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C’est en 1719, Après la jacobite de 1715, que fut construites les quatre casernes défendables pour polir les hauts plateaux par le gouvernement de George II.
Ruthven Holding une compagnie de infanterie a été achevée en 1721.
Plus tard, une écurie sera ajoutée pour les chevaux de dragons qui patrouillaient la nouvelle route militaire de New Wade. En 1745, Ruthven fut défendu avec succès contre un détachement de l'armée de prince Charles Edward Stuart, mais se rendit à sa force principale l'année suivante. Les casernes furent brûlées en 1746 par les jacobites après leur retraite suite à la bataille de Culloden. Il ne restera que des ruines.
It was in 1719, after the Jacobite of 1715, that four defensive barracks were built to polish the high plateaux by the government of George II.
Ruthven Holding an infantry company was completed in 1721.
Later, a stable will be added for dragon horses patrolling the new New Wade military road. In 1745, Ruthven was successfully defended against a detachment from the army of Prince Charles Edward Stuart, but surrendered to his main force the following year. The barracks were burnt in 1746 by the Jacobites after their retirement following the battle of Culloden. Only ruins remain.
Es war im Jahre 1719, nach dem Jakobiten von 1715, dass vier Verteidigungskasernen gebaut wurden, um die Hochebenen von der Regierung von Georg II. Zu polieren.
Ruthven Holding eine Infanterie wurde 1721 fertig gestellt.
Später wird ein Stall für Drachenpferde, die die neue New Wade Militärstraße patrouillieren, hinzugefügt. Im Jahre 1745 wurde Ruthven erfolgreich gegen eine Ablösung von der Armee des Prinzen Charles Edward Stuart verteidigt, aber er erhielt seine Hauptmacht im folgenden Jahr. Die Kaserne wurde 1746 von den Jakobiten nach ihrem Ruhestand nach der Schlacht von Culloden verbrannt. Nur ruinen bleiben
Fu nel 1719, dopo la Jacobite del 1715, che quattro caserme difensive furono costruite per lucidare gli alti altari dal governo di George II.
Ruthven Holding una compagnia di fanteria è stata completata nel 1721.
Più tardi, una stalla verrà aggiunta per i cavalli di drago che pattugliano la nuova strada militare New Wade. Nel 1745, Ruthven fu difeso con successo contro un distacco dall'esercito del principe Charles Edward Stuart, ma si arrese alla sua forza principale l'anno successivo. Le baracche furono bruciate nel 1746 dai Jacobiti dopo la loro pensione dopo la battaglia di Culloden. Rimangono solo le rovine.
Sydney Opera House -- Quandamooka artist Megan Cope.
Più di 3.000 volontari hanno preso parte a oltre 100 workshop in tre siti chiave (il piazzale dell'Opera House, l'Addison Road Community Center a Marrickville e lo studio dell'artista a Brisbane) dove hanno lavorato insieme per pulire, lucidare, forare e infilare migliaia di conchiglie a mano.
Insieme, questi volontari hanno creato un ricco arazzo di narrazioni e parentele condivise, elevando l’umile guscio di ostrica a simbolo di una comunità , di un patrimonio e di un Paese.
Sydney Opera House - Quandamooka artist Megan Cope.
More than 3,000 volunteers took part in over 100 workshops at three key sites (the Opera House forecourt, the Addison Road Community Center in Marrickville and the artist's studio in Brisbane) where they worked together to clean, polish, drill and threading thousands of shells by hand.
Together, these volunteers have created a rich tapestry of shared narratives and kinship, elevating the humble oyster shell to a symbol of a community, a heritage, and a country.
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Anche i treni vanno sui pattini.
Qualcosa di unico per noi appassionati ma Niente di speciale per loro, infatti
Railadventure (societa con sede a monaco che opera nella rete ferroviaria tedesca ) si occupa costantemente di trasferimenti di locomotive e mezzi incidentati oppure come in questo caso di rotabili aventi uno scartamento differente da quello di dove stanno viaggiando.
possiamo notare con piacere che in quarta posizione del treno si vede un mezzo per la manutenzione dei binari costruito dalla ROBEL BAHNBAUMASCHINEN di Freilassing (DE) destinato a Chiba, una citta a sud est di tokio.
Località che raggiungerà via nave una volta che railadventure consegnera la smerigliatrice nel gigantesco porto di Amburgo.
Un mezzo che si occuperà di smerigliare e lucidare le crepe formatesi sulla superficie del binario, attraverso una foto con più zoom sul suddetto macchinario si possono notare che sotto l’avancorpo anteriore sono presenti due dispositivi gialli contenenti una mola a disco.
Ma la cosa che ci colpisce di più sono quei pattini che sollevano il mezzo,strettamenti necessari per far si che il trasporto su rotaia risulti fattibile dal momento che in giappone lo scartamento è di 1067mm e quello in europa è pari a 1435mm, una sostanziale differenza di larghezza tra i due binari.
Li possiamo definire degli adattatori provvisori con l’inevitabile conseguenza di forti limitazioni sulla velocità massima del treno , qui limitata a 50km/h per l’intero tragitto.
Vediamo impegnata la vecchia gloria delle Deutsche Bahn, una BR139, acquistata e ripellicolata da Railadventure con la loro livrea sociale.
------english------
trains also roll on rollerblades.
Something unique for us fans but nothing special for them, in fact
Railadventure (a company based in Munich that operates in the German and Polish railway network) constantly deals with the transfer of damaged locomotives and vehicles or, as in this case, of rolling stock having a different gauge than the one where it is traveling.
we can note with pleasure that in the fourth position of the train we see a means for the maintenance of the tracks built by ROBEL BAHNBAUMASCHINEN of Freilassing (DE) destined for Chiba, a city southeast of Tokyo.
Location he will reach by ship once railadventure delivers the grinder to the gigantic port of Hamburg.
A means that will be responsible for grinding and polishing the cracks formed on the surface of the track, through a photo with more zoom on the aforementioned machinery it can be seen that under the front forepart there are two yellow devices containing a disc wheel.
But the thing that strikes us most are those skids that lift the vehicle, strictly necessary to ensure that rail transport is feasible since in Japan the gauge is 1067mm and that in Europe is equal to 1435mm.
We can define them as temporary adapters with the inevitable consequence of severe limitations on the maximum speed of the train, here limited to 50km / h for the entire journey.
We see the old glory of the Deutsche Bahn engaged, a BR139, purchased and re-filmed by Railadventure with their social livery.
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2700 Supporters! Time to celebrate!!!
Here is another fantastic episode for you!
What is Banjo building?
Will Garrison ever finish polishing the Mach Patrol?
But above all ... Toppy is really with his feet on the seat !?
This and much more in the next unmissable episode!
2700 sostenitori! E' il momento di festeggiare!!!
Ecco un altro fantastico episodio per voi!
Che cosa sta costruendo Banjo?
Garrison finirà mai di lucidare la Mach Patrol?
Ma soprattutto ... Toppy sta davvero con i piedi sul sedile!?
Questo e molto altro nella prossima imperdibile puntata!
Equiseto arvensis
Famiglia;: Equisetaceae
Distribuzione:
Ha un areale esteso dalle zone temperate a quelle temperato fredde e fredde d’Europa, Asia e America del Nord. In Italia è presente su quasi tutto il territorio, mentre in Sardegna si conoscono poche stazioni in punti freschi e umidi, come si vede dall’habitat degli esemplari nella foto.
E’ una pianta molto antica, si sono ritrovati fossili risalenti a 350 milioni di anni ed era conosciuta come pianta medicinale già ai tempi di Nerone per mezzo di Dioscoride Pedanio che fu medico, farmacista e botanico.
Curiosità : il suo nome deriva dal latino, equs e setum che significa: crine di cavallo. I fusti contengono acido silicico e veniva utilizzato per pulire e lucidare oggetti di legno e di metallo.
Possiede proprietà antiemorragiche, diuretiche, cicatrizzanti ed emostatiche. I fusti freschi trattati con allume (solfato di alluminio e potassio) produce un liquido capace di colorare i tessuti di un bel colore giallo-panna.
In passati i fusti sterili giovanissimi, venivano consumati conditi con aceto o impanati e fritti.
Bibliografia: La flora della Sardegna
Equisetum arvensis
Family : Equisetaceae
distribution:
It has a wide distribution range from temperate to cold temperate and cold ones in Europe, Asia and North America . In Italy it is present over most of the territory , while in Sardinia you know a few stations in the cool, damp spots , as seen from the habitat of the specimens in the picture.
It ' a very old plant , they found fossils dating back 350 million years and was known as a medicinal plant since the time of Nero by Dioscorides Pedanius that he was a physician , pharmacist and botanist.
Trivia : His name is derived from the Latin , and Equs setum which means horsehair. The stems contain silica and was used for cleaning and polishing objects of wood and metal.
It possesses antiemorragiche , diuretic , healing and hemostatic . The fresh stems treated with alum ( aluminum sulfate and potassium ) produces a liquid that can stain fabrics of a beautiful yellow - cream.
In the past the sterile stems very young , were eaten seasoned with vinegar or breaded and fried .
Bibliography : The flora of Sardinia
Equisetum arvensis
Familia: Equisetaceae
Distribución:
Cuenta con un amplio rango de distribución de templado a los templados y frÃos frÃos en Europa , Asia y Norteamérica. En Italia está presente en la mayor parte del territorio, mientras que en Cerdeña usted sabe algunas estaciones en los lugares frescos y húmedos , como se ve desde el hábitat de los especÃmenes en el cuadro.
Es una planta muy antigua , se encontraron fósiles que datan de 350 millones años y era conocido como una planta medicinal desde tiempos de Nerón por Dioscórides Pedanius que él era un médico , farmacéutico y botánico .
Anécdota: Su nombre se deriva del latÃn , y Equs Setum que significa crin de caballo. Los tallos contienen sÃlice y se utiliza para la limpieza y pulido de objetos de madera y metal.
Posee antiemorragiche , diurético , cicatrizante y hemostático. El fresco tallos tratada con alumbre ( sulfato de aluminio y potasio ) produce un lÃquido que puede manchar la tela de un hermoso color amarillo - crema .
En el pasado, la estéril tallos muy jóvenes, fueron comidos sazonado con vinagre o empanados y fritos .
BibliografÃa: La flora de Cerdeña
A nativity scene, crèche, or crib, is a depiction of the birth of Jesus as described in the gospels of Matthew and Luke. Nativity scenes exhibit figures representing the infant Jesus, his mother Mary, and Mary's husband, Joseph. Some nativity scenes include other characters from the Biblical story such as shepherds, the Magi, and angels. The figures are usually displayed in a stable, cave, or other structure.
Saint Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 (a "living" one) intending thereby to cultivate the worship of Christ. The scene's popularity inspired communities throughout Christendom to stage similar pantomimes and eventually to create elaborate and ever more elaborate static exhibitions with wax and ivory figurines garbed in rich fabrics set against intricate landscapes.
