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Dondoliamo indolenti,
appesi a un filo sottile,
di canapa o vinile,
al riparo dai venti.
Le teste, sono punti
interrogativi,
di sostanza privi
e dai volti consunti.
Futile conversazione,
nel grigio che si spande,
ci poniamo domande
prive di soluzione.
Forse per abitudine,
certo senza ragione,
attendiamo imperterriti
una nuova stagione.
Sirad 2013
Al mattino , un effimero sole color dell'alabastro ....
timida e tremula la luce si spande sulla laguna ....
e tutto è immobile !!
C'è sempre un sottile mistero che aleggia sul battente dell'onda. Sull'esile frontiera tra le sconfinate superfici e le buie profondità marine e le luminose distese sabbiose della terra emersa. L'onda si spande e si ritira, perennemente, trascinando nutrienti e alimentano minuscoli organismi, che l'evoluzione non ha ancora assegnato all'una o all'altra realtà ..... ..
"L’anno moriva, assai dolcemente. Il sole di San Silvestro spandeva non so che tepor velato, mollissimo, aureo, quasi primaverile".
Il Piacere - Gabriele D'Annunzio (1889)
poi viene notte :-))))
non è uno "splendor di foto" ma solo un promemoria importante:
viene la notte qui, ma più in là ad ovest questo tramonto continua a spandere la sua bellezza e a spalancare di meraviglia gli occhi che lo incontrano...
...un po' come i cerchi a pelo d'acqua che si allargano ...
l'ultima foto di una serata speciale.
GRAZIE per il vostro tempo e i vostri commenti ...
THANK YOU for your time and your comments!
The photo and the context have the copyrigth : Copyright © 2010
- All rights reserved -
♥
Please No Invitations, no invite code ,Selfpromotion,
glittergraphics,serial comments.
Thanks all! :)
*
Fusione ad OLIO SU TAVOLA
*
Ad una mia esposizione, tempo fa,
si presentò una giornalista di un giornale locale di una città
vicina a COMO, Le solite domande....LASCIAMO PERDERE...
E POI A SORPRESA MI CHIESE :
"PER LEI CHE DIPINGE, CHE FORMA POTREBBE AVERE L'AMORE? "
Adesso dico anche a voi che i sentimenti per me
sono al di sopra di OGNI COSA, ma L'AMORE è un
MISTO DI SENTIMENTO E PASSIONE,
COLPI DECISI DI OGNI COLORE,
SFACCETTATURE VARIE, QUELLO IMPROVVISO E VIOLENTO
è UN FUOCO CHE ESPLODE COME QUELLI D'ARTIFICIO
E SI SPANDE, ATTRAVERSA IL CIELO E RICADE PER TERRA
E SI SPEGNE IN UN LAGO O IN UN MARE....POI FINISCE....
MA Sì A VOLTE SUCCEDE....
MA ESISTE UN AMORE CHE SI RADICA NEL TERRENO
COME UNA PIANTA.....
UNA GRANDE QUERCIA AD ESEMPIO NEPPURE
LE INTEMPERIE LA POSSONO SPOSTARE....Sì UN ALBERO!!!!!!!!!!!
QUALE ALBERO POTREBBE SOMIGLIARE AD UN
FUOCO D'ARTIFICIO?oK!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! CI SONO!!!!!!!!!!!!!!!!!!
UNA PALMA
Gabriella*
♥
Pianta alta dai 40 ai 50 cm, con radice a rizoma orizzontale che si spande a tappeto. Predilige i terreni calcarei o raramente ghiaie.
Le foglie sono oblunghe, di color verde smeraldo, in numero che varia da tre a cinque per stelo, dotate di marcate nervature.
I fiori sono molto vistosi, tanto da renderla la più minacciata orchidacea italiana per la raccolta eccessiva. Sono strutturati in un primo verticillo esterno di due sepali color bruno violaceo e dal verticillo dei petali e del labello.
Il labello è giallo dorato, lungo dai 3 ai 5 cm, e dà il nome alla pianta: all'interno è vuoto e ricorda vagamente una pantofola
Monti Lessini (veneto )
per vederla in grande clik sulla foto
Op 18 juli 2023 werd vertrokken naar het Maintal. Het Maintal staat bekend om het aantal goederentreinen wat hier per dag langs komt. Gemiddeld ligt dit tussen de 100 en de 150 goederentreinen per dag. Reden genoeg om weer eens een kijkje te nemen.
Na een rit van zo'n 5 uur, waarin lekker doorgereden kon worden, werd Karlstadt bereikt. Hier passeerde Stern Hafferl Verkehr mij met een transport van een Metro uit München, maar de zwarte neus doet mij die foto vooralsnog niet plaatsen. Verder passeerde er niets indrukwekkends en werd doorgereden naar Thüngersheim voor een optocht vanuit het Noorden.
