vespaINtheSKY

E’ un po’ fuori moda. Vecchiotta ma non antica, non ancora così cool da essere vintage. Fa il verso ai vecchi tempi, quelli leggendari, ma è solo figlia di scipiti anni 80. Ha il motore di un tosaerba ma consuma come una ducati testastretta, per sentire il vento infuriare tra i capelli devi fustigare il suo monocilindro sbilenco per una vita, neanche fossi sul letto del Bonneville a battere il record mondiale.

Sfrutta qualche discesa, metti in conto un quantitativo cospicuo di benzina e potrai provare l’emozione di volare su un triciclo di latta che urla come solo il minipimer di tua madre sa fare.

Ogni mattina la trovo sempre lì, in strada, coperta di brina… La freccia rotta da una vita sembra farmi l’occhiolino, la sella consunta mi ricorda che i nostri natali son lontani. Questa vecchia ragazza fa fatica ad avviarsi (cambiare candela e batteria a nulla è mai servito), mi incita alla preghiera e alla bestemmia sempre sul filo com’è di un esaurimento di batteria. Forse mi ricorda che è troppo presto, troppo freddo per queste sveglie senza senso, mi tiene sul filo per poi partire tossicchiando, trova vigore a poco a poco, riconoscente alle infinite discese delle nostre colline. Tiene duro la vecchia bagascia, mi porta dove deve con l’astio di una genovese che ha solo voglia di dormire. E’ una bastarda male in arnese con la carrozzeria piena di righe e bugne, la sella corrosa dalle incessanti piogge di questo autunno infinito, è una brutta vecchia che tiene botta, senza infamia e senza lode aspetta che vengano tempi migliori, quando le farò rifare il trucco o la getterò da un burrone, a trovar pace all’ombra di qualche vecchio abete di periferia.

 

Done