Occhio bianco (Spiderfrommars)
Crash 2
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...Nel suo appartamento, lo osservavo combinare i particolari del corpo di lei alle ferite grottesche riprodotte da un manuale di chirurgia plastica.
Nella sua visione di uno scontro automobilistico con l’attrice, Vaughan era ossessionato dal numero e dalla ripetizione di ferite e impatti – dal cromo morente e dal cedimento delle paratie antiurto delle due auto scontrantisi frontalmente in collisioni complesse che si ripetevano all’infinito come in una sequenza al rallentatore; dalle ferite identiche inflitte ai due corpi; dall’immagine del parabrezza frantumantesi come ghiaccio attorno al viso di lei nell’istante in cui ne sfondava la superficie oscurata come un’Afrodite emergente dalla morte; dalle fratture multiple delle cosce nel momento dell’impatto contro la leva del freno a mano, e, soprattutto, dalle ferite ai genitali di entrambi: l’utero di lei trafitto dal becco araldico dello stemma del fabbricante, il seme di lui sparso fino all’ultima goccia sulle scale luminose registranti in eterno la temperatura e il livello definitivo dei carburanti...
Da Crash – J.G. Ballard 1974
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Crash 2
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...Nel suo appartamento, lo osservavo combinare i particolari del corpo di lei alle ferite grottesche riprodotte da un manuale di chirurgia plastica.
Nella sua visione di uno scontro automobilistico con l’attrice, Vaughan era ossessionato dal numero e dalla ripetizione di ferite e impatti – dal cromo morente e dal cedimento delle paratie antiurto delle due auto scontrantisi frontalmente in collisioni complesse che si ripetevano all’infinito come in una sequenza al rallentatore; dalle ferite identiche inflitte ai due corpi; dall’immagine del parabrezza frantumantesi come ghiaccio attorno al viso di lei nell’istante in cui ne sfondava la superficie oscurata come un’Afrodite emergente dalla morte; dalle fratture multiple delle cosce nel momento dell’impatto contro la leva del freno a mano, e, soprattutto, dalle ferite ai genitali di entrambi: l’utero di lei trafitto dal becco araldico dello stemma del fabbricante, il seme di lui sparso fino all’ultima goccia sulle scale luminose registranti in eterno la temperatura e il livello definitivo dei carburanti...
Da Crash – J.G. Ballard 1974
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