Con gli occhi del cuore - 5°capitolo
FATICA E FAMIGLIA
Foto 46: giornata di pioggia a Manhattan, New York.
Foto del 2010
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UN LAVORO IN PROPRIO
Avevo con me un caro amico che avevo conosciuto nei cantieri navali di Pisa.
Da allora abbiamo sempre condiviso le nostre dure e lunghissime giornate lavorative.
Pian piano, a piccoli passi, stavo tessendo la mia tela.
Anche lui si chiama Stefano.
Un bravo ragazzo, più giovane di me di 11 anni.
Eravamo complementari e lui lo sapeva bene.
Io progettista, lui realizzatore, un connubio perfetto.
Nei momenti più opportuni partivo all'attacco.
Certo mio caro Stefano,
altra cosa lavorare a Pisa.
Ti alzi ad un'ora più umana, scendi al lavoro,
e fai quello che ti pare, anche decidere,
una volta ogni tanto, di andare a fare due foto in giro.
Certo, usavo per lo più argomenti allettanti.
Aveva un fondo sotto casa che era l'asso per diventare un
bel laboratorio.
La cosa era fattibile e appetibile.
Gli argomenti trattati stavano facendo breccia sempre più.
Poi un pretesto arriva ad aiutarmi.
Era un pomeriggio di pioggia di fine novembre,
la pretesa da parte della dirigenza del cantiere
di continuare a lavorare in esterno nonostante la pioggia battente.
Mollo l'asso di briscola:
"Io li manderei a quel paese, che siamo schiavi"?
Va bene mi hai convinto, finiamo l'anno e poi sai cosa?
Ce ne andiamo.
Che se la costruissero da soli questo schifo di barca.
Io ... girando il coltello nella piaga:
" Sei sicuro?
In fondo sono brave persone,
ci hanno fornito anche l'impermeabile."
Dentro ero soddisfatto,
ma sul momento non potevo esultare troppo.
Ce l'ho fatta, non so cosa accadrà, certo dipenderà solo da noi.
Un lavoro in proprio, è pieno d'insidie, ma hai tu il pallino in mano.
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© Il testo è di esclusiva proprietà dell'autore, Stefano Paradossi, che ne detiene i diritti e ne vieta qualsiasi utilizzo da parte di terzi. La foto fa parte dell'Archivio Fotografico della famiglia Paradossi.
© The text is of exclusive property of the author, Stefano Paradossi, who owns the rights and prohibits any use by third parties. The image is part of the Photo Archive of the Paradossi family.
Con gli occhi del cuore - 5°capitolo
FATICA E FAMIGLIA
Foto 46: giornata di pioggia a Manhattan, New York.
Foto del 2010
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UN LAVORO IN PROPRIO
Avevo con me un caro amico che avevo conosciuto nei cantieri navali di Pisa.
Da allora abbiamo sempre condiviso le nostre dure e lunghissime giornate lavorative.
Pian piano, a piccoli passi, stavo tessendo la mia tela.
Anche lui si chiama Stefano.
Un bravo ragazzo, più giovane di me di 11 anni.
Eravamo complementari e lui lo sapeva bene.
Io progettista, lui realizzatore, un connubio perfetto.
Nei momenti più opportuni partivo all'attacco.
Certo mio caro Stefano,
altra cosa lavorare a Pisa.
Ti alzi ad un'ora più umana, scendi al lavoro,
e fai quello che ti pare, anche decidere,
una volta ogni tanto, di andare a fare due foto in giro.
Certo, usavo per lo più argomenti allettanti.
Aveva un fondo sotto casa che era l'asso per diventare un
bel laboratorio.
La cosa era fattibile e appetibile.
Gli argomenti trattati stavano facendo breccia sempre più.
Poi un pretesto arriva ad aiutarmi.
Era un pomeriggio di pioggia di fine novembre,
la pretesa da parte della dirigenza del cantiere
di continuare a lavorare in esterno nonostante la pioggia battente.
Mollo l'asso di briscola:
"Io li manderei a quel paese, che siamo schiavi"?
Va bene mi hai convinto, finiamo l'anno e poi sai cosa?
Ce ne andiamo.
Che se la costruissero da soli questo schifo di barca.
Io ... girando il coltello nella piaga:
" Sei sicuro?
In fondo sono brave persone,
ci hanno fornito anche l'impermeabile."
Dentro ero soddisfatto,
ma sul momento non potevo esultare troppo.
Ce l'ho fatta, non so cosa accadrà, certo dipenderà solo da noi.
Un lavoro in proprio, è pieno d'insidie, ma hai tu il pallino in mano.
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© Il testo è di esclusiva proprietà dell'autore, Stefano Paradossi, che ne detiene i diritti e ne vieta qualsiasi utilizzo da parte di terzi. La foto fa parte dell'Archivio Fotografico della famiglia Paradossi.
© The text is of exclusive property of the author, Stefano Paradossi, who owns the rights and prohibits any use by third parties. The image is part of the Photo Archive of the Paradossi family.