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IL LEONE E' TORNATO, UN POCO ADDORMENTATO MA PRONTO A RUGGIRE DI NUOVO.

PER IL TITOLO MI SON ISPIRATO AL MOTIVO DEL 1961 "THE LION SLEEP TONIGHT"

www.youtube.com/watch?v=OQlByoPdG6c

 

L'OPERA E' DELL'ARTISTA NINA BEIER

www.artuu.it/nina-beier-presenta-the-guardians-sulla-pist...

ESPOSTA SULLA PISTA 500 LA VECCHIA PISTA SUL TETTO DEL LINGOTTO DOVE VENIVANO COLLAUDATE LE AUTO USCITE DALLA CATENA DI MONTAGGIO, OGGI TRASORMATA IN UN GIARDINO.

www.elledecor.com/it/viaggi/a38147834/giardino-sul-tetto-...

 

GRAZIE A TUTTI PER 9.500.000 VISITE

La storia del Grand Hotel di Rimini comincia nel 1908 quando venne inaugurato su progetto dell’architetto sudamericano Paolo Somazzi in uno stile liberty che riecheggiava i fasti della belle époque e della Costa Azzurra. Il progetto era di attrarre la clientela raffinatissima della nobiltà nordeuropea. “L’Ostenda Italiana”, come venne dipinta in un’intelligente campagna pubblicitaria, accompagnava il Kursaal, famoso stabilimento termale distrutto del 1948. Dopo un incendio nel 1920 e la ricostruzione, l’hotel perse le sue due cupole, e l’amministrazione locale intensificò gli sforzi per attrarre un turismo più popolare. I soggiorni estivi di Mussolini a Riccione (dove passava le vacanze in compagnia della moglie Rachele Guidi) non favorivano l’eterna rivale, anche se era proprio al Grand Hotel che il figlio del secolo incontrava in gran segreto l’amante Claretta Petacci. I gravi danneggiamenti causati dalla guerra costrinsero a nuovi e onerosi lavori. Il rilancio avvenne con quattro edizioni di Miss Italia negli anni ’50 e poi con l’arrivo di Pietro Arpesella che rilevò la struttura per dar via alla stagione più felice dell’hotel. Il boom, il turismo di massa e, nel 1973, Amarcord. Uomo di mondo dalla vita avventurosa, Arpesella era il padrone di casa perfetto, in un tempo in cui i bravi direttori d’hotel erano contesi come soprani. “Il Grand Hotel è un'invenzione, è un’astronave atterrata per sbaglio. Bianco, immenso, con un che di sacro. Non c’entra nulla con la Riviera Luna Park, con le vacanze della fretta, eppure ne è il santuario. Racconta che cosa è stata Rimini: ville eleganti, viali dolci, palazzi aristocratici. Fellini intanto non era più il quattordicenne che era entrato per la prima volta con la bocca aperta, né il caricaturista che vi aveva lavorato da giovane. Manteneva però il vizio di ritrarre gli ospiti, quando ormai vi soggiornava in pianta stabile se faceva ritorno a Rimini. Il regista amava tanto l’hotel da ricostruirlo a Cinecittà per le riprese di Amarcord, sulla cui locandina si può intravedere. Dopo varie vicissitudini, il Grand Hotel è dal 1994 monumento nazionale e fa ora parte del gruppo Select Hotels della famiglia Batani. Oggi l’hotel cinque stelle lusso di Rimini può sfoggiare 117 stanze tra le quali 3 regal suites e 9 junior suites con tanto di lampadari veneziani e parquet del XVIII secolo. Il ristorante 'La dolce vita' (altro capolavoro di Fellini)è invece adornato di ricchi affreschi e architetture neoclassiche, mentre nel salone da feste 'Quattro colonne' si tengono gli eventi più sfarzosi. E poi due piscine, una SPA con bagno turco, accesso al mare… ma niente è suggestivo come l’idea di passeggiare tra le sue mura come Enrico Caruso che si sporgeva dalle finestre con la nostalgia del Golfo di Napoli, o Lady Diana, Alberto Sordi, Sharon Stone e tanti altri su cui aleggia, come in uno dei suoi sogni a pellicola, il ricordo di Fellini. Fonte: www.elledecor.com/it/viaggi/a29992500/grand-hotel-rimini-...

