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I have been tagged again by my friend Vincenzo d'Ortenzio.
This photo is from May 2002 and I am sitting in a big limousine - VW Phaeton (which is not my own).
Here are sixteen things about me:
1) My closest friends call me "Jack"
2) I am 1,76m tall
3) I like Flickr and all the fantastic people there
4) I am married to a fantastic woman
5) I am in love with her since nearly 18 years
6) Our son's name is Sven
7) My dear parents have already died
8) Years ago I used to have a dog
9) I like chinese, greek, italian and spanish food
7) Every day I run a certain distance behind my house
8) Every year I spend the easter holidays at my sister in Hamburg, Germany
9) I like soccer ( I used to play it)
10) My actual car is a BMW 318d touring
11) My brother is seven years older than I am
12) Ten years ago I got sick because of cancer
13) The travel destination I visited which was the farest away is Sicily
14) I enjoy watching crime films
15) I am not a smoker
16) I prefer rather red wine than white wine
Fonte dell'immagine: La Chiesa di Dio Onnipotente
Condizioni d'Uso: Avviso legale e condizioni per l’uso
La persona che raggiunge la salvezza è disposta a mettere in pratica la verità
La necessità di condurre una vera vita ecclesiale fu menzionata nei sermoni dal primo inizio. Allora perché la vita della Chiesa non è ancora migliorata, ed è sempre la stessa? Perché non c’è uno stile di vita completamente nuovo e diverso? Potrebbe essere appropriato per una persona degli anni Novanta vivere come l’imperatore di un’epoca passata? Anche se il cibo e le bevande possono essere prelibatezze che raramente venivano gustate nelle età precedenti, non ci sono state grandi trasformazioni nella situazione nella Chiesa. È stato come mettere il vino vecchio in una bottiglia nuova. Allora a cosa serve che Dio dica così tante cose? Nella maggior parte dei luoghi, le Chiese non sono cambiate affatto. L’ho visto con i Miei occhi ed è chiaro nel Mio cuore; anche se non ho sperimentato Io Stesso la vita della Chiesa, conosco la situazione delle riunioni della Chiesa come il palmo della Mia mano. Non hanno fatto molti progressi. Si torna a quel vecchio detto: è come mettere il vino vecchio in una bottiglia nuova. Nulla è cambiato, nemmeno un po’! Quando qualcuno li conduce al pascolo, essi ardono come fuoco, ma quando nessuno li sostiene, essi sono come un blocco di ghiaccio. Non molti sono in grado di parlare di cose pratiche, e molto raramente qualcuno sa prendere il timone. Sebbene i sermoni siano ispiranti, raramente qualcuno ha sperimentato un qualsiasi ingresso. Sono in pochi ad amare la parola di Dio. Si rattristano quando accolgono la parola di Dio e si rallegrano quando la mettono da parte; diventano cupi e di cattivo umore quando si allontanano da essa. Parlando francamente, voi semplicemente non amate la parola di Dio e non vedete mai le parole che oggi escono dalla Sua bocca come un tesoro. Vi limitate ad agitarvi quando leggete la Sua parola, e trovate che sia faticoso memorizzarla e, quando si tratta di metterla in pratica, per voi è come affrontare una fatica erculea: non ce la fate. Vi caricate di energia quando leggete la parola di Dio, ma nel praticarla siete smemorati. Infatti, queste parole non devono essere pronunciate con tanta premura né ripetute con così tanta pazienza; la gente si limita ad ascoltare ma non le mette in pratica, ed è così diventata un ostacolo per l’opera di Dio. Io non posso non sollevare l’argomento, non posso fare a meno di parlarne. Sono costretto a farlo; non è che Mi piaccia smascherare le debolezze altrui. Pensate che la vostra pratica sia quasi adeguata e vi sembra che, quando le rivelazioni giungono al culmine, anche voi siate giunti a quel picco? È così semplice? Voi non esaminate mai le fondamenta su cui le vostre esperienze sono realmente costruite! Al momento, i vostri incontri non possono assolutamente definirsi una vita ecclesiale corretta, né si tratta di una vera vita spirituale. È solo l’incontro di un gruppo di persone a cui piace chiacchierare e cantare. In senso stretto, in essa non c’è molta realtà. Per dirlo un po’ più chiaramente: se non pratichi la verità, dov’è la realtà? Non è un vanto dire che hai la realtà? Coloro che svolgono sempre il lavoro sono arroganti e presuntuosi, mentre quelli che obbediscono sempre restano silenziosi e tengono il capo chino, senza alcuna opportunità di esercitare. Quelli che fanno il lavoro non fanno altro che parlare, continuano a ripetere i loro discorsi altisonanti, e i seguaci ascoltano e basta. Non vi è alcuna trasformazione di cui parlare; questi non sono altro che i modi di agire del passato! Oggi, la tua capacità di sottometterti e di non osare interferire o agire intenzionalmente è dovuta all’arrivo dei decreti amministrativi di Dio; non è un cambiamento che hai subito attraverso le esperienze. Il fatto che ci siano molte cose che oggi non faresti ma che avresti fatto ieri è perché l’opera di Dio è così evidente che ha conquistato la gente. Lascia che Io chieda a qualcuno: quanta della tua realizzazione di oggi è stata guadagnata con il sudore della tua fronte? Quanto di essa ti è stato trasmesso direttamente da Dio? Tu come risponderesti? Saresti confuso e senza parole? Mostreresti la lingua? Come mai gli altri sono in grado di parlare di molte delle loro effettive esperienze per fornirti il sostentamento, mentre tu ti limiti a goderti i pasti che altri hanno cucinato? Non provi vergogna? Non ti senti in imbarazzo?
Potreste eseguire una verifica conoscitiva, esaminando alcune persone che perseguono relativamente la verità: quanta verità sei in grado di comprendere? E quanto metti veramente in pratica? Chi ami di più, Dio o te stesso? Più spesso dai, o più spesso ricevi? In quante occasioni, quando le tue intenzioni erano sbagliate, hai abbandonato il tuo vecchio io e hai soddisfatto la volontà di Dio? Queste poche domande saranno sufficienti a confondere molte persone. La maggior parte delle persone, anche se si rende conto che il suo intento è sbagliato, sbaglia comunque consapevolmente e non è minimamente intenzionata a prendere le distanze dalla propria carne. La maggior parte delle persone consente che il peccato dilaghi in loro, lasciando che la peccaminosità guidi ogni loro azione. Non sono in grado di avere la meglio sui loro peccati e continuano a vivere nel peccato. Essendo giunti ora a questo punto, chi è che non sa quanti atti malvagi ha compiuto? Se dici di non saperlo, allora Io ti direi che stai mentendo. Parlando con franchezza, è solo riluttanza a lasciar andare il tuo vecchio sé. A che serve pronunciare tante parole di pentimento “dal cuore” che sono prive di qualsiasi valore? Questo ti aiuterà forse a crescere nella vita? Si può dire che per giungere a conoscere se stessi è necessario impegnarsi senza sosta. Io rendo perfette le persone attraverso la loro sottomissione e la loro pratica delle parole di Dio. Se ti limiti a indossare la parola di Dio come indosseresti i vestiti, solo per sembrare elegante e alla moda, non stai ingannando te stesso e gli altri? Se tutto ciò che fai è parlare senza mai mettere in pratica, cosa otterrai?
Molte persone possono parlare un po’ della pratica e possono parlare delle loro impressioni personali, ma per la maggior parte si tratta di un’illuminazione ottenuta dalle parole degli altri. Non vi è nulla che sia frutto delle loro pratiche personali, né che provenga dalle loro esperienze. Ho esaminato accuratamente questo problema in precedenza; non pensare che Io non ne sappia niente. Sei solo una tigre di carta, eppure parli di conquistare Satana, di portare testimonianze di vittoria e di vivere secondo l’immagine di Dio? Tutto ciò non ha senso! Pensi che tutte le parole pronunciate da Dio oggi siano per te solo da ammirare? La tua bocca parla di abbandonare il tuo vecchio sé e di mettere in pratica la verità, ma le tue mani compiono altre azioni e il tuo cuore trama altri disegni: che tipo di persona sei? Perché il tuo cuore e le tue mani non sono la stessa cosa? Tutte quelle predicazioni sono diventate parole vuote; non è straziante? Se non riesci a mettere in pratica la parola di Dio, ciò dimostra che non sei ancora entrato nel modo in cui opera lo Spirito Santo, non hai ancora accolto in te l’opera dello Spirito Santo e non hai ancora ricevuto la Sua guida. Se dici che sei capace solo di capire la parola di Dio, ma non sei in grado di metterla in pratica, allora sei una persona che non ama la verità. Dio non viene a salvare questo tipo di persona. Gesù ha patito un dolore enorme quando è stato crocifisso per salvare i peccatori, per salvare i poveri, per salvare gli umili. La Sua crocifissione ha portato l’offerta per il peccato. Se non sei capace di praticare la parola di Dio, dovresti andartene al più presto; non ciondolare nella casa di Dio come uno scroccone. Molte persone trovano difficile persino smettere di fare cose che oppongono chiara resistenza a Dio. Non stanno chiedendo la morte? Come possono parlare di entrare nel Regno di Dio? Avrebbero la sfrontatezza di guardare il Suo volto? Mangiare il cibo che Egli ti offre, fare cose disoneste che si oppongono a Dio, comportarti in modo malvagio, insidioso, e tramare, persino quando Dio ti permette di godere delle benedizioni che ti ha donato: non le senti bruciare le tue mani mentre le ricevi? Non ti senti arrossire? Avendo compiuto azioni che si oppongono a Dio, avendo realizzato piani “di testa tua”, non hai paura? Se non provi nulla, come puoi parlare di un futuro? È già da molto tempo che non c’era un futuro per te, quindi quali maggiori aspettative potresti ancora avere? Se dici qualcosa di sfrontato eppure non ti senti in colpa e il tuo cuore non ne ha consapevolezza, ciò non significa che sei già stato abbandonato da Dio? Parlare e agire con indulgenza e in modo sfrenato è diventato la tua natura; come potrai mai essere perfezionato da Dio in questo modo? Saresti in grado di andare per il mondo? Chi si lascerebbe convincere da te? Scoprendo la tua vera natura, le persone si terranno a distanza. Non è questa la punizione di Dio? In fin dei conti, se ci si limita a parlare senza mettere in pratica, non c’è crescita. Sebbene lo Spirito Santo possa lavorare su di te mentre parli, se non pratichi, lo Spirito Santo smetterà di agire. Se continui a fare così, come si potrà parlare del futuro o di donare tutto il tuo essere all’opera di Dio? Ti limiti a parlare di dare il tuo intero essere, ma non dai a Dio un cuore, il tuo, che Lo ami veramente. Tutto ciò che Dio ha ricevuto è il cuore delle tue parole, e non il cuore della tua pratica. È forse questa la tua vera statura? Se dovessi continuare così, quando saresti perfezionato da Dio? Non provi ansia per il tuo futuro oscuro e cupo? Non senti che Dio non nutre più speranze in te? Non sai che Dio desidera perfezionare sempre più persone nuove? Possono le cose vecchie continuare a funzionare? Oggi tu non stai prestando attenzione alle parole di Dio: stai aspettando il domani?
www.kingdomsalvation.org/it/a-person-who-attains-salvatio...
Semafori pedonali (Berlino)
This is a photo taken at night at a pedestrian crossing consisting of two consecutive crossings. The lights are shot in perspective, the red out of focus one is the farest.
Ampelmännchen (German: little traffic light man, pl. Ampelmännchen) is the symbolic person shown on traffic lights at pedestrian crossings in the former German Democratic Republic (GDR - East Germany). Prior to the German reunification in 1990, the two German states had different forms for the Ampelmännchen, with a generic human figure in West Germany, and a generally male figure wearing a hat in the east.
The Ampelmännchen is a beloved symbol in Eastern Germany, "enjoy[ing] the privileged status of being one of the few features of communist East Germany to have survived the end of the Iron Curtain with his popularity unscathed." After the fall of the Berlin Wall, the Ampelmännchen acquired cult status and became a popular souvenir item in the tourism business. (wikipedia)
"Menti spesso?"
"Che cosa intendi per spesso?”
"Abbastanza perché ti chiamino bugiarda…"
"La gente mi chiama in molti modi"
"E uno di questi è bugiarda?"
"Potrei dirti di no, ma come sapresti che non mento?"
"Decidendo di fidarmi di te"
"Lo faresti?"
"Posso provarci.”
C'è confusione il mondo sembra andare avanti anche senza noi
se me ne andassi via da qui chi mi verrebbe a cercare
Dimmi che tu lo faresti e che non siamo paseggeri distratti
dimmi che tu rifaresti se potessi tutto quanto
che nonostante il mondo noi siamo fino in fondo fino in fondo noi
- Quant’è?
- Poco, signora.
Le porgo la borsa che le ho aggiustato, lei ci mette dentro il borsellino ed un quotidiano.
- Poco? Questa risposta non l’avevo ancora sentita..
- Se davvero quel quotidiano è suo, signora, il prezzo scende ancora.
- Siamo rimasti in pochi, temo.
Parla senz’alzare la voce, per non farsi sentire dagli altri clienti. Como è la città che abbraccia ridendo i forzinuovisti senza neppure sapere cosa siano, senza batter ciglio per i loro pestaggi in branco. La signora, che già vedevo spesso percorrere le vie qui davanti, sempre a piedi, evidentemente no, non sta con loro. Non sta da quella parte.
- Un suicidio assistito, signora, non c’è stato neppure bisogno di un esecutore.
- Già. Un assassinio senz’assassino. Quanto le devo?
- Nulla, davvero.
- Lei chiude tra un mese se non comincia a farsi pagare.
Mi vien da dirle che sarebbe bello, in effetti. Chiudere e andarsene.
- Quattro cuciture valgono un caffè, allora.
- Dice?
- Lo beviamo la prima volta che la incontro per strada, ecco.
Sorride. Esce dal negozio. Rientra quando ne son uscite le altre clienti. Mi parla dalla porta, arrotolandosi una sigaretta.
- Posso pagare?
- Appena c’incontriamo, signora.
- Adesso. Forza, chiuda, qualche minuto e la restituisco al suo monastero.
E chiudo.
Attraversiamo il marciapiede e la signora s’avvicina alle strisce pedonali, diretta al bar di fronte. Quasi l’afferro per un gomito, poi per non toccarla le taglio invece la strada.
- Le spiace se lì non c’andiamo, signora?
- Credevo ci venisse spesso, qui.
- Una lunga storia. Venga, andiamo da Marco.
Il bar di Marco e del pirata è nascosto in un vicolo, c’è ombra perfino di giorno. Sembra un posto per ricchi, o magari per i loro figli, e a volte ci vengono. Più educati i padri, nonostante tutto. C’è una solenne e quieta assenza d’idioti, qui dentro, ci vengon cantanti e chitarristi, bombaroli e commercialisti, un paio di calzolai e altrettanti nigeriani. Ma gl’idioti no, e le donne raramente.
Marco e la signora si salutano, pare già si conoscano, almeno di vista. Questa donna comincia a stupirmi. Prima era solo una comparsa, una passante distinta e affascinante, bella della bellezza che gl’uomini non vedono e chiamano vecchiaia. Credo abbia cinquant’anni e poco più, ha meno trucco che rughe in viso, ed usa quelle per aggraziarsi. Ma la credevo ricca e distante, e quand’è entrata in negozio per riparar quella borsa pensavo sarebbero state grane, roba da ricchi da aggiustare e penare per farsi pagare, invece eccola qua.
- Lei cosa beve, Ragazzo?
- Un caffè, signora.
- Avrei scommesso su una grappa.
Sorrido.
- Nevermore, ho smesso.
La signora mi guarda. Poi guarda Marco.
- Due di quelli che beveva prima di smettere, per favore.
- Cazzo – dico.
- Articolo per signora – risponde la signora. Ma arrossisce un po’, credo.
Marco sorride e se ne va.
- Quindi al bar lì davanti non ci va più?
- Credo di no.
- Problemi?
- Una lunga storia, signora.
- Pensi che è stato proprio lì che m’han parlato di lei.
- Posso indovinare? Il personale, è stato il personale a parlarle di me. Non i padroni.
- Le cameriere la stimano, sa? E qualcun altro.
- Addirittura.
- L’unico cliente che non ci vuol portare a letto, m’han detto. Dev’essere una rarità, ormai. E m’han detto che aggiusta borse e scarpe.
- Già.
- I padroni no, vero?
- Cosa?
- Non le piacciono?
- Detto fuori dai denti, signora, e se lei è amica loro o del loro celebre e munifico padre allora mi scuso prima ma non dopo: i figli di papà non mi piacciono, non mi piacciono quelli che non san fare un cazzo e invece comandano, non mi piacciono i prepotenti e non mi piacciono i presuntuosi.
- Cos’è successo? Io mi chiamo Eleonora, per inciso.
Mi porge la mano guardandomi negli occhi.
