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Cappella

Dal vestibolo della Sala dei Novanta, si sale la scala e, oltrepassata la copia ridotta del Portale monumentale di Palazzo d’Accursio a Bologna, si accede all’iconica Cappella. Lo spazio unisce elementi arabo islamici, come gli archi ispirati a quelli della Mezquita di Cordova, con altri della tradizione architettonica medievale italiana, come il matroneo e l’abside semicircolare. La sua struttura e le decorazioni sono realizzate con materiali locali tra i quali gesso, cemento, mattoni e legno. Nelle lunette si riconoscono alcuni apostoli dipinti al principio del Novecento con una tecnica che simulava il mosaico. Anche le decorazioni del soffitto non sono lignee, ma tele dipinte che riproducono intarsi con fioroni dorati, questi ultimi invece in legno.

  

Località: Grizzana Morandi - (BO) - Italy

Why dogs are better.

 

Credits

  

La mia Città , a sinistra la sede dei Canottieri Sile

Non serve andare in Andalusia per ammirare lo stile Moresco.

La rocchetta Mattei si trova sull'Appennino settentrionale, in località Savignano nel comune di Grizzana Morandi,

Hair: Doux

Head: Lelutka

Makeup: Jack Spoon

Skin: Pepe Skin

Body freckles: Velour

Crop Top: Seul

Bikini: Rowne

Body: Legacy Perky

Pose: Stun

Happy Sliders Sunday

It is with a very broken heart that I inform you that on October 29 our sweet, sweet Matteo passed away suddenly, cause unknown. As most of you know, my husband and I are out of town. My son is taking care of Theo and Matteo. When he returned home from work Saturday evening he found Matteo lying still on the floor. He rushed him to the emergency Vet but it was too late. Our sweet boy has passed on. He was too young.

Those of you who have beloved animals can understand how much a part of our family Matteo was. I don't know how Theo will cope without his brother. I don't know how any of us will cope in the short term.

Even though I spent a day taking photos in a very beautiful park up here, I don't know when I'll be back on. We will drive home and spend some time comforting each other until we can handle the loss.

I'm sorry to have posted such sad news here. But I've shared the boys with Flickr ever since they joined our family, so I felt you should all know. See you all again in the near future.

Anemone flower-plant in a white matte frame ... These blooming flowers are starting to wilt-decay.

BUY this photo on my website : www.arthurhphoto.com

(Canvas, paper prints, souvenirs, digital downloads)

  

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Press "F" if you like it and Press "L" for a better view !

Matteo has a very expressive face! Especially if he's displeased!

 

Thanks to all for viewing, faving and/or commenting! Much appreciated! L 😊

 

Happy Caturday!

© Leanne Boulton, All Rights Reserved

 

Street photography from Glasgow, Scotland.

 

Previously unpublished shot from April 2017. Enjoy!

Photographed while exploring with NJ. The Shop, Columbia Street, Chinatown, Vancouver. April 6, 2015.

"Questa scena mi ha fatto immaginare il sottostante racconto, se non vi va di leggerlo fermatevi solo allo scatto, non voglio abusare del vostro tempo". (Io, Livia)

 

Le 13 in punto. La domenica mattina il signor Matteo non tradiva mai le sue abitudini. La colazione al mattino presto, la santa Messa nella preziosa chiesetta del Santo Spirito, quattro chiacchiere e un aperitivo con gli amici di una vita e, prima di tornare a casa, le paste al Bar Dal Conte. Sempre dieci pezzi, disposti in ordine sul vassoio dalle sapienti mani di Ninetta, la pasticcera più rinomata a Valpesca e dintorni. Matteo era cliente da decenni e il rituale, ben consolidato, sembrava immutato, a parte la sua andatura che col tempo s’era fatta più incerta. Raggiungeva casa con più lentezza; una volta giunto davanti al portone suonava sempre due volte per avvisare la sua Letizia e poi apriva l’uscio. Una volta entrato, zì Matteo, come lo chiamavano in paese, andava a riporre il vassoio dei dolci in frigo e salutava a voce alta la moglie.

Letizia…

Matteo l’aveva sposata che aveva appena 17 anni, un fiore, e lui poco più che ventenne era invidiato da mezza Valpesca perché Letizia era la più bella mora della costa. “Letì, bella mia, sono arrivato. Stai comoda che ci penso io ad apparecchiare la tavola. Appena è pronto ti chiamo” e così dicendo si lavava con cura le mani e indossava un bianco grembiulone, lungo fin sotto le ginocchia. Riempiva la pentola di acqua corrente, la riponeva sul fuoco e, aspettando che bollisse, preparava la pasta. La domenica era consuetudine cucinare paccheri al ragù, che erano il piatto preferito da Letizia e dai ragazzi, Giacomo e Gabriele, l’uno chirurgo vascolare a New York e l’altro ingegnere meccatronico a Vancouver.