Distinctive nativity scenes and traditions have been created around the world and are displayed during the Christmas season in churches, homes, shopping malls, and other venues, and occasionally on public lands and in public buildings. The Vatican has displayed a scene in St. Peter's Square near its Christmas tree since 1982 and the Pope has for many years blessed the mangers of children assembled in St. Peter's Square for a special ceremony. The White House exhibits an eighteenth century Italian presepio during the Christmas season. Folk art traditions in Europe include the hand-painted santons of France and the colorful szopka of Poland.
A nativity scene takes its inspiration from the accounts of the birth of Jesus in the Gospels of Matthew and Luke.Luke's narrative describes an angel announcing the birth of Jesus to shepherds who then visit the humble site where Jesus is found in a manger. Matthew's narrative tells of Magi who follow a star to the place where Jesus dwells, and indicates that the Magi found Jesus around two years after his birth rather than on the exact day.Matthew's account does not mention the angels and shepherds, while Luke's narrative is silent on the Magi and the star. With no basis in scripture, however, three dimensional nativity scenes (whether static or living) usually bring the shepherds and the angels of Luke together at the manger with Matthew's Magi and the star. Further, and without scriptural basis, the ox and the ass are present at the manger as well as other animals such as sheep, goats, and camels.
St. Francis at Greccio by GiottoSt. Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 at Greccio, Italy, in an attempt to place the emphasis of Christmas upon the worship of Christ rather than upon secular materialism and gift giving. Staged in a cave near Greccio, St. Francis' nativity scene was a living one with humans and animals cast in the Biblical roles. Pope Honorius III gave his blessing to the exhibit. Such pantomimes became hugely popular and spread throughout Christendom.Within a hundred years every church in Italy was expected to have a nativity scene at Christmastime. Eventually, statues replaced human and animal participants, and static scenes grew to elaborate affairs with richly robed figurines placed in intricate landscape settings. Charles III, King of the Two Sicilies, collected such elaborate scenes, and his enthusiasm encouraged others to do the same.
Il termine presepe (o più correttamente presepio) deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Nel significato comune il presepe indica la scena della nascita di Cristo, derivata dalle sacre rappresentazioni medievali.
Per comprendere il significato originario del presepe, occorre chiarire la figura del lari (lares familiares), profondamente radicata nella cultura etrusca e latina.I larii erano gli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine).
Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l'accensione di una fiammella.
In prossimità del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l'anno.
In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.
Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino.
Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro trapassati nonni e bisnonni.
Dopo l'assunzione del potere nell'impero (IV secolo), in pochi secoli i cristiani tramutarono le feste tradizionali in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i significati religiosi.
Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita (perché rivolta al ricordo dei familiari defunti), il presepe sopravvisse nella cultura rurale con il significato originario almeno fino al XV secolo e, in alcune regioni italiane, ben oltre.
Solitamente questa locuzione viene usata per la ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio.
Si riproducono tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via.
La rappresentazione può essere sia vivente che iconografica. La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività . Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che "sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale.
Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292. Le statue rimanenti si trovano nel Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'iconografia del presepio ebbe un impulso nel Quattrocento grazie ad alcuni grandi maestri della pittura: il Botticelli nell'Adorazione dei Magi (Firenze, Galleria degli Uffizi) raffigurò personaggi della famiglia Medici. Nel Quattrocento anche Luca e Andrea Della Robbia si cimentarono con le loro terrecotte in scene della Natività : per tutte valga quella del convento della Verna (AR). Un'altra terracotta robbiana, con sfondo affrescato da Benozzo Gozzoli, si trova nel duomo di Volterra (PI) e rappresenta i pastori e il corteo dei Magi. Ben presto questo tipo di simbolismo fu ampiamente recepito a tutti i livelli, soprattutto all'interno delle famiglie, per le quali la rappresentazione della nascita di Gesù, con le statuine ed elementi tratti dall'ambiente naturale, diventò un rito irrinunciabile. Nel XV secolo si diffuse l'usanza di collocare nelle chiese grandi statue permanenti, tradizione che si diffuse anche per tutto il XVI secolo. Uno dei più antichi, tuttora esistenti, è il presepe monumentale della Basilica di Santo Stefano a Bologna, che viene allestito ogni anno per Natale.
Dal XVII secolo il presepe iniziò a diffondersi anche nelle case dei nobili sotto forma di "soprammobili" o di vere e proprie cappelle in miniatura anche grazie all'invito del papa durante il Concilio di Trento poiché ammirava la sua capacità di trasmettere la fede in modo semplice e vicino al sentire popolare. Nel XVIII secolo, addirittura, a Napoli si scatenò una vera e propria competizione fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici. Nello stesso secolo a Bologna, altra città italiana che vanta un'antica tradizione presepistica, venne istituita la Fiera di Santa Lucia quale mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, ancora oggi, dopo oltre due secoli.
Con i secoli successivi il presepe occupò anche tutte le case, ovviamente in maniera meno appariscente, resistendo fino ai giorni nostri.
Font : Wikipedia
This famous and stately Abbey was founded by Pope Innocenzo III in 1204 in the middle of secular woods. Inside you can see the rich invaluable works of art Church and the ancient Pharmacy (XVII Century).The Abbey is a National Monument and contains a well supplied State Library.The ancient pharmacy, today a museum, to which this place owes much of its fame. A work by Filippo Balbi from the 1700s, it is decorated with frescoes by the painter G. Manco, and still houses glass cabinets and glass bottles used by the monks to preserve the herbs and spices they collected from the surrounding hills and used to extract the essences and aromas still produced in the monastery today.
Immersa nel verde di secolari foreste si adagia questa celebre e maestosa Certosa, fondata nel 1204 per volontà di Papa Innocenzo III. Al suo interno è possibile visitare la Chiesa con pregevoli opere d'arte e l'antica Farmacia (XVII sec.).La Certosa è Monumento Nazionale e custodisce anche una ricca Biblioteca Statale con 25.000 volumi.Nell 'antica farmacia (ora museo), con particolari curiosi, e tromp l'oeil verosimili. Si possono vedere i contenitori in cui si conservavano le erbe medicamentose, nella vetrina le bottigliette in cui si teneva il veleno estratto dai serpenti, notoria componente di alcune medicine, infine lo spazio, riccamente decorato, dedicato alla vendita. Curioso poi il disegno raffigurante un viso umano composto da tanti uomini in miniatura, intuendo la composizione del corpo da componenti minuscoli.
www.youtube.com/watch?v=CwM7Mi6jr8w
A nativity scene, crèche, or crib, is a depiction of the birth of Jesus as described in the gospels of Matthew and Luke. Nativity scenes exhibit figures representing the infant Jesus, his mother Mary, and Mary's husband, Joseph. Some nativity scenes include other characters from the Biblical story such as shepherds, the Magi, and angels. The figures are usually displayed in a stable, cave, or other structure.
Saint Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 (a "living" one) intending thereby to cultivate the worship of Christ. The scene's popularity inspired communities throughout Christendom to stage similar pantomimes and eventually to create elaborate and ever more elaborate static exhibitions with wax and ivory figurines garbed in rich fabrics set against intricate landscapes.
Distinctive nativity scenes and traditions have been created around the world and are displayed during the Christmas season in churches, homes, shopping malls, and other venues, and occasionally on public lands and in public buildings. The Vatican has displayed a scene in St. Peter's Square near its Christmas tree since 1982 and the Pope has for many years blessed the mangers of children assembled in St. Peter's Square for a special ceremony. The White House exhibits an eighteenth century Italian presepio during the Christmas season. Folk art traditions in Europe include the hand-painted santons of France and the colorful szopka of Poland.
A nativity scene takes its inspiration from the accounts of the birth of Jesus in the Gospels of Matthew and Luke.Luke's narrative describes an angel announcing the birth of Jesus to shepherds who then visit the humble site where Jesus is found in a manger. Matthew's narrative tells of Magi who follow a star to the place where Jesus dwells, and indicates that the Magi found Jesus around two years after his birth rather than on the exact day.Matthew's account does not mention the angels and shepherds, while Luke's narrative is silent on the Magi and the star. With no basis in scripture, however, three dimensional nativity scenes (whether static or living) usually bring the shepherds and the angels of Luke together at the manger with Matthew's Magi and the star. Further, and without scriptural basis, the ox and the ass are present at the manger as well as other animals such as sheep, goats, and camels.
St. Francis at Greccio by GiottoSt. Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 at Greccio, Italy, in an attempt to place the emphasis of Christmas upon the worship of Christ rather than upon secular materialism and gift giving. Staged in a cave near Greccio, St. Francis' nativity scene was a living one with humans and animals cast in the Biblical roles. Pope Honorius III gave his blessing to the exhibit. Such pantomimes became hugely popular and spread throughout Christendom.Within a hundred years every church in Italy was expected to have a nativity scene at Christmastime. Eventually, statues replaced human and animal participants, and static scenes grew to elaborate affairs with richly robed figurines placed in intricate landscape settings. Charles III, King of the Two Sicilies, collected such elaborate scenes, and his enthusiasm encouraged others to do the same.
Il termine presepe (o più correttamente presepio) deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Nel significato comune il presepe indica la scena della nascita di Cristo, derivata dalle sacre rappresentazioni medievali.
Per comprendere il significato originario del presepe, occorre chiarire la figura del lari (lares familiares), profondamente radicata nella cultura etrusca e latina.I larii erano gli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine).
Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l'accensione di una fiammella.
In prossimità del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l'anno.
In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.
Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino.
Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro trapassati nonni e bisnonni.
Dopo l'assunzione del potere nell'impero (IV secolo), in pochi secoli i cristiani tramutarono le feste tradizionali in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i significati religiosi.
Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita (perché rivolta al ricordo dei familiari defunti), il presepe sopravvisse nella cultura rurale con il significato originario almeno fino al XV secolo e, in alcune regioni italiane, ben oltre.
Solitamente questa locuzione viene usata per la ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio.
Si riproducono tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via.
La rappresentazione può essere sia vivente che iconografica. La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività . Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che "sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale.
Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292. Le statue rimanenti si trovano nel Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'iconografia del presepio ebbe un impulso nel Quattrocento grazie ad alcuni grandi maestri della pittura: il Botticelli nell'Adorazione dei Magi (Firenze, Galleria degli Uffizi) raffigurò personaggi della famiglia Medici. Nel Quattrocento anche Luca e Andrea Della Robbia si cimentarono con le loro terrecotte in scene della Natività : per tutte valga quella del convento della Verna (AR). Un'altra terracotta robbiana, con sfondo affrescato da Benozzo Gozzoli, si trova nel duomo di Volterra (PI) e rappresenta i pastori e il corteo dei Magi. Ben presto questo tipo di simbolismo fu ampiamente recepito a tutti i livelli, soprattutto all'interno delle famiglie, per le quali la rappresentazione della nascita di Gesù, con le statuine ed elementi tratti dall'ambiente naturale, diventò un rito irrinunciabile. Nel XV secolo si diffuse l'usanza di collocare nelle chiese grandi statue permanenti, tradizione che si diffuse anche per tutto il XVI secolo. Uno dei più antichi, tuttora esistenti, è il presepe monumentale della Basilica di Santo Stefano a Bologna, che viene allestito ogni anno per Natale.