Vaste prik in de middag zijn de 'Henkeltreinen' van Bayernbahn. De tractie is vaak een verrassing want deze maatschappij heeft veel verschillende oude locomotieven in dienst. Echter willen de treinen nog wel eens kort uitvallen wat een dag later duidelijk werd wanneer de trein uit 5 wagons bestond.
Deze dag had ik geluk en had de trein een prima lengte. De 139 309 spande de kroon, en wanneer het steeds bewolkter begon te worden kon in een heerlijk zonnetje afgedrukt worden. De trein is onderweg van Düsseldorf Reisholz naar Gunzenhausen als trein 59971.
"Godi, Fiorenza, poi che se' sì grande,
che per mare e per terra batti l'ali,
e per lo 'nferno tuo nome si spande!"
(Dante Alighieri)
GRAZIE AGLI AMICI CHE SONO STATI PRESENTI A QS GIORNATA ACCOLLANDOSI VIAGGI LUNGHI E PALLOSI, GRAZIE A QUELLI CHE SONO VOLATI ALLA FINE DEL LAVORO PER FARE 4 RISATE ASSIEME, GRAZIE A QUELLI CHE HANNO MANDATO MESSAGGI, GRAZIE ....
Capitolo 5
Album completo: Cuba 5: Viñales, regno del tabacco
FUMOSE VOLUTTÀ
Un vortice di sensazioni suadenti, languidamente,
s'impossessano dei miei occhi...
La musica sale, ti avvolge, scioglie i corpi quasi... sfaldandoli...
Il profumo del sigaro si spande... satura la stanza, ne impregna i muri...
Mani salgono in alto, roteano, cingono fianchi...
Dolce musica, voglio perdermi nel tuo mare d'emozioni forti...
Scatto... tra sogno e voluttà...
D'un tratto...
Un colpetto sulla spalla, mi dice, che non sto affatto sognando...
E' mia moglie...
Con fare risoluto, mi "colora il viso", di una bella frase ad effetto:
" Sei pronto, fotografo "hard".
Andiamo a cena?..."
Ed io... che pensavo, invece, a una cosa artistica...
LO GIURO...
Il Trionfo di gola - Specialità del Monastero delle Vergini -
(Farina 00, uova, zucchero, lievito, latte, maizena, mandorle, pistacchi, aromi naturali, frutta candita confettura di albicocche,, aromi naturali, frutta candita)
E' una torta barocca che esalta molti ingredienti base tipici della pasticceria siciliana e li glorifica in una armonia di gusti, profumi e colori che gratificano il palato dei più ghiotti, l’olfatto più delicato e l’occhio del più esteta. Il trionfo di gola è opulenza ostentata.
In letteratura:
"Al disotto dei candelabri, al disotto delle alzate a cinque ripiani […] si stendeva la monotona opulenza delle tables à thé dei grandi balli: […] immani babà sauri come il manto dei cavalli, “Monte Bianchi” nevosi di panna, “Beignets Dauphine” […], collinette di Profitteroles alla cioccolata […], “Parfaits sciampagna” […] e “Trionfi della Gola” col verde opaco dei loro pistacchi macinati, impudiche “Paste delle Vergini”. Così Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne " Il Gattopardo" cita questo dolce.
Fulco di Verdura nel suo “ Estati felici” racconta : “Tanto a Natale che a Pasqua le monache dei diversi conventi che ancora esistevano ci mandavano le loro specialità culinarie. Dolci dalle più svariate qualità…In qualche grande occasione si ordinava, da non so più quale speciale convento, il maestoso “Trionfo di gola”, non tento di descriverlo perché il solo nome parla per se stesso, ma mi sembrava coperto di ogni ben di Dio .”
Ancora Dacia Maraini nel suo “Bagheria” ricorda: "Una montagnola verde fatta di gelatina di pistacchio, mescolata alle arance candite, alla ricotta dolce, all'uvetta e ai pezzi di cioccolata", diceva mia madre...«Si squaglia in bocca come una nuvola spandendo profumi intensi e stupefacenti. E’ come mangiarsi un paesaggio montano, con tutti i suoi boschi, i suoi fiumi, i suoi prati; un paesaggio reso leggero e friabile da una bambagia luminosa che lo contiene e lo trasforma, da gioia degli occhi a gioia della lingua. Si trattiene il respiro e ci si bea di quello straordinario pezzo di mondo zuccherino che si ha il pregio di tenere sospeso sulla lingua come il dono più prezioso degli dei ...”.
Oggi viene riproposto, sulla base delle antiche ricette delle monache, da: www.facebook.com/I-Segreti-del-Chiostro-370831363316000/
e venduto insieme ad altri "dolci di badia" nel restaurato Monastero domenicano di Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto (Palermo - piazza Bellini e piazza Pretoria)
video.repubblica.it/edizione/palermo/un-viaggio-nei-meand...