La storia del Grand Hotel di Rimini comincia nel 1908 quando venne inaugurato su progetto dell’architetto sudamericano Paolo Somazzi in uno stile liberty che riecheggiava i fasti della belle époque e della Costa Azzurra. Il progetto era di attrarre la clientela raffinatissima della nobiltà nordeuropea. “L’Ostenda Italiana”, come venne dipinta in un’intelligente campagna pubblicitaria, accompagnava il Kursaal, famoso stabilimento termale distrutto del 1948. Dopo un incendio nel 1920 e la ricostruzione, l’hotel perse le sue due cupole, e l’amministrazione locale intensificò gli sforzi per attrarre un turismo più popolare. I soggiorni estivi di Mussolini a Riccione (dove passava le vacanze in compagnia della moglie Rachele Guidi) non favorivano l’eterna rivale, anche se era proprio al Grand Hotel che il figlio del secolo incontrava in gran segreto l’amante Claretta Petacci. I gravi danneggiamenti causati dalla guerra costrinsero a nuovi e onerosi lavori. Il rilancio avvenne con quattro edizioni di Miss Italia negli anni ’50 e poi con l’arrivo di Pietro Arpesella che rilevò la struttura per dar via alla stagione più felice dell’hotel. Il boom, il turismo di massa e, nel 1973, Amarcord. Uomo di mondo dalla vita avventurosa, Arpesella era il padrone di casa perfetto, in un tempo in cui i bravi direttori d’hotel erano contesi come soprani. “Il Grand Hotel è un'invenzione, è un’astronave atterrata per sbaglio. Bianco, immenso, con un che di sacro. Non c’entra nulla con la Riviera Luna Park, con le vacanze della fretta, eppure ne è il santuario. Racconta che cosa è stata Rimini: ville eleganti, viali dolci, palazzi aristocratici. Fellini intanto non era più il quattordicenne che era entrato per la prima volta con la bocca aperta, né il caricaturista che vi aveva lavorato da giovane. Manteneva però il vizio di ritrarre gli ospiti, quando ormai vi soggiornava in pianta stabile se faceva ritorno a Rimini. Il regista amava tanto l’hotel da ricostruirlo a Cinecittà per le riprese di Amarcord, sulla cui locandina si può intravedere. Dopo varie vicissitudini, il Grand Hotel è dal 1994 monumento nazionale e fa ora parte del gruppo Select Hotels della famiglia Batani. Oggi l’hotel cinque stelle lusso di Rimini può sfoggiare 117 stanze tra le quali 3 regal suites e 9 junior suites con tanto di lampadari veneziani e parquet del XVIII secolo. Il ristorante 'La dolce vita' (altro capolavoro di Fellini)è invece adornato di ricchi affreschi e architetture neoclassiche, mentre nel salone da feste 'Quattro colonne' si tengono gli eventi più sfarzosi. E poi due piscine, una SPA con bagno turco, accesso al mare… ma niente è suggestivo come l’idea di passeggiare tra le sue mura come Enrico Caruso che si sporgeva dalle finestre con la nostalgia del Golfo di Napoli, o Lady Diana, Alberto Sordi, Sharon Stone e tanti altri su cui aleggia, come in uno dei suoi sogni a pellicola, il ricordo di Fellini. Fonte: www.elledecor.com/it/viaggi/a29992500/grand-hotel-rimini-...

