Uccio81 α
Olivo Fractalised
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Fotocamera Sony DSLR-A230
Samyang 8mm Fisheye f3.5
PP:Corel Paint Shop Pro X2 Fractalised
Un mito greco narra che quando ancora la terra non era stata benedetta dalla presenza dell’albero di ulivo e dei suoi preziosissimi frutti, vivevano in Laconia….. due giovani amici Eispnelas ed Aitas; abitavano entrambi nello stesso villaggio e frequentavano con grande assiduità il non lontano santuario di Apollo Amicleo. I due fanciulli non mancavano di partecipare alle “Iacinzie”, celebrazioni estive in onore del dio Apollo e del suo giovane amico Giacinto! Apollo, gioiva nel vedere quale profondo e sincero affetto unisse i due amici. Una volta, finite le cerimonie del primo giorno di festa, Eispnelas e Aitas spinti da un comune desiderio, formularono la stessa preghiera: ”Apollo, che proteggi ed ascolti i giovani che a te si rivolgono fa sì che la nostra amicizia non venga mai cancellata da Kronos (il tempo) che tutto divora”. Apollo , profondamente commosso, decise di esaudirli. Quando i due amici , tenendosi abbraciati, uscirono dal santuario, il dio Apollo li trasformò in una meravigliosa pianta: l’ulivo già carico di frutti. Alcuni pellegrini ebrei, venuti per la festa, vedendo il prodigio, esclamarono: ”El aia…!”, che nella loro lingua significa: ”E’ stato Dio…!”. Gli abitanti del luogo pensarono bene di usare quell’esclamazione , “ελαία” per indicare il nuovo albero dai preziosi frutti. L’ulivo divenne subito segno di benedizione, di benessere e di pace tanto bello quanto utile e di cui gli uomini non avrebbero mai più potuto fare a meno: Come il sentimento dell’amicizia che l’aveva generato
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Un mito greco narra che quando ancora la terra non era stata benedetta dalla presenza dell’albero di ulivo e dei suoi preziosissimi frutti, vivevano in Laconia….. due giovani amici Eispnelas ed Aitas; abitavano entrambi nello stesso villaggio e frequentavano con grande assiduità il non lontano santuario di Apollo Amicleo. I due fanciulli non mancavano di partecipare alle “Iacinzie”, celebrazioni estive in onore del dio Apollo e del suo giovane amico Giacinto! Apollo, gioiva nel vedere quale profondo e sincero affetto unisse i due amici. Una volta, finite le cerimonie del primo giorno di festa, Eispnelas e Aitas spinti da un comune desiderio, formularono la stessa preghiera: ”Apollo, che proteggi ed ascolti i giovani che a te si rivolgono fa sì che la nostra amicizia non venga mai cancellata da Kronos (il tempo) che tutto divora”. Apollo , profondamente commosso, decise di esaudirli. Quando i due amici , tenendosi abbraciati, uscirono dal santuario, il dio Apollo li trasformò in una meravigliosa pianta: l’ulivo già carico di frutti. Alcuni pellegrini ebrei, venuti per la festa, vedendo il prodigio, esclamarono: ”El aia…!”, che nella loro lingua significa: ”E’ stato Dio…!”. Gli abitanti del luogo pensarono bene di usare quell’esclamazione , “ελαία” per indicare il nuovo albero dai preziosi frutti. L’ulivo divenne subito segno di benedizione, di benessere e di pace tanto bello quanto utile e di cui gli uomini non avrebbero mai più potuto fare a meno: Come il sentimento dell’amicizia che l’aveva generato