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BARABBA CON IL COLTELLO

Torino da sempre ha suscitato una forte attrazione nei confronti di personaggi in cerca di luoghi iniziatici a loro favorevoli e terreni fertili alle loro attività. La città era considerata, per struttura, nomea o per atmosfera, luogo sicuramente adatto a certe pratiche: segrete, misteriose o magiche; sataniche e delinquenziali.

 

DEM

“Il monaco della consolata”

Era andato a studiare il volume “Centum regum, la clavicola Salomonis’’ e là aveva appreso che dipingendo in settembre, ‘’quando il sole entra in libbra’’, una tela vergine, recitando per un certo tempo sopra la medesima un particolare salmo, l’esito sarebbe stato sicuro.

Si poteva dare anche un termine dell’esecuzione dell’‘’opera nera’’ trafiggendo il petto della tela con la spina di un pesce chiamato micros. Scartata l’idea di servirsi di un potente veleno, il senatore Bernardino Sillano e il Gandolfi, aveva progettato di far morire Madama Reale utilizzando pratiche diaboliche.

 

Come un moderno alchimista DEM crea personaggi bizzarri, creature surreali, abitanti di uno strato impercettibile della realtà umana. Multiforme ed ironico, le sue opere che spaziano dal wall-painting, all'Illustrazione, all'installazione, si arricchiscono di un linguaggio simbolico che invita ad elaborare un proprio codice d'accesso per questo mondo enigmatico ed arcano. Oltre alla produzione nelle fabbriche abbandonate, scelte come sfondo ideale per i suoi lavori, DEM vanta varie pubblicazioni ed esperienze espositive, come la personale alla Oro Gallery di Goteborg e la partecipazione alla mostra Street Art, Sweet Art al PAC di Milano, Street Lab alla Stazione Termini di Roma e Nomadaz alla Scion Installation di Los Angeles.

www.flickr.com/photos/dem666

 

 

108

“L’uomo dai piedi di fauno”

Il caso esplose quando fu vista una gamba galleggiare nel Po’. Era l’avvio di un giallo che sconvolse e attrasse l’opinione pubblica.

Don Guglielmo Gnavi, entrò negli annuali del crimine come “il prete fatto a pezzi” ,1918.

L’assasino, Pietro Balocco, già capostazione ad Alessandria, era debitore del sacerdote di 30 lire. Non potendo pagare tale somma, considerata all’epoca ingente, si sbarazzo di Don Gnavi.

Il culmine dell’orrore si ebbe quando fu trovata, in uno dei covi dell’assasino, una valigia contenente il dorso del prete; privo di testa e arti.

 

inizia a disegnare giovanissimo e nei primi anni novanta si avvicina ai graffiti più classici studiando poi la lettera in modo personale. A partire dal 1999 in seguito ad eventi traumatizzanti di natura extracorporea, influenzato dai graffiti dell'europa neolitica e dal lavoro di graffitisti europei contemporanei quali Stak, inizia a sperimentare: cambia nome utilizzando solo tre cifre colme di significati occulti e i suoi primi lavori conosciuti sono enigmatiche forme gialle, ottenute ritagliando pellicole viniliche in forme che emergono da subconscio, che appaiono per le strade di tutto il mondo. Questo carattere quasi sempre completamente astratto e surreale si discosta da quello degli altri graffitisti diventando sempre più oscuro e incomprensibile con la pittura di grandi e misteriose figure nere che invadono gli spazi pubblici, con elementi tridimensionali e composizioni sonore. Nel 2004 è stato invitato a Parigi per Nusign, la prima grande mostra sul post-graffitismo europeo, nel 2007 a Venezia per Walls a dipingere una facciata dell’Arsenale durante la 52.Biennale e nel 2008 a Los Angeles per Nomadaz, mostra dedicata anch'essa al graffitismo europeo.

www.108nero.com/

 

PEIO

“Barabba con il coltello”

Torino ha sempre avuto un robusto e temibile sottofondo di malavita, in ogni epoca, con scuole per borsaioli, rapinatori da strada, sfruttatori, pericolosi assassini. Certi “eroi” della mala sono entrati nella leggenda, come il “Piccolo di Vanchiglia”, ritenuto da molti il capo della malavita torinese o, se non altro, uno dei suoi personaggi di spicco.Con impressionante destrezza riusciva ad aprire le cassaforti delle banche e poi spariva, protetto ed appoggiato nelle sue imprese da una rete di gregari con covo a Porta Palazzo, giovanissimi che già avevano da insegnare nell’arte di sfilare un portafogli o un orologio.

www.flickr.com/photos/gruppo_ok

 

DR.PIRA

“Absu Imaily Swandy”

Nella scatola magica della città vi sono anche abitatori del cielo, esseri provenienti dallo spazio. All’ombra della Mole Antonelliana, in via Rossini, arriva un extraterrestre ultracentenario, tiene conferenze per raccontare di sé e del pianeta da cui proviene. Il suo nome è Absu Imaily Swandy.

www.drpira.250x.com

 

MINNIE GHESTAPO

“La coda del diavolo”

Jhyl Doreen: “…E’ nato e sta già operando. La sua azione si rivela con sette giganti del male collocati in differenti punti della Terra. La loro attività è religiosa ma anche sociale e politica. Va alimentato tutto ciò che può disgregare e sfasciare. Occorre aumentare i dibattiti che sfocino in risse, favorire ogni crimine; droga, alcolismo, tutto può predisporre al caos degli ultimi giorni, quando Lui si manifesterà.

 

LUPUS GALERA

“La favola del basilisco”

C’era una volta un gran serpente di non so quante teste, che abitava nei boschi dei dintorni di Torino ed era il terror dei viandanti e la desolazione dei cittadini, poiché tanti acchiappati altrettanti divorati. I torinesi sbigottiti non osavano affrontare il terribile ammaliatore: perché è necessario sapere che il mostro appena fissava un cotale, il meschinello era spacciato. Però in città c’era un gran toro, dove e chi lo mantenesse ed a che, non importa sapere. Spinto il cornuto quadrupede contro il mostruoso divoratore di uomini, a forza di cornate lo uccise e liberò la città ove fu ricevuto con grandi feste e per riconoscenza lo si inchiodò nello stemma.

lupusgalera.blogspot.com/

 

 

 

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Uploaded on October 5, 2008
Taken on September 17, 2008