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Canto di Natale

Ieri notte, come le altre notti non riuscivo a dormire, così prima di ricorrere ai rimedi della nonna (e non intendo le pecorelle..) non avendo niente altro da fare ho fatto qualche volo sul futuro, della serie management costi-benefici stile fantasma del Natale futuro. E mi sono chiesto, “tu come ti vedi?”. Ho cercato di fare il simpatico, e ho risposto “non mi vedo.. siamo al buio! E comunque non ho specchi...” ma poi mi sono rimproverato e ho detto “piantala che siamo soli io e te, rispondi seriamente..”. Seriamente. Passerò un altro anno di cinghia stretta, continuerò a fare esami, continuerò a passare le interminabili giornate nelle corsie d'ospedale ad imparare tutto il possibile. Passerò un altro anno ad addormentarmi coi pensieri. Pensieri brutti. Mi farò forza pensando che un altro anno e poi avrò un lavoro. Intanto tutti intorno a me cominceranno a modellare la loro vita. Parecchi saranno ormai conviventi, sarà anche nato il primo figlio, qualcun altro sarà sposato già da un paio d'anni. La vita, sociale e non, fino al tanto atteso lavoro sarà pressoché nulla, poi arriverà il lavoro, il primo stipendio, il secondo, il terzo. Mi ricomprerò la moto, come quella che avevo, per darmi l'illusione di sentirmi ancora libero e spensierato. Mi contornerò di costosa tecnologia per far sembrare casa meno vuota e meno silenziosa. Potrei anche decidere di andare un po in palestra o a nuotare al cambio del turno, magari se la giornata permette anche al mare.. con la moto... Tra qualche anno sarò ancora solo, contornato di oggetti inutili, televisore al plasma, playstation 5, iphone7 ultima generazione e vestiti nuovi. Il cellulare non squilla. A lavoro diventerò sempre più bravo, perché le soddisfazioni della mia vita arriveranno solo dal lavoro. Non avrò una compagna, una fidanzata, perché ostinatamente non la cercherò prendendo tempo continuando a dipingere quadri come desideri. Forse avrò un gatto che gira per casa, forse due. Penserò sempre a com'era e come sarebbe potuto essere quel castello ormai desolato, andrò a vivere li da solo come tanto tempo fa mentre il mondo intorno a me continuerà ad evolvere. Non avrò sorprese pur mantenendo sempre la speranza di riceverne qualcuna. Ascolterò musica e guarderò dei film, leggerò dei libri per cercare in loro qualcosa che parli dei miei pensieri e che possa colmare il vuoto. Ogni tanto rileggerò quel piccolo libricino nero e cercherò di immaginare dove si trovi l'altra copia. Poi sarà di nuovo giorno. I miei genitori saranno più vecchi di ora e decideranno umilmente di cercare di sistemare i figli. Spartizioni, vendite, magari un nuovo piccolo appartamento. Non gli avrò dato dei nipotini, quelli non li potrò comprare da Mediaworld. Ma andrò spesso da Ikea come facevo tempo fa per respirare quell'odore di assemblaggio nei reparti colorati e magari comprare un letto più piccolo perché quello grande in fin dei conti serve solo a far sentire il vuoto intorno . E dei bicchieri da Cocktail e una lampada simpatica con un tappeto. Si mi vedo così, col tempo che avanza, ancora a scrivere parole che possano provocare una scintilla, raccontando i momenti in cui ero sereno. Un futuro a correre dietro al passato per rimanerci aggrappato stile Indiana Jones. “Hey.. metti un dieci/quindici pecorelle nel bicchiere.. e dormi, che c'hai rotto il cazzo.” “Grazie per la comprensione eh.. e poi me l'hai chiesto tu, ma vaffanculo...”.

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Uploaded on July 12, 2011
Taken on July 12, 2011