Dal XVII secolo il presepe iniziò a diffondersi anche nelle case dei nobili sotto forma di "soprammobili" o di vere e proprie cappelle in miniatura anche grazie all'invito del papa durante il Concilio di Trento poiché ammirava la sua capacità di trasmettere la fede in modo semplice e vicino al sentire popolare. Nel XVIII secolo, addirittura, a Napoli si scatenò una vera e propria competizione fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici. Nello stesso secolo a Bologna, altra città italiana che vanta un'antica tradizione presepistica, venne istituita la Fiera di Santa Lucia quale mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, ancora oggi, dopo oltre due secoli.
Con i secoli successivi il presepe occupò anche tutte le case, ovviamente in maniera meno appariscente, resistendo fino ai giorni nostri.
Font : Wikipedia
Equiseto arvensis
Famiglia;: Equisetaceae
Distribuzione:
Ha un areale esteso dalle zone temperate a quelle temperato fredde e fredde d’Europa, Asia e America del Nord. In Italia è presente su quasi tutto il territorio, mentre in Sardegna si conoscono poche stazioni in punti freschi e umidi, come si vede dall’habitat degli esemplari nella foto.
E’ una pianta molto antica, si sono ritrovati fossili risalenti a 350 milioni di anni ed era conosciuta come pianta medicinale già ai tempi di Nerone per mezzo di Dioscoride Pedanio che fu medico, farmacista e botanico.
Curiosità : il suo nome deriva dal latino, equs e setum che significa: crine di cavallo. I fusti contengono acido silicico e veniva utilizzato per pulire e lucidare oggetti di legno e di metallo.
Possiede proprietà antiemorragiche, diuretiche, cicatrizzanti ed emostatiche. I fusti freschi trattati con allume (solfato di alluminio e potassio) produce un liquido capace di colorare i tessuti di un bel colore giallo-panna.
In passati i fusti sterili giovanissimi, venivano consumati conditi con aceto o impanati e fritti.
Bibliografia: La flora della Sardegna
Equisetum arvensis
Family : Equisetaceae
distribution:
It has a wide distribution range from temperate to cold temperate and cold ones in Europe, Asia and North America . In Italy it is present over most of the territory , while in Sardinia you know a few stations in the cool, damp spots , as seen from the habitat of the specimens in the picture.
It ' a very old plant , they found fossils dating back 350 million years and was known as a medicinal plant since the time of Nero by Dioscorides Pedanius that he was a physician , pharmacist and botanist.
Trivia : His name is derived from the Latin , and Equs setum which means horsehair. The stems contain silica and was used for cleaning and polishing objects of wood and metal.
It possesses antiemorragiche , diuretic , healing and hemostatic . The fresh stems treated with alum ( aluminum sulfate and potassium ) produces a liquid that can stain fabrics of a beautiful yellow - cream.
In the past the sterile stems very young , were eaten seasoned with vinegar or breaded and fried .
Bibliography : The flora of Sardinia
Equisetum arvensis
Familia: Equisetaceae
Distribución:
Cuenta con un amplio rango de distribución de templado a los templados y frÃos frÃos en Europa , Asia y Norteamérica. En Italia está presente en la mayor parte del territorio, mientras que en Cerdeña usted sabe algunas estaciones en los lugares frescos y húmedos , como se ve desde el hábitat de los especÃmenes en el cuadro.
Es una planta muy antigua , se encontraron fósiles que datan de 350 millones años y era conocido como una planta medicinal desde tiempos de Nerón por Dioscórides Pedanius que él era un médico , farmacéutico y botánico .
Anécdota: Su nombre se deriva del latÃn , y Equs Setum que significa crin de caballo. Los tallos contienen sÃlice y se utiliza para la limpieza y pulido de objetos de madera y metal.
Posee antiemorragiche , diurético , cicatrizante y hemostático. El fresco tallos tratada con alumbre ( sulfato de aluminio y potasio ) produce un lÃquido que puede manchar la tela de un hermoso color amarillo - crema .
En el pasado, la estéril tallos muy jóvenes, fueron comidos sazonado con vinagre o empanados y fritos .
BibliografÃa: La flora de Cerdeña
A nativity scene, crèche, or crib, is a depiction of the birth of Jesus as described in the gospels of Matthew and Luke. Nativity scenes exhibit figures representing the infant Jesus, his mother Mary, and Mary's husband, Joseph. Some nativity scenes include other characters from the Biblical story such as shepherds, the Magi, and angels. The figures are usually displayed in a stable, cave, or other structure.Saint Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 (a "living" one) intending thereby to cultivate the worship of Christ. The scene's popularity inspired communities throughout Christendom to stage similar pantomimes and eventually to create elaborate and ever more elaborate static exhibitions with wax and ivory figurines garbed in rich fabrics set against intricate landscapes.Distinctive nativity scenes and traditions have been created around the world and are displayed during the Christmas season in churches, homes, shopping malls, and other venues, and occasionally on public lands and in public buildings. The Vatican has displayed a scene in St. Peter's Square near its Christmas tree since 1982 and the Pope has for many years blessed the mangers of children assembled in St. Peter's Square for a special ceremony. The White House exhibits an eighteenth century Italian presepio during the Christmas season. Folk art traditions in Europe include the hand-painted santons of France and the colorful szopka of Poland.
A nativity scene takes its inspiration from the accounts of the birth of Jesus in the Gospels of Matthew and Luke.Luke's narrative describes an angel announcing the birth of Jesus to shepherds who then visit the humble site where Jesus is found in a manger. Matthew's narrative tells of Magi who follow a star to the place where Jesus dwells, and indicates that the Magi found Jesus around two years after his birth rather than on the exact day.Matthew's account does not mention the angels and shepherds, while Luke's narrative is silent on the Magi and the star. With no basis in scripture, however, three dimensional nativity scenes (whether static or living) usually bring the shepherds and the angels of Luke together at the manger with Matthew's Magi and the star. Further, and without scriptural basis, the ox and the ass are present at the manger as well as other animals such as sheep, goats, and camels.St. Francis at Greccio by GiottoSt. Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 at Greccio, Italy, in an attempt to place the emphasis of Christmas upon the worship of Christ rather than upon secular materialism and gift giving. Staged in a cave near Greccio, St. Francis' nativity scene was a living one with humans and animals cast in the Biblical roles. Pope Honorius III gave his blessing to the exhibit. Such pantomimes became hugely popular and spread throughout Christendom.Within a hundred years every church in Italy was expected to have a nativity scene at Christmastime. Eventually, statues replaced human and animal participants, and static scenes grew to elaborate affairs with richly robed figurines placed in intricate landscape settings. Charles III, King of the Two Sicilies, collected such elaborate scenes, and his enthusiasm encouraged others to do the same.
Il termine presepe (o più correttamente presepio) deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Nel significato comune il presepe indica la scena della nascita di Cristo, derivata dalle sacre rappresentazioni medievali.Per comprendere il significato originario del presepe, occorre chiarire la figura del lari (lares familiares), profondamente radicata nella cultura etrusca e latina.I larii erano gli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine).Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l'accensione di una fiammella.In prossimità del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l'anno.In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino.Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro trapassati nonni e bisnonni.Dopo l'assunzione del potere nell'impero (IV secolo), in pochi secoli i cristiani tramutarono le feste tradizionali in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i significati religiosi.Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita (perché rivolta al ricordo dei familiari defunti), il presepe sopravvisse nella cultura rurale con il significato originario almeno fino al XV secolo e, in alcune regioni italiane, ben oltre.Solitamente questa locuzione viene usata per la ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio.Si riproducono tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via.La rappresentazione può essere sia vivente che iconografica. La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività . Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che "sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale.Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292. Le statue rimanenti si trovano nel Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'iconografia del presepio ebbe un impulso nel Quattrocento grazie ad alcuni grandi maestri della pittura: il Botticelli nell'Adorazione dei Magi (Firenze, Galleria degli Uffizi) raffigurò personaggi della famiglia Medici. Nel Quattrocento anche Luca e Andrea Della Robbia si cimentarono con le loro terrecotte in scene della Natività : per tutte valga quella del convento della Verna (AR). Un'altra terracotta robbiana, con sfondo affrescato da Benozzo Gozzoli, si trova nel duomo di Volterra (PI) e rappresenta i pastori e il corteo dei Magi. Ben presto questo tipo di simbolismo fu ampiamente recepito a tutti i livelli, soprattutto all'interno delle famiglie, per le quali la rappresentazione della nascita di Gesù, con le statuine ed elementi tratti dall'ambiente naturale, diventò un rito irrinunciabile. Nel XV secolo si diffuse l'usanza di collocare nelle chiese grandi statue permanenti, tradizione che si diffuse anche per tutto il XVI secolo. Uno dei più antichi, tuttora esistenti, è il presepe monumentale della Basilica di Santo Stefano a Bologna, che viene allestito ogni anno per Natale.Dal XVII secolo il presepe iniziò a diffondersi anche nelle case dei nobili sotto forma di "soprammobili" o di vere e proprie cappelle in miniatura anche grazie all'invito del papa durante il Concilio di Trento poiché ammirava la sua capacità di trasmettere la fede in modo semplice e vicino al sentire popolare. Nel XVIII secolo, addirittura, a Napoli si scatenò una vera e propria competizione fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici. Nello stesso secolo a Bologna, altra città italiana che vanta un'antica tradizione presepistica, venne istituita la Fiera di Santa Lucia quale mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, ancora oggi, dopo oltre due secoli.Con i secoli successivi il presepe occupò anche tutte le case, ovviamente in maniera meno appariscente, resistendo fino ai giorni nostri.
Font : Wikipedia
A nativity scene, crèche, or crib, is a depiction of the birth of Jesus as described in the gospels of Matthew and Luke. Nativity scenes exhibit figures representing the infant Jesus, his mother Mary, and Mary's husband, Joseph. Some nativity scenes include other characters from the Biblical story such as shepherds, the Magi, and angels. The figures are usually displayed in a stable, cave, or other structure.
Saint Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 (a "living" one) intending thereby to cultivate the worship of Christ. The scene's popularity inspired communities throughout Christendom to stage similar pantomimes and eventually to create elaborate and ever more elaborate static exhibitions with wax and ivory figurines garbed in rich fabrics set against intricate landscapes.
Distinctive nativity scenes and traditions have been created around the world and are displayed during the Christmas season in churches, homes, shopping malls, and other venues, and occasionally on public lands and in public buildings. The Vatican has displayed a scene in St. Peter's Square near its Christmas tree since 1982 and the Pope has for many years blessed the mangers of children assembled in St. Peter's Square for a special ceremony. The White House exhibits an eighteenth century Italian presepio during the Christmas season. Folk art traditions in Europe include the hand-painted santons of France and the colorful szopka of Poland.