Anche adesso che i figli erano all’estero, i paccheri erano rimasti la tradizione domenicale da rispettare. Matteo aveva preparato il ragù già di buon mattino, ché il rituale della preparazione è laborioso e lungo. Dapprima si versava in un tegame una coscienziosa quantità di olio extravergine d’oliva prodotto in proprio, poi si affettava sottilmente la cipolla rossa di Tropea, la si faceva appena appena dorare, si aggiungeva la carne tritata di primo taglio che Tonino, il fraterno amico macellaio aveva cura di mettergli da parte, un po’ di sale, il passato di pomodoro fatto in casa nelle calde giornate d’estate e, per finire, un po’ di zucchero. Il resto lo faceva la cottura lenta, una cadenzata mescolatura e l’occhio attento a che il ragù non si attaccasse al fondo del tegame. L’odore si diffondeva per la casa e per la via sottostante, glielo diceva sempre Alfonsina, la sua vicina di casa, che quando stendeva fuori i panni gli gridava dal balcone “Zì Mattè, il profumo del vostro ragù fa resuscitare i morti! Buon appetito e buona domenica”. L’acqua della pentola bolliva e zì Mattè vi versò la pasta, poi il sale e mescolò. Scoperchiò il tegame, affettò un pezzo di pane e vi poggiò su una abbondante cucchiaiata di ragù. Era una tradizione di famiglia, da parte di mamma, quella di gustare il ragù su una fettina di pane prima del pranzo. Letizia gli diceva sempre che questo gli toglieva l’appetito ma Matteo lo faceva di nascosto, come un bimbo che ruba la marmellata. In fondo gli serviva anche per assaggiarlo se andava aggiustato di sale o se era troppo tiepido, pensava, e accese il fornello per scaldarlo giusto un po’. Giusto il tempo che la pasta fosse cotta al dente, la scolò, la mise nei due piatti e vi versò sopra tre abbondanti mestoli di ragù. Portò i piatti a tavola, l’uno di fronte all’altro, andò a prendere il parmigiano dal frigo e si sedette. La tavola l’aveva preparata prima di andare in chiesa, tovaglia candida, bicchieri capovolti per scongiurare la sorpresa di qualche mosca birichina, posate ripiegate dentro i tovaglioli. “Buon appetito Letizia mia” e cominciò a pranzare. Guardava davanti a sé e di tanto in tanto scuoteva la testa. “Letì, bellezza mia, così non va, devi sforzarti a mangiare. Se lo sente Alfonsina che non mangi penserà che non sono più capace di cucinare un buon ragù”. Finì il suo piatto e si alzò raggiungendo la sedia di fronte a lui. “Letì, facciamo così, ti imbocco io, un po’ a me e un po’ a te, come facevi quando i ragazzi erano piccini, va bene? Ho capito, non hai voglia di pasta oggi”. Andò ad aprire il frigo e prese le paste che aveva comprato. “Ho preso quelle che piacciono a te, con la crema pasticcera, erano le più belle che Ninetta avesse preparato questa mattina, su prendine qualcuna. Lo so sono tante ma così non penso che i ragazzi sono lontani e mi illudo che siano ancora qui.”

Prese un bignè e lo portò alla bocca, ne mangiò metà e avvicinò la restante parte al portafoto. “Su Letì, assaggia quant’è buono. Ogni giorno è la stessa storia, amore mio, se non mangi ti ammalerai” e sconsolato prese il portafoto e lo mise sul cassettone, vi sistemò accanto il vasetto di cristallo con i fiori freschi, si sedette di fronte, accese la radio antica ancora funzionante, di radica, e si addormentò ascoltando la Lacrimosa di Mozart. (Diritti riservati)

 

Sick GTO in the Ferrari Store!

 

Cyclist on his way to work on this chilly winter morning ... Captured from my backyard deck, the very bright colours of the backpack and safety jacket definitely caught my eye ...

Edited in a large white matte frame.

Wishing for the return of Summer weather. Tiny finch posing on the backyard chainlink fence.

Edited with a white matte frame.

Uploaded on January 17th. *** Temp. -15 C. with wind chill of -24 C.

Photo taken at the M1 High Octane Cars and Coffee.

ae-1. Fujifilm Superia 400.

Photo taken at the Columbus Cars and Coffee.

Laguiole times two. Different blade and hardware finishes and different wood handles, though.

 

© All Rights Reserved - you may not use this image in any form without my prior permission.

Featuring Chixxie at the mainstore

Details and LM's | camidrewski.wixsite.com/mysite/post/matte-156

It's hard to believe he's been gone a year. We all still miss him. He was a huge presence in our lives. I'd like to share this little poem my husband wrote for him:

 

My little buddy

Loving friend

We were soulmates

Till the end

 

I miss your warmth

Your silky fur

And long to hear

Your bumbly purr

That's actually the offical name for this model, imaginative I know!

Misto di disegno, fotografia, grafica 3D

Photo taken at the June 2015 Columbus Cars and Coffee.

The perfect Aventador...Saw a lot of incredible cars today. More to come.

 

Check out my new company: venicciapparel.wordpress.com

 

At Centre Culturel Italien, Paris, june 2020

Laowa FFii 90mm f/2.8 2x Ultra Macro APO, stacked and developed in Affinity

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