Proprio accanto all'Hotel Italia Terme di Acquasanta che ci ha ospitato c'è questa pozza di acqua termale alimentata da una fragorosa cascata nella quale un viavai continuo di persone si immerge per le sue proprietà terapeutiche (che non conosco).
Uno sgradevole odore di zolfo si spande tutto attorno.
Calco dall'originale che si trova nel Museo Archeologico di Firenze, ma trovata nel territorio di Chiusi-Chianciano, risalente al V secolo. a.C.
Nella mitologia romana la Mater Matuta era la dea del Mattino o dell'Aurora, protettrice della nascita e di tutte le cose.
Lucrezio - De rerum natura:
"Così a un'ora fissa Matuta soffonde con la rosea luce
dell'aurora le rive dell'etere e spande la luce...
è fama che dalle alte vette dell'Ida si assista
a questi fuochi sparsi quando sorge la luce,
poi al loro riunirsi come in un unico globo
formando il disco del sole e della luna "
Capitolo 6
Album completo: Cuba 6: Verso Trinidad
VERSO TRINIDAD
E’ stata l’ultima notte a Viñales.
Un raggio di sole penetra da una fessura, si posa lieve sul comodino... baciandolo.
Nei d’intorni dell’anima, navigo tra visioni idilliache, ed ho sempre più la sensazione di respirare in un magico sogno.
Cuba sta curando le ferite, lenisce le pene… lentamente… scende nel cuore... lo rasserena.
Come vorrei vivere così... come vorrei farne un modello per tutti noi.
Lo sguardo si perde nel vuoto, mentre una calda lacrima si attarda tra le ciglia socchiuse.
Qual è l’essenza della vita, se non costruire, nella realtà, il proprio sogno?
Un abbraccio a Gregorio, ed a tutta la sua splendida famiglia, purtroppo, dobbiamo andare, qualcosa rimarrà, ne sono sicuro.
Con un colpo di teatro, e d’incoscienza, abbiamo deciso di fare il prossimo trasferimento, con un bus di linea, sinceramente, non so come poter sintetizzare, in due parole, l’epico percorso verso Trinidad...
Forse direi... “DRAMMATICAMENTE MERAVIGLIOSO”.
E’ notte fonda, e, quasi per caso, siamo arrivati a destinazione, diciamo... sani e salvi.
Con una sola certezza maturata: MAI PIU'.
Ancora vestiti, e centrifugati per benino, ci buttiamo a pesce nel letto poi... poi, non ricordo…
Spero ci scuserete.
L’indomani, rintoccano le sette, come martellate in testa…
Ma come, è già l’ora?
Sbircio curioso dalla finestrella, mentre una musica sale i gradini fischiettando.
Il profumo di dolci e caffè, segue a ruota, saturando la cameretta in un attimo.
Bene, anzi, benissimo, è così che si vive alla grande.
La “perla” di Cuba ci ospita, ed è un susseguirsi di carezze colorate, che rallegrano il cuore, distendono le menti.
Mia moglie, la mia cara metà, è ancora in molti più pezzi, il viaggio, devo ammettere, ci ha tritato fine.
Ho il permesso di andare in perlustrazione mentre lei… eemm… si “ricompone”.
Percorro le strade, che salgono in lieve pendenza, su per la collina, sono lastricate con sassi rotondi, ai lati, casette ben tenute, in un arcobaleno di tinte, come in un quadro di Monet. Tra i ciottoli, rivoli d’acqua, disegnano trine astratte.
Dalle finestre, cinte da inferriate d’ogni tipo, la gente saluta cortese.
Musica penetra i muri, si spande festosa nelle vie, mentre sull’uscio, gabbiette di cardellini, cantano l’amore per questa terra baciata dal sole.
Sono immerso in un’apoteosi dei sensi, difficile da descrivere, ancora oggi, al solo pensiero, me li sento vibrare dentro…
Come un diapason fatato.
E’ presto, l’aria, è ancora frizzante, la luce tenue, smorza le ombre, creando magici arabeschi.
E’ l’ora della scuola, frotte di piccoli studenti, corrono verso il domani, forse ignari, delle difficoltà che dovranno affrontare.
Dietro l’angolo, una piazzetta incantevole, m’induce alla sosta.
E’ tanta l’emozione che mi dimentico persino di fotografare.
E’ sì…
Quando torno a casa, devo assolutamente dirlo alla mia, ormai, “ricomposta cara metà”.
Tra mille emozioni, arriva la sera, i lampioni si prendono per mano, rischiarando le stradette.
Corro in cima alla collina, facendo appena in tempo per vedere il sole inghiottito dalle tenebre.
Ho il cuore in gola... gli occhi incollati al panorama, avidi, immagazzinano attimi che non potrò dimenticare.
Ebbene sì...
Trinidad, oramai, è in me.
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© La foto e il testo è di esclusiva proprietà dell'autore Stefano Paradossi che ne detiene i diritti e ne vieta qualsiasi utilizzo da parte di terzi.
