #isola #island #pantelleria #sicilia #sicily #monsters #mostro #leggenda #legend #lore #racconto #popolare #folklore #mare #sea #mediterraneo #mediterranean #faraglione #tracino

Incontri ravvicinati nel sottobosco❤

Già ! Ma di che tipo ?

Un piccolo croco che si è affacciato

da poco alla vita,

riceve la visita di una chiocciola carina.

Lei ha subito trovato il suo posto

sulla corolla del piccolo fiore.

Forse avrà gradito l'eleganza

dei suoi petali violetto

così finemente decorati

da disegni a forma di cuore.

Alle loro spalle però

si ergono degli acuminati ricci,

talmente grandi rispetto al minuto croco

ed alla sua dolce ospite.

I ricci sembrano avere

un aspetto minaccioso,

ma saranno pericolosi

solo per chi vorrà disturbare

la bella e tenera coppia ❤🌸⚘

Marta

Dalla cima dell'Ortles le nubi iniziano a diradarsi e fanno la loro comparsa le vette più alte: qui verso occidente si ergono maestose le vette del Gruppo del Bernina, più a sinistra si scorge anche il Monte Disgrazia mentre in basso a sinistra il Gruppo della Cima Piazzi...

Crossroad - Tracy Chapman

    

La Collina delle Croci (in lituano Kryžių Kalnas) è un luogo di pellegrinaggio ed una meta turistica che si trova nei pressi della città lituana di Šiauliai, lungo la strada E77 che collega Kaliningrad a Riga.

 

Si tratta di una piccola altura su cui si ergono oltre cinquantamila croci, piantate per devozione dai pellegrini secondo una tradizione popolare che dura da alcuni secoli, ma che ha preso un enorme impulso nella seconda metà del XX secolo come simbolo dell'identità nazionale lituana. Nel 1900 c'erano soltanto 130 croci sulla collina.

 

Durante l'epoca sovietica, per tre volte le croci della collina furono completamente abbattute, ma ogni volta ricomparivano sempre più numerose. Oggi si contano circa 56.000 croci di ogni dimensione, foggia e materiale, da piccole croci in plastica fabbricate in serie a croci artistiche monumentali.

 

La Collina delle Croci fu visitata il 7 settembre 1993 da papa Giovanni Paolo II. Il crocefisso da lui donato è stato posto ai piedi della collina.

 

(Wikipedia)

  

The Hill of Crosses (Lithuanian: Kryžių kalnas (help·info)) is a site of pilgrimage about 12 km north of the city of Šiauliai, in northern Lithuania. The exact origins are unknown, but it is considered that the first crosses were placed on the former Jurgaičiai or Domantai hill fort after the 1831 Uprising.[1] Over the centuries, not only crosses, but giant crucifixes, carvings of Lithuanian patriots, statues of the Virgin Mary and thousands of tiny effigies and rosaries have been brought here by Catholic pilgrims. The number of crosses is unknown, but estimates put it at about 50,000

  

📷 🌍 Complete Project: whitexperience.blogspot.com

 

Sono di ritorno da un viaggio incredibile tra le onde brillanti del #Mediterraneo, da un posto in cui imponenti sculture di rocce si ergono dalle acque come mostri sacri a riposo, in un mare incontaminato.

Teriol de le Creste, Marmolada, Civetta.

 

Le creste dolomitiche si ergono imponenti come dinosauri sopravvissuti al tempo...

 

Crests of the Dolomites stand majestically as dinosaurs survived at time...

La Bletilla striata è un'orchidea che si sviluppa in giardino, in piena terra, poichè resiste la freddo e produce rizomi robusti, che tendono ad allargarsi; a questo genere appartengono circa una decina di specie di origine asiatica.

Si tratta di una pianta erbacea rizomatosa, che quindi produce rizomi sotterranei, che in primavera producono rosette di lunghe foglie rugose, erette o arcuate, che raggiungono i 25-45 cm di lunghezza; tra le foglie di bletilla si ergono, in primavera inoltrata ed in estate, sottili fusti eretti, su cui sbocciano numerosi fiori molto decorativi, nei colori del rosa, del lilla, del giallo e del bianco. Con il passare degli anni le bletille tendono a formare ampi ciuffi di foglie, con moltissimi steli floreali per ogni ciuffo.

   

LE COLLINE DEL PROSECCO.

 

Le colline tra Collalto e Susegana presentano sconfinate distese di vigneti, patria del buon Prosecco, e innumerevoli roccaforti medievali, quali il Castello di Susegana e il Castello di Collalto.