La storia è quella di un ragazzo che un giorno è entrato in quel cazzo di bar, e non so s’è il caso di raccontargliela. Se penso alle ragazze che ci lavorano, taccio. Se penso ai due che lo han comprato, forse taccio lo stesso. Per la delusione. Per la pena. La clientela se n’è già stancata: veder cinque persone così capaci tacere di fronte a due imbranati solo perché loro son straniere e lavorano e quei due sono italiani e paparino gl’ha comprato un bar, beh: è una cosa che ha avuto la capacità di indignar perfino i ricchi che lo frequentano. Finché un giorno è entrato un ragazzo, quel ragazzo. Non ha comprato nulla, nulla ha ordinato, chiesto, bevuto. S’è solo messo a guardar da vicino tutto. Clienti, cornetti, bottiglie, il giornale. Una presenza piuttosto inquietante e maleodorante, a quel che me ne si raccontò. Io non c’ero. Il giorno dopo è tornato, ed è successo tutto allo stesso modo. C’ero anch’io. Le clienti del bar, le ragazze che ci lavorano, eran piuttosto a disagio: il ragazzo, muto ancora, s’era seduto ad un tavolino e guardava fisso chiunque entrasse, ed a quell’ora eran solo prefiche impellicciate con il cagnolino al guinzaglio. Quando il ragazzo m’ha visto entrare s’è alzato e se n’è andato, e quando me ne sono andato è tornato dentro ed ha ricominciato: pattugliava l’ingresso del bar per intralciar la gente che ne entrava e ne usciva, sempre quello sguardo, quel silenzio, quel brutto odore di sporco. Tutta roba che m’han raccontata, pure questa: ricordo d’averlo visto, ma non sapevo avesse qualcosa di particolare, per me era solo un ragazzo seduto al bar. Come me. Poi rieccolo, torna al bar e per caso quella volta c’è il padrone
- Titolare: padrone non mi piace – dice la signora.
- Neppure a me – le dico – ma a lui sì, e pure a sua sorella. E quella volta il padrone salta fuori dal bancone e dice al ragazzo di andarsene. Il ragazzo non risponde: lo guarda e basta, ed il padrone è alto il doppio, ed il ragazzo se ne va. Ricompare due ore dopo, torna al bar, si comporta peggio del solito, il padrone lo spinge fuori dalla porta e lo fa cadere a terra. Fisicamente, il ragazzo non ha alcuna reazione. Neppure in questo che si rivelerà il primo contatto fisico con lui. Saranno tre le figure a toccarlo, alla fine. Ed io no. Se ne va, torna mezz’ora dopo con un bastone che ad ogni nuovo racconto dei padroni diventa più lungo e più duro.
Pornofandonie, ma il bastone c’era, lo sa tutto il viale. Non lo usa, il ragazzo: pattuglia fuori dal bar, un libro in tasca, e questa volta lo so perché mi trovo a passar di lì per consegnar stivali in cima alla via. E quando c’arrivo mi telefona mio fratello per dirmi che la padrona del bar ha telefonato in negozio chiedendogli che io corra da lei subito. Ci vado, la strada mi ci porta davanti. La padrona del negozio mi racconta tutta la storia del ragazzo per come s’è svolta fin qui, ed a me spiace per le ragazze che lavoran lì, ci lavora pure Mira e mi par chiaro che al suo compagno venga la stessa paura mia e molta di più: che queste cinque persone stian rischiando la pelle per far ricchi quei due figli di papà. La padrona mi racconta del ragazzo, di nuovo, ripete e ricama, ed a me stan girando le palle, ormai. Perché delle sue cosce scoperte e delle sue infantili pretese d’intoccabilità farei parecchio e volentieri a meno. E appena tornato in negozio, disgustato, mentre mio fratello ed il nostro vicino bevono una birra a mezzo, ecco in tutte le sue lunghe cosce la padrona del negozio: per piacere, dice. E vado. Andiamo. E rieccolo: non faccio in tempo a dirgli nulla, a prenderlo per la mano. Se ne va appena mi vede, e siamo tre. E non voglio certo altro che capire, cazzo, capire cos’abbia in quel silenzio armato. Non una rapina: l’avrebbe fatto. Non capisco, nessuno capisce: è matto? Drogato? Disperato? Non si capisce nemmeno chi e di dove sia. Non ce lo si chiede, anzi. Me lo chiedo io, se lo chiedono le ragazze del bar, straniere in terra straniera, per gl’altri è solo un fastidio pericoloso, un’interruzione angosciante nei loro rituali fastosi. Entriamo, io e Christian e mio fratello, e lui se ne va, esco dal bar per guardarlo, per proteggerlo da se stesso, dalle conseguenze della cazzata che mi par chiaro stia per fare, e lui se ne va, cammino con lui e lui scappa, lontano, neppure le operazioni m’han fermato abbastanza i piedi da impedirmi di correre due volte più forte ma rinuncio, non so perché. Sarà stanchezza. Di stare al mondo così, di farlo inutilmente. Lui corre ed io arretro. Poi è domenica, e mentre io, in centro, ascolto una chitarrista dai capelli rossi e la vedo abbracciare la ragazza con il maglione lungo fin sulle mani, il ragazzo torna al bar, si siede, ci son solo due delle ragazze. Entra, il ragazzo, si siede, ed una delle ragazze gli chiede, fegato e cuore in mano, di spostarsi perché lei deve puire il vetro all’ingresso, puoi metterti lì, se vuoi, e lui zitto, e tira fuori una pistola e la mette sul tavolo. Nient’altro. Neppure una virgola in più, solo questo. Nei racconti dei padroni, che non c’erano, è successo molto di più. Nel racconto di Laur è successo questo e nulla più. Un inspiegabile e a suo modo triste nulla. Solo che un’ora dopo arriva il padrone con i suoi amici, il ragazzo non c’è più, ormai, non è al bar, se n’è andato con la sua pistola che chissà s’è finta o vera, s’è piombo o marzapane, passeggia senz’’anima o senza vita lungo il corso ed il padrone del bar appena saputo di cos’ha fatto lo va a cercare, orda in caccia, ed il ragazzo le prende senza neppure fiatare, neppure si muove, e quando l’illustre paparino chiama gli sbirri gli sbirri arrivano subito, che per certa gente si volta e per altra gente non ci sono i mezzi. O, all’inverso, per punir certa gente si corre e per punirne altra s’aspetta. In caserma gonfiano di botte il ragazzo, che risulta chiamarsi Thomas, c’è scritto sui suoi documenti, lui non apre bocca, si chiama Thomas e fino a due settimane fa stava dov’è nato, in una città tra i Carpazi ed il mare. Viene rilasciato il giorno dopo, gonfio e zitto, ancora. E ancora, e non so perché, e l’ignoranza m’inquieta pure se è la mia, vanamente affamata, non so perché ma Thomas torna lungo il corso, gli sbirri han scoperto che dorme a Sangiovanni, sa quindi solo una strada, quella dai binari a qui, Thomas torna ed il padrone in quel momento è al bar. Thomas non c’entra, e forse ci sarebbe entrato ma forse no, il padrone esce e lo porta qui davanti a dove stiamo bevendo io e la signora, bella finezza andare a massacrare un inerme di quaranta chili di fronte alla concorrenza, di fronte ad un uomo vero e buono come Marco. Thomas non fiata e non si difende, non ha ormai addosso niente perché gli sbirri gl’han presa la pistola finta e mai usata ed il libro che era scritto in italiano e che per Thomas era solo un cuscino. Il padrone pesta, e Thomas le prende, è a terra e piglia calci in testa quando Marco grida basta uscendo dall’Ultimo Caffè. Il padrone se ne va, Thomas è a terra e non parla, non muove gl’occhi, vomita e basta. Ci resta mezz’ora, così, Marco capisce che c’è da star cauti, da non muoverlo, e lo copre, e chiama chi lo curi. Mezz’ora dopo non arriva nessuno, però, non per Thomas, fa meno freddo di un mese fa ma non fa caldo a star così, è passata quasi un’ora e Thomas è in piedi, Marco l’ha aiutato perché dirgli no non bastava. Cade ancora, si rialza ancora allo stesso modo, se ne va dalla parte sbagliata senza dir nulla. Marco è la terza figura ad aver toccato quel ragazzo. La prima, per me, ma che cazzo conta che io la veda così. Ora i padroni raccontano entusiasti tutto questo, io vorrei solo, ed è poco, tanto poco, vorrei solo essere un po’ sollevato perché quelle cinque brave persone che lavorano lì son più tranquille, ora, sarebbe poco ma vorrei questo, almeno, e invece devo ascoltar questi due figli di papà, uno dalla stupida protervia e l’altra dalle stupide lunghe cosce così pronte alla mostra, devo ascoltarli decorar la storia e dirmi, lei, brutta zoccola immonda e rifiutata, lei, devo sentir lei dirmi che certa gente conosce un solo linguaggio: le botte. L’ho guardata, le ho detto, e già me ne pentivo, che è triste, questo, triste che qualcuno abbia avuto solo quello sin dalla culla ed ormai non conosca altro, è triste e ingiusto, folle, che per tutta la vita non s’abbia addosso altro che il marchio, che si debba pascolar per il mondo sviliti in quel modo, a sembra delinquenti senza invece toccar nessuno e prenderle, prenderle ancora. Bella cazzata. I figli di papà s’offendono, che cazzo fai?, lo giustifichi?, mani sui fianchi e fica in avanti più del resto, e arriva il fratello, no, dico, no cretina, non lo giustifico: cerco di capire. Ci provo sempre. Lei è arrabbiata come m'avesse stimato e l’avessi delusa, lui, il padrone, mi punta il dito e si sente così forte, ed io penso non ti conviene scoparmi, fatina vestita da vamp, non ti conviene toccarmi, coglione vestito da uomo, ci facciam male tutti, faccio male a voi toccandovi ed a me facendone a voi, che una coscienza io l’ho, figli di puttana, e voi no. E basta, me ne sono andato senza finire il caffè, e basta.
- E Thomas?
- Ne san nulla neppure i cinesi di Sangiovanni. Han capito di chi chiedo, ma non ne san nulla, e neppure Ahmed e neanche g’iraniani di Sanrocco. Stan cercando, ma non c’è più.
- Per chi ami faresti lo stesso?
- Cosa, signora?
- Quanti anni hai?
- Quarnata.
- Sei del settantadue?
- Settantaquattro.
- Allora son meno.
- Son dieci anni che dico quaranta, mi sono abituato.
- Potresti essermi figlio, sai, se avessi partorito a quattordici anni. O amante, se t’avessi conosciuto anni fa. Per questo ti do del tu. Ho smesso anch’io di cercar compagni, ormai credo da sola in quel che mi sembra giusto. Sempre che lo sia. E ti chiedo se fai a tutti quel che hai fatto per Thomas.
- Non gl’ho fatto nulla, non gl’ho neppure parlato.
- Ti sei chiesto chi fosse.
- Lo faccio di tutti quelli che sbagliano.
- Lo fai per chi non sbaglia?
Un altro uomo non la troverebbe bella. Mostra gl’anni che ha. Neppure uno in meno. Ed altri, in più. Quelli pensati, taciuti. Rughe, quelle che deve avere. Come una farfalla cangiante ad ogni sbatter di ciglia scambian carattere con il viso, prima son dure loro e dolce lui, poi è più severo lui di loro. Gl’occhi fan le stesse cose, ma allo stesso tempo. Chiedono. Gl’occhi di chi nelle domande mettan, taciute, le risposte. Mi sembra molto bella, delicata, violenta. Così enorme in potenza chiusa in un tayeur che a vederlo passare per il corso pensavo contnesse un'avvocato senza scrupoli, un'insegnante senza cuore.
- Lo faccio per chi lo merita. Per chi soffre.
- Per chi soffre.
- Per chi lo merita.
- Ho passato i cinquanta, te l’ho detto, e lo vedi. E te lo dico così: fai bene. Ti fai male e fai bene. Che a loro non ci pensa nessuno, meglio non averli, averli e non vederli, vederli e infierire. Da lontano. Come no? Tu ti chiedi chi siano. Cosa li riduca così. Io ti dico che un pensiero così sentimentale potresti averlo anche per chi non sbaglia, per chi ti segue e magari non te n’accorgi. Perché sennò siamo fottuti tutti, capisci? Loro, i respinti, e noi, che abbiam la colpa di esser troppo savi per gl’idioti e troppo incensurati perché qualcuno come te s’accorga di noi. Saremmo ignorati. Da chi è troppo stupido e da chi vuol troppo pagar per gl’altri.
Paga per tutt’e due, e se ne va.
(From 4:17 to 4:47; to hell)
Lui ha un grande anello d'oro che recita "Gesù salva"
Ed è ammaccato dal pugno tirato quel giorno al lavoro
quando sfondò l'armadietto di metallo dove teneva le sue cose
dopo che il grande capo gli disse "Faresti meglio ad andare per la tua strada"
Oh, sì...
Quindi questa vita è sacrificio
Oh, sì...
Saltare di vagone in vagone per sopravvivere
Beh, sua moglie e il bambino dormono mentre lui continua a stare sveglio
Nella sua testa pesa la maledizione di trenta bollette non pagate
Si alza, accende una sigaretta che ha finito per odiare
Pensa al fatto che se non può dormire, come potrebbe mai sognare?
olio su tela 50 x 70.
.. sembrano...CUMULI ,di parole vuote e di dispregio verso una Regione che ha dato tanto all'Italia in termini di cultura, solidarietà e sangue , le affermazioni del Governatore del Veneto, sul fatto che la Sardegna sia "un peso per l'Italia" .
...Povero Galan...prima di aprir bocca per fare...vento, faresti bene a leggere qualche libro sulla Storia della nostra Isola!!
Jules: Ti ricordi di Antoine Rockamora? Mezzo nero, mezzo samoano, lo chiamavano Tony Rocky Horror?
Vincent: Si,mi pare,quello grasso,no?
Jules: Io non me la sentirei di chiamarlo grasso, ha problemi di peso, poveraccio che deve fare...
Vincent: Credo di sapere di chi parli. e allora?
Jules: Beh, Marcellus gli ha dato una bella ripassata. Corre voce che e' successo per colpa della moglie di Marcellus Wallace
Vincent: Che cosa ha fatto, se l'e' scopata?
Jules: No, no, niente di cosi' grave. Le ha fatto un massaggio ai piedi.
Vincent: Un massaggio ai piedi... tutto qui...e allora Marcellus che ha fatto?
Jules: Ha mandato a casa sua un paio di scagnozzi, lo hanno portato sulla veranda e l'hanno buttato di peso fuori dal balcone.. un volo di 4 piani..di sotto c'era un giardinetto ben curato, con tetto di vetro, come quello delle serre.. il negro c'e' passato attraverso. Da allora non e' capace di esprimersi chiaramente.
Vincent: Cazzo un vero peccato.. pero' bisogna ammetterlo quando uno gioca col fuoco prima o poi si brucia...
Jules: Che vuoi dire
Vincent: Ma che non si va a fare un massaggio ai piedi alla nuova moglie di Marcellus Wallace
Jules: Secondo te non ha esagerato..
Vincent: Beh, Antoine probabilmente non si aspettava che lui reagisse come ha fatto, ma doveva pur aspettarsi una reazione
Jules: un massaggio ai piedi, non e' niente, io lo faccio sempre a mia madre
Vincent: no, e' mettere le mani in modo intimo sulla nuova moglie di Marcellus Wallace. Voglio dire, e' cosi' grave come se gliela avesse leccata no, ma e' lo stesso fottuto campo da gioco
Jules: ohh, aspetta fermo li', leccargliela a una troia o farle un massaggio ai piedi non e' esattamente la stessa cosa
Vincent: non lo e' ma e' lo stesso campo da gioco
Jules: non e' neanche lo stesso campo da gioco, cazzo. Ora senti, forse il tuo metodo di massaggi e' diverso dal mio, ma sai, toccare i piedi di sua moglie e infilare la lingua nel piu' sacro dei suoi buchi non e' lo stesso fottuto campo da gioco, non e' lo stesso campionato e non e' nemmeno lo stesso sport. Guarda, il massaggio ai piedi non significa un cazzo.
Vincent: ma tu l'hai mai fatto un massaggio ai piedi?
Jules: non venirmi a parlare di massaggi ai piedi perche' io sono un maestro di piedi massaggiati
Vincent: e ne hai fatti molti?
Jules: cazzo, ho una tecnica che, levati, niente solletico, niente di niente
Vincent: a un uomo glielo faresti un massaggio ai piedi?
Jules: vaffanculo...
Vincent: l'hai fatto a molti?
Jules: vaffanculo
Vincent: mi sento un po' stanco mi farebbe bene un massaggino ai piedi
Jules: basta eh, hai capito,cominciano a girarmi le palle
The Butt of Lewis is the most northerly point of the Isle of Lewis in the Outer Hebrides, Scotland. It is also the farest northwestern point in Europe. The headland, which lies in the North Atlantic, is frequently battered by heavy swells and storms and is marked by the Butt of Lewis Lighthouse. The nearest populated area is the village of Eoropie, about 1 mile (1.6 km) to the south.
The Butt of Lewis features some of the oldest rocks in Europe, having been formed in the Precambrian period up to 3000 million years ago.
For my wife, the farest lily of all.
© John Phillips, USA. All rights reserved.
Please view on Flickr River!
