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Live at the Gantries 2010

Andy Statman

July 27th, 2010

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July 27th, 2010

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Musicista acclamato, personaggio televisivo conosciuto, ma non ancora completamente immerso dallo star system, cosa che lo rende ancora più interessante.

 

Mattatore sul palcoscenico, genio al pianoforte, interessante professore di musica in televisione. Stefano Bollani adesso è in concerto al Teatro degli Arcimboldi.

 

Molto di più di un pianista jazz. L'artista Bollani è un mash up di talento, simpatia, ironia, creatività, estemporaneità, note e canzoni.

 

Tutto questo crea un rapporto unico tra pubblico e pianista, il segreto del suo successo. Lo stesso di Sostiene Bollani, programma televisivo di grande successo e intelligenza.

 

Adesso è la volta di Piano solo. Stefano Bollani si siede davanti al suo pianoforte, saluta il pubblico e si comincia. Nessuno però deve chiedergli cosa farà, è tutto un gioco di improvvisazione, è tutto un non sapere.

 

Fino a quando non appoggia le dita ai tasti e si comincia a sognare tra memorie e sentimenti, viaggi in Brasile o interiori, negli anni Quaranta o nelle volontà di chi lo ama, seduto in platea, che può chiedere canzoni a richiesta, come se fosse un Juke-box.

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Musicista acclamato, personaggio televisivo conosciuto, ma non ancora completamente immerso dallo star system, cosa che lo rende ancora più interessante.

 

Mattatore sul palcoscenico, genio al pianoforte, interessante professore di musica in televisione. Stefano Bollani adesso è in concerto al Teatro degli Arcimboldi.

 

Molto di più di un pianista jazz. L'artista Bollani è un mash up di talento, simpatia, ironia, creatività, estemporaneità, note e canzoni.

 

Tutto questo crea un rapporto unico tra pubblico e pianista, il segreto del suo successo. Lo stesso di Sostiene Bollani, programma televisivo di grande successo e intelligenza.

 

Adesso è la volta di Piano solo. Stefano Bollani si siede davanti al suo pianoforte, saluta il pubblico e si comincia. Nessuno però deve chiedergli cosa farà, è tutto un gioco di improvvisazione, è tutto un non sapere.

 

Fino a quando non appoggia le dita ai tasti e si comincia a sognare tra memorie e sentimenti, viaggi in Brasile o interiori, negli anni Quaranta o nelle volontà di chi lo ama, seduto in platea, che può chiedere canzoni a richiesta, come se fosse un Juke-box.

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And from Jesus Christ, who is the faithful witness, and the first begotten of the dead, and the prince of the kings of the earth. Unto him that loved us, and washed us from our sins in his own blood,

 

And hath made us kings and priests unto God and his Father; to him be glory and dominion for ever and ever. Amen.

  

Revelation 1:5-6 King James Version

  

role.bandcamp.com/album/le-t-moin-fid-le

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3/19/77. Ann Arbor, Michigan. Anthony Braxton with his quartet at the Michigan Union. Photo by Peter Yates.

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Molto di più di un pianista jazz. L'artista Bollani è un mash up di talento, simpatia, ironia, creatività, estemporaneità, note e canzoni.

 

Tutto questo crea un rapporto unico tra pubblico e pianista, il segreto del suo successo. Lo stesso di Sostiene Bollani, programma televisivo di grande successo e intelligenza.

 

Adesso è la volta di Piano solo. Stefano Bollani si siede davanti al suo pianoforte, saluta il pubblico e si comincia. Nessuno però deve chiedergli cosa farà, è tutto un gioco di improvvisazione, è tutto un non sapere.

 

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Photo by: Arianys Wilson Photography - www.nanynany.com

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Molto di più di un pianista jazz. L'artista Bollani è un mash up di talento, simpatia, ironia, creatività, estemporaneità, note e canzoni.

 

Tutto questo crea un rapporto unico tra pubblico e pianista, il segreto del suo successo. Lo stesso di Sostiene Bollani, programma televisivo di grande successo e intelligenza.

 

Adesso è la volta di Piano solo. Stefano Bollani si siede davanti al suo pianoforte, saluta il pubblico e si comincia. Nessuno però deve chiedergli cosa farà, è tutto un gioco di improvvisazione, è tutto un non sapere.

 

Fino a quando non appoggia le dita ai tasti e si comincia a sognare tra memorie e sentimenti, viaggi in Brasile o interiori, negli anni Quaranta o nelle volontà di chi lo ama, seduto in platea, che può chiedere canzoni a richiesta, come se fosse un Juke-box.

And God blessed them, and God said unto them, Be fruitful, and multiply, and replenish the earth, and subdue it: and have dominion over the fish of the sea, and over the fowl of the air, and over every living thing that moveth upon the earth.

