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Ankroba Beach, Axim, Ghana im Februar 2018.

 

A Praia de Ankroba, Axim, Gana em fevereiro de 2018.

 

Un petit feu sur la plage.

Axim, Ghana im Februar 2018.

 

Axim, Gana em fevereiro de 2018.

Ankroba Beach, Axim, Ghana im Februar 2018.

 

A Praia de Ankroba, Axim, Gana em fevereiro de 2018.

 

La cappella di Filippo Strozzi (o di San Giovanni Evangelista) si trova nel transetto destro della basilica di Santa Maria Novella a Firenze, accanto alla cappella centrale. È celebre per gli affreschi di Filippino Lippi, realizzati tra il 1487 e il 1502.

La decorazione della cappella fu commissionata da Filippo Strozzi il vecchio nel 1486, vent'anni dopo il suo rientro dall'esilio a Napoli, quando stava iniziando un vasto programma di riabilitazione del suo nome e della sua famiglia che si esplicò anche nella costruzione del celeberrimo palazzo Strozzi. Quell'anno il banchiere acquistò il giuspatronato dai Boni della cappella già dedicata a san Giovanni Evangelista. In data 21 aprile 1487 veniva stipulato il contratto con il pittore Filippino Lippi, uno degli artisti più all'avanguardia nella scena fiorentina dell'epoca, il quale avviò, per un compenso pattuito di 350 fiorini d'oro, il programma pittorico negli anni immediatamente successivi, entro il 1488. Il committente morì già nel 1491, senza protestare per la dilazione dei lavori che sarebbero dovuti essere conclusi da contratto entro il 1490. Tanto meno lo fecero gli eredi, che lasciarono lavorare l'artista senza problemi di tempo, venendo conclusa solo nel 1502, a quindici anni dalla stesura del contratto. La maggior parte dei pagamenti all'artista avvenne infatti nel 1494-1498, ad opera di Alfonso Strozzi, figlio di Filippo. Alfonso fu uno dei più attivi oppositori di Savonarola; il frate nelle sue prediche attaccò coloro che si facevano allestire monumenti funebri particolarmente sontuosi e la cappella Strozzi fu in quel senso uno dei più vistosi del momento.

I lavori avevano subito un'interruzione per il soggiorno romano dell'artista durante il quale aveva affrescato la cappella Carafa in Santa Maria Sopra Minerva (1488-1493), per rientrare a Firenze e lavorare intensamente tra il 1494 e il 1495, poi più lentamente tra il 1497 e la conclusione. Probabilmente gli affreschi seguirono lo schema classico dei lavori di tale genere: iniziati dagli spicchi della volta, seguirono nelle lunette, nella parete centrale e poi, sicuramente dopo il soggiorno romano, le due scene di Miracoli nel registro mediano, con il termine nella scena della Resurrezione di Drusiana, dove si trova la data 1502.

La presenza di fastose architetture "archeologiche" fa pensare all'influenza ricevuta dai monumenti romani durante il suo soggiorno nella città eterna. Lo stile segna la maturità dell'artista e il definitivo distacco dai modi di Sandro Botticelli: per la sfarzosità, i capricci e l'attenzione ai dettagli, questi affreschi vengono indicati come una delle più antiche testimonianze della maturazione di un gusto manierista a Firenze. Le vetrate, disegnate dallo stesso Filippino, vennero installate solo dopo la morte del committente, fra il giugno e il luglio 1503.

La parete destra è occupata dalla Storie di San Filippo: in basso San Filippo scaccia il dragone dal tempio di Hierapolis e sulla lunetta la Crocifissione di San Filippo.

Il miracolo, tratto dalla Leggenda Aurea, parla dell'episodio in cui san Filippo, trovandosi in Scizia, venne costretto dai pagani a fare un sacrificio al tempio di Marte, la cui statua è ben visibile al centro dell'affresco, accanto agli animali simbolici del picchio e del lupo sacro. Mentre il sacerdote però sta preparando il fuoco per il sacrificio, un drago pestilenziale sbuca dalla base della statua e uccide il figlio del sacerdote con il suo alito mortifero. La buca nel gradino venne lodata dal Vasari che raccontò l'aneddoto secondo cui un giovane aiutante di Filippino la scambiò per vera cercando di nasconderci un oggetto. Il santo, ritratto in primo piano, ricaccia il demone pagano e resuscita il giovane con un gesto di benedizione. In alto, sulla sommità dell'emiciclo dell'altare che incornicia la statua di Marte, sotto statue di angeli che sottomettono due prigionieri, si legge l'iscrizione EX H[OC] TRI[UMPHO] D[EO] M[AXIMO] VICT[ORIA] ("da questo trionfo vittoria a Dio massimo"), una precisazione della vittoria del Cristianesimo sui pagani. La forma dell'altare, che assomiglia per sontuosità a un tempio vero e proprio, venne ripresa da un altare conservato nei Musei Vaticani. Marte sembra tutt'altro che un simulacro inanimato, ma sembra vivente nell'atto di scagliare i fulmini (anche se sarebbero attributo esclusivo di Giove) in sfida al santo cristiano, mentre accarezza il lupo (con il mantello reso in maniera morbidissima) e ha accanto un picchio, suoi animali sacri. Anche le quattro erme sotto di lui hanno un aspetto molto umano, che reggono un cornicione dove sono appoggiate vasellami e recipienti variopinti e due trofei d'armi, ispirati ai rilievi del basamento della Colonna Traiana.