La storia del Grand Hotel di Rimini comincia nel 1908 quando venne inaugurato su progetto dell’architetto sudamericano Paolo Somazzi in uno stile liberty che riecheggiava i fasti della belle époque e della Costa Azzurra. Il progetto era di attrarre la clientela raffinatissima della nobiltà nordeuropea. “L’Ostenda Italiana”, come venne dipinta in un’intelligente campagna pubblicitaria, accompagnava il Kursaal, famoso stabilimento termale distrutto del 1948. Dopo un incendio nel 1920 e la ricostruzione, l’hotel perse le sue due cupole, e l’amministrazione locale intensificò gli sforzi per attrarre un turismo più popolare. I soggiorni estivi di Mussolini a Riccione (dove passava le vacanze in compagnia della moglie Rachele Guidi) non favorivano l’eterna rivale, anche se era proprio al Grand Hotel che il figlio del secolo incontrava in gran segreto l’amante Claretta Petacci. I gravi danneggiamenti causati dalla guerra costrinsero a nuovi e onerosi lavori. Il rilancio avvenne con quattro edizioni di Miss Italia negli anni ’50 e poi con l’arrivo di Pietro Arpesella che rilevò la struttura per dar via alla stagione più felice dell’hotel. Il boom, il turismo di massa e, nel 1973, Amarcord. Uomo di mondo dalla vita avventurosa, Arpesella era il padrone di casa perfetto, in un tempo in cui i bravi direttori d’hotel erano contesi come soprani. “Il Grand Hotel è un'invenzione, è un’astronave atterrata per sbaglio. Bianco, immenso, con un che di sacro. Non c’entra nulla con la Riviera Luna Park, con le vacanze della fretta, eppure ne è il santuario. Racconta che cosa è stata Rimini: ville eleganti, viali dolci, palazzi aristocratici. Fellini intanto non era più il quattordicenne che era entrato per la prima volta con la bocca aperta, né il caricaturista che vi aveva lavorato da giovane. Manteneva però il vizio di ritrarre gli ospiti, quando ormai vi soggiornava in pianta stabile se faceva ritorno a Rimini. Il regista amava tanto l’hotel da ricostruirlo a Cinecittà per le riprese di Amarcord, sulla cui locandina si può intravedere. Dopo varie vicissitudini, il Grand Hotel è dal 1994 monumento nazionale e fa ora parte del gruppo Select Hotels della famiglia Batani. Oggi l’hotel cinque stelle lusso di Rimini può sfoggiare 117 stanze tra le quali 3 regal suites e 9 junior suites con tanto di lampadari veneziani e parquet del XVIII secolo. Il ristorante 'La dolce vita' (altro capolavoro di Fellini)è invece adornato di ricchi affreschi e architetture neoclassiche, mentre nel salone da feste 'Quattro colonne' si tengono gli eventi più sfarzosi. E poi due piscine, una SPA con bagno turco, accesso al mare… ma niente è suggestivo come l’idea di passeggiare tra le sue mura come Enrico Caruso che si sporgeva dalle finestre con la nostalgia del Golfo di Napoli, o Lady Diana, Alberto Sordi, Sharon Stone e tanti altri su cui aleggia, come in uno dei suoi sogni a pellicola, il ricordo di Fellini. Fonte: www.elledecor.com/it/viaggi/a29992500/grand-hotel-rimini-...

IL CASTELLO SCALIGERO

  

Il Castello Scaligero di Sirmione è considerata una delle fortificazioni meglio conservate del lago di Garda nonché tra le strutture difensive medievali più spettacolari. Il Castello Scaligero si affaccia direttamente sul lago di Garda ed è circondato dalle bellezze di Sirmione e della costa lacustre bresciana, offrendo ai visitatori la possibilità di fare un salto indietro nel tempo fino al Medioevo.

 

Notizie tratte da: www.elledecor.com/it/viaggi/a42798454/leggenda-castello-s...

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THE SCALIGER CASTLE

  

The Scaliger Castle of Sirmione is considered one of the best preserved fortifications on Lake Garda as well as one of the most spectacular medieval defensive structures. The Scaliger Castle directly overlooks Lake Garda and is surrounded by the beauties of Sirmione and the Brescia lake coast, offering visitors the opportunity to take a step back in time to the Middle Ages.

  

CANON EOS 600D con ob. SIGMA 10-20 f./4-5,6 EX DC HSM

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PASSEGGIATA SOTTO IL PERGOLATO

  

Il Parco del Castello di Miramare a Trieste è il rigoglioso giardino, ricco di pregiate specie botaniche, progettato come il naturale proseguimento del famoso castello cittadino. La residenza venne costruita per volere dall'arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo per abitarvi insieme alla consorte, la principessa Carlotta del Belgio. Realizzata tra il 1856 e il 1860 su progetto dell’architetto viennese Carl Junker, adotta uno stile eclettico che prende ispirazione da diversi stili architettonici, dal gotico al medievale, fino al rinascimentale.

Il complesso gode di una posizione panoramica ammirevole.

  

Note tratte dal sito:

www.elledecor.com/it/viaggi/a29482076/castello-miramare-t...

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WALK UNDER THE PERGOLA

 

The Miramare Castle Park in Trieste is the lush garden, rich in precious botanical species, designed as the natural continuation of the famous city castle. The residence was built by order of Archduke Ferdinand Maximilian of Habsburg to live there with his wife, Princess Charlotte of Belgium. Built between 1856 and 1860 based on a design by the Viennese architect Carl Junker, it adopts an eclectic style that takes inspiration from different architectural styles, from Gothic to Medieval, up to Renaissance.

The complex enjoys an admirable panoramic position.