A nativity scene takes its inspiration from the accounts of the birth of Jesus in the Gospels of Matthew and Luke.Luke's narrative describes an angel announcing the birth of Jesus to shepherds who then visit the humble site where Jesus is found in a manger. Matthew's narrative tells of Magi who follow a star to the place where Jesus dwells, and indicates that the Magi found Jesus around two years after his birth rather than on the exact day.Matthew's account does not mention the angels and shepherds, while Luke's narrative is silent on the Magi and the star. With no basis in scripture, however, three dimensional nativity scenes (whether static or living) usually bring the shepherds and the angels of Luke together at the manger with Matthew's Magi and the star. Further, and without scriptural basis, the ox and the ass are present at the manger as well as other animals such as sheep, goats, and camels.
St. Francis at Greccio by GiottoSt. Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 at Greccio, Italy, in an attempt to place the emphasis of Christmas upon the worship of Christ rather than upon secular materialism and gift giving. Staged in a cave near Greccio, St. Francis' nativity scene was a living one with humans and animals cast in the Biblical roles. Pope Honorius III gave his blessing to the exhibit. Such pantomimes became hugely popular and spread throughout Christendom.Within a hundred years every church in Italy was expected to have a nativity scene at Christmastime. Eventually, statues replaced human and animal participants, and static scenes grew to elaborate affairs with richly robed figurines placed in intricate landscape settings. Charles III, King of the Two Sicilies, collected such elaborate scenes, and his enthusiasm encouraged others to do the same.
Il termine presepe (o più correttamente presepio) deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Nel significato comune il presepe indica la scena della nascita di Cristo, derivata dalle sacre rappresentazioni medievali.
Per comprendere il significato originario del presepe, occorre chiarire la figura del lari (lares familiares), profondamente radicata nella cultura etrusca e latina.I larii erano gli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine).
Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l'accensione di una fiammella.
In prossimità del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l'anno.
In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.
Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino.
Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro trapassati nonni e bisnonni.
Dopo l'assunzione del potere nell'impero (IV secolo), in pochi secoli i cristiani tramutarono le feste tradizionali in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i significati religiosi.
Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita (perché rivolta al ricordo dei familiari defunti), il presepe sopravvisse nella cultura rurale con il significato originario almeno fino al XV secolo e, in alcune regioni italiane, ben oltre.
Solitamente questa locuzione viene usata per la ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio.
Si riproducono tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via.
La rappresentazione può essere sia vivente che iconografica. La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività . Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che "sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale.
Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292. Le statue rimanenti si trovano nel Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'iconografia del presepio ebbe un impulso nel Quattrocento grazie ad alcuni grandi maestri della pittura: il Botticelli nell'Adorazione dei Magi (Firenze, Galleria degli Uffizi) raffigurò personaggi della famiglia Medici. Nel Quattrocento anche Luca e Andrea Della Robbia si cimentarono con le loro terrecotte in scene della Natività : per tutte valga quella del convento della Verna (AR). Un'altra terracotta robbiana, con sfondo affrescato da Benozzo Gozzoli, si trova nel duomo di Volterra (PI) e rappresenta i pastori e il corteo dei Magi. Ben presto questo tipo di simbolismo fu ampiamente recepito a tutti i livelli, soprattutto all'interno delle famiglie, per le quali la rappresentazione della nascita di Gesù, con le statuine ed elementi tratti dall'ambiente naturale, diventò un rito irrinunciabile. Nel XV secolo si diffuse l'usanza di collocare nelle chiese grandi statue permanenti, tradizione che si diffuse anche per tutto il XVI secolo. Uno dei più antichi, tuttora esistenti, è il presepe monumentale della Basilica di Santo Stefano a Bologna, che viene allestito ogni anno per Natale.
Dal XVII secolo il presepe iniziò a diffondersi anche nelle case dei nobili sotto forma di "soprammobili" o di vere e proprie cappelle in miniatura anche grazie all'invito del papa durante il Concilio di Trento poiché ammirava la sua capacità di trasmettere la fede in modo semplice e vicino al sentire popolare. Nel XVIII secolo, addirittura, a Napoli si scatenò una vera e propria competizione fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici. Nello stesso secolo a Bologna, altra città italiana che vanta un'antica tradizione presepistica, venne istituita la Fiera di Santa Lucia quale mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, ancora oggi, dopo oltre due secoli.
Con i secoli successivi il presepe occupò anche tutte le case, ovviamente in maniera meno appariscente, resistendo fino ai giorni nostri.
Font : Wikipedia
A nativity scene, crèche, or crib, is a depiction of the birth of Jesus as described in the gospels of Matthew and Luke. Nativity scenes exhibit figures representing the infant Jesus, his mother Mary, and Mary's husband, Joseph. Some nativity scenes include other characters from the Biblical story such as shepherds, the Magi, and angels. The figures are usually displayed in a stable, cave, or other structure.Saint Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 (a "living" one) intending thereby to cultivate the worship of Christ. The scene's popularity inspired communities throughout Christendom to stage similar pantomimes and eventually to create elaborate and ever more elaborate static exhibitions with wax and ivory figurines garbed in rich fabrics set against intricate landscapes.Distinctive nativity scenes and traditions have been created around the world and are displayed during the Christmas season in churches, homes, shopping malls, and other venues, and occasionally on public lands and in public buildings. The Vatican has displayed a scene in St. Peter's Square near its Christmas tree since 1982 and the Pope has for many years blessed the mangers of children assembled in St. Peter's Square for a special ceremony. The White House exhibits an eighteenth century Italian presepio during the Christmas season. Folk art traditions in Europe include the hand-painted santons of France and the colorful szopka of Poland.
A nativity scene takes its inspiration from the accounts of the birth of Jesus in the Gospels of Matthew and Luke.Luke's narrative describes an angel announcing the birth of Jesus to shepherds who then visit the humble site where Jesus is found in a manger. Matthew's narrative tells of Magi who follow a star to the place where Jesus dwells, and indicates that the Magi found Jesus around two years after his birth rather than on the exact day.Matthew's account does not mention the angels and shepherds, while Luke's narrative is silent on the Magi and the star. With no basis in scripture, however, three dimensional nativity scenes (whether static or living) usually bring the shepherds and the angels of Luke together at the manger with Matthew's Magi and the star. Further, and without scriptural basis, the ox and the ass are present at the manger as well as other animals such as sheep, goats, and camels.St. Francis at Greccio by GiottoSt. Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 at Greccio, Italy, in an attempt to place the emphasis of Christmas upon the worship of Christ rather than upon secular materialism and gift giving. Staged in a cave near Greccio, St. Francis' nativity scene was a living one with humans and animals cast in the Biblical roles. Pope Honorius III gave his blessing to the exhibit. Such pantomimes became hugely popular and spread throughout Christendom.Within a hundred years every church in Italy was expected to have a nativity scene at Christmastime. Eventually, statues replaced human and animal participants, and static scenes grew to elaborate affairs with richly robed figurines placed in intricate landscape settings. Charles III, King of the Two Sicilies, collected such elaborate scenes, and his enthusiasm encouraged others to do the same.
Il termine presepe (o più correttamente presepio) deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Nel significato comune il presepe indica la scena della nascita di Cristo, derivata dalle sacre rappresentazioni medievali.Per comprendere il significato originario del presepe, occorre chiarire la figura del lari (lares familiares), profondamente radicata nella cultura etrusca e latina.I larii erano gli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine).Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l'accensione di una fiammella.In prossimità del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l'anno.In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino.Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro trapassati nonni e bisnonni.Dopo l'assunzione del potere nell'impero (IV secolo), in pochi secoli i cristiani tramutarono le feste tradizionali in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i significati religiosi.Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita (perché rivolta al ricordo dei familiari defunti), il presepe sopravvisse nella cultura rurale con il significato originario almeno fino al XV secolo e, in alcune regioni italiane, ben oltre.Solitamente questa locuzione viene usata per la ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio.Si riproducono tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via.La rappresentazione può essere sia vivente che iconografica. La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività . Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che "sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale.Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292. Le statue rimanenti si trovano nel Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'iconografia del presepio ebbe un impulso nel Quattrocento grazie ad alcuni grandi maestri della pittura: il Botticelli nell'Adorazione dei Magi (Firenze, Galleria degli Uffizi) raffigurò personaggi della famiglia Medici. Nel Quattrocento anche Luca e Andrea Della Robbia si cimentarono con le loro terrecotte in scene della Natività : per tutte valga quella del convento della Verna (AR). Un'altra terracotta robbiana, con sfondo affrescato da Benozzo Gozzoli, si trova nel duomo di Volterra (PI) e rappresenta i pastori e il corteo dei Magi. Ben presto questo tipo di simbolismo fu ampiamente recepito a tutti i livelli, soprattutto all'interno delle famiglie, per le quali la rappresentazione della nascita di Gesù, con le statuine ed elementi tratti dall'ambiente naturale, diventò un rito irrinunciabile. Nel XV secolo si diffuse l'usanza di collocare nelle chiese grandi statue permanenti, tradizione che si diffuse anche per tutto il XVI secolo. Uno dei più antichi, tuttora esistenti, è il presepe monumentale della Basilica di Santo Stefano a Bologna, che viene allestito ogni anno per Natale.Dal XVII secolo il presepe iniziò a diffondersi anche nelle case dei nobili sotto forma di "soprammobili" o di vere e proprie cappelle in miniatura anche grazie all'invito del papa durante il Concilio di Trento poiché ammirava la sua capacità di trasmettere la fede in modo semplice e vicino al sentire popolare. Nel XVIII secolo, addirittura, a Napoli si scatenò una vera e propria competizione fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici. Nello stesso secolo a Bologna, altra città italiana che vanta un'antica tradizione presepistica, venne istituita la Fiera di Santa Lucia quale mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, ancora oggi, dopo oltre due secoli.Con i secoli successivi il presepe occupò anche tutte le case, ovviamente in maniera meno appariscente, resistendo fino ai giorni nostri.
Font : Wikipedia
A nativity scene, crèche, or crib, is a depiction of the birth of Jesus as described in the gospels of Matthew and Luke. Nativity scenes exhibit figures representing the infant Jesus, his mother Mary, and Mary's husband, Joseph. Some nativity scenes include other characters from the Biblical story such as shepherds, the Magi, and angels. The figures are usually displayed in a stable, cave, or other structure.Saint Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 (a "living" one) intending thereby to cultivate the worship of Christ. The scene's popularity inspired communities throughout Christendom to stage similar pantomimes and eventually to create elaborate and ever more elaborate static exhibitions with wax and ivory figurines garbed in rich fabrics set against intricate landscapes.Distinctive nativity scenes and traditions have been created around the world and are displayed during the Christmas season in churches, homes, shopping malls, and other venues, and occasionally on public lands and in public buildings. The Vatican has displayed a scene in St. Peter's Square near its Christmas tree since 1982 and the Pope has for many years blessed the mangers of children assembled in St. Peter's Square for a special ceremony. The White House exhibits an eighteenth century Italian presepio during the Christmas season. Folk art traditions in Europe include the hand-painted santons of France and the colorful szopka of Poland.