Somewhere Over The Rainbow - K. Jarrett
ricordi ... 'Arena.. tanti anni fa
per la settimana dal 5 - 11/12 Brezsny consiglia:
Ariete (21 marzo - 19 aprile)
Nei paesi dell'Unione europea era vietata la vendita di carote bitorzolute, di cetrioli storti e di esemplari antiestetici di altri 24 tipi di frutta e verdura. Ma adesso le regole sono meno rigide. "È assurdo buttare via prodotti perfettamente commestibili solo perché non hanno una forma perfetta", ha dichiarato Mariann Fischer Boel, il commissario per l'agricoltura dell'Ue. Ti consiglio, Ariete, di fare un cambiamento simile. Sarebbe ora che accettassi certe cose buone e utili, anche se sono leggermente imperfette.
Toro (20 aprile - 20 maggio)
Il musical di Broadway Passing strange esalta il potere terapeutico delle canzoni misteriose: "Hai presente quando la musica ti attraversa la testa, gira intorno al cervello e va direttamente a rafforzare la parte più bella di te?". La prossima settimana, Toro, dovresti cercare proprio questo tipo di nutrimento. Hai bisogno di fare esperienze che tonificano l'anima e che sfuggono alla comprensione razionale: incontri con animali saggi, sogni a occhi aperti, amori imprevedibili, musica esotica e bisbigli ascoltati nella penombra che ti lasciano beatamente allibito.
Gemelli (21 maggio - 20 giugno)
Secondo i fantasiosi reporter del Weekly World News, quando le persone chiedono aiuto a Dio, anche il diavolo si mette all'opera. Usando la sua versione della tecnologia stealth (quella degli aerei invisibili), il maligno intercetta o disturba un terzo delle preghiere che salgono in cielo. Le invocazioni timide e confuse sono le più facili da bloccare. Semmai ci fosse un minimo di verità in questa teoria ti invito, Gemelli, a lanciare le tue richieste di aiuto dei prossimi giorni con particolare attenzione. Ti serve – e ti meriti – tutto l'aiuto delle potenze superiori terrene e divine. Per evitare le interferenze del diavolo (o di chi per lui), formula i tuoi messaggi in modo sintetico e inviali con fiducia e decisione.
Cancro (21 giugno - 22 luglio)
Anche se ormai pensa soprattutto alla pensione, ogni tanto il presidente degli Stati Uniti George W. Bush riesce a firmare dei decreti che vanificano ogni sforzo per la protezione dell'ambiente. Barack Obama ha grandi progetti ecologisti, ma per metterli in pratica dovrà aspettare fino al 20 gennaio quando prenderà il posto di Bush. Nel frattempo, le cose continuano a peggiorare. Su talkingpointsmemo.com, Joshua Micah Marshall scrive: "In uno dei momenti più delicati della storia degli Stati Uniti non abbiamo avuto un buon comandante. E ora ne subiamo le conseguenze". Per quanto riguarda la tua vita personale, Cancerino, non prendere esempio dagli Stati Uniti. Non aspettare una scadenza ufficiale per le decisioni importanti, ma accelera la transizione dal vecchio al nuovo ordine con la forza e l'entusiasmo di mille militanti estatici.
Leone (23 luglio - 22 agosto)
"È meglio essere goffi che intelligenti", dice un antico libro cinese intitolato Schegge di giada dei poeti, "è meglio essere insignificanti che presuntuosi, rudi invece che deboli, eccentrici invece che volgari". Mi sembra un ottimo consiglio per i prossimi giorni, Leone. C'è anche un'altra riflessione tratta dallo stesso libro che potrebbe esserti utile: "L'ispirazione nasce al confine tra il duro lavoro e la pigrizia". Questo significa che per guadagnarti il diritto all'ispirazione devi lavorare sodo e in modo disciplinato. Ricorda, però, che spesso l'ispirazione arriva quando ti lasci andare e ti concedi un po' di riposo.
Vergine (23 agosto - 22 settembre)
Nel 1952 il musicista John Cage compose la famosa 4'33'': quattro minuti e 33 secondi di puro silenzio. Poco tempo fa Jonathon Keats, un compositore di San Francisco, l'ha trasformata in una suoneria per cellulare. La prossima settimana, Vergine, mi piacerebbe che ti ispirassi a questi due geni. Sarà il momento ideale per fermarti, riempirti di silenzio e sfruttare il potere terapeutico del nulla assoluto.
Bilancia (23 settembre - 22 ottobre)
Ti consiglio di non cercare "ma va'" su Google, Bilancia. Se lo fai, ti adeguerai ai conformisti schiavi delle mode, come i 33 milioni di persone che lo hanno fatto prima di te. Inoltre rischierai di sprecare le possibilità che il cosmo ti sta offrendo di ottenere abbondanti gratificazioni dalla coraggiosa esplorazione di nuove frontiere ai limiti della tua coscienza. Perciò, ti prego, cerca di essere follemente curioso nei confronti delle cose di cui non hai mai sentito parlare e delle persone che non hai mai conosciuto. Occupati di argomenti che stimolano la tua fantasia e ficca il naso dove non dovresti. Ma non cercare "ma va'" su Google!
Scorpione (23 ottobre - 21 novembre)
Un gruppo di ricercatori ha scoperto che quando il cibo cade a terra non diventa immediatamente immangiabile. I batteri ci mettono una trentina di secondi prima di attecchire e cominciare a riprodursi sulla nostra pizza o sul nostro cornetto. Nelle prossime settimane, Scorpione, considera quest'informazione una metafora multiuso. Tutte le cose che secondo te erano già rovinate o contaminate possono ancora essere recuperate. Probabilmente hai più tempo di quanto pensassi.
Sagittario (22 novembre - 21 dicembre)
Mi hanno proposto attraverso MySpace un'audizione per una nuova rappresentazione dei Monologhi della vagina. L'ho considerato un onore, ma non ero sicuro che il pubblico dei Monologhi volesse davvero ascoltare un uomo. Così ho riletto meglio il messaggio: per questa nuova versione i produttori dello spettacolo cercano davvero degli uomini. La morale di questa storia, Sagittario, è che bisogna essere aperti a tutti gli inviti, opportunità e richieste, anche a quelli che a prima vista sembrano strani, fuori luogo e irrilevanti.
Capricorno (22 dicembre - 19 gennaio)
Dal 1987 al 2006 Alan Greenspan è stato il presidente della banca centrale degli Stati Uniti e uno dei più potenti economisti del mondo. Quand'è scoppiata la crisi finanziaria, il congresso lo ha chiamato a testimoniare. Con sorprendente umiltà, Greenspan ha confessato che il modello economico che aveva scelto era sbagliato. Per molto tempo ha creduto che "il libero mercato e la concorrenza fossero il modo migliore per gestire l'economia", ma si è reso conto che sbagliava. Quanti uomini della sua età sarebbero disposti a rivedere la loro filosofia di vita? Quanti di noi sarebbero pronti a cambiare la loro idea di come funziona il mondo? Ti invito a seguire l'esempio di Greenspan, Capricorno. Cerca di capire se le tue teorie hanno bisogno di una revisione. Quest'impresa eroica ti darà una sferzata di energia e di karma positivo.
Acquario (20 gennaio - 18 febbraio)
Qual è la rivoluzione più salutare e sacrosanta che potresti cominciare, Acquario? Qual è il modo più costruttivo per realizzare il tuo desiderio di vivere in un mondo perfetto? Come puoi abbattere lo status quo e favorire il bene comune? In questa fase la tua capacità di creare scompiglio si combina perfettamente con quella di elargire benedizioni, quindi faresti bene a riflettere su queste domande.
Pesci (19 febbraio - 20 marzo)
Il Washington Post ha individuato le "dieci nuove religioni più diffuse". Te ne indico due che potrebbero attirare la tua attenzione nei prossimi mesi, quando sentirai il bisogno di espandere la tua spiritualità. Ci sono gli Ossimormoni, che praticano la monogamia poligama. E i Salivazionisti, che parlano il linguaggio delle altre sette, ma si esprimono anche sputando sciocchezze. C'è poi una terza possibilità: potresti inventare una religione nuova e unica mettendo insieme le cose che più ti piacciono delle altre. Qualunque cosa deciderai, Pesci, ti invito ad avere un rapporto giocoso e creativo con il Divino Wow.
PRESS L
Questa foto fa parte del mio progetto di street photography torinese "Traffico d'Anime".
Per vedere altri scatti e sostenermi aprite il link sottostante e cliccate LIKE. Mi fareste un favore enorme.
Support me here, please!! www.talent.leica-camera.it/marianna-bottero
Grazie!
Presto mostrerò anche qui altro materiale e spiegherò come ho scelto il titolo e sviluppato l'idea...stay tuned! :D
It felt like a hole, a big deep hole, sucking inside its tiny little bones, drying him up till there was nothing left. He felt uneasy surrounded by that thing. He didn't want to give it a name, nameless as it was, it had such an influence on him, that scaping seemed the greatest farest dream to ever be accomplished. He felt his heart dying little by little, it was time and will of life - consuming. Some was his fault as he felt somehow attached to it, may it be by heart or time.
It hurted him, but he continued living just like that, life posed there as something tasteless and plain straight, but he still had that hope, that maybe one day he'll no longer live in that shadow, that he'll learn to see all those marvelous things people seemed to stupidly enjoy. But years went by and the hole grew bigger and deeper.
He hated that thing, it was alive, he was sure, killing it was no easy task but that was all he could think about and it drew him crazier every day. His heart was falling apart day by day, and who knew what would come after tomorrow, he could not let that thing win, he knew he had to win, not for him, but for his life and the life of others. The nameless was a treat to everyone he cared about, vanishing it from its very purpose of existence seemed just fair. But was no right either, he felt.
Rosa Blu -
Rosa rara per me
preziosa il tuo
colore rapice il mio cuore
si innamora, si innamora ti te
che sei un fiore
cosi delicata e profumata
leggera e vellutata
sei piena di spine guai a toccarti
mi faresti male
ma io ti lascio stare ti ammiro
e mi perdo nel tuo colore blù
cara dolce rosa blù
Antonietta Di Costanzo
“E se un giorno morissi, cosa ne faresti della mia memoria?” le chiese ficcando il naso tra i suoi ricci.
“Non dirlo nemmeno per scherzo” si schernì lei.
“No, sul serio, non sto scherzando, se dovessi morire, se dovessi affacciarmi alla soglia del buio, tu cosa faresti?”
“Ne morirei” sussurrò di rimando.
“Allora sarebbe una strage!” rise.
“Guarda che io non scherzo, non riuscirei a farmene una ragione, non dopo aver trovato la persona eletta. Ho tanto sognato questo momento, poter condividere questo istante, queste sensazioni con la tua immagine, prima sognata e poi finalmente trovata. Il buon Dio non potrebbe farmi anche questo.”
“Il buon Dio magari potrebbe distrarsi un momento, non credi? Magari qualche sterminio di massa in un distretto sconosciuto del lontano oriente, un’alluvione su qualche paese già provato da miseria e povertà, scegliere nella folta schiera di quanti la morte non la meritano, per farli schiattare ugualmente. Insomma, è facile che si perda per strada qualche pecorella, una distrazione, questione di attimi, non pensi?”
“Non parlare così, lo sai che mi dà fastidio...”
“Sono semplici constatazioni di massima, nulla di filosofico. E poi basta leggere la cronaca nera di un qualunque quotidiano per rendersene conto. Che ne sappiamo, può capitare che domani attraverso la strada e il solito imbecille alla guida mentre discute al telefono non mi vede e pensa bene di riadattare la carrozzeria del suo fottuto Mercedes adoperando la mia virile sagoma. Son cose che capitano. E poi la morte di un uomo è meno affare suo di chi gli sopravvive, lo diceva anche Mann.”
“Ma piantala!” esclamò scostandosi.
“Va bene” le sorrise tirandola nuovamente a sé “ma solo perché altrimenti non me la dai.”
“Ma quanto sei scemo, te la darei comunque, mi danno solo fastidio questi pensieri, questi discorsi stupidi e inutili.”
“E invece perdi un’occasione, potresti venire al mio funerale, stracciarti le vesti e struggerti per il dolore o per il piacere se apprezzi Mertens, piangere mesta per lunghi giorni apparentemente senza fine e poi... e poi l’illuminazione! Scrivere un magnifico romanzo di pseudo formazione, nel quale raccontare la nostra storia con i tratti più drammatici, scenici ed esistenzialisti che potranno venirti in mente. Dai, già mi vedo l’incipit romanzato: ambientazione notturna, perché la notte fa figo, la notte nasconde, la notte cela, la notte rende tutti più intimisti e sofferenti. Pensa a quanti di notte mestamente lavorano, spazzini, turnisti, troie, insomma, tantissima gente. No, sto andando fuori dal seminato. Dicevo, è notte, possibilmente brumosa, sicuramente non stellata. Cacchio, il cielo deve funzionare da transfert emozionale, anche l’aria deve risultare madida di lacrime, come se stesse piangendo per questi inutili esseri umani che si affannano nel rincorrere la vita. E mi raccomando, adopera poi i termini spleen e depressione, fanno capire che hai letto Baudelaire. Ok, l’avranno letto cani e porci, ma fa sempre una certa scena, ricorda che la generazione di sofferenti odierna si ferma a pochi smarriti archetipi che vedono in Kurt Cobain e Jim Morrison i propri miti di riferimento. Quindi vai di spleen: aria pesante, foschia lieve, notte, appunto, una certa aura da poeti maledetti, non dico Kerouac che sennò andiamo sul difficile, Baudelaire spacca sempre di brutto. Dai, sono idee di partenza ottime, almeno l’ambientazione adesso ce l’hai. Poi passi a descrivere il personaggio, ossia io. Ma non lo racconti per come sono realmente, sarebbe banale, prima deve transitare attraverso un’idealizzazione di finzione che, da una parte, aiuta a renderlo altro da se stessi, mentre dall’altra costituisce una risposta a quanto fondamentalmente vorremmo essere ma, tanto, col cavolo che lo siamo. Mi hai seguito finora?”
“Sì, ma...”
“Taci” la interruppe con un bacio divertito “non interrompere questa maledettissima fase creativa. Allora, ti dicevo, il personaggio, ossia il mio archetipo. Descrivilo per come non sono, magari un mix tra Lorenzo Lamas e Johnny Depp, fascinoso ed enigmatico, alto, magro, occhi obbligatoriamente azzurri, capelli castani sul lungo andante. Immaginati questi capelli mossi ad ogni passo, con una brezza che glieli getta sugli occhi. Questa è arte visiva! E non scordarti la barbetta incolta, che fa ramingo, un sommesso randagio umano, sottilmente ribelle e libertario. Naturalmente io nella realtà se non mi rado per due giorni sembro un tossico, ma non certo il mio archetipo, il nostro Lorenzo Depp con quei peli trasandati emana un alone di misteriosa sensualità androgina. Ma andiamo avanti: abbigliamento finto-casual, che fa intellettuale disimpegnato, a metà strada tra lo spirito libero e il consapevolmente colto. Ovviamente non lesinare sui rimandi a Marquez e Sartre, così darai ad intendere che hai letto almeno quattro libri nella tua vita, mica Fabio Volo e Moccia, non so se mi sono spiegato.”
“A me Fabio Volo non dispiace” lo interruppe fingendo imbarazzo.
“Fabio Volo fa cagare, ma non è questo il punto, ti può anche piacere, però tu devi fingere di essere altro. In questa epoca conta quanto sostieni, anzi, quanto urli di essere, non quanto sei realmente. Impara, ci sono grandi maestri in giro. Anzi, direi che si tratta della maggioranza. Le tue qualità non fanno alcuna differenza, ricordalo e stampatelo per bene nella testa. Sai disegnare, per esempio? Ottimo, sei una grande artista figurativa. Ancora non nota, ma non certo per colpa tua. Comunque, ecco che mi distrai, stavamo contestualizzando la storia, il nostro incipit. Abbiamo descritto l’ambiente, magari corredando il tutto con qualche considerazione pseudo filosofica. Ricorda, Sartre va benissimo, basta che cerchi qualche sua citazione su Internet e fai un semplice copia/incolla, il risultato sarà sempre egregio e dal giusto effetto. Ora, il nostro personaggio, il mio archetipo, si muove in questo mondo triste, perché lui è triste, malinconico, ferito dalla vita, disilluso, solo, persino il suo gatto si è suicidato dopo il suo ultimo monologo. Oppure semplicemente gli stava decantando qualche poesia in endecasillabi sdruccioli di fresca composizione, questi sono dettagli che poi decidi sul momento, segui il flusso creativo e via. Guarda che il gatto suicida è comunque una forza, non escluderlo. Potresti anche infierire su questo personaggio in cerca di autrice e piazzargli alle spalle una famiglia di merda, ma qui saresti troppo vicina alla realtà, la escluderei come cosa. Ah, cacchio, dimenticavo, l’ambientazione notturna, rigorosamente urbana, poiché la città rende un'atmosfera maggiormente impersonale e fredda. Se vuoi puoi collocare spazialmente il tutto in una città più, come dire, esotica. Parigi, ad esempio, è una figata. I sampietrini a terra, inumiditi dalla bruma, le luci al neon che si accendono e si spengono al ritmo dei pensieri. Un Favoloso mondo di Amélie cianotico e disperato. No, dico, mi stai seguendo?”
“Sei un matto” gli sorrise lei come risposta.