Atmosfere d'altri tempi che ricordano antiche battute di caccia, fitte foreste e ruscelli si mescolano ad un contesto agreste, alle coltivazioni, ai frutteti e alle vigne che producono l'apprezzato prosecco.Passeggiando lungo i viali si ascoltano gli uccelli muoversi tra i rami degli alberi, il ruscellare limpido dell'acqua del torrente Rujo, ma anche i muggiti che provengono dalla fattoria didattica dove si producono mozzarelle di bufala e i giovani riscoprono i mestieri del fattore e del contadino. A dominare questa campagna movimentata dalle colline e dai filari delle viti si ergono i castelli di Collalto e di San Salvatore.

 

IMMAGINE SCATTATA CON LO SMARTPHONE SAMSUNG NOTE 4

La Riserva naturale dei Ciciu del Villar è una riserva regionale del Piemonte, che si trova in località Costa Pragamonti, nei pressi dell'abitato del comune di Villar San Costanzo tra Busca e Dronero in provincia di Cuneo.

La riserva è nata per proteggere un fenomeno di erosione molto particolare: le "colonne di erosione" (anche chiamate "piramidi di terra", o "Ciciu 'd pera"), che si ergono ai piedi del massiccio del monte San Bernardo. Queste formazioni sono sculture morfologiche naturali, con una tipica forma di funghi, il cui cappello è costituito da un masso erratico (anche di notevoli dimensioni) ed il cui gambo è costituito da terra e pietrisco. In quest'area queste colonne di erosione prendono il nome popolare di ciciu, parola piemontese che significa pupazzo, fantoccio.

Le Torri del Vajolet (Vajolet-Türme in ted.; 2.821 m s.l.m.) sono un insieme di sette guglie montuose di dolomia che si ergono al centro del Gruppo del Catinaccio. Le Torri del Vaiolet viste dal Rifugio Passo Santner. In basso il Rifugio Re Alberto

La Bletilla striata è un'orchidea che si sviluppa in giardino, in piena terra, poichè resiste la freddo e produce rizomi robusti, che tendono ad allargarsi; a questo genere appartengono circa una decina di specie di origine asiatica.

Si tratta di una pianta erbacea rizomatosa, che quindi produce rizomi sotterranei, che in primavera producono rosette di lunghe foglie rugose, erette o arcuate, che raggiungono i 25-45 cm di lunghezza; tra le foglie di bletilla si ergono, in primavera inoltrata ed in estate, sottili fusti eretti, su cui sbocciano numerosi fiori molto decorativi, nei colori del rosa, del lilla, del giallo e del bianco. Con il passare degli anni le bletille tendono a formare ampi ciuffi di foglie, con moltissimi steli floreali per ogni ciuffo.

The Needles è una fila di tre faraglioni di gesso che si ergono a circa 30 metri (98 piedi) dal mare al largo dell'estremità occidentale dell'Isola di Wight nel Canale della Manica, nel Regno Unito, vicino ad Alum Bay e Scratchell's Bay , e parte di Totland , la parrocchia civile più occidentale dell'Isola di Wight. Il faro di Needles si trova all'estremità esterna, occidentale della formazione. Costruito nel 1859, è stato automatizzato dal 1994.

Le acque e i fondali adiacenti fanno parte della Needles Marine Conservation Zone e i Needles insieme alla costa e alla brughiera sopra fanno parte dellaHeadon Warren e West High Down Sito di particolare interesse scientifico .

La formazione prende il nome da un quarto pilastro a forma di ago chiamato la moglie di Lot , che crollò durante una tempesta nel 1764.

Le rocce rimanenti non sono affatto aghiformi, ma il nome è rimasto.

Durante la tempesta Eunice del 18 febbraio 2022, la raffica di vento più alta registrata in Inghilterra è stata registrata a The Needles, a 122 miglia all'ora (196 km / h).

Un po' come si racconta in Tatranky a proposito di Praga, le tracce del passato sovietico in Lituania, Lettonia ed Estonia sono state quasi tutte cancellate, almeno dalla vista. Statue rimosse e simboli spariti, sono rimasti solo alcuni, rari, monumenti eretti dai sovietici, per ricordare la vittoria sul Nazismo.

La presenza sovietica in questi paesi è rintracciabile, più che altro, nell'architettura. Nei palazzi severi eretti nei pressi dei centri delle città, nelle palazzine basse che spuntano qua e la tra gli eleganti palazzi dell'ottocento e sopratutto nei palazzoni delle periferie, dove interi quartieri, completamente estranei al contesto del centro si ergono un po' fieri e un po' fatiscenti tra alti alberi e prati ancora ben curati.

 

Secondo una leggenda, due bracconieri senza fede presero di mira il vicino santuario del Monte Santo di Lussari con i loro fucili, ma l'atto sacrilego venne punito e i due vennero trasformati nei due cimotti che formano la vetta di questo monte. La Cima Cacciatori, situata tra la Val Saisera e la Val di Riofreddo, nel suo dirupato mondo di roccia accoglie fino a stagione inoltrata un ampio nevaio, e la sua vetta è il più bel balcone verso Jof di Fuart e Montasio. I suoi fianchi sono coperti da fitti boschi, mentre nella parte sommitale si ergono piccole punte rocciose. La cima è molto frequentata per la brevità dell'accesso ed il bel panorama. Consigliabile in particolare a chi visita per la prima volta le Alpi Giulie, poichè il panorama permette di riconoscere gran parte delle cime più interessanti ed in particolare le pareti settentrionali del gruppo dello Jof di Fuart.

 

Questo è uno scorcio del panorama durante una ciaspolata invernale....

 

Dall'altura dalla quale ho scattato la foto precedente si ha una vista a 360 gradi. Dove finisce l'oasi inizia una serie di brulle alture sopra le quali si ergono parecchie torri

La Sagrestia di San Marco è una delle quattro sagrestie del santuario della Santa Casa a Loreto. Ospita un pregevole ciclo di affreschi di Melozzo da Forlì, databili al 1484-1493. È uno dei primi esempi di cupola decorata sia con figure sia con finti elementi architettonici illusionistici, fortemente influenzata dalla Camera Picta di Andrea Mantegna.

La decorazione della sagrestia prese il via su commissione di Girolamo Basso della Rovere, che ebbe giurisdizione su Loreto dal 1476 al 1506, dopo la sua nomina a cardinale nel 1477: il suo stemma si vede al centro della volta. In quella data iniziarono i lavori nella vicina Sagrestia della Cura di Luca Signorelli, mentre pare che Melozzo vi lavorò qualche anno dopo, dopo essere rientrato da Roma dove era stato al servizio di Pio II. Per la partenza improvvisa dell'artista la decorazione della sagrestia venne interrotta, quando aveva appena iniziato il registro inferiore con l'Entrata di Cristo in Gerusalemme, facente parte delle Storie della Passione.

La sagrestia deve il nome a una lunetta a stucco sopra il portale che, andata perduta, venne sostituita da una replica in maiolica nel 1876.

La sagrestia, come le sue gemelle, presenta una pianta a base ottagonale. La porta rinascimentale, intagliata e intarsiata, è attribuita a Benedetto da Maiano (1481).

La volta, a otto spicchi, venne decorata da Melozzo con la probabile collaborazione di Marco Palmezzano, a cui in passato l'intera opera è stata attribuita. Essa è divisa in otto spicchi da costoloni dipinti, con al centro lo stemma Della Rovere circondato da una corona di foglie di quercia, da un motivo quasi a monocromo e da una corona di serafini.

Si dipartono poi otto "finestre" a sfondo azzurrino inquadrate da massicce cornici dipinte, ricche di decorazioni all'antica (candelabre, kyma, ecc.), che ricreano l'effetto di stucchi e rilievi che continuano l'architettura reale. In ciascuna di esse si trova un angelo in volo, con le ali spiegate e recante uno dei simboli della Passione, rappresentato con la prospettiva "da sott'in su" di cui Melozzo era il maggior conoscitore all'epoca: ciascuno di essi mostra infatti le palme dei piedi ed altri elementi che evidenziano lo scorcio dal basso, secondo il reale punto di vista dello spettatore. Per ottenere queste effetto di figure sospese nel vuoto studiò probabilmente dei modellini in cera appesi con fili, magari riflessi in uno specchio posato per terra.

Alla base della cupola, sopra la terminazione del tamburo, dipinse su ogni vela otto Profeti seduti su un cornicione dipinto, reggenti lapidi che contengono brani di profezie. Anche queste figure sono inclinate in avanti, sporgendosi verso il basso, in modo che i volti mostrino il lato inferiore.

Nonostante l'effetto novità, appare chiaro che comunque Melozzo non aveva ancora compreso, come fecero poi Raffaello (nella cappella Chigi nella basilica di Santa Maria del Popolo) e Correggio (a Parma), che se la veduta dal basso era adeguata per le figure alla base della cupola, per quelle al centro era necessaria una veduta assiale.

Partendo dall'affresco dell'Ingresso di Gesù a Gerusalemme, è possibile cogliere l'ordine compositivo del ciclo. Ogni spicchio dell'ottagono è diviso in tre spazi: sulla volta si ergono gli Angeli con gli strumenti della Passione, al di sotto i Profeti seduti con cartigli che preannunciano le sofferenze del Messia, e infine i riquadri parietali, l'unico dei quali è il sopracitato Ingresso di Gesù a Gerusalemme. Si viene dunque a creare un'armonia figurativa pregevole che coniuga simboli, profezie ed eventi del sacrificio di Cristo.

Nello spicchio preso come riferimento l'Angelo con ramoscello d'ulivo sovrasta il Profeta Zaccaria con la scritta che il Messia viene seduto su un'asina; sotto, sulla parete, l'Ingresso di Cristo a Gerusalemme. Segue (a destra) la rappresentazione sulla volta dell'Angelo con agnello in braccio, simbolo di Cristo immolato, sovrastante il Profeta Abdia che nel suo cartiglio preannuncia il tradimento di Giuda; sulla parete, il pittore avrebbe dovuto affrescare la Cena pasquale con l'Istituzione dell'Eucaristia. Di seguito, l'Angelo con il calice che sormonta il Profeta Ezechiele, che alludono all'Agonia nell'orto degli Ulivi, scena che non fu mai affrescata nella parete sottostante. Si profilano quindi l'Angelo con borsa di denari e corda e la rappresentazione del Profeta Baruc che alludono alla Cattura di Cristo, scena che non si sarebbe mai potuta eseguire per la presenza del vano della porta.

Successivamente l'Angelo con la colonna e il Profeta Isaia offrono un chiaro rimando alla mai compiuta scena della Flagellazione di Cristo che avrebbe dovuto occupare la parete sottostante; segue l'affresco dell'Angelo con la croce che sovrasta il Profeta Geremia, entrambe allusioni alla condanna di Cristo alla morte sulla croce, episodio che si sarebbe dovuto rappresentare sulla parete inferiore. A destra l'Angelo con chiodi e il Profeta David con la scritta del salmo prefigurano la Crocifissione, scena che l'artista avrebbe dovuto rappresentare sulla parete sottostante. Segue, da ultimo, l'Angelo con tenaglie che sopra la finestra sovrasta il Profeta Amos che regge un cartiglio oscuro che forse predice la Deposizione, episodio che non si sarebbe mai potuto raffigurare per l'assenza di spazio sottostante.

This is for my mate Steve. We both worked in the Government electricity distribution (poles and wires) industry for the majority of our working lives. Steve was in the engineering side and I was in management and logistics and we both saw enough poles, wires and transformers and all the other bits and pieces of getting power to the people to last several lifetimes. Thankfully both of us are now retired.

 

This shot was on the very straight and lonely 200 kilometre plus secondary road between Winton and Hughenden, Queensland on our recent holiday. Ergon had these unusual collections of poles, insulators and transformers etc in clutches like I have never seen before. I think they are special designs to cope with long single power lines to isolated cattle and sheep stations.

 

Certainly different in big sky country that was as flat as a table top where you could see to the horizon over grass covered grazing paddocks, broken occasionally by a bit of low scrub and a few trees.

 

This shot is not in sequence with my roll out of holiday shots.

La Bletilla striata è un'orchidea che si sviluppa in giardino, in piena terra, poichè resiste la freddo e produce rizomi robusti, che tendono ad allargarsi; a questo genere appartengono circa una decina di specie di origine asiatica.

Si tratta di una pianta erbacea rizomatosa, che quindi produce rizomi sotterranei, che in primavera producono rosette di lunghe foglie rugose, erette o arcuate, che raggiungono i 25-45 cm di lunghezza; tra le foglie di bletilla si ergono, in primavera inoltrata ed in estate, sottili fusti eretti, su cui sbocciano numerosi fiori molto decorativi, nei colori del rosa, del lilla, del giallo e del bianco. Con il passare degli anni le bletille tendono a formare ampi ciuffi di foglie, con moltissimi steli floreali per ogni ciuffo.

(continua dalla foto precedente)

… salgo su un sentiero alle spalle del Cimone, arrivo ad un valico e... magnifico stupore! Un mare di morbide nuvole protegge dalla guazza della notte, come una coperta, le valli ancora addormentate delle Dolomiti. Un'aurora rosa spinge verso il lontano Ovest le tenebre della notte. Gruppi montuosi si ergono come isole. Là sotto da qualche parte c'è San Martino, ci sono altri paesi che non so, la Foresta di paneveggio. E laggiù all'orizzonte, dove si attarda ancora la notte, montagne lontane, forse l'Adamello, forse il Brenta. Resterei qui ad ammirare questo spettacolo della Natura, ma decido di tornare giù ad aspettare il sole nei pressi del rifugio.

  

Thank you so much for the visit and the comments.

si ergono ancora per rappresentarci il glorioso passato imperiale

CHIESA DELLA S.S. TRINITA'.

 

Su una piccola altura dietro il villaggio si ergono le mura fortificate, sopra le quali svetta la cima di un campanile con una cuspide piramidale. Dietro le mura è nascosta una chiesa succursale medievale, con una marcata abside. La chiesa di SS. Trinità, costruita nella tradizione tardoromanica prima del sec. XV o nel 1480 al più tardi, come vano a tre modeste navate che si concludono con tre absidi. Quella centrale è profonda. Accanto all’ingresso si trova il già menzionato campanile. Le mura, erette nel sec. XV e all’inizio del sec. XVI, hanno una pianta rettangolare irregolare, con due torri cilindriche negli angoli esposti, e con feritoie ben conservate a due piani.

 

In EXPLORE il 03/06/2021 al n. 92

  

CANON EOS 600D con ob. SIGMA 10-20 f./4-5,6 EX DC HSM

La torre di San Macario fu costruita dagli Spagnoli nel 1595 nell’isola di San Macario a circa 400 metri dalla Punta di Santa Vittoria di Pula. L’appellativo deriva dall’antico culto che si praticava presso il monastero bizantino dedicato a San Macario, i cui ruderi si ergono sul lato occidentale dell’isolotto. Sull’isola, ricoperta da una fitta vegetazione mediterranea, si trovano inoltre i ruderi di alcuni edifici, di una tonnara e di una chiesetta dedicata a San Macario.

La torre, situata in una posizione di grande valore paesaggistico, costituiva una delle strutture difensive costiere dell’area sud occidentale della Sardegna. Era una torre ‘de armas’, atta alla difesa pesante, e grazie alla sua posizione strategica, a largo della foce del Rio di Pula, approdo ideale dei corsari per il rifornimento di acqua e legna, impediva qualsiasi azione di sbarco nell’area costiera; la presenza della torre, inoltre, permetteva a molti pescatori delle tonnare di frequentare in tranquillità i mari vicini senza la paura di finire preda dei pirati.

Nel 1842, anno in cui fu soppressa la Reale Amministrazioni delle Torri, la torre trovò posto nei vari progetti di riutilizzo militare delle Regie Fortificazioni. Durante la seconda guerra mondiale, il suo posto fu rilevato dalla batteria costiera antinave denominata Boggio, situata nel dirimpettaio Monte Santa Vittoria.

  

Foto 15: Il Tempio E o tempio di Era a Selinunte, Sicilia, Italia,

è un tempio greco di ordine dorico.

 

Foto del 2008

 

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DEJA' VU

 

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Le 11, il sole implacabile,

infilza dardi infuocati sul selciato sconnesso del tempio.

Ogni tanto,

qualche folata di vento ribelle sopraggiunge dal mare scavalcando le rovine per rotolar tra noi.

 

Com'è duro fare l'archeologo dei poveri.

Eppure lo avevo detto agli amici, andiamoci verso sera è stupendo,

potremmo concludere la giornata guardando il sole immergersi tra i flutti.

 

Nulla da fare, la mia vena romantica non ha fatto breccia.

Ed ora siamo qua a boccheggiare, come pesci fuor d'acqua.

 

Nella tremula calura, osservo avido un piccolo alberello.

Da lì potrò fare qualche scatto,

mentre la testa smette di fumare.

 

Improvviso pressoché reale,

un "già visto" che s'impossessa della mente.

 

Mi rivedo giulivo,

passeggiare tra le antiche rovine Greche del tempio di Selinunte,

in Sicilia.

Anche allora ero stupito, non solo dallo spettacolo dei templi.

Ma anche dal "caldo" Era il 7 dicembre 2008,

c'erano 24 gradi la mattina alle 8, pare incredibile.

Facemmo colazione in terrazza.

 

Che emozione!

 

Anche a Selinunte i templi si ergono su di un terrapieno a picco sul mare, come allora, ne percepisco il profumo.

Che piacere immenso vivere questa doppia esperienza.

 

Mi sento meglio, sarà il ricordo, sarà l'ombra conquistata,

oppure la felicità d'esser qua.

 

Certo il caldo, alcune volte fa dei brutti scherzi,

in questo caso dovete ammetterlo, begli scherzi.

  

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