© The photo and the text is of exclusive property of the author Stefano Paradossi who owns the rights and prohibits any use by third parties.
Seguendo il ritmo veloce
di questa musica incessante,
le stagioni vengono e se ne vanno.
Colori , melodie e profumi
si versano in cascate senza fine,
nella gioia straripante che si spande
e cessa, e muore ogni momento..
( Rabindranath Tagore )
Cascate del Saut
Parco Nazionale del Marguareis
Piemonte
Falls
Pioggia d’autunno (Ada Negri)
Vorrei, pioggia d’autunno, essere foglia
che s’imbeve di te sin nelle fibre
che l’uniscono al ramo, e il ramo al tronco,
e il tronco al suolo; e tu dentro le vene
passi, e ti spandi, e si gran sete plachi.
So che annunci l’inverno: che fra breve
quella foglia cadrà, fatta colore
della ruggine, e al fango andrà commista,
ma le radici nutrirà del tronco
per rispuntar dai rami a primavera.
Vorrei, pioggia d’autunno, esser foglia,
abbandonarmi al tuo scrosciare, certa
che non morrò, che non morrò, che solo
muterò volto sin che avrà la terra
le sue stagioni, e un albero avrà fronde.
Took this shot of the Matagarup bridge on a recent ride in the Perth CBD. This bridge spands the Swan River between Burswood and Claisebrook. This was a series of 2 shots stitched together. Taken on my tiny Canon compact G9X which literally fits in my pocket.
A pair of blackbirds have found an alternaive spot to build their nest.
Five youngsters are on the way....
Il rosso, così come ce lo immaginiamo, come colore tipicamente caldo, senza limiti, agisce interiormente come un colore assai vivace, acceso, inquieto, il quale non possiede però il carattere di prodigalità del giallo, che si consuma spandendosi da tutte le parti, bensì genera, nonostante tutta la sua energia e intensità, una forte nota di un’energia immensa, quasi consapevole del proprio fine.
(Wassily Kandinsky)
U ondertussen vast wel bekend, deze veteranen die het oude diesellocomotievenpark van SNCF nog rijk zijn. Dit jaar konden we opnieuw genieten van een voorjaarscampagne, dewelke van 26 maart tot en met 9 juni geschiedde. Wie weet reden deze “Fretjes” op 9 juni om 16:18 wel voor de allerallerallerlaatste keer de Frans-Belgische grens over. Wie zal het zeggen? We bekijken met argusogen de ontwikkeling van het veiligheidssysteem ETCS op de lijn 96. Dit zal jammer maar helaas meteen het einde van deze aanhoudende trafiek met BB67000 betekenen. Of er dan ooit nog een trein naar een bestemming in België met BB67000 zal gereden worden, is maar de vraag. Tot op vandaag zijn nog enkele havens bereikbaar met deze locomotieven.
Om de schade van vorig jaar in te halen, enerzijds door tijdsgebrek en anderzijds door slechte weersomstandigheden, plande ik dit jaar heel wat uitstapjes in eigen land voor deze diesels. Het geluk kon niet meer op toen er telkens tijdens mijn verlof talrijke zonovergoten dagen werden voorspeld. Hier zouden we uitermate van profiteren. De aftrap werd gegeven met deze foto. Ik hoopte vooral dit jaar enkele zonnige foto’s te kunnen maken. Begin april gebeurde echter iets wat ik totaal niet hadden durven dromen. Sneeuw, al enkele jaren niet meer gezien in België in grote mate. Tijdens de nacht van 5 op 6 april werd ons land getroffen door enkele sneeuwbuien. Op 6 april planden Mattias en ik een fototrip naar lijn 96 om eens fotopunten aan te doen die niet met zonnig weer bruikbaar zijn. Bij ons thuis was er geen sneeuwvlok te zien. Zoals meestal was de sneeuw al lang gesmolten.
Naarmate we meer richting het oosten reden op de E429, zagen we her en der al witte velden opduiken. Bij aankomst in Braine-le-Comte kon ons geluk niet meer op toen bleek dat er zich een sneeuwtapijt van enkele centimeters dik had gevormd over de gemeente. Tot onze verbazing was er een goeie 10km verderop geen teken van sneeuw meer te bespeuren. We hadden duidelijk de juiste plek uitgekozen die dag. We namen positie in en het wachten op de Fransen kon beginnen. Nadat eerst de S-trein naar Leuven het station mocht verlaten, was het daarna de beurt aan trein 49883 die met 23 lege wagens terugkomt uit Pont-à-Vendin (F) om herbeladen te worden in de steengroeve te Quenast. Opvallend is dat er telkens twee kleine tremels typ Fcs meereizen in de trein en ook telkens als ledige wagen terugkeren. Wat zou hiervan de bedoeling zijn?