“Allora vedi che ci sono i presupposti per costruire un canovaccio ottimo, anche se sarebbe preferibile essere dei coglioni, ma questa è un’altra storia. Comunque, abbiamo tutti gli elementi di successo. Però devi entrare in scena tu, come un deus ex machina in gonnella. Ora, dove può andare il mio archetipo, triste e malinconico, per di più di notte, da solo e con negli occhi ancora le lacrime per il gatto da poco morto suicida? Naturalmente in un bar, un caffè, un bistrot, di quelli con le vetrate e i colori pastello che dominano gli interni, veri e propri serbatoi sociali preposti a contenere tanta gente di spessore che è triste, malinconica, eccetera eccetera. Dunque il nostro va in questo bar per scolarsi qualcosa. Non un analcolico alla frutta, che fa triste ma in altri sensi, bensì un bel whisky, ovviamente pregiato perché lui se ne intende. Direi un bel torbato delle Highlands scozzesi, e con il suo bicchiere in mano, da vero pseudointellettuale esistenzialista quale è, incontra lo sguardo di lei seduta ad un tavolino, ossia tu. Ma non tu, naturale. Per carità sei gnocca da paura, lo sai.”
“E ci mancherebbe altro che non lo pensassi!”
“Calmati! Appunto, ma tu, per quanto gnocca da urlo, non sei adatta, anche per te è necessario l’archetipo. Dunque, vediamo... alta, magra, seno abbondante, di tipo materno ma non troppo, altrimenti fa maggiorata alla Drive-In, gambe lunghe e affusolate, magari è una ballerina, chissà, capelli lisci, scuri, forse corvini, occhi verdi, sguardo magnetico, di quelli che ti attraversano il cervello e il pisello. Un po’ femme fatale alla Mary Astor, un po’ pin-up alla George Petty. La donna di spessore, ma comunque infallibilmente dotata di vulva a valvola, di quelle con la chiusura ermetica che ti risucchiano l’anima e tanti saluti. Anche lei sola e riflessiva, ma con una abbondante dose di autoconsapevolezza che fa donna vissuta ma con un passato enigmatico alle spalle. Contenta di questo archetipo?” le chiese stampandole un bacio sulla fronte e stuzzicandole un capezzolo con la punta delle dita.
“Ma anche no, dove vuoi arrivare?” sospirò sconsolata.
“All’altrove, che domande, al successo, all’elaborazione del dolore. Perché questi due archetipi, ossia noi due, dovranno dunque trascorrere una notte di sesso selvaggia, basata su uno scambio reciproco di fluidi corporei copioso ed insistente. Anche reiterato, periodo refrattario permettendo. E poi al mattino...”
“Al mattino?”
“I nodi verranno al pettine, e lì inizieranno nuovi drammi per il mio archetipo, ma qui dovrai scatenare la tua fantasia, magari leggendo due o tre romanzi di formazione contemporanei, ti fai due risate e fai un bel best-of delle banalità che vi troverai ripetute. Vedrai che qualche editore dalla bocca buona poi lo trovi. Fossi in te curerei anche l’immagine, apparendo una iena assetata di dolore, la Santacroce della nuova letteratura italiana. Cavolo, che programmi. Tutto questo, naturalmente, se crepo.”
“E se non dovessi morire, scusa, tutte queste idee a cosa mi servirebbero?”
“Uh, non capisci mai nulla. Le parole meccaniche riempiono il nulla, annebbiano l’intelletto, non devi far ridere, devi commuovere, devi stimolare i sentimenti più facilmente vibranti. Come i reportage fotografici sui bambini poveri del Ghana, sui detenuti disperati delle carceri colombiane, sulle conseguenze della siccità nel Kirghizistan, sugli ospedali dei relitti umani, sulla follia e sull'horror vacui che essa sa sempre suscitare. Questi sono punti forti, gli intramontabili, gli evergreen, che creano empatia immediata. Poco importa che questa empatia sia usa e getta, nessuno ti chiede di ammorbare i cuori per lungo tempo, solo il giusto. Del resto in televisione questa ricetta funziona benissimo, lo vedi anche tu: lacrime da strappare, poi subito dopo guardi l’ultima pubblicità di Fendi e ti tiri su il morale rincorrendo un mondo indotto che non esiste. Devi fare lo stesso. Non vincerai il Nobel per la letteratura, ma ti leggeranno le adolescenti. Se raggiungi questo obiettivo hai il successo assicurato. Poi chissà, magari ne fanno un film, ci mettono Scamarcio, tanto è ovunque, e il successo sulle teenager è doppiamente assicurato. Non sono cazzate, dammi retta. E quando ti intervisteranno, avvicinerai la tua trasposizione cinematografica ai primi lavori di Bergman e al tuo idolo, Lars Von Trier, che non c’entra nulla, ma fa scena citarlo.”
“Nemmeno lo conosco questo Von Trier che hai detto...” disse con un sospiro.
“E cosa importa? Potresti persino infierire sottolineando come il tuo musicista preferito sia Čiurlionis. Magari l'hai scoperto girando per caso su Wikipedia, e allora? L’importante è fare citazioni colte da Bignami, rimandi didascalici, parole latine fuori dal contesto ma di sicuro impatto scenico. Nessuno ti chiede di sapere o di essere, bensì solamente di apparire quanto si aspettano da te. Tu dai loro in pasto il nulla, e vedrai che ci sguazzeranno convinti che le illusioni siano la base per la realtà, e non il contrario.”
“Pensi di continuare a lungo?” gli domandò passando le dita tra i suoi capelli, un gesto materno e protettivo.
“Solo il necessario per farti comprendere l’importanza di una vita di plastica, di tutte queste parole meccaniche. Se un giorno io morissi, tutto sarebbe più facile, tutto qua.”
“E io non voglio che questo giorno arrivi. Mai.”
“Va bene, come preferisci, niente vita di plastica, abbasso le parole meccaniche! Viva la sincerità, i dubbi, i limiti, le capacità reali! Eccoti servita una vita difficile, un percorso irto di difficoltà e disincanto, dove dovrai fare affidamento sulle tue sole forze, senza poter contare sull’aiuto di nessuno. Una strada in salita, che probabilmente condurrà verso tante delusioni e poche rare soddisfazioni. Lo scotto che deve pagare chi, come noi, si mette in croce e pensa bene prima di compiere un qualunque passo. Sei pronta a soffrire per questo?”
“Già ti sopporto, non è già questo un modo per soffrire?” gli rispose ridendo.
“Questo non vale. Però potrei anche non morire.”
“Se non ti ammazzo io con le mie mani” e così dicendo fece finta di strangolarlo.
“Resta un punto in sospeso, ci terrei a sottolinearlo.”
“Quale?”
“Allora me la dai?”
“Sei tutto matto, certo che sì.”
Si avviarono dunque a trascorrere una notte di sesso selvaggia, basata su uno scambio reciproco di fluidi corporei copioso ed insistente. Anche reiterato, periodo refrattario permettendo. E poi al mattino... al mattino la vita avrebbe ripreso a respirare piano, per non disturbare.
Complot Bronswick
The Power Of Words
DANZA LENTA
Hai mai guardato I bambini
In un girotondo?
O ascoltato il
rumore della pioggia
Quando cade a terra?
O seguito mai lo
svolazzare irregolare di una farfalla?
O osservato il sole allo
svanire della notte?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare
cosi veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Percorri ogni giorno
In volo?
Quando dici "Come stai"?"
Ascolti la risposta?
Quando la giornata è finita
Ti stendi
sul tuo letto
Con centinaia di questioni successive
Che ti
passano per la testa?
Faresti meglio a rallentare.
Non
danzare cosi veloce
Il tempo è breve.
La musica non durerà
Mai detto a tuo figlio,
lo faremo domani?
Senza notare
nella fretta,
Il suo dispiacere?
Mai perso il contatto,
Con una buona amicizia che poi è finita
Perchè tu non avevi mai
avuto tempo
Di chiamare e dire "Ciao"?
Faresti meglio a
rallentare.
Non danzare cosi veloce
Il tempo è breve.
La musica non durerà
Quando corri cosi veloce per giungere da
qualche parte
Ti perdi la metà del piacere di andarci.
Quando
ti preoccupi e corri tutto il giorno,
E´ come un regalo mai
aperto . . . Gettato via.
La vita non è una corsa.
Prendila
più piano
Ascolta la musica
Prima che la canzone sia finita.
(Questa poesia è stata scritta da una adolescente malata terminale di
Cancro in un ospedale di New York. Vuole vedere quante persone la
leggeranno. La poesia dice abbastanza. Per favore fatela girare)
durante il concerto Amiche per l'Abruzzo.
Dopo che MTV.it, Rockol ed Elle hanno attinto dal migliaio di foto scattate il 21 giugno, anch'io ho deciso di fare la mia "selezione". Guarda tutto il set su Flickr
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Questa foto, come tutte le rimanenti su questo sito, è coperta da diritto d'autore. L'ho scattata io, è un mio lavoro e per questo ti chiedo di non scaricarla e di non pubblicarla su altrove (blog, siti personali, siti di fan degli artisti etc. etc. etc.), mi creeresti un danno non indifferente e faresti perdere del tempo sia a me che al mio avvocato. Se sei una testata e vuoi qualche foto dell'evento, anche inedite, scrivimi. Se sei un privato e vuoi una foto della tua cantante preferita da tenere in casa, scrivimi comunque e prima o poi cercherò di accontentarti. Se facevi parte del pubblico e sei ritratto in una delle foto, scrivimi e ti manderò volentieri il file (a patto che non lo ripubblichi altrove).
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This image is copyright © Francesco Castaldo. All right reserved. This photo must not be used under ANY circumstances without written consent.
Questa immagine è protetta da copyright © Francesco Castaldo. Tutti i diritto sono riservati. L'immagine non deve essere utilizzata in nessun caso senza liberatoria scritta dell'autore.
Zeiss 25mm 2.8 ZF has a Nikon CRC (close range correction) similar design, or AKA floating lens, so it share the similar problem like Nikon 55mm 2.8 micro or Nikon 28mm 1.4d, they might not precisely focuses at infinity, due to bad manual assembling.
Every Zeiss lens has a hand written test certificate, mine is examined by K.Suzuki, it seemed that he dropped the ball.
My copy is first hand, no previous maintenance, and it couldn't focuses at infinity, only due to a short focal length and deep depth of field, even it couldn't focus, unlike the Nikon 55mm 2.8 micro, it does not yield nake eye differences even 100% pixel-peep.
Like Nikon 55mm 2.8 micro, Zeiss 25mm 2.8 ZF has multiple helicals that control different groups of lens to move oppositely during focusing, that mechansim is known as floating lens, to achieve great result at both farest and nearest ends of the focal range. But if assembled wrongly, it then turned out to be a disaster, and it is not infrequent.
Zeiss provide free calibration within warranty, but I desided to fix it myself.
Rotate the lens barrel you can find 3 screws and a flange holding a small helical that control the floating lens group (Nikon calls that Close Range Correction lens), other than the larger helical that control the main group of lens, by adjusting the origin position of this small helical you can calibrate the nearest and farest focus point of the lens.
Zeiss 25mm 2.8 ZF has a Nikon CRC (close range correction) similar design, or AKA floating lens, so it share the similar problem like Nikon 55mm 2.8 micro or Nikon 28mm 1.4d, they might not precisely focuses at infinity, due to bad manual assembling.
Every Zeiss lens has a hand written test certificate, mine is examined by K.Suzuki, it seemed that he dropped the ball.
My copy is first hand, no previous maintenance, and it couldn't focuses at infinity, only due to a short focal length and deep depth of field, even it couldn't focus, unlike the Nikon 55mm 2.8 micro, it does not yield nake eye differences even 100% pixel-peep.
Like Nikon 55mm 2.8 micro, Zeiss 25mm 2.8 ZF has multiple helicals that control different groups of lens to move oppositely during focusing, that mechansim is known as floating lens, to achieve great result at both farest and nearest ends of the focal range. But if assembled wrongly, it then turned out to be a disaster, and it is not infrequent.
Zeiss provide free calibration within warranty, but I desided to fix it myself.
Now I had the lens group and barrel detached, like Nikon 55mm 2.8 micro, Zeiss 25mm 2.8 ZF has multiple helicals that control different groups of lens to move oppositely during focusing, that mechansim is known as floating lens, to achieve great result at both farest and nearest ends of the focal range. But if assembled wrongly, it then turned out to be a disaster, and it is not infrequent.
Nel corso delle prossime settimane, faresti bene a liberarti del tuo bagaglio emotivo, delle tue preoccupazioni inutili e del tuo attaccamento al passato. In altre parole, a creare un bello spazio vuoto. E quando lo avrai fatto, Pesci, non andare a nasconderti in un angolo buio sentendoti nudo e indifeso. Piuttosto, mettiti al centro di un fulcro di fertilità a preparati a incontrare nuovi compagni di gioco, avventure inaspettate e benedizioni interessanti. Una mia lettrice, Reya Mellicker, ha riassunto così l’atteggiamento giusto: “Cerca di essere vuoto, non come la scodella riposta nella credenza, ma come quella pronta sul tavolo, accanto alla scatola dei cereali, che aspetta di ricevere”.
L’oroscopo di Rob Brezsny
Wire the whole Mess together....
I suggest you use the provided Rainbow-Cable and 1x10 female connector to make a Cable that connects to your Shruthi-1. Use the red Wire as +5v, always facing towards the LED in the Programmer Board. The next 4 Wires connect to the Output Expansion Port on the Shruthi in the same order as in the Programmer PCB. The last, opposite outer Pin must connect to IN1 on the Shruthis Digital Board. If you have a Digital Board prior to V0.6 you can solder the Wires directly to the Board, PIC available on request.
Erratum: Please IGNORE the BLACK Wire! THE WHITE WIRE CONNECTS THE PROGRAMMERS CV OUT (THE ONE PIN FAREST FROM THE LED) TO CV1 INPUT ON THE SHRUTHI!
I did not have updated graphic-exchange for 1 week.
During this week I went for the farest place I never been, in Brisbane, Australia.
I spend 46 hours in the air.
I spend almost 4 days in airports or planes.
I was part of the Brisbane design week organized by Icograda and thanks them again for that.
I have did a talk during 45 minutes and really enjoyed it (as people seems to have).
I eat one of the best beef of my life.
I did an amazing letterpress workshop in the Brisbane design school.
I met and exchange about design and creation with amazing people from New York, India, Australia, Holland, Canada, Malysia and so much other countries.
I have sleep around 3 hours each night as jet lag is terrible when you have 8 hours difference with your home.
I attend the AGDA Australian design awards and met some of the people I feature on this site.
I spend one night in Dubaï waiting for my flight to came back home.
I can work during hours in the plane thanks to my new MacBook whose battery is amazing (no one pay me to said that).
I met one of my client as world is small enough to have been contacted by someone near Brisbane for a project .
And now I am so happy to be back home and to be back to my life... expect some more as soon as jet lag is passed away...
Gli chiese di immaginare di avere vinto un concorso per cui ogni mattina una banca gli avrebbe accreditato sul conto 86.400 dollari. Ma ogni gioco ha la sue regole, e quello ne aveva due:
«La prima è che tutto quello che non hai speso durante
la giornata viene tolto dal conto la sera, non si può barare, non puoi trasferire i soldi su un aitro conto, non devi far altro che spenderli, ma ogni mattina al tuo risveglio, la banca ti apre un nuovo conto, con altri 86.400 dollari, per la giornata. Seconda regola: la banca può interrompere il gioco senza preavviso; in qualsiasi momento può dirti che è finito, che chiude il conto e che non ce ne sarà un aitro.
Che cosa faresti?»
[...]
Lui rispose sinceramente che avrebbe speso fino all'ultimo dollaro per viziare se stesso, o per fare i regali alle persone che amava. Avrebbe fatto in modo di utilizzare ogni
quarto di dollaro che la banca magica gli offriva, per
portare felicità nella sua vita e in quella di coloro che lo
circondavano, «anche di quelli che non conosco, perché
credo che non riuscirei a spendere 86.400 dollari ai giorno
solo per me e per i miei amici. Ma dove vuoi arrivare?»
«Questa banca magica, rispose lei, l'abbiamo tutti; è
il tempo! È la cornucopia dei secondi che si sgranano.
Ogni mattina al risveglio, ci vengono accreditati 86.400 secondi di vita per la giornata e quando la sera ci addormentiamo non c'è riporto su un conto nuovo, il tempo che durante la giornata non è stato vissuto si perde, ieri è passato.
Ogni mattina questa magia ricomincia, ancora una volta ci vengono accreditati 86.400 secondi di vita. Però giochiamo con una regola inevitabile: la banca può bloccare il conto in ogni momento, senza preavviso. La vita può fermarsi in qualsiasi momento. Perciò che cosa ne facciamo dei nostri 86.400 secondi quotidiani? Non sono più importanti dei dollari?»
[Se solo fosse vero]
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Zeiss 25mm 2.8 ZF has a Nikon CRC (close range correction) similar design, or AKA floating lens, so it share the similar problem like Nikon 55mm 2.8 micro or Nikon 28mm 1.4d, they might not precisely focuses at infinity, due to bad manual assembling.
My copy is first hand, no previous maintenance, and it couldn't focuses at infinity, only due to a short focal length and deep depth of field, even it couldn't focus, unlike the Nikon 55mm 2.8 micro, it does not yield nake eye differences even 100% pixel-peep.