A nativity scene takes its inspiration from the accounts of the birth of Jesus in the Gospels of Matthew and Luke.Luke's narrative describes an angel announcing the birth of Jesus to shepherds who then visit the humble site where Jesus is found in a manger. Matthew's narrative tells of Magi who follow a star to the place where Jesus dwells, and indicates that the Magi found Jesus around two years after his birth rather than on the exact day.Matthew's account does not mention the angels and shepherds, while Luke's narrative is silent on the Magi and the star. With no basis in scripture, however, three dimensional nativity scenes (whether static or living) usually bring the shepherds and the angels of Luke together at the manger with Matthew's Magi and the star. Further, and without scriptural basis, the ox and the ass are present at the manger as well as other animals such as sheep, goats, and camels.St. Francis at Greccio by GiottoSt. Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 at Greccio, Italy, in an attempt to place the emphasis of Christmas upon the worship of Christ rather than upon secular materialism and gift giving. Staged in a cave near Greccio, St. Francis' nativity scene was a living one with humans and animals cast in the Biblical roles. Pope Honorius III gave his blessing to the exhibit. Such pantomimes became hugely popular and spread throughout Christendom.Within a hundred years every church in Italy was expected to have a nativity scene at Christmastime. Eventually, statues replaced human and animal participants, and static scenes grew to elaborate affairs with richly robed figurines placed in intricate landscape settings. Charles III, King of the Two Sicilies, collected such elaborate scenes, and his enthusiasm encouraged others to do the same.
Il termine presepe (o più correttamente presepio) deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Nel significato comune il presepe indica la scena della nascita di Cristo, derivata dalle sacre rappresentazioni medievali.Per comprendere il significato originario del presepe, occorre chiarire la figura del lari (lares familiares), profondamente radicata nella cultura etrusca e latina.I larii erano gli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine).Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l'accensione di una fiammella.In prossimità del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l'anno.In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino.Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro trapassati nonni e bisnonni.Dopo l'assunzione del potere nell'impero (IV secolo), in pochi secoli i cristiani tramutarono le feste tradizionali in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i significati religiosi.Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita (perché rivolta al ricordo dei familiari defunti), il presepe sopravvisse nella cultura rurale con il significato originario almeno fino al XV secolo e, in alcune regioni italiane, ben oltre.Solitamente questa locuzione viene usata per la ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio.Si riproducono tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via.La rappresentazione può essere sia vivente che iconografica. La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività . Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che "sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale.Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292. Le statue rimanenti si trovano nel Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'iconografia del presepio ebbe un impulso nel Quattrocento grazie ad alcuni grandi maestri della pittura: il Botticelli nell'Adorazione dei Magi (Firenze, Galleria degli Uffizi) raffigurò personaggi della famiglia Medici. Nel Quattrocento anche Luca e Andrea Della Robbia si cimentarono con le loro terrecotte in scene della Natività : per tutte valga quella del convento della Verna (AR). Un'altra terracotta robbiana, con sfondo affrescato da Benozzo Gozzoli, si trova nel duomo di Volterra (PI) e rappresenta i pastori e il corteo dei Magi. Ben presto questo tipo di simbolismo fu ampiamente recepito a tutti i livelli, soprattutto all'interno delle famiglie, per le quali la rappresentazione della nascita di Gesù, con le statuine ed elementi tratti dall'ambiente naturale, diventò un rito irrinunciabile. Nel XV secolo si diffuse l'usanza di collocare nelle chiese grandi statue permanenti, tradizione che si diffuse anche per tutto il XVI secolo. Uno dei più antichi, tuttora esistenti, è il presepe monumentale della Basilica di Santo Stefano a Bologna, che viene allestito ogni anno per Natale.Dal XVII secolo il presepe iniziò a diffondersi anche nelle case dei nobili sotto forma di "soprammobili" o di vere e proprie cappelle in miniatura anche grazie all'invito del papa durante il Concilio di Trento poiché ammirava la sua capacità di trasmettere la fede in modo semplice e vicino al sentire popolare. Nel XVIII secolo, addirittura, a Napoli si scatenò una vera e propria competizione fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici. Nello stesso secolo a Bologna, altra città italiana che vanta un'antica tradizione presepistica, venne istituita la Fiera di Santa Lucia quale mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, ancora oggi, dopo oltre due secoli.Con i secoli successivi il presepe occupò anche tutte le case, ovviamente in maniera meno appariscente, resistendo fino ai giorni nostri.
Font : Wikipedia
A nativity scene, crèche, or crib, is a depiction of the birth of Jesus as described in the gospels of Matthew and Luke. Nativity scenes exhibit figures representing the infant Jesus, his mother Mary, and Mary's husband, Joseph. Some nativity scenes include other characters from the Biblical story such as shepherds, the Magi, and angels. The figures are usually displayed in a stable, cave, or other structure.Saint Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 (a "living" one) intending thereby to cultivate the worship of Christ. The scene's popularity inspired communities throughout Christendom to stage similar pantomimes and eventually to create elaborate and ever more elaborate static exhibitions with wax and ivory figurines garbed in rich fabrics set against intricate landscapes.Distinctive nativity scenes and traditions have been created around the world and are displayed during the Christmas season in churches, homes, shopping malls, and other venues, and occasionally on public lands and in public buildings. The Vatican has displayed a scene in St. Peter's Square near its Christmas tree since 1982 and the Pope has for many years blessed the mangers of children assembled in St. Peter's Square for a special ceremony. The White House exhibits an eighteenth century Italian presepio during the Christmas season. Folk art traditions in Europe include the hand-painted santons of France and the colorful szopka of Poland.A nativity scene takes its inspiration from the accounts of the birth of Jesus in the Gospels of Matthew and Luke.Luke's narrative describes an angel announcing the birth of Jesus to shepherds who then visit the humble site where Jesus is found in a manger. Matthew's narrative tells of Magi who follow a star to the place where Jesus dwells, and indicates that the Magi found Jesus around two years after his birth rather than on the exact day.Matthew's account does not mention the angels and shepherds, while Luke's narrative is silent on the Magi and the star. With no basis in scripture, however, three dimensional nativity scenes (whether static or living) usually bring the shepherds and the angels of Luke together at the manger with Matthew's Magi and the star. Further, and without scriptural basis, the ox and the ass are present at the manger as well as other animals such as sheep, goats, and camels.St. Francis at Greccio by GiottoSt. Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 at Greccio, Italy, in an attempt to place the emphasis of Christmas upon the worship of Christ rather than upon secular materialism and gift giving. Staged in a cave near Greccio, St. Francis' nativity scene was a living one with humans and animals cast in the Biblical roles. Pope Honorius III gave his blessing to the exhibit. Such pantomimes became hugely popular and spread throughout Christendom.Within a hundred years every church in Italy was expected to have a nativity scene at Christmastime. Eventually, statues replaced human and animal participants, and static scenes grew to elaborate affairs with richly robed figurines placed in intricate landscape settings. Charles III, King of the Two Sicilies, collected such elaborate scenes, and his enthusiasm encouraged others to do the same.
Il termine presepe (o più correttamente presepio) deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Nel significato comune il presepe indica la scena della nascita di Cristo, derivata dalle sacre rappresentazioni medievali.Per comprendere il significato originario del presepe, occorre chiarire la figura del lari (lares familiares), profondamente radicata nella cultura etrusca e latina.I larii erano gli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine).Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l'accensione di una fiammella.In prossimità del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l'anno.In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino.Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro trapassati nonni e bisnonni.Dopo l'assunzione del potere nell'impero (IV secolo), in pochi secoli i cristiani tramutarono le feste tradizionali in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i significati religiosi.Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita (perché rivolta al ricordo dei familiari defunti), il presepe sopravvisse nella cultura rurale con il significato originario almeno fino al XV secolo e, in alcune regioni italiane, ben oltre.Solitamente questa locuzione viene usata per la ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio.Si riproducono tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via.La rappresentazione può essere sia vivente che iconografica. La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività . Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che "sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale.Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292. Le statue rimanenti si trovano nel Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'iconografia del presepio ebbe un impulso nel Quattrocento grazie ad alcuni grandi maestri della pittura: il Botticelli nell'Adorazione dei Magi (Firenze, Galleria degli Uffizi) raffigurò personaggi della famiglia Medici. Nel Quattrocento anche Luca e Andrea Della Robbia si cimentarono con le loro terrecotte in scene della Natività : per tutte valga quella del convento della Verna (AR). Un'altra terracotta robbiana, con sfondo affrescato da Benozzo Gozzoli, si trova nel duomo di Volterra (PI) e rappresenta i pastori e il corteo dei Magi. Ben presto questo tipo di simbolismo fu ampiamente recepito a tutti i livelli, soprattutto all'interno delle famiglie, per le quali la rappresentazione della nascita di Gesù, con le statuine ed elementi tratti dall'ambiente naturale, diventò un rito irrinunciabile. Nel XV secolo si diffuse l'usanza di collocare nelle chiese grandi statue permanenti, tradizione che si diffuse anche per tutto il XVI secolo. Uno dei più antichi, tuttora esistenti, è il presepe monumentale della Basilica di Santo Stefano a Bologna, che viene allestito ogni anno per Natale.Dal XVII secolo il presepe iniziò a diffondersi anche nelle case dei nobili sotto forma di "soprammobili" o di vere e proprie cappelle in miniatura anche grazie all'invito del papa durante il Concilio di Trento poiché ammirava la sua capacità di trasmettere la fede in modo semplice e vicino al sentire popolare. Nel XVIII secolo, addirittura, a Napoli si scatenò una vera e propria competizione fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici. Nello stesso secolo a Bologna, altra città italiana che vanta un'antica tradizione presepistica, venne istituita la Fiera di Santa Lucia quale mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, ancora oggi, dopo oltre due secoli.Con i secoli successivi il presepe occupò anche tutte le case, ovviamente in maniera meno appariscente, resistendo fino ai giorni nostri.
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A nativity scene, crèche, or crib, is a depiction of the birth of Jesus as described in the gospels of Matthew and Luke. Nativity scenes exhibit figures representing the infant Jesus, his mother Mary, and Mary's husband, Joseph. Some nativity scenes include other characters from the Biblical story such as shepherds, the Magi, and angels. The figures are usually displayed in a stable, cave, or other structure.
Saint Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 (a "living" one) intending thereby to cultivate the worship of Christ. The scene's popularity inspired communities throughout Christendom to stage similar pantomimes and eventually to create elaborate and ever more elaborate static exhibitions with wax and ivory figurines garbed in rich fabrics set against intricate landscapes.
Distinctive nativity scenes and traditions have been created around the world and are displayed during the Christmas season in churches, homes, shopping malls, and other venues, and occasionally on public lands and in public buildings. The Vatican has displayed a scene in St. Peter's Square near its Christmas tree since 1982 and the Pope has for many years blessed the mangers of children assembled in St. Peter's Square for a special ceremony. The White House exhibits an eighteenth century Italian presepio during the Christmas season. Folk art traditions in Europe include the hand-painted santons of France and the colorful szopka of Poland.