De in ‘75 en ‘74 gebouwde 67629 en 67579 spanden een tijd lang de treinen 49883 naar Quenast en 49880 naar Pont-à-Vendin (F). Dit jaar kregen we ook eens andere combinaties voorgeschoteld, zoals de 67579 en 67494 en 67494 met 67629. Dit zijn nog één van de laatste locomotieven met Memor-uitrusting die naar België kunnen rijden. Wanneer we vaststellen hoeveel er in Frankrijk al buiten dienst gesteld zijn, kunnen we hier alleen maar blij van worden. Laten we alvast hopen dat we ze nog een campagne te zien krijgen!
Met de BB67000 blies de SNCF een nieuw tijdperk in op gebied van het tractiematerieel. Stoomtreinen waren niet meer hedendaags, maar ook geëlektrificeerde spoorlijnen waren nog niet overal geïntroduceerd. Daarom werd deze diesel ontworpen door Paul Arzens, waarmee wij hem feliciteren. Deze diesellocomotief valt bij ons erg in de smaak. Met hun typische Pielstick-motorgeluid, zien we deze locs graag nog eens terugkomen.
De 67629 en 67579 mogen volgen op de S-trein wanneer deze het baanvak vrijgemaakt heeft. Hoewel het hier een trein van amper 515 ton betrof, mocht het duo toch alles op alles zetten om de heuvel vanuit Braine-le-Comte naar Hennuyères te beklimmen. Een waar genot voor de oren!
[ZZ49883]: Somain (F) → Quenast
© Noach Taillieu
in città
Già spunta primavera,
fa capolino timida
tra i palazzi di città.
Ieri ancora il gelo.
Oggi la dolcezza
dei fiori
che erompono dai rami
spande nell' aria
una promessa :
ci dice che la bellezza
ritornerà ancora
Genova
Una magnolia in fiore
Coming back home
Spring is coming
Nella tazza del mattino la luce resta in infusione per qualche istante e poi si spande dovunque.
(Fabrizio Caramagna)
Questo vivere è un mare dove la ruggente tempesta ci minaccia ogni volta di un sicuro naufragio...... Jean De Spande
Stoomlocomotieven, daar droomden we vroeger allemaal wel eens van. Zelfs de CEO van Crossrail moet dat al eens gedaan hebben! Dat bewijze deze DE6314 die misschien met een iets te lang uitgestelde motorrevisie haar rit heeft aangevat richting het oosten. Eind juni had ik al een exemplaar voor de lens gekregen met zo'n indrukwekkend schouwspel, maar een paar dagen later spande deze toch wel de kroon. Enkele meters voor de fotograaf begon deze gigant ineens met het uitstoten van een wolk met een enorm hoge concentratie C-deeltjes. Hoeveel het er geweest zijn durf ik niet met zekerheid zeggen maar het laat zich al raden, niet waar...
Geen kritiek mijnentwege, integendeel: hoe meer rook hoe liever ik het heb! Kome daar dan nog een indrukwekkend dieselgebrul bij, dan is voor mij de pret compleet!
Je zou misschien wel kunnen denken dat dit niet werkelijk zo was, maar ik geef het jullie op een briefje. Hieraan werd geen pixel, geen atoom veranderd! Aangezien de windrichting nogal in de rijrichting meezat is de wolk een beetje vooruit geblazen ten opzichte van de loc. Het is dus niet zo dat het om een opdrukbeweging ging, (voor de duidelijkheid).
Op deze manier vervolgde deze fraaie dame haar weg met aan de haak een zeer gevarieerde Novara-shuttle, via Brugge, Gent, Dendermonde enz. Kuch, kuch...
Dall’immagine tesa
Vigilo l’istante
Con imminenza di attesa –
E non aspetto nessuno:
Nell’ombra accesa
Spio il campanello
Che impercettibile spande
Un polline di suono –
E non aspetto nessuno:
Stupefatte di spazio
Più che un deserto
Non aspetto nessuno:
Ma deve venire,
Verrà, se resisto
A sbocciare non visto,
Verrà d’improvviso,
Quando meno l’avverto:
Verrà quasi perdono
Di quanto fa morire,
Verrà a farmi certo
Del suo e mio tesoro,
Verrà come ristoro
Delle mie e sue pene,
Verrà, forse già viene
il suo bisbiglio
Clemente Rebora
poi che se' sì grande, che per mare e per terra batti l'ali, e per lo 'nferno tuo nome si spande! (Inferno, Canto XXVI - Dante)
A pié della mia croce , in cimitero,
vo' che ci nasca l'Edera amorosa ,
non la viola del pensiero,
non il candido giglio,nè la rosa ,
ché l'affetto dei fiori è passeggero .
Ma l'Edera s'attacca , ove si posa .
Cresce , e co ' rami suoi cinge e s 'attiene
a quel che la protegge e la sostiene
e seco ognor soavemente unita ,
vive con lui della sua stessa vita ,
Amando vive l'Edera gentile ,
e a farsi bella non aspetta aprile .
