Mexico... in volo tra i sogni - Cap. IV
Foto 31: bassorilievo, particolare di un sacerdote Maya,
sito di Chichen Itza, Mexico
Foto del 2009
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L'UOMO DEL FUTURO
A proposito di sogni,
vi voglio raccontare la leggenda dell'astronauta di Palenque.
L'animo dell'archeologo è spuntato di nuovo.
Tra gli appassionati di misteri,
quello dell´astronauta di Palenque è un vero e proprio mito ancor oggi incrollabile.
Dilemma scaturito da una misteriosa rappresentazione scolpita su una pietra tombale dai Maya risalente al VII secolo D.C.
Tutto nasce, dicono i sostenitori della tesi aliena,
da un manufatto che non è collocabile nel contesto
delle conoscenze scientifiche e tecnologiche dell´epoca a cui risale.
La storia ha inizio nel 1952 quando alcuni archeologici che stavano lavorando al restauro di un tempio nel sito di Palenque,
antica città Maya nel sud del Messico,
scoprirono un passaggio nascosto che portava a una cripta sotterranea nella quale era custodita una tomba coperta da una pesante lastra di pietra.
Sulla lastra era scolpito un complesso disegno che lasciò perplessi gli studiosi,
in quanto sembrava raffigurare un antico astronauta ai comandi di una nave spaziale.
La misteriosa raffigurazione diventò famosa grazie al libro
"Ricordi Dal Futuro", pubblicato negli anni sessanta dallo scrittore Erich Von Daniken,
sostenitore della teoria secondo cui civiltà extraterrestri avrebbero visitato la Terra in epoche remote.
Altri scrittori contribuirono alla diffusione del mistero,
tra questi Peter Kolosimo (pseudonimo di Pier Domenico Colosimo),
vincitore del premio Bancarella del 1969 con il suo "Non è terrestre."
In effetti,
l´antica incisione presenta notevoli e sconcertanti somiglianze
con una moderna navicella spaziale:
la forma a bottiglia, l´astronauta seduto ai comandi, i motori.
C´è perfino un accenno di fiamme e fumo proprio come nei razzi.
Dentro il sarcofago fu rinvenuto lo scheletro di un uomo alto 1 metro e 73 centimetri.
Si trattava di un gigante rispetto all´altezza media dei maya che era sull´ordine del metro e 50.
Il personaggio raffigurato,
porta un casco e guarda in direzione della prora.
Le sue mani sembrano manovrare delle leve,
la testa pare appoggiata su un supporto e nel naso penetra un inalatore.
Non voglio "rompere" questo mitico sogno.
Forse, per caso siamo figli delle stelle?
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© Il testo e la foto sono di esclusiva proprietà dell'autore, Stefano Paradossi, che ne detiene i diritti e ne vieta qualsiasi utilizzo da parte di terzi. La foto fa parte dell'Archivio Fotografico della famiglia Paradossi.
© The text and the picture are of exclusive property of the author, Stefano Paradossi, who owns the rights and prohibits any use by third parties. The image is part of the Photo Archive of the Paradossi family.
Mexico... in volo tra i sogni - Cap. IV
Foto 31: bassorilievo, particolare di un sacerdote Maya,
sito di Chichen Itza, Mexico
Foto del 2009
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L'UOMO DEL FUTURO
A proposito di sogni,
vi voglio raccontare la leggenda dell'astronauta di Palenque.
L'animo dell'archeologo è spuntato di nuovo.
Tra gli appassionati di misteri,
quello dell´astronauta di Palenque è un vero e proprio mito ancor oggi incrollabile.
Dilemma scaturito da una misteriosa rappresentazione scolpita su una pietra tombale dai Maya risalente al VII secolo D.C.
Tutto nasce, dicono i sostenitori della tesi aliena,
da un manufatto che non è collocabile nel contesto
delle conoscenze scientifiche e tecnologiche dell´epoca a cui risale.
La storia ha inizio nel 1952 quando alcuni archeologici che stavano lavorando al restauro di un tempio nel sito di Palenque,
antica città Maya nel sud del Messico,
scoprirono un passaggio nascosto che portava a una cripta sotterranea nella quale era custodita una tomba coperta da una pesante lastra di pietra.
Sulla lastra era scolpito un complesso disegno che lasciò perplessi gli studiosi,
in quanto sembrava raffigurare un antico astronauta ai comandi di una nave spaziale.
La misteriosa raffigurazione diventò famosa grazie al libro
"Ricordi Dal Futuro", pubblicato negli anni sessanta dallo scrittore Erich Von Daniken,
sostenitore della teoria secondo cui civiltà extraterrestri avrebbero visitato la Terra in epoche remote.
Altri scrittori contribuirono alla diffusione del mistero,
tra questi Peter Kolosimo (pseudonimo di Pier Domenico Colosimo),
vincitore del premio Bancarella del 1969 con il suo "Non è terrestre."
In effetti,
l´antica incisione presenta notevoli e sconcertanti somiglianze
con una moderna navicella spaziale:
la forma a bottiglia, l´astronauta seduto ai comandi, i motori.
C´è perfino un accenno di fiamme e fumo proprio come nei razzi.
Dentro il sarcofago fu rinvenuto lo scheletro di un uomo alto 1 metro e 73 centimetri.
Si trattava di un gigante rispetto all´altezza media dei maya che era sull´ordine del metro e 50.
Il personaggio raffigurato,
porta un casco e guarda in direzione della prora.
Le sue mani sembrano manovrare delle leve,
la testa pare appoggiata su un supporto e nel naso penetra un inalatore.
Non voglio "rompere" questo mitico sogno.
Forse, per caso siamo figli delle stelle?
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© Il testo e la foto sono di esclusiva proprietà dell'autore, Stefano Paradossi, che ne detiene i diritti e ne vieta qualsiasi utilizzo da parte di terzi. La foto fa parte dell'Archivio Fotografico della famiglia Paradossi.
© The text and the picture are of exclusive property of the author, Stefano Paradossi, who owns the rights and prohibits any use by third parties. The image is part of the Photo Archive of the Paradossi family.