  

Genesis 1:28 King James Bible

  

role.bandcamp.com/album/replenish-the-earth

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9/28/79. Ann Arbor, Michigan. The Sun Ra Arkestra at Hill Auditorium in Ann Arbor. Photo by Peter Yates.

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USA. Brooklyn, NY. 1969. Prospect Park. Albert Ayler. Free Jazz. "New Grass" album shoot. Kodak Aero infrared film.

 

The photographer I chose is Elliott Landy. I chose him because I like his unique style of using infrared film to create a very colorful and vibrant psychedelic style, as well as how he captures people in a very natural way. Many of his photos appear in Black and White, but also in color and in an infrared color.

www.elliottlandy.com/

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Molto di più di un pianista jazz. L'artista Bollani è un mash up di talento, simpatia, ironia, creatività, estemporaneità, note e canzoni.

 

Tutto questo crea un rapporto unico tra pubblico e pianista, il segreto del suo successo. Lo stesso di Sostiene Bollani, programma televisivo di grande successo e intelligenza.

 

Adesso è la volta di Piano solo. Stefano Bollani si siede davanti al suo pianoforte, saluta il pubblico e si comincia. Nessuno però deve chiedergli cosa farà, è tutto un gioco di improvvisazione, è tutto un non sapere.

 

Fino a quando non appoggia le dita ai tasti e si comincia a sognare tra memorie e sentimenti, viaggi in Brasile o interiori, negli anni Quaranta o nelle volontà di chi lo ama, seduto in platea, che può chiedere canzoni a richiesta, come se fosse un Juke-box.

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Lunedì 5 febbraio 2024 sul palco del Blue Note di Milano arriva in concerto Enrico Rava, il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale: la sua schiettezza umana e artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musicista rigoroso ma incurante delle convenzioni.

 

Enrico Rava presenta al Blue Note The Fearless Five, il suo progetto più recente. Ancora una volta, grazie al suo infallibile fiuto di talent scout, Rava è riuscito a dare vita ad una formazione fresca ed eccitante. Il suo nuovissimo gruppo, che esordisce per la prima volta a Firenze, schiera una serie di giovani musicisti di grande spessore: Matteo Paggi al trombone (l’ultima sorprendente scoperta di Rava, scovato ai seminari di Siena Jazz), la spinta propulsiva del contrabbasso di Francesco Ponticelli e della batteria di Evita Polidoro (reduce da un tour internazionale a fianco di Dee Dee Bridgewater), E la conferma dell’indispensabile chitarra di Francesco Diodati, già al fianco di Rava da una decina di anni e vero e proprio baricentro di questo quintetto di jazzisti impavidi e “senza paura”.

 

Enrico Rava è sicuramente il jazzista italiano più conosciuto ed apprezzato a livello internazionale. Da sempre impegnato nelle esperienze più diverse, creative e stimolanti, è apparso sulla scena a metà degli anni sessanta, imponendosi rapidamente come uno dei più convincenti solisti del jazz europeo. Fondamentali nella sua affermazione anche le sue esperienze in America, dove ha vissuto per diversi anni (partecipando a molti importanti gruppi ed esperienze discografiche al fianco di Gato Barbieri, Steve Lacy, Carla Bley, Cecil Taylor, Archie Shepp, Lee Konitz, Pat Metheny, John Scofield, Michel Petrucciani e moltissimi altri) per poi girare il mondo. La sua schiettezza umana ed artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musicista rigoroso ma incurante delle convenzioni.

 

Enrico Rava tromba, flicorno

Matteo Paggi trombone

Francesco Diodati chitarra

Francesco Ponticelli contrabbasso

Evita Polidoro batteria

 

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Lunedì 5 febbraio 2024 sul palco del Blue Note di Milano arriva in concerto Enrico Rava, il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale: la sua schiettezza umana e artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musicista rigoroso ma incurante delle convenzioni.

 

Enrico Rava presenta al Blue Note The Fearless Five, il suo progetto più recente. Ancora una volta, grazie al suo infallibile fiuto di talent scout, Rava è riuscito a dare vita ad una formazione fresca ed eccitante. Il suo nuovissimo gruppo, che esordisce per la prima volta a Firenze, schiera una serie di giovani musicisti di grande spessore: Matteo Paggi al trombone (l’ultima sorprendente scoperta di Rava, scovato ai seminari di Siena Jazz), la spinta propulsiva del contrabbasso di Francesco Ponticelli e della batteria di Evita Polidoro (reduce da un tour internazionale a fianco di Dee Dee Bridgewater), E la conferma dell’indispensabile chitarra di Francesco Diodati, già al fianco di Rava da una decina di anni e vero e proprio baricentro di questo quintetto di jazzisti impavidi e “senza paura”.

