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LA MERAVIGLIOSA FONTANA DI TREVI-(ROME/ITALY)

|GOOD NIGHT/GOOD DAY AND A WONDERFUL THURSDAY MY FRIENDS XOXOXO|

 

@ I think it was also interesting to learn more about the fountain.So i put it in 3 versions:English,Portuguese and Italian you can choose witch to read.Note de Italian version is the most complete of all.

 

The Trevi Fountain (Italian: Fontana di Trevi) is a fountain in the Trevi rione in Rome, Italy. Standing 25.9 meters (85 feet) high and 19.8 meters (65 feet) wide,[citation needed] it is the largest Baroque fountain in the city, and it is one of the most famous fountains in the whole world.

The fountain at the junction of three roads (tre vie) marks the terminal point of the "modern" Acqua Vergine, the revived Aqua Virgo, one of the ancient aqueducts that supplied water to ancient Rome. In 19 BC, supposedly with the help of a virgin, Roman technicians located a source of pure water some 13 km (8 miles) from the city. (This scene is presented on the present fountain's façade.) However, the eventual indirect route of the aqueduct made its length some 22 km (14 miles). This Aqua Virgo led the water into the Baths of Agrippa. It served Rome for more than four hundred years.The coup de grâce for the urban life of late classical Rome came when the Goth besiegers in 537/38 broke the aqueducts. Medieval Romans were reduced to drawing water from polluted wells and the Tiber River, which was also used as a sewer.

The Roman custom of building a handsome fountain at the endpoint of an aqueduct that brought water to Rome was revived in the 15th century, with the Renaissance. In 1453, Pope Nicholas V finished mending the Acqua Vergine aqueduct and built a simple basin, designed by the humanist architect Leon Battista Alberti, to herald the water's arrival

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A Fontana di Trevi (Fonte dos trevos, em português) é a maior (cerca de 26 metros de altura e 20 metros de largura) e mais ambiciosa construção de fontes barrocas da Itália e está localizada na rione Trevi, em Roma.

A fonte situava-se no cruzamento de três estradas (tre vie), marcando o ponto final do Acqua Vergine, um dos mais antigos aquedutos que abasteciam a cidade de Roma. No ano 19 a.C., supostamente ajudados por uma virgem, técnicos romanos localizaram uma fonte de água pura a pouco mais de 22 quilômetros da cidade (cena representada em escultura na própria fonte, atualmente). A água desta fonte foi levada pelo menor aqueduto de Roma, diretamente para os banheiros de Marcus Vipsanius Agrippa e serviu a cidade por mais de 400 anos.

O "golpe de misericórdia" desferido pelos invasores godos em Roma foi dado com a destruição dos aquedutos, durante as Guerras Góticas. Os romanos durante a Idade Média tinham de abastecer-se da água de poços poluídos, e da pouco límpida água do rio Tibre, que também recebia os esgotos da cidade.

O antigo costume romano de erguer uma bela fonte ao final de um aqueduto que conduzia a água para a cidade foi reavivado no século XV, com a Renascença. Em 1453, o Papa Nicolau V, determinou que fosse consertado o aqueduto de Acqua Vergine, construindo ao seu final um simples receptáculo para receber a água, num projeto feito pelo arquiteto humanista Leon Battista Alberti.

Em 1629, o Papa Urbano VIII achou que a velha fonte era insuficientemente dramática e encomendou a Bernini alguns desenhos, mas quando o Papa faleceu o projeto foi abandonado. A última contribuição de Bernini foi reposicionar a fonte para o outro lado da praça a fim de que esta ficasse defronte ao Palácio do Quirinal (assim o Papa poderia vê-la e admirá-la de sua janela). Ainda que o projeto de Bernini tenha sido abandonado, existem na fonte muitos detalhes de sua idéia original.

 

 

 

La Fontana di Trevi è la più grande ed una fra le più note Fontane di Roma, ed è considerata all'unanimità una delle più celebri fontane del mondo.

 

La settecentesca fontana, progettata da Nicolò Salvi, è un connubio di classicismo e barocco adagiato su un lato di Palazzo Poli.

La storia della fontana inizia, in un certo senso, ai tempi dell'imperatore Augusto, quando il genero Agrippa fece arrivare l'acqua corrente fino al Pantheon ed alle sue terme grazie alla costruzione dell'acquedotto Vergine (che si può ammirare anche a Piazza del Popolo). Leggendaria è l'origine del nome Vergine che, secondo Frontino, sarebbe stato dato dallo stesso Agrippa in ricordo di una fanciulla (in latino virgo) che indicò il luogo delle sorgenti ai soldati che ne andavano in cerca.