M'e cara sempre l'Edera modesta
che alle offese del gel resiste e dura ,
o di un albero antico il tronco vesta
giovane e fresca con la sua verzura ,
stenda i suoi tralci , o li declini mesta
sulle rovine delle parie mura .
Per tutto dove l'edera si spande
porta la grazia delle sue ghirlande ,
ora leggiadro simbolo d'affetto,
orna e rallegra il povero mio tetto
forse, tra poco , veraconda e pia
consolerà la sepoltura mia
di .. MARIANNA GIARRE-BILLI
Bello era quel movimento con cui si scuoteva i capelli bagnati di pioggia mentre entrava davanti a lui nel caffè sul corso. Li scuoteva con tale forza da spandere in giro migliaia di minuscole goccioline di acqua che per un attimo catturarono i raggi del lampadario, riflettendo i colori dell’arcobaleno, come diamanti che scompongono la luce.
Da: Le pagine strappate di L.
Nella tazza del mattino la luce resta in infusione per qualche istante e poi si spande dovunque.
(Fabrizio Caramagna)
mi manca l'oceano....
mi manca quel ruggito continuo che pervade tutto,
mi manca l'odore che spande a kilometri,
mi manca l'energia che regala senza lesinarsi mai...
De volgende dag spande de kroon, voor wat de Albrailfoto's betrof. 's Morgens werd net na het ontbijt wederom het geluid van een dieselmotor geregistreerd. Een vlugge blik vanaf de veranda, leerde dat er een lege trein onderweg was van Vlorë naar Fier. Snel werd de tas gepakt, gekeken naar een fotostekje waar de zon goed zou staan en een appje gestuurd naar een andere Nederlandse fotograaf die in de regio was. Onderweg naar het viaduct in Levan, werd de trein al snel ingehaald langs de snelweg. Met een ruimte tien minuten speling kon ik stelling innemen. De boer keek even verbaasd op, toen er een witte Skoda naast z'n weiland stond, maar schonk er verder geen aandacht aan. Enige tijd later verscheen het frontje van de T770 702 in de verte en kon worden toegekeken hoe de trein op een rustig tempo over het viaduct reed. Vervolgens werd de achtervolging ingezet..
Foto 10: Un tipico suonatore di tromba, chiamato "Mariaco". Playa del Carmen, Mexico
Foto del 2009
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MARIACHI, MÚSICA Y SENTIMIENTO
L'ottima cena e l'autostima patriottica, mi hanno toccato assai.
Che brava questa gente, schietta e gentile mi mancherà.
Uscendo dal ristorante, è sopraggiunta la malinconia
che sempre mi avvolge quando è l'ora degli addii.
E' un vortice d'emozioni che mi culla.
Presto ce ne ritorneremo nel nostro paese,
con la consapevolezza di aver vissuto
due settimane straordinarie.
La strada trabocca di gente e le luci calde delle lampade
ci accompagnano.
Il passo è sostenuto,
si sente una musica spandersi nell'aria tiepida.
E' un gruppo di Mariachi,
suonatori di strada molto conosciuti in tutto il Messico.
La loro storia affonda le radici nel passato.
la parola "Mariachi" potrebbe essere stata coniata dagli Indios Coca nel sedicesimo secolo e significherebbe "musica."
Altre fonti farebbero derivare la parola dal francese "marriage" che vuol dire matrimonio.
o dal Galiziano "Marriagero" ossia, musicista che suona ai matrimoni.
L'unica cosa certa è che la loro musica,
e quasi tutta la musica popolare Messicana
è di origine latina visto che le popolazioni precolombiane non avevano un sistema di codificazione e conservazione delle note.
La musica dei Mariachi ha delle origini incerte.
Sappiamo solo che cominciarono a suonare durante il settecento.
Vestono una vera e propria divisa con in testa il caratteristico sombrero.
Oggi sono professionisti della musica,
vengono assoldati nelle occasioni più disparate,
dai battesimi alle cene familiari,
nei matrimoni e perfino per le serenate sotto i balconi delle ragazze.
Da qualche anno anche nei locali, e piazze delle città.
Questo gruppo in particolare,
veniva retribuito dai negozi della Quinta Avenida.
Tutto questo fa si che il loro repertorio sia vario e non abbia un indirizzo preciso.
Il popolare non muore mai, al massimo si trasforma.
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© Il testo e la foto sono di esclusiva proprietà dell'autore, Stefano Paradossi, che ne detiene i diritti e ne vieta qualsiasi utilizzo da parte di terzi. La foto fa parte dell'Archivio Fotografico della famiglia Paradossi.
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Amore trasparente- Ivano Fossati
Sarà la vita che monta e poi riscende
tutto questo splendore trasparente
luce elettrica che dopo il buio sempre si accende........
Ma sono pazzo del mondo e sono pazzo di te .........
