La compagnia delle macchine
La notte ascolto le macchine
su per la salita e passano le ore.
Non ho altro da offrirmi
che il rumore dei motori
il raschio delle ruote
i tonfi sordi sui tombini.
E vanno, sono sempre andate.
C’erano i camion
dal di dietro largo,
alti, dopo la scuola,
con la nuvola di nafta,
i motocarri sporchi con la legna
i mobili i rottami.
Tutto puzza di olio e di benzina,
di gente che si muove,
di carcasse nei cimiteri
sotto la pioggia, dove l’erba
spunta cieca tra le gomme,
i radiatori, gli avantreni
sfondati, le portiere sghembe,
i fari spalancati.
È inutile pensarci, poi le schiacciano,
ne fanno altre. Ci sono degli oceani
di macchine. Paesaggi colorati.
Arrivano e si fermano,
la notte. Fanno compagnia.
Qualcuno scende e chiude.
Avranno il muso caldo per un pezzo,
nel silenzio. Un’alba le disegna
immobili con i sedili vuoti.
da 'In ordine alfabetico' P. L. 2005
La compagnia delle macchine
La notte ascolto le macchine
su per la salita e passano le ore.
Non ho altro da offrirmi
che il rumore dei motori
il raschio delle ruote
i tonfi sordi sui tombini.
E vanno, sono sempre andate.
C’erano i camion
dal di dietro largo,
alti, dopo la scuola,
con la nuvola di nafta,
i motocarri sporchi con la legna
i mobili i rottami.
Tutto puzza di olio e di benzina,
di gente che si muove,
di carcasse nei cimiteri
sotto la pioggia, dove l’erba
spunta cieca tra le gomme,
i radiatori, gli avantreni
sfondati, le portiere sghembe,
i fari spalancati.
È inutile pensarci, poi le schiacciano,
ne fanno altre. Ci sono degli oceani
di macchine. Paesaggi colorati.
Arrivano e si fermano,
la notte. Fanno compagnia.
Qualcuno scende e chiude.
Avranno il muso caldo per un pezzo,
nel silenzio. Un’alba le disegna
immobili con i sedili vuoti.
da 'In ordine alfabetico' P. L. 2005