Il negroide all'estrema destra, esoticamente abbigliato con un colbacco, è probabilmente lo schiavo di Filippo a cui il banchiere diede la libertà prima di morire. Il personaggio alla sua sinistra è stato talvolta proposto come autoritratto di Filippino. Si vede anche un orientale con turbante, forse una figura che colpì l'immaginazione di Filippino durante il suo viaggio a Venezia nel 1489. Tra i personaggi uno tiene in mano un alto candelabro a cinque braccia, probabilmente una citazione della menorah che copare sui rilievi dell'arco di Tito.

Il tema è ovviamente lo scontro fra cultura cristiana e paganesimo, di scottante attualità per l'epoca, essendo il periodo del "governo" teocratico del Savonarola: si pensi per esempio al chiaro messaggio del mostro evocato da San Filippo dal tempio di Marte, simbolo del demonio, che con il suo venefico respiro uccide il figlio del sacerdote, mettendo tutti in guardia dalla pericolosità della religione pagana. Secondo la Leggenda Aurea infatti, san Filippo era stato fatto prigioniero dai pagani di Scizia, e venne portato nel tempio per obbligarlo a sacrificare al Dio pagano. Nel cielo sulla destra poi appare Cristo con la Croce.

Filippino inserì i suoi personaggi in scenografie che ricreano quindi il mondo antico in ogni minimo dettaglio ma le sovraccaricò di decorazioni a grottesche, frutto del soggiorno romano, tanto da creare una decorazione "animata", misteriosa, fantastica e inquietante, raggiungendo l'irrealtà di un incubo. Il fastoso altare del tempio di Hierapolis, per esempio, è realizzato con un accumulo di trofei, telamoni e sfingi.

Nella fascia tra questa scena e quella superiore corre una ricca decorazione con al centro due putti che reggono una torcia accesa in mano e la Veronica, su cui si trovano il calice e la patena che alludono alla morte di Cristo.

La lunetta soprastante raffigura il Martirio di San Filippo, che venne crocifisso dopo la cattura a Hierapolis, tra le rovine del tempio che aveva fatto distruggere. Tra gli astanti del gruppo di sinistra si trovano i ritratti del committente e di suo figlio.

In queste scene, come nelle successive, gli equilibri sono volutamente spezzati, i colori discordanti, le scene affollate, i gesti calcati, le espressioni caricate, le figure e le architetture ambigue, il tutto a creare un insieme anticlassico per eccellenza. Nelle scene di martirio l'artista pose carnefici feroci deformati da smorfie, che si accaniscono contro i santi.

Ghana Gold Coast West Africa Westafrika Afrika Afrique de l'Oueste

“Be te, be te” ist ein Ausdruck in der Fantisprache, die in Ghana in der Gegend um die Stadt Axim gesprochen wird. Ins Deutsche übersetzt heißt das soviel wie „Immer schön locker bleiben“.

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“Be te, be te” é uma expressão da língua Fanti, que se fala em Gana na região da cidade de Axim. Traduzido para o português, significa algo como “tranquilio, tranquilo” ou, como se diz em São Tomé e Príncipe: “leve, leve”.

M-AXIM

Cessna T206H Stationair

C/N: T206-08513

Private

 

Little Gransden (EGMJ) 27.08.2017

M-AXIM

 

Cessna T206H Stationair TC

 

Duxford

 

27.8.17

In einem Waldstück nahe Axim. Ghana im Februar 2018.

 

No mato perto da cidade de Axim. Gana em fevereiro de 2018.

press "L" for better view

At Gloucestershire Airport.

Esse ai Sabe realmente tocar piano, bem como Violão e Contra Baixo, vocês podem comprovar isto no primeiro link abaixo...

Amanha ele faz 20 anos, parece que foi ontem que ajudei a trocar as fraldas dele...