A nativity scene takes its inspiration from the accounts of the birth of Jesus in the Gospels of Matthew and Luke.Luke's narrative describes an angel announcing the birth of Jesus to shepherds who then visit the humble site where Jesus is found in a manger. Matthew's narrative tells of Magi who follow a star to the place where Jesus dwells, and indicates that the Magi found Jesus around two years after his birth rather than on the exact day.Matthew's account does not mention the angels and shepherds, while Luke's narrative is silent on the Magi and the star. With no basis in scripture, however, three dimensional nativity scenes (whether static or living) usually bring the shepherds and the angels of Luke together at the manger with Matthew's Magi and the star. Further, and without scriptural basis, the ox and the ass are present at the manger as well as other animals such as sheep, goats, and camels.
St. Francis at Greccio by GiottoSt. Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 at Greccio, Italy, in an attempt to place the emphasis of Christmas upon the worship of Christ rather than upon secular materialism and gift giving. Staged in a cave near Greccio, St. Francis' nativity scene was a living one with humans and animals cast in the Biblical roles. Pope Honorius III gave his blessing to the exhibit. Such pantomimes became hugely popular and spread throughout Christendom.Within a hundred years every church in Italy was expected to have a nativity scene at Christmastime. Eventually, statues replaced human and animal participants, and static scenes grew to elaborate affairs with richly robed figurines placed in intricate landscape settings. Charles III, King of the Two Sicilies, collected such elaborate scenes, and his enthusiasm encouraged others to do the same.
Il termine presepe (o più correttamente presepio) deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Nel significato comune il presepe indica la scena della nascita di Cristo, derivata dalle sacre rappresentazioni medievali.
Per comprendere il significato originario del presepe, occorre chiarire la figura del lari (lares familiares), profondamente radicata nella cultura etrusca e latina.I larii erano gli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine).
Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l'accensione di una fiammella.
In prossimità del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l'anno.
In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.
Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino.
Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro trapassati nonni e bisnonni.
Dopo l'assunzione del potere nell'impero (IV secolo), in pochi secoli i cristiani tramutarono le feste tradizionali in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i significati religiosi.
Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita (perché rivolta al ricordo dei familiari defunti), il presepe sopravvisse nella cultura rurale con il significato originario almeno fino al XV secolo e, in alcune regioni italiane, ben oltre.
Solitamente questa locuzione viene usata per la ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio.
Si riproducono tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via.
La rappresentazione può essere sia vivente che iconografica. La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività . Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che "sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale.
Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292. Le statue rimanenti si trovano nel Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'iconografia del presepio ebbe un impulso nel Quattrocento grazie ad alcuni grandi maestri della pittura: il Botticelli nell'Adorazione dei Magi (Firenze, Galleria degli Uffizi) raffigurò personaggi della famiglia Medici. Nel Quattrocento anche Luca e Andrea Della Robbia si cimentarono con le loro terrecotte in scene della Natività : per tutte valga quella del convento della Verna (AR). Un'altra terracotta robbiana, con sfondo affrescato da Benozzo Gozzoli, si trova nel duomo di Volterra (PI) e rappresenta i pastori e il corteo dei Magi. Ben presto questo tipo di simbolismo fu ampiamente recepito a tutti i livelli, soprattutto all'interno delle famiglie, per le quali la rappresentazione della nascita di Gesù, con le statuine ed elementi tratti dall'ambiente naturale, diventò un rito irrinunciabile. Nel XV secolo si diffuse l'usanza di collocare nelle chiese grandi statue permanenti, tradizione che si diffuse anche per tutto il XVI secolo. Uno dei più antichi, tuttora esistenti, è il presepe monumentale della Basilica di Santo Stefano a Bologna, che viene allestito ogni anno per Natale.
Dal XVII secolo il presepe iniziò a diffondersi anche nelle case dei nobili sotto forma di "soprammobili" o di vere e proprie cappelle in miniatura anche grazie all'invito del papa durante il Concilio di Trento poiché ammirava la sua capacità di trasmettere la fede in modo semplice e vicino al sentire popolare. Nel XVIII secolo, addirittura, a Napoli si scatenò una vera e propria competizione fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici. Nello stesso secolo a Bologna, altra città italiana che vanta un'antica tradizione presepistica, venne istituita la Fiera di Santa Lucia quale mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, ancora oggi, dopo oltre due secoli.
Con i secoli successivi il presepe occupò anche tutte le case, ovviamente in maniera meno appariscente, resistendo fino ai giorni nostri.
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A nativity scene, crèche, or crib, is a depiction of the birth of Jesus as described in the gospels of Matthew and Luke. Nativity scenes exhibit figures representing the infant Jesus, his mother Mary, and Mary's husband, Joseph. Some nativity scenes include other characters from the Biblical story such as shepherds, the Magi, and angels. The figures are usually displayed in a stable, cave, or other structure.Saint Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 (a "living" one) intending thereby to cultivate the worship of Christ. The scene's popularity inspired communities throughout Christendom to stage similar pantomimes and eventually to create elaborate and ever more elaborate static exhibitions with wax and ivory figurines garbed in rich fabrics set against intricate landscapes.Distinctive nativity scenes and traditions have been created around the world and are displayed during the Christmas season in churches, homes, shopping malls, and other venues, and occasionally on public lands and in public buildings. The Vatican has displayed a scene in St. Peter's Square near its Christmas tree since 1982 and the Pope has for many years blessed the mangers of children assembled in St. Peter's Square for a special ceremony. The White House exhibits an eighteenth century Italian presepio during the Christmas season. Folk art traditions in Europe include the hand-painted santons of France and the colorful szopka of Poland.
A nativity scene takes its inspiration from the accounts of the birth of Jesus in the Gospels of Matthew and Luke.Luke's narrative describes an angel announcing the birth of Jesus to shepherds who then visit the humble site where Jesus is found in a manger. Matthew's narrative tells of Magi who follow a star to the place where Jesus dwells, and indicates that the Magi found Jesus around two years after his birth rather than on the exact day.Matthew's account does not mention the angels and shepherds, while Luke's narrative is silent on the Magi and the star. With no basis in scripture, however, three dimensional nativity scenes (whether static or living) usually bring the shepherds and the angels of Luke together at the manger with Matthew's Magi and the star. Further, and without scriptural basis, the ox and the ass are present at the manger as well as other animals such as sheep, goats, and camels.St. Francis at Greccio by GiottoSt. Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 at Greccio, Italy, in an attempt to place the emphasis of Christmas upon the worship of Christ rather than upon secular materialism and gift giving. Staged in a cave near Greccio, St. Francis' nativity scene was a living one with humans and animals cast in the Biblical roles. Pope Honorius III gave his blessing to the exhibit. Such pantomimes became hugely popular and spread throughout Christendom.Within a hundred years every church in Italy was expected to have a nativity scene at Christmastime. Eventually, statues replaced human and animal participants, and static scenes grew to elaborate affairs with richly robed figurines placed in intricate landscape settings. Charles III, King of the Two Sicilies, collected such elaborate scenes, and his enthusiasm encouraged others to do the same.
Il termine presepe (o più correttamente presepio) deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Nel significato comune il presepe indica la scena della nascita di Cristo, derivata dalle sacre rappresentazioni medievali.Per comprendere il significato originario del presepe, occorre chiarire la figura del lari (lares familiares), profondamente radicata nella cultura etrusca e latina.I larii erano gli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine).Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l'accensione di una fiammella.In prossimità del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l'anno.In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino.Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro trapassati nonni e bisnonni.Dopo l'assunzione del potere nell'impero (IV secolo), in pochi secoli i cristiani tramutarono le feste tradizionali in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i significati religiosi.Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita (perché rivolta al ricordo dei familiari defunti), il presepe sopravvisse nella cultura rurale con il significato originario almeno fino al XV secolo e, in alcune regioni italiane, ben oltre.Solitamente questa locuzione viene usata per la ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio.Si riproducono tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via.La rappresentazione può essere sia vivente che iconografica. La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività . Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che "sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale.Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292. Le statue rimanenti si trovano nel Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'iconografia del presepio ebbe un impulso nel Quattrocento grazie ad alcuni grandi maestri della pittura: il Botticelli nell'Adorazione dei Magi (Firenze, Galleria degli Uffizi) raffigurò personaggi della famiglia Medici. Nel Quattrocento anche Luca e Andrea Della Robbia si cimentarono con le loro terrecotte in scene della Natività : per tutte valga quella del convento della Verna (AR). Un'altra terracotta robbiana, con sfondo affrescato da Benozzo Gozzoli, si trova nel duomo di Volterra (PI) e rappresenta i pastori e il corteo dei Magi. Ben presto questo tipo di simbolismo fu ampiamente recepito a tutti i livelli, soprattutto all'interno delle famiglie, per le quali la rappresentazione della nascita di Gesù, con le statuine ed elementi tratti dall'ambiente naturale, diventò un rito irrinunciabile. Nel XV secolo si diffuse l'usanza di collocare nelle chiese grandi statue permanenti, tradizione che si diffuse anche per tutto il XVI secolo. Uno dei più antichi, tuttora esistenti, è il presepe monumentale della Basilica di Santo Stefano a Bologna, che viene allestito ogni anno per Natale.Dal XVII secolo il presepe iniziò a diffondersi anche nelle case dei nobili sotto forma di "soprammobili" o di vere e proprie cappelle in miniatura anche grazie all'invito del papa durante il Concilio di Trento poiché ammirava la sua capacità di trasmettere la fede in modo semplice e vicino al sentire popolare. Nel XVIII secolo, addirittura, a Napoli si scatenò una vera e propria competizione fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici. Nello stesso secolo a Bologna, altra città italiana che vanta un'antica tradizione presepistica, venne istituita la Fiera di Santa Lucia quale mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, ancora oggi, dopo oltre due secoli.Con i secoli successivi il presepe occupò anche tutte le case, ovviamente in maniera meno appariscente, resistendo fino ai giorni nostri.
Font : Wikipedia
A nativity scene, crèche, or crib, is a depiction of the birth of Jesus as described in the gospels of Matthew and Luke. Nativity scenes exhibit figures representing the infant Jesus, his mother Mary, and Mary's husband, Joseph. Some nativity scenes include other characters from the Biblical story such as shepherds, the Magi, and angels. The figures are usually displayed in a stable, cave, or other structure.
Saint Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 (a "living" one) intending thereby to cultivate the worship of Christ. The scene's popularity inspired communities throughout Christendom to stage similar pantomimes and eventually to create elaborate and ever more elaborate static exhibitions with wax and ivory figurines garbed in rich fabrics set against intricate landscapes.
Distinctive nativity scenes and traditions have been created around the world and are displayed during the Christmas season in churches, homes, shopping malls, and other venues, and occasionally on public lands and in public buildings. The Vatican has displayed a scene in St. Peter's Square near its Christmas tree since 1982 and the Pope has for many years blessed the mangers of children assembled in St. Peter's Square for a special ceremony. The White House exhibits an eighteenth century Italian presepio during the Christmas season. Folk art traditions in Europe include the hand-painted santons of France and the colorful szopka of Poland.