 

Enrico Rava è sicuramente il jazzista italiano più conosciuto ed apprezzato a livello internazionale. Da sempre impegnato nelle esperienze più diverse, creative e stimolanti, è apparso sulla scena a metà degli anni sessanta, imponendosi rapidamente come uno dei più convincenti solisti del jazz europeo. Fondamentali nella sua affermazione anche le sue esperienze in America, dove ha vissuto per diversi anni (partecipando a molti importanti gruppi ed esperienze discografiche al fianco di Gato Barbieri, Steve Lacy, Carla Bley, Cecil Taylor, Archie Shepp, Lee Konitz, Pat Metheny, John Scofield, Michel Petrucciani e moltissimi altri) per poi girare il mondo. La sua schiettezza umana ed artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musicista rigoroso ma incurante delle convenzioni.

 

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Lunedì 5 febbraio 2024 sul palco del Blue Note di Milano arriva in concerto Enrico Rava, il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale: la sua schiettezza umana e artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musicista rigoroso ma incurante delle convenzioni.

 

Enrico Rava presenta al Blue Note The Fearless Five, il suo progetto più recente. Ancora una volta, grazie al suo infallibile fiuto di talent scout, Rava è riuscito a dare vita ad una formazione fresca ed eccitante. Il suo nuovissimo gruppo, che esordisce per la prima volta a Firenze, schiera una serie di giovani musicisti di grande spessore: Matteo Paggi al trombone (l’ultima sorprendente scoperta di Rava, scovato ai seminari di Siena Jazz), la spinta propulsiva del contrabbasso di Francesco Ponticelli e della batteria di Evita Polidoro (reduce da un tour internazionale a fianco di Dee Dee Bridgewater), E la conferma dell’indispensabile chitarra di Francesco Diodati, già al fianco di Rava da una decina di anni e vero e proprio baricentro di questo quintetto di jazzisti impavidi e “senza paura”.

 

Enrico Rava è sicuramente il jazzista italiano più conosciuto ed apprezzato a livello internazionale. Da sempre impegnato nelle esperienze più diverse, creative e stimolanti, è apparso sulla scena a metà degli anni sessanta, imponendosi rapidamente come uno dei più convincenti solisti del jazz europeo. Fondamentali nella sua affermazione anche le sue esperienze in America, dove ha vissuto per diversi anni (partecipando a molti importanti gruppi ed esperienze discografiche al fianco di Gato Barbieri, Steve Lacy, Carla Bley, Cecil Taylor, Archie Shepp, Lee Konitz, Pat Metheny, John Scofield, Michel Petrucciani e moltissimi altri) per poi girare il mondo. La sua schiettezza umana ed artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musicista rigoroso ma incurante delle convenzioni.

 

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Enrico Rava presenta al Blue Note The Fearless Five, il suo progetto più recente. Ancora una volta, grazie al suo infallibile fiuto di talent scout, Rava è riuscito a dare vita ad una formazione fresca ed eccitante. Il suo nuovissimo gruppo, che esordisce per la prima volta a Firenze, schiera una serie di giovani musicisti di grande spessore: Matteo Paggi al trombone (l’ultima sorprendente scoperta di Rava, scovato ai seminari di Siena Jazz), la spinta propulsiva del contrabbasso di Francesco Ponticelli e della batteria di Evita Polidoro (reduce da un tour internazionale a fianco di Dee Dee Bridgewater), E la conferma dell’indispensabile chitarra di Francesco Diodati, già al fianco di Rava da una decina di anni e vero e proprio baricentro di questo quintetto di jazzisti impavidi e “senza paura”.

 

Enrico Rava è sicuramente il jazzista italiano più conosciuto ed apprezzato a livello internazionale. Da sempre impegnato nelle esperienze più diverse, creative e stimolanti, è apparso sulla scena a metà degli anni sessanta, imponendosi rapidamente come uno dei più convincenti solisti del jazz europeo. Fondamentali nella sua affermazione anche le sue esperienze in America, dove ha vissuto per diversi anni (partecipando a molti importanti gruppi ed esperienze discografiche al fianco di Gato Barbieri, Steve Lacy, Carla Bley, Cecil Taylor, Archie Shepp, Lee Konitz, Pat Metheny, John Scofield, Michel Petrucciani e moltissimi altri) per poi girare il mondo. La sua schiettezza umana ed artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musicista rigoroso ma incurante delle convenzioni.

 

Enrico Rava tromba, flicorno

Matteo Paggi trombone

Francesco Diodati chitarra

Francesco Ponticelli contrabbasso

Evita Polidoro batteria

 

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