Lembro deles orando para dormir, eu adorava ver, as vezes ficava ate mais tarde la so para poder ouvir, pois achava muito engraçado os tres repetindo o que a Simone dizia e as vezes eles achando que ja sabiam falando na frente dela...

  

- Papai do Céu

- Papai du Xéuuuu

- Obrigado por este Dia que me deu

- Obriaduu por exti dia que deu...

- Santificado seja o vosso nome

- O voxooo nome

- Assim na Terra como no Ceu

- Axim na Terra comu num Xeuuu

- O Xão noxo ..

- O Pão Nossso, não é Chão

 

Tenho tanta historia engracada com eles, que vocês não tem ideia, to morrendo de Saudade deste moleque, pois desde do meio do ano passado que ele esta em Aussen - Australia e é por isto que estou postando isto agora pois ele lá acaba de fazer 20 anos, aposto que quando voltar, vai vir com o Cáô de dizer que ja esta mais alto que eu.

Segundo a Simone ele foi la para "Estudar", se repararem em algumas fotos da sequencia e da Ultima Montagem e verão o tanto que ele foi estudar... hehe

 

Neste LINK, há uma surpresa que o Serginho fez na gravação do DVD do Pai em 2005, foi a primeira vez que ele tocou com o Pai em Publico, o Sergio quando ele comecou, esqueceu que esta num Teatro lotado e ficou babando o Filho como se estivesse na Sala de Casa.

 

E neste LINK foi quando o Gabriel foi Pagem em um Casamento o Serginho devia ter uns 07 anos e o Piano esta como era originalmente e o desaparecido banco aparece

  

FOTO: Serginho e o Piano - Rio de Janeiro - Brasil

 

Nota:Eu tenho algumas fotos deles crianças, mas estão em papel, infelizmente nesta epoca eu nem ligava fotografia

... And lost my 1500 € fishing rod ... and saved those bloody Landlubbers!

Lima Limo Road, from Debark to Axim. Landscape seen through the window.

M-AXIM Cessna T.206 Turbo Stationair TC @ Belfast International Airport 20/06/2025

Lufthansa A350-941 "Schwerin" (D-AXIM) on final approach to LAX Runway 24R. (02/27/21)

Dell Axim X30

624 MHz

64 MB Internal memory

Windows Mobile 2003

Power cord, adapter, and Charge/Sync Doc

Extra Battery

1GB memory card

Case

All documentation and original CD

Ankroba Beach, Axim, Ghana im Februar 2018.

 

A Praia de Ankroba, Axim, Gana em fevereiro de 2018.

www.ghanaexpeditions.com/regions/highlight_detail.asp?id=...

 

This is Mr. Kingsley Quayson, the guardian or shall I say supervisor of the St. Anthonio Fort at Axim in the western region of Ghana. He is one of the very pleasant memories I have of my visit to Axim.

 

An elderly man, well spoken and of profound moral perspective and educated manners.

He makes do with his job, which he has a passion for, but as is the case with many of these our historical sites, management is virtually left into the hands of the individual efforts of local staff. It is quite sad to hear that tourists are the ones who take on the initiative of putting together DVD's and other support material for visitors instead of our local authorities.

 

These sites are of great historical value, not only because of their role in the slave trade but also because they are amongst the oldest constructions on the west african coast.

 

I had a long chat with Mr. Quayson about the fate of these forts. Most are falling to pieces and I could feel the frustration that he and all those like him feel in seeing this happen.

I could feel how helpless he felt about the situation he was in.

 

These men truly remain the last guardians of this our heritage, for they are our historic memory of that which happened on our costs, how it affected life in those specific areas and made them into what they are today. The legends, the tales, the identity of these places is all in their words and their gentle manners which seem to be pushed aside by the ever increasing rush towards modern lifestyles.

 

The oral tradition of passing on our history is slowly dwindling away and soon, I hope not, we might not have those around that can tell us the stories of long ago.

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to answer Tchechirecat:

yes in fact the word centre was used metaphorically... like centre of attention. It reinforces the central theme of contrasts in the whole picture.

I liked the way there was an imbalance and unexpected tidyness in that triangular form, smthing that is usually non existent when you photograph a group of playful excited kids jumping all over the place. there is a contrast between light and dark, full and empty and colourful and neutral. kids are very unpredictable and all these contrast sum them up.

the little girl at the centre was quite shy, in fact she didn't dive into the wild group but stayed on the outskirts and that attracted me to put her in the spotlight.

 

Veulent se battre et y se foutent de ma goule, putain y a des moments où on envie de lâcher l'appareil, de reprendre la tae kwendo et de boire de l'Orangina rouge.

One of my tech toys from 2003

5/365.