  

Immagine realizzata con lo smartphone HUAWEI MATE 20 PRO

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From Elle Decor March 2010

UNA PERLA BIANCA SUL MARE

  

Il castello di Miramare è un luogo molto particolare che sorge sull'omonima frazione di Trieste e rappresentandone l'attrazione principale. Il nome Miramare deriva dallo spagnolo mira el mar in quanto Massimiliano d’Asburgo (che fece costruire il castello) quando visitò il promontorio fu ispirato dal ricordo di castelli spagnoli affacciati sulle coste dell’oceano Atlantico. La fortezza sulla punta del promontorio di Grignano si dice sia vittima di una maledizione, secondo cui chiunque vi pernotti è destinato a morire prematuramente in terra straniera...

 

Note tratte dal sito:

www.elledecor.com/it/viaggi/a40144200/castello-di-miramar...

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A WHITE PEARL ON THE SEA

  

Miramare Castle is a very particular place that stands in the homonymous hamlet of Trieste and represents its main attraction. The name Miramare derives from the Spanish mira el mar as Maximilian of Habsburg (who built the castle) when he visited the promontory was inspired by the memory of Spanish castles overlooking the coasts of the Atlantic Ocean. The fortress on the tip of the Grignano promontory is said to be the victim of a curse, according to which anyone who spends the night there is destined to die prematurely in a foreign land...

  

CANON EOS 6D Mark II con ob. CANON EF 24-85 f./3,5-4,5 USM

liza bruce's marrakesh home

photos by: simon upton

elle decor, march 2011

 

gorgeous shady outdoor space, what a lovely place to escape the heat

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from elle decor:

 

pillows from west elm summer 2006 collection

awesome bed shot from elle decor. from the elaborate punched tin headboard to the mix and match pillows and bedding... this just rocks.

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Alex Papachristidis;

Elle Decor, November 2006

Fireworks explode over the city in celebration of Bastille Day.

Getty Images

 

Via:

www.elledecor.com/life-culture/g10307300/bastille-day/

 

elle decor india: why wasn't this invented years ago?!

I. Want. It.

 

Details: Daybed upholstered in Venetian velvet by Peter Fasano. Sofa by Peter Pawlak Design Studio, crafted by The Furniture Joint, and upholstered in Mohair Supreme (#451801-129) by Maharam. Barcelona stools by Knoll upholstered in Camelot Wool by Donghia. Floor lamp by Bottega Veneta. Platner side table by Knoll. Gunmetal side tables by Tomas Maier for Bottega Veneta.

 

Lisa Pomerantz's Chelsea apartment designed by Peter Pawlak. Photo by Joshua McHugh, Elle Decor, Jan/Feb 2008.

In Lisa Pomerantz's Chelsea apartment, the dining room doubles as a library. Berkeley extension table by Scott Jordan furniture. Wishbone chairs by Hans J. Wegner. Metamorphosis Pendant 3-M light by Collura & Co.

 

Interior design by Peter Pawlak. Photo by Joshua McHugh, Elle Decor, Jan/Feb 2008.

In the guest bedroom of Trey Laird's Hamptons home, walls are painted Hancock Green by Benjamin Moore. The quilt is from Calypso Home. The bed skirt is made of Michael Devine's Petite Fleur linen and the framed print is by Jean Pagliuso. Interior design by Jeffrey Bilhuber.

 

Photo from Elle Decor, July/August 2007.

Alex Papachristidis;

Elle Decor, November 2006

liza bruce's marrakesh home

photos by: simon upton

elle decor, march 2011

 

um, cover your ears... ::scrrrrrrreeeeaaaammm!!!!!!!!:: ...okay, thank you elle decor and a slew of other mags who are recognizing that right now is the winter doldrums. thank you ever.so.much for hitting with us spreads that are loaded with warmth and color and envious locations. in "the september issue" andre leon talley says, right about this time of year, that his eyes are "starved for beauty." amen and pass the elle decor. i bought a citron green curtain at westelm decor because i was blindsided by the color.

 

be sure to check the website 'cause there were more pictures than i'm going to post.

eclectic real home: could never do the masks though. too creepy.

liza bruce's marrakesh home

photos by: simon upton

elle decor, march 2011

 

what a gorgeous balance of earth tones and brights, patterns and textures. and the motif of the 8-point star is repeated everywhere in this house: the tables, the sconces, the windows, the lattices, the daybeds, the floors, the cushions, the pools, the knobs and the door handles. even the fireplace!

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