Kumo Moku©
Tempus fugit
Ho deciso di fotografare principalmente per fermare il tempo che passa e racchiuderlo in piccole cartoline da rivedere volta dopo volta.
I segni del tempo mi hanno sempre affascinato: li temo, però li accetto.
Mi piacerebbe tornare indietro, come ogni eterno Peter Pan, ma tengo i piedi ben saldi per terra e mi rendo conto che non posso fare altro che crescere ed invecchiare al meglio delle mie possibilità.
Mi sono guardato allo specchio, e mi sono detto che 34 primavere non sono tante, ma nemmeno poche.
Guardo questa foto e penso che le rughe aumentano, i lineamenti diventano più spigolosi, il corpo diventa più grosso.
Rimpianti? Qualcuno. Beh in realtà più di qualcuno, lo ammetto.
Sono lontano da casa e quando ci ritorno, vedo i miei genitori con qualche ruga in più, penso che non ci sarò se avranno bisogno e noto la mia vecchia stanza piena di ricordi, di oggetti legati agli anni 90 che mi riportano alla mente che il tempo fugge. E che devo gestirlo bene, approfittarne più che posso per non lasciarmi più nulla di intentato indietro.
Abbracciare chi voglio, fare l'amore con chi voglio, accettare la sofferenza e sorridere tutte le volte che posso.
La mia migliore amica, cresciuta con me dall'età di 8 anni, sta per avere una bambina ed io diventerò presto "zio".
Ed è la stessa persona a cui facevo le caricature alle scuole medie, che mi ha accolto a Bologna 10 anni fa ed a cui ho fatto da fotografo al matrimonio.
Cristo, come passa il tempo.
So solo che tra 100 anni, quando sarò solo polvere, preferirei essere ricordato con una foto e non venendomi a piangere sotto un glicine, a 6 piedi sottoterra.
[2015]
Canon EOS 650D
Tutti i diritti sono riservati all'autore dell'immagine di cui sopra
Tempus fugit
Ho deciso di fotografare principalmente per fermare il tempo che passa e racchiuderlo in piccole cartoline da rivedere volta dopo volta.
I segni del tempo mi hanno sempre affascinato: li temo, però li accetto.
Mi piacerebbe tornare indietro, come ogni eterno Peter Pan, ma tengo i piedi ben saldi per terra e mi rendo conto che non posso fare altro che crescere ed invecchiare al meglio delle mie possibilità.
Mi sono guardato allo specchio, e mi sono detto che 34 primavere non sono tante, ma nemmeno poche.
Guardo questa foto e penso che le rughe aumentano, i lineamenti diventano più spigolosi, il corpo diventa più grosso.
Rimpianti? Qualcuno. Beh in realtà più di qualcuno, lo ammetto.
Sono lontano da casa e quando ci ritorno, vedo i miei genitori con qualche ruga in più, penso che non ci sarò se avranno bisogno e noto la mia vecchia stanza piena di ricordi, di oggetti legati agli anni 90 che mi riportano alla mente che il tempo fugge. E che devo gestirlo bene, approfittarne più che posso per non lasciarmi più nulla di intentato indietro.
Abbracciare chi voglio, fare l'amore con chi voglio, accettare la sofferenza e sorridere tutte le volte che posso.
La mia migliore amica, cresciuta con me dall'età di 8 anni, sta per avere una bambina ed io diventerò presto "zio".
Ed è la stessa persona a cui facevo le caricature alle scuole medie, che mi ha accolto a Bologna 10 anni fa ed a cui ho fatto da fotografo al matrimonio.
Cristo, come passa il tempo.
So solo che tra 100 anni, quando sarò solo polvere, preferirei essere ricordato con una foto e non venendomi a piangere sotto un glicine, a 6 piedi sottoterra.
[2015]
Canon EOS 650D
Tutti i diritti sono riservati all'autore dell'immagine di cui sopra