Like Nikon 55mm 2.8 micro, Zeiss 25mm 2.8 ZF has multiple helicals that control different groups of lens to move oppositely during focusing, that mechansim is known as floating lens, to achieve great result at both farest and nearest ends of the focal range. But if assembled wrongly, it then turned out to be a disaster, and it is not infrequent.
Zeiss provide free calibration within warranty, but I desided to fix it myself.
a pic of my sister, my brother and me.
taken thousands of years ago. :)
my mom probably wanted to hide this picture from us, because everytime we used to see this pic, when we were really young, we wanted to know why each one of us was with that expression. "Why is Gustavo crying?", "Why is Giovana screaming?", "Why is Gisele showing off her undies..?". And my mom used to come up with a different story everytime.. :)
One of my farest memories, for sure.. :)
Amsterdam, June 2013
This 135mm is so sharp, you can see birds far in the sky and a swan on the river very small under the farest bridge (in full size).
"Santoddio - sbottò all'ennesima caduta del cacciavite - questa vite di merda non vuole entrare."
Da almeno un quarto d'ora, tempo medio di Greenwich, stava cercando di riparare con alterni risultati una presa elettrica andata in fumo. La puzza di plastica fusa e altro materiale elettrico non pervenuto misto all'acre odore di ozono ancora imperversava allegramente all'interno della cucina.
"Ma ricordami quanto sono belle le case vecchie. Chissà nella nuova come andrà. Avrà gli impianti a norma o, non appena attaccherò la lavatrice, provocherò un bel fungo atomico tipo RDS-220? Dai, che la sfiga ci vede sempre benissimo."
Il gatto appollaiato sul lavabo al suo fianco rispose con un'occhiata perplessa, il suo modo di interpretare un frenetico lavorio accompagnato da rumori curiosi e invitanti come un qualcosa di estremamente interessante, nella misura in cui si fosse concluso con una generosa ciotola riempita fino all'orlo.
"Puoi anche rispondere, eh, non mi offendo!"
"Maaoo!"
"Ecco, da bravo, così mi piaci, sempre sul pezzo e attento ai discorsi. Ora vedi di non spaccarmi ulteriormente le palle prima che abbia finito con questa vite... troia!"
La vite cadde dietro la lavastoviglie, rimbalzò diverse volte emettendo ticchettii metallici, in modo da illudere il più possibile su un suo possibile ritrovamento e sparì inghiottita dal nulla. Provò a cercarla spostando la torcia, ma solo per darle la soddisfazione di essere riuscita a nascondersi egregiamente. Le viti spesso amano giocare a nascondino, sfido chiunque a ritrovarne una su pavimenti realizzati con granulati fini. Si divertono così, poverette, in fondo mai nessuno si domanda quanto possa essere noioso essere avvitati in un qualunque supporto e lì restare per anni, decenni o peggio, a rischio di rotture, ossidazioni, ruggine, trapani, cacciaviti sbeccati. Non c'è da stupirsi se poi, una volta libere, si vadano subito a nascondere. Qualcuno ha sostenuto di aver udito un distinto risolino quando ciò è avvenuto, ma la scienza non ha ancora avuto il coraggio di approfondire questa tematica, preferendo accettare come verità storica la Sacra Sindone.
"Troia, lo stesso - le disse con spirito vendicativo - tanto ne ho un'altra manciata da parte."
Intanto trattenne il gatto che, indossata l'espressione da cacciatore con la pupilla dilatata, già cercava di avventurarsi nei meandri di interstizi ostili tra parete e elettrodomestici per andare a recuperare la piccola ribelle.
"Lasciala illudere, al prossimo giro la raccolgo con l'aspirapolvere."
E tornò ad imbracciare l'artiglieria: un cacciavite pozidriv che aveva vinto gloriose battaglie, ma tutte in un lontano nonché avventuroso passato. Nel presente faceva cagare e basta. Il gatto si sedette nuovamente, la coda ordinatamente disposta davanti alle zampe anteriori, un'espressione incuriosita dipinta sul muso, gli occhi vispi pronti ad intercettare il minimo accenno di divertimento, possibilmente foriero di cibo.
"Senti, ma tu faresti mai transitare il collegamento elettrico del frigorifero attraverso questa presa? In tutta onestà mi sembra ridicolo. E senza saperlo, qui ci abbiamo attaccato sopra la lavastoviglie, roba da esplosione termonucleare. No, per quella ci penserò domani io nella mia nuova casa. Magari ti invito il giorno che faccio i fuochi pirotecnici, come la vedi, interessa l'evento? Solo per te un bel biglietto gratuito in prima fila, ma fai attenzione a non bruciarti i baffi."
Si spostò e baciò il gatto sulla testa, lui si mosse nella sua direzione per intercettare la tenerezza, sicuramente intesa come gradito preliminare di pappa. Cominciò a ronfare sommessamente.
"Sembra di avere un motore arduino come sottofondo, ti ringrazio per la gradita colonna sonora, mentre son qui a cristare contro questa placchetta di merda. Ma come hanno fatto a farli entrare i cavetti? E poi potresti provare a spellarli tu con le tue unghiette sante, visto che la plastica fusa è un pelo difficile da rimuovere. E ovviamente tutto succede quando? Alle sei di sera, che fa buio, mica di mattina."
Il gatto si alzò a sedere, la coda sempre davanti alle zampe anteriori, il capo lievemente piegato di lato. Sbadigliò.
"Eh, bravo, sbadiglia. Io sto facendo aerobica per entrare qui sotto e tu sbadigli. Lunedì ti mando al collocamento per vedere di trovarti un bel lavoro nella cantieristica stradale, che ne dici? Tu lavori e altri due stanno a guardare..."
Il gatto andò a strofinarsi contro la sua spalla, proprio mentre un cavetto gli sfuggiva dalle dita, poi transitò contro la lampada, spostandola. Infine tornò a sedersi composto, ansioso di veder corrispondere a cotanta dimostrazione di affetto una copiosa ciotola piena di cibo.
"Stronzetto - gli disse mettendo a posto la lampada - fai il paio con quella vite appena caduta, sappilo. Siete fatti della stassa pasta. Ma almeno tu hai fiducia in me, mi rispetti in quanto portatore di pappa, un portatore sano, ecco. Pensa, c'è chi alleva serpi al proprio fianco, che accendono desideri ed elettrodomestici utili come questo frigorifero, oppure del tutto inutili come questa affettatrice. Sì, li accendono come fiammiferi, e come fiammiferi li gettano via non appena terminano l'altrui vita utile. Guarda questa cazzo di presa annerita e fusa, sovraccaricata da chi ha preteso troppo dalle sue terrene forze."
Il gatto sonnecchiava, le palpebre tendevano al chiuso galoppante. Ma lui incurante continuò.
"E dopo aver superato la soglia della rottura non resta più nulla, la presa è bruciata, ma la corrente non può più passare, tutto si ferma, scatta il salvavita e boom. Via ogni sogno di agio e benessere... Et voilà!"
Si alzò di scatto dalla presa sostituita e il gatto si svegliò di soprassalto spaventandosi e temendo l'eventualità di una ciotola negata. Lo rassicurò con una carezza sulla testa, ammirò per un momento la sua opera, incrociò le dita e si allontanò dalla cucina.
Il gatto restò solo, ascoltò il rumore della porta di casa che si apriva e accolse l'arrivo della corrente elettrica con un nuovo sbadiglio. Si alzò stiracchiandosi non appena l'altro rientrò in cucina.
"Oh, perfetto, il frigo si è rimesso a funzionare, l'effetto ponte va alla grande, ora facciamo la prova del nove."
Così dicendo attaccò la ciabatta alla presa e la lavastoviglie riprese a girare.
"Magnifico, dovevo fare l'elettricista, metterò in conto anche questo lavoro tra i mille altri che avrei dovuto fare..."
"Maaaooo!"
Il gatto con fare perentorio lo riportò bruscamente alla realtà, osservandolo composto con un'espressione di disapprovazione neppure troppo velata.
"Ah, già, ora vuoi il contentino, la pappa, eh? Stai con me e tutto ha un prezzo. Cazzo, mi sembra una storia già vista. Il volto del male. Ma almeno tu sei micio, vero?"
Gli grattò il mento e ricevette un paio di strofinamenti, mentre il motorino delle fusa prese a girare vorticosamente.
"Almeno tu sei impastato con l'amore, andiamo a prendere la ciotola, te la sei meritata la pappa questa volta."
Spense la torcia e si diresse verso il bagno seguito da un gatto grigio assai felice che camminava con la coda dritta in alto. In quel preciso istante dalla presa appena riparata fuoriuscì un lampo azzurrino e la corrente andò via, chissà dove.
"Porca puttana" si udì dal buio.
"Maaaaoooo!" fu la risposta.
Primus
Tommy the Cat
Fonte dell'immagine: La Chiesa di Dio Onnipotente
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Come devi percorrere l’ultima tappa del cammino
Adesso siete nell’ultima tappa del cammino, e questa ne è una parte cruciale. Forse hai sopportato un bel po’ di sofferenza, hai svolto tanto lavoro, hai percorso molte strade e ascoltato molti sermoni, e non è stato facile arrivare fin qui. Se non puoi sopportare la sofferenza che ti sta davanti e se prosegui come hai fatto nel passato, non puoi essere perfezionato. Non è per spaventarti: è un dato di fatto. Dopo avere subìto un bel po’ dell’opera di Dio, Pietro acquisì una certa perspicacia e molto discernimento. Inoltre capiva bene il principio del servire, e in seguito fu in grado di essere pienamente devoto a ciò che Gesù gli affidò. Il grande affinamento da lui ricevuto era perlopiù dovuto al fatto che, nel suo agire, sentiva che doveva troppo a Dio e che non sarebbe mai stato in grado di sdebitarsi con Lui, e riconosceva che l’umanità è assai corrotta, perciò nella sua coscienza si sentiva in colpa. Gesù gli aveva detto molte cose e all’epoca Pietro capiva pochissimo. Talvolta continuava a opporre resistenza e a ribellarsi. Dopo che Gesù fu inchiodato alla croce, Pietro finalmente cominciò a risvegliarsi e si sentì terribilmente in colpa. Alla fine raggiunse il punto in cui non accettava qualsiasi idea da lui formulata che non era giusta. Conosceva molto bene la propria condizione e conosceva bene anche la santità del Signore. Di conseguenza nel suo cuore si accrebbe ulteriormente l’amore per il Signore, e Pietro si concentrò maggiormente sulla propria vita. Per questo motivo soffrì grandi patimenti e, sebbene a volte paresse afflitto da una grave malattia e sembrasse perfino essere sulla soglia della morte, dopo avere subìto più volte questo affinamento, capì meglio sé stesso, e solo in questo modo acquisì un autentico amore per il Signore. Si potrebbe dire che avesse trascorso l’intera sua vita nell’affinamento e ancor più nel castigo. La sua esperienza era diversa da quella di ogni altra persona, e il suo amore superava quello di chiunque non fosse stato perfezionato. Il motivo per cui fu scelto come modello è che durante la sua vita sperimentò il massimo tormento e le sue esperienze furono le più efficaci. Se voi davvero siete in grado di percorrere l’ultima tappa del cammino proprio come Pietro, non vi è una singola creatura che possa sottrarvi le vostre benedizioni.
Pietro era un uomo di coscienza, e con quel genere di umanità, quando cominciò a seguire Gesù, non poteva fare a meno di nutrire molte idee di resistenza e di ribellione. Ma seguendo Gesù non prendeva sul serio queste cose e credeva che gli esseri umani dovessero essere così. Perciò inizialmente non provò alcun senso di colpa, né subì il trattamento. Gesù non era severo riguardo a queste sue reazioni, né vi prestava attenzione. Si limitava ad andare avanti con l’opera che era tenuto a svolgere. Non cavillava mai riguardo a Pietro e agli altri. Si potrebbe dire: “È possibile che Gesù non sapesse di queste idee con cui reagivano?” Niente affatto! Era perché davvero capiva Pietro – si potrebbe dire che lo capisse benissimo – che non prendeva provvedimenti contro di lui. Detestava l’umanità ma ne era anche impietosito. Non ci sono forse fra voi adesso molte persone che oppongono resistenza proprio come Paolo e che hanno molte concezioni proprio come ne aveva all’epoca Pietro nei confronti del Signore Gesù? Ti sto dicendo che faresti meglio a non credere troppo al tuo terzo senso. Le tue sensazioni sono inaffidabili e sono state da tempo completamente rovinate dalla corruzione di Satana. Pensi che le tue sensazioni siano assolutamente perfette? Paolo molte volte oppose resistenza al Signore Gesù ma Gesù non ebbe alcuna reazione. È forse possibile che Gesù fosse in grado di guarire gli ammalati e scacciare i demoni ma non fosse in grado di espellere il “demone” da Paolo? Come mai solo quando Gesù risuscitò e ascese al cielo, mentre Paolo continuava ad arrestare sfrenatamente i discepoli di Gesù, Gesù infine gli apparve sulla via di Damasco e lo scaraventò a terra? È forse possibile che il Signore Gesù avesse reagito con troppa lentezza? O che nella carne non avesse alcuna autorità? Pensi che quando segretamente sei distruttivo e opponi resistenza dietro le Mie spalle Io non lo sappia? Pensi che i frammenti di illuminazione che ricevi da parte dello Spirito Santo possano essere usati per opporre resistenza a Me? Quando Pietro era immaturo, si faceva tante idee nei confronti di Gesù, e allora perché non fu assoggettato al senso di colpa? Proprio in questo momento molti stanno facendo delle cose senza provare senso di colpa e, perfino quando viene loro detto chiaramente che fare così non va bene, non ascoltano. Questo non è forse dovuto interamente alla ribellione dell’uomo? Adesso ho detto tanto, ma a te ancora manca perfino un brandello di percezione della coscienza, perciò come potrai percorrere l’ultima tappa del cammino fino alla conclusione? Non ti sembra che questo sia un problema colossale?
Dopo essere state conquistate, le persone sono in grado di obbedire all’orchestrazione di Dio; sono in grado di fare affidamento sulla propria fede e sulla propria volontà di amare Dio per seguirLo. Allora come si può percorrere l’ultima tappa del cammino? Nei tempi in cui sperimenti le tribolazioni devi sopportare tutti i patimenti e devi avere la volontà di soffrire; solo in questo modo puoi intraprendere bene questa tappa del cammino. Pensi che sia così facile intraprendere questa tappa del cammino? Dovresti sapere quale funzione devi rivestire, voi dovete innalzare la vostra levatura e prepararvi con una verità adeguata. Non è un compito da svolgere in un paio di giorni: non è così semplice come pensi! Percorrere l’ultima tappa del cammino dipende dal genere di fede e di volontà che veramente possiedi. Forse non riesci a vedere lo Spirito Santo all’opera in te, o forse non sei in grado di scoprire l’opera dello Spirito Santo nella Chiesa, perciò sei pessimista e deluso e colmo di disperazione riguardo alla strada da percorrere. In particolare, quei guerrieri un tempo grandi sono tutti crollati: non è forse un colpo per te? Come devi vedere queste cose? Hai fede o no? Capisci pienamente l’opera di oggi oppure no? Queste cose possono determinare se tu sia in grado di percorrere bene l’ultima tappa del cammino.