Sarà il destino che splende e poi riscende
tutto questo rumore che si sente
acqua libera che sempre si spande.....
(sarà anche il gioco della vita ma che dolore )
L'anno moriva, assai dolcemente. Il sole di San Silvestro spandeva non so che tepor velato, mollissimo,aureo, quasi primaverile nel cielo.
I'm realizing that I have several photos to work on, spanding back to the meetup in Indiana back in July. I'm glad I went back and looked through them and found this photo to work on, as I remember how excited I was when shooting this!
I can't remember who set up this shoot, but I know the light was so good this evening and Liisa was being such a beautiful model, that there were probably a dozen of us shooting this same scene. It was a blast :)
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THE PICTURES ARE FOR SALE
Il genere Digitalis comprende una ventina di specie di erbacee biennali o perenni di breve vita. E’ una pianta erbacea spontanea in tutta l’Europa centrale e meridionale e presente anche in Italia. In natura il suo ciclo di vita è per lo più biennale, ma in coltivazione può essere persuasa a comportarsi da perenne, sebbene per non più di due-tre stagioni.
In maggio e giugno, su steli eretti alti fino a 100-120 cm, produce lunghe spighe unilaterali di fiori tubulari-campanulati, rigonfi, con vistose maculature interne. Nella specie spontanea, i fiori sono di colore rosa-porpora più o meno intenso oppure bianchi, in entrambi i casi maculati di porpora-rossiccio all’interno.
IN ARTE
Il un celebre dipinto di Vincent van Gogh il “Ritratto del dottor Gachet” il pittore disegna un medico che ha al suo fianco ha una pianta di digitale. L’opera è una testimonianza dell’utilizzo, come rimedio medico e fitoterapeutico.
da
ilgiardinodeltempo.altervista.org/digitale-storia-arte-e-...
IN LETTERATURA
La Digitalis Purpurea è stata molto amata tanto da ispirare diverse composizioni e poesie.
Le citazioni trovate in rete sono riferite a Ovidio, a Giovanni Pascoli e a Maria Pascoli, sua sorella.
Giovanni Pascoli dedicò al fiore una bellissima poesia basata sul racconto della sorella Maria relativo alla presenza di questa specie vegetale presso l'istituto di suore che la ospitava, a Sogliano al Rubicone.
DIGITALE PURPUREA
I
Siedono. L’una guarda l’altra. L’una
esile e bionda, semplice di vesti
e di sguardi; ma l’altra, esile e bruna,
l’altra… I due occhi semplici e modesti
fissano gli altri due ch’ardono. «E mai
non ci tornasti?» «Mai!» «Non le vedesti
più?» «Non più, cara.» «Io sì: ci ritornai;
e le rividi le mie bianche suore,
e li rivissi i dolci anni che sai;
quei piccoli anni così dolci al cuore…»
L’altra sorrise. «E di’: non lo ricordi
quell’orto chiuso? i rovi con le more?
i ginepri tra cui zirlano i tordi?
i bussi amari? quel segreto canto
misterioso, con quel fiore, fior di…?»
«morte: sì, cara». «Ed era vero? Tanto
io ci credeva che non mai, Rachele,
sarei passata al triste fiore accanto.
Ché si diceva: il fiore ha come un miele
che inebria l’aria; un suo vapor che bagna
l’anima d’un oblìo dolce e crudele.
Oh! quel convento in mezzo alla montagna
cerulea!» Maria parla: una mano
posa su quella della sua compagna;
e l’una e l’altra guardano lontano.
II
Vedono. Sorge nell’azzurro intenso
del ciel di maggio il loro monastero,
pieno di litanie, pieno d’incenso.
Vedono; e si profuma il lor pensiero
d’odor di rose e di viole a ciocche,
di sentor d’innocenza e di mistero.
E negli orecchi ronzano, alle bocche
salgono melodie, dimenticate,
là, da tastiere appena appena tocche…
Oh! quale vi sorrise oggi, alle grate,
ospite caro? onde più rosse e liete
tornaste alle sonanti camerate
oggi: ed oggi, più alto, Ave, ripete,
Ave Maria, la vostra voce in coro;
e poi d’un tratto (perché mai?) piangete…
Piangono, un poco, nel tramonto d’oro,
senza perché. Quante fanciulle sono
nell’orto, bianco qua e là di loro!
Bianco e ciarliero. Ad or ad or, col suono
di vele al vento, vengono. Rimane
qualcuna, e legge in un suo libro buono.
In disparte da loro agili e sane,
una spiga di fiori, anzi di dita
spruzzolate di sangue, dita umane,
l’alito ignoto spande di sua vita.
III
«Maria!» «Rachele!» Un poco più le mani
si premono. In quell’ora hanno veduto
la fanciullezza, i cari anni lontani.
Memorie (l’una sa dell’altra al muto
premere) dolci, come è tristo e pio
il lontanar d’un ultimo saluto!