A nativity scene takes its inspiration from the accounts of the birth of Jesus in the Gospels of Matthew and Luke.Luke's narrative describes an angel announcing the birth of Jesus to shepherds who then visit the humble site where Jesus is found in a manger. Matthew's narrative tells of Magi who follow a star to the place where Jesus dwells, and indicates that the Magi found Jesus around two years after his birth rather than on the exact day.Matthew's account does not mention the angels and shepherds, while Luke's narrative is silent on the Magi and the star. With no basis in scripture, however, three dimensional nativity scenes (whether static or living) usually bring the shepherds and the angels of Luke together at the manger with Matthew's Magi and the star. Further, and without scriptural basis, the ox and the ass are present at the manger as well as other animals such as sheep, goats, and camels.
St. Francis at Greccio by GiottoSt. Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 at Greccio, Italy, in an attempt to place the emphasis of Christmas upon the worship of Christ rather than upon secular materialism and gift giving. Staged in a cave near Greccio, St. Francis' nativity scene was a living one with humans and animals cast in the Biblical roles. Pope Honorius III gave his blessing to the exhibit. Such pantomimes became hugely popular and spread throughout Christendom.Within a hundred years every church in Italy was expected to have a nativity scene at Christmastime. Eventually, statues replaced human and animal participants, and static scenes grew to elaborate affairs with richly robed figurines placed in intricate landscape settings. Charles III, King of the Two Sicilies, collected such elaborate scenes, and his enthusiasm encouraged others to do the same.
Il termine presepe (o più correttamente presepio) deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Nel significato comune il presepe indica la scena della nascita di Cristo, derivata dalle sacre rappresentazioni medievali.
Per comprendere il significato originario del presepe, occorre chiarire la figura del lari (lares familiares), profondamente radicata nella cultura etrusca e latina.I larii erano gli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine).
Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l'accensione di una fiammella.
In prossimità del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l'anno.
In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.
Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino.
Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro trapassati nonni e bisnonni.
Dopo l'assunzione del potere nell'impero (IV secolo), in pochi secoli i cristiani tramutarono le feste tradizionali in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i significati religiosi.
Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita (perché rivolta al ricordo dei familiari defunti), il presepe sopravvisse nella cultura rurale con il significato originario almeno fino al XV secolo e, in alcune regioni italiane, ben oltre.
Solitamente questa locuzione viene usata per la ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio.
Si riproducono tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via.
La rappresentazione può essere sia vivente che iconografica. La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività . Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che "sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale.
Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292. Le statue rimanenti si trovano nel Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'iconografia del presepio ebbe un impulso nel Quattrocento grazie ad alcuni grandi maestri della pittura: il Botticelli nell'Adorazione dei Magi (Firenze, Galleria degli Uffizi) raffigurò personaggi della famiglia Medici. Nel Quattrocento anche Luca e Andrea Della Robbia si cimentarono con le loro terrecotte in scene della Natività : per tutte valga quella del convento della Verna (AR). Un'altra terracotta robbiana, con sfondo affrescato da Benozzo Gozzoli, si trova nel duomo di Volterra (PI) e rappresenta i pastori e il corteo dei Magi. Ben presto questo tipo di simbolismo fu ampiamente recepito a tutti i livelli, soprattutto all'interno delle famiglie, per le quali la rappresentazione della nascita di Gesù, con le statuine ed elementi tratti dall'ambiente naturale, diventò un rito irrinunciabile. Nel XV secolo si diffuse l'usanza di collocare nelle chiese grandi statue permanenti, tradizione che si diffuse anche per tutto il XVI secolo. Uno dei più antichi, tuttora esistenti, è il presepe monumentale della Basilica di Santo Stefano a Bologna, che viene allestito ogni anno per Natale.
Dal XVII secolo il presepe iniziò a diffondersi anche nelle case dei nobili sotto forma di "soprammobili" o di vere e proprie cappelle in miniatura anche grazie all'invito del papa durante il Concilio di Trento poiché ammirava la sua capacità di trasmettere la fede in modo semplice e vicino al sentire popolare. Nel XVIII secolo, addirittura, a Napoli si scatenò una vera e propria competizione fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici. Nello stesso secolo a Bologna, altra città italiana che vanta un'antica tradizione presepistica, venne istituita la Fiera di Santa Lucia quale mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, ancora oggi, dopo oltre due secoli.
Con i secoli successivi il presepe occupò anche tutte le case, ovviamente in maniera meno appariscente, resistendo fino ai giorni nostri.
Font : Wikipedia
A nativity scene, crèche, or crib, is a depiction of the birth of Jesus as described in the gospels of Matthew and Luke. Nativity scenes exhibit figures representing the infant Jesus, his mother Mary, and Mary's husband, Joseph. Some nativity scenes include other characters from the Biblical story such as shepherds, the Magi, and angels. The figures are usually displayed in a stable, cave, or other structure.Saint Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 (a "living" one) intending thereby to cultivate the worship of Christ. The scene's popularity inspired communities throughout Christendom to stage similar pantomimes and eventually to create elaborate and ever more elaborate static exhibitions with wax and ivory figurines garbed in rich fabrics set against intricate landscapes.Distinctive nativity scenes and traditions have been created around the world and are displayed during the Christmas season in churches, homes, shopping malls, and other venues, and occasionally on public lands and in public buildings. The Vatican has displayed a scene in St. Peter's Square near its Christmas tree since 1982 and the Pope has for many years blessed the mangers of children assembled in St. Peter's Square for a special ceremony. The White House exhibits an eighteenth century Italian presepio during the Christmas season. Folk art traditions in Europe include the hand-painted santons of France and the colorful szopka of Poland.
A nativity scene takes its inspiration from the accounts of the birth of Jesus in the Gospels of Matthew and Luke.Luke's narrative describes an angel announcing the birth of Jesus to shepherds who then visit the humble site where Jesus is found in a manger. Matthew's narrative tells of Magi who follow a star to the place where Jesus dwells, and indicates that the Magi found Jesus around two years after his birth rather than on the exact day.Matthew's account does not mention the angels and shepherds, while Luke's narrative is silent on the Magi and the star. With no basis in scripture, however, three dimensional nativity scenes (whether static or living) usually bring the shepherds and the angels of Luke together at the manger with Matthew's Magi and the star. Further, and without scriptural basis, the ox and the ass are present at the manger as well as other animals such as sheep, goats, and camels.St. Francis at Greccio by GiottoSt. Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 at Greccio, Italy, in an attempt to place the emphasis of Christmas upon the worship of Christ rather than upon secular materialism and gift giving. Staged in a cave near Greccio, St. Francis' nativity scene was a living one with humans and animals cast in the Biblical roles. Pope Honorius III gave his blessing to the exhibit. Such pantomimes became hugely popular and spread throughout Christendom.Within a hundred years every church in Italy was expected to have a nativity scene at Christmastime. Eventually, statues replaced human and animal participants, and static scenes grew to elaborate affairs with richly robed figurines placed in intricate landscape settings. Charles III, King of the Two Sicilies, collected such elaborate scenes, and his enthusiasm encouraged others to do the same.
Il termine presepe (o più correttamente presepio) deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Nel significato comune il presepe indica la scena della nascita di Cristo, derivata dalle sacre rappresentazioni medievali.Per comprendere il significato originario del presepe, occorre chiarire la figura del lari (lares familiares), profondamente radicata nella cultura etrusca e latina.I larii erano gli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine).Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l'accensione di una fiammella.In prossimità del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l'anno.In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino.Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro trapassati nonni e bisnonni.Dopo l'assunzione del potere nell'impero (IV secolo), in pochi secoli i cristiani tramutarono le feste tradizionali in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i significati religiosi.Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita (perché rivolta al ricordo dei familiari defunti), il presepe sopravvisse nella cultura rurale con il significato originario almeno fino al XV secolo e, in alcune regioni italiane, ben oltre.Solitamente questa locuzione viene usata per la ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio.Si riproducono tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via.La rappresentazione può essere sia vivente che iconografica. La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività . Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che "sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale.Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292. Le statue rimanenti si trovano nel Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'iconografia del presepio ebbe un impulso nel Quattrocento grazie ad alcuni grandi maestri della pittura: il Botticelli nell'Adorazione dei Magi (Firenze, Galleria degli Uffizi) raffigurò personaggi della famiglia Medici. Nel Quattrocento anche Luca e Andrea Della Robbia si cimentarono con le loro terrecotte in scene della Natività : per tutte valga quella del convento della Verna (AR). Un'altra terracotta robbiana, con sfondo affrescato da Benozzo Gozzoli, si trova nel duomo di Volterra (PI) e rappresenta i pastori e il corteo dei Magi. Ben presto questo tipo di simbolismo fu ampiamente recepito a tutti i livelli, soprattutto all'interno delle famiglie, per le quali la rappresentazione della nascita di Gesù, con le statuine ed elementi tratti dall'ambiente naturale, diventò un rito irrinunciabile. Nel XV secolo si diffuse l'usanza di collocare nelle chiese grandi statue permanenti, tradizione che si diffuse anche per tutto il XVI secolo. Uno dei più antichi, tuttora esistenti, è il presepe monumentale della Basilica di Santo Stefano a Bologna, che viene allestito ogni anno per Natale.Dal XVII secolo il presepe iniziò a diffondersi anche nelle case dei nobili sotto forma di "soprammobili" o di vere e proprie cappelle in miniatura anche grazie all'invito del papa durante il Concilio di Trento poiché ammirava la sua capacità di trasmettere la fede in modo semplice e vicino al sentire popolare. Nel XVIII secolo, addirittura, a Napoli si scatenò una vera e propria competizione fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici. Nello stesso secolo a Bologna, altra città italiana che vanta un'antica tradizione presepistica, venne istituita la Fiera di Santa Lucia quale mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, ancora oggi, dopo oltre due secoli.Con i secoli successivi il presepe occupò anche tutte le case, ovviamente in maniera meno appariscente, resistendo fino ai giorni nostri.
Font : Wikipedia
A nativity scene, crèche, or crib, is a depiction of the birth of Jesus as described in the gospels of Matthew and Luke. Nativity scenes exhibit figures representing the infant Jesus, his mother Mary, and Mary's husband, Joseph. Some nativity scenes include other characters from the Biblical story such as shepherds, the Magi, and angels. The figures are usually displayed in a stable, cave, or other structure.
Saint Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 (a "living" one) intending thereby to cultivate the worship of Christ. The scene's popularity inspired communities throughout Christendom to stage similar pantomimes and eventually to create elaborate and ever more elaborate static exhibitions with wax and ivory figurines garbed in rich fabrics set against intricate landscapes.
Distinctive nativity scenes and traditions have been created around the world and are displayed during the Christmas season in churches, homes, shopping malls, and other venues, and occasionally on public lands and in public buildings. The Vatican has displayed a scene in St. Peter's Square near its Christmas tree since 1982 and the Pope has for many years blessed the mangers of children assembled in St. Peter's Square for a special ceremony. The White House exhibits an eighteenth century Italian presepio during the Christmas season. Folk art traditions in Europe include the hand-painted santons of France and the colorful szopka of Poland.