Perché viene detto che adesso siete nell’ultima tappa del cammino? È perché voi capiate tutto ciò che dovete capire, e Io vi ho detto tutto ciò che gli esseri umani devono conseguire. Vi ho anche detto tutto riguardo a ciò che vi è stato affidato. Allora ciò che state percorrendo adesso è l’ultima parte del cammino da Me guidato. Io richiedo soltanto che voi conseguiate la capacità di vivere in maniera indipendente, che in qualunque momento abbia sempre una strada da intraprendere, accresca la tua levatura come al solito, legga correttamente le parole di Dio e abbia una vita umana corretta. Adesso ti sto guidando a vivere in questo modo, ma in futuro, quando non ti guiderò, sarai ancora in grado di vivere in questo modo? Sarai in grado di andare avanti? Questa fu l’esperienza di Pietro. Quando Gesù lo guidava, lui non capiva; era sempre spensierato come un bambino e non era serio riguardo alle cose che faceva. Solo quando Gesù Si fu allontanato, Pietro cominciò la sua vita umana vera e propria. La sua vita significativa ebbe inizio solo quando Gesù Si fu allontanato. Anche se Pietro possedeva effettivamente parte della ragione della normale umanità e ciò che una persona normale deve possedere, la sua vera esperienza e la sua ricerca non ricominciarono prima che Gesù fosse andato via. Come stanno le cose per voi a questo punto? Adesso ti sto guidando lungo questa via e tu pensi che sia una cosa splendida. Non vi sono ambienti né prove a cui tu vada incontro, ma su questa via non vi è modo di capire che genere di levatura tu abbia effettivamente, né vi è modo di capire se tu sia realmente uno che ricerca la verità. Con la bocca dici di capire la tua essenza, ma sono parole vuote. In seguito, quando i fatti ti investiranno, soltanto allora sarà verificata la tua capacità di comprensione. Anche se adesso hai questo genere di comprensione: “Capisco che la mia carne è assai corrotta e l’essenza della carne delle persone è ribellarsi e opporre resistenza a Dio. Poter ricevere il giudizio e il castigo di Dio costituisce tutta la Sua elevazione. Questo adesso l’ho capito e sono disposto a ripagare l’amore di Dio”, il che è facile a dirsi, poi quando ti investiranno tribolazioni, prove e sofferenze non sarà facile subirle. Ogni giorno seguite questa via, ma siete ancora incapaci di portare avanti la vostra esperienza. Sarebbe ancora peggio se Io vi lasciassi andare e non prestassi più alcuna attenzione a voi; i più cadrebbero e diventerebbero statue di sale, simbolo di vergogna. Tutto questo è possibilissimo. Non sei preoccupato o ansioso al riguardo? Pietro subì questo genere di ambiente e sperimentò questo genere di sofferenza, ma rimase saldo. Se tale ambiente investisse te, saresti in grado di rimanere saldo? Le cose che Gesù disse e l’opera che svolse quando era in terra fornirono a Pietro un fondamento, e su questo fondamento percorse il suo cammino successivo. Voi potete raggiungere tale livello? I cammini che hai percorso in precedenza e le verità che hai compreso possono diventare il tuo fondamento per rimanere saldo in futuro? Possono diventare la tua visione per rimanere saldo in seguito? Vi dirò la verità: si potrebbe dire che ciò che le persone attualmente capiscono siano tutte dottrine. Questo perché ciò che capiscono non sono tutte cose che hanno subìto. Che tu sia stato in grado di proseguire finora è interamente dovuto alla guida di una nuova luce. Non è che la tua levatura abbia raggiunto un certo livello, ma sono state le Mie parole ad averti guidato fino al giorno attuale; non è che tu abbia grande fede, ma per via della saggezza delle Mie parole finora non hai potuto fare a meno di seguirMi. Se adesso Io non dovessi parlare, non far sentire la Mia voce, tu saresti incapace di proseguire e smetteresti subito di avanzare. Non è forse questa la vostra effettiva levatura? Non avete idea da quali aspetti accedere e in quali aspetti recuperare ciò che vi manca. Non capite come vivere una vita umana significativa, come ripagare l’amore di Dio o rendere testimonianza in maniera forte e risonante. Non potete affatto conseguire queste cose. Siete pigri e stupidi! Tutto ciò che potete fare è appoggiarvi a qualcos’altro, e ciò a cui vi appoggiate è la nuova luce, e Colui che vi sta davanti e vi guida. Che tu sia stato in grado di perseverare fino a oggi è dovuto interamente alla nuova luce e ai discorsi più recenti. Voi non siete per nulla come Pietro, che era bravo a perseguire la vera via, o come Giobbe, che era in grado di adorare devotamente Jahvè e credere che Egli fosse Dio, comunque Jahvè lo mettesse alla prova, e che Egli lo benedicesse o no. Tu sei in grado di farlo? Come siete stati conquistati? Un aspetto riguarda il giudizio, il castigo e la maledizione, un altro aspetto riguarda i misteri che vi conquistano. Siete tutti come asini. Se ciò di cui parlo non è abbastanza elevato, se non vi sono misteri, allora non potete essere conquistati. Se fosse un essere umano a predicare e predicasse sempre riguardo alle stesse cose per un certo periodo di tempo, in meno di due anni tutti voi fuggireste e non sareste in grado di andare avanti. Non sapete scendere più in profondità, né capite come perseguire la verità o la via della vita. Tutto ciò che capite è ricevere qualcosa che sia nuovo, come ascoltare misteri o visioni o ascoltare come Dio era solito operare o ascoltare le esperienze di Pietro o l’antefatto della crocifissione di Gesù… Siete disposti ad ascoltare soltanto queste cose, e più ascoltate e più vi colmate di energia. Ascoltate tutto questo per dissipare l’afflizione e la noia! La vostra vita è sostenuta interamente da queste cose nuove. Pensi di essere arrivato qui oggi grazie alla tua fede? Non è forse questa la levatura insignificante e patetica che possedete? Dov’è la vostra onestà? Dov’è la vostra umanità? Possedete la vita umana? Quanti elementi avete per essere perfezionati? Non è un dato di fatto ciò che sto dicendo? Io parlo e opero in questo modo ma voi a malapena prestate attenzione. Mentre seguite, osservate anche. Mantenete sempre un aspetto di indifferenza e siete sempre guidati dal fiuto. È così che tutti voi avete proseguito. Sono stati interamente il castigo, l’affinamento e la punizione ad avervi condotti fino a oggi. Se fossero stati predicati solo alcuni sermoni sull’accesso alla vita, non ve la sareste svignata tutti da tempo? Ognuno di voi è più disdegnoso dell’altro; in effetti, siete colmi di livore e nient’altro! Hai capito alcuni misteri e alcune cose che gli esseri umani non avevano capito in precedenza, perciò ce l’hai fatta a malapena fino a qui. Non avete motivo di non seguirMi, perciò vi siete a malapena fatti forza e avete seguito la corrente. Questo è soltanto l’esito ottenuto grazie alle Mie parole, ma certamente non è una vostra prodezza. Non avete nulla di cui vantarvi. Allora in questa fase dell’opera siete stati condotti al giorno d’oggi principalmente attraverso le parole. Altrimenti chi fra voi sarebbe capace di obbedire? Chi sarebbe stato capace di arrivare fino a oggi? Fin da principio volevate andarvene alla prima occasione, ma non avete osato; non ne avete avuto il coraggio. Fino a oggi, Mi avete seguito con scarsa convinzione.
Fu solo quando Gesù fu inchiodato alla croce e Si allontanò che Pietro cominciò a seguire la propria via, cominciando a percorrere il cammino che doveva percorrere; iniziò a essere preparato solo dopo aver visto le proprie manchevolezze e i propri difetti. Vide che aveva troppo poco amore per Dio e che la sua volontà di soffrire era inadeguata, che non aveva discernimento e che la sua ragione era carente. Vide che in lui molte cose non erano in linea con la volontà di Gesù e molte cose erano dovute a ribellione e resistenza e molte erano mescolate alla volontà umana. Solo dopo quel momento conseguì l’accesso sotto ogni aspetto. Quando Gesù lo guidava, gli svelava la sua condizione e Pietro la accettava prontamente, ma soltanto in seguito acquisì una vera comprensione. Questo perché all’epoca proprio non aveva alcuna esperienza e non conosceva affatto la propria levatura. Vale a dire, Io adesso sto usando semplicemente le parole per guidarvi, ed è impossibile perfezionarvi in un breve periodo di tempo, e voi potrete soltanto capire e conoscere la verità. Questo perché l’opera attuale è conquistarti e renderti convinto nel cuore, e solo dopo che le persone saranno state conquistate alcune di loro saranno perfezionate. In questo momento quelle visioni e quelle verità che tu capisci stanno costruendo un fondamento per le tue future esperienze; nella tribolazione futura tutti voi avrete un’esperienza pratica di queste parole. In seguito, quando sarai investito dalle prove e subirai la tribolazione, penserai alle parole che dici oggi: qualunque tribolazione, prova o grande flagello io subisca, devo soddisfare Dio. Pensa all’esperienza di Pietro e pensa a quella di Giobbe: sarai galvanizzato dalle parole di oggi. Solo in questo modo la tua fede può essere ispirata. A quell’epoca, Pietro disse di non essere degno di ricevere il giudizio e il castigo di Dio, e per allora anche tu sarai disposto a far sì che tutti vedano attraverso te l’indole giusta di Dio. Sarai prontamente disposto ad accettare il Suo giudizio e il Suo castigo, e il Suo giudizio, il Suo castigo e la Sua maledizione saranno per te un conforto. Attualmente non puoi proprio non essere dotato della verità. Non solo sarai incapace di rimanere saldo in futuro, ma potresti non essere capace di superare l’opera attuale. In questo modo, non sarai forse oggetto di eliminazione e punizione? In questo momento non ci sono stati dei fatti che ti abbiano investito, e Io ti ho rifornito di tutto ciò che ti manca; parlo di ogni aspetto. Voi assolutamente non avete sopportato molte sofferenze; prendete solo ciò che è disponibile, non avete pagato alcun genere di prezzo e ancor più non avete una vostra autentica esperienza e perspicacia. Allora ciò che capite non è la vostra vera levatura. Siete limitati alla sola comprensione, conoscenza e visione, ma non avete acquisito un grande raccolto. Se Io non avessi mai prestato attenzione a voi ma vi avessi fatto subire esperienze a casa vostra, da tempo sareste fuggiti di nuovo verso il gran mondo. La strada che percorrerete in futuro sarà una via di sofferenza, e se percorrerete bene l’attuale tappa del cammino, quando in seguito subirete la tribolazione maggiore, avrete una testimonianza. Se tu capisci il significato della vita umana e hai intrapreso il giusto cammino della vita umana, e se in futuro, comunque Dio ti tratti, ti sottometterai ai Suoi disegni senza lamentele né possibilità di scelta e non avrai richieste nei confronti di Dio, in tal modo sarai una persona di valore. In questo momento non hai subìto la tribolazione, perciò puoi obbedire a tutto. Dici che dovunque Dio ti conduca va bene e che ti sottometterai a tutti i Suoi disegni. Che Dio ti castighi o ti maledica, sarai disposto a soddisfarLo. Detto questo, ciò che dici ora non rappresenta necessariamente la tua levatura. Ciò che sei disposto a fare adesso non può dimostrare che sei capace di seguirMi fino alla fine. Quando ti investiranno grandi tribolazioni o quando subirai persecuzioni o coercizioni, o prove più grandi, non sarai in grado di dire queste parole. Se potrai allora avere questo genere di comprensione e rimanere saldo, solo questa sarà la tua levatura. Com’era Pietro all’epoca? Disse: “Signore, sacrificherò la mia vita per Te. Se vuoi farmi morire, morirò!” Questo era anche il modo in cui pregava all’epoca, e disse inoltre: “Anche se gli altri non Ti amano, io devo amarTi fino alla fine. Ti seguirò in ogni momento”. Questo è ciò che diceva all’epoca, ma non appena fu investito dalle prove crollò e pianse. Voi tutti sapete che Pietro rinnegò il Signore tre volte, giusto? Molti piangeranno ed esprimeranno debolezza umana quando saranno investiti dalle prove. Tu non sei padrone di te stesso. In questo non puoi dominarti. Forse oggi stai facendo davvero bene, ma questo perché hai un ambiente adatto. Se domani le cose cambiassero, mostreresti la tua codardia e la tua incompetenza e inoltre ti dimostreresti spregevole e indegno. La tua “virilità” sarebbe andata perduta da tempo, e talvolta vorresti perfino gettare la spugna e andartene. Questo dimostra che ciò che capivi all’epoca non era la tua effettiva levatura. Bisogna guardare l’effettiva levatura di una persona per vedere se veramente ama Dio, se è capace di sottomettersi realmente al disegno di Dio e se è capace di impegnare tutte le proprie forze per conseguire ciò che Dio richiede e rimanere ancora devota a Dio e dare il meglio per Dio, anche se ciò significa sacrificare la propria vita.
Devi rammentare che queste parole ormai sono state pronunciate: in seguito subirai una tribolazione più grande e una sofferenza più intensa! Essere perfezionati non è una cosa semplice o facile. Come minimo devi possedere la fede di Giobbe o forse una fede ancora più grande della sua. Devi sapere che le prove in futuro saranno più grandi delle prove di Giobbe e che devi comunque subire un castigo prolungato. È una cosa semplice? Se la tua levatura non può migliorare, la tua capacità di capire è carente e sai troppo poco, allora in quel momento non avrai alcuna testimonianza, ma diventerai uno zimbello, un giocattolo per Satana. Se adesso non puoi attenerti alle visioni, non hai alcun fondamento, e in futuro sarai eliminato! Nessuna parte della via è facile da percorrere, perciò non prenderla alla leggera. Soppesa attentamente queste cose adesso e compi preparativi per percorrere bene l’ultimissima tappa di questo cammino. È il cammino che va percorso in futuro e tutti devono intraprenderlo. Non puoi permettere che questa attuale comprensione entri in un orecchio ed esca dall’altro, e non pensare che quanto ti dico sia tutto uno spreco di fiato. Verrà il giorno in cui farai buon uso di tutto questo: non si possono pronunciare parole invano. Questo è il momento di prepararti; è il momento di aprire la strada per il futuro. Devi preparare il cammino che in seguito percorrerai; devi essere preoccupato e ansioso riguardo a come potrai rimanere saldo in seguito e prepararti bene per il tuo cammino futuro. Non essere ingordo e pigro! Devi assolutamente fare tutto ciò che puoi per sfruttare al meglio il tuo tempo in modo da conquistare tutto ciò che ti serve. Io ti sto dando tutto perché tu possa capire. Avete visto con i vostri occhi che in meno di tre anni ho detto tante cose e compiuto una grande opera. Un aspetto dell’operare in questo modo è dovuto al fatto che agli esseri umani mancano di tante cose, e un altro aspetto è che il tempo è troppo breve e non ci possono essere ulteriori ritardi. Per come lo immagini, le persone devono raggiungere una perfetta chiarezza interiore prima di poter rendere testimonianza ed essere utilizzate – non è troppo lento? Allora per quanto tempo dovrò accompagnarti? Tu vorresti che ti accompagnassi finché sarò vecchio e ingrigito, ma sarebbe impossibile! Col subire una maggiore tribolazione, si conseguirà in tutti un’autentica comprensione. Questa è una fase dell’opera. Quando capirai pienamente le visioni comunicate oggi e conseguirai un’autentica levatura, qualunque patimento tu possa subire in futuro non ti sconfiggerà: sarai in grado di sopportarlo. Quando avrò completato quest’ultima fase dell’opera e avrò finito di pronunciare le ultime parole, in futuro le persone dovranno percorrere il loro cammino. Questo attuerà le parole dette in precedenza: lo Spirito Santo ha un incarico per ciascuna persona e un’opera da svolgere in ciascuna persona. In futuro, ognuno percorrerà il cammino che deve intraprendere, guidato dallo Spirito Santo. Chi potrà aver cura di qualcuno quando subirà la tribolazione? Ogni persona ha la propria sofferenza e ognuna ha la propria levatura. Nessuno ha una levatura uguale a quella di qualcun altro. I mariti non si prenderanno cura delle mogli e i genitori non si prenderanno cura dei figli; nessuno potrà prendersi cura di nessun altro. Non è come adesso: la cura e il sostegno reciproci sono ancora possibili. Quella sarà un’epoca in cui sarà rivelato ogni tipo di persona. Ossia, quando Dio percuoterà il pastore e saranno disperse le pecore del gregge, in quel momento non avrete alcuna vera guida. Le persone saranno separate: non sarà come adesso, quando potete riunirvi come congregazione. In seguito, coloro che non avranno l’opera dello Spirito Santo mostreranno la loro vera forma. I mariti tradiranno le mogli, le mogli tradiranno i mariti, i figli tradiranno i genitori, i genitori perseguiteranno i figli: il cuore umano non è prevedibile! Tutto ciò che si può fare è attenersi a ciò che si ha e percorrere bene l’ultima tappa del cammino. In questo momento non lo vedete chiaramente e siete miopi. Subire con successo questa fase dell’opera non è cosa facile.
Il periodo della tribolazione non si protrarrà troppo a lungo: non sarà neanche un anno. Se dovesse durare un anno ritarderebbe la fase successiva dell’opera, e la levatura delle persone sarebbe inadeguata. Se durasse troppo a lungo non sarebbero in grado di sopportarlo: la loro levatura ha i suoi limiti. Quando la Mia opera sarà stata completata, la fase successiva sarà che gli esseri umani percorrano il cammino che devono percorrere. Ognuno deve capire quale cammino percorrere: è un cammino di sofferenza e un processo di sofferenza, ed è anche un cammino di affinamento della volontà di amare Dio. A quali verità devi accedere, quali verità devi integrare, come devi fare esperienza e da quale aspetto devi accedere: devi capire tutte queste cose. Devi prepararti adesso. Se aspetti che ti investa la tribolazione, sarà troppo tardi. Ogni persona deve recare un fardello per la propria vita; non aspettare sempre che gli altri ti diano avvertimenti o che ti mettano sempre la pulce nell’orecchio. Io ho detto tanto ma tu ancora non sai a quali verità accedere o di quali dotarti. Ciò dimostra che non ti sei impegnato a leggere le parole di Dio. Non rechi affatto alcun fardello per la tua vita: come potrebbe andar bene? Non hai chiarezza su ciò a cui devi accedere, non capisci ciò che devi capire e sei del tutto incurante riguardo al cammino futuro da intraprendere: non sei forse una zavorra? A che cosa servi? Ciò che state facendo adesso è costruire e aprire le vostre strade. Devi sapere che cosa le persone devono conseguire e devi conoscere il criterio delle prescrizioni di Dio per l’umanità. Devi capire questo: qualunque cosa accada, anche se sono tanto corrotto, devo correggere questi difetti davanti a Dio. Quando Dio non me l’aveva ancora detto, non capivo, ma adesso che me l’ha detto, poiché ho capito, devo affrettarmi a rimediare, a vivere una normale umanità e vivere un’immagine che possa soddisfare la volontà di Dio. Anche se non posso essere all’altezza di ciò che fece Pietro, come minimo devo vivere una normale umanità, e in tal modo soddisfare il cuore di Dio.