 

L'Acquedotto dell'acqua Vergine, benché compromesso e assai ridotto nella portata dall'assedio dei Goti di Vitige nel 537, rimase in uso per tutto il medioevo: fu restaurato già dall'VIII secolo, poi ancora dal Comune nel XII e da Niccolò V e Paolo IV a metà del XV secolo, quando l'acqua tornò a fluire abbondante in una grande vasca con tre bocche di notevole portata. Ma le sorgenti originarie furono riallacciate solo nel 1570 da Pio V, che collocò la vasca dal lato opposto di quello della fontana attuale.

 

Papa Urbano VIII (Barberini) (1623 - 1644) per primo ordina una "trasformazione" della piazza e della fontana a Giovan Lorenzo Bernini, in modo da creare un nuovo nucleo scenografico vicino al proprio palazzo famigliare, Palazzo Barberini, e ben visibile dal Palazzo del Quirinale, sua residenza. Bernini progetta una grande mostra d'acqua, ribaltando ortogonalmente la mostra dell'acquedotto, sino ad arrivare all'allineamento odierno. La mostra da lui progettata, nota da varia documentazione illustrata, era costituita da un'architettura traforata,incentrata sulla statua della vergine Trivia posta su un basamento sotto il livello dell'acqua, a sembrare sbucare dall'acqua stessa. La morte del Papa e il conseguente processo aperto contro la famiglia Barberini dal nuovo pontefice Innocenzo X Pamphilj con la decisione di affidare al Borromini il trasporto dell'acqua Vergine sino a Piazza Navona per realizzare una nuova mostra monumentale dinanzi al proprio palazzo (realizzata per altro sempre dal Bernini), porterà a interrompere lavori a livello della vasca e basamento.

 

Papa Innocenzo XIII (Conti) (1721- 1724) fa allargare le proprietà della propria famiglia fino alla piazza di Trevi, e il palazzo Poli (i componenti della famiglia erano i duchi di Poli) "ingloba" diversi edifici più piccoli, ed arriva ad affacciarsi dietro alla fontana rimasta incompiuta.

 

All'inizio del XVIII secolo quello della fontana di Trevi diventa un tema obbligato per i numerosi architetti di passaggio a Roma, e l'Accademia di san Luca ne fa il tema di diversi concorsi. Si conoscono disegni e pensieri di Nicola Michetti, Luigi Vanvitelli, Ferdinando Fuga ed altri architetti italiani e stranieri.

 

Tocca a Papa Clemente XII Corsini (1730 - 1740), nel 1731, il compito di riprendere in mano le sorti della piazza e della fontana: nell'ambito delle grandi commissioni del suo Pontificato che porteranno al completamento di grandi fabbriche rimaste incompiute, bandisce un importante concorso per la costruzione di una grande mostra d'acqua che occupi l'intera facciata del palazzo Poli, con grande disappunto dei duchi di Poli, ancora proprietari dell'edificio, che avrebbero visto la facciata del proprio palazzo diminuita di due interassi di finestre e ancor più coronata dallo stemma Corsini. Il bando viene vinto da Nicolò Salvi, e alcuni diranno a "riparazione" del concorso per la facciata di San Giovanni in Laterano. Salvi inizia la costruzione della fontana nel 1732, impostando l'opera secondo un progetto che raccorda influenze barocche e ancor più berniniane al nuovo monumentalismo classicista che caratterizzerà tutto il pontificato di Clemente XII. Egli riprende l'idea di fondo di Urbano VIII e di Bernini, l'idea di narrare, tramite architettura e scultura insieme, la storia dell'Acqua Vergine.

 

Papa Clemente XII inaugura la fontana nel 1735, con i lavori ancora in corso. Nel 1740, però, la costruzione viene ancora una volta interrotta, per riprendere solo due anni più tardi.

 

Papa Benedetto XIV (Lambertini) (1740 - 1758) pretende una seconda inaugurazione nel 1744. La prima fase dei lavori termina nel 1747, quando vengono completate le statue e le rocce posticce. Nonostante la morte di Niccolò Salvi (1751), la costruzione prosegue sotto la guida di Giuseppe Panini, che porta finalmente l'opera a compimento nel 1762, sotto Papa Clemente XIII (Rezzonico) (1758 - 1769). Al cantiere, andato avanti per circa un trentennio, hanno lavorato almeno dieci scultori, da Maini a Bracci, oltre al Salvi e al Panini stessi. Alla fine, però, la fontana di Trevi diventa una scenografia e simbolo fondamentale della Roma papale.

 

 

 

 

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Uploaded on June 3, 2011
Taken on May 25, 2011