BeRLiN

by Corscri Daje Tutti! [Cristiano Corsini]

Bisogna tornare a Berlino...

...come si torna nella casa perduta, alla ricerca di un'epoca senza pari, in cui il coraggio dei giusti ha vinto per poi subito essere dimenticato.

Normalità. Non è quello che cercavamo tutti dopo troppe tragedie? Alle nove di sera del nove novembre mi ero fatto trascinare da migliaia di anime dantesche attraverso il passaggio scardinato della Bornholmer Strasse. Incontrai subito a trenta metri a Ovest del Muro Paul e Christine, due ventenni che piangevano abbracciati nell'epicentro di una gioia planetaria. Si erano conosciuti due anni prima durante una gita scolastica di Paul a Est. Vivevano divisi dal Muro a pochi chilometri di distanza, ma ogni quindici giorni, per vedersi, lei prendeva il treno per Dresda e poi per Praga e lui la raggiungeva in macchina attraverso la Baviera sino al ponte Karlov. Ora la vita sarebbe diventata normale.

Carlo Bastasin, "La Germania contro il muro. Il sogno e il risveglio".

Quanto a me, ho scoperto che nel settecento i berlinesi ribattezzarono la città “Lumen Orbi”, anagramma di “Berolinum”. Niente male, se si considera che Berlin in realtà significa “luogo selvaggio con terreno argilloso”, riferimento preciso allo sconfortante scenario che si presentò agli occhi dei primi cittadini al momento della fondazione (XIII secolo). È a tutti noto, oggi, quanto buio e lumi si siano avvicendati da queste parti. Ora però il pendolo è in posizione favorevole: godiamoci Berlino.
"Paris est toujours Paris et Berlin est jamais Berlin"

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