L’ultima tappa di questo cammino va da adesso alla conclusione della futura tribolazione. Questa tappa del cammino sarà quando si rivelerà l’autentica levatura delle persone nonché il fatto che abbiano vera fede oppure no. Poiché questa tappa del cammino sarà più ardua di tutte quelle che sono state guidate nel passato e sarà una strada più accidentata di prima, viene chiamata “ultima tappa del cammino”. La verità è che non è l’ultimissimo tratto della strada; questo perché, dopo avere subìto la tribolazione, subirai l’opera di diffusione del Vangelo e vi sarà una parte delle persone che subirà l’opera di essere utilizzata. Perciò “l’ultima tappa del cammino” viene intesa solo in riferimento alla tribolazione per l’affinamento delle persone e all’ambiente ostile. In quel tratto di strada nel passato, ero Io personalmente a guidarti lungo quel tuo viaggio felice, prendendoti per mano per istruirti e nutrirti da bocca a bocca. Anche se hai subìto più volte il castigo e il giudizio, per te sono stati solo dei piccoli colpi ripetuti. Naturalmente questo ha fatto sì che il tuo punto di vista sulla fede in Dio cambiasse un bel po’; inoltre ha fatto sì che la tua indole si stabilizzasse notevolmente e ti ha consentito di capirMi un pochino. Ma sto dicendo questo: percorrendo quella parte del cammino, il prezzo o l’impegno coscienzioso corrisposto dagli esseri umani è piuttosto modesto; sono stato Io a guidarti fino a oggi. Questo perché non ti chiedo di fare nulla e le Mie prescrizioni per te non sono affatto elevate: ti consento semplicemente di prendere ciò che è disponibile. Durante questo periodo di tempo ho provveduto incessantemente ai vostri bisogni e non ho mai sollevato richieste irragionevoli. Voi avete subìto un castigo ripetuto eppure non avete conseguito le Mie prescrizioni originarie. Voi vi ritirate e siete demoralizzati, ma Io non ne tengo conto perché questa adesso è l’epoca della Mia opera personale e non prendo tanto sul serio la tua “devozione” a Me. Ma nel cammino da qui in avanti Io non opererò né parlerò più, e in quel momento non vi farò più proseguire in questa maniera così noiosa. Vi consentirò di avere sufficienti lezioni da imparare e non vi farò più prendere ciò che è disponibile. L’autentica levatura che avete oggi deve essere rivelata. Se i vostri sforzi di anni siano stati fruttuosi o no si vedrà da come percorrerete quest’ultima tappa del cammino. Nel passato pensavate che credere in Dio fosse molto semplice, e questo perché Dio non era serio nei tuoi confronti. E adesso? Pensate che credere in Dio sia semplice? Ritenete ancora che credere in Dio sia felice e incurante come i bambini che giocano per la strada? È vero che siete pecore, però dovete essere in grado di percorrere il cammino che dovete percorrere per ripagare la grazia di Dio e per conquistare interamente il Dio in cui credete. Non scherzate con voi stessi: non ingannatevi! Se puoi percorrere questa tappa del cammino, potrai vedere la scena grandiosa e senza precedenti della Mia opera evangelica diffondersi nell’intero universo, e avrai la buona sorte di essere Mio amico intimo e di svolgere la tua parte nel diffondere la Mia opera in tutto l’universo. In quel momento continuerai con grande contentezza a percorrere il cammino che devi percorrere. Il futuro sarà illimitatamente luminoso, ma la cosa principale adesso è percorrere bene quest’ultima tappa del cammino. Devi ricercare e prepararti a percorrerlo. Questo è ciò che devi fare in questo momento: ormai è una questione urgente!
www.kingdomsalvation.org/it/how-you-should-walk-the-last-...
One pair of wings open the other still closed together. All WFD's are this colour when first emerged. Females remain this colour but males develop red colouration in place of the yellow. Emerging in quite cold coditions they took a long time to mature & never saw a red marked male around the pool
Mars is a very difficult object this year. At his farest point from sun now the planets disc remains very small. The seeing must be very good to show fine details - not as unstable as at this shot. 43 cm Newton. Michael Karrer
The Butt of Lewis is the most northerly point of the Isle of Lewis in the Outer Hebrides, Scotland. It is also the farest northwestern point in Europe. The headland, which lies in the North Atlantic, is frequently battered by heavy swells and storms and is marked by the Butt of Lewis Lighthouse. The nearest populated area is the village of Eoropie, about 1 mile (1.6 km) to the south.
The Butt of Lewis features some of the oldest rocks in Europe, having been formed in the Precambrian period up to 3000 million years ago.
I suggest you solder the Rainbow Cable directly to the digital board on the upper side.... although you could use the 2nd provided 1x10 female connector.
Please dont scamble up the lines, the red wire is suggested to be +5V, the next 4 connect in the same order to the following pads on the Output Expansion Board. The 6th (or whatever number you choose) wire goes to the IN1 Port.
Erratum: Please IGNORE the BLACK Wire! THE WHITE WIRE CONNECTS THE PROGRAMMERS CV OUT (THE ONE PIN FAREST FROM THE LED) TO CV1 INPUT ON THE SHRUTHI!
Note: The Purple-Lavenderish is connected to nothing!
durante il concerto Amiche per l'Abruzzo.
Dopo che MTV.it, Rockol ed Elle hanno attinto dal migliaio di foto scattate il 21 giugno, anch'io ho deciso di fare la mia "selezione". Guarda tutto il set su Flickr
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Questa foto, come tutte le rimanenti su questo sito, è coperta da diritto d'autore. L'ho scattata io, è un mio lavoro e per questo ti chiedo di non scaricarla e di non pubblicarla su altrove (blog, siti personali, siti di fan degli artisti etc. etc. etc.), mi creeresti un danno non indifferente e faresti perdere del tempo sia a me che al mio avvocato. Se sei una testata e vuoi qualche foto dell'evento, anche inedite, scrivimi. Se sei un privato e vuoi una foto della tua cantante preferita da tenere in casa, scrivimi comunque e prima o poi cercherò di accontentarti. Se facevi parte del pubblico e sei ritratto in una delle foto, scrivimi e ti manderò volentieri il file (a patto che non lo ripubblichi altrove).
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17 giugno 2008
ti amo e non sono riuscita a dirtelo
ti amo e mi si è strozzato in gola
ti amo e forse è meglio che non te l'ho detto
ti amo e forse fa lo stesso
ti amo e non so perchè mi è passato per la testa
ti amo e sto continuando a fingere
ti amo e vorrei che tu fossi solo mio
ti amo e invece convivi con lei
ti amo e tu non ti preoccupare, continua a scoparmi
ti amo e sei riuscito ad avermi
ti amo e tu hai paura
ti amo e so che se tu lo sapessi ti perderei
ti amo e non vuoi
ti amo e non puoi
ti amo e sto morendo
ti amo e faresti prima ad andartene adesso
ti amo e ti sei messo in un casino
ti amo e forse non te ne rendi conto
ti amo e forse è meglio fingere di non capire
ti amo e lo faccio a giorni alterni
ti amo e questo è il compromesso
ti amo e per te sto facendo tutto questo
ti amo e tu cosa stai facendo?
Tratto dal diario di Cì, e liberamente riadattato da Emme.
Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è da ritenersi puramente voluto.
"4 Gennaio 2011
Mi sveglio dopo una notte in cui ho dormito beatamente. Mi preparo un the alla violetta e decido di ottimizzare i tempi per studiare il più possibile, visto che questa sera andrò a teatro con la mia amiche Emme. Prendo la tazza bianca con dipinto il narciso e mi dirigo in camera, con un misto di stanchezza e teina, accorgendomi che quella calda colazione sta già avendo l'effetto desiderato. Faccio le solite cose: accendo il PC, apro le persiane e schiaccio il pulsantino d'accensione del cellulare.
Tutto è acceso, tutto si è svegliato, anche in questa mattina di eclissi. Stavo appena cominciando a svegliarmi, quando dal freddo della mia scrivania di marmo sento uno strano rumore: una vibrazione. Mi chiedo come sia possibile che un'impercettibile vibrazione e un flebile suono possano far sussultare una persona, come quando si cammina per strada da soli e si sente in lontananza qualcuno che chiama il nostro nome, rimanendo piacevolmente sorpresi.
Guardo il display: un nuovo messaggio. Apro. Leggo. Fisso il vuoto per un attimo.
Rileggo, incredula. Mittente?
Effe.
C'ho messo un po' a realizzare che era stato proprio lui a scrivermi un messaggio di sua iniziativa alle 8e30 di mattina, prima di cominciare il lavoro e, come sempre, mi sono un po' risentita, cominciando la solita solfa di domande: “cosa vuole? perché mi dovrebbe pensare prima del lavoro? cos'è, ha bisogno di un confessore?”
Mando subito un sms alla mia amica Emme, copiando e incollando "la pietra dello scandalo" e aspettando trepidamente una sua risposta. Vibra una seconda volta il cellulare, un altro messaggio, ma questa volta è il turno di Emme che, riassumendo, dice: " boh ... in fondo dovevi fargli quel famoso discorso che hai in sospeso, vedi tu che fare".
Vedi tu che fare... in questi casi sento il bisogno di qualcuno, qualcuno che mi dia un ordine, che mi dica cosa fare, come agire, cosa dire. Ho la nausea al solo pensiero di vederlo, non voglio che ritorni come se niente fosse dopo che, con tanta fatica, l'ho chiuso fuori.
Mi sento inerme, impotente, come se la mia reazione di dire "sì, vediamoci" fosse fisiologica, naturale, non forzata, come se per me fosse normale scodinzolare e accorrere ogni volta che chiama.
La verità, mio malgrado, è che sono ferita dai suoi comportamenti ambigui, perché mi aspettavo qualcosa di più. Non è per niente giusto, però, che dia tutta la colpa a me stessa per questi miei pensieri, perché non è che fossero fondati sul niente, anzi di situazioni e discorsi ambigui ce ne sono stati eccome.
Non ho ancora capito come e cosa mi considera: una bambina, una ragazza, una giovane donna, la sorellina che non ha mai avuto? Cosa di tutto questo?
Per una volta vorrei che me lo dicesse, cavolo! Non mi sembra di pretendere tanto, solo chiarezza e coerenza, perché se mi dici che a me ci tieni, che vale la pena conoscermi ed instaurare un rapporto con me (e ti commuovi pure!) quanto meno mi aspetto una dimostrazione di quanto dici, non mi sembra di pretendere il mondo.”
Sbuffo, morsicandomi le pellicine delle unghie, un gesto impulsivo e quasi involontario quando sono nervosa e ho troppi pensieri per la testa.
Involontario.
Come il mio continuo riavvicinamento a lui ogni volta che decido di mettere una pietra sopra il nostro non-ordinario rapporto.
Prendo la tazza di the e vi soffio sopra, per spostare il vapore nella stanza. Un forte odore di violetta mi inebria le narici.
Per un attimo sorrido: penso ai fiori di campo, ai profumi della mia amata montagna, all’estate passata insieme, alla nostra amicizia…
Sorseggio, il sorriso scompare.
Guardo i fondi del the e penso agli antichi che leggevano quelle foglioline residue nelle loro coppe, interpretando la loro posizione come segno degli dei. Già, divinazione la chiamano: penetrare i misteri dell'avvenire!
Ci guardo, ma non ci vedo nulla, io. Nemmeno un consiglio dai fondi del the mi merito!
Mi rituffo nei miei pensieri. Penso che ho tanti di quei rimorsi che Effe non immagini neanche, primo fra tutti l'aver dato tutto e l'essere stata sempre e comunque disponibile con chi non se l'è mai meritato e che non ha mai fatto niente per meritarselo.
Sono esagerata? Non credo, solo stufa, stanca e non più disposta a una cosa del genere. Sono una persona, non un pupazzo o il muro del pianto, non è che le spalle larghe per sopportare i pesi altrui le devo avere solo io, sia chiaro! Anche io ogni tanto mi vorrei appoggiare a qualcuno per un attimo, per riprendermi da una terribile corsa. Ma non posso farlo. E lo sai perché?
Perché non c'è mai nessuno, tranne quelle 2 o 3 persone che sempre mi sostengono come possono.
"Scusa, oggi non posso", "Non ci sono, mi dispiace".
E pensare che sono le stesse che qualche tempo prima avevano detto "Per te ci sarò sempre". Ma per favore!
Se non siete in grado di mantenere e dimostrare ciò che dite, abbiate almeno la decenza di tacere!
Fareste più bella figura!”
"Cì"
Fonte dell'immagine: La Chiesa di Dio Onnipotente
Condizioni d'Uso: Avviso legale e condizioni per l’uso
Ascolta! Chi è che parla?
di Zhou Li, Cina
Per una predicatrice della Chiesa, niente è più doloroso dell’impoverimento spirituale e del non avere nulla da predicare. Mi sentivo smarrita nel vedere sempre meno fratelli e sorelle venire alle riunioni, e molte volte mi sono presentata dinanzi al Signore a pregare con fervore per chiederGli di rafforzare la fede di fratelli e sorelle. Ma la desolazione della Chiesa non è affatto migliorata e perfino io vivevo nella debolezza e nella negatività…
Un giorno stavo lavorando a casa quando all’improvviso sono arrivati il fratello Wang e il fratello Lin, che ho fatto entrare con piacere. Dopo uno scambio di convenevoli, il fratello Wang ha detto: “Sorella Zhou, com’è attualmente il tuo spirito?” Ho sospirato e ho risposto: “Non dirmelo. Adesso sono debole di spirito e non ho niente da predicare nei miei sermoni! Anche i fratelli e le sorelle sono tutti negativi e deboli. Nella Chiesa non è rimasto quasi più nessuno”. Il fratello Lin mi ha domandato: “Sorella Zhou, sai perché non hai niente da predicare nei sermoni e perché nella Chiesa non è rimasto quasi nessuno?” Appena gli ho sentito pronunciare quelle parole ho pensato: è proprio quello che voglio sapere. Davvero loro sapevano il perché? Mi sono affrettata a domandare: “Perché?” Il fratello Wang ha risposto: “Perché il Signore è già ritornato. Si è incarnato per la seconda volta, sta pronunciando le Sue parole e sta compiendo una nuova opera. Molti fratelli e sorelle hanno già accolto l’opera di Dio nell’Età del Regno e vivono nella corrente dell’attuale opera dello Spirito Santo. La loro situazione continua a migliorare. Coloro che non hanno tenuto il passo con la nuova opera di Dio hanno perduto l’opera dello Spirito Santo e così non hanno più parole da predicare e sono negativi e deboli. Dobbiamo affrettarci a seguire le orme di Dio!” Nel sentire queste parole, tutt’a un tratto mi sono ricordata le parole del mio collaboratore anziano: “Se qualcuno afferma che Dio è venuto a compiere una nuova opera e che ha espresso nuove parole, si sta allontanando dalla Bibbia, e allontanarsi dalla Bibbia significa non credere nel Signore; è apostasia”. Riflettendoci, ho detto molto seria: “I collaboratori anziani non ci dicono forse spesso che allontanarsi dalla Bibbia significa non credere nel Signore? Dovreste tutti sapere che allontanarsi dalla Bibbia significa allontanarsi dalla via del Signore. Come osate cercare di predicare a me in questo modo?”. Nel dirlo, la rabbia era tale che sono scattata in piedi. Il fratello Lin ha detto: “Sorella Zhou, non agitarti. Sappiamo che tu credi sinceramente in Dio e sei zelante, ed è per questo che ti parliamo della nuova opera di Dio. Noi crediamo nel Signore da tanti anni. Non abbiamo sempre desiderato il ritorno del Signore? Adesso è ritornato e sta compiendo l’opera del giudizio degli ultimi giorni. È una bellissima notizia. Dobbiamo ricercare e investigare con diligenza e non perdere l’occasione di accogliere il Signore!” Senza attendere che il fratello Lin concludesse, ho sollevato la mano e l’ho interrotto a voce alta: “Basta, basta, basta! Non dire altro. Io non intendo credere a ciò che si allontana dalla Bibbia. Voi non vi attenete alla via del Signore, ma io devo”. Hanno visto che non volevo proprio ascoltarli e così non hanno avuto altra scelta che andarsene. Sono ritornati altre volte, ma li ho ignorati e basta.
