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3_Un waterfront Non è un’area chiusa e protetta, ma è un’interfaccia osmotica, è un perimetro permeabile, talvolta rigido, ma altrettante volte spugnoso. L’osmosi è un processo per cui un fluido poco concentrato passa attraverso una membrana semipermeabile e raggiunge un fluido più concentrato. Per applicare questa teoria alla città e al mare, assumendo che sia il waterfront la membrana semipermeabile, bisogna prima di tutto capire quale dei due “fluidi” sia più concentrato. La città è di certo più densa di funzioni e persone. Il waterfront, dunque, deve si portare la città verso il mare ma allo stesso tempo deve portare il mare dentro la città. A Fano è naturale questa osmosi con il canale Albani che ad oggi è una cesura, seppur non di grande entità. La trasformazione da cesura a “valore aggiunto” della città passa attraverso il connettivo che, nei pressi della capitaneria e sull’altra sponda del campo sportivo urbano, diventa totalmente permeabile, lasciando che l’acqua lo attraversi indisturbata. Il canale Albani si fa abbracciare dal nuovo disegno urbano che si inserisce pacato fino a raggiungere la darsena Borghese e, risalendo, fino a scavalcare la chiusa della centrale della Liscia per impossessarsi dell’argine della vasca di carico della stessa. Con questo “velo” di progetto si va a recuperare il contatto con l’acqua per tutto il percorso del canale; contatto unicamente visivo, come nel caso di Viale Kennedy, oppure un rapporto più stretto, come nel caso della passerella ciclopedonale che, fluttuando sulla superficie dell’acqua, passa sotto Via 11 Febbraio e sotto il ponte della ferrovia permettendo una continuità che fino ad oggi era negata. Un’ulteriore ricucitura del tessuto urbano, dunque, ma che ancora non rende del tutto funzionante quella parte di territorio. Per aumentare il livello di permeabilità, bisogna che all’interno di questa parte di città vengano inserite nuove funzioni, delle “motivazioni” per cui la gente dovrebbe recarsi in quel luogo. Sulle sponde del canale verranno inserite attrezzature e nuovi “inqulini” che riporteranno alla vita le due sponde, oggi sottovalutate ed utilizzate solo come ormeggio di piccole imbarcazioni per il diporto. Un brulicare di persone che potranno vivere la permeabilità di questo canale e che troveranno funzioni nuove, inaspettate. Funzioni per il relax, lo svago, la sosta, e il commercio, come i locali ricavati immediatamente in fondo alla scalinata che collega la sponda del canale Albani con la soprastante Via Puccini, ma anche il passeggio e la cultura, il nuovissimo “Museo della Marineria Fanese”, ad esempio, ricavato nei rinnovati locali dell’ex Capitaneria di Porto e dell’ex asilo Manfrini, ed anticipato sul percorso da esposizioni permanenti di strumenti di lavoro degli antichi cordai e barchetti storici. Risalendo verso la darsena Borghese, completamente restaurata, troviamo un nuovo cinema all’aperto che si ispira ai tipici bastioni delle mura, utilizzabile anche per manifestazioni e piccole assemblee/conferenze pubbliche. Il terreno che si modella e crea percorsi e aree verdi rimarca il concetto di luogo “intimo” della darsena. Nuove funzioni, insomma, che portano a “risalire la corrente” per scoprire cosa c’è oltre. Il canale Albani è luogo di curiosità, è un luogo che si lascia scoprire volentieri, ma poco alla volta, che con le sue facciate colorate di Via Nazario Sauro proietta nella mente dello spettatore la poetica immagine delle calli di Burano, che offre spazi pubblici con discrezione, senza inutili “protagonismi”. Il canale sarà certamente un volano per molte e nuove attività, vista anche la sua posizione “strategica”, la sua possibilità di essere una via privilegiata per collegare una delle vie principali del centro storico, l’attuale C.so Matteotti (il decumano maximo della antica Fanum Fortunae), al mare. Sarà proprio questa caratteristica a renderlo ancor più importante per realizzare quell’osmosi tanto auspicata, quello scambio di flussi, quella circolazione di persone che sono, ricordiamo, la linfa vitale della città.

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Uploaded on February 5, 2012
Taken on February 5, 2012