«Maria!» «Rachele!» Questa piange, «Addio!»
dice tra sé, poi volta la parola
grave a Maria, ma i neri occhi no: «Io,»
mormora, «sì: sentii quel fiore. Sola
ero con le cetonie verdi. Il vento
portava odor di rose e di viole a
ciocche. Nel cuore, il languido fermento
d’un sogno che notturno arse e che s’era
all’alba, nell’ignara anima, spento.
Maria, ricordo quella grave sera.
L’aria soffiava luce di baleni
silenzïosi. M’inoltrai leggiera,
cauta, su per i molli terrapieni
erbosi. I piedi mi tenea la folta
erba. Sorridi? E dirmi sentia: Vieni!
Vieni! E fu molta la dolcezza! molta!
tanta, che, vedi… (l’altra lo stupore
alza degli occhi, e vede ora, ed ascolta
con un suo lungo brivido…) si muore!»
I TURISTI STANNO TORNANDO....
Calli piene, gondole a ruba. Tornano i turisti a Venezia, e tornano soprattutto gli stranieri. Per campi e ponti risuonano finalmente lingue straniere che da queste parti non si sentivano da mesi. Se è da qualche settimane che la città lagunare è tornata a riempirsi di visitatori, la vera novità degli ultimi giorni è il ritorno dei turisti forestieri, quelli che spesso fanno la differenza, perché spendono e spandono. La Serenissima è su quello che punta forte, sul turismo di alta gamma, quello che riempie gli alberghi di alto livello e i ristoranti, e non quello che scende da una grande nave da crociera o arriva con il pullman a piazzale Roma, consuma un tramezzino e uno Spritz e scompare per sempre.
CANON EOS 6D Mark II con ob. CANON EF 24-85 f./3,5-4,5 USM
Noi siamo come le foglie, che la bella stagione
di primavera genera, quando del sole ai raggi
crescono: brevi istanti, come foglie, godiamo
di giovinezza il fiore, né dagli dei sappiamo
il bene e il male. Intorno stanno le nere dee:
reca l’una la sorte della triste vecchiezza,
l’altra di morte. Tanto dura di giovinezza
il frutto quanto in terra spande la luce il sole.
Ma, quando questa breve stagione è dileguata,
allora, anzi che vivere, è più dolce morire.
Mimnermo di Colofone (un ottimista)
Sopra Fiery, entrando nel Vallon di Tzere, tocchiamo il sole del mattino: pian piano si spande, abbracciando i boschi dormienti e scaldando il nostro animo.
E' il colore che si crea quando l'autunno si riempie di momenti semplici e..."caldi".
Pensando a quanto è bella la natura quando è in armonia col sapere antico, senza nulla più.
El pont romà de Còrdova sobre el Guadalquivir, l'antic Baetis romà, deu ser un dels més grans que es conserven fruit dels enginyers romans ( fa 330 metres de llarg!). Recentment restaurat, porta 2000 anys aguantant les fermes batusses del gran riu (això vol dir 'oued-el-kebir').
es.wikipedia.org/wiki/Puente_romano_de_C%C3%B3rdoba
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Maybe the most beautiful vision of Cordoba, in southern Spain, with the two main signs of the city, the former caliphal mosque and the roman bridge.
The roman bridge is one of the biggest (and intact) of the former Empire. It's 330 meters long, spanding the mighty Guadalquivir river, which the romans called Baetis. The arabs called it the "big river", Oued-el-Kebir.
Vorrei, pioggia d'autunno, essere foglia che s'imbeve di te sin nelle fibre che l'uniscono al ramo, e il ramo al tronco, e il tronco al suolo;e tu dentro le vene passi, e ti spandi, e si gran sete plachi.
So che annunci l'inverno: che fra breve quella foglia cadrà, fatta colore della ruggine, e al fango andrà commista, ma le radici nutrirà del tronco per rispuntar dai rami a primavera.
Vorrei, pioggia d'autunno, esser foglia, abbandonarmi al tuo scrosciare, certa che non morrò, che non morrò, che solo muterò volto sin che avrà la terra le sue stagioni, e un albero avrà fronde.
Ada Negri
mijn eerste keer Duitsland was bijna al het Duitse materieel klikken. helaas weinig klassieke treinen maar deze 151 met autotrein spande wel de kroon.
door omleidingen komt de trein vanuit de richting Bremen om net onder het station om te lopen naar Emden. daardoor heb ik de trein 2 keer kunnen platen
info
locatie: station Leer
herkomst: Onbekend
bestemming: Emden
ritnummer: onbekend
soort trein: autotrein
loc info
type loc: Henschel, KrausMaffei, Krupp Baureihe 151
loc nummer: 151 062-7
kleurstelling: Railpool
Diesel/Elektrisch: Elektrisch
spanningssystemen: 15kV
eigenaar loc: DB
leasemaatschappij: Railpool