In seguito, il fratello Wang e il fratello Lin sono venuti a casa mia con due sorelle per predicarmi il Vangelo. Quel giorno ero in casa a pulire i fagioli mentre mio marito lavorava all’esterno. Li ha visti arrivare e li ha fatti entrare. Non appena li ho visti, mi è venuto il batticuore: perché erano ritornati portando con sé due rinforzi? Sono entrati tutti e quattro e mi hanno salutata e poi hanno cominciato a comunicare con mio marito. Mi sono sentita ancora più ansiosa e ho pensato: “Quello che predicano si allontana dalla Bibbia, perciò devo sorvegliare mio marito e non permettere che si lasci convincere!” Volevo mandarli via, ma temevo che mio marito si adirasse con me. Non potevo far altro che rimanere in silenzio, pur non accettando nemmeno una parola di quello che dicevano. Ma mio marito ascoltava annuendo e non poteva fare a meno di dire: “Già! Giusto! Sì! Proprio così. Lo spiegate così bene!” Vedendo mio marito così conquistato, all’improvviso mi sono sentita furiosa e ho puntato il dito contro di lui sbottando: “Giusto cosa? Quanto hai letto della Bibbia? Da quanto tempo credi in Dio? Hai pregato il Signore? Dici ‘giusto, giusto, giusto’, ma quanto ne capisci?” Visto che io facevo tutto quel chiasso, la stanza di colpo si è fatta silenziosa e tutti si sono scambiati delle occhiate. Mio marito si è affrettato a dirmi: “Non urlare. Prima ascolta. Ci fa bene. Se non ascolti, come puoi sapere se sia giusto o sbagliato?” Visto che non potevo impedirgli di ascoltare, rabbiosamente ho smosso avanti e indietro i fagioli con entrambe le mani, facendo intenzionalmente molto rumore, e ho pensato: “Farti ascoltare? Non voglio farti sentire niente. Metterò fine a tutto questo!” Ma il forte rumore dei fagioli non ha impedito a mio marito di ascoltare la loro comunicazione. Anzi, lui parlava e rideva con quei quattro e la comunicazione era assai armoniosa. Dopo un po’, mio marito mi ha detto contento: “Oh, Li! Il Signore è davvero ritornato. Le parole di questo libro sono i discorsi di Dio in persona! È fantastico! Li, preparaci qualcosa da mangiare”. Gli ho rivolto un’occhiata senza rispondere. Poi il fratello Lin ha lasciato a mio marito delle registrazioni, un libro di inni e una copia di “La Parola appare nella carne” e se ne sono andati. Io non ne potevo più e ho detto a mio marito: “Quante volte i collaboratori anziani ci hanno detto che per credere in Dio non dobbiamo allontanarci dalla Bibbia e che allontanarsi dalla Bibbia significa non credere in Dio? Te lo sei dimenticato? Perché non sei capace di prendere posizione su questa faccenda?” Mi ha risposto senza esitazione: “Quello che dicono non è un allontanarsi dalla Bibbia ma qualcosa di più elevato e profondo della Bibbia. Inoltre, la nuova opera di Dio che stanno diffondendo avvera la parola del Signore e le profezie del libro dell’Apocalisse. Dopo avere ascoltato la loro comunicazione, capisco con chiarezza molte cose della Bibbia che prima non capivo. Il Vangelo di Dio Onnipotente che loro testimoniano è la vera via. Apri gli occhi e guarda. Nella nostra Chiesa sono rimaste poche persone. La Chiesa è ormai desolata. Eppure tu ancora insisti con le parole dei collaboratori anziani. Non è davvero sciocco? Faresti meglio ad affrettarti a esaminare la questione”. Sentendolo parlare così, ho risposto con rabbia: “Tu che ne sai? Allontanarsi dalla Bibbia significa tradire il Signore. Se tu non ti attieni alla Bibbia, io sì!”
Dopo di che ogni giorno mio marito, non appena aveva tempo, leggeva il libro lasciatogli dal fratello Lin, “La Parola appare nella carne”. Un giorno mio marito si è alzato prima dell’alba per leggere quel libro. Assonnata, l’ho sentito leggere: “Hai forse dimenticato […]? Hai davvero scordato […]?” (Come Pietro arrivò a conoscere Gesù). Sentendolo leggere ad alta voce, mi sono un po’ adirata e ho pensato: così presto la mattina non lascia dormire gli altri! Dopo un po’ ho sentito debolmente: “Poiché, prima di venire crocifisso Gesù gli aveva detto: ‘Io non sono di questo mondo, e anche tu non sei di questo mondo’” (Come Pietro arrivò a conoscere Gesù). Strano! Perché in questo libro è menzionato il Signore Gesù? Ho sentito male? Poi ho udito chiaramente: “Hai forse dimenticato […]? Hai davvero scordato […]?” Nel sentirlo il cuore mi si è messo in agitazione e non sono più riuscita a dormire. Mi sono detta: “Chi ha pronunciato queste parole? O Dio! Sei Tu che mi poni questa domanda? Sembra che Tu dica a me queste parole. Sono così delicate! Devo alzarmi subito e fare colazione. Dopo colazione vedrò che cosa dice in fin dei conti quel libro, per capire se effettivamente si allontani dalla Bibbia oppure no e se queste siano o no le parole di Dio”.
Dopo colazione, mio marito è tornato a leggere il libro. Ho pensato: perché non mi ha chiesto di leggerlo con lui? Sono rimasta sulla porta a lungo, ma mio marito era sprofondato nella lettura del libro e non si è accorto di me. Così mi sono messa a camminare avanti e indietro in cucina. Mi sentivo molto preoccupata. Dato che volevo proprio leggere ciò che era scritto nel libro, ho fatto capolino nella stanza e ho visto che mio marito era ancora sprofondato nella lettura del libro. Volevo andare a leggerlo anch’io, ma quando ho pensato a tutte le volte in cui i fratelli e le sorelle erano venuti a predicare a me e avevo sempre opposto un rifiuto, mi sono domandata se mio marito mi avrebbe criticata se avessi preso l’iniziativa di andare a leggerlo. Se mi avesse criticata, mi sarei sentita terribilmente in imbarazzo! Quel pensiero mi ha fatto desistere. Mentre facevo avanti e indietro fuori dalla porta, ho ricordato le parole che mio marito aveva letto ad alta voce al mattino e ho provato un’ansia ancora maggiore. Ho pensato: così non va bene. Devo entrare a vedere di che cosa tratta quel libro. Ma sulla soglia sono indietreggiata di nuovo. Ero sui carboni ardenti, non sapevo che fare. Infine mi sono decisa: Ma certo! Dio vuole che io parli chiaro! Chi mi ha detto di parlare così e non ascoltare il consiglio di mio marito? Così mi sono fatta forza e sono entrata nella stanza e, facendomi coraggio, ho detto con imbarazzo: “Posso leggerlo con te?” Mi ha guardata ed è parso molto sorpreso, e poi tutto contento ha detto: “Vieni, vieni! Leggiamo assieme”. In quel momento mi sono sentita estremamente commossa. Mio marito non mi aveva criticata come avevo immaginato! Il mio cuore ansioso finalmente si è placato e io ho letto contenta il libro con lui. Però le parole che leggevo nel libro non erano quelle che avevo ascoltato nelle prime ore del mattino! In quel momento mio marito è uscito e io mi sono affrettata a sfogliare le pagine del libro. A un tratto ho visto quello che stavo cercando e felice ho letto ad alta voce: “Pietro fu enormemente incoraggiato dalle parole di Gesù, poiché, prima di venire crocifisso Gesù gli aveva detto: ‘Io non sono di questo mondo, e anche tu non sei di questo mondo’. In seguito, quando Pietro raggiunse livelli di estrema sofferenza, Gesù glielo rammentò: ‘Pietro, lo hai dimenticato? Io non sono del mondo, e fu solo a motivo della Mia opera se sono andato via prima. Anche tu non sei del mondo, l’hai scordato? Te l’ho detto due volte, non ricordi?’ Pietro Lo sentì ed esclamò: ‘Non l’ho scordato!’ Allora Gesù disse: ‘Una volta trascorresti un periodo felice insieme a Me in cielo e un periodo al Mio fianco. Ora senti la Mia mancanza, e Io sento la tua. Sebbene le creature non siano degne di alcuna considerazione ai Miei occhi, come posso non amare chi è così innocente e amabile? Hai forse dimenticato la Mia promessa? Devi accettare il Mio incarico sulla terra; devi completare il lavoro che ti ho affidato. Verrà il giorno in cui ti guiderò perché tu sia al Mio fianco’” (“Come Pietro arrivò a conoscere Gesù” in “La Parola appare nella carne”). L’ho letto varie volte e più lo leggevo e più sentivo che queste parole non si allontanavano dalla Bibbia. Erano soltanto più chiare e trasparenti della Bibbia. Ma i miei collaboratori anziani avevano detto: “Chiunque diffonda il messaggio secondo cui Dio è venuto a compiere una nuova opera e a pronunciare nuove parole si allontana dalla Bibbia, e allontanarsi dalla Bibbia significa allontanarsi dalla via del Signore”. Ma quello che avevano detto non corrispondeva ai fatti, giusto? In cuor mio ho pregato: “O Dio! Che significa tutto questo? Possa Tu illuminarmi e guidarmi, per farmi capire la Tua volontà…”
Poi ho visto che le parole di Dio Onnipotente dicevano: “Per molti anni il tradizionale strumento della fede umana (quella del Cristianesimo, una delle tre religioni principali al mondo) ha consistito nella lettura della Bibbia; allontanarsi da essa significa non avere fede nel Signore, è espressione di eterodossia e di eresia, e anche quando gli uomini leggono altri libri, il fondamento di quest’ultimi deve essere la spiegazione della Bibbia. Vale a dire che, se dici di credere nel Signore, devi leggere la Bibbia, nutrirtene, e al di fuori di essa non devi venerare alcun libro che non la coinvolga. Se lo fai, tradisci Dio. Dal momento in cui è esistita la Bibbia, la fede nel Signore da parte delle persone è stata fede nella Bibbia. Invece di dire che gli esseri umani credono nel Signore, è meglio affermare che credono nella Bibbia; piuttosto di sostenere che hanno iniziato a leggerla, è meglio dichiarare che hanno iniziato a crederle; e anziché ammettere che sono ritornati davanti al Signore, sarebbe meglio dire che sono tornati di fronte alla Bibbia. In tal modo le persone la adorano come se fosse Dio, come se si trattasse della loro linfa vitale, e perderla significherebbe il venire meno della propria vita. Gli uomini considerano di pari importanza la Bibbia e Dio e addirittura ci sono coloro che la ritengono superiore a Lui. Se gli esseri umani sono privi dell’operato dello Spirito Santo, se non possono sentire Dio, possono comunque continuare a vivere, ma non appena vengono privati della Bibbia o dei suoi famosi capitoli e delle sue massime, allora è come se avessero perso la propria vita” (“In merito alla Bibbia (1)” in “La Parola appare nella carne”). Le parole di Dio mi hanno veramente toccato il cuore. Non stava parlando proprio di me? Ripensando a quando avevo cominciato a credere nel Signore, era così che sostenevo la mia fede. Consideravo la Bibbia la mia linfa vitale. Dovevo collocarla da qualche parte in alto ogni volta che la leggevo, per timore che i bambini la toccassero. Consideravo la Bibbia al di sopra di ogni altra cosa e pensavo perfino che allontanarsi dalla Bibbia fosse un tradimento del Signore. Avevo torto? Col cuore disposto a ricercare, ho continuato a leggere, da “In merito alla Bibbia (1)” fino a “In merito alla Bibbia (4)”. Più leggevo, più mi sentivo illuminata. Le parole di Dio Onnipotente mi hanno fatto capire a fondo. È risultato che la Bibbia era soltanto un resoconto storico dell’opera di Dio e una testimonianza delle prime due fasi dell’opera di Dio. Come l’Antico Testamento narra l’opera compiuta da Dio Jahvè dalla creazione del mondo alla fine dell’Età della Legge, così il Nuovo Testamento narra l’opera del Signore Gesù nell’Età della Grazia. L’opera di Dio è sempre nuova, mai vecchia, e va sempre avanti. Adesso Dio compie una nuova opera al di fuori della Bibbia: l’opera dell’Età del Regno. Questa fase dell’opera è l’ultima fase dell’opera di salvezza dell’umanità da parte di Dio. Dall’Età della Legge all’Età della Grazia e poi all’Età del Regno negli ultimi giorni, le tre fasi vengono compiute tutte da un unico Dio. Leggere le parole di Dio Onnipotente mi ha veramente aperto gli occhi, e quelle parole erano una gioia per gli occhi! Sì, Dio è talmente onnipotente e saggio: come potrebbe compiere soltanto l’opera limitata di cui parla la Bibbia? E dalle parole di Dio Onnipotente ho visto davvero che le parole e l’opera degli ultimi giorni di Dio non rinnegano la Bibbia, ma piuttosto elevano e approfondiscono l’opera dell’Età della Legge e dell’Età della Grazia narrate nella Bibbia, e tutto ciò che Dio fa ora è più in linea con le esigenze attuali degli esseri umani. Un brano delle parole di Dio dice: “Devi comprendere il motivo per cui, in questo tempo, ti viene chiesto di non leggere la Bibbia, perché c’è un’altra opera che ne è separata, come mai Dio non cerca la pratica più recente, più dettagliata nella Bibbia, per quale motivo c’è invece un’opera straordinaria al di fuori di essa. Questo è tutto quello che dovreste comprendere. Devi comprendere la differenza tra il vecchio e il nuovo lavoro e, sebbene tu non legga la Bibbia, devi essere in grado di analizzarla; in caso contrario, la adorerai ancora, e ti sarà difficile prendere parte alla nuova opera e ai nuovi cambiamenti. Poiché vi è una via superiore, perché studiare quella umile e antiquata? Dato che ci sono espressioni più recenti e opere più attuali, perché vivere fra vecchi documenti storici? Le nuove parole possono provvedere a te, il che dimostra che è questa la nuova opera; i vecchi documenti non possono saziarti o soddisfare le tue esigenze correnti, e questo prova che sono storia e non l’opera del qui ed ora. La via più elevata è quella nuova e, con questo lavoro, non importa quanto sia superiore la via del passato, sarà sempre la storia delle considerazioni umane, e non importa il suo valore come punto di riferimento, sarà ancora la vecchia via. Sebbene sia documentata nel ‘libro sacro’, la vecchia via è storia; benché non vi sia alcuna traccia di essa nel ‘libro sacro’, la nuova via è quella del qui ed ora. Questo percorso può salvarti e cambiarti, poiché si tratta dell’opera dello Spirito Santo” (“In merito alla Bibbia (1)” in “La Parola appare nella carne”). In quel momento ho visto improvvisamente la luce e ho capito perché io avessi sempre sostenuto la Bibbia e ciò nonostante il mio spirito fosse divenuto sempre più negativo, al punto che avevo perfino esaurito gli argomenti da predicare; ho capito che anche i fratelli e le sorelle diventavano sempre più deboli, al punto che non frequentavano più le riunioni, mentre quei fratelli e quelle sorelle che avevano accolto il Vangelo del Regno di Dio Onnipotente erano colmi di fede. Comunque li avessi trattati, non erano mai stati negativi né si erano scoraggiati, ed erano tornati più volte a predicarmi il Vangelo. Il motivo era che io mi aggrappavo all’opera passata di Dio. Era la via vecchia, che da tempo aveva perduto l’opera dello Spirito Santo. Invece i fratelli e le sorelle della Chiesa di Dio Onnipotente avevano accolto l’autorità della nuova opera di Dio, avevano ricevuto la provvista delle attuali parole di Dio e avevano ottenuto l’opera dello Spirito Santo. Ecco la differenza tra la via nuova e la via vecchia! Questa era la causa profonda del perché il mondo religioso fosse in declino e la Chiesa di Dio Onnipotente diventasse sempre più prospera! “Signore”, ho pregato. “Adesso finalmente capisco che Tu sei ritornato veramente e ci hai indicato una nuova via, una nuova provvista di vita. Ti ringrazio!”
In quel momento le mie emozioni erano lacerate tra la felicità e lo sconforto. Ero felice che Dio non mi avesse abbandonata, malgrado io fossi stata così ribelle e disobbediente, e che avesse usato questo metodo speciale di far leggere ad alta voce a mio marito le parole di Dio per farmi ascoltare la Sua voce. Era veramente l’amore di Dio per me e la Sua offerta di salvezza! Ma ero sconfortata perché sebbene aspettassi con impazienza da molti anni il ritorno del Signore non avevo mai immaginato possibile che Lo avrei respinto quando fosse ritornato e avesse bussato alla mia porta. Sebbene quei fratelli e sorelle si erano presi la briga di recarsi più volte da me per comunicarmi il Vangelo, non avevo fatto altro che ignorarli. Erano entrati in comunicazione con mio marito, mentre io li avevo derisi e intenzionalmente li avevo disturbati… Pensandoci ho provato una fitta al cuore e non sono riuscita a trattenere le lacrime. Mi sono inginocchiata dinanzi a Dio e ho pregato: “Dio Onnipotente! Avevo torto. Per tanti anni ho sempre sostenuto la Bibbia e ho pensato che allontanarsi dalla Bibbia significasse non credere in Dio. Ho trattato la Bibbia come Dio e ho respinto ripetutamente la Tua nuova opera, e ho respinto il Tuo avvento. Ero davvero cieca! Adesso sono disposta a mettere da parte la Bibbia, seguire la Tua nuova opera e ascoltare le Tue parole della nuova età. Non Ti sarò mai più ostile e non voglio rovinare l’intera mia vita con i miei concetti e le mie fantasie. O Dio! Desidero prendere la decisione di collaborare con Te e riportare nella Tua famiglia coloro che nella Chiesa credono veramente in Te, per contraccambiare quello che Ti devo!”
Fonte: La Chiesa di Dio Onnipotente
durante il concerto Amiche per l'Abruzzo.
Dopo che MTV.it, Rockol ed Elle hanno attinto dal migliaio di foto scattate il 21 giugno, anch'io ho deciso di fare la mia "selezione". Guarda tutto il set su Flickr
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