Una storia... coi baffi
Nel 1859 il trentasettenne Luigi Moretti fondava a Udine la sua “Fabbrica di birra e ghiaccio” dando una svolta, con grande lungimiranza imprenditoriale, alle attività della famiglia dedita fino ad allora al commercio all’ingrosso di bevande e generi alimentari.
Per l’Italia dell’epoca che conosceva metodi produttivi esclusivamente artigianali e destinava la modesta quantità di birra prodotta a una piccola clientela di amatori, i moderni criteri industriali e le apparecchiature d’avanguardia dello stabilimento di Luigi Moretti suonarono come una vera rivoluzione. La prima bottiglia di Birra Moretti arrivò sul mercato nel 1860, in tempo per brindare all’unità d’Italia che, da utopia, stava per trasformarsi in realtà, grazie ai moti patriottici friulani e in seguito alla conclusione della gloriosa parabola del Risorgimento. Il progetto originario prevedeva uno stabilimento capace di produrre 2.500 ettolitri di birra all’anno, sufficienti per soddisfare il mercato provinciale, ma il pensiero correva già verso il futuro, tant’è che Luigi Moretti si assicurò fin da subito un’area di terreno abbastanza grande per consentire ogni possibile sviluppo della sua azienda.
Birra Moretti ne ha fatta di strada da quel lontano 1859: in oltre 150 anni di storia ha saputo conquistare sempre nuovi appassionati ed estimatori in Italia e, passo dopo passo, ha anche saputo oltrepassare i confini nazionali: oggi viene esportata in oltre 40 Paesi e la sua produzione supera ormai i 2 milioni di ettolitri all’anno.
www.beverfood.com/birra-moretti-150-anni-autentica-storia...
IL BAFFO
Nel 1942 Leo Menazzi Moretti si imbatte in un signore dal baffo lungo alla trattoria Boschetti di Tricesimo.
Un uomo antico e moderno allo stesso tempo, elegante in un abito verde scuro, estremamente naturale, con un bel cappello, grandi baffi e un viso che sembra custodire mille racconti. È quando il commendatore Moretti chiese al “Baffone” il dovuto per il disturbo, lui rispose “Ch’al mi dedi di bevi, mi baste”. Moretti lo fotografa e in cambio gli regala tanta buona birra. L’anziano signore diventa inconsapevolmente il testimonial del brand friuliano, tanto che “Il baffo” si impone come una vera icona nell’immaginario pubblicitario del nostro Paese.
Una storia... coi baffi
Nel 1859 il trentasettenne Luigi Moretti fondava a Udine la sua “Fabbrica di birra e ghiaccio” dando una svolta, con grande lungimiranza imprenditoriale, alle attività della famiglia dedita fino ad allora al commercio all’ingrosso di bevande e generi alimentari.
Per l’Italia dell’epoca che conosceva metodi produttivi esclusivamente artigianali e destinava la modesta quantità di birra prodotta a una piccola clientela di amatori, i moderni criteri industriali e le apparecchiature d’avanguardia dello stabilimento di Luigi Moretti suonarono come una vera rivoluzione. La prima bottiglia di Birra Moretti arrivò sul mercato nel 1860, in tempo per brindare all’unità d’Italia che, da utopia, stava per trasformarsi in realtà, grazie ai moti patriottici friulani e in seguito alla conclusione della gloriosa parabola del Risorgimento. Il progetto originario prevedeva uno stabilimento capace di produrre 2.500 ettolitri di birra all’anno, sufficienti per soddisfare il mercato provinciale, ma il pensiero correva già verso il futuro, tant’è che Luigi Moretti si assicurò fin da subito un’area di terreno abbastanza grande per consentire ogni possibile sviluppo della sua azienda.
Birra Moretti ne ha fatta di strada da quel lontano 1859: in oltre 150 anni di storia ha saputo conquistare sempre nuovi appassionati ed estimatori in Italia e, passo dopo passo, ha anche saputo oltrepassare i confini nazionali: oggi viene esportata in oltre 40 Paesi e la sua produzione supera ormai i 2 milioni di ettolitri all’anno.
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IL BAFFO
Nel 1942 Leo Menazzi Moretti si imbatte in un signore dal baffo lungo alla trattoria Boschetti di Tricesimo.
Un uomo antico e moderno allo stesso tempo, elegante in un abito verde scuro, estremamente naturale, con un bel cappello, grandi baffi e un viso che sembra custodire mille racconti. È quando il commendatore Moretti chiese al “Baffone” il dovuto per il disturbo, lui rispose “Ch’al mi dedi di bevi, mi baste”. Moretti lo fotografa e in cambio gli regala tanta buona birra. L’anziano signore diventa inconsapevolmente il testimonial del brand friuliano, tanto che “Il baffo” si impone come una vera icona nell’immaginario pubblicitario del nostro Paese.