A nativity scene takes its inspiration from the accounts of the birth of Jesus in the Gospels of Matthew and Luke.Luke's narrative describes an angel announcing the birth of Jesus to shepherds who then visit the humble site where Jesus is found in a manger. Matthew's narrative tells of Magi who follow a star to the place where Jesus dwells, and indicates that the Magi found Jesus around two years after his birth rather than on the exact day.Matthew's account does not mention the angels and shepherds, while Luke's narrative is silent on the Magi and the star. With no basis in scripture, however, three dimensional nativity scenes (whether static or living) usually bring the shepherds and the angels of Luke together at the manger with Matthew's Magi and the star. Further, and without scriptural basis, the ox and the ass are present at the manger as well as other animals such as sheep, goats, and camels.
St. Francis at Greccio by GiottoSt. Francis of Assisi is credited with creating the first nativity scene in 1223 at Greccio, Italy, in an attempt to place the emphasis of Christmas upon the worship of Christ rather than upon secular materialism and gift giving. Staged in a cave near Greccio, St. Francis' nativity scene was a living one with humans and animals cast in the Biblical roles. Pope Honorius III gave his blessing to the exhibit. Such pantomimes became hugely popular and spread throughout Christendom.Within a hundred years every church in Italy was expected to have a nativity scene at Christmastime. Eventually, statues replaced human and animal participants, and static scenes grew to elaborate affairs with richly robed figurines placed in intricate landscape settings. Charles III, King of the Two Sicilies, collected such elaborate scenes, and his enthusiasm encouraged others to do the same.
Il termine presepe (o più correttamente presepio) deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Nel significato comune il presepe indica la scena della nascita di Cristo, derivata dalle sacre rappresentazioni medievali.
Per comprendere il significato originario del presepe, occorre chiarire la figura del lari (lares familiares), profondamente radicata nella cultura etrusca e latina.I larii erano gli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine).
Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l'accensione di una fiammella.
In prossimità del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l'anno.
In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.
Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino.
Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro trapassati nonni e bisnonni.
Dopo l'assunzione del potere nell'impero (IV secolo), in pochi secoli i cristiani tramutarono le feste tradizionali in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i significati religiosi.
Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita (perché rivolta al ricordo dei familiari defunti), il presepe sopravvisse nella cultura rurale con il significato originario almeno fino al XV secolo e, in alcune regioni italiane, ben oltre.
Solitamente questa locuzione viene usata per la ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio.
Si riproducono tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via.
La rappresentazione può essere sia vivente che iconografica. La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività . Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che "sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale.
Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292. Le statue rimanenti si trovano nel Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'iconografia del presepio ebbe un impulso nel Quattrocento grazie ad alcuni grandi maestri della pittura: il Botticelli nell'Adorazione dei Magi (Firenze, Galleria degli Uffizi) raffigurò personaggi della famiglia Medici. Nel Quattrocento anche Luca e Andrea Della Robbia si cimentarono con le loro terrecotte in scene della Natività : per tutte valga quella del convento della Verna (AR). Un'altra terracotta robbiana, con sfondo affrescato da Benozzo Gozzoli, si trova nel duomo di Volterra (PI) e rappresenta i pastori e il corteo dei Magi. Ben presto questo tipo di simbolismo fu ampiamente recepito a tutti i livelli, soprattutto all'interno delle famiglie, per le quali la rappresentazione della nascita di Gesù, con le statuine ed elementi tratti dall'ambiente naturale, diventò un rito irrinunciabile. Nel XV secolo si diffuse l'usanza di collocare nelle chiese grandi statue permanenti, tradizione che si diffuse anche per tutto il XVI secolo. Uno dei più antichi, tuttora esistenti, è il presepe monumentale della Basilica di Santo Stefano a Bologna, che viene allestito ogni anno per Natale.
Dal XVII secolo il presepe iniziò a diffondersi anche nelle case dei nobili sotto forma di "soprammobili" o di vere e proprie cappelle in miniatura anche grazie all'invito del papa durante il Concilio di Trento poiché ammirava la sua capacità di trasmettere la fede in modo semplice e vicino al sentire popolare. Nel XVIII secolo, addirittura, a Napoli si scatenò una vera e propria competizione fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici. Nello stesso secolo a Bologna, altra città italiana che vanta un'antica tradizione presepistica, venne istituita la Fiera di Santa Lucia quale mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, ancora oggi, dopo oltre due secoli.
Con i secoli successivi il presepe occupò anche tutte le case, ovviamente in maniera meno appariscente, resistendo fino ai giorni nostri.
Font : Wikipedia
The Siamese is one of the first distinctly recognized breeds of Oriental cat. The exact origins of the breed are unknown, but it is believed to be from Southeast Asia, and is said to be descended from the sacred temple cats of Siam (now Thailand). In Thailand, where they are one of several native breeds, they are called Wichien-maat (วิเชียรมาศ, a name meaning "Diamond Gold"). In the twentieth century the Siamese cat became one of the most popular breeds in Europe and North America.
The pointed cat known in the East as "Siamese" is one of several breeds of cats from Siam described and illustrated in manuscripts called "Tamra Maew" (Cat Poems), estimated to have been written in the 1700s.Siamese are affectionate and very intelligent cats, renowned for their social nature. Many enjoy being with people and are sometimes described as "extroverts". As there are extrovert Siamese, there also are some that have very sensitive and nervous temperaments. Those individuals may not easily adapt to the changes of environment or to strangers. They do have a great need for human companionship. Often they bond strongly to a single person. Most Siamese like to have other sociable cats for company and do not thrive as only cats owned by people who are gone much of the day. Siamese are extremely vocal, with a loud, low-pitched voice – known as "Meezer", from which they get one of their nicknames – that has been compared to the cries of a human baby, and persistent in demanding attention. These cats are typically active and playful, even as adults.
Il siamese è un gatto di origine asiatica probabilmente del Siam (attuale Thailandia) dal corpo elegante e longilineo e la particolare testa triangolare. Il Balinese è la sua versione a pelo semi-lungo.Il siamese sbarcò in Europa per la prima volta nel 1871 al Cat Show di Londra, nel 1880 il re del Siam regalò due coppie di siamesi a Owen Gould, console inglese a Bangkok, che ne fece mostra a Londra. Nel 1890 raggiunsero anche l'America dove ebbero enorme successo tanto che agli inizi del novecento la razza era tra le più amate. Inghilterra e Thailandia sono rimaste però per tanto tempo le due patrie di maggior selezione e diffusione del siamese, con il tempo utilizzato per ibridare moltissime altre razze. Per un lungo periodo infatti il suo successo fu oscurato da razze che vedevano nel siamese la loro nascita (quelle ad occhi azzurri). Negli Anni Sessanta, la voglia di rinnovamento toccò anche questa razza, che venne modificata ed estremizzata: nacque così il Siamese attuale.Il siamese è un gatto particolarmente fedele al suo padrone da molti considerato il più addestrabile e calmo dei gatti, non è raro infatti potergli insegnare a passeggiare a guinzaglio. È un gatto estroverso e di indole vivace, molto comunicativo instaura col padrone un rapporto molto esclusivo. Pur essendo un gatto molto affettuoso non è adatto a tutti, la sua voce e i suoi vocalizzi infatti sono molto particolari.Grazie a questa caratteristica è però un micio che riesce quasi a dialogare con il padrone. Decisamente agile e longilineo fa acrobazie dentro casa e la sua energia deve trovare sfogo nel gioco, per poi appollaiarsi sulle spalle del padrone e passare con lui tutta la serata. Con un pelo molto morbido e setoso non necessita di particolari cure se non del passaggio di un panno di daino per lucidare il pelo e togliere i peli morti. L'alimentazione dev'essere proteica e di alta qualità , non affidarsi quindi al fai da te ricco unicamente di carboidrati.
Font : Wikipedia
The Siamese is one of the first distinctly recognized breeds of Oriental cat. The exact origins of the breed are unknown, but it is believed to be from Southeast Asia, and is said to be descended from the sacred temple cats of Siam (now Thailand). In Thailand, where they are one of several native breeds, they are called Wichien-maat (วิเชียรมาศ, a name meaning "Diamond Gold"). In the twentieth century the Siamese cat became one of the most popular breeds in Europe and North America.
The pointed cat known in the East as "Siamese" is one of several breeds of cats from Siam described and illustrated in manuscripts called "Tamra Maew" (Cat Poems), estimated to have been written in the 1700s.Siamese are affectionate and very intelligent cats, renowned for their social nature. Many enjoy being with people and are sometimes described as "extroverts". As there are extrovert Siamese, there also are some that have very sensitive and nervous temperaments. Those individuals may not easily adapt to the changes of environment or to strangers. They do have a great need for human companionship. Often they bond strongly to a single person. Most Siamese like to have other sociable cats for company and do not thrive as only cats owned by people who are gone much of the day. Siamese are extremely vocal, with a loud, low-pitched voice – known as "Meezer", from which they get one of their nicknames – that has been compared to the cries of a human baby, and persistent in demanding attention. These cats are typically active and playful, even as adults.
Il siamese è un gatto di origine asiatica probabilmente del Siam (attuale Thailandia) dal corpo elegante e longilineo e la particolare testa triangolare. Il Balinese è la sua versione a pelo semi-lungo.Il siamese sbarcò in Europa per la prima volta nel 1871 al Cat Show di Londra, nel 1880 il re del Siam regalò due coppie di siamesi a Owen Gould, console inglese a Bangkok, che ne fece mostra a Londra. Nel 1890 raggiunsero anche l'America dove ebbero enorme successo tanto che agli inizi del novecento la razza era tra le più amate. Inghilterra e Thailandia sono rimaste però per tanto tempo le due patrie di maggior selezione e diffusione del siamese, con il tempo utilizzato per ibridare moltissime altre razze. Per un lungo periodo infatti il suo successo fu oscurato da razze che vedevano nel siamese la loro nascita (quelle ad occhi azzurri). Negli Anni Sessanta, la voglia di rinnovamento toccò anche questa razza, che venne modificata ed estremizzata: nacque così il Siamese attuale.Il siamese è un gatto particolarmente fedele al suo padrone da molti considerato il più addestrabile e calmo dei gatti, non è raro infatti potergli insegnare a passeggiare a guinzaglio. È un gatto estroverso e di indole vivace, molto comunicativo instaura col padrone un rapporto molto esclusivo. Pur essendo un gatto molto affettuoso non è adatto a tutti, la sua voce e i suoi vocalizzi infatti sono molto particolari.Grazie a questa caratteristica è però un micio che riesce quasi a dialogare con il padrone. Decisamente agile e longilineo fa acrobazie dentro casa e la sua energia deve trovare sfogo nel gioco, per poi appollaiarsi sulle spalle del padrone e passare con lui tutta la serata. Con un pelo molto morbido e setoso non necessita di particolari cure se non del passaggio di un panno di daino per lucidare il pelo e togliere i peli morti. L'alimentazione dev'essere proteica e di alta qualità , non affidarsi quindi al fai da te ricco unicamente di carboidrati.
Font : Wikipedia
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