 

my desk on the first day back to work after the winter holiday break

Cleaning out the Camera bag from a busy weeks photography - notes explain.

 

Missing:

Mobile Phone (Motorola RazrV3)

Camera used to take shot (Canon Powershot A40 2.0Mp)

PDA (dell AXIM X5)

Left to Right:

 

- Sony Clie VZ90 (first PDA with OrganicLED)

- Toshiba Dynabook SS SX/3211LE with 752MB RAM

- Sharp Zaurus PI-8000 (circa 1996/97)

- Linux-based Sharp Zaurus SL-C750 (circa 2002)

- Sony VAIO Ultra Mobile PC UX50 (most recent), weighs only 520gms

- my smartphone, WM5-based Sharp W-ZERO3 WS004SH

- my perfect PDA, WM2003SE-based Dell Axim X50V

- not-so-perfect gaming device, the Sony PSP (Gigapack)

- (not included in the shot) Apple iPod Nano 4GB

BULLETIN (LARGE) CASQUETS

 

1/ Situation générale le jeudi 04 janvier 2007 à 00h UTC et évolution:

Dépression 974 hPa au nord immédiat de l'Ecosse se décale vers l'est, prévue 975 hPa sur la Norvège à la mi-journée puis s'évacue vers l'est. Nouvelle dépression 966 hPa prévue sur l'Islande demain midi.Anticyclone 1034 hPa sur la péninsule Ibérique évoluant peu.

 

2/ Prévisions par zones valables jusqu'au vendredi 05 janvier à 06h UTC:

 

CASQUETS, OUESSANT

Ouest à Nord-ouest 5 à 7 avec rafales, mollissant 4 à 6 l'après-midi puis revenant Sud-ouest ce soir. Mer forte à très forte devenant agitée à forte ce soir. Averses au début.

 

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BULLETIN COTIER ENTRE LA HAGUE ET PENMARC'H

 

- Vitesse du vent selon échelle Beaufort - Mer : hauteur

significative -

- Attention : en situation normale, les rafales peuvent être

supérieures

de 40% au vent moyen et les vagues maximales atteindre 2 fois la

hauteur significative.

 

1-Avis de tempête : néant.

 

2-Situation générale le 4 Janvier 2007 à 06 heures UTC et évolution :

Hautes pressions 1035 hPa centrées au Sud-Ouest du Portugal,

stationnaires.

Dépression 975 hPa, au Nord-Est de l'Ecosse, se déplaçant vers l'est.

 

3-Prévisions pour l'après midi du 4 Janvier 2007 :

Vent d'Ouest à Nord-Ouest 5 à 6 B, avec quelques rafales, retournant

au secteur Ouest en fin d'après midi en mollissant 4 à 5 B.

Mer agitée à forte en Iroise, se calmant.En Manche: Houle moyenne

d'ouest 2 à 3 m.

Sur Pointe Bretagne : Grande houle d'ouest 4 à 5 m s'amortissant 3 à

4 m.

Temps éclaircies entrecoupées de quelques averses résiduelles en

début d'après midi.

Visibilité 5 à 10 milles.

 

4-Prévisions pour la nuit du 4 Janvier 2007 au 5 Janvier 2007 :

Vent de secteur Ouest 4 à 5 B, retournant progressivement au

Sud-Ouest, avec quelques rafales sur la pointe de Bretagne en fin de

nuit. Mer agitée en Manche et agitée à forte en Iroise.En Manche:

Houle moyenne d'ouest 2 à 3 m.

Sur Pointe Bretagne : Houle moyenne d'ouest 3 à 4 m.

Ciel devenant nuageux à très nuageux, avec risque de petits crachins

sur la pointe de Bretagne en fin de nuit.

Visibilité 5 à 10 milles, réduite 2 à 4 milles sous crachins.

 

5-Tendance ultérieure :

Vent de sud-ouest 4 à 5 B, fraichissant 5 à 6 B avec rafales, sur la

pointe de Bretagne, en seconde partie de nuit. Mer agitée avec houle

de secteur Ouest de 2 à 3 m, atteignant 4 m sur la pointe de

Bretagne.

 

6-Temps observé à 12 heures UTC le 4 Janvier 2007 :

Ouessant :

Non parvenu

Perros-Guirec :

Vent d'ouest-nord-ouest 17 noeuds, rafales à 31 noeuds. Mer agitée.

Visibilité de 2 à 5 milles. Pression 1022 hPa en hausse.

La Hague :

Vent d'ouest-nord-ouest 17 noeuds, rafales à 31 noeuds. Mer forte.

Visibilité supérieure à 5 milles. Pression 1019 hPa en hausse.

 

Un bulletin météo spécial a été lancé

